Petizione per l’applicazione della carta olimpica a Londra 2012

Una petizione è stata avviata dall’associazione francese Ligue du Droit International des Femmes, che come si intuisce dal nome è un’associazione impegnata nella difesa dei diritti delle donne.
L’UAAR ha deciso di sostenere questa petizione che ha come oggetto la formulazione di sette richieste affinché venga applicato il principio di non discriminazione sancito dalla carta olimpica, con riferimento in particolare alla discriminazione di genere.
Le sette richieste sono elencate nella brochure di presentazione e sono le seguenti:
– bandire i paesi che escludono le donne dalla loro delegazione
– assicurare la neutralità dello sport vietando di indossare simboli religiosi o politici
– smettere di supportare competizioni separate per sole donne, che istituzionalizzano la segregazione sessuale nello sport
– esigere effettiva parità tra donne e uomini in discipline ed eventi olimpici
– rispettare la quota minima determinata dal CIO ed aumentare il numero di donne negli organismi dirigenti
– dentro e fuori dai giochi: eliminare la discriminazione di genere basata su stereotipi sessuali
– omaggiare le donne pioniere nello sport: la medaglia d’oro per la maratona dovrebbe essere data dal presidente del CIO sia alla vincitrice della maratona femminile che al vincitore della maratona maschile
L’UAAR invita pertanto soci e simpatizzanti a sottoscrivere la petizione.

L’associazione

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98 commenti

myself

Concordo con i vari punti, però

– esigere effettiva parità tra donne e uomini in discipline ed eventi olimpici
– dentro e fuori dai giochi: eliminare la discriminazione di genere basata su stereotipi sessuali

mi sembra che siano ripetitivi, basta il primo dei due.

elena

Quali sono le competizioni separate per sole donne? il nuoto sincronizzato?

Fabio

Se leggi la brochure al link indicato, intendono manifestazioni dove gareggiano solo le donne divise da manifestazioni dove gareggiano solo gli uomini.
Non discipline quindi, ma manifestazioni.

marcolfo

anchio non l’ho capita quella delle competizioni separate, cioe’ se si intende che ogni competizioni deve vedere in gara sia uomini che donne insieme mi sembra una cavolata

Alterego

In effetti è poco chiaro, ma se così fosse sono d’accordo che sarebbe una cavolata.
E poi in che senso?
Es: Squadra di calcio italiana composta da giocatori di entrambi i sessi contro squadra di calcio tedesca composta da entrambi i sessi?
Oppure:
Gara di nuoto dei cento metri stile libero e ai blocchi di partenza maschi e femmine?
o meglio ancora:
incontro di pugilato…….però, se ne vedrebbero delle belle!
Naaaaaaaaaaaa!!!!!!!!
Se resi più chiari i punti è comunque sottoscrivibile.

lol

ma infatti non capisco bene il senso… sono d’accordo con il fatto bandire i paesi che non portano donne alle olimpiadi e di includere donne negli organici ovviamente…
ma pretendere l’uguaglianza tra uomo e donna anche sullo sport è assurdo…
io (beninteso) non avrei nulla in contrario, il problema è che non sarebbe una competizione alla pari, perchè tra un uomo e una donna c’è una notevole differenza di prestanza fisica… (checchè se ne dica)

Fabio

Manifestazioni, non singole gare. Nella brochure e’ spiegato.

nightshade90

più che altro non capisco una cosa: se non vogliono competizioni separate, allora ci deve essere una sola medaglia d’oro per la disciplina (e non ha senso darla sia alla prima delle donne che al primo degli uomini). se invece vogliono che le donne competano con le donne e gli uomini con gli uomini, si tratta di compoetizioni separate. mi sembrano contraddittorie queste due richieste……

il resto lo condivido.

serlver

Le differenze biologiche fra uomini e donne influiscono, e non poco, sulle performance sportive e agonistiche (salvo i casi di doping) quindi la vedrei dure far competere assieme uomini e donne nelle stesse gare, vincerebbero quasi sempre gli uomini in quelle basate sulla potenza fisica, e le donne in quelle sull’agilità.

Stefano Grassino

Ti ricordi le lanciatrici del peso bulgare degli anni sessanta? Se una di quelle ti dava una sberla, finivi all’ospedale tre mesi (se ti andava bene) 🙂

Roberto Grendene

questo non c’entra con la petizione, pero’

Francesco S.

Sono d’accordo con tutti i punti ad eccezione di questi questi 2:

– smettere di supportare competizioni separate per sole donne, che istituzionalizzano la segregazione sessuale nello sport

– dentro e fuori dai giochi: eliminare la discriminazione di genere basata su stereotipi sessuali

se sono da intendere da rendere tutte le competizioni miste, non me ne vogliano le femministe, ma in un incontro di lotta greco-romana o di pugilato a parità di categoria di peso la donna sarebbe in svantaggio. Nella maratona non credo che ci siano grosse differenze tra uomo e donna e lì sarei favorevole a renderla mista.

La pari opportunità non si ottiene facendo diventare la donna un uomo e viceversa (a meno che la donna o uomo in questione non vogliano cambiare sesso, ma questa è un’altra questione), ci sono alcune differenze di genere che vanno rispettate e in alcuni sport le donne sono in svantaggio rispetto agli uomini di equal categoria e questo le precluderebbe alla vincita di una medaglia, e quindi altro che pari opportunità.

Se non fosse per quei 2 punti l’avrei anche firmata.

Fabio

Intendono manifestazioni, tipo, campionato delle donne, dove gareggiano le donne, e campionato degli uomini, fatto in un altro periodo in un altro posto.
Come se, per dire, in Italia si facessero i campionato italiani maschili d’atletica a Roma, e la settimana dopo quelli femminili a Canicatti’, invece di avere una manifestazione unica.
Chiedono che manifestazioni di questo tipo non abbiano il supporto della federazione internazionale.

Winter

Non credo che nel terzo punto si proponga di rendere le competizioni miste, e nemmeno di negare le differenze di genere biologiche, che effettivamente svantaggerebbero un sesso nei confronti dell’altro in diverse discipline.

A quanto ho capito si contestano, invece, i giochi separati per le donne, ‘copie’ delle competizioni riguardanti atleti maschi; non gare separate per i due sessi ma proprio delle manifestazioni a parte.
Nella brochure (il link è nell’Ultimissima, il testo è sia in francese che in inglese) si parla nello specifico di Giochi organizzati dall’Iran a partire dal 1993 per le donne dei Paesi islamici, senza la presenza di media e senza spettatori maschi.

Si parla anche, nello stesso spirito, di includere eventi paraolimpici: non di fare partecipare contemporaneamente, nelle stesse gare, atleti con e senza disabilità, ma di dare a tutti la possibilità di partecipare alle Olimpiadi, in un’unica grande manifestazione.

Il sesto punto penso sia un discorso generale: si chiede che le Olimpiadi siano un’occasione per combattere sessismo, omofobia e transfobia.

Io la petizione l’ho firmata.

Francesco S.

– dentro e fuori dai giochi: eliminare la discriminazione di genere basata su stereotipi sessuali

Quando si parla dentro i giochi implica anche gare miste, perchè di fatto le gare per soli uomini e sole donne sono una discriminazione, seppur positiva. Per ora è rimasto solo questo punto che mi blocca dal firmare. Se non ci saranno chiarimenti ( del tipo “non si parliamo di gare miste”) non firmerò e questo mi dispiace perchè quando si fanno le petizioni vanno spiegate bene le proposte.

Roberto Grendene

@ Francesco

se leggi la brochure, vedrai che non e’ cosi’

esempio di discriminazione basata su stereotipi sessuali: fare un evento chiamato “campionato del mondo” dove partecipano maschi, poi farne un altro chiamato “campionato del mondo per donne”

inoltre ci si propone di contrastare l’omofobia e la transfobia

Francesco S.

@Roberto

Ho letto la brochure e ci sono molte cose che condivido ma ho letto anche questo:

“Why not organise the Marathon for both men and women, the latter starting their
race before the male competitors so that the winners of both sexes can share the
applauses?”

E a me sembrerebbe proprio una gara mista, al di là del fatto che sarei anche favorevole alla maratona mista, questo dimostra che vogliono gare miste.

Poi dopo c’è un paragrafetto “Fight against organised prostitution around the Olympic sites”, in cui si condanna la prostituzione in sè e non lo sfruttamento infatti dicono “Buying sex is not a sport, it is downright exploitation” ovvero comprare sesso è sfruttamento.

Non so se ad alcuni radicali e qui ce ne sono molti piaccia l’equazione prostituzione (maschile o femminile) = sfruttamento, mi sa troppo di senatrice Merlin. In definitiva andando a leggere è stato peggio, se prima avevo intenzione di firmare comunque (sono contro qualsiasi discriminazione), si potevano risparmiare queste sviolinate ideologiche. Siccome firmare una petizione significa approvarne ogni parte non mi sentirei in pace con me stesso.

Francesco S.

Poi far partire prima le donne nella maratona, sarebbe, a mio avviso, denigrante per le atlete.

Fabio

Francesco, non ho letto quella parta, ma suppongo non sia la proposta di una gara mista, ma la proposta si svolgere le due gare “contemporaneamente”.
Fai partite la maratona femminile per dire, mezz’ora prima.
E poi quella maschile. Sullo stesso percorso.
Le donne perdono circa un quarto d’ora quindi le due gare non vanno ad incrociarsi (almeno per quanto riguarda gli atleti di vertice).
La cosa e’ assolutamente fattibile se si corre su un percorso “in linea” o su un circuito comuque piuttosto lungo.
Non so quale sia il percorso previsto per l’Olimpiadi di Londra.
Farli partire assieme oltre a causare una certa confusione visiva per quanto riguarda la gara femminile potrebbe anche renderla parzialmente irregolare, perche’ di fatto le donne di vertice si troverebbero a correre assieme agli atleti maschi “scarsi”, con possibilita’ di giochi di “lepri” e simili.

Fabio

Adesso l’ho letta. Mi pare evidente sia cosi’.

Non firmi per questa frase:
Buying sex is not a sport, it is downright
exploitation.

Liberissimo, ci mancherebbe altro.
Deve essere stata dura scovare una ragione plausibile. 🙂

Ciao!

Francesco S.

La colpa non è mia che ho voluto scovare, ma loro che hanno inserito quella frase, che decisamente c’entra poco col resto della petizione (un bel giudizio morale che mi starebbe pur bene se fosse sempre vero, prostituzione non è sempre sfruttamento e lo sfruttamento è crescuto col proibizionismo).

Quando si fanno petizioni si deve rimanere sui principi generali. Un vero peccato perchè volevo firmare proprio e soprattutto per i primi 4 punti.

Fabio

E quindi condividi tutto il resto ma non firmi perche’ c’e’ scritto
“buying sex is downright exploitation” ?

Perche’ hanno “dimenticato” un often?
Come ho detto prima, con fatica, ma una ragione plausibile sei
riuscito a scovarla…

Ciao!

ndr

– smettere di supportare competizioni separate per sole donne, che istituzionalizzano la segregazione sessuale nello sport

Credo che intendano discipline praticate solo dalle donne.
Ad esempio il nuoto sincronizzato è esclusivamente femminile, mentre il pugilato olimpico mi pare sia solo maschile.

ignazio

Anche se sarebbe stata necessaria qualche spiegazione in più, concordo e ho firmato la petizione.

kundalini444

petizione che però lascia intatta la vera segregazione sportiva, e cioè quella che prevede che le gare maschili e femminili siano separate.
Maschi gareggiano contro maschi, femmine contro femmine. No squadre / competizioni miste. Ho capito bene?

In quasi tutte le gare olimpiche i maschi sono più forti delle femmine… è questo un fatto obiettivo o una discriminazione di genere?

Batrakos

Non saprei dire se in moltisssimi, ma in alcuni penso sia evidente.
Due esempi lampanti: tennis e pallavolo.
Quando vedi giocare i maschi la palla raggiunge una forza che quasi non si vede per lo spettatore, per cui credo che in quei casi ci sia evidente sproporzione, perchè solo una grandissima differenza tecnica potrebbe ovviare ad un dislivello del genere, differenza che ad altissimi livelli non è proporzionale alla differenza di forza.
Devo dire che io preferisco vedere spesso le competizioni femminili di questi due sport proprio perchè la minore forza mi permette di godere meglio della tecnica.
Tu mi potresti rispondere: ma perchè dovrei comunque impedire ad una donna di sfidare un uomo?
Ti direi che le competizioni sportive importanti e di alto livello ci sono anche per il pubblico, e dove le competizioni sono sproporzionate e non c’è suspence l’affezione dello spettatore cala.
Non credo che nemmeno le tenniste avrebbero interesse a competere coi loro colleghi maschi: dichiarazioni del genere non ne ho mai sentite.
Certo, negli sport a squadre si potrebbero anche introdurre competizioni miste.

Marco A

Quando ero al liceo, furono organizzati dei tornei di pallavolo mista, ma i maschi avevano delle limitazioni (credo non potessero effettuare muri e schiacciate, quindi principalmente gioco di difesa).
Questo è dovuto alla maggiore forza che un uomo può imprimere alla palla.
Non so però se esista un regolamento ufficiale per la pallavolo mista, né se esista come disciplina ufficiale.

A parte questo, non ho mai capito perché esistano delle competizioni esclusivamente maschili o femminili nonostante l’altro sesso possa fare lo stesso tipo di gara. Perché non è previsto il decathlon femminile, ad esempio? Che succede, una donna è incapace di allenarsi in dieci discipline diverse e deve fermarsi a sette (eptathlon)?

Florenskij

Per quanto riguarda la lotta alle discriminazioni di genere siamo quasi alla nevrosi isterica. Tanto per dirne una, nei giornali e nei libri non è più politicamente corretto premettere l’articolo di genere femminile “la”: non “la” Ginzburg, ma “Ginzburg”, non “la” Maraini ma “Maraini”.
A me sembra una specie di carità ( o meglio ) parità pelosa, nel senso della ricerca del pelo nell’uovo. Ho vissuto in mezzo alle donne, a scuola e in famiglia ( due figlie ), e tutto sommato per me è stato molto meglio che vivere in mezzo a soli uomini; sembrerà strano, ma apprezzo le qualità femminili in quanto femminili, e per questo guardo storto le femministe come la Aglietta. Non capisco perchè la donna per valorizzarsi debba confondersi con gli uomini in una specie di grigio indistinto. Quanto all’oppressione del passato, pur tenendo fermo all’affermazione che la guerra è una brutta cosa, occorrerebbe precisare che gli uomini se ne sono fatti carico quasi in esclusiva. Guerra ’15 – ’18: 680.000 morti e 8 milioni di feriti MASCHI. Quante femmine? “Prima le donne e i bambini!” E’ stato solo un grido vano, oppure un principio rispettato nelle vere occassioni di pericolo?
Sono d’accordo sul fatto che oggi le donne debbano studiare, proprio per la loro funzione di madri, che devono non solo allevare, ma anche educare i figli, introducendoli alla vita sociale;per di più mi piace molto l’uso iberico di fare seguire al cognome del padre quello della madre. Però ritengo che, fintanto che non sarà stata mutato l’assetto corporeo dell’umanità, ad esempio abolendo i sessi ( roba da ultrabiofantascienza, ma chissà ? ) esisterà un “POLARITA'” fra il Maschile e il Femminile, diversi e complementari, basata su differenze fisiche e psichiche significative.
Capisco che oggi, con l’estensione percentuale del terziario le differenze contino meno ( ad esempio, in che cosa un ragioniere maschio sarebbe meglio di un ragioniere femmina? ); però rimane il fatto che la donna ha bisogno di più tempo per seguire i figli, dando loro la tenerezza femminile; alla domenica penserà il padre a dare loro l’impronta maschile portandoli, che so io, a giocare a rugby. Certamente funziona meglio una famiglia in cui la mamma ha il pomeriggio abbastanza disponibile ( come per le insegnanti, che però poi correggono i compiti di notte e alla domenica ).
Il tutto causato dalla tendenza di oggi a considerare discriminatoria ogni distinzione, in quanto fomite di gerarchizzazione. e a escludere il fenomeno della POLARITA’, che però si riscontra il lungo e in largo in tutta la realtà biologica.

Batrakos

Florenskij.

Esiste anche il femminismo della differenza.

Sulle guerre: in verità gli uomini non si sono fatti carico di nulla, giacchè c’era la coscrizione obbiligatoria dunque nessuno sceglieva nulla. Le donne iniziarono però a partecipare alla Resistenza.
Peraltro le donne nelle due guerre furono abbastanza ‘snaturate’ dal ruolo dell’ ‘angelo del focolare’ che lei riprende, visto che già nella Prima Guerra furono massicciamente impiegate nelle fabbriche per sostenere lo sforzo produttivo.

Antonio72

Propongo per superare la “segregazione sessuale” nello sport, gli spogliatoi comuni tra uomini e donne.

Antonio72

E chi ha mai parlato di problema?
Anzi ho fatto un proposta seria, sei proprio tu che hai tirato fuori la parola “problema”. Ed anche quell’altro represso che crede di essere divertente (ma il suo sorriso è più che altro un tic nervoso).
In psicologia, questa tipo difesa, si chiama proiezione, ovvero proiettare su altri le proprie patologie.

Diocleziano

Spogliatoi comuni per uomini e donne ti sembra una proposta seria?
Sarà seria per un guardone o uno che non cucca…
Quindi, chi soffre di proiezioni?

Antonio72

No ti sbagli, il guardone ed anche chi non cucca, è proprio incompatibile con la mia proposta. Prova a pensarci un po’.
E poi vi dite razionalisti?

Cerberus

@ Antonio72

“E chi ha mai parlato di problema?
Anzi ho fatto un proposta seria, sei proprio tu che hai tirato fuori la parola “problema”. Ed anche quell’altro represso che crede di essere divertente (ma il suo sorriso è più che altro un tic nervoso).
In psicologia, questa tipo difesa, si chiama proiezione, ovvero proiettare su altri le proprie patologie.”

Senti,ma credi davvero di parlare con gli stupidi?
senza mettere in conto i tuoi commenti ad altre ultimissime,la tua visione su questa tua proposta che tu stesso ritieni seria,non trova fondamenta già da questa tua affermazione banale e intrisa di pregiudizio:

“Per quanto riguarda gli spogliatoi-servizi, quelli sporchi, malandati, puzzolenti, ecc.. sono proprio gli spogliatoi maschili.
In quelli femminili potresti tranquillamente pranzare sul pavimento.”

Cerberus

@ Antonio72

Al contrario la mia domanda era una cosa seria e te la ripropongo:

dove vedresti il problema?

Antonio72

Ma che i servizi igienici femminili siano più puliti di quelli maschili è un fatto oggettivabile e banalissimo, la cui spiegazione risiede semplicemente nella diversa postura adottata dai sessi diversi durante l’espletamento delle proprie funzioni corporali.
Altro che pregiudizio! E’ un fatto che qualsiasi donna delle pulizie ti potrà confermare.
Per quanto riguarda la presunta incompatibilità tra i miei due commenti, ce l’hai messa tu, non io.
L’unica incompatibilità ambientale per le femmine è causata dalla presenza degli orinatoi a muro. La soluzione è semplice: basta eliminarli, anche se si riaffaccerebbe il problema igienico (per le donne). Le donne dovranno quindi sottoporre la delicata questione al voto.

Cerberus

@ antonio72

uhm,io per esempio però non ho mai sentito parlare di allagamento dovuto da assorbenti nelle tubature negli spogliatoi maschili.
È che non mi piace affermare a tuo contrario il fatto che una determinata categoria sempre a tuo dire sia più pulita di un’altra.
Conosco più di una donna delle pulizie – mia madre guarda un pò lo ha fatto per anni,nelle case delle cosi dette “signore”- e posso dire che ,sicuramente non tutte, ma una buona percentuale di esse era a contrario di ogni pregiudizio molto più sporca di soggetti maschili presi come paragone.
e allora come fai a catalogare chi è più sporco di chi?da una pisciatina?

Roberto Grendene

quella non e’ segregazione

lo sarebbe se ci fossero gli “SPOGLIATOI” e, lontani, malandati, piccoli, in sordina, gli “spogliatoi per donne”

Roberto Grendene

e sono anche questi tipi di discriminazione che la petizione vuole evitare

l’accesso allo sport deve essere senza discriminazioni per genere

Antonio72

Per quanto riguarda gli spogliatoi-servizi, quelli sporchi, malandati, puzzolenti, ecc.. sono proprio gli spogliatoi maschili.
In quelli femminili potresti tranquillamente pranzare sul pavimento.
Ne deduco che la segregazione non esiste, almeno per quanto riguarda gli spogliatoi.
Non si capisce quindi a quale tipo di segregazione faccia riferimento l’appello.
Dal punto di vista competitivo, la cosa nello sport non ha infatti senso per ragioni puramente anatomiche.

Florenskij

Sono per la lotta alle discriminazioni estetiche. E’ una discriminazione peggiore di quella basata sul colore della pelle. Educare fin da bambini a non prendere in giro gli “sfigati”, racchietti oltrechè “imbranati”. Emanare una legge anticozzofobia, con pene che facciano da deterrente ai comportamenti cozzofobici. Abolire i concorsi di bellezza perchè ci si fissa sul fatto che una ragazza bella ( senza alcun suo merito in ciò ) debba essere considerata di più di una ragazza brutta. Stabilire una “quota cozza” di veline brutte.
Idea lanciata dallo scrittore Dino Buzzati, il quale sosteneva che il principio di “uguaglianza” non era applicato proprio nel ettore psicolosociologicamente delicatissimo dell’apparenza esterna.

kundalini444

quello che mi premeva sottolineare è che una discriminazione FONDAMENTALE la fa madre natura. I maschi sono fisicamente più forti. Il che, quando si tratta di praticare uno sport, non è cosa da poco.

Anche per gli invalidi ci sono le paraolimpiadi, chiaramente gli invalidi non possono praticare lo sport come i sani, per cui tutto è diverso, il circuito è interamente diverso, non ha e non può avere la stessa rilevanza dell’olimpiade regolare.

Anche chi ha una “marcia in meno” partecipa all’olimpiade (e qui sto scandalosamente accomunando donne e invalidi, ma il principio è quello!) ma ad una olimpiade “minore” perchè minori sono le prestazioni eseguibili. Lo scrupolo di quanto ciò sia discriminatorio è tutt’altro che banale.

Diocleziano

È chiaro quello che dici, ma spesso succede che gli ideali siano i peggiori
nemici del buonsenso.

Adeodato

Ovviamente anche le bandiere degli Stati su cui compare la Croce (Gran Bretagna- addirittura tre!-, Svezia, Norvegia, Grecia, Australia, Malta ecc ecc) dovranno essere bandite in quanto “feriscono” la laicità…..
E anche gli inni nazionali (“Dio Salvi la Regina”, “Fratelli d’Italia” (…Iddio la creò!) potrebbero creare dei problemi a riguardo….

Francesco

E quale sarebbe il problema? Toglierle sarebbe un gesto di civilta’ e la dimostrazione che l’umanita’ non vuole avere come punti di riferimento degli esseri mitologici.

Florenskij

@ Francesco. Abolire i quaderni a quadretti, gli assi cartesiani, la carta millimetrata, gli incroci a 90 gradi, le finestre rettangolari che determinano spazi cruciformi ( meglio ovali, meglio ancora di forma ovale irregolare ), gli incontri a quattro verici delle piastrelle ( meglio: rendere obbligatorio l’uso di piastrelle romboidali, o, meglio ancora, esagonali ) e via dicendo… E’ possibile pensare di abolire i MILIONI DI CROCI che l’uomo contemporaneo si vede intorno proprio perchè vive in una società tecnologicamente evoluta?
Il fatto è che la CROCE di per sè non rappresenta affatto uno o più esseri mitologici, ma l’ASSETTO RAZIONALE DELLO SPAZIO.

nightshade90

difficile vedere un simbolio religioso nell’incrocio di due linee. ben diverso il caso in cui il simbolo APERTAMENTE E VOLUTAMENTE rappresenta un simbolo religioso (tipo la crocie crociata o il crocefisso). è il secondo caso che si cerca di combattere. mi stupisco che una persona della sua levatura non lo capisca. o forze non lo vuole capire, perchè altrimenti non avrebbe argomenti con cui controbattere….secondo la sua (il)logica, si dovrebbe permettere ai maratoneti di indossare simboli quali la svastica……

Antonio72

E allora? Per il tuo: e allora? Potremmo continuare così all’infinito. 🙂

Florenskij

@ Francesco. Dimenticavo: aboliamo quei provocatori, scandalosi
in CROCI tra meridiani e paralleli!

Cerberus

@ Francesco

ri-quoto

@ antonio72

e allora?

@ Florenskij

stai sorvolando il problema,cercando del facile umorismo(???).
Le bandiere hanno riferimenti alla croce e alle guerre fatte in nome di questa mentre i quadretti dei quaderni e meridiani paralleli e ci aggiungo gli incroci delle strade,non hanno nessun valore religioso.

Antonio72

Ma quali provocatori?
Quello che se ne deduce dalla mia risposta è che se elimini i simboli, soprattutto quelli significativi per una nazione, tipo la bandiera, l’inno nazionale, le feste nazionali laiche e religiose, i cerimoniali significativi, le ricorrenze storiche, i riferimenti istituzionali garanti, ecc.. sgretoli la stessa società nazionale dalle fondamenta e distruggi anche un minimo sentimento di appartenenza ad una certa comunità.
D’altronde è la procedura che attua scientificamente la stessa lega lombarda per minare le basi dello Stato italiano, e si badi bene che non sto parlando del Vaticano.
Questo vale naturalmente per qualsiasi nazione, anche quelle citate da Adeodato, anche se non ho capito bene se in tono ironico o meno.
Voi razionalisti quando vi allontanante troppo dal 2+2, vi perdete subito in un bicchiere d’acqua.

Batrakos

Florenskij.

E’ la croce religiosa che riprende una figura geometrica, non viceversa.

Antonio72

Batrakos

Come tutti gli altri oggetti più o meno profani.
Facciamo così: trovami una figura geometrica pura che non riprenda alcunchè!

Batrakos

Certo che la geometria astrae le figure dalla natura, ma appunto la croce religiosa è successiva alla natura e all’astrazione geometrica.

Antonio72

Ripeto, come tutto il resto (che ha costruito l’uomo).
E questo cosa dimostra?

Batrakos

E’ semplicemente una confutazione a Florenskij e al discorso che, se si vuole abolire la croce religiosa, bisognerebbe abolire le pagine a quadretti o i meridiani e paralleli perchè rappresentano croci; tutto qua.

Francesco

Per Antonio72
“E allora? Per il tuo: e allora? Potremmo continuare così all’infinito.”

Guarda che la mia era veramente una domanda.

Diocleziano

Non facciamo di ogni croce, un fascio. È sufficiente eliminare quelle con l’omino in mutande inchiodato sopra.

Antonio72

@Francesco

E quale sarebbe la domanda? Cosa succuderebbe se non esistessero più gli Stati?
Guarda che non c’è mica da inventarsi nulla, basta guardare la storia. Quando si aboliscono gli Stati di solito si crea un SuperStato o Impero, come la vecchia URSS, che assoggetta le nazioni preesistenti. La procedura contraria invece si chiama secessione, come quella che rischia oggi il Belgio, ovvero la spartizione del territorio tra etnie diverse (nel caso particolare i romandi ed i fiamminghi).
L’altra possibilità è che le Multinazionali si impadroniscano direttamente delle leve del potere politico con le conseguenze che puoi immaginarti.
L’abolizione dello Stato era uno dei comandamenti dell’ideologia marxista. Peccato che poi nella realtà è venuto fuori l’apparato burocratico-statale più mastondontico che si ricordi nella storia. Inoltre senza la presenza degli Stati il mondo cadrebbe nel caos anarchico e quindi sarebbe molto più soggetto al rischio di conflitti globali irreversibili. La distruzione di uno o più simboli che tengono unita una nazione, aumenta il rischio di conflitti interni, che al meglio tengono sotto scacco la società in un clima di continua agitazione improduttiva, al peggio possono degenerare in vere e proprie guerre civili. Ti ricorda niente?

Francesco

La domanda era, ed era palese, qual’e’ il problema se si abolissero gli stati?

L’abolizione degli stati e’ una cosa che potra’ accadere, per quale motivo accadra’ non lo posso sapere, potrebbe succedere per motivi non buoni con conseguenze negative ma potrebbe succedere perche’ le persone del futuro sono piu’ civili e capiscono che non e’ necessario dividersi in nazioni.
Perche’ tu creda che possa avenire solo per motivi negativi non lo so, forse sei coservatore oppure pessimista.

Batrakos

Antonio 72

Una precisazione, che pare piccola ma non lo è: il marxismo concepiva non l’abolizione ma l’estinzione dello Stato -la società senza Stato- in epoca imprecisata dopo una fase di suo rafforzamento nella dittatura del proletariato atta ad eliminare la controrivoluzione, mentre i movimenti di ispirazione anarchica volevano la sua immediata abolizione (e questa fu una delle acuse della rottura storica).
In questo modo si spiega -oltrechè con la sua estensione ‘imperiale’, di cui dici giustamente- come mai l’URSS divenne invece una mastodontica burocrazia, sempre usando le tue parole.
La possibilità che le multinazionali -e, aggiungo, il capitale finanziario- si impadroniscano direttamente del potere politico è, ahimè, un’ipotesi molto reale, vista la progressiva perdita -a cui assistiamo direttamente- della sovranità statale in seguito alle misure anti default che la finanza vuole ispirarsi al più totale liberismo, governance che favorisce anche le multinazionali le quali spessissimo sono anche società di tipo finanziario e non solo produttivo.
Va detto, per onestà intellettuale, che gli scenari prospettati da te non sono realmente la ‘fine dello Stato’ come la intendono gli anarchici per i quali l’abolizione dello Stato andrebbe di pari passo con quella della divisione capitale/lavoro, ma uno spostamento della sua sovranità in altri ambiti istituzionali; personalmente concordo anche io che, almeno fino ad un’epoca futuribile cioè più mitica che reale, non sia pensabile la società senza Stato, ma è bene essere precisi su queste questioni per rispetto a chi la pensa diversamente.

Ferrer

@ Batrakos

Il pensiero anarchico si fonda sul rifiuto del principio gerarchico di autorità, in qualsiasi forma esso si presenti.
Lo Stato nazionale è una delle incarnazioni dell’autorità, così come la chiesa, il potere economico, la famiglia patriarcale, ecc… Quindi abolire lo Stato per trasferire intatta la sua autorità ad un’altra sede non costituirebbe alcun vantaggio dal punto di vista anarchico.
Non è poi corretto dire che tutti gli anarchici vogliano l’abolizione “immediata” dello Stato, in questo senso Malatesta distingue tra Anarchia (ideale) e Anarchismo (azione concreta per il perseguimento di una società libertaria); ci si può battere realisticamente per uno stato meno autoritario possibile, con l’obiettivo finale di giungere, su tempi storici, al suo superamento definitivo. E’ pertanto possibile una collaborazione con il socialismo libertario o con i liberali di sinistra (si vedano le convergenze tra il pensiero di Rosselli e quello di Berneri, ad esempio) mentre è inaccettabile la prospettiva di aumentare l’autoritarismo, sia pure in via asseritamente transitoria, come nella “dittatura del proletariato” del marxismo.
Il problema, a mio parere, è di tipo pedagogico: l’anarchismo “romantico” ritiene che basti elimininare le istituzioni repressive per realizzare subito l’Anarchia; purtroppo, però, estirpare il principio di autorità è impresa ben più ardua, visto che dalla più tenera età gli individui vengono pesantemente condizionati (famiglia, scuola, società, stato, ecc…) a ritenere “naturale” un ordine autoritario-gerarchico, e di conseguenza tendono spesso a cercare un nuovo padrone cui sottomettersi.

Batrakos

Hai perfettamente ragione, Ferrer (peraltro il nome di uno dei grandi della pedagogia libertaria); l’avevo fatta semplice per non allungare troppo.
Malatesta (ispirato a mio avviso da Kropotkin, il quale degenrò nell’appoggio al Primo Conflitto Mondiale, mentre Malatesta rimase fermo sulle posizioni internazionaliste ben più coerenti con l’anarchismo), se non erro (conosco decentemente la storia dell’anarchismo, avendo molti amici e compagni anarchici coi quali ho sempre avuto ottimi rapporti e stima personale e politica), fu anche colpito da una revolverata da un individualista che gli contestava l’eccessivo gradualismo (il cosidetto Partito Anarchico al Congresso di Capolago) e che voleva mostrare come il gesto superasse il discorso; grande scelta di coerenza etica di Errico Malatesta fu quella di non denunciare l’attentatore (se ben ricordo lo lessi sul testo di Woodcock).
Ovviamente quando mi riferivo alla parallela abolizione del rapporto capitale/lavoro volevo esemplifi.c.are la gerarchia nel suo massimo elemento della società odierna (e per me di tutte le società, visto che la polarità gerarchica si è sempre fondata su chi aveva i mezzi di produzione e chi no, anche quando essi non avevano assunto la forma di capitale).

enrico

A meno di non essere completamente ignoranti di sport, spesso e volentieri le manifestazioni sportive maschili e femminili sono separate….esempi:

Campionato del mondo o europei di:

Calcio, pallavolo, rugby,hockey(prato,rotelle,ghiaccio),pallamano,florball,basket……..etc etc

Mai visto fare le manifestazioni contemporaneamente…..e non mi pare sia una discriminazione.

Poi se si parla di non poter assistere alla manifestazione è un altro discorso.

“assicurare la neutralità dello sport vietando di indossare simboli religiosi o politici”

Sicchè io atleta non posso portare una catenina con un crocifisso, o altro per carità, perchè mino la neutralità dello sport.
Che razza di moni.

Francesco S.

@enrico
Ai calciatori è attualmente vietato di indossare qualsiasi tipo di catenina, quindi non è nulla di così innovativo.

enrico

@ Francesco S.

Perchè è uno sport di contatto.
Ed una catenina potrebbe ferire l’avversario.
Certo si possono immaginare tali incidenti..nei 100 metri, nel lancio del peso, del disco, giavellotto,lungo, triplo…come no

enrico

Inoltre qui non si parla di incolumità, ma di neutralità dello sport…lo sport deve essere laico..cioè ateo…che razza di moni 2.

Francesco S.

Il divieto di simboli deve essere rivolto a tutti i simboli per non fare discriminazione, ma tutti sappiamo che è contro burqa e altre discriminazioni della donna.

Io personalmente non sono crocifissofobico, ma se si fa una regola la si fa per tutti. Se l’atleta vuol far una preghiera prima dell’inizio della gara non ci vedo nulla di male e comunque non gli serve il crocifisso per farla, visto che se un dio esite comunque ascolta, non credi?

enrico

Alle olimpiadi invece le manifestazioni sono comunque contemporanee o per lo meno nei 15 giorni..
Dunque non si capisce la problematica..a meno di non considerare nuoto sincronizzato e ginnastica ritmica che però discriminano gli uomini, o il salto con gli sci che non è disciplina olimpica femminile.

Fabio

Ma se non te ne frega niente ignora la questione e basta.
Se ti interessa leggi la brochure, ci vogliono 5 minuti e spiega tutto.
Ciao!

Fabio

Esiste questa regola:
‘No kind of
demonstration or political, religious or
racial propaganda is permitted on any
Olympic sites, venues or other areas’

E fra gli esempi riportati nella brochure (su cui si puo’ essere d’accordo o meno naturalmente) non sono citate catenine o bandiere.

Fabio

e appunto chiedono al CIO un’interpretazione un po’ piu’ severa
(senza arrivare a mettere in discussione bandiere e catenine comunque).

enrico

Evito di pensare che si tratti di competizioni miste perchè ritengo improbabile un simile livello di monaggine.
Considerato che un calciatore maschio può partire dalla propria area scartare la squadra avversaria e segnare (senza che sia ibra o messi), che in uno slalom ci sono almeno 5 secondi di differenza su una pista sciabile (una Streif penso che una sciatrice non la faccia proprio se non in piedi).
Il tennis se giocato seriamente e non per spettacolo sarebbe ace ace ace ace game 6 0 60 60 gioco partita incontro, sui cento metri nuoto crowl le donne li nuotano tra i 53 e i 54 secondi, i maschi sui 48..etc etc

Fabio

E che palle dopo che l’ho spiegato 4 volte, dovrei spiegarlo a te per la quinta?

enrico

@ Fabio

Signor Fabio.
Alle olimpiadi il problema non sussiste.

Per quanto riguarda le manifestazioni sportive, come ho scritto sopra, è normalissimo che si svolgano campionati europei e mondiali di uomini e donne separati.
Per questioni logistiche
Per aumentare gli introiti organizzando due manifestazioni
Per evitare che la manifestazione femminile passi in secondo piano etc etc

Le pongo come esempio un ipotetico campionato del mondo maschile e femminile di calcio contemporaneamente…si immagini lo spazio riservato nei media.
Io Lotta Schelin o Marta so chi sono lei le ha mai sentite?

Fabio

Hai letto la brochure?
Cosa si chiede, che esempio si cita?
Non l’hai letta perche’ non te ne frega niente di questa petizione?
E allora non stiamo a perdere tempo entrambi…

enrico

@ Fabio

No Fabio ho letto l’ultimissima e allora?
Ma fra i vostri commenti ho letto che forse si parla di far partire contemporaneamente la maratona..
Perchè?
Perchè solo la maratona?
Sono due gare distinte, con il loro pubblicato di appassionati..ma che razza di corbellerie.

enrico

@ Fabio

Bene, letto.
Adesso le spiego un paio di cosette tecniche.
Una disciplina viene ammessa alle olimpiadi quando viene praticata in un discreto numero di paesi ed ha un certo numero di praticanti.
Ad esempio il bandy, disciplina che ricorda l’hockey su ghiaccio non è olimpico perchè è giocato a livello competitivo in Russia, Finlandia e Svezia sicchè queste tre squadre sono le uniche (forse kazakhstan ma non credo) a comparire nel medagliere dei mondiali.
Quindi se certe discipline non sono olimpiche al femminile lo si deve allo scarso numero di paesi che la praticano e allo scarso numero di partecipanti (vedi la problematica legata al salto con gli sci e le motivazioni per cui non è ancora olimpico).
Se non sbaglio la disciplina è entrata ai mondiali di sci nordico e raggiunto un minimo di partecipanti sarà olimpica.

Dunque si tratta di problemi tecnici.

Secondariamente un atleta se vuole greggiare con costume intero ha tutto il diritto di farlo ( e se guarda gli esempi vietato mostrare una maglietta dopo un gol con su scritto “I belong to Jesus”..terribile davvero, prendiamo l’esempio di Kakà..Kakà farà come gli pare o vuole impedirglielo?)

L’idea di far partire la maratona insieme (o altre gare del genere) porterebbe semplicemente al disinteresse di buona parte degli spettatori verso la competizione femminile.
Sperando sempre che le fasi salienti non siano concomitanti.
Attenzione scatta la keniana che lascia il gruppo…ma allo stesso parte il marocchino…gran casino…

Fabio

Sulle discipline diverse so benissimo come funziona. E puo’ benissimo darsi che alcune discipline siano ammesse solo al maschile e non al femminile giustamente per la scarso numero di praticanti, mentre magari altre non ci sono ingiustamente. Il fatto che ci siano differenze giusticate non implica il fatto che ogni differenza sia giustificata.
Circa la scritta alla Kaka, anche quelle io le vieterei. Non scrivi “I belong to Jesus”, non scrivi “Allah e’ grande”, non scrivi “Dio non esiste”, ecc… Si sta facendo sport, non evangelizzazione. Kaka puo’ smettere di giocare a calcio e fare il missionario se ne sente l’esigenza interiore. Sulla maratona sono abbastanza d’accordo. La maratona di norma si corre senza altre gare in corso e ha quindi tutta l’attenzione (intendo quanto meno senza altre gare di atletica in corso). D’altra parte li’ ci sono principi e proposte per raggiungerli. Non condivido neppure io ogni cosa che c’e’ scritta. Condivido i principi, mi piacerebbe che il CIO prendesse in cosiderazione le proposte. Che sono sicuramente migliorabili. Ad esempio ti faccio un esempio di contro-proposta provocatoria: di norma la maratona maschile e’ la gara di chiusura o quasi. Si potrebbe alternare un’edizione la chiusura spetta alla maschile, 4 anni dopo alla femminile. Ma questa proposta verrebe rigettata, perche’ la maratona maschile e’ piu’ importante di quella femminile! Ecco, culturalmente, questa “discriminazione” va sostenuta o rigettata? P.S.: non e’ stato cosi’ faticoso leggere la brochure, no? 🙂

Batrakos

Firmo la petizione perchè comunque mi sembra condivisibile nel sui spirito generale.

Riguardo la discussione, sinceramente non vedo perchè i calciatori non debbano esporre richiami alla religione (e alla politica), dal momento che non sono rappresentanti istituzionali e dunque non hanno il dovere di neutralità.
Peraltro nelle prestazioni atletiche conta molto il fattore emotivo: se ad uno, per giocare meglio, aiuta sbandierare la convinzione che le sue prestazioni siano dovute all’aiuto di Dio (o di Mao o dello Spaghetto Volante che sia) ebbene che lo faccia!
D’altronde dobbiamo anche confidare sul senso critico dello spettatore: proibire queste manifestazioni è anche in certo qual modo una forma di paternalismo sociale verso lo spettatore stesso.

Ovviamente dove il materiale con cui si espone il proprio credo collima con le regole sportive sulla sicurezza (esempio catenine nel calcio) è altro paio di maniche.

Fabio

perche’ una regola del CIO recita

‘No kind of
demonstration or political, religious or
racial propaganda is permitted on any
Olympic sites, venues or other areas’.

Che va applicata con un minimo di buon senso ovviamente.
Pero’ il principio e’ appunto che si sta facendo sport, propaganda politica,
evangelizzazione, ecc… si fanno altrove.
Ciao!

Batrakos

Se c’è una regola, essa va certamente applicata per tutti e tutte.
Non mi trova eccessivamente d’accordo, perchè allora per assurdo qualsiasi valore dovrebbe essere lasciato fuori dallo sport, compreso l’antirazzismo ed il rispetto altrui.
E’ vero che questi sono valori fondanti dello sport stesso, ma credo che in attività umane così strettamente connesse al tessuto sociale sarebbe bene vietare solo ciò che è strettamente necessario vietare, perchè uno sport in qualche modo ‘sterilizzato’ a naso mi pare qualcosa di esageratamente ideologizzato, nel senso che tappare la sensibilità dello sportivo rischia alla lunga di togliere entusiasmo e penalizzare lo sport stesso.
Ma è qualcosa più a livello di percezione istintiva che di ragionamento, per cui posso benissimo sbagliare

Lino

Non l’ho firmata.

Ci sono molte cose condivisibili, ma come altri hanno notato in un paio di punti hanno incluso richieste o affermazioni molto discutibili.

Per esempio “nascosta” alla fine del punto 6 hanno attaccato la prostituzione e inserito l’affermazione categorica che “comprare sesso è sfruttamento”. Questo tradisce una mentalità estremamente paternalistica nei confronti delle donne che liberamente scelgono di prostituirsi.

Ognuno ha il diritto di pensarla come vuole sul tema (personalmente non capisco quale sia il problema nel fornire servizi sessuali a pagamento, purché tra adulti consenzienti, visto che nessuno obbietta quando la stessa cosa viene offerta gratis), ma mi pare del tutto fuori luogo che una petizione a favore dei diritti delle donne cerchi di spingere uno stato ad interferire nell’attività lavorativa di altre donne.

Punire violazioni di altre leggi, come violenza, pedofilia, ecc.: certamente.

Chiedere ad uno stato di “combattere” la prostituzione di per sé (ripeto, tra adulti consenzienti) è un attacco alla libertà sessuale delle persone, in gran parte donne, che si prostituiscono. Chi ha scritto quei due paragrafetti ha chiesto l’opinione delle prostitute o semplicemente pensa di poter decidere al posto loro?

justin

beh, io qui a londra e’ poco piui’ di un anno che paraolimpiadi ed olimpiadi ufficiali sono messe “sullo stesso piano”, stanno premendo moltissimo su questo tema, credo che che piu’ che le donne, sono i disabili le vere vittime della segregazione sportiva, nonche’ sociale.
la petizione la ho trovata perniciosa, avrebbe avuto piu’ senso, direttamente dire che “l’iran e’ un paese retrogrado che impedisce alle donne di realizzarsi come sportive”, di nuovo trovo stucchevoli e superati i punti elencati.
in italia forse c’e’ ancorqa e sempre ci sara’ una discriminazione su tutto…qui molto meno, il coinvolgimento di donne in sport come mixed martial art, boxe e’ elevato.
poi, sinceramente , se parliamo di professionisti, la sfida e’ con loro stessi, piu’ che con un gender.

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