L’anziano re saudita Abdullah bin Abdulaziz al-Saud, che ha 88 anni e governa da 6, ha fatto una cauta apertura sulle riforme. Ha infatti annunciato ieri che sarà concesso anche alle donne il diritto di candidarsi alle elezioni e di votare, ma solo dal 2015. Tra quattro anni le donne potrebbero essere ammesse anche nel Consiglio della Shura (Majlis al-Shura), organo meramente consultivo composto da 150 membri tutti nominati dal re.
Si tratta di un timido segnale di apertura rispetto all’impostazione rigidamente teocratica wahabita e autoritaria dell’Arabia Saudita, salutato positivamente anche dagli Usa. Ma diversi analisti invitano a non sopravvalutare la portata della riforma. Infatti le elezioni sono aperte solo per la metà dei seggi dei consigli municipali, organi comunque con pochi poteri, mentre l’altra metà è nominata dal re. Senza contare che le donne non hanno conquistato una completa autonomia individuale. Ad esempio sussiste il divieto di guidare automobili: cosa che tra l’altro le obbligherà ad essere accompagnate – anche al seggio – da tutori maschi.
Valentino Salvatore
Too little, too late caro Abdullah.
Un vero progressista questo dittatore coronato. Quasi dà dei punti a Buttiglione.
Dare dei punti a Buttiglione ci vuole poco. 🙂
Temo che entro il 2015 faranno in tempo a cancellare anche questa piccola cosa.
Il merito di questa timidissima riforma è di quelle donne che hanno sfidato la legge mettendosi al volante, e delle aperture della principessa (mi pare fosse la principessa, si parlava qua sulle ultimissime) alle donne.
La possibilità di guidare non si è ottenuta, ma intanto qualcosina si è mosso (mentre intanto si uccideva uno stregone, come con tristezza ho letto qua poco fa).
Questo re è molto anziano, dunque per il futuro molto dipenderà dal nuovo re: se costui sarà modernista e capirà che uno Stato ricco e in affari con l’occidente non può non avere una borghesia nazionale, dovrà giocoforza continuare ad aprire alle donne.
E forse quando le donne iniziano ad entrare e a portare il loro punto di vista nella circolazione sociale, può crearsi un meccanismo virtuoso che in non troppo tempo (penso un cinquantennio al massimo) potrebbe anche spazzare via la monarchia assoluta e l’impronta integralista.
Forse stamane sono troppo ottimista, ma in fondo gli USA non avrebbero problemi -anzi forse lo prerferibbero- davanti ad un’Arabia Saudita più democratica e laica, se continua a garantire comunque petrolio e amicizia politica (poco conta la forma di governo nelle alleanze economiche e politiche); ma anche la Cina butta l’occhio sulla zona, per cui potrebbero anche temere la fine di uno status quo, e quando finisce uno status non si sa mai che succederà dopo, si possono solo fare previsioni.
Peraltro in un lasso temporale simile anche nelle situazioni politiche circostanti tutto può cambiare e in politica estera più che mai ‘tutto è relativo’, per cui riconosco l’ottimismo un po’ incauto di questa mia posizione.
Sono d’accordo.
Comunque, quando i cambiamenti sono relativamente lenti, si può sempre parlare di status quo.
Anche gli USA hanno affrontato nel giro di pochi decenni cambiamenti epocali nel modo in cui vengono trattati i neri, mantenendo sostanzialmente lo status quo. Anche la Cina sta affrontando i cambiamenti con prudenza.
Io ritengo quanto sta avvenendo in Arabia comunque un piccolo, ma importante passo, poi vedremo se sono stato troppo ottimista… è importante perché tutti gli altri Stati mussulmani guardano all’Arabia Saudita e se l’Arabia Saudita fa una piccola apertura, anche gli altri Stati si sentiranno più a loro agio a fare a loro volta altre aperture nei confronti delle donne.
———Comunque, quando i cambiamenti sono relativamente lenti, si può sempre parlare di status quo.——
Congo, ti do pienamente ragione!
Grazie della precisazione e del chiarimento che mi ha suscitato questa riflessione.
“Il merito di questa timidissima riforma è di quelle donne che hanno sfidato la legge mettendosi al volante, e delle aperture della principessa (mi pare fosse la principessa, si parlava qua sulle ultimissime) alle donne.”
Può benissimo essere.
Ma forse c’è anche qualche altra causa:
1) i soldi, si sa, fanno allontanare la gente dalla “religione” e dai suoi dogmi;
2) il maggiore accesso all’informazione garantito da Internet fa venire pensieri di libertà ai popoli oppressi (v. Africa Settentrionale), che iniziano a “reclamare”;
3) l’età del re potrebbe averlo reso un po’ “mansueto”…
Quello che è importante è che cominci in qualche modo a scardinarsi il medioevo saudita. E in seguito sarà sempre più difficile che si ritorni indietro.
Certo che esistono anche altre concause, ma se le donne non si fossero mosse nessuno avrebbe concesso loro nulla.
Di solito i diritti non vengono dati a chi non ne reclama.
Ciò che non ha detto è che per i prossimi cent’anni potranno votare solo quello che il marito dirà loro di votare, poi si vedrà.
Ovvero che marito e moglie entreranno insieme in cabina elettorale? 😀
Ovvero che marito e moglie entreranno insieme in cabina elettorale? 😀
Avevo più in mente qualcosa tipo: “Avrete diritto al voto solo se voterete ciò che voglio io” 😀
Certo, ma se sono in cabina insieme ilmarito potrà controllare di persona cosa vota la moglie, oppure tenerla ferma e votare lui al posto di lei 🙁
Le donne svizzere possono votare soltanto dal 1971 ma da quale data il loro numero al parlamento, vari consigli, è sempre in aumento .
Però la Svizzera è una democrazia, dunque i membri eletti hanno molti più poteri rispetto ad un’assemblea consultiva quale mi sembra essere quella di cui si parla.
Per cui, finchè resta quel sistema di governo, credo che qua i tempo saranno molto più lunghi.
Secondo me le donne in quei paesi tutte contemporaneamente dovrebbero organizzare uno sciopero del sesso, poi voglio vedere i vari sceicchi accoppiarsi coi cammelli.
A parte gli scherzi se è vero che le donne sono 50% della popolazione una bella rivolta la potrebbero organizzare aiutate anche da qualche uomo volenteroso.
…immaginate un Vaticano di 2,248,000 km2.
E’ l’Arabia Saudita.
mmm… interessante paragone ma per l’esattezza ci dovrebbe essere anche un’Italia grande come il mondo per succhiare risorse.
E infatti c’è differenza sostanziale, a livello economico, tra le due realtà: l’Arabia Saudita ha il petrolio (finchè dura), il Vaticano no.
Il Vaticano ha l’Italia (…finchè dura??).
L’Arabia per arricchirsi fa buchi nel terreno,
il vaticano per arricchirsi fa buchi nel nostro bilancio…
L’Arabia per arricchirsi fa buchi nel terreno,
il vaticano per arricchirsi fa buchi nelle nostre tasche 😯
Che sorpresona!
Non me l’aspettavo!
Avremo le sindachesse di Ali Babà!
Ma se non possono guidare, come faranno ad arrivare al Municipio?
Con le auto blu?
O con l’autostop?
O con il cammellostop?
Per le più sfortunate c’è la pecorastop.
che ridicola concessione: di nessun valore finchè rimane il tutoraggio del maschio, non possono andare dal medico senza il suo permesso, non possonpo guidare, non possono avere un passaporto, sono obbligare a portare il niqab…è chiaro che voteranno sotto dettatura; poi, che senso hanno delle votazioni in un paese assolutista? sono semplicemente una farsa 🙁
Le donne che andranno a votare poi verranno lapidate, cosi’ si evitare di uccidere delle donne (mediamente il valore di quattro cammelli) solo per il sospetto che volessero farlo.
Questa e’ civilta’. 😉
il problema si pone anche in paesi ben più progrediti… in Giappone le donne possono votare eccome, ma diverse conoscenti giapponesi quando ho chiesto loro per chi avevano votato mi hanno fatto notare vagamente scandalizzate che loro erano donne per bene, quindi non si sognavano nemmeno di interessarsi di politica, “figuriamoci poi andare a votare!”
….argh….
Quindi i loro mariti erano “uomini per male”? 😯
Sai qual è la % di affluenza alle urne in Giappone?
Urca, la teocrazia del Pio IX musulmano ha mosso un millimetrico passo verso la modernità!
Ciumbia!!
Lasciate che il petrolio perda importanza o finisca, e vedrete come finisce il tirannello Abdullah-quaraquaquà-puah-puah e tutta la sua corte di parassitoidi.
Perdinci che notizia! In una monarchia assoluta che decolla stregoni e lapida adultere il re annuncia che tra quattro anni, forse, darà il voto alle donne .Non abbiamo parole!
Ah, vorrei ricordare che anche in Iran e in Pakistan le donne possono votare.
Mamma che riformona!
Così anche gli angeli del focolare diventeranno donne in carriera……
immagino che tu preferisca aver la schiava a casa.