Polonia, sconfitta destra clericale, partito “anticlericale” al 10%

Il partito PO (Piattaforma dei cittadini, liberale) del premier uscente Donald Tusk ha vinto le elezioni legislative polacche. Tusk, secondo i primi dati, avrebbe ottenuto il 37%. Sconfitta la destra euroscettica e clericale dell’ex primo ministro Jaroslaw Kaczynski, il cui partito, PIS (Legge e giustizia), si sarebbe fermato al 30%. Ha invece raccolto il 10% un partito liberista fondato da un fuoriuscito del PO, l’imprenditore Janusz Palikot. Il suo, in campagna elettorale, è stato definito un partito “anticlericale” per aver sostenuto un’estesa legalizzazione dell’aborto, il riconoscimento dei diritti delle coppie omosessuali, la liberalizzazione delle droghe leggere e per non aver lesinato critiche all’invadenza delle gerarchie ecclesiastiche. Palikot ha commentato i risultati affermando di “aver dimostrato che tutto è possibile in Polonia, dove milioni di persone che vogliono uno stato laico in cui la fede è una questione privata sono ora uscite allo scoperto”.

Raffaele Carcano

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63 commenti

tommaso

“” STATO LAICO IN CUI LA FEDE è’ UNA QUESTIONE PRIVATA !!””

Questo è il punto, questa è l’unica soluzione ragionevole…….che fa venire i dolori di pancia
a Ratzinger.

Il cui incubo peggiore è:

“Doversi accontentarsi solo dei contributi privati, e dover rinunciare a quelli pubblici !”

elena

Ratzinger questa notte ha sognato di re-invadere la Polonia, ci scommetto!

Batrakos

Peccato che, a quanto leggo, sia un liberista che è cosa diversa da un liberale (partito liberale da cui, a quanto leggo, è infatti fuoriuscito).
Il dogma del Mercato come regolatore di tutte le questioni sociali -dogma che si vede contraddetto dall’evidenza dei fatti e su cui non si dovrebbe insistere pedissequamente, è la stessa cosa in senso opposto di alcuni gruppi di sinistra radicalmente operaisti quando la classe operaia di un tempo non esiste più ma è talmente frammentata per cui i confini col precariato sono ormai labilissimi…dogma per dogma- può far danni quanto gli altri.

maxalber

Ma l’UAAR non è un partito politico bensì un movimento che si batte per la laicità, per cui la priorità non è il programma economico di un leader, quanto il suo atteggiamento nei confronti della laicità.
Poi dare dei dogmatici ai liberisti mi suona come quando i clericali affermano che l’ateismo è una fede.

Batrakos

Maxalber.

Beh, pensare che il mercato debba essere il regolatore delle vicende umane -cosa diversa dal liberalismo, che soprattutto nelle sue forme sociali prevede un certo intervento pubblico nell’economia perlomeno in forma di welfare- mi pare proprio un dogma visti i fatti avvenuti dagli anni 90 in poi che contraddicono la ‘fine della Storia’ di cui parlava Fukujama.

Poi, scusa ma che c’entra l’UAAR?
Non ho mica contestato la pubblicazione dell’ultimissima: ho espresso alcune riservie mie personali, che come individuo non riesco a vedere le vicende umane sotto la sola luce laicità versus religione, ma mi vien normale constatare anche altri punti dato che viviamo in società complesse formate da diverse variabili.
Posso avere torto o ragione, ma se non si fa così sarebbero inutili i commenti.

ΔΙΩRAMA

Quoto, l’UAAR non c’entra niente e non vedo perché tirarla in causa.
Commentiamo le notizie essendo in topic.

baudo pippo

Dipende cosa intendi per sinistra e per operaista.
Se per operaista intendi la classe operaia di oggi come sinonimo di lavoratore salariato cioé dal precario all’ingegnere…che oggi come oggi puó essere + sfruttato del manovale, allora sei fuori strada in quanto é realtá empirica dei fatti ed attuale + aggi che il secolo scorso, altro che dogma.
Se per sinistra intendi quella parlamentare hai pienamente ragione, anche se non basta essere extraparlamentare x non essere dogmatici…

Batrakos

Non mi riferisco a partiti o movimenti ma ad una tendenza diffusa: da Rifondazione, al PdCI,a diversi partiti extraparlamentari alla Fiom.
Nè penso all’ingegnere, ma, al contrario, penso a tutti i lavoratori precari, stagionali, a quelli ipersfruttati delle cooperative sociali, di cui le aristocrazie operaie, cioè i lavoratori garantiti da diritti, non hanno mai tenuto conto negli anni in cui i loro diritti non erano ancora minacciati come oggi; cosa che a sua volta ha generato indifferenza, dunque disomogeneità e frattura, in quelle fasce precarie, a cui appartengo, e talvolta sottoproletarie.
Penso che la chiusura a difesa del proprio orticello e dunque il solipsismo, a cui purtroppo gli operai garantiti si sono adeguati non rendendosi conto della precarietà che coinvolgeva le classi sociali e che questa sarebbe ritornata in un tempo veloce anche a loro, sia un’esca a cui la stessa classe operaia ha abboccato e da cui spero stia faticosamente uscendo.

MASSIMO

Come evidenziato dagli articoli su questo sito, il numero dei credenti diminuisce in tutto il mondo.
Questo mi fa molto piacere. Speriamo che sia l’inizio della fine delle religioni.

Gérard

Illuso !!! Se il cattolicesimo diminuisce, altre religioni crescono : pensi agli evangelisti per non parlare degli musulmani …

Kaworu

no no, loro sono tantissimi, sono la maggioranza, loro regnano, loro hanno la verità, senza di loro è la barbarie!!!

(ovviamente questo quando fa comodo)

nicola

@ batrakos
sara’ come dici tu,ma io la seconda bottiglia di quello buono la apro ugualmente.
la prima,era per il milionesimo ateo in finlandia,e la seconda è per i polacchi.
prosit

Stefano Grassino

Attento alla sbronza e se continua così, a forza di stappar bottiglie, alla fine dell’anno o al massimo del 2012, diventi un’alcolizzato e ti ritrovi in un ricovero con il Card. Bagnasco colpito da crisi depressiva. 🙂 🙂 🙂

Paul Manoni

Un segnale importantissimo alle ingerenze della Chiesa nella politica polacca, senza ombra di dubbio, visto anche come si presentava il leader di questo partito. Ma poi c’e’ anche da evidenziare, che propri il partito preferito dal pretume, ha perso! 😉

Che poi, abbiate pazienza, ma un partito definito “anticlericale”, semplicemente per il fatto che vorrebbe una legge sull’aborto, una che tuteli gli omosessuali, la depenalizzazione o legalizzazione delle droghe leggere, mi sembra pure fuoriluogo ed eccessivo.
Dopotutto si tratta di temi messi in agenda nei paesi più aperti, sviluppati e progrediti, quindi se e’ “anti qualcosa”, e’ solo perchè e’ quel “qualcosa” ad essere “anti”. 😉

Penso che sia stato definito “anticlericale”, solo per via dei toni accesi che accompagnano ogni campagna elettorale, o perchè il suo leader (finalmente qualcuno alza la testa, tiene la schiena dritta, cammina e non striscia!!) abbia messo al suo posto il clero. 😉

Ottima cosa in generale comunque…!

Lorenzo Galoppini

Un partito così clericale non é di sicuro. A me sembra che assomigli ai nostri radicali, che sono l’unico partito laico, se non anticlericale, in Italia.

Paul Manoni

Concordo. La differenza e’ che questo partito ha un leader decisamente diverso dai soliti leader radicali. Si tratta di un imprenditore…!
Un imprenditore che traffica in vodka, per la precisione! 😉

ANCIA LIBERA

averne in italia di “liberisti” che si battono per l’aborto, le coppie di fatto, ecc. !! e lo dico da comunista !

Batrakos

Caro Ancia, da compagno a compagno…hai centrato il problema!
Nell’ Italia postfascista non esiste una vera classe politica liberale come in molti Paesi: normalmente il rispetto dei diritti umani è un topos del liberalismo.
Da noi in Italia invece abbiamo il liberismo economico e, anzichè il liberalismo politico, uno Stato etico.

FedeB

Quanto hai ragione…
E non so chi fra destra e sinistra sia meno liberale

Batrakos

Ce lo sta insegnando Marchionne, caro Mimmo.
E infatti fino a qualche anno fa in Italia e nemmeno in Europa esisteva un liberismo come quello odierno, imposto peraltro dal discorso del default e dal pareggio del bilancio nei tempi voluti dalla trojka Ue (Consiglio, Bce, Fmi che ovviamente vede e provvede).
I processi storici non nascono dal nulla e non si impongono in un attimo, e iniziando dallo smantellamento dei diritti dei lavoratori -Treu e legge 30- al liberismo ci siamo arrivati senza nemmeno troppe resistenze dalle classai che il liberismo lo subiscono…e questo è forse il dato più inquietante.

Alfonso

@ancia libera
guarda che ora c’è “Democrazia Atea”, forse non sei al corrente

Stefano Grassino

Alfonso, con tutto il rispetto dovuto ma credo che “democrazia Atea” sarà un buco nell’acqua. Gli italiani già non hanno molto chiaro il concetto di democrazia (popolo di individualisti ed arroganti) sono figli di santa madre chiesa la quale li ha nei secoli scientificamente “addestrati” all’ubbidienza ed al senso della paura; milioni di loro votano per affezione: compagni si nasce e si resta così come democristiani ed altro. Spero tanto di sbagliarmi ma credo che per il momento dovrebbero, più che partito, fare movimento d’opinione all’interno di una coalizione; in poche parole farsi le ossa e magari iniziare ad entrare in politica dalle provinciali. Questo sia chiaro, è solo l’opinione di un semplice cittadino e nulla più. Saluti Stefano.

Alfonso

@ancia libera
cerca con google “democrazia atea”

@grassino
poi non lamentiamoci del fatto che non sappiamo a chi dare il voto. Stare all’interno di una “coalizione” non serve, l’esperienza di Odifreddi non ha insegnato nulla? Oggi non ci sono più scuse.

teologo cattolico

Scusate, ma dall’articolo ermerge che viene sconfitto anche il partito “anticlericale”: “ha invece raccolto il 10% un partito liberista fondato da un fuoriuscito del PO, l’imprenditore Janusz Palikot..ecc”, cosniderato “partito “anticlericale” per aver sostenuto un’estesa legalizzazione dell’aborto, il riconoscimento dei diritti delle coppie omosessuali, la liberalizzazione delle droghe leggere e per non aver lesinato critiche all’invadenza delle gerarchie ecclesiastiche. Le idee di tale partito”…ecc.

..vedete come da uno stesso articolo si possono derivare conclusioni differenti..

teologo cattolico

da sottolineare che il partito “anticlericale” si dice che è fuoriuscito dal PO, cioè da quello che ha vinto le elezioni e che allora non è un partitol anticlericale, o almeno non per le idee anticliericali il PO ha vinto le elezioni.

rik

@ teologo. Un partito è anticlericale per le politiche che fa.

Comunque questo partito ha eroso consensi a tutti gli altri 4 partiti in Parlamento, compresi i 2 partiti cattolici e quello più laico, il socialista.

Anzi, il principale sconfitto delle elezioni è il partito socialista, perché l’elettorato laico lo ha abbandonato in favore del partito di Palikot, che non può essere definito certo di sinistra ma che propugna politiche liberali nel senso pieno del termine (sia prt le libertà economiche che per quelle individuali)

tommaso

@ Teologo

anticlericale o fuoriuscito o quello che vuoi tu resta il fatto che un elettore polacco su dieci è contrario all’ invadenza delle gerarchie ecclesiastiche.

Ma Woityla, (santo a tempo da Guiness) capace di guarire una suora dal Parkinson non è stato capace di indirizzare meglio il suo elettorato ????

giulio

Un partito che si presenta per la prima volta e ottiene il 10% non è sconfitto, ha un buon risultato.

teologo cattolico

sarebbe da precisare, e in base a quali ragioni, quando è invece da considerarsi sconfitto un partito. perchè a leggerti mi sembra di aver a che fare con classico neutralizzante commento di un politico italiano dopo una elezione qualsiasi..

Sandra

Il movimento di Pallikot è nato nell’ottobre del 2010 e si è registrato come partito nel giugno 2011. Un mese fa era a 1-2% nei sondaggi.

giulio

@ teologo
direi che col proporzionale un partito è sconfitto quando ottiene un risultato peggiore del precedente

Davide

Dall’articolo emerge solo che ha preso il 10% dei voti.
Per me è un buon risultato.
Poi a te fa schifo il 10%? Pazienza.
Chiedi a Casini o Fini, ad es., cosa darebbero per un 10% alle prossime elezioni.

Sandra

teologo, scusa eh, ma dov’è che hai letto che il partito anticlericale sarebbe stato sconfitto? L’unico partito anticlericale della notizia è quello di Palikot, non il PO (da cui Palikot proviene), che tra l’altro vorrebbe la fine dell’educazione religiosa nella scuola pubblica, e l’inizio di quella sessuale (sempre il movimento Palikot).

teologo cattolico

L’ ho letto nell’articolo:

1. “Ha invece raccolto il 10% un partito liberista fondato da un fuoriuscito del PO, l’imprenditore Janusz Palikot. Il suo, in campagna elettorale, è stato definito un partito “anticlericale”..”

2.Sconfitta la destra euroscettica e clericale dell’ex primo ministro Jaroslaw Kaczynski, il cui partito, PIS (Legge e giustizia), si sarebbe fermato al 30%.

Non conosco la legge elettorale polacca, ma penso che se prendere il 30% signfica per l’autore dell’articolo essere sconfitti, prendere il 10 % non significa certo vincere (dato che 10 è minore di 30)…

svegliarsi…

giulio

Dipende, se il 30% peggiora un risultato precedente, e il 10% è l’esordio, può benissimo succedere che il 30% sia un insuccesso e il 10% un successo, questo almeno è il ragionamento che si fa col proporzionale.
In effetti nel 2007 Diritto e Giustizia aveva il 32,1%.

Stefano

@ Teologo

Domanda serissima: ma quando scrivi queste cose rimani serio?

Se un partito aveva che so, 40 e va a 30 e uno che aveva 0 va a 10 secondo te le elezioni sono andate male a tutti e due?
Solo il teologo puoi fare 🙂

teologo cattolico

@stefano

grazie della precisazione. Dunqune se un partito ceh si presenta per la prima volta ottiene anche un solo voto (maggiore di zero).. per voi ha già vinto, o almeno è un successo. Non chiedevo altro che questa precisazione: cosa si intendesse per successo e vittoria del partito. Ora è esplicito…

(per altro ti ricordo ancora una volta che il partito “anticlericale” viene da una scissione, non è proprio come se sorgesse dal nulla, senza che i suoi rappresentati siano conosciuti)

grazie.

Southsun

@ teologo.

Ora ho capito come fai a scrivere certi post di una illogicità disperante! Ti viene naturale: hai il cervello programmato così. Una cosa genetica, temo.

Gli unici sconfitti in questa elezione polacca sono i fascisti cristiani di Kaczynski, caro.

Un partito APPENA NATO che schizza al 10% in appena un anno di vita è un risultato ottimo. Potrai parlare di ‘sconfitta’ se, alla prossima tornata, il partito di Palikot dovesse andare sotto quella cifra.

E’ di una chiarezza solare, un’ovvietà lapalissiana, ma tu non ci arrivi. Possibile?

Certe volte davvero mi viene il dubbio che tu sia o un bot o sia una “creazione” degli Admin di questo sito per gettare peperoncino sulle discussioni.

Sul serio.

Davide

teologo, ci 6 o ci fai?
Ipotesi:
1) il PD alle prossime elezioni prende il 35%, il PDL prende il 30%: chi ha vinto e chi ha perso?
2) Democrazia Atea invece prende il 10%: è un buon risultato?

Paul Manoni

Non vale la pena nemmeno di stare a dargli corda al teologo…Sta provando in tutti i modi di rigirarsi la sua frittatina scondita. La verità e’ una sola: il 10%, per un partito anticlericale in Polonia, alla sua primissima uscita, e’ un risultato GRANDIOSO! 😉
Una sberla, che tutti i vari cattobigotti polacchi, si ricorderanno per un bel pezzetto! 😉

rik

Il doppio segnale della vittoria del partito laico e della sconfitta dei 2 partiti cattolici (quello di Kaczynski e quello dei contadini, al potere) è in linea coi profondi cambiamenti in Polonia.

La secolazrizzazione è frutto della straordinaria crescita economica (ce ne accorgiamo dalla fine dell’immigrazione in Italia), che si protrae anche in questi anni di crisi.

I seminari polacchi si stanno rapidamente svuotando. Avevano raggiunto il massimo storico con 8.458 alunni nel 1987. Nel 2009 erano 5.033, meno di quelli italiani. Praticamente estinti i seminaristi minori, solo 182. In crisi verticale anche le vocazioni tra le suore.

Anche i preti polacchi ormai non vengono più in Italia.

Perchè?

Giovanni paolo II si starà rivoltando nella tomba ma chissenefrega, meglio la laicità dello stato che la sua clercalizzazione; la religione deve essere un fatto privato che non può in alcun modo imporsi a tutti i cittadini mediante le leggi dello stato (alla maniera iraniana), e la chiesa cattolica si sta rodendo il fegato, la gente vuole il cambiamento, vuole la laicità, vuole rimanere in Europa, vuole la libertà anche di non credere e di non partecipare ad alcuna religione, spero proprio che la Polonia del nuovo corso liberi i propri citadini dal vecchio legame dello stato con la Chiesa cattolica.

Spero al più presto le riforme laiche, i vincitori delle elezioni devono fare anche delle profonde riforme strutturali e liberare lo stato polacco da metastasi causate dalla vecchia gestione teocratica. Spodestare la chiesa laddove si è prepotentemente e arrogantemente imposta nella gestione della cosa publbica mediante i servi politici della chiesa.

ser joe

Penso che l’ex papa polacco si stia girando nella tomba più veloce di un neutrino

marcolfo

bisogna essere precisi con le parole.
Vince chi, in base alla legge elettorale, riesce con i voti ottenuti a formare il governo. Ma certo che un partito nuovo che si presenta nella cattolicissima polonia con un programma anticlericale e ottiene il 10% dei voti, si puo’ ben dire che ha avuto un grande successo

Lorenzo Galoppini

Da noi roba simile, ora come ora, è impensabile. 🙁
Ci facciamo battere persino dalla cattolicissima Polonia.

nicola

è vero lorenzo.da noi c’è qualcosa che non va.questo mi sembra chiaro.cosa?riflettiamo su questo dato della polonia. !!!!!

nicola

le urne si sono chiuse in polonia.il partito anticlericale è al 10,02,cioè il terzo partito della polonia. @stefano mi sembra il caso di festeggiare anche quel 0,2.

Pope

chissà perchè per sapere sta notizia ho dovuto ascoltare un TG estero
mentre da noi fanno la cronaca minuto per minuto di cosa fa il papa

Southsun

No lillo, la cronaca minuto per minuto di quante volte va in bagno il Papa.

Ci manca solo il computo delle scorregge e il quadretto è completo.

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