Verbania, separazione con addebito al marito troppo devoto

Dopo un anno di litigi una donna di Verbania ha ottenuto la separazione dal marito, con sentenza del tribunale che ha accertato che la devozione del marito rasentava il fanatismo e che pretendeva lo stesso zelo religioso anche dalla moglie, rovinando irreparabilmente la loro vita di coppia. L’uomo ha replicato con accuse di tradimenti e instabilità psichiche della moglie, che il giudice non ha ritenuto fondate.

Luciano Vanciu

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59 commenti

Kaworu

lol!

una domanda però mi sorge spontanea…

ma ‘sta gente non si conosce, prima di sposarsi?

e se si, pensano di cambiarsi a vicenda? -.-”’

Roberto Grendene

ho visto tanti cambiamenti in persone adulte sia verso il fanatismo religioso che verso l’impegno civile e laico

(poi puo’ darsi che in tanti pensino in partenza di cambiarsi a vicenda, eh)

Sasan

A parte i cambiamenti delle persone nel tempo (che ci sono) vedo molte persone ( in particolare donne – senza offesa, parlo per quel che ho visto) che piuttosto di sposarsi (anche entro una certa età) si sono fatti andar bene “quello che passa il convento”, senza neanche uscire dal paesello in cui sono nati, semplicemente “per comodo”…e ne ho viste/i tante tradire dopo suddetti matrimoni! 😉 E’ una questione di mentalità e cultura credo…magari un piccolo difetto che già c’era, col tempo è peggiorato!
@Roberto “(poi puo’ darsi che in tanti pensino in partenza di cambiarsi a vicenda, eh)” questo è un classico purtroppo! 🙂

Agita&Gusta

Sono d’accordo. E’ un fatto culturale. Siamo ancora al livello che se non ti sposi prima dei trent’anni è perchè nessuno ti ha voluto, perchè hai qualcosa di sbagliato, e poi quando li fai i figli ecc. Come se una persona non potesse deliberatamente scegliere di non sposarsi, di non fare figli. Se non sei in coppia, poi, ti vedono come una persona a metà – addirittura una non persona, cioè è come se tu che non sei sposata non potessi nemmeno avere idee e opinioni veramente “mature”, perchè tu non hai responsabilità. In pratica c’è l’esclusione politica. Per cui molte donne, prima dei 30 anni, ma anche molti uomini, sotto i 40, si sposano perchè altrimenti è strano non esserlo. Lì sorgono i problemi.

teologo cattolico

se si legge l’articolo il giornale sembra dare ragione al marito.

teologo cattolico

Sono sul sito e commento anche questa; prefersico notizie che creino più pathos e polemica, altrimenti non trollo bene …

Rudy

Esistono numerosi tipi di teologia, data la postposizione tassonomica di “cattolico”? Una branca del divino ovvero. Uno, trino o multimarca?

Francesco

Teologo, leggendo i tuoi commenti sembrerebbero avere ragione quelli che dicono che la teologia non serva aniente.

Florasol

@teologo
è la prima volta che mi fai ridere di cuore 😀

serlver

Beh, il giornale fa praticamente solo ascoltare la campana del marito.

Laverdure

@Teologo
Veramente,il fatto ad esempio che avrebbe ,tramite un investigatore privato,scoperto
una tresca della moglie con un uomo sposato,ma “senza poterlo provare”,mi sembra un tantino contraddittorio,non vi pare ?
A meno che l’investigatotre in questione fosse proprio un imbranato.

teologo cattolico

Hai ragione. Credo che la tua conclusione sia convincente.

Rocco

Ma bannatelo. Una volta scrissi un pacato commento su famiglia cristiana riguardo l’eutanasia e non fu pubblicato. Visto che mi era uscito particolarmente bene scrissi loro una email chiedendo la cortesia di avere indietro il commento, ovviamente a vuoto.
Esistono siti cattolici dove noi abbiamo la libertà di intervenire in modo pacato? no. Allora perché dobbiamo consentire a questi cattotroll di imperversare sulle nostre lande?
Proprio per il relativismo che ratzinger condanna, chiedo di applicare dei criteri più restrittivi e liberarci di questi perditempo.

Roberto

@Rocco, stai usando le stesse motivazioni che il leghista medio adduce per non far costruire moschee in Italia ovvero: noi non possiamo costruire chiese nei loro paese, perché devono venire a costruire moschee nel nostro.

Daniele

“perché dobbiamo consentire a questi cattotroll di imperversare sulle nostre lande?”

Perchè siamo diversi. Non siamo dei fascisti. Non siamo dei fanatici del pensiero unico. Se teologo cattolico si diverte a trollarci, che lo faccia. Tanto, l’unica cosa che riceverà sarà un mare di insulti.

On topic: sta’ a vedere che il marito non sia Bruno Volpe. 😀

bardhi

A differenza di siti cristiani questo di UAAR è semplicemente aperto e pubblica senza troppe censure (giusto il turpiloquio) tutti e tutto, secondo me fa bene a non censurare, solo cosi possiamo conoscere esemplari come il “teologo cattolico”, alecattolico, enrico ect ect, altrimenti dovremo visitare il loro siti che per me almeno è un modo molto noioso per perdere il tempo.

Florenskij

@ Rocco. Perchè i cattotroll? Perchè voi sfiorate o toccate i “massimi problemi” ( e questo è un merito che vi si deve riconoscere ), aiutando a mettere a punto la problematica e relativa documentazione e argomentazione, come nel caso ( notevolissimo ) del biblista, teologo e filosofo Stefano Marullo. Nei siti e giornali cattolici, lo ammetto, è difficile trovare discussioni approfondite, senza rispostelle vaghe e bell’e pronte. Questo forse per il clima postconciliare, in cui il Cattolicesimo sta scivolando verso la semplice filantropia, con una religiosità ridotta a una vaga “esigenza dell’anima”.
Ai tempi del ( famigerato ) Pio XII e poco dopo la pubblicistica cattolica era ben più ferrata. Personalmente ho conosciuto la critica biblica ( in negativo ) sul manuale di religione…

Peraltro spessissimo gli interventi sui ( piccoli ) fatti di cronaca si riducono a serie di battutacce, per cui la presenza dei “troll” serve ad offrire un avversario dalle affermazioni ben definite contro cui polemizzare. Avete presente la struttura base della sceneggiata napoletana? “Isso, issa e ‘o malamente”( il cattivone mascalzone guastafeste ).

Qui i cattotroll spesso svolgono la funzione di ‘O MALAMENTE.
Essenziale per mettere in movimento la macchina dialettica.

peraltro

Rocco

Non vedo nulla di estremista nella mia richiesta. Semplicemente trovo inopportuni dei flame innescati consapevolmente da questi soggetti.

Quando si arriva ad affermare “Sono sul sito e commento anche questa; prefersico notizie che creino più pathos e polemica, altrimenti non trollo bene …”, ammettendo pure un certo sarcasmo è inaccettabile.
Non vedo perché dobbiamo lasciare loro uno spazio di sfogo, il cui risultato evidente è di impoverire e svilire discussioni che senza loro sarebbero migliori.

Io seguo pedessiquamente il dftt, ma la tolleranza è oltremodo superata. Non dico segare tutto, ma porre un freno almeno.

enrico

@ Florenskij

Mi spiace ma non condivido la sua posizione riguardo gli articoli proposti da Stefano Marullo.
Elencare passi bibblici non fa di una persona un biblista.

RobertoV

Enrico
Cos’è un biblista?
Uno che prima decide a quale religione appartiene e poi traduce ed interpreta secondo la sua religione. Così avremo traduzioni ed interpretazioni cattoliche allineate col potere, cattoliche non allineate, protestanti di vario tipo, ebraiche, non credenti di vario tipo, ecc.
Questo perchè i gradi di libertà sono enormi: abbiamo solo copie di copie, conosciamo poco le lingue antiche, poco i fatti storici e poco il modo di pensare delle persone di allora. Già abbiamo interpretazioni differenti su cose di oggi, figuriamoci di 2000 anni fa.
Così un biblista onesto come Bart Ehrman dirà che molti passi sono controversi e darà la sua versione, un biblista disonesto ci dirà che solo la sua traduzione ed interpretazione è possibile e si nasconderà dietro l’autorità della sua chiesa.

Sandra

Già, Girolamo aveva cambiato la sua precedente traduzione sulla lettera ai Corinzi per adattarla a papa Siriaco il primo papa a scrivere decreti, in particolare quello che imponeva ai preti di non poter più convivere con le mogli, nel 385. Fino ad allora la traduzione di Girolamo era stata corretta, ossia i preti potevano portare con sè le sorelle (cristiane) come mogli, poi i termini furono cambiati per ubbidire alla nuova policy.

enrico

@ Sandra Roberto V

Come è facile andare OT.
E adesso cosa si fa si risponde o meno….

In 1 Cor 9,5 Paolo scrive che gli altri apostoli, i fratelli del Signore e Cefa, conducono con loro “una donna sorella”.

La Volgata, visto che lei cita Girolamo dice “mulierem sororem”.

Il termine “donna” (guné) può normalmente avere il senso di sposa e nella stessa lettera S. Paolo parla di “sorella” come “sorella nella fede”. (1 Cor 7,15).

Tuttavia Paolo nella stessa lettera parla della “donna non sposata” (1 Cor 7,34), per cui non si può attribuire necessariamente alla parola gunè il significato di sposa.

Il diritto rivendicato da Paolo è privilegio della sua qualità di apostolo e tende a mostrare che non è un rango inferiore in rapporto agli altri apostoli.
Da parte di Paolo, come spiegare infatti che abbia potuto rivendicare il diritto di condurre la propria moglie, lui che, non essendo sposato, augura che tutti fossero come lui.
Si tratta di una donna che lo aiutava nel suo servizio semplicemente.

Riguardo alle pubblicazioni di Bart Ehermann vi sono interessanti considerazioni sul sito christianismus.
Non è strano che una persona proveniente da un ambiente protestante che dava una lettura letterale della Bibbia, rimanga scossa dal comprendere che il mondo è un pò diverso da come la sua fede lo rappresentava.

andrea tirelli

ehi Flo, che fai copi? 😉
Ben venga se siamo d’accordo su qualcosa (e su questo in particolare)

diego

il ban dovrebbe servire solo in caso di trollaggio estremo, ma non è questo il caso. Poi non ho mai visto gravi insulti rispetto a queste persone, mentre basta commentare la vostra patetica controparte per ricevere dell’idiota ottuso ateo.

Alterego

No Rocco!
Noi non siamo come loro e gli riconosciamo la libertà di venirci ad affligere anche se loro con noi non fanno altrettanto.
Concedimi solo una citazione:
“Non condivido la tua idea, ma darei la vita perché tu la possa esprimere”. Voltaire

Rocco

@Alterego: Non sono idee, non sono opinioni, sono solo seccature, buttate la per provocare.
Sono il nostro cilicio? Stiamo diventando come la Binetti?
Non hanno già abbastanza pulpiti su cui manifestare le proprie idee?
Vabbè, teniamoceli. Ma almeno evititate di dargli da mangiare…

Sandra

enrico
i preti si sposavano. Lo scriveva Tertulliano, prima di Girolamo. Fino a quando fu impedito loro con il concilio di Trento. Per esempio il sinodo di Gangra (340) difese il matrimonio dei preti e i preti sposati contro chi li osteggiava:
“Se qualcuno pone in dubbio che dal presbitero sposato quasi non si debba accettare il sacrificio, pur essendo il presbitero consacrato, sia anatema.”
Il sinodo di Muenster del 1280 proibiva ai preti di partecipare il funerale dei propri figli.
Per non parlare poi delle multe comminate ai preti sposati (vd. Ugo di Landenberg), prima che il concilio di Trento stabilisse la regola com’è oggi. Come avrebbero potuto esserci preti sposati in opposizione della lettera di Paolo, se non perché la traduzione era diversa?

enrico

@ Sandra

Prima infatti che il celibato fosse stabilito come istituzione istituzione, il clero cattolico l’aveva praticato e tenuto in alta considerazione.
Come ci ricordano
Tertulliano (De exhort. castit. 13: PL 2,930)
Clemente Alessandrino (Stromata, III, 13: PG 8,1189) Origene (In Lev. homi, 6; PG 12,473)
Eusebio (Demonstr. Evang., 19: PG 22,81)
S. Girolamo (Adv. Vigilanti 2: PL 23,341)
S. Epifanio (Adv. haeres, 48,9; 59,4: PG 41,869, 1024)

In Oriente la Chiesa concedeva a coloro che non sentivano vocazione per il celibato di usare dei loro diritti coniugali. In questo senso si pronunziarono i Concili di Ancira, Nicea, Gangra.

In Occidente la prima legge in materia è il can. 33 del Concilio di Elvira che obbligava gli ordinati in sacris alla continenza assoluta sotto pena di deposizione (Mansi, II, 11).
Nel Concilio Romano del 386 veniva promulgata una legge analoga con l’intenzione di farla prevalere in tutta la Chiesa. latina.

Ma ritenevo che l’argomento fosse la lettera ai Corinzi di S. Paolo nella sua risposta.
Non so perchè lei sia passata a Tertulliano e ad altre considerazioni.

Sandra

Anche gli stoici avevano tenuto il celibato in alta considerazione.
E’ vero quanto dici sul concilio di Elvira, ovvero l’obbligo alla continenza, solo che doveva essere praticata con la propria moglie! Fino ad allora valeva la prima traduzione di Girolamo, che poi cambiò per conformarsi alla lettera di papa Siricio a Tarragona.

Il perché siamo passati a questi discorsi sembra abbastanza chiaro, e Roberto l’ha scritto più sopra: sono state fatte traduzioni e interpretazioni “ad hoc”. Se Tertulliano parla di preti sposati vuol dire che c’erano, e che quindi il celibato non era stato dedotto dalle scritture.

Sandra

enrico

“I primi padri della Chiesa tradussero il termine gynaikas senza eccezioni come uxores, mogli.
(…) I curatori del testo (la commissione della Vulgata del 1592) cercarono di velare per quanto possibile, per mezzo della trasposizione, l’ovvio significato dell’espressione originale “Non abbiamo diritto di essere accompagnati da una moglie, come gli altri apostoli?” a motivo della legge canonica allora in vigore. ”
da Celibato, dono non obbligo di Heinz-Jürgen Vogels

enrico

@ Sandra

La lettera è di S. Paolo e S. Paolo non era sposato

Corinzi 7, 8-9 “Ai non sposati e alle vedove dico: è cosa buona per loro rimanere come sono io”

Dunque è di tutta evidenza che S. Paolo non sta parlando di una moglie.

Sandra

enrico,
sei in malafede, guarda che ho letto tutta la lettera, non solo il pezzettino che citi tu, e Paolo non obbliga al celibato. Lo sai benissimo, dai. Il celibato non era obbligatorio, non c’è altro da dire. Del resto la Chiesa non si è costruita una grande reputazione in precisione di traduzioni (vd. cammello). C’è anche un articolo di Zuntz su Oxford press, se ti interessa.

Fabio

In Italia pero’ il potere giudiziario non e’ esercitato dai giornalisti! 🙂
Ciao.Fabio.

paniscus

“Il diritto rivendicato da Paolo è privilegio della sua qualità di apostolo e tende a mostrare che non è un rango inferiore in rapporto agli altri apostoli.
Da parte di Paolo, come spiegare infatti che abbia potuto rivendicare il diritto di condurre la propria moglie, lui che, non essendo sposato, augura che tutti fossero come lui.
Si tratta di una donna che lo aiutava nel suo servizio semplicemente.”

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Se anche fosse così, il problema si ripropone lo stesso: forse non se ne potrebbe dedurre che i preti avevano moglie, ma vorrebbe dire che nei primi tempi della chiesa originaria le donne potevano eseguire rituali sacri. 🙂

Lisa

enrico

@ Paniscus

Aiutarlo come “donna sorella nella fede” non vedo cosa c’entri con i rituali sacri.

Roberto

Qualcuno mi spiega come sia possibile che due scoprano questi problemi di compatibilità solo dopo al matrimonio. Insomma anche io scopro qualcosa di nuovo su mia moglie anche se la conosco da 11 anni. Ma insomma uno che legge il vangelo mentre fa sesso.

Nathan

Cercare spiegazioni sul sesso nel Vangelo è molto arduo. Infatti Gesù (nel senso del personaggio dei libri detti vangeli, prescindiamo un attimo dal problema della sua storicità) non parla mai di sesso. Quelle poche volte che lo fa è su domanda di scribi e farisei o qualcun altro. Ed in genere sono problemi di diritto matrimoniale, più che di sesso.
Anche in questo caso la chiesa cattolica fa e dice cose perlomeno diverse da quelle che faceva e diceva Gesù, quando non sono decisamente in antitesi.
NB. Per fare questa osservazione non occorre essere atei, ne agnostici, anche se sicuramente aiuta a leggere i vangeli con spirito critico e fare gli opportuni confronti , per esempio con l’ossessione sessualista della cosidetta etica cattolica.

diego

boh… bisognerebbe vedere da quanto tempo il marito è religioso!! Magari hanno avuto un periodo di fidanzamento corto, non si sono conosciuti bene, e se il marito è sempre stato religioso ha una ben precisa visione su fidanzamento e matrimonio

Gargiulo

Anchio conosco una donna che vuole separarsi per colpa della devozione del marito: lui diceva di aver ricevuto l’ordine della madonna di mettere incinta un’altra.

Perchè?

Se il giudice fosse stato anche lui molto devoto, addio giustiza per qualla donna con un marito fanatico. Guarda mò in che Italia siamo!

Ma comunque è una buona notizia e dovrebbe costituire un precedente molto importante che afferma la nocività della fede fanatica di uno dei due coniugi a danno dell’altro/a (o di entrambi) in qualsiasi contesto matrimoniale.

La fede fanatica non fa bene al matrimonio, non c’è alcuna benedizione di Dio che possa evitare il danno che il fanatismo può arrecare ai rapporti coniugali.

Alessio

E adesso che si sono separati, chi darà le medicine al povero malato?

Alessio

Ma come si fa ad andare a vivere insieme se si hanno idee così diverse e radicalizzate? Il fanatismo religioso, il bigottismo esasperato riescono ad esasperare anche lo spirito laico più tollerante.

Giovanni Duovi

fossi in voi leggerei tutto l’articolo che è pieno di contraddizioni nella sua cronaca.

«Il problema non è la religione”. L’avvocato Alessandro Fabbri, che con la collega Eleonora Rotondi ha difeso la moglie che accusava il marito di costringerla a una vita “troppo devota”, da noi contattato telefonicamente cerca di identificare il motivo del matrimonio finito. «Il motivo specifico in questo caso era la religione, ma il problema è più generale. E’ quando una passione fa venire meno il sostegno di un coniuge alla vita di coppia». Cioè poteva essere il tifo calcistico o la pesca? «Sì, la questione è che la mia assistita lamentava che la devozione del marito lo distraeva dagli impegni quotidiani della vita di coppia. Non c’è nulla di male a essere devoti, ma ciò in certi casi può diventare incompatibile con una vita coniugale». Il marito, difeso dall’avvocato Laura Borgna, ha sostenuto che la moglie aveva sofferto di disturbi psichici. «Tesi che non ha però trovato riscontri da parte del giudice», afferma Fabbri. Sul fronte penale il “round” era invece andato al marito. «La mia assistita aveva presentato una denuncia per maltrattamenti. La procura ha scelto per l’archiviazione e abbiamo deciso di non opporci».

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e poi le denunce per minacce,col marito che finisce assolto,e l’investigatore che non riesce a fornire le prove del presunto tradimento.

qui qualcuno racconta cazzate.

Paul Manoni

…E per fortuna che “l’instabilita psichica” era della moglie! 😀

antifemminismo

Intanto come al solito ha valore solo la parola della femmina.
E poi se fosse stato al contrario? Se l’uomo avesse cercato di limitare un qualsiasi comportamento della moglie sicuramente le femministe avrebbero rotto le balle con le solite falsità dell’uomo oppressore, del patriarcato, della donna vittima e senza libertà.
Invece come al solito la femmina è più protetta e tutelata e l’uomo sempre più discriminato.

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