La congregazione cattolica di Sainte-Croix in Quebec ha annunciato pubblicamente che pagherà 18 milioni di dollari canadesi alle vittime di abusi sessuali. Decine di abusati, che hanno subito violenze tra il 1950 e il 2011, e la congregazione hanno infatti raggiunto un accordo sul risarcimento, rende noto l’AFP. Negli anni passati la Chiesa locale aveva contribuito a coprire i casi di abusi, fino allo scoppio dello scandalo nel 2008. Il superiore provinciale, padre Jean-Pierre Aumont, ha espresso ufficialmente le scuse a nome della congregazione. Ha affermato che anche altre vittime potranno uscire allo scoperto, ricevendo un risarcimento tra i 10.000 e i 250.000 dollari canadesi.
Luciano Vanciu
L’accordo prevede che i nomi dei preti violentatori restino segreti. Dalla somma stanziata di 18 milioni si attingerà per compensare le vittime, da un minimo di 10mila a un massimo di 250mila dollari can., a seconda della gravità dell’abuso subito, dopo aver compilato un questionario di 30 pagine. Il denaro del fondo che resterà non attribuito tornerà alla congregazione.
Il padre di una delle vittime però non è d’accordo con gli estremi dell’accordo, specialmente per quanto riguarda la segretezza sull’identità dei colpevoli:
“Prima di morire di Aids nel 1994 a 35 anni, René Cornellier Jr. scrisse al Collège Notre Dame, che aveva frequentato negli anni 70, chiedendo alla direzione di smettere di “mettere la testa nella sabbia, mandando i fratelli nel Terzo mondo o dando somme di denaro per coprire il colpevole”.
Chi saranno allora i fratelli colpevoli, e in quali paesi del Terzo mondo staranno svolgendo instancabile (sic) opera missionaria per i più bisognosi??
Insomma, diciamo che restituiscono parte del bottino. La gallera e il sequestro di proprietà e fondi sarebbe meglio.
Un accordo che prevede sostanzialmente la protezione dei criminali che hanno compiuto atti di pedofila in cambio di denaro la trovo assolutamente rivoltante, incivile, inaccettabile!
quoto. Non capisco – nei limiti descritti dall’articolo, non ho indagato oltre e non conosco la legislazione canadese- perchè si dica che vi sono degli abusi punibili per legge e che i colpevoli non dovrebbero andare in carcerere se hanno commesso dei reati.
Non capisco questo atteggiamento sia da parte dei resposabili di quella congragazione specifica (che ammette le proprie colpe) e sia da parte dei genitori, che sembrano accettare una mera compensazione economica per le violenze subite dai figli. Mi sembra una sorta di prostituzione.
“Non capisco questo atteggiamento sia da parte dei resposabili di quella congragazione specifica (che ammette le proprie colpe)”
Non avevo nessun dubbio.
“e sia da parte dei genitori, che sembrano accettare una mera compensazione economica per le violenze subite dai figli. Mi sembra una sorta di prostituzione.”
Un risarcimento danni con dennaro non è necessariamente una “compensazione”. Tu vorresti interpretare la legistazione canadese senza nemmeno comprendere questa elementare cosa?. Preoccupati di uscire da quella cova di criminali chiamata Chiesa cattolica.
Quoto teologo cattolico(per una volta)! I colpevoli devono finire in galera. Punto.
“(che ammette le proprie colpe)”: vorrei anche vedere!!!
In effetti è assurdo che ammettano le proprie colpe, almeno il teologo ha capito come funzionano i suoi amichetti…
Chissà, per confessare pedofilia forse hanno fatto di peggio…
Questi accordi extragiudiziali sono la prassi con la chiesa cattolica anche nelle altre nazioni, in Austria dall’anno scorso (600 su 1000) e adesso anche in Germania dove la chiesa sta pagando le 600 vittime (su 2000-3000) che hanno accettato le sue condizioni. Visto il tempo che è passato per molti reati molti risultano prescritti e anche se il prete è morto non si può procedere.
La chiesa ha avuto il privilegio di istituire sue commissioni d’indagine (e non commissioni indipendenti) che hanno deciso alla fine di offrire questi indennizzi, sempre molto a fatica. Alla chiesa è stato ancora una volta concesso il privilegio di comportarsi come uno stato nello stato.
Molte vittime non vogliono il denaro e si accontentano di un’ammissione di colpa, altre vogliono essere lasciate in pace e, quindi, non se la sentono di affrontare un processo.
L’indennizzo-risarcimento è previsto in tutte le legislazioni civili per i danni, non mi sembra che venga considerata prostituzione.
Le vittime hanno dovuto sostenere anche dei costi, tipo terapie psicologiche, danni nello studio e sul lavoro, quindi non vedo perchè debba suscitare sorpresa il fatto che venga fornito un indennizzo economico, che ovviamente non risolve il danno (ma per capirlo bisognerebbe volersi onestamente informare sulle loro storie e non fare il difensore di pedofili).
Visto che molti abusi sono avvenuti parecchi anni fa la maggior parte delle vittime è ormai maggiorenne e sono quindi le vittime ad essere risarcite, non i genitori.
Per quanto riguarda le responsabilità dei genitori bisognerebbe vedere se avevano dei genitori e in che condizioni si trovavano, di solito i pedofili scelgono bene le loro vittime. Inoltre la pesante educazione cattolica ha trasformato vari genitori e famigliari in difensori d’ufficio del prete a scapito dei loro figli o fratelli (insomma da una parte c’era la parola del prete e della comunità, dall’altra quella di un ragazzino).
“Mi sembra una sorta di prostituzione.”
Certo che hai ne hai, di stomaco.
Nessuna curiosità sul fatto che una vittima ha parlato chiaramente di trasferimenti nel Terzo Mondo? Non ti preoccupa la sorte di bambini poveri, a cui potrebbe essere capitato un missionario pedofilo, con i complimenti della casa madre? Perché le missioni ci sono: ad Haiti (seminario minori), Brasile, Bamgladesh (scuola a Dhaka), India (scuola). Se si volesse indagare, per dipanare i sospetti, sarebbe una buona cosa, se non altro per cercare di riacquistare un minimo di credibilità.
Vedo che una volta tanto siamo d’accordo tutti o almeno in linea di massima.
Mi viene in mente una cosa altrettanto assurda quanto quella che la lista di questi preti rimanga segreta.
Se un padre di una delle vittime venisse in possesso di tale lista ed a uno a uno uccidesse tutti i componenti la lista, cosa accadrebbe?
Rimarebbe segreto anche il nome del pluriomicida?
Rimarrebbe libero come sono rimasti liberi i preti della lista?
O per poterlo processare e condannare, per forza di cosa, verrebbero resi noti i componenti della lista?
Ma forse sono talmente disgustato e confuso dall’assurdità della notizia che magari non ragiono lucidamente.
Teologo, a te quanto ti hanno dato per starti zitto?
si noti l’infamia del teologo il quale si mette sempre dalla parte dei carnefici da buon fascistoide ignobile quel ha dimostrato ripetutamente di essere.
Le vittime dovrebbero farsi risarcire anche dai genitori, che li hanno esposti al pericolo.
beh forse un tempo non lo si poteva immaginare, ma oggi è proprio così: non puoi non sapere che nella chiesa cattolica i pedofili che commettono abusi sessuali sono quasi venti volte di più che nella società…
No, direi proprio che un risarcimento economico da solo non basta. Giustizia significa anche mettere i carnefici davanti alle proprie colpe e punirli.
Si parla di casi a partire dal 1950 e che coprono tutta una serie differente di abusi (non ogni abuso è un atto di pedofilia) la maggior parte dei quali sono probabilmente caduti in prescrizione.
Da quanto ho capito questo è un accordo extra-giudiziale, nel quale le parti si accordano come meglio ritengono. Non è un risarcimento imposto da un tribunale e pertanto non ne ha le caratteristiche.
quoto. Non capisco –
Veramente al di sopra di tutto,non pensavo si potesse arrivare a tanto !!!!!!!!
Stai superando ogni limite.
Ovviamente un risarcimento in denaro non basta, non si tratta di aver rotto un vaso e doverlo ripagare. Comunque sia è già incredibile che almeno abbiano un risarcimento in denaro.
Capisco quelli caduti in prescrizione, che ormai non possono più sperare in altro tipo di giustizia se non la compensazione conomica…. ma si parla di casi anche fra il 2000 ed il 2011 tutt’altro che caduti in prescrizione. Questi bravi e devoti genitori lascieranno i mostri che hanno stuprato i loro figli liberi in cambio di 30 denari? ACCETTANO SOLDI IN CAMBIO DEL NON FARE I NOMI DEI PRETI PEDOFILI.
Su questi casi ha ragione Florenskij stanno prostituendo i figli e si stanno rendendo complici di quei pedofili.
Poveri bambini: stuprati dai preti ed abbandonati dai genitori.
E Antonio72 che fino a ieri mi parlava di etica religiosa in un suo post logorroico.
Questo mentre in Italia le vittime non riescono nemmeno a farsi pagare i risacimenti dai preti, perché sono spesso nullatenenti e il loro stipendio è impignorabile.
In Italia finora le diocesi non hanno pagato nemmeno un € di risarcimento:
http://www.ildialogo.org/cEv.php?f=http://www.ildialogo.org/pretipedofili/Documenti_1317467746.htm
Disapprovo l’accordo, se prevede cio’ che ha scritto Sandra, nella prima frase, del primo post…
“L’accordo prevede che i nomi dei preti violentatori restino segreti”
Non solo dovrebbero divulgare i nomi, ma per quanto e’ possibile, dovrebbero ingabbiarli TUTTI!! 👿
Comunque viene spontanea una domanda: se qualcuno violentasse i vostri figli, conoscendo i tempi della giustizia in Italia, vi rivolgereste ad un tribunale?
No, mi rivolgerei, come minimo, a un negozio di articoli sportivi o a un ferramenta.
Se il pedofilo fosse una persona qualsiasi, quasi certamente mi rivolgerei alla giustizia (anche se sarei tremendamente tentato di arrangiarmi), nonostante i tempi lunghi; se ci fosse di mezzo un religioso cristiano (cattolico) o qualche persona potente (col rischio che il caso venga insabbiato o il colpevole scappi), probabilmente studierei come avere delle prove schiaccianti (senza mettere ulteriormente a rischio le vittime del pedofilo, ovviamente) per poi far scoppiare un casino incredibile sui media, così probabilmente la giustizia sarebbe costretta ad interessarsene, la rete delle “amicizie” del pedofilo sarebbe indebolita e la sua reputazione sarebbe rovinata (in modo che, se la giustizia dello Stato non riesce a fare il proprio corso, venga comunque riconosciuto, emarginato e messo in condizione di non nuocere dalla società)… ovviamente il problema sarebbe far scoppiare il caso “col botto” ed impedire che il pedofilo scappi, perché vorrei che la giustizia facesse il proprio corso.
Tutto questo a condizione che riesca a mantenere il sangue freddo e la mente lucida, che sarebbe tutt’altro che scontato in una situazione del genere… Se mi capitasse di beccare un pedofilo in fragrante (con figli miei o altrui, non importa) temo che non sarei in grado di rispondere delle mie azioni.
Comunque il mio primo obiettivo sarebbe quello di mettere il pedofilo in condizione di non nuocere ulteriormente, i risarcimenti (per quanto importantissimi viste le cure necessarie per “rimediare” al trauma) sarebbero una cosa a cui penserei solo in un secondo momento.
Come giustamente fai notare, dipende dalla posizione relativa di vittima e abusatore. Se la vittima è in condizione di inferiorità sociale, come spesso è il caso nella pedofilia clericale, difficilmente il singolo ha qualche possibilità di farcela, specialmente se il sistema sociale ha interessi di potere con la Chiesa (occidente fino a pochi anni fa, Italia probabilmente ancora, terzo mondo non ne parliamo).
L’unico caso che mi viene in mente in cui la vittima era di buona famiglia e che si è risolta “a favore” della vittima (seppur non passando per la giustizia civile) è quello di Fabrizio De André, che fu molestato in un istituto della Genova bene, e che poi fu difeso dal padre, il quale era un pezzo grosso e riuscì a far riammettere il figlio, “reo” di aver “diffamato” il gesuita, allontanato (ma chissà dove).
Ratzinger: Questin canadesin, come tutti nordamericane essere dei pirlen, noi non usciren un solden e al massimen ci limitiamen, dopo qualche decennien minimen, a chiedere scusen.
Segretario personale: Io sono statunitense.
Ratzinger: Scrivero letteren i cui dichiaren che un mio successoren dovra’ chidertin scusam.
Segretario personale: Molto gentile.
Ratzinger: Doveren.