Si propongono di costituire “una piattaforma per la comunità di liberi pensatori in Afghanistan e nelle comunità di afghani all’estero”. Gli Afghan Atheists hanno dato vita, per ora, a una pagina Facebook: la loro base è l’Olanda, e intendono operare per “costruire una cultura laica” e “promuovere i principi di eguaglianza, armonia comunitaria e diritti umani fondamentali in Afghanistan”.
Raffaele Carcano
bella notizia! soprattutto perchè proviene da una realtà come quella afgana, dove i talebani e la loro cultura teocratica la fanno ancora da padroni, sarà dura, molto dura, ma auguro loro un seguito significativo
Caspita, quasi non sembra vero!!!!! Questo è un segnale importantissimo proveniente da una realtà sociale e culturale ostaggio del fondamentalismo religioso. Mi sento più sollevata dopo questa notizia perchè penso che una speranza di cambiamento (nel tempo) stia nascendo. Auguri ai compatei afgani, con tutto il cuore.
+1
+2 😉
Non basta fargli gli auguri.
Con tutte le difficoltà e la strada impervia che dovranno percorrere. di quanti auguri avranno bisogno?
Hanno più bisogno di appoggi e solidarietà che non di auguri.
Noi atei occidentali abbiamo il dovere di aiutarli.
Attiviamoci e subito o il loro esiguo numero scomparirà in un lampo di tempo.
Quoto.
Si propongono di costituire “una piattaforma per la comunità di liberi pensatori in Afghanistan e nelle comunità di afghani all’estero”.
Ahh… l’avessero fatto prima!!! Quante idee malsane e quante atrocità sarebbero state risparmiate a quel popolo!
“Ahh… l’avessero fatto prima!!! Quante idee malsane e quante atrocità sarebbero state risparmiate a quel popolo!”
Beh in realtà prima dei Talebani si andava verso l’ateismo di stato in Afghanistan 🙂
P.s.
Tra gli amici hanno anche “Iranian Atheists and Humanists”
Un vero peccato però che lo debbano fare da uno stato estero sic!
Afghan secularists lo avrei preferito per il suo carattere maggiormente sociale e politico anzichè filosofico, comunque è solo un piccolo appunto personale.
Spero che la posizione sia rappresentativa di un buon numero di afghani, non perchè se sostenuta da pochi è meno buona, ma perchè avrebbe minori difficoltà a diffondersi.
Tanti auguri.
Ne avranno bisogno, vista la pessima aria che tira per CHIUNQUE abbia un cervello raziocinante nei Paesi dominati da ayatollah e pretume vario assortito di tutte le salse.
Leggo diverse attestazioni di solidarietà, giustissima, e diverse accorate preoccupazioni sulla sorte degli autori della pagina facebook; inviterei, su questo, a non esagerare con l’emotività e a non dare troppo valore di realtà ai social network.
Per spiegarmi: non credo che, a proposito dei fondatori della pagina, si parli di afghani che stanno in Afghanistan e che dunque non credo che rischino granchè; peraltro non so se si sappia nemmeno nè quanti siano gli autori della pagina, nè chi siano.
La sai la storia del tarlo? …e quella della pulce?
Caro Ser Joe, ti darei ragionissima se si trattasse di un movimento reale e visibile, tale che possa essere conosciuto e seguito anche in patria.
Quando ci sono di mezzo i social network tutto può essere o può non essere: teoricamente è una pagina che potrei aver messo su pure io, che di afghano non ho nulla e che mai avrò voce in capitolo là, questo è il dato che mi lascia maggiormente titubante; se vedi la pagina mi sembra strano che un movimento del genere parli pochissimo di Afghanistan e molto di Dawkins e Hawking e paradigmi conoscitivi.
Se invece mi dite che si può risalire anche a persone e movimenti reali, allora è altro paio di maniche.