Libia, Cnt in imbarazzo per riapertura sinagoghe

Con il tramonto del colonnello Muhammar Gheddafi, il Consiglio Nazionale di Transizione libico si consolida ma deve affrontare anche la questione della libertà religiosa dei non musulmani. Il rais infatti aveva cacciato tutta la popolazione di religione ebraica dal Paese dopo la guerra dei Sei Giorni. Ma ora alcuni ebrei cominciano a tornare: diversi giorni fa David Gerbi, cittadino italiano, aveva riaperto la sinagoga di Dar Bichi a Tripoli ma era stato costretto a chiuderla, formalmente perché non in possesso delle autorizzazioni. Il governo di transizione, guidato dal presidente Jalil, sembra imbarazzato per la questione. Al momento ancora non ha rilasciato permessi per edificare luoghi di culto non islamici giudicando la faccenda “prematura”. Ieri un gruppo di libici ha manifestato contro la riapertura delle sinagoghe.

Valentino Salvatore

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31 commenti

Francesco

Se esiste qualcosa che accomuna tutte le religioni e’ l’intolleranza.

whichgood

Ecco, vada a portare madonne e fare messe in Libia Elisabetta Gardini. Voglio vedere quanto è coraggiosa.

🙂

Mannaz

La riapertura delle sinagoghe non è un fatto semplicemente religioso.

alessandro

è l’azione di quale lobby? Illuminaci caro vedolobbyinognidove

Kaworu

manny, e tu di quale religione fai parte?

(sai, gli psicologi brutti, cattivi e venduti si occupano anche di chi vede complotti ovunque. o meglio, in tutto quel che gli fa comodo)

Gérard

Questa facenda si riferisce ad un ebreo che è tornato nel paese dov’è nato . Ha semplicemente voluto riaprire la vecchia sinagoga in rovina della sua cittadina . Ne ha parlato TV 5 Europe ( TV francese internazionale ) e ha scritto un articolo sul suo sito internet .
Fra di noi, questo ebreo avrebbe potuto pensare ad altre cose prima ….

Fabio

Infatti, la liberta’ di culto e’ un diritto civile, non religioso.
Tanto che alcune religioni lo negano oggi, altre lo negavano in passato fintanto che avevano il potere per farlo!

Ciao.

Soqquadro

Ah si, dove le moschee, le chiese, i templi bahai… sono liberi. (Però inizia con la I)

Fabio

E per facilitare, se qualcuno avesse dei dubbi, non e’ Iran e neppure Italia (dove e’ vero ma solo in teoria).

giulio

La riapertura delle sinagoghe non è un fatto semplicemente religioso.

E perchè no?
Se facciamo illazioni sul fatto che gli ebrei sono filoisraeliani, dobbiamo farne anche sul fatto che i cristiani sono filoccidentali o i musulmani sono fondamentalisti, la politica con la religione c’entra sempre.

Manfredi

Beh, no, aspettate un momento, pur odiando/disprezzando le religioni trovo preoccupante (ma anche largamente prevedibile), la chiusura verso altre religioni che non siano quella islamica in Libia.
Non si può esser libertari ad intermittenza, quando fa comodo a me.

ser joe

Apertura no ma un po’ di tolleranza si. Posso testimoniare che a Tripoli presso la chiesa greco-ortodossa vicino al palazzo Agip oltre al pope era ed è frequentata dal cardinale Martinelli, che alcuni lavoratori italiani partecipavano senza problemi alle funzioni religiose e una chiesa improvvisata era nel campo di un’altra grande ditta italiana di costruzioni stradali. Anche se poi le varie chiese nei paesi erano chiuse e trasformate in scuole come il Duomo di Tripoli e alcune altre chiese cattoliche in città.

Soqquadro

ser, parlavano di sinagoghe. Quelli che potrebbero frequentarle sono stati cacciati tutti dalla Libia un bel po’ di annetti fa.

cesareTS

Certo che si stava meglio quando si stava peggio, certissimo. Comunque aspettiamo di vedere come andrà a finire, gli esempi non sono incoraggianti, Romania, Egitto, Tunisia, insomma…
Hanno scoperto fosse comuni in Libia di una trentina e più di anni addietro, almeno così la propaganda narra, ma cosa pensavano che una dittatura prendesse il comando chiedendo permesso agli avversari? Il grado di benessere della Libia era fino a pochi mesi fa il più alto di tutta l’Africa, benzina a 25 cent/litro, ospedali, strade perfette, abitazioni moderne, insomma se ci informasse veramente in modo obiettivo forse molte idee cambierebbero.
Dimenticavo, io non ho posizioni politiche di alcuna tendenza.

Gérard

Cosi scriverano molti quando cadra il re del Marocco . Eppure questo è un tiranno sanguinario !

Federico Tonizzo

Per ora in Libia gli islamici sono la maggioranza. Arrivano cristiani, ebrei, e magari altri.
Cosa fanno tanti galli in un grosso pollaio??? :mrgreeen:

Kaworu

come, te lo chiedi?

andranno tutti d’amore e d’accordo, perchè le religioni uniscono. e senza religioni non c’è morale, bla bla bla…

no?

Federico Tonizzo

Ma certo! E poi, uniti da questo loro comune amoroso ideale morale, si faranno felicemente “martiri arrostiti” a vicenda, per la maggior gloria di Allah, YHWH, Dio, ecc., e per conquistarsi paradisi ecc.
La morale e l’amore innanzitutto, “perdio”!

tommaso

I tiranni passano, ma le coglionate religiose restano !!

🙂

Alterego

Ma nessuno gli ha proposto di chiudere anche le moschee?
No eh!!!

Paul Manoni

Eppure se così stanno le cose, direi che vanno meglio del previsto.
Con Gheddafi gli ebrei erano stati sbattuti fuori dal paese…Con il CNT, oltre a poter rientrare il Libia, le sinagoghe hanno solo il dovere di munirsi di un permesso, che effettivamente oggi e’ prematuro chiedere, visto che ancora si spara in numerose parti del paese!
Insomma, mi pare che un passettino, seppur piccolo in avanti sia stato fatto, se si considera che il CNT non ha detto subito “NO!” in modo categorico, ma solo che devono valutare la cosa.
Sarebbe da illusi, pensare che le cose, in certi paesi ed in certe culture, cambino di colpo dall’oggi al domani. Occorre saper attendere, perchè c’e’ un tempo per la guerra ed un tempo per ricostruire un posto migliore ed un paese migliore dove vivere insieme in pace.
Non sono affatto d’accordo con chi dice che “si stava meglio quando si stava peggio”. Gheddafi era un dittatore, uno sfruttatore ed un criminale..E lo e’ stato per piu’ di 40 anni, facendo i suoi comodi con il benestare dei paesi occidentali a caccia di petrolio che giustificavano le sue malefatte con la “realpolitik”.
Non sto dicendo che oggi le cose in Libia funzionino a meraviglia, ma solo che occorre dare una possibilità al paese che si stà liberando, dando tempo al tempo. 😉

Senjin

Vorrei poter condividere il tuo ottimismo, ma temo che la primavera araba sia finita prima ancora di cominciare.

Paul Manoni

Sicuramente vedo il famoso bicchiere, “mezzo pieno”. 😉
Però se ci pensi bene, gli arabi che scappano da paesi autocratici, illiberali, antidemocratici e quant’altro, rischiano la vita per attraversare il mediterraneo e per approdare sulle coste dei nostri paesi occidentali. Sono per lo più giovani e tutti animati da uno spirito di cambiamento.
Pensi che se gli fosse offerta l’occasione di cambiare il loro di paese, rendendolo piu’ democratico, più progredito, più liberale e piu’ aperto, non ne approfitterebbero, anzichè andare altrove?
A noi non spetta altro che aiutarli ad attraversare questo momento di cambiamento, ma l’onere di cambiare davvero spetta solo a loro. 😉

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