In arrivo linee-guida Cei anti-pedofilia, ma per le vittime non bastano

Mons. Mariano Crociata, a seguito del consiglio episcopale permanente conclusosi alcuni giorni fa, ha presentato durante una conferenza stampa le linee-guida messe a punto dal Vaticano contro gli abusi sessuali a opera di religiosi. Secondo Crociata, non serve la nomina di un responsabile diocesano per i casi di abusi.
Ma le associazioni delle vittime chiedono invece misure più incisive per combattere la pedofilia nel clero. Come l’istituzione di una commissione indipendente per i casi in Italia, l’obbligo di denuncia delle notizie di reato, perseguibili d’ufficio, nonché di rendere imprescrittibili i reati sessuali su minori da parte di religiosi. Si chiede inoltre la riduzione allo stato laicale per i sacerdoti coinvolti e l’apertura degli archivi della Congregazione per la dottrina della fede nonché quelli degli enti religiosi. A chiedere tutto questo gruppi come Snap, Survivors Voice, gli ex alunni dell’istituto per sordi ‘Provolo’ a Verona, le vittime di don Cantini.

Valentino Salvatore

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29 commenti

Federico Tonizzo

“Mons. Mariano Crociata, a seguito del consiglio episcopale permanente conclusosi alcuni giorni fa, ha presentato durante una conferenza stampa le linee-guida messe a punto dal Vaticano contro gli abusi sessuali a opera di religiosi.”
TUTTA FINTA, finchè il vaticano non abrogherà “Crimen sollicitationis”, “Delictis gravioribus” e l’obbligo al celibato da parte dei preti.
O meglio: TUTTA FINTA, finchè ci saranno ancora preti in giro!

pietro

c’è l’obbligo di denuncia all’autorità civile?
No?
allora ci stanno prendendo in giro e si burlano delle vittime

Dali

L’ha detta giusta,perbacco! Sono uno schifo nello schifo!
Sono degli scarafaggi neri,come li definiva un certo Signore Professore Cesare Pavese.

teologo cattolico

“Ma le associazioni delle vittime chiedono invece misure più incisive per combattere la pedofilia nel clero…”…basterebbero che insegnassero alla vittime (ovvero ai genitori) a denunciare l’abuso alla polizia che si sarebbe fatto il passo decisivo…

whichgood

Purtroppo non basterebbe, diciamo che sarebbe importante. Basterebbe che il tuo papa decidesse veramente farsi avanti invece di nascondere gli scheletri nell’armadio.

myself

“basterebbero che insegnassero alla vittime (ovvero ai genitori)”

Le dirette vittime sono i bambini, non i genitori. Ma una volta tanto rispondi chiaramente a una domanda: se un prete viene a sapere che un suo collega ha violentato un bambino deve o non deve denunciare il fatto alla polizia?

whichgood

Giustissima osservazione. Sembra che per qualcuno i figli sono un oggetto da possedere. Ecco perchè si arrogano il diritto di inculcare la religione. Sono dei cavernicoli. La religione li storce il senso della realtà.

RobertoV

Questo in un mondo ideale e perfetto che esiste solo nella sua testa.
Diversi avvocati delle vittime considerano le leggi italiane del 1996 e 1998 non sufficienti a combattere la pedofilia, ma più adatte per combattere la pedofilia on-line ed in effetti l’Italia è ancora in grave ritardo nell’emersione del fenomeno pedofilia tradizionale.
Inoltre se sono scaduti i termini per la prescrizione la giustizia non può più procedere come si è visto bene negli scandali delle varie nazioni. La chiesa è riuscita a ritardare di 10-20 anni almeno l’emersione del fenomeno al suo interno.
Inoltre la chiesa ha il grosso vantaggio del privilegio che va preavvisato il vescovo se c’è una denuncia a carico di un prete prima di procedere.
Per non parlare dell’atteggiamento di buona parte della chiesa e dei fedeli che è di ostacolo all’emersione della verità (si legga l’intervista del gesuita Klaus Mertes)
L’apertura degli archivi e la nomina di commissioni realmente indipendenti sarebbe un passo molto significativo ed infatti varie organizzazioni lo stanno chiedendo insistentemente nelle varie nazioni, in Austria con un referendum.

RobertoV

Inoltre dovrebbe leggersi le difficoltà che incontrano le vittime (che sono bambini e ragazzini, non adulti consenzienti come vorrebbe dipingerli lei) a far emergere gli abusi. In un’intervista un uomo di chiesa riconosceva come una volta ritenessero che se uno non denunciava entro un anno non fosse credibile, mentre poi si sono resi conto delle difficoltà e di come i tempi siano molto lunghi, in tempi rapidi emerge solo una piccola fetta degli abusi.
Inoltre se i genitori non ci sono o sono assenti (i pedofili sanno bene come scegliere le loro vittime “deboli”) quanto tempo ci vuole perchè emerga l’abuso?

Federico Tonizzo

@ teologo cattolico :
Non fare il finto tonto: sai benissimo che il DIVIETO DI RIVELARE GLI ABUSI a qualcuno che non sia il vescovo è contenuto nelle “Crimen Sollicitationis” e De delictis Gravioribus”, con tanto di pena di scomunica per i “trasgressori” anche se i trasgressori sono i genitori o l’abusato stesso!!! 👿

Rothko61

Dimentichi un piccolo particolare: i genitori di quei bimbi sono spesso a loro volta frequentatori di parrocchie, quindi non particolarmente inclini a ragionare con le loro teste.
Sono pecorelle, un gregge. Seguono chi sta loro davanti e hanno bisogno di un cane che le inquadri.
E’ gente che crede alle storielle che sai… puoi mai chiedere a chi è convinto che la madonna sia ascesa in cielo, anima e corpo, di presentare una denuncia alla polizia?
Suvvia… e se poi temono di andare all’inferno per aver rotto il silenzio?

Stefano

A parte che le vittime sono i bimbi e non i genitori e poi non è così facile per un bambino raccontare quello che è successo. Quindi è sicuramente meglio attuare delle misure più incisive.
Inoltre i genitori possono anche non denunciare per le pressioni e le risposte che ottengono da quelli come te e dai tuoi colleghi

whichgood

Per costruire un futuro bisogna prima accettare il presente e soprattutto riconoscere il passato. Altrimenti sono solo chiacchiere demagogiche.

La Chiesa non sa più come contenere i cadaveri nell’armadio che colano da tutte le parti.

Gianluca

“Si chiede inoltre la riduzione allo stato laicale per i sacerdoti coinvolti”

Eh no, troppo comodo: devono andare in galera da preti.

whichgood

Guarda che per loro non è poco. Sarebbero costretti a far quello a cui temono di più: lavorare.

Sandra

Fino a che la sessualità verrà associata alla sporcizia e al peccato, i preti saranno sempre delle mine vaganti se lasciati a occuparsi di bambini. Questi cercheranno sempre dei bambini/e o ragazzini/e ai margini per fare di nascosto quello che non possono confessare nemmeno di desiderare alla luce del sole. I bambini fragili sono le vittime ideali, i piu’ facilmente ricattabili emotivamente. Il problema come al solito è a monte, pensare a cosa fare dopo puo’ aiutare, ma non risolve. Quale deve essere il profilo psicologico di un adulto per essere considerato affidabile se gli/le si affida un minore? La sua formazione, la sua scala di valori? La formazione sessuofobica e il rispetto per l’autorità opposta alla considerazione per l’individuo NON sono due punti a favore.

rik

Fin quando non imporranno l’obbligo di denuncia, non speteranno tutti i preti abusatori e tutti i vescovi che non li hanno denunciati, fin quando non risarciranno le vittime, i monsignori faranno solo chiacchiere.

Fatti finora non ne abbiamo visti.

Le linee guida si apprestano ad essere un’altro polverone mediatico.

Tutto fumo e niente arrosto.

rik

Correggo l’evidente errore: “un altro” e non “un’altro”

Roberto Grendene

“riduzione allo stato laicale per i sacerdoti coinvolti”

eh?
che restino pure sacerdoti, ma se hanno commesso reati vadano dietro le sbarre come tutti gli altri cittadini

Kaworu

aspetterò di leggerle per farmi due amare risate.

perchè saranno accessibili a tutti, vero?

Francesco

Evitare di mandare i propri figli da queste bestie.

Prevenire e’ meglio che curare. 😉

G.B.

“rendere imprescrittibili i reati sessuali su minori da parte di religiosi”: direi per tutti i cittadini.

G.B.

Specifico: “rendere imprescrittibili i reati sessuali su minori da chiunque siano commessi”

nightshade90

“Come l’istituzione di una commissione indipendente per i casi in Italia, l’obbligo di denuncia delle notizie di reato, perseguibili d’ufficio, nonché di rendere imprescrittibili i reati sessuali su minori da parte di religiosi”

perchè solo per religiosi?

nessuna prescrizione per reati di stupro e pedofilia, MAI, questa è la scelta giusta.

i pedofili religiosi sono coperti dal clero e per questo hanno maggiore facilità a raggiungere il tempo di prescrizione, ma non per questo và lasciata la possibilità agli altri pedofili di riuscirci.

rik

@ nightshade90
Il comunicato delle vittime si riferisce alle vitime del clero, ma è ovvio che una legge deve riguardare le vitime di tutti gli abusatori.

Ricordiamo che l’Italia è firmataria della Convenzione di Lanzarote per la protezione dei minori, del Consiglio d’Europa, che prescrive il raddoppio i termini di prescrizione. Ma questo governo filo vaticano non la ha mai ratificata.

Il Vaticano, membro del Consiglio d’Europa, ovviamente non ha firmato la Convenzione. A loro interessa proteggere i preti criinali, non le vittime.

Il testo della Convenzione, gli stati firmatari e le ratifiche:
http://conventions.coe.int/Treaty/Commun/QueVoulezVous.asp?NT=201&CM=1&CL=ITA

rik

Il testo del comunicato stampa delle vitime

Le vittime degli abusi hanno bisogno di verità e giustizia

Comunicato Stampa delle associazioni italiane e internazionali delle vittime della pedofilia clericale nell’imminenza delle nuove direttive CEI in materia di abusi sessuali

Verità e giustizia per i sopravvissuti e le vittime degli abusi sessuali sui minori da parte del clero, dei religiosi e delle religiose della chiesa cattolica. Direttive CEI.

Sulle annunziate direttive della CEI sugli abusi sessuali sui minori nella chiesa cattolica il movimento di sostegno ai sopravvissuti e alle vittime chiede verità e giustizia.

Chiediamo che la CEI si dichiari favorevole e sostenga la richiesta dell’istituzione di una Commissione indipendente sui crimini sessuali sui minori da parte del clero, di religiosi e religiose cattolici in Italia. I membri di questa Commissione siano scelti tra giuristi, operatori sanitari, operatori dell’informazione, uomini di scienza di provata capacità, indipendenza e obiettività, con la rappresentanza di sopravvissuti e vittime.

Chiediamo che la CEI e la chiesa cattolica si adoperino affinché la Congregazione per la dottrina della fede assieme alle diocesi, le istituzioni, gli enti, le congregazioni e comunità religiose mettano a disposizione della Commissione, della magistratura e dell’opinione pubblica, nel rispetto delle consuete norme di garanzia, i loro archivi con tutte le notizie di reato perseguibili di ufficio sugli abusi sessuali sui minori da parte del clero, di religiosi e religiose, anche per quei reati caduti in prescrizione.

Chiediamo che le direttive CEI impongano alle autorità ecclesiastiche l’obbligo di denuncia delle notizie di reato perseguibili di ufficio. Obbligo da estendersi, tramite anche analoghe direttive della chiesa cattolica, ai membri della Curia Romana, ai responsabili diocesani e ai responsabili degli ordini, congregazioni e comunità religiose, fino a tutti i membri del clero, degli istituti di vita consacrata e delle società di vita apostolica.

Chiediamo che la CEI si faccia promotrice di direttive e norme che prevedano l’imprescrittibilità dei reati sessuali nei confronti di minori compiuti dal clero e da membri degli istituti di vita consacrata e delle società di vita apostolica, per evitare che i crimini restino impuniti.

Chiediamo che le direttive della CEI impongano la rimozione dallo stato clericale di tutti i responsabili di abusi sessuali su minori, seppur caduti in prescrizione, senza alcuna eccezione, rigettando l’infondata distinzione tra casi più gravi e meno gravi. Chiediamo che le direttive impongano le dimissioni di tutti i vescovi che, seppur informati degli abusi, non abbiano trasmesso le relative notizie di reato alla magistratura. Chiediamo altresì, alle massime autorità della chiesa cattolica, la destituzione da tutti gli incarichi, di qualunque genere essi siano (spirituali, di governo, pastorali ecc.), in Italia e nel governo della chiesa cattolica, del card. Bernard Francis Law.

Chiediamo che le direttive CEI impongano altresì alle diocesi, agli istituti di vita consacrata e alle società di vita apostolica di risarcire o indennizzare spontaneamente le vittime, in misura adeguata rispetto al danno subito. Questo perché il più delle volte il responsabile degli abusi non può e non vuole risarcire quello che la magistratura gli impone.

Chiediamo infine che la CEI promuova una seria e approfondita riflessione sul perché si verificano questi crimini sui minori nella chiesa cattolica. Crimini che non dovrebbero essere compiuti se i membri del clero, degli istituti di vita consacrata e delle società di vita apostolica si attenessero al rispetto della regola del celibato, del voto, dell’impegno e del vincolo alla castità. Chiediamo che la CEI operi una riflessione sul legame tra la repressione affettiva e sessuale del clero, di religiosi e religiose in genere e gli abusi da essi compiuti.

Questo perché sopravvissuti e vittime hanno bisogno di verità e giustizia e non di parole vuote e pubblico rammarico, che lasciano il tempo che trovano. Se veramente si vogliono ascoltare le vittime e i sopravvissuti, agendo di conseguenza, è necessario che tutto quanto chiediamo sia effettivamente attuato.

Associazione piccolo Alan ONLUS
Associazione sordi “Antonio Provolo” ONLUS
Democrazia Atea
Fondazione Protege A Tus Hijos – Spagna
Il Dialogo – Periodico di cultura, politica, dialogo interreligioso dell’Irpinia
Rete L’ABUSO
Survivors Network of those Abused by Priests – SNAP – USA
Survivors Voice Italy – La Colpa
Survivors Voice Europe
Vittime di don Cantini

Sabato 01 Ottobre,2011 Ore: 13:14

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