Padova, Chiesa locale contro bollino gay friendly

Il Consorzio di promozione turistica di Padova ha messo a punto una certificazione ufficiale per il turismo omosessuale, che prevede la diffusione di un bollino ‘gay friendly’ tra le attività che ne facessero richiesta. La novità ha suscitato le critiche dei religiosi locali, come scrive Il Corriere del Veneto. Don Cesare Contarini, rettore del Collegio Barbarigo, parla di “iniziativa propagandistica, utile solo a far arrabbiare chi la pensa diversamente”. “Se poi un negozio non espone il bollino?”, si chiede, “sarà additato come omofobo?”. Mons. Franco Costa, direttore dell’Ufficio scuola della Curia di Padova, dice che rispettare tutte le persone “al di là del loro orientamento, è un conto” ma questa iniziativa “rema contro una reale integrazione dei gay”. “Perché scriverlo fuori dai negozi?” si chiede, aggiungendo: “allora voglio che venga precisato che anche i preti sono i benvenuti”.

Valentino Salvatore

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123 commenti

Rothko61

Avessi un negozio, affiggerei il bollino “gay friendly” ma i preti non sarebbero i benvenuti.
Se qualche negoziante volesse scrivere che i gonnelloni sono graditi, per me potrebbe farlo.
Anzi, sarebbe quasi divertente.

Roberto

ma per favore….il gay friendly…che cacata…allora io voglio riduzioni per il family friendly…ma andate a cacare…

Kaworu

tesoro caro, non si tratta di riduzioni o altro.

si tratta semplicemente di “qui nessun bifolco come roberto vi romperà le balle”.

è così complicato?

Rothko61

Mi rendo conto che hai dei limiti a comprendere cosa sia l’omofobia in gran parte del nostro Paese, ma non è colpa mia.
Applicati.

Manlio Padovan

No! I preti non sono mai i benvenuti, perché impostori ipocriti e falsi….e mantenuti.

Cerberus

Però per i crocefissi nei luoghi pubblici non mi sembra che questo pretaccio gridi allo scandalo

diego

Se poi un negozio non espone il crocefisso?”, si chiede, “sarà additato come cattofobico?”.

rispettare tutte le persone “al di là della loro religione o pensiero, è un conto” ma questa iniziativa “rema contro una reale integrazione dei cattolici”. “allora voglio che venga precisato che anche i gay sono i benvenuti”.

The Freeman

“utile solo a far arrabbiare chi la pensa diversamente”

Come se fosse un problema degli altri se loro sono dei bambini immaturi ipersensibili che si offendono per qualsiasi cosa che non rientri nel loro ordine di idee.

Immaturi vittimisti, non cresceranno mai.

ziki

i preti non sono mai i benvenuti: come persone disoneste e ipocrite dovrebbero essere bandite dai luoghi pubblici dello stato.

giuseppe

Della serie : razzismo ateo. Fai vomitare e sei un elemento pericoloso per la pace sociale. Tu e tutti quelli che condividono le schifezze che scrivi.

diego

uno che scrive così evidentemente è a favore della pace sociale. Purchè sia imposta e i contrari al rogo.

andrea tirelli

Enrico, ma com’è che ti da fastidio la discriminazione solo se i discriminati sono i cattolici?

andrea tirelli

eddai, continuo a confondere enrico e giuseppe, sarà che dite le stesse cose nello stesso modo? 😉

Francesco

Veramente se esiste qualcuno che fa vomitare ed e’ pericoloso per la pace sociale e proprio quello che difende i disonesti e gli ipocriti.

天路 tianlu

Giuseppe sei proprio un novello gesù. Sprizzi amore da tutti i pori.

Che ipocrita questo monsignor costa. Negli altri paesi, hotel, pubs etc che non si dichiarano gay friendly semplicemente non sono gay friendly. Non gliene frega nulla a nessuno. E’ una polemica pretestuosa come quella che hanno fatto in parlamento gasparri & friends. La discriminazione al contrario non esiste. Le maggioranze sono tutelate per definizione.

Che ne dice invece il monsignùr di pagare l’ici per tutte le sue attività commerciali? Siamo stanchi di pagargliele noi contribuenti e siamo stanchi della loro concorrenza sleale verso le attività ricettive e della ristorazione che invece pagano le tasse regolarmente ?

whichgood

“Perché scriverlo fuori dai negozi?” si chiede, aggiungendo: “allora voglio che venga precisato che anche i preti sono i benvenuti”.

Scriveranno: “preti e gay benvenuti”. Voglio vedere le reazioni 🙂

MassimoP

Oltre tutto, “integrazione” mi suona già ipocrita e razzista quando applicato a cittadini di origine non italica DOCG (dai sanmarinesi ai coreani). Quando applicato a cittadini residenti da generazioni, di madrelingua e contribuenti fiscali da sempre, oltre che viscido e improprio mi sembra del tutto insensato. Ma, si sa, “l’altro” assume mille forme e le più indigeribili sono quelle che più evidenziano l’incompatibilità del cattolicesimo “reale” con la democrazia praticata. Meglio un musulmano eterosessuale che un omosessuale ateo/agnostico/”cattolico”/laico – che è sempre e comunque più “straniero” del primo.

whichgood

Pensa quanto starei sul gobbo io, uno straniero ateo !.

🙂

Laverdure

@Massimop

Piccola precisazione.
Io per “integrazione” intendo molto semplicemente che il nuovo venuto,(e ,vale la pena di ricordarlo,venuto di sua spontanea volonta,senza ne’ inviti ne’ tantomeno costrizioni da parte nostra)si adegui alle nostre leggi e anche alle nostre regole di vita comune fondamentali.
Cosa che a giudicare dalle cronache una percentuale non indifferente di individui non hanno nessuna intenzione di fare.
Perche se sgozzare la figlia per impedirle di avere una semplice amicizia con un occidentale rappresenta uno dei casi piu’ eclatanti,anche il fatto di costituire per esempio scuole
“Islamiche” dove i bambini potranno essere opportunamente indottrinati ai sani principi sciiti,sunniti,wahabiti che li proteggano dalla decadente cultura occidentale, ,(grazie paradossalmente alla “par condicio” con le analoghe scuole cattoliche),lascia
ragionevolmente presagire ben poco di buono.
Ma in Italia il “politicamente corretto” e’ una vacca sacra paragonabile soltanto alle
nostre”radici cristiane”,vero ?

Laverdure

@Massimop
Dimenticavo:non e’ paradossale che le nostre illustri autorita religiose mostrino
verso la diffusione di culture come quella islamica integralista una tolleranza di gran lunga maggiore di quella dedicata ai gay ?

Kaworu

@laverdure

beh se sei un pastore, puoi rubare una pecora dal gregge del vicino con relativa facilità.

la pecora tutto sommato è abituata a ubbidire ed esser governata.

MassimoP

@ Laverdure

Non avendo letto altri miei precedenti interventi, ti è forse sfuggito un dettaglio: il “politicamente corretto” rappresenta per me uno dei veleni più insinuanti e mefitici dietro cui si nasconda l’intera classe politica – e l’intera consorteria dei “tutelati” e dei così detti “rappresentanti” (ivi compresi i sedicenti “promotori ufficiali” autoproclamati dei diritti degli omosessuali).
Prova ne sia che mi riesce particolarmente fastidioso – come cittadino antirazzista praticante – l’atteggiamento tenuto da Arcigay & Co. nei confronti dello strumento TEORICO dell’outing (se non ti è chiaro di che si tratti, puoi consultare Wikipedia in inglese, visto che la versione italiana si è – spero temporaneamente – auto-oscurata per le ragioni comprensibili che sappiamo), perché tale ostilità all’outing dà più peso al “politicamente corretto” che al miglioramento del quadro antropologico in Italia (significa infatti dare più peso al silenzio che alla parola).
Sulla preferenza “ufficiale” per un islamico eterosessuale che per un omosessuale ateo/agnostico/”cattolico” o altro ho già detto e non voglio ripetermi.
Se vuoi, leggi quanto ho scritto alle 15:11: il concetto è abbastanza chiaro.
Detto più terra terra: il punto non è chiamare qualcuno “nero” o “negro”, “ebreo” o “giudeo”, “diversamente furbo” o “demente”; il problema è che le rispettive categorie designate da un termine siano tenute nel dovuto conto e rispettate NEI FATTI.
Quanto alla questione degli islamici o degli islandesi (degli stranieri in Italia) resta comunque un po’ più complesso di come lo tratteggi: lo schema “giusto-sbagliato”/”acceso/spento”/”alto/basso” non funziona altrettanto bene quando si ha a che fare con cambiamenti epocali e con spostamenti massicci di popolazione da un punto all’altro del globo e non con un fenomeno limitato e passeggero.
La mia impressione è che per la comprensibile avversione nei confronti del fondamentalismo (se vale per l’islam dovrebbe, direi, valere anche per il cristianesimo) porti troppa gente a boicottare i kebab e la musica arabo-andalusa.
Anche lì, sai com’è: est modus in rebus.
E poi (tanto per non essere politicamente corretti e confermare quanto poco io lo sia), seguendo il tuo discorso verrebbe anche da dire: “a Stoccolma ho assistito al furto di un motorino. Certo che sono ladri, ‘sti svedesi!”. Avrebbe senso?
In un paese come l’Italia, in cui i “valori costituzionali, morali, civici bla bla bla…” godono del rispetto di cui godono, alzare il dito contro singoli casi di gente di un’altra cultura che commette caXXate per trarne conclusioni generali non mi pare né saggio né utile. E poi, sai, ognuno ha anche diritto alle proprie preferenze lessicali: a me termini come “extra-comunitario”, “integrazione” (specie se detto da Calderoli), “non concordatario” (detto delle feste civili) ecc. non fanno meno schifo di espressioni come “diversamente vedente” per parlare di un cieco e altri ineffabili frutti del politically correct.
SE per “integrazione” s’intende “adattamento”, diciamo pure “adattamento”.
SE per “integrazione” s’intende “dialogo”, diciamo pure “dialogo”.
Se si vuole mantenere questa ambiguità, il politicamente corretto rischia di essere proprio chi parla di integrazione e intende “moro infedele che si nutre di pizza o piadina ascoltando rock a tutto volume col medaglione al collo e baciando il lembo della tonaca al primo prete di turno”.
Un “libichiano” o “italziano” – anzi un… marziano. Anzi: un… “EXTRA-TERRESTRE” (ben più “extra” del “-comunitario”). Tutto sommato, un po’ di varietà non guasta. Qualche anticorpo per evitare la sharia in Europa c’è ancora. Rilassati, non disperare e assaggia una buona porzione di tajin con le prugne – non è proprio come la carbonara, ma è commestibile.

androide

@whichgood
e se schiveranno..preti gay benvenuti??? ^=^

serlver

“rema contro una reale integrazione dei gay” intende però nei loro centri di cura

Soqquadro

Ho la cittadinanza italiana (beh, la mia famiglia) da prima che si chiamasse ancora “Regno d’Italia”. Di che ciancia, costui?
PS: E la mia cultura, la mia lingua, la mia cucina sono italiane, di che ciancia costui che prende ordini da un tedesco? 😛

Mac

sinceramente non mi sembra una grande iniziativa. come dire ‘black friendly’. mi sembra offensivo e un po’ razzista. a sottolineare che i black sono una razza a parte, che non tutti accettano. non trovate?

Kaworu

dipende dai punti di vista.

per me dovrebbe essere OVVIO e normale che OVUNQUE una persona o una coppia omosessuale non è discriminata.

ma, dato che purtroppo (causa bifolchi) non è così ovvio, c’è chi vuole evitare di passare una pessima serata, magari discutendo per nulla con qualche poveretto.

quindi a questo purtroppo può servire un “bollino”.

Lyra

Concordo con te Kaworu! Sarebbe bello che non ci fosse bisogno di nessuno bollino, ma dato che la nostra società tende a divetare è omofoba, oltre che xenofoba, il bollino mi sembra una bella iniziativa, purchè tale bollino sia esposto per convinzione e non per opportunismo o motivi commerciali…

Kaworu

@lyra

già, e ovviamente mi auguro che prima o poi non ce ne sia più bisogno, grazie a un’evoluzione della società 😉

andrea tirelli

io esporrei il bollino non tanto e non solo per loro, i gay, ma soprattutto per me, per poter dire “io non sono un omofobo” o, che è lo stesso, (parafrasando Kaworu) “gli omofobi stiano alla larga”

Ennio

@kaw

io sono d’accordo con Mac. Io faccio il commerciante, e una delle
cose piu importanti è essere discreti. Quello che conta è che il
cliente sia soddisfatto e che paghi.
Il bollino gayfriendly non ha senso e sembra offensivo e razzista.
Resta fermo che i preti sono gli ultimi che dovrebbero aprire bocca.
Che centrano loro? Se qualcuno deve dire dell’iniziativa sarà caso
mai l’associazione gay…

Kaworu

@ennio

tu probabilmente guardi al profitto (giustamente) e non te ne frega niente dell’orientamento sessuale dei tuoi clienti.

ci sono altri tuoi “colleghi” che invece chiamerebbero la polizia, caccerebbero i clienti gay in malo modo e via dicendo.

purtroppo non si può sapere a priori che tipo di commerciante si avrà davanti.

Reiuky

@ennio: aggiungo, non si può neanche sapere che tipo di gente trovi nel locale.

Puoi andare in un locale in cui il gestore è tanto interessato ai soldi da non dire niente, ma nello stesso posto becchi il macho tutto tatuato che ti mena perché ti sei scambiato un’occhiata dolce con il tuo ragazzo.

Kaworu

magari con l’indifferenza totale del gestore, tra le altre cose. se non col tifo -.-”’

giuseppe

Finché si continueranno a chiedere bollini significa che ci si autoemargina. Non mi risulta che ci siano locali dove é vietato entrare ai gay. Quindi il bollino antidiscriminazione é una battaglia ideologica che provocherà ancora più danni al mondo omosessuale, che mi sembra sempre più mal rappresentato da certe associazioni.

alessandro

@ giuseppe: “Non mi risulta che ci siano locali dove é vietato entrare ai gay”
vero ma bisognerebbe vedere cosa succederebbe se due gay in un locale etero si baciassero….Troppo facile parlare quando si è dalla parte degli oppressori.

Kaworu

giuseppe, alessandro ti ha risposto bene.

è di non molto tempo fa la notizia di una ragazza pestata da un energumeno per il solo fatto di essere in un locale assieme alla sua ragazza. non la ragazza dell’energumeno, la ragazza della ragazza.

e spesso e volentieri l’inciviltà arriva dal gestore per primo.

Cerberus

infatti l’intento credo sia nel provocare reazioni,in una società senza pregiudizi e “relativista” non ci sarebbe bisogno di questa iniziativa.

whichgood

e non ti sembra che mettere i crocifissi nei luoghi pubblici (anche negozi privati volendo) è come un “catholic friendly?”

MassimoP

@ Mac

Caro Mac, c’è talmente tanto da fare e a talmente tanti livelli su questo tema che, nel “deserto dei tartari”, tutto fa brodo. Invece di parlare tanto di privacy (= silenzio), ci si dovrebbe forse concentrare di più sul seguente, lapalissiano concetto: “il riconoscimento di quanto sia ‘naturale’ e ‘normale’ la varietà dell’essere umano passa prima attraverso la parola (prima urlata, poi detta, poi sussurrata), poi attraverso le leggi”.
Del resto, non è con questa tattica che, ripetendo ad oltranza falsità, chi detiene i 3/4 del potere mediatico ha fatto passare per vere falsità enormi, a furia di ripeterle?
Non dovrebbe valere anche per le verità (“gli omosessuali esistono, operano nella società e sono degni degli stessi diritti di tutti”) fatte passare per false?
Repetita iuvant (e, in paese che non brilla per comprendonio, ciò è tanto più vero).
Speriamo solo che, presto, non ce sia più bisogno e si possa presto iniziare a sussurrare.
Urlare fa male alla gola e, se si può evitare, è preferibile per tutti…

Mac

caro Massimo P., hai ragione, ma preferisco illudermi che non ci sia bisogno di tanto. e cmq mi sembra una ghettizzazione…

Soqquadro

Mac, ma un “ghetto” è un luogo in cui qualcuno è costretto a stare e da cui non può uscire. Mica un posto in cui si va a dire ad eventuali avventori “qui potete stare tranquilli”.
E cmq non mi risulta di preti (o altre categorie sociali/etniche) cacciati a male parole da bar o negozi, o picchiati da qualche altro cliente (vedi pestaggio in un ristorante giapponese di Milano qualche settimana fa)

El Topo

Mah, per una volta mi trovo in sintonia con quello che pensa un prete, il fatto è che non devono esserci negozi o attività gay friendly, va da sé che uno deve essere bene accetto indipendentemente dalle sue preferenze sessuali, non va specificato perché si rischia di creare dei micro ghetti. Diverso sarebbe il caso di una attestazione gay friendly estesa a tutta la provincia tout court; non credo che si potrebbe ghettizzare o discriminare una intera provincia come si potrebbe invece fare per un singolo esercizio commerciale.
Una curiosità a proposito di affissioni del genere: in alcuni negozi di Srinagar nel Kashmir indiano si possono vedere affissi cartelli che dichiarano come gli israeliani non siano i benvenuti.

Roberto

oh finalmente un ateo che ragiona…concordo pur non essendo ateo

andrea tirelli

è una campagna di sensibilizzazione contro l’omofobia: se molti, moltissimi aderiscono, nel ghetto ci finiscono gli omofobi con i loro i pregiudizi e le loro discriminazioni…e poi ripeto: a me fa piacere far sapere che io non sono come loro (gli omofobi, s’intende!) 😉

MassimoP

@ El Topo

Scusa, ma si tratta delle solite disquisizioni “teoriche” che poco hanno a che fare con la realtà (italiana).
Tralasciamo la differenza fra le preposizioni (un cartello CONTRO gli ebrei non è proprio lo stesso di un cartello PRO ebrei o, se preferisci, di un cartello CONTRO chi è CONTRO gli ebrei in quanto tali – due negazioni affermano). Mettiamola, piuttosto, così: “in una società X , gli ebrei sono discriminati?”; se la risposta è “NO”, nessun cartello PRO ebrei e nessun “favoritismo” marcato – non ce n’è bisogno; se la risposta è “SI””, serve una risposta uguale e contraria per rendere nulla la necessità in prospettiva di simili distinguo e sradicare dal fondo il bisogno di qualunque cartello.
Non si può far finta di vivere nel futuro se si vive nel presente (un triste presente): il futuro va preparato.

chris

La discriminazione positiva, è altrettanto condannabile e becera che la discrimanazione tout court, che il cartello sia pro o anti,

Reiuky

Già. peccato che qui non ci sia nessun tipo di discriminazione.

fuori dai negozi non c’è scritto “gli omofobi non possono entrare”.

MassimoP

@ chris

Niente affatto!
Figuriamoci!
Ci mancherebbe altro!
Chiunque, nella Germania nazista, avesse avuto il coraggio di esporre davanti al proprio negozio un cartello con la scritta “chi discrimina gli ebrei è l’unico a meritare di essere isolato” (ovvero: “chi discrimina merita la riprovazione sociale”) dopo la guerra avrebbe dovuto avere la medaglia e un vitalizio ad honorem. Altro che storie! Tra i concetti ed il loro contrario c’è la stessa differenza che passa fra il giorno e la notte, fra la vita e la morte (non dovrebbe essere così difficile).
Fatti uno schemino e imparalo a memoria: “sì è diverso da no”, “acceso è diverso da spento” ecc. (altri esempi li trovi chiedendo in giro: se trovi qualcuno che non ti somiglia, ovvero che sia dotato di una briciola di senso comune, sarà lieto di darti una mano ad orientarti).

kundalini444

Quando si tratta di esporre un cartello OSTILE a una categoria (negri, ebrei, preti, meridionali, o quant’altro) allora si tratta quasi sempre di razzismo e la civiltà vuole che ciò sia considerato di cattivissimo gusto se non proibito dalla legge.

Quando invece si tratta di esporre un cartello di BENVENUTO a una categoria, non vedo che problema ci sia: chi non è d’accordo perchè non è “gay friendly” ha in diritto di non dare il benvenuto alla categoria aborrita, ma non ha certo il diritto di impedire ad altri di farlo.
Chi la pensa diversamente da il benvenuto a chi vuole, mica può permettersi di ficcare il naso nel benvenuto del prossimo…

Roberto

crea discriminazione il cartello, meglio che non ci sia….e lo dico per i gay…

Kaworu

tu hai una vaga idea di quale sia il significato del termine “discriminazione”?

andrea tirelli

Ehi Roberto, se sei d’accordo – come hai scritto – con un bollino provinciale (cit. El Topo), che problema c’è se poi un esercizio lo espone?
O non è giusto esporre un’attestazione gay friendly provinciale?

whichgood

🙂 Il crocifisso crea discriminazione nei luoghi pubblici, meglio che non ci sia… e lo dico per i cattolici…

giulio

I preti non vogliono il bollino gay-friendly perchè vogliono che io gay siano cacciati da tutti i locali, questa è la verità.

MassimoP

Sì, ma… e poi, i preti, dove vanno “a redimere i deviati” e/o a cercare compagnia per fare due chiacchiere… spirituali? 😉

fred

E’ solo geloso che non puo’ mettere il bollino anche lui fuori dalla basilica di sant’antonio per attirare piu donaz…ehm…fedeli.

All’estero esistono da decenni negozi, ristoranti, hotels, aziende gay friendly per giri d’affari di non poco conto. Se devo scegliere dove portare il mio ragazzo fuori a cena, e’ chiaro che do la preferenza al ristorante col bollino! Se mi vien voglia di fargli una carezza dopo il dessert o mandargli un bacio, voglio essere sicuro che il proprietario non chiami la polizia o che non ci sia la cena dell’associazione filonazista nella stessa stanza.

Diocleziano

Loro si preoccupano se fanno arrabbiare gli altri, inchiodando il loro bollino-crocifisso?

Kaworu

Ma comunque, al di là delle considerazioni generali…

al prete, che gli frega?

riguarda in qualche modo lui? direi di no (anzi, volendo potrebbe metterlo anche lui il bollino sul portone).

Godspeed you

Al di la` di quello che ‘sti malati in gonnella blaterano, non ho capito il senso del bollino. Magari e` un limite mio….

Reiuky

A me, invece, pare ovvio: serve per dire a chi è gay che, in certi locali, può comportarsi come è sua natura, invece di nasconderlo come è costretto a fare in tutti gli altri luogli d’italia.

Godspeed you

Ah, ok, grazie Reiuky della spiegazione…. e` che pensavo che una cosa del genere fosse possibile in tutti i locali.
Scusate, ho peccato solo di ingenuita`… 😀

giulio

In un mondo decente tutti i locali dovrebbero essere gay-friendly di default, siccome il mondo decente non è allora c’è bisogno di questi bollini.
Ma non deve essere una scusa per la quale chi non mette il bollino nel suo negozio può discriminare.

giuseppe

Certe esibizioni in pubblico mi sembrano spesso esagerate anche se le fanno gli etero. Non mi pare uun argomento cosi fondamentale.

nightshade90

non è forse vero però che le “esibizioni” (se così vogliamo chiamare anche il semplice bacio) che sono concesse agli etero ai gay procurano spesso e volentieri insulti quando non botte? si vede che la mattina mangi pane e malafede….

Reiuky

@ Giuseppe: hai ragione! Fa proprio schifo vedere un ragazzo e una ragazza…
– andare in giro mano nella mano
– scambiare parole dolci
– scambiarsi sguardi complici
– baciarsi di sfuggita sotto il portone di casa
– guardare assorti un film abbracciati.

Ma dove andremo a finire di questo passo dico io?

I bambini, chi pensa ai bambini? un ragazzo e una ragazza che si fissano negli occhi! Cosa c’è di più osceno?

PINK

kundalini444
un cartello OSTILE và contro i diritti elementeri dell’uomo, quindi perseguibile per legge;
“chi non è d’accordo perchè non è “gay friendly” “, non ha nessun diritto di discriminare e dovrebbe farsi curare…
detto questo, in un primo momente l’ho trovata un’iniziativa quasi offensiva nei confronti dei gay, ma poi pensandoci bene può servire a sensibilizzare l’opinione pubblica.

Sandra

Il crocifisso non è un segnale di catholic-friendly? Allora, perché vietare che gli altri siano friendly a loro volta? Del resto nelle parrocchie si tengono dei corsi per “guarire” gli omosessuali, quindi anche loro sono nella linea della gay friendliness… in teoria, almeno. Se sono tanto friendly che li vogliono aiutare, alla loro maniera (c’è persino la preghiera per i genitori di omosessuali…..ma è il pensiero che conta…), dovrebbero prendere il bollino pure loro. A meno che non ammettano di non essere per niente friendly, e che riconoscano di discriminare i gay!! Chi di discriminazione ferisce….

whichgood

Ma lo sanno benissimo di essere dei razzisti, solo che devono negarlo. L’ipocrisia forma parte della loro cultura, da qualcosa ci si deve poi pentire… e peccare ancora.

La verità è che non accetteranno mai le coppie omosessuali finchè lo scopo della loro “famiglia” sia la procreazione. Sono dei misogini e degli omofobi perchè non possono tollerare (men che meno accettare) la cultura e la libertà al di fuori dal loro malato mondo. Si dicono interessati e rispetuosi delle culture altrui ma in realtà sono i peggiori usurpatori e la storia lo dimostra.

Sandra

Appunto, una cosa del genere espone la loro ipocrisia, ed è questo che turba, che si veda, che si parli. Accetteranno anche le coppie omosessuali quando la società li obbligherà a farlo. Se l’omosessualità diventerà via via più accettata e dichiarata, se una famiglia su dieci si troverà a confrontarsi con l’omosessualità di un figlio, piano piano diventerà solidale con le persone, e chiederà cambiamenti alla struttura. Lo scopo della procreazione è solo l’alibi, non importa niente della famiglia ai preti. Come dici tu, è la libertà di scelta che davvero non tollerano, essendo per l’obbligo di nascondere. Ma più la gente avrà da perdere da questa mentalità, e meno darà credito alle loro scuse pietose sull’importanza della famiglia.

lisa

Concordo con chi dice che in una società civile non ci sarebbe bisogno di bollini.
Ammetto però che se devo programmare un finesettimana romantico con la mia ragazza, io l’ambiente gay friendly lo ricerco.
Perché non mi va di rovinarmi un finesettima, per il quale spendo soldi guadagnati lavorando, dovendomi beccare le occhietacce, i commenti volgari e i tanti trattamenti sgradevoli che spesso vengono riservati alle coppie gay.
Se devo spendere, voglio sentirmi coccolata e trattata con rispetto, non si può stare sempre a litigare e fare i martiri, ogni tanto si, ma sempre no.

Soqquadro

Quoto Lisa. Io spesso cerco preventivamente in internet posti gay-friendly quando devo spostarmi, un bollino è semplice praticità.
Anzi, a volte è nell’interesse di tutti: mi pare di ricordare che qualche anno fa su un sito/forum lesbico un gruppo di ragazze ha parlato bene di uno stabilmento balneare scoperto durante le vacanze. Sembra che il proprietario lo sia venuto a sapere e abbia richiesto la rimozione dei commenti (sottolineo, positivi) perchè non voleva che il nome del suo stabilimento (frequentato da “sacre famigghie eterosessuali”) comparisse su un sito lesbico.
Ovviamente è stato esaudito, anzi, qualcuno ha invitato al boicottaggio.

Ennio

@lisa

l’ambiente gay friendly dubito lo si possa creare con un bollino sui negozi.
Senza contare che i commercianti fanno giustamente il loro tornaconto,
mettono il bollino quando sanno che in citta c’è un raduno gay, salvo
poi sostituirlo con che so quale altro bollino in altra occasione.

I commenti volgari li trovi ovunque… quelli non li togli di mezzo coi bolini.

per il resto hai ragione tu, i soldi sono tuoi, guadagnati, ed hai diritto
di spenderli dove ti trovi meglio e a tuo agio.

Kaworu

si ma è diverso un commento volgare per strada dal dover litigare col gestore di un hotel che, dopo aver ricevuto la prenotazione per una doppia matrimoniale, inizia a fare battute o questioni quando ti presenti con la tua compagna.

Ennio

tranquillo che coi tempi che corrono gli albergatori che ti fanno questioni perchè sei gay ce ne sono pochi. Se non è l’albergatore, ma un dipendente che si comporta da caprone, quello sta sicuro che di parole se ne prende una valanga dal proprietario appena questi sente delle lamentele.

Poi per carità, gli idioti ci sono ovunque. Non sono gay, ma immagino sia frustrante dover questionare con un esercente idiota che ti giudica per le tue preferenze sessuali. Io entro, consumo, mi comporto bene, ti pago, e tu per la miseria fatti i ca**i tuoi… no?

Fatto sta che sto bollino gay non mi piace, mi puzza da opportunismo sfacciato.

sin.night.

Io non ci vedo nulla di male nell’iniziativa del consorzio di promozione turistica… se fossi omosessuale probabilmente sceglierei una struttura “gay friendly” perché avrei maggiori garanzie di trovarmi a mio agio; se invece fossi un omofobo patentato ringrazierei ugualmente la presenza del bollino perché mi permetterebbe di evitare un ambiente dove avrei una probabilità più alta di incontrare gente che non mi garba (“occhio non vede, cuore non duole”)… Infine per chi come me se ne infischia beatamente dell’orientamento sessuale delle persone, il bollino è del tutto indifferente, al massimo può essere un indicatore di apertura mentale e disponibilità dei gestori (che comunque non guasta mai).

Francamente non ritengo che il bollino remi contro l’integrazione, se la presenza del bollino può essere un punto in più rispetto all’offerta della concorrenza, tutti si daranno da fare per averlo (mmm… magari non proprio tutti, ho qualche difficolta ad immaginarmi la foresteria dei frati col bollino gay friendly :lol:) e può costituire uno stimolo a rimettersi in discussione e migliorare il servizio qualora non sia già adeguato; penso che Grillini abbia ragione quando afferma che il denaro non puzza….

Se poi l’omofobo patentato sarà costretto ad andare in una struttura gay friendly perché non vi sono alternative, magari sarà una buona occasione per rendersi conto che si sta facendo un sacco di problemi sul nulla.

Kaworu

ma poi, integrazione…

integrazione di che?

parole usate a caso.

whichgood

Integrazione per i cattolici è l’obbligo di sommetersi al loro mondo. Quello che non capiranno mai è che l’integrazione è un processo a doppio senso, semmai sono loro i “disadattati”

sin.night.

Hai ragione, ho usato un termine scorretto e mi scuso (detesto esprimermi in modo ambiguo e/o impreciso).
Con “integrazione” intendevo dire “fine delle discriminazioni e piena accettazione di una cosa normale come l’omosessualità” ho usato spontaneamente ed in buonafede quella parola senza rendermi conto che, oltre a non essere il termine adatto per descrivere in modo preciso il concetto che volevo esprimere, trasmette implicitamente anche un messaggio di “diversità”, che oltre ad essere offensivo è l’esatto contrario di quello che intendevo dire.

Forse sono stato influenzato nella scelta dall’aver letto quella parola nella news, ma ciò non toglie che sia stata una scelta inappropiata, pertanto chiedi scusa a chiunque si sia sentito offeso. In futuro starò sicuramente più attento a queste sfumature.

sin.night.

errata corrige: ho scritto “chiedi scusa” invece che “chiedo scusa”… oggi non ci sono proprio con la testa…

Kaworu

si tranquillo, non criticavo te ma il termine in generale 😉

capisco come lo hai usato

Reiuky

Che poi… diciamocela…

esporre il bollino in questa itaglia può essere motivo di introiti tanto quanto il non esporlo.

in fondo, come io voglio andare in un posto dove posso passare una serata in pace, al tempo stesso il buon caro omofobo deve avere la possibilità di stare in un posto dove non vede coppie omo da invidiare.

solo, c’è il rischio che un locale gay friendly diventi presto gay only.

Soqquadro

Se un locale da gay-friendly diventa “gay-only” è perchè gli etero smettono di andarci di loro iniziativa. In caso, quindi, sarebbe questo il “perchè” da domandarsi…

FabioFLX

Considerando il periodo di crisi credo che quasi tutti esporrebbero il bollino, non tanto per convinzione, quanto nella speranza che questo porti qualche Euro in più nelle casse.
A tal proposito il valore del bollino sarebbe pressoché nullo, visto che pure un omofobo convinto, pur di avere un cliente in più, non esiterebbe a metterlo; nonché poi per parlarne male e deridere l’iniziativa a cui “è stato costretto” al bar tra una birra e l’altra, con qualche suo “compare” altrettanto omofobo.
Ben venga la normalità di essere gay, ma attenzione alla ghettizzazione a fin di bene che non porta quasi mai a una reale libertà di essere se stessi.

Kaworu

son dell’idea che sarebbe ghettizzazione SE le persone omosessuali potessero andare solo in quei locali.

ma non è così.

chiaramente, se fossimo in un paese leggerissimamente meno omofobico (ma ovviamente l’omofobia non esiste) e più intelligente, non ci sarebbe bisogno di un bollino che dica “ehy qui non dovete giocare alla roulette russa, potete stare tranquilli di default”

Reiuky

Fabio… Io sono stato insultato e preso a male parole dal gestore di un bar solo perché ho osato lamentarmi che ha fatto passare 3 persone prima di me.

so per esperienza che molti gestori di locali non gli importa niente del cliente, anzi preferiscono allontanarne quanti più possibile (salvo poi lamentarsi che c’è cisi).

Non ti preoccupare: nessuno esporrà il bollino se non vuole gay nel locale. Anzi…

Maurizio_ds

Mi sembra un’iniziativa carina, non vedo perché qualcuno dovrebbe offendersi. Se poi alcuni negozianti vogliono anche far presente che nel loro negozio i preti non sono (oppure sono) i benvenuti, facciano pure.

firestarter

per venire incontro alla obiezione del prete si potrebbe aggiungere un secondo bollino “gay represso omofobo friendly” per includere le code di paglia della sua categoria

teologo cattolico

“Perché scriverlo fuori dai negozi?” si chiede, aggiungendo: “allora voglio che venga precisato che anche i preti sono i benvenuti”.

non fa una piega… ho poco da aggiungere. altrimenti si dovrebbe mettere allora che gli uomini sono benvenuti, gli operai con contratto metalmeccanico, i portatori di lenti a contatto, ecc..

Kaworu

qualche piega la fa dato che, grazie alla chiesa, ci sono “categorie” che sono più benvenute di altre.

ma non mi aspetto che tu abbia la buona fede di capire.

giulio

@ teologo
non diciamo fesserie, le altre categorie che hai citato nessuno le discrimina, i gay invece grazie alla vostra chiesa sono trattati in modo indegno da 2000 anni

Senjin

Dubito che un prete dopo aver prenotato e pagato una stanza venga buttato fuori in mezzo alla stanza perchè prete, mentre invece capita a molte coppie gay.
Dubito che ad una coppia di etero capiti di essere cacciata a calci da una bar perchè si tiene per mano, mentre a molte coppie omo si.
Col bollino gay-friendly almeno omo, bisessuali e transgender sanno in quali strutture potranno andare tranquillamente senza essere cacciati, insultati e\o malmenati.

Tanto difficile da capire?

Ah ma dimenticavo… tu SEI FAVOREVOLE ai comportamenti sopra elencati.

MassimoP

“Buttarla in caciara” è un metodo “logico”-teologico (scusate l’ossimoro) ampiamente attestato. “Una legge contro l’omofobia non serve, perché esistono già leggi contro l’aggressione. Altrimenti, dovremmo promulgare leggi speciali per tutelare i ‘malmentati metalmeccanici, portatori di lenti ecc.'”; “una legge che consenta agli omosessuali di veder riconosciuti i loro diritti come coppia non serve perché l’omosessualità già non è reato e nessuno impedisce a questi ‘signori’ (per così dire) di compiere le loro sconcezze senza andare in galera”.
Vedi, “teologo”, il fatto è che la posta in gioco (a seconda delle tue “tendenze cronologiche”: c’è chi preferisce un secolo, chi ne preferisce un altro: siamo in democrazia) può cambiare molto. C’è, per esempio, chi, pagando le tasse e rispettando il proprio turno quando è in fila, si aspetta addirittura qualcosa di più che “non finire in galera per il solo fatto di esistere”.
Aggiungi poi che, chi è malmenato (metalmeccanico, autista, tramviere, postino, professore, astrologo o… teologo che sia) è malmenato in modo DIVERSO se malmenato PERCHE’ DIVERSO (leggi: “in minoranza”)…
Pensa che succederebbe quando, ridotti i cattolici in minoranza (il trend storico sembra un po’ quello) la prospettiva si rovesciasse?
In ogni modo, da noi atei “minoritari” di oggi non hai da temere: abbiamo troppo a cuore la democrazia. Potresti continuare a circolare senza che nessuno di torcesse un capello sempre e comunque.

giuseppe

A leggere certi commenti di questi atei minoritari non si direbbe proprio che tutti possono stare tranquilli.

MassimoP

Non temere, giuseppe: ci sono ancora troppi interessi economici in giro, l’IOR è ancora troppo potente, l’Opus Dei tiene tutto sommato bene, Don Verzè ha i suoi anni, ma avrà certo pronto un rimpiazzo, di ipocrisia non ne manca… insomma: per chi ha un debole per la teocrazia e i miliardi, l’atmosfera è ancora respirabile. Il momento per verificare se la “prestazione-tolleranza” dei futuri atei maggioritari sarebbe migliore o peggiore di quella dell’epoca dei roghi inquisitori non è certo entro la fine di questo mese. Hai ancora un po’ di tempo per prepararti all’idea e alla funesta eventualità di una maggioranza di inquisitori… atei (è un ossimoro, stai tranquillo…).

alec

a: il bollino non è obbligtatorio
b: diventare prete lo decidi non ci nasci.
c: non è necessariamente detto che i preti siano i benvenuti
d: vuoi il bollino in tutti i negozi?? anche nei sexy shops??

Batrakos

Ho letto il dibattito sul bollino e mi trova a favore.

1) Non è discriminante perchè, come dice bene Kundalini, non indica che qualcuno non è gradito, ma al contrario che è ben accetto.
2) Non è discriminante perchè ha una sua valenza etica contro l’omofobia: dire che i gay sono benvenuti, in una società come la nostra, vuol dire che si è contrari all’omofobia. Se in un regime di apartheid alcuni luoghi avessero scritto ‘i neri sono benvenuti’…come si può dire che sarebbe stato discriminante? In una società senza razzismo, al contrario non avrebbe più senso; lo stesso dicasi nel caso in questione.
3) E’ utile per chi è gay per avere maggiori garanzie di essere trattato bene, come ricordato da molti.
4) La pretesa del prete è infondata: se non si scrive che alcune categorie non sono gradite (come appunto diceva Kundalini), ognuno, nella sua attività commerciale, stabilisce lui a chi dare il benvenuto.

giuseppe

In un locale pubblico chiunque deve essere bene accetto. Non vedo perché questa precisazione deve riguardare solo i gay. Ad esempio, ci sono tante persone diversamente abili che sono discriminate, spesso per la presenza di barriere architettoniche. Ma questi non hanno nessuna lobby che strombazzi le loro ragioni.

Batrakos

Giuseppe.
Sulle barriere architettoniche dici cose giuste, ma mi pare in modo capzioso.
Il diversamente abile non trova nessuno che dice che il suo essere diversamente abile sia qualcosa di moralmente riprovevole, le barriere che trova il gay non sono architettoniche ma di pregiudizio.
E allora, per i motivi suddetti, ribadire un benvenuto è dire ‘noi non abbiamo quel pregiudizio, qua non troverete problemi’.
In verità, sulle barriere tocchi un punto molto bello: nel circolo arci dove sono socio e da cui spesso scrivo qua, abbiamo già da qualche anno messo a punto un sistema a norma (dagli scivoli ai bagni) per i portatori di handicap, e non abbiamo soci diversamente abili: ma questo non esime dal farlo, giacchè chiunque può aver bisogno di un bicchiere d’acqua o del bagno; un dovere civico!
Ma, appunto, sono due cose diverse: se il tizio del locale non è a norma con i diversamente abili va multato…ma, non so perchè, potrei scommetere che è a norma!
Ma le barriere architettoniche non c’entrano con la laicità, il pregiudizio di più.

MassimoP

Le barriere architettoniche sono ostacoli materiali.
Che dire delle barriere mentali?
Quale fra i due tipi di barriera “resiste meglio” all’impatto del tempo?
Per buttare già un muro di cemento ci vogliono qualche giorno di lavoro e una spesa stanziata.
Per sostituire un groviglio di neuroni inceppati in una testa di cemento, la pazienza e la perseveranza necessarie sono più o meno imponenti?

Reiuky

@Giuseppe:
1) i disabili HANNO i loro movimenti e i loro portavoce
2) non esiste un bollino anticap-friendly perché esiste una dicitura che indica se il servizio è attrezzato per ospitare i disabili (non tutti i negozi sono a norma, purtroppo)
3) chi osa deridere un disabile, viene multato. Come viene multato chi deride un nero.

in altre parole, il tuo ragionamento, volto a mantenere uno stato di discriminazione, non sta in piedi.

Sandra

giuseppe,
esistono hotel “disabled friendly”. Ma che io sappia nessun prete ha parlato di “operazione propagandistica” per questi esercizi. Evidentemente la dicitura “gay friendly” è fonte di imbarazzo per il clero.

Francesco

“allora voglio che venga precisato che anche i preti sono i benvenuti”

E te pareva, anche se il locale e solo friendly nei confronti degli omosessuali loro vogliono esserci pure.

spapicchio

I cattolici romani stanno a Gesù Cristo come i politici parlamentari stanno ai cittadini italiani !

cattolici romani politici e parlamentari
——————- = ————————- :mrgreen:
Gesù cittadini italiani

spapicchio

voleva essere questo:

cattolici romani clericali / Gesù = politici e parlamentari / cittadini italiani

:mrgreen:

giuseppe

Batrakos risponde:

mercoledì 5 ottobre 2011 alle 21:58

Giuseppe.
Sulle barriere architettoniche dici cose giuste, ma mi pare in modo capzioso.
Il diversamente abile non trova nessuno che dice che il suo essere diversamente abile sia qualcosa di moralmente riprovevole, le barriere che trova il gay non sono architettoniche ma di pregiudizio.
E allora, per i motivi suddetti, ribadire un benvenuto è dire ‘noi non abbiamo quel pregiudizio, qua non troverete problemi’.
In verità, sulle barriere tocchi un punto molto bello: nel circolo arci dove sono socio e da cui spesso scrivo qua, abbiamo già da qualche anno messo a punto un sistema a norma (dagli scivoli ai bagni) per i portatori di handicap, e non abbiamo soci diversamente abili: ma questo non esime dal farlo, giacchè chiunque può aver bisogno di un bicchiere d’acqua o del bagno; un dovere civico!
Ma, appunto, sono due cose diverse: se il tizio del locale non è a norma con i diversamente abili va multato…ma, non so perchè, potrei scommetere che è a norma!
Ma le barriere architettoniche non c’entrano con la laicità, il pregiudizio di più.

Capisco, apprezzo e, in parte, condivido il tuo discorso. Ma resto dell’opinione che il bollino é per la sua logica intrinseca discriminante. Bada bene, non ho nessun pregiudizio nei confronti dei gay; dissento solo dal modo di portare avanti certe battaglie.

nightshade90

“ada bene, non ho nessun pregiudizio nei confronti dei gay; dissento solo dal modo di portare avanti certe battaglie.”

da quello che hai scrittto nei tuoi post fino ad oggi si evince l’esatto contrario. o è della serie “non sono io omfobo, sono loro che sono froci (e osano addirittura baciarsi davanti a tutti, senza nascondersi o vergognarsi di quello che sono)”?

Gianluca

@ giuseppe

Va bene, ma tu come porteresti avanti la battaglia per la non discriminazione dei gay? Lo so che non sei gay, nemmeno io lo sono, ma immedesimandomi in loro posso capire come ci si sente a camminare ogni giorno in un Paese che ti guarda con disprezzo, sufficienza, sorrisino ironico a stento trattenuto, attraverso i volti della gente “normale” con cui quotidianamente vengono in contatto, costretti a celare un’effusione, a guardarsi intorno prima di baciarsi, a pensare con rimpianto al fatto che vorrebbero solo una famiglia come tutti, e dei figli che non verranno mai, neanche in adozione.

Fri

Io invece rimango dell’opinione che esporre il crocifisso nei luoghi pubblici sia per la sua logica intrinseca discriminante. In un locale pubblico chiunque deve essere bene accetto. Non vedo perché ci debba essere il simbolo di una sola religione.

Francesco

Si devono fare bollini con scritto: qui gli omofobi non sono graditi.

vime

Al mio paese c’è un negozio gay friendly, è talmente discreto che pur essendo in centro paese nessuno se ne è mai accorto.
Le signore continuano a fare la spesa senza problemi e di quelle piccole bandierine attaccate sulle porte non gliene può fregare di meno… e forse non sanno neanche cosa sono.
Dovrebbe essere questo lo scopo no? Se sei gay entri in quel negozio e nessuno ti servirà arricciando il naso, se non sei gay ci entri lo stesso senza problemi.
I problemi li vede solo chi è contro i gay…
Se io se entro in un negozio con appeso il crocefisso me ne frego, perché a un cattolico dovrebbe dar fastidio un piccolo adesivo?

Gargiulo

Il mio condominio è priest friendliness. Una volta il cretino è venuto per la benedizione di natale e si è dovuto benedire da solo davanti allo specchio dell’ascensore. Siamo in 60 famiglie e il quartiere è altrettanto ateo. La chiesa sta cadendo a pezzi e il prete si confessa da solo, poveretto…

🙂 🙂 🙂 🙂

Giona sbattezzato

Serve anche il bollino UAAR friendly e CICAP friendly.

Per i preti invece vedrei bene un adesivo con scritto
“dio ci ha benedetto direttamente, non ci servono intermediari”

Southsun

Se l’Italia fosse la Danimarca (o l’Olanda, la Svezia, la Germania, la Norvegia, la Finlandia, la Francia e mezz’Europa a seguire) non ci sarebbe bisogno di nessun bollino gay-friendly perchè per i gay non ci sarebbe nessun problema in nessun esercizio commerciale qualsivoglia.

Invece il brutale pestaggio appena il mese scorso della ragazza lesbica in pizzeria da parte di un pazzoide omofobo la dice lunga sullo stato pietoso di questo Paese da Quarto Mondo.

E quanto detto ricopre di mærda una volta di più le minchiate sesquipedali del giuseppe qui sopra.

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