Lo scorso 25 settembre si è svolta al cimitero del Verano a Roma la commemorazione di 43 soldati che facevano parte della Legione Tagliamento della Repubblica Sociale Italiana di Mussolini. Questi soldati erano stati uccisi dai partigiani il 28 luglio 1945 a Rovetta, vicino Bergamo. Presenti all’evento, riporta l’agenzia Adista, uomini e donne, famiglie e anche bambini con vessilli, camicie nere e divise. Ma c’era pure un religioso, padre Massimo Anghinoni, parroco della chiesa dei Sette Santi Fondatori, che ha detto durante l’omelia: “ricordiamo questi 43 eroi e martiri che ardono come fiaccole accanto al trono di Dio e che illuminano il nostro cammino”. Ha invitato tra l’altro a “seguire il loro esempio per impedire la putrefazione di una società malata, la nostra, che noi dobbiamo tentare di purificare”.
Valentino Salvatore
Ce ne sono di preti fascisti (non è la prima commemorazione del genere di cui leggo in questi anni e ricordo che i nomi dei preti variavano), ma sinceramente credo che ormai siano pochi.
Mi pare che gli estremi per una denuncia per apologia di fascismo ci siano tutti, per la gente e per il prete.
Ah…quando dico fascisti intendo aperti difensori dell’esperienza politica e storica del fascismo.
Se intendiamo criptofascisti o parafascisti/fascistoidi è altro discorso, ma anche qua il problema non riguarda solo i preti.
il punto e’: con il calo delle vocazioni si sono ridotti percentualmente?
temo di no
forse non ci saranno i fascisti nostalgici del duce, anche per questione di età, ma penso che la quota di conservatori/integralisti sia in aumento
ok, vedo che in parte hai già risposto sopra
Grendene.
Credo che con l’arrivo dei più giovani e dei preti dall’Africa il numero di quelli apertamente fascisti, appunto nel senso del fascismo storico, sia in calo.
Il numero dei cattointegralisti -e già non volere una legge sulle unioni civili e il testamento biologico nel 2011 è forma di integralismo dunque di autoritarismo, che tecnicamente non è identico al fascismo ma sostanzialmente secondo me è più o meno altrettanto nocivo, perlomeno su tempi lunghi- credo che invece sia in aumento, non so se numerico contando per testa (riprendendo la risposta che ti ho appena dato sull’Irlanda nel thread del post sull’Egitto- ma certamente attraverso organizzazioni molto forti nella penetrazione sociale, quale ad esempio è CL.
certo che ci sono gli estremi per una denuncia (finché non cassano pure il divieto di apologia); ma non abbiamo più un paese civile e dubito che produrrebbe risultati. L’arroganza fascista è, secondo stile consueto, ogni giorno più proterva; a Roma, grazie al sindaco, il fascismo è stato apertamente sdoganato; e ce ne sono molti di fascisti (quelli con croci celtiche e svastiche tatutate, quelli del “a Noi”, quelli della spranga e della violenza facile), anche tra i giovani. Quanto ai conservatori/integralisti il loro non sarà un fascismo filologico o nostalgico ma sempre fascismo è.
no comment, ci vorrebbe un bel Tso.
La DC, quale partito cattolico e braccio politico della CCAR, alla fine della II guerra mondiale si è posta sopra il carro del vincitore accordandosi con il più forte, ovvero con le potenze vincitrici, gli USA (potenza protestante) in primis, ma già con molta prudenza per il fatto che nessuna delle potenze vincitrici era cattolica: i cattolici, soprattuto i clericali hanno dovuto dissimulare il fatto che erano tra le potenze sconfitte, i partiti cattolici essendo stati al governo ed alleati sia al fascismo in Italia che al nazismo in Germania, avendo sostenuto questi regimi non solo a peso morto, e in buona sostanza senza aver opposto resistenza, ma aggregandosi sempre ai vincitori ogni volta che questi conquistano il potere, al fine di accordarsi tramite loro per governare e mantenersi sempre al potere.
il clerico fascismo orat et impera !
Queste cose succedono solo in Italia (o al massimo nei Balcani).
E non mi riferisco solo al prete fascista o a tutti gli altri idoti in camicia nera ma anche a tutte le polemiche di parte su repubblichini e partigiani. Credo che entrambi fossero sia nel giusto che nel torto e che sia inutile dopo 70 anni stare ancora qui a fare il tifo per l’uno o per l’altro. Cerchiamo di conservare quanto di buono ha portato l’antifascismo sapendo che non è tutto oro quello che luce.
“Credo che entrambi fossero sia nel giusto che ne torto”
Noto con dispiacere che una certa campagna revisionista ha fatto presa anche sulle menti più critiche (e non mi riferisco solo a te). L’equiparazione per cui “sono tutti uguali” è il grimaldello con cui hanno scardinato la memoria storica della resistenza negli ultimi anni. In merito a questo meccanismo infame faccio sempre riferimento ad una delle pagine più belle che siano state scritte su quegli anni, tratta dal libro di Italo Calvino “I sentieri dei nidi di ragno”:
“Perchè qui si è nel giusto, là nello sbagliato. Qui si risolve qualcosa, là si ribadisce la catena. Quel peso di male che grava sugli uomini del Dritto, quel peso che grava su tutti noi, su me, su te, quel furore antico che è in tutti noi, e che si sfoga in spari, in nemici uccisi, è lo stesso che fa sparare i fascisti, che li porta ad uccidere con la stessa speranza di purificazione, di riscatto. Ma allora c’è la storia. C’è che noi, nella storia, siamo dalla parte del riscatto, loro dall’altra. Da noi, niente va perduto, nessun gesto, nessuno sparo, pur uguale al loro, m’intendi? Uguale al loro, va perduto, tutto servirà se non a liberare noi a liberare i nostri figli, a costruire un’umanità senza più rabbia, serena, in cui si possa non essere cattivi. L’altra è la parte dei gesti perduti, degli inutili furori, perduti e inutili anche se vincessero, perchè non fanno storia, non servono a liberare ma a ripetere e perpetuare quel furore e quell’odio, finchè dopo altri venti o cento o mille anni si tornerebbe così, noi e loro, a combattere con lo stesso odio anonimo negli occhi e pur senza saperlo, noi per redimercene, loro per rimanerne schiavi. Questo è il significato della lotta, il significato vero, totale, al di là dei vari significati ufficiali. Una spinta al riscatto umano, elementare, anonimo, da tutte le nostre umiliazioni: per l’operaio dal suo sfruttamento, per il contadino dalla sua ignoranza, per il piccolo borghese dalle sue inibizioni, per il paria dalla sua corruzione. Io credo che il nostro lavoro politico sia questo, utilizzare anche la nostra miseria umana, utilizzarla contro se stessa, per la nostra redenzione, così come i fascisti utilizzano la miseria per perpetuare la miseria, e l’uomo contro l’uomo.”
Dulce et decorum est pro Patria mori! Questo principio vale per tutti!
peccato che non siano morti per la patria, ma per una dittatura che opprimeva il popolo. ed è il popolo a costituire la patria, non il dittatore che la governa. difendere il popolo signbifica difendere la patria, difendere chi si impone sul popolo significa combattere contro di essa.
secondo il tuo ragionamento, sarebbero martiri i soldati romani che perseguitavano le prime comunità cristiane, quando uno di loro veniva ucciso, in quanto tali soldati combattevano per la patria, mentre erano i cristiani a rifiutarsi di difenderla (rifiutavano il servizio militare) e di onorarla (rifiutavano di portare gli onori all’imperatore. per queste due ragioni furono perseguitati, non altre).
ti ricordo che la patria si identificavsa col Re non col popolo, questo è il motivo per cui ritengo legittima la bomba di via Rasella.
Ti dovresti rileggere il vangelo.
@Enrico
Sei rimasto al 1200-1300?
No, ma conosco la storia pensa alla formula del giuramento militare prima del 1946.
più indietro, mosconi… più indietro.
lascio ai repubblichini, se ci tengono, la gioia d’esser morti pro patria, per quanto il loro concetto di essa fosse ampiamente distorto; ma non è accettabile il refrain dei morti son tutti uguali. Non erano eguali gli ideali; e checché ne dica oggi il revisionismo fascista, non erano eguali le cause; le violenze partigiane postbelliche, quando ci son state, non nascevano ex novo ma erano la conseguenza e la reazione ad anni di dittatura, di volgare sopraffazione, di violenza feroce, di crimini contro l’umanità e la dignità umana
Induzione all’odio, bel esempio cristiano !.
Il silenzio del Vaticano sul queste faccende lo fa complice e colpevole allo stesso modo.
Onorati 43 soldati di mussolini? CHE SCHIFO!
Non hanno invocato la protezione della Madonna del Manganello?
Ma certo. L’hanno esposta nel santuario per le donazioni (armi e munizioni)
vi lamentate per cosi’ poco? Vicino dove sto io ogni anno fanno la messa per la commemorazione del duce.
“ricordiamo questi 43 eroi e martiri che ardono come fiaccole accanto al trono di Dio e che illuminano il nostro cammino”.
Se a Dio piacevano tanto questi signori, allora perchè non gli ha fatto vincere al guerra?
Sul sito – non ricordo più di quale giornale – c’era la foto di Gasparri (chiedo scusa) presente all’inaugurazione di un museo dedicato a Mussolini in quel di Forlì. Previsti tre giorni di festeggiamenti con vari interventi… tra i quali quello di uno storico relativo “al degrado dell’Italia nel dopoguerra” (prima tutto bene evidentemente)… e con una messa celebrativa (immagino di ringraziamento) per ognuno dei tre giorni. Grande affluenza di pubblico… insomma, un successone.
Non meravigliamoci quindi se un parlamentare ha chiesto l’abolizione del 25 aprile: potrebbe disturbare i fequentatrori del museo.
(Per inciso: tra i vari interventi dei vari storici ce n’era anche uno dedicato al card Gasparri, il plenipotenziario vaticano firmatario con Mussolini dei patti lateranensi. Ecco spiegata la presenza di Gasparri (chiedo scusa) come ospite d’onore.)
Il “torto” di Hitler e Mussolini è quello di avere perso la guerra……
Se l’avessero vinta darei per scontato che il Vaticano (come sempre) avrebbe trovato il modo, tramite la loro subdola retorica e dogmi, per abbambinare la gente giustificando gli esecrabili comportamenti dei due despoti, e magari beatificarli alla loro morte !!
Frasi sbagliate doveva offrire una messa in suffraggio alle anime di questi peccatori che prima di mè si sono presentati davanti a Cristo.
Prima di te si sono presentati davanti al nulla.
ma, a parte te, c’è qualcuno dei suoi (e dei tuoi) superiori , dei tanti che ne ha, che ha detto che è stato uno sbaglio, che chiede scusa per quelle parole, che prende le distanze?
Facci sapere neh….
bisogna vedere cosa decide il suo ordinario diocesano probabilmente lo richiamerà in privato.
Enrico doveva scrivere:
Frasi sbagliate. Se proprio doveva, poteva celebrare quel rito inutile e stantio senza dire idiozie, tanto quegli uomini sono morti e putrefatti prima di te e di noi, senza presentarsi davanti a nessuno.
… ma non riesce a credere che un giardino possa essere bello anche senza le fate…
le favole lo affascinano…
Il prete ha ragione eterna gloria ai martiri che si batterono contro gli invasori!
@Alecattolico
Non ho capito se la tua era una battuta di spirito o una cosa detta seriamente. In quest’ultimo caso ti ricordo che furono i partigiani a liberarci dagli “invasori”. Quel prete dovrebbe tornare nelle fogne, là trovera gli zombies come lui
Ardono come fiaccole accanto al trono di Dio????
Immagine molto ma molto spirituale, di questo Dio faraone, con il trono circondato da fiaccole umane… ricorda certi film, tipo alla ricerca dell’arca.
Ma un prete puo’ dire e fare qualsiasi bestialità e rimanere guida spirituale? Non gliela si puo’ nemmeno abbuonare in ragione dell’età o del rimbambimento, questo prete è del 1966!! Un 45enne che parla come un nostalgico arteriosclerotico…. sono messi proprio bene.
Che ardano, che ardano!
Mi sa che ‘sto prete, nella farina dell’ostia ha aggiunto anche altre sostanze…
Reliquie medioevali fasciste…Non saprei come altro definirli. 😯
Vogliamo ricordare che in Italia c’è stata una guerra civile con i repubblichini da una parte e i partigiani dall’altra. E che sono stati commessi atti di barbarie da ambedue le parti.
Guerra civile è termine improprio: fu una guerra di liberazione dall’esercito nazista e dai suoi alleati repubblichini (una guerra civile presuppone due parti in causa e non la cacciata di un invasore estero).
Ci furono atrocità da ambo le parti -credo tuttavia, e penso che lo ammetterebbe anche un Pansa, che quelle naziste e repubblichine furono certamente maggiori per la popolazione civile: pensiamo solo all’applicazione enorme, sistematica e ampliata della pre esistente decimazione, e all’invio nei lager- ma il fatto che una parte combatteva per la Germania nazista ed i lager e l’altra per liberarsene, mostra chiaramente dove fosse il torto e dove la ragione.
concordo con Batrakos. Smettiamola di parlare di guerra civile e ricordiamoci che fu guerra di liberazione. Quanto alle presunte violenze commesse da alcuni partigiani o antifascisti fu nient’altro che una reazione sicuramente esecrabile agli occhi dell’uomo del XXI secolo ma frutto dell’odio generato e accumulato da un ventennio di feroce dittatura. Vediamo di non far finta di niente