Incidenti e crimini motivati da odio contro i cristiani: prevenzione e risposta

Pubblichiamo l’intervento di Vera Pegna al High-level meeting dell’OSCE sulla cristianofobia, svoltosi a Roma il 12 settembre scorso. Il testo originale, in inglese, è stato pubblicato sul sito dell’OSCE.

Signor presidente, signore e signori,
Ho il grande privilegio di essere nata in Egitto in un tempo in cui erano sconosciuti sia l’incitamento all’odio religioso che i crimini dettati da tale odio. La ragione, ritengo, era l’assenza di fondamentalisti musulmani che chiedevano di essere governati dalla Sharia, di fondamentalisti ebrei che rivendicavano diritti biblici su una terra promessa dal loro dio, di fondamentalisti cattolici che si consideravano i soli detentori della verità e cercavano di imporre la loro dottrina morale a tutti. Le istituzioni religiose erano libere di esprimersi, si concentravano sulla loro missione spirituale e tutti vivevano felici.
Da allora il mondo è cambiato. È cambiato al punto che siamo riuniti qui oggi per discutere di come prevenire e rispondere a crimini dettati da odio specifico contro i cristiani. La FHE condanna recisamente tutti gli atti di violenza, quindi tutti i crimini di questo tipo, i quali sono tanto più gratuiti quando vengono perpetrati per motivi religiosi o ideologici e tanto più spregevoli se vengono fomentati per ragioni politiche da appartenenti a pubbliche istituzioni, come è stato riferito a proposito dei recenti attacchi contro la comunità copta egiziana.
Nonostante sia generalmente riconosciuto che i crimini dettati da odio sono preceduti dall’uso di un linguaggio di incitamento all’odio nonché da stereotipi negativi miranti determinati gruppi di cittadini, sembra che il timore di limitare la libertà di espressione ci paralizzi al punto di evitare persino di parlarne. La FHE concorda che non sarebbe giustificabile limitare la libertà di espressione per legge, ma ritiene che richiamare l’attenzione sulle tre ragioni principali atte a spiegare i sentimenti di inimicizia o anche di ostilità verso i rappresentanti religiosi possa favorire un clima di rispetto reciproco e di coesione sociale.
Inoltre, la storia ci insegna che le autorità religiose – di qualsiasi religione – e i loro fedeli non sono solamente vittime ma a volte anche istigatrici di sentimenti e comportamenti violenti contro determinati gruppi di cittadini. Il primo esempio che viene ovviamente in mente è il pregiudizio e l’odio contro gli ebrei diffuso abbondantemente per venti secoli dalla Chiesa cattolica e ripetuto fino a pochi decenni fa (1964) nella liturgia della Settimana Santa. Espressioni quali “perfido ebreo” e “popolo deicida” hanno alimentato sentimenti di repulsione e di odio contro gli ebrei, favorendo gli stereotipi negativi che tutti conosciamo. Taluni governi cui occorreva un nemico interno per distrarre l’attenzione e la rabbia della gente dai misfatti da essi commessi volentieri si avvalevano di una fonte autorevole come la Chiesa cattolica per legittimare la discriminazione e la persecuzioni dei loro ebrei. Il progetto delirante di Hitler della difesa della razza ariana e il massacro di milioni di ebrei, ma anche di zingari, omosessuali, invalidi e oppositori politici appartiene a questo contesto culturale.
Né è possibile dimenticare che, oggi, sulla questione dell’aborto, l’incitamento all’intolleranza e all’odio ha provocato incidenti e crimini nella regione dell’OSCE. In America nel solo 1998 dei terroristi cristiani si sono resi responsabili di17 tentati omicidi, 338 minacce di morte, 153 attacchi con percosse e 3 sequestri di persona. Inoltre, John Kopp, affiliato a un gruppo militante cattolico anti-abortista noto come “Gli agnelli di Cristo” si è prodotto in una serie di sparatorie, sia negli USA che in Canada, uccidendo un medico abortista. Poche ore dopo, un sito di militanti anti-abortisti pubblicava una “lista virtuale di medici abortisti”. Questi estremisti si considerano legittimati dalla tenace propaganda condotta dalla Chiesa cattolica contro le leggi che legalizzano l’aborto nella maggior parte degli stati membri dell’OSCE nonché dalle costanti pressioni anti-abortiste esercitate dalla Santa Sede presso le istituzioni europee. Le leggi riguardanti l’uguaglianza o miranti a proteggere i diritti delle donne e dei gay e delle lesbiche vengono interpretate da taluni cristiani – evangelici e non solo cattolici – come attacchi inferti al loro insegnamento religioso e quindi come un impedimento ad agire secondo il loro credo, e quindi come il diniego della libertà di religione e di convinzione. Essi pretendono che i loro diritti prevalgano su quelli di tutti gli altri solo perché di origine religiosa. Si oppongono non solo quando richiesti di rispettare i diritti degli altri ma anche che altri possano godere di diritti che essi disapprovano!
Le lobby religiose e la Santa Sede rivendicano il diritto per i cattolici di esercitare l’obiezione di coscienza per motivi religiosi su questioni votate in parlamento da rappresentanti eletti, da essi ritenute eque e giuste per la società. Non sorprende quindi che la maggioranza dei cittadini, credenti e non credenti, che hanno a cuore la democrazia e lo stato di diritto si oppongano a che qualcuno possa essere al di sopra della legge e possa discriminare altri cittadini nella fornitura di servizi legalmente riconosciuti. L’incapacità dei dirigenti vaticani di accettare l’esistenza di convinzioni etiche e di moralità diverse dalla loro – che altro non è che una fra tante – concorre a disegnare un’immagine negativa della Chiesa cattolica. Ciò non vale per il cristianesimo nel suo insieme poiché molte chiese cristiane seguono delle politiche diverse in materia di aborto come di altre questioni cosiddette “eticamente sensibili” e che la FHE chiama semplicemente diritti umani poiché è di questo che si tratta. Gran parte dei cittadini considerano la politica vaticana, mirante a imporre la propria dottrina morale per legge, come una minaccia al pluralismo, pilastro delle nostre società democratiche e deplorano il continuo discredito gettato da papa Benedetto sugli umanisti e sui non credenti (dal 30 al 50% della popolazione europea), condannati come “relativisti” che, nel gergo vaticano significa “nichilisti”, persone prive di valori morali. Dice papa Ratzinger: “…il relativismo, cioè il lasciarsi portare “qua e là da qualsiasi vento di dottrina”, appare come l’unico atteggiamento all’altezza dei tempi odierni. Si va costituendo una dittatura del relativismo che non riconosce nulla come definitivo e che lascia come ultima misura solo il proprio io e le sue voglie”. Per due millenni i non credenti sono stati oggetto di campagne di denigrazione da parte della Chiesa cattolica e vengono ancora diffamati nel Nuovo Catechismo.
Ripetutamente abbiamo sentito che “Senza Dio l’uomo non sa dove andare e non riesce nemmeno a comprendere chi egli sia”. Tale campagna continua ed è stata estesa all’umanesimo; secondo papa Benedetto: “L’umanesimo che esclude Dio è un umanesimo disumano” (Caritas in veritate). E l’enciclica Pacem in terris di Giovanni XXIII ci dice che : «L’autorità è postulata dall’ordine morale e deriva da Dio. Qualora pertanto le sue leggi o autorizzazioni siano in contrasto con quell’ordine, e quindi in contrasto con la volontà di Dio, esse non hanno forza di obbligare la coscienza, poiché bisogna obbedire a Dio piuttosto che agli uomini; in tal caso, anzi, l’autorità cessa di essere tale e degenera in sopruso”.
Dunque questo è il concetto di democrazia della Chiesa cattolica. La sua fonte primaria è la rivelazione trascendente anziché la rappresentazione democratica, per cui le chiese – istituzioni private – non eleggono i propri rappresentanti ma li nominano a seconda di loro procedure interne e sono quindi estranee alla democrazia . Pertanto, ogni incitamento ad introdurre la volontà di dio nelle nostre leggi mina i nostri sistemi democratici di governo basato sullo stato di diritto e sulla netta separazione fra privato e pubblico. La politica attuale della Santa Sede che chiede un accesso privilegiato presso gli organi comunitari è un’ulteriore causa di risentimento dato che spesso viene attuata a scapito dei milioni di cittadini atei, agnostici, indifferenti alla religione, le cui scelte filosofiche divergono dalla dottrina morale cattolica e ne sono negativamente colpiti, in particolare in campo di morale sessuale. Non è logico che ciò susciti una legittima indignazione e anche una certa ostilità verso la Chiesa cattolica?
Ritorno ancora sull’uso del linguaggio spregiativo usato da rappresentanti della Chiesa cattolica e dai media loro o a loro vicini per fornire alcun i esempi :
L’ateo è «un pover’uomo o una povera donna, con una prospettiva corta perché non crede in una vita oltre la morte. È una persona da compatire, da una parte, ma da aiutare perché è senza speranza e pensa che tutto finisca qui sulla terra.» Cardinale Agostino Poletto, 31 gennaio 2006
“Dove scompare Dio l’uomo non diventa più grande ma perde la dignità, diventa il frutto di una evoluzione cieca e per questo può essere usato e abusato». Se manca Dio «i contrasti diventano inconciliabili.» Papa Benedetto XVI, 15 agosto 2005
“Gli atei non sono totalmente umani”. Cardinale Cormac Murphy-O’Connor, 14 Maggio 2009
“…fra gli studenti c’erano gruppi satanici, gruppi di atei che dicono ammazziamo Gesù Cristo. Non illudiamoci: Satana è ovunque. Infatti ci sono professori con le corna, il tridente e la coda che diffondono odio contro dio, contro la chiesa, contro il Cristo. Perché il maligno è dappertutto. Lo so, non mi posso sbagliare – altrimenti non si spiega. Se andate lì e spruzzate acqua santa, esce il fuoco, fumo, queste persone rilasciano fumo come nei più tremendi esorcismi.” Padre Livio Fanzaga, Radio Maria 15.01.08–
Su internet
In Polonia un sito molto popolare, Wirtualna Polska, pubblica un testo dal titolo: “L’ateismo è una malattia mentale?” Segue la domanda: “Come curare un ateo?” e invita i navigatori a scegliere tra le risposte seguenti: “con l’elettrochoc”, “con una forte cura farmaceutica”, “con soggiorni in un convento chiuso”, “non vale la pena curarli”.
Simili esempi di incitamento verbale all’odio sono frequenti anche fra i rappresentanti della Chiesa ortodossa, a tal punto che, in Grecia, il portavoce del governo George Petalotis disse che le parole pronunciate dal vescovo Metropolita Seraphim del Pireo “fomentano odio razziale e religioso”. Si riferiva al fatto che il vescovo addossava la responsabilità del dissesto finanziario del paese a una cospirazione di banchieri ebrei, aggiungendo che l’olocausto era stato orchestrato dai sionisti. Inoltre, a proposito di un bombardamento che ebbe luogo in Egitto il giorno di capodanno, disse che l’Islam è “un culto catastrofico”.
Possono tali esempi essere considerati degli incitamenti all’odio? Indipendentemente dalla risposta che viene data, essi sicuramente provocano un allontanamento profondo e crescente, fra i credenti come fra i non credenti, in particolare verso la Chiesa cattolica e suscitano sdegno per il linguaggio offensivo usato dai capi ortodossi, da quelli vaticani e da quei politici allineati ai voleri della gerarchia religiosa.
Mi sono soffermata a lungo sui propositi denigratori e sull’incitamento all’odio espressi da alcuni rappresentanti religiosi, da taluni loro media e, su internet, da parte di loro seguaci perché costituiscono una delle principali cause delle crescenti critiche e malumori che la popolazione esprime nei riguardi della Chiesa cattolica.
Tuttavia, siccome siamo qui riuniti per cercare modi atti a prevenire l’incitamento a odiare i cristiani, sarebbe un errore tacere la seconda ragione principale della crescente ostilità verso la Chiesa cattolica (ripeto: non verso i cristiani in genere), ovvero gli abusi fisici, psicologici e sessuali – regolarmente coperti dal Vaticano – di cui sono stati oggetto dei bambini da parte del clero. Un esempio vale per tutti. Qui a Roma vive il cardinale Bernard Law, arcivescovo emerito di Boston, membro della Curia romana, ora arciprete della Basilica di Santa Maria Maggiore, costretto a rassegnare le proprie dimissioni dalla diocesi di Boston (dicembre 2002) a seguito dello scandalo degli abusi sessuali su minori commessi da preti della suo arcidiocesi e da lui doverosamente coperti, rivelati da documenti della stessa Chiesa cattolica.
La terza ma non meno importante ragione di risentimento riguarda il finanziamento pubblico delle religioni. In misura più o meno grande a seconda della posizione dominante che occupa, la chiesa cattolica – ma anche quella ortodossa – gode di privilegi enormi, in primo luogo di ingenti somme di denaro pubblico trasferite nelle casse vaticane. Penso che l’Italia sia il peggiore esempio di questo modo poco ortodosso di spendere denaro pubblico: ogni anno 1 miliardo di euro viene incassato dalla Chiesa cattolica grazie al meccanismo perverso dell’8×1000, oltre ad altri 7 o 8 miliardi versati da altre fonti. E ciò in un momento in cui i poveri diventano più poveri e una nuova legge finanziaria stabilisce tagli drastici alla spesa pubblica, il che significa meno soldi per scuola, sanità, ecc. Che dire allora del sondaggio 66 dell’Eurobarometro del 2007 secondo il quale sono più numerose nei paesi più religiosi le persone che concordano con l’affermazione “La religione occupa un posto troppo importante nella nostra società”!
A questo proposito condivido quanto scritto da Benjamin Franklin oltre due secoli fa: “Quando una religione è buona, immagino che si sostenga da sola; quando non riesce a farlo e quando dio non sceglie di farlo tanto che i suoi seguaci sono costretti a chiedere aiuto alle autorità civili (lo stato), ciò indica che è una religione cattiva”.
Concludo con le parole sagge di Mgr Louis Sako, arcivescovo di Kirkuk: “ L’Irak si compone di vari gruppi che costituiscono un mosaico di culture, civiltà, religioni, sette e lingue dalle molte facce e dai molti colori. Ciascuna è portatrice di un’eredità che lega tutti noi. Il nostro paese ha bisogno di un modello culturale e sociale che promuova l’unità grazie al pluralismo, alla tolleranza e alla coesistenza armoniosa fra i vari gruppi religiosi ed etnici. La chiusura è segno di morte; l’apertura è segno di crescita e integrazione…Ciascuno deve iniziare da se stesso con il desiderio di ricostruire…Le religioni devono agire in modo positivo. Devono mettere fine al clima di odio e incoraggiare una partecipazione responsabile della popolazione allo scopo di raggiungere maggiore giustizia fra gli uomini”. Per questa ragione “la politica deve favorire l’unità e non gli interessi dei singoli gruppi, che sono causa di divisioni e di conflitti”. Per il prelato, i gruppi religiosi devono impegnarsi a dialogare per “imparare a conoscersi e a vivere insieme”. Però ciò non può avvenire se la libertà religiosa non è protetta. “In Irak, l’odio è il risultato di una politicizzazione eccessiva delle religioni…è possibile prendere dei provvedimenti pratici a favore dell’unità separando la religione dalla politica”.

Vera Pegna, European Humanist Federation

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30 commenti

MetaLocX

Ho stampato il testo così più tardi posso finire di leggerlo con calma e l’attenzione che merita.
Un applauso a Vera Pegna! 🙂

antoniadess

ottimo intervento che sottolinea come il vittimismo di certi cristiani, cattolici generalmente, tende a sottovalutare le discriminazioni contro minoranze di altre religioni o di chi non ne ha alcuna; vittimismo demagogico che ha alla base la negazione della laicità, unico argine agli integralismi e necessaria condizione della libertà religiosa

DURRUTI 51

Tutto giusto, ma si era partiti dal fatto che attualmente in alcuni paesi i cristiani sono oggetto di persecuzioni, soprttutto nei paesi a maggioranza islamica.

nightshade90

in quegli stessi paesi, ancora più dei cristiani ad essere perseguitati sono gli atei. questo perchè in paesi dove domina l’islam chi tollera i cristiani non sempre tollera i “senza dio”, mentre chi non tollera i cristiani non tollera MAI i “senza dio”.
l’unico motivo per cui in tali paesi si contano più morti tra i cristiani è solo ed esclusivamente perchè i cristiani sono più facili da individuare degli atei o agnostici (basta cercarli in chiesa). se c’è un problema di “cristianofobia”, vuol dire che il problema di “ateofobia” è già ben più avanzato, e che dove il cristiano rischia la persecuzione, l’ateo ha la certezza della morte se viene scoperto.

Roberto Grendene

> le chiese – istituzioni private – non eleggono i propri rappresentanti ma li nominano
> a seconda di loro procedure interne e sono quindi estranee alla democrazia

non dimentichiamolo

e non dovrebbero dimenticarlo le istituzioni che gli concedono miliardi di denaro pubblico senza chiedere nemmeno un bilancio con conto economico e stato patrimoniale

Roberto Grendene

complimenti a Vera per l’intervento

per chi volesse leggere altri anatemi, insulti e maldicenze nei confronti degli atei, degli agnostici, degli scettici e degli increduli, consultare la sezione “dicono di noi” del sito uaar

Antonio72

Le solite cose trite e ritrite.
Innanzitutto mentre gli atei si lamentano della presunta influenza politica della Chiesa Cattolica, che a quanto pare, non solo ha la grandissima colpa di introdurre un’etica in un mondo dove l’unica etica esistente, che si può definire egoetica, è testimoniata da 1,3 miliardi di persone in sovrappeso e obese contro il resto della popolazione mondiale affamato, più o meno, ma anche ha l’ardire di proporre l’obiezione di coscienza!
Come se la coscienza umana debba essere avvilita sui temi etici, che attengono spesso alla vita e alla morte, a qualsiasi legge votata per maggioranza (in cui agli stessi rappresentanti si concede la libertà di coscienza di voto a prescindere dall’appartenenza politica!).
Se ne deduce che sono proprio gli atei ad attentare alla libertà personale garantita dalla democrazia, quella vera non quella pseudotale, e non la Chiesa.
Addirittura si accusa la Chiesa di aver fomentato il nazismo (forse anche il comunismo?!), cosa delirante dal punto di vista storico. Come se tra l’antisemitismo diffuso in Europa a quel periodo (che non ha origini solo religiose – è come dire che tutti gli omicidi dopo il primo sono da imputare a Caino) e la tragedia della Shoa vi fosse un nesso automatico di causa-effetto.
Poi ci si lamenta delle presunte ingerenze della Chiesa nella politica che limiterebbero le pseudolibertà laiche, peccando dello stesso vittimismo di cui si accusa gli stessi cristiani. I quali però non sono limitati solo dal punto di vista della libertà religiosa in certi paesi, ma spesso e volentieri vengono trucidati direttamente anche dentro le chiese, pagando con la stessa vita la sola colpa di pregare. In definitiva si confonde il vittimismo astratto con le vittime concrete, ovvero persone in carne ed ossa.

Kaworu

curiosamente, nella cattolica italia gli obesi sono parecchi. specie tra i bambini. specie al sud. dove, sempre curiosamente, sono più cattolici.

va là, va.

Francesco

I cattolici si sentono vittime sia quando le pigliano sia quando le danno. 😆

FSMosconi

@Francesco

A proposito: chi era quell’apologeta che si lamentava che l’imperatore dei suoi tempi avesse negato ai suoi correligionari l’onore del martirio? 😉

Francesco

Per FSMosconi.

Gregorio Nazanzieno e l’imperatore era il grande Giuliano. 🙂

diego

ma sei fides et ratio?????

La chiesa in passato ha fomentato il nazismo?? no lo sta facendo proprio in questo periodo. Tutto questo presunto vittimismo di persone che vogliono solo pregare… solo pregare?? vogliono imporre la loro religione agli altri, per questo si tirano contro le ire delle altre fedi (cosa condivisibile tra l’altro visto che i cristiani da questo punto di vista l’hanno fatta franca per millenni). I cristiano vogliono pregare? preghino pure, basta che non vogliano imporre le loro credenze agli altri. Gesù cristo ha detto che bisogna evangelizzare?? comodo ricordare una cosa si e 40 no di quello che disse Gesù, comunque
“Beati sarete voi, quando vi insulteranno e vi perseguiteranno e, mentendo, diranno contro di voi ogni sorta di male per causa mia.
Rallegratevi e giubilate, perché il vostro premio è grande nei cieli, poiché cosí hanno perseguitato i profeti che furono prima di voi!”
quindi se i cristiani vengono torturati e uccisi, non dovrebbero essere i cristiani a protestare.

Antonio72

@diego

Dal tono del tuo commento non solo non dimostri alcuna ratio, ma nemmeno un briciolo di umanità. Complimenti.
A proposito se forse uno di quelli che propaganda: uno, cento, mille Nassyria?

PS
Questo ovviamente non mi meraviglia. D’altronde l’ho già detto che gli atei-materialisti in pratica non hanno un’etica. Ora addirittura posso constatare che non sanno nemmeno riconoscere la distinzione tra il bene ed il male. Le vittime vengono quindi parificate ai carnefici. Viene da pensare che la vostra più grande commozione la provate per gli scioperi della fame di Pannella.

Southsun

@ Antonio72

“…fra gli studenti c’erano gruppi satanici, gruppi di atei che dicono ammazziamo Gesù Cristo. Non illudiamoci: Satana è ovunque. Infatti ci sono professori con le corna, il tridente e la coda che diffondono odio contro dio, contro la chiesa, contro il Cristo. Perché il maligno è dappertutto. Lo so, non mi posso sbagliare – altrimenti non si spiega. Se andate lì e spruzzate acqua santa, esce il fuoco, fumo, queste persone rilasciano fumo come nei più tremendi esorcismi.”

Padre Livio Fanzaga, Radio Maria 15.01.08

Questo eminente trombettiere pazzoide ha la stessa tua “etica”, o questo fa tutto da solo senza che la Curia ne sappia nulla?

In quanto alle “vittime parificate ai carnefici”, proprio la Chiesa ne ha dato chiarissimo e reiterato esempio durante lo scandalo della protezione ai preti pedofili.

Non potete insegnare nulla a nessuno, visto che siete seduti su un trono di ignominia.

Fri

“I quali però non sono limitati solo dal punto di vista della libertà religiosa in certi paesi”

pensi che in quegli stessi paesi gli atei (e qualsiasi religione non sia quella ufficiale) vivano bene?

Antonio72

A proposito di atei. Ricordiamoci anche l’URSS comunista e la sua persecuzione contro qualsiasi confessione religiosa.
Gli atei in quei paesi vivno senz’altro meglio di un cristiano perchè non entrano in competizione con la religione ufficiale.
E per competizione non intendo proletisismo, ma come già detto, è sufficiente la presenza del fedele (o infedele per ) e dei suoi luoghi di culto.
Non so se sia vietato in certi paesi islamici fondamentalisti portare un ciondolino raffigurante il Che, o il Capitale di Marx. So per certo invece che portare la croce o la Bibbia, può costare caro.

Southsun

@ Antonio.

Mai come dichiararsi atei nelle TEOCRAZIE islamiche, guarda caso la forma di governo che sostenete e propugnate.

Spiacente, ti è già stato dimostrato che VOI cattolici PER PRIMI non avete etica – tranne quella che vi fa comodo – e che non siete migliori rispetto a nessuno. Gli scandali pazzeschi che scoppiano in Vaticano ogni due per tre ne sono l’emblema.

Pendete dalle labbra del vostro Papa coperto d’oro, e avete O-D-I-A-T-O gli ebrei (e non solo loro) finquando il santone di cui sopra si è accorto dell’orrore e vi ha detto STOP.

Hitler non ha inventato niente: le stelle gialle per gli ebrei le aveva inventate Papa Innocenzo III nel Duecento.

La vostra Chiesa si è sempre alleata con i dittatori più dispotici e sanguinari, caro.

Quindi va da se’ che si sarebbe alleata pure con Stalin, se il comunismo non fosse stato ad essa ideologicamente contrario.

Antonio72

@Southsun

Nessuno propugna una teocrazia. Questa è una vostra fissa senza alcuna base reale e nemmeno immaginaria.
Cosa c’entrano gli scandali del Vaticano con l’etica cristiana? E’ come dire che siccome il berlusca si comporta male, allora la Costituzione italiana è da deprecare.
Per quanto riguarda Hitler. L’ho già detto: è come dire che tutti gli omicidi sono colpa di Caino. Anche se ovviamente una stella gialla non autorizza a gassare la gente.
Il fastidio per il popolo ebraico in Europa era comune, non c’entra il Papa, anzi. Non mi risulta che il Vaticano abbia collaborato con la Soluzione Finale a differenza di diversi Stati laici europei.
Di quali dittatori parli, di Mussolini?
Quella di Stalin è una perla da incorniciare come logica: se tu non fossi stato mio nemico saresti stato mio amico. Bella!

Southsun

@ Antonio

Altre mistificazioni della realtà, vero? OK. Procediamo.

La pretesa del Vaticano di aver la legge LAICA piegata alla sua “dottrina” autocostruita e autoreferenziale “che discende da dio” si chiama TEOCRAZIA mascherata da democrazia.

Ieri veniva propugnato dalla Chiesa il “diritto divino dei re”, oggi questa ciofeca teogiuridica. Se non è zuppa, è pan bagnato.

In Nord Europa da tempo immemore al Papa gli fanno le pernacchie, qui addirittura Buttiglione va in Vaticano (STATO ESTERO) per presentare ai preti le bozze di legge sul Testamento Biologico e ottenerne il placet preliminare. Pazzesco. Cose mai viste in nessuna democrazia occidentale degna di tal nome.

Cosa voglia DAVVERO la religione teocratica l’ha spiegato bene Vera Pegna qui sopra, e ancora più eloquenti sono le isterìe di Pio IX e poi di Leone XIII contro tutto quello che sapeva di libertà e di democratico, quindi fuori dal loro potere assoluto. Ma li lasciarono latrare alla luna ambedue.

Gli scandali del Vaticano C’ENTRANO eccome con l’etica cristiana, visto che i preti che vi albergano dovrebbero esserne permeati PER PRIMI. Non ne sono forse gli inventori e i più rigidi propugnatori? E allora diano l’esempio, invece di intrallazzare.

Ergo, laggiù dovrebbe essere tutto un modello di perfezione cattolicamente corretta, mentre avviene il contrario: il Vaticano si è dimostrato essere la maggiore cloaca di corruzione e menzogna.

A meno che colà non sia in vigore il comodo concetto di “fai quel che dico, non fare quel che faccio”. Allora si spiegherebbe questo e altro.

Sugli ebrei: Hitler – come disse lui stesso – è l’esecutore materiale della propaganda bimillenaria della Chiesa cattolica contro gli ebrei. La Chiesa parlava, lui agiva e metteva in pratica. Logica ferrea: lui era cattolico.

I pogrom non gli aveva inventati certo lui, e neanche il marchio d’infamia. Tutta farina del sacco (piena di tignole) della Chiesa cattolica, che ha sparso ODIO antiebraico OVUNQUE sia andata. I ghetti non li inventò Hitler, ma i Papi cattolici. Innocenzo III inventò il marchio d’infamia e propugnò persecuzioni pazzesche.

Il Vaticano ha quindi collaborato alla Soluzione Finale “solo” ideologicamente, spianando il terreno e seminando i semi dell’odio, che poi Hitler fece fiorire.

Inoltre, a guerra finita, il Vaticano fornì salvacondotti e documenti FALSI a fior di gerarchi nazisti che poterono così sfuggire a Norimberga e rifarsi una vita di tutto relax in Brasile, Cile, Argentina e Venezuela. Alla faccia dei gassati e dei sopravvissuti.

I dittatori appoggiati dalla Chiesa sono stati, a braccio: Mussolini, Franco, Hitler, Pinochet, Salazar, Pavelic, Somoza, Mugabe (quest’ultimo invitato in Vaticano lo scorso aprile con un visto diplomatico speciale in spregio al bando posto da tutti i Paesi civili a quest’infame tiranno stragista, una vergogna sempiterna).

La lista è ovviamente incompleta. Mancano un sacco di tiranni autori dei colpi di Stato in America latina negli anni ’50, ’60, ’70 e ’80, in cui la Chiesa ha spesso avuto ruoli non secondari, e sempre a favore dei dittatori golpisti.

Ergo, siccome la tirannide è la cifra della Chiesa cattolica in ogni tempo e luogo per coartare le libertà ALTRUI, è logico pensare che si sarebbe alleata anche con Stalin, SE l’ideologia comunista non le fosse stata contraria.

Logica conseguenziale, a te sconosciuta.

Ma poi: tu che credi in Madonne vergini prima-durante-e-dopo inseminate eterologamente in maniera extracorporea da un’entità soprannaturale onnisciente e onnipresente, proprio TU parli di logica???

C’è più logica nel mignolo del Mago Otelma che in 100 dei tuoi post.

spapicchio

@ Antonio72

La domanda scritta correttamente è questa:

Cosa c’entra il Vaticano con l’etica cristiana?

Infatti: non c’entra nulla perché dall’etica cristiana ne è deliberatamente estraneo.

Fri

“un ciondolino raffigurante il Che, o il Capitale di Marx’

cosa c’entrano Marx o il Che con l’ateismo?

Southsun

Da stampare su carta pergamena e inviarlo a quell’imbroglione di Benedetto XVI.

Vera Pegna ha ragione su tutta la linea. I massacri più feroci sono provocati dai fondamentalisti religiosi, idolatri del dio degli eserciti, che trasformano in pochi anni un Paese pacifico in un campo di battaglia.

Paul Manoni

Adoro questa donna! 😉
Divulgare questo suo intervento all’OSCE, e’ un dovere civico!

spapicchio

Sia Vera Pegna che l’OSCE non distinguono adeguatamente tra cattolici (romani) e cristiani (evangelici) come per far passare in modo molto opportunistico e pieno d’acume e d’astuzia che la cattolica (romana) e la cristiana (evangelica) siano due religioni molto diverse tra loro, e molto distanti per motivazioni morali, dottrinali e teologiche ed anche storiche, etnologiche.

E’ poi anche abbastanza chiaro che qui in Egitto la minoranza copta sembra la meno tutelata e la più perseguitata, un po’ come succedeva agli evangelici nel medioevo a causa delle persecuzioni cattoliche romane dei papi sia durante il medioevo che nelle guerre di religione europee (Hussiti, Hugenuots – Eidgenossischen – luterani e calvinisti, contro i feudalisti cattolici romani conservatori fedeli al papato e poi contro i monarchici arstocratici dell’Ancien Régime e così via fino ai nostri giorni).

“Ciò non vale per il cristianesimo nel suo insieme poiché molte chiese cristiane seguono delle politiche diverse in materia di aborto come di altre questioni cosiddette “eticamente sensibili” e che la FHE chiama semplicemente diritti umani poiché è di questo che si tratta.”

Infatti, ma l’unico aspetto notevole qui è il mancato riporto del fatto che appunto queste chiese NON sono cattoliche romane ma appunto si tratta delle confessioni cristiane evangeliche, protestanti e riformate.

Io penso che questa politica di evitare di nominare le Chiese Cristiane Evangeliche Protestanti e Riformate omettendone il ruolo tutt’ora fondamentale per il destino della cristianità mondiale, a lungo andare possa avere un effetto boomerang sui cattolici romani della CCAR, i quali hanno come unico scopo quello di conservare il potere temporale, le loro ricchezze materiali, e praticare imponendola la dittatura delle coscienze, arrivando anche al setaccio della trascrizione delle notizie attraverso il controllo dei media per condizionare a proprio vantaggio l’opinione pubblica (cosa che praticano indisturbati da secoli).

spapicchio

corrige

Sia Vera Pegna che l’OSCE non distinguono adeguatamente tra cattolici (romani) e cristiani (evangelici) come per far passare in modo molto opportunistico e pieno d’acume e d’astuzia che la cattolica (romana) e la cristiana (evangelica) NON siano due religioni molto diverse tra loro, e molto distanti per motivazioni morali, dottrinali e teologiche ed anche storiche, etnologiche.

Vera Pegna

Non sono io ma è il papa, insieme ad altri esponenti della gerarchia cattolica, che preferisce non distinguere i cattolici dagli evangelici, copti, ecc., altrimenti non userebbe lui stesso la parola “cristianofobia”, suggeritagli dal noto falco monsignor Dominique Mamberti, segretario per i Rapporti con gli stati. Né mi sembra chi i capi delle religioni cristiane diverse da quella cattolica usino mai questa parola. Nei consessi internazionali, la Santa Sede sostiene che i cristiani sono discriminati anche laddove sono in maggioranza! E’ un modo ottimo per chiedere qualcosa in cambio. Che cosa? Per esempio che l’obiezione di coscienza per motivi religiosi dev’essere illimitata, anche se l’obiettore è un funzionario pubblico il quale nega al richiedente un servizio cui questi ha legalmente diritto (aborto, matrimonio gay, vendita di anticoncezionali). Ovvero per la CCAR la religione è al disopra della legge, in barba allo stato di diritto.

spapicchio

@ Vera Pegna

Sono molto d’accordo.

Integralismi e teocrazie non sono utili a nessuno, e tantomeno i falchi cattolici, così come l’opportunismo della CCAR che quasi sempre si dimostra forte con i deboli e debole con i forti.

Chiaro che lo Stato di Diritto indipendente dalle varie confessioni religiose va mantenuto e rispettato, in modo che le minoranze come i Copti non siano discriminate e attaccate per motivazioni di tipo fondamentalista e di integralismo teocratico.

Ogni integralismo religioso è nocivo alla società quando vuole egemonizzare condizionando la politica e imporsi come unico potere assoluto organizzandosi in teocrazia.

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