E’ stata accolto dal governo come “raccomandazione” un ordine del giorno presentato dal parlamentare Pdl Fabio Garagnani. Dove si propone di sostituire la festa della Liberazione del 25 aprile con il 18 aprile, giorno in cui nel 1948 la Democrazia Cristiana vinse le prima elezioni politiche della Repubblica. Secondo Garagnani quest’ultima è infatti “la vera data fondante ed unificante della democrazia italiana”. Con lo stesso odg il governo ha accolto la richiesta “sulla base della quale ciascun comune”, aggiunge Garagnani, “necessita di mantenere la propria identità storica e religiosa celebrando i propri santi patroni”.
L’opposizione protesta e in particolare Ettore Rosato del Pd dice che “il 25 aprile non si tocca” e che nonostante l’odg sia “praticamente carta straccia”, il suo accoglimento da parte del governo “resta un gesto politico vigliacco e provocatorio”.
L’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia (Anpi) tramite il suo presidente Carlo Smuraglia parla di “una provocazione dell’on. Garagnani e una follia del governo che l’accoglie come raccomandazione” e continua: “penso che non se ne farà nulla. Ma se ci provassero troverebbero la ferma opposizione di tanti italiani che li farebbero rapidamente desistere”.
Valentino Salvatore
questi clerico facsisti non si arrendono, da figlio di esuli antifascisti gli dico che di togliere il 25 aprile non se ne parla nemmeno !! se lo scordino !!!
Oltre che clerico-fascisti sono clerico-criminali e traditori degli Italiani: mai nessuno di loro che abbia a cuore le sorti economiche della gente, figurarsiiiiii!!! 👿
Panni bagnati attorno alla testa dell’on. Garagnani per fargli raffreddare il cervello fumante. Alla Resistenza parteciparono anche dei cattolici, sebbene in posizione minoritaria rispetto a quelli schierati più a sinistra.
Garagnani è un clerico fascista particolarmente fanatico, con la bava alla bocca, e imbecille, simile al suo conterraneo Giovanardi, che perlomeno appare più tranquillo.Finora la sua specialità erano gli attacchi alla scuola e agli insegnanti, rei di criticare il governo Berlusconi (l’odio per la cultura e gli insegnanti è una orribile costante della destra populista nel mondo, vedi anche Tea party). Ultimamente voleva istituire commissioni di censura sui libri di testo usati ed è entrato pure a volere regolare il modo di insegnare religione, essendo, come tutti i fanatici, pure più papista del papa.Speriamo che quando il governo dello psiconano malefico verrà spazzato via, non sentiremo più parlare di simili squallidissimi personaggi accessori.
Nathan: «istituire commissioni di censura sui libri di testo usati»
Personalmente ho risolto la questione non adottando alcun libro di testo. In questo modo, tra l’altro, ho dato un prezioso esempio di austerità alle famiglie e ho lanciato un minuscolo suggerimento al mondo dell’imprenditoria (della quale il mondo editoriale fa parte) circa il fatto che i lavoratori del pubblico impiego è meglio prenderli per quello che sono, cioè lavoratori dei quali poco conviene calpestare l’immagine e la dignità. Se ci sono insegnanti che leggono, facciano come me, vedrete che ridere. Se siete genitori, proponete ai rappresentanti dei vostri figli di suggerire la stessa pratica nelle rispettive scuole. Ci svuotano le tasche? Facciamo altrettanto.
Nulla da aggiungere a quel che ha scritto (e bene) Flo se non che quella della resistenza è un esempio (purtroppo uno dei pochi se non addirittura l’unico!) di come non solo sia possibile stare insieme, cattolici e non, su battaglie di civiltà ma che insieme si fan cose egregie per il bene di tutti.
E’ proprio il caso di aspettare tragedie per ritrovarsi a lavorare insieme a costruire un mondo migliore per tutti?
Provocazione, certo, ma studiata: l’on Garagnani è solo stato mandato in avanscoperta per saggiare intanto le reazioni. E’ sempre così che si comincia…
Concordo! E’ tattica tipica del berlusconismo -anche se non certamente sua invenzione- muoversi nel modo in cui dici.
il ballon d’essai in questo caso è una mossa… più che sporca, direi lurida.
… e si continua. Non mi stupirei che venisse riproposta, tipica strategia berlusconiana, demagogia e prepotenza.
Ma la maggiranza dei resistenti non desiderava passare dalla dittatura di Mussolini alla tirannia di Stalin?
Cioè dalla padella alla brace? E se era così non avevano i titoli per legittimarsi come difensori della democrazia. Che poi hanno dovuto, giocoforza, accettare facendo buon viso a cattivo gioco.
Prima i bonbaroli che le sparano grosse, poi si studiano le reazioni, infine si trova il modo di mediare, o al massimo si decreta tutto quanto se la faccenda sfugge di mano o se ciò che deve essere approvato, DEVE.
Si, direi che e’ la perfetta tattica del berlusconismo e non solo…! 🙁
Si potrebbe discutere a lungo su quel periodo, ma non ho abbastanza competenze in merito e in questa sede nemmeno mi interessa.
Dico solo che è assurdo -in termini di concezione democratica che regge la nostra costituzione- pensare di fare una festa nazionale per un solo partito (anche se ormai storico e non presente), quando le feste sono di tutti, e moltissimi italiani l’analisi di Garagnani -sbagliata o giusta che sia- non la condividono affatto.
Da parte del PdL si insiste molto sulla volontà di togliere il 25 aprile: nostalgie sentimentali inconfessabili (nemeno poi troppo) per il ventennio e costruzione del nemico comunista, quando esso oggidì nemmeno esiste come partito politico di massa (almeno ai tempi dello scontro con la DC si parlava di enti reali…).
ma non gli fanno male le ginocchia?
e la lingua?
Però voi due me la state servendo su un piato dargento…!! 😀
Del resto a questi politici (PDL ma anche PD) non interessa l’Italia, la patria, i cittadini che pagano, ma solo il recepimento del reddito statale, della pensione, dei privilegi; quindi, che il reddito statale pubblico gli venga dall’Italia o dal Vaticano, o dal feudo democristiano di appartenenza, o da qualche ente locale municipalizzato, eccetera, per loro è lo stesso, perché tanto della cittadinanza che paga le tasse non gliene importa proprio nulla, anzi.
basterebbe che il 25 aprile tornasse la festa della liberazione d’italia,a cui hanno partecipato partigiani e non (così come molte atrocità sono state perpetuate da partigiani) e non la festa dei comunisti, che nulla c’azzeccano.
Nulla c’azzeccano? A fare l’opposizione al fascismo per lungo tempo c’erano QUASI solo loro, con un po di azionisti, qualche socialista tipo Pertini e pochi altri. Quanto alla Resistenza vera e propria, dall’armistizio alla liberazione, erano abbastanza preponderanti le brigate garibaldine, e sempre gli azionisti.
Peraltro negli anni del fascismo al potere gli unici che tennero una rete organizzativa e strutturata in clandestinità furono i comunisti, ovviamente con il determinante apporto di Mosca. Qua non si parla dei crimini staliniani, nel senso che in ogni caso non si può negare che l’apporto di Mosca fu determinante (come in altri casi fu determinante al contrario, ad esempio, quando Stalin rallentò, sempre a quel che so, l’Armata Rossa per far naufragare la rivolta del ghetto di Varsavia, in modo da far risultare al tavolo delle trattative il peso politico di essere stati loro i vincitori sui nazisti in Polonia e toglierne ai polacchi stessi; cosa che non riuscì a fare con Tito, sotto la cui egida i nazifascisti furono cacciati prima che arrivassero i sovietici).
Senza questa rete -dovuta sì all’aiuto di Mosca ma anche al volontarismo dei comunisti, visto che gli antifascisti esuli non comunisti, a parte gli azionisti come dice bene Nathan, non si preoccuaprono granchè di organizzarsi- difficilmente sarebbe stato possibile organizzare la Resistenza in Italia, dunque è normale che i comunisti ne ebbero l’egemonia, avendo le brigate più organizzate, tanto che nella stessa Garibaldi, a quel che ricordo di aver letto, confluirono diversi partigiani cattolici.
Che poi i comunisti in alcuni casi agirono violenza contro altri partigiani per questioni di comando è cosa vera e documentata, ma questo non toglie valore alla Resistenza in sè, semmai permette di discuterne questioni interne.
Peraltro non vedo come, da Violante e i Ragazzi di Salò, la festa del 25 aprile sia diventata, come dici tu, negli ultimi anni la festa dei comunisti; ad oggi non esiste nemmeno un partito comunista di massa rappresentato capace di rivendicarla (la FdS è un partito di nicchia).
Sciochezza di clericale.
Ma cosa dobbiamo sentire?! O.o Il 25 aprile è la festa di tutti, sui cui si basa il nostro Stato; la liberazione è un valore per tutti gli italiani, dato che eravamo un popolo invaso da un nemico violento e liberticida ed inoltre alla Resistenza hanno partecipato tutte le forze antifascite: comunisti, azionisti, monarchici, socialisti, cattolici, liberali, anarchici…Il 25 aprile è una festa di tutti gli italiani e non si tocca!
Pienamente d’accordo, ovviamenete.
Tra l’altro ti sei ricordata anche degli anarchici! Mi sei sempre più simpatica…
Pienamente d’accordo, ovviamente.
Tra l’altro ti sei ricordata anche degli anarchici! Mi sei sempre più simpatica…
Al limite sostituiremo il 25 Aprile con il giorno sempre più prossimo in cui ci libereremo per sempre di questo governo cattofascista.
Eh, già, QUESTI sono i problemi che rendono insonni le nottate degli Italiani. E’ stato un gesto idjota proporre in Parlamento una cosa del genere, è stato idjota accogliere la proposta da parte del governo, è idjota perdere tempo per andar dietro a una scempjaggine del genere, se non per rilevarne e sottolinearne l’inconsistenza a fronte della situazione attuale dell’Italia e di molti Italiani.
P.S. l’uso della “j” al posto della “i” ha l’unico scopo di aggirare il seccante filtro che affligge l’invio dei commenti bloccando alcune parole italiane indipendentemente dal loro contesto.
Per la serie: non c’è limite all’arroganza e all’ignoranza…
Osceno e offensivo, oltreché diseducativo.
La proposta ha una sua logica. Se davvero avessero trionfato i partigiani, in gran parte asserviti al comunismo, ci saremmo trovati allegramente sotto un altro regime, forse anche peggiore del fascismo(come dimostra il fallimento economico-sociale dei “paradisi” dell’Est). Con la vittoria del 18 aprile 1948, grazie alla DC, ai partiti laici e alla Chiesa, ha trionfato in Italia la libertà!
Dimentichi il fatto che in Italia c’erano gli alleati occidentali e che Togliatti aveva l’ordine da Stalin di accettare l’atlantismo, come dimostra il successivo attentato a Togliatti stesso e il suo niet (che ha le sue origini da Mosca) alla rivoluzione, il quale dimostra che proprio per la volontà di quel regime che dici e del balance of power internazionale che emergeva già prima della fine del conflitto, il PCI stesso non voleva in quel frangente il comunismo in Italia per via rivoluzionaria.
Dunque, se rivoluzione ci fosse stata, essa sarebbe andata contro la stessa Mosca e le possibilità che non fosse sbaragliata sarebbero state minima.
Se ciò fosse egualmente avvenuto, saremmo stati davanti ad una situazione che avrebbe portato i partigiani, anche quelli comunisti, ad un’inevitabile rottura con Mosca e dunque ad una forma nuova di applicazione dei loro princìpi e chissà, forse la mancata omologazione con Mosca avrebbe aperto scenari meno liberticidi e meno centralisti anche nelll’economia.
Faccio anche presente che i partigiani comunisti accettarono per gran parte la collaborazione con le altre forze politiche, per cui il pericolo da te paventato è molto aleatorio.
Non è vero, la DC reduce dall’alleanza con il fascismo, e qualche timida partecipazione alla lotta di liberazione, aggregandosi in qualche modo ai partigiani non certo senza ambiguità, al solito, quale partito della CCAR si è posta sopra il carro del vincitore accordandosi con il più forte, ovvero con le potenze vincitrici, gli USA (potenza protestante) in primis, ma già con molta prudenza per il fatto nessuna delle potenze vincitrici era cattolica: i cattolici, soprattuto i clericali hanno dovuto dissimulare il fatto che erano tra le potenze sconfitte, essendo state al governo ed alleate sia al fascismo che al nazismo, avendo sostenuto questi regimi anche a peso morto, in buona sostanza senza aver opposto resistenza, ma aggregandosi sempre ai vincitori ogni volta che questi conquistano il potere.
La DC, quale partito cattolico della CCAR, si è posta sopra il carro del vincitore accordandosi con il più forte, ovvero con le potenze vincitrici, gli USA (potenza protestante) in primis, ma già con molta prudenza per il fatto che nessuna delle potenze vincitrici era cattolica: i cattolici, soprattuto i clericali hanno dovuto dissimulare il fatto che erano tra le potenze sconfitte, i partiti cattolici essendo stati al governo ed alleati sia al fascismo che al nazismo, avendo sostenuto questi regimi anche a peso morto, in buona sostanza senza aver opposto resistenza, ma aggregandosi sempre ai vincitori ogni volta che questi conquistano il potere.