E’ stato arrestato a Riyad, la capitale dell’Arabia Saudita, il calciatore di origine colombiana Juan Pablo Pino. L’attaccante della squadra saudita Al Nasr, riporta Repubblica, è stato fermato in un centro commerciale, mentre girava in canottiera esibendo i tatuaggi sulle braccia con il volto di Gesù e simboli cristiani. Alcune persone, indignate per l’abbigliamento di Pino e per i tatuaggi, avrebbero chiamato la polizia religiosa. Sulla base della sharia, in Arabia è vietato mostrare tatuaggi e sul caso in questione potrebbe aver inciso anche il carattere religioso delle immagini. Il calciatore si è detto “profondamente rattristato” per l’accaduto; ha assicurato che sia lui che la moglie in Arabia si vestiranno in maniera più rispondente ai dettami islamici.
Luciano Vanciu
Immagino che i fautori della politica del “siamo in maggioranza e quindi dovete obbedire/rispettarci gratuitamente senza aspettarvi rispetto reciproco in cambio” siano assolutamente contenti di quel che hanno fatto i sauditi, che seguono esattamente i loro stessi princìpi.
e ce ne sono tanti… anche in posti insospettabili…
Per chi non l’avesse capito, questo è un riferimento alla dirigenza UAAR. Il signor Emilio Gargiulo non perde l’occasione di attaccarla con allusioni più o meno esplicite.
Il signor Emilio Gargiulo è sempre presente nelle preghiere della CCAR per il prezioso lavoro che svolge. Sarebbe benvoluto anche a Riyad, suppongo.
@ Kaworu
Secondo me in questo caso il discorso è diverso: l’Arabia Saudita è una monarchia assoluta confessionale, ed è chiaro che ci siano leggi per noi assurde. Chi ci va è tenuto a rispettarle, altrimenti rimane a casa. Ma almeno non c’è ipocrisia come da noi, che sulla carta siamo uno stato laico con nessun privilegio a nessuna religione e se chiedi di levare i crocifissi dai muri succede un macello.
nono no e poi no!!! niente apologia della tirannia, non sono leggi solo assurde per noi, sono assurde per ogni essere umano, illibertarie e criminali, questo regime islamo-fascista, vive dei nostri petroldollari e questo e’ grave.. ma sta alla gente saudita ribellarsi questo e’ chiaro
Che facciamo, cominciamo a contestualizzare anche qui? 🙁
Questa è un’idiozia. Uno nel proprio paese può farsi tutte le leggi che vuole salvo calpestare i diritti inviolabili di ogni uomo. Il diritto alla propria libertà religiosa o anche di essere ateo è uno di questi. E voi sareste razionalisti???
@ Pier Paolo Nicolè
Scusa ma non ho capito con chi ce l’hai….
Stefano,
PPN non ha capito che nel paese del califfo le leggi se le fa il califfo, come piacciono a lui… e tutti gli altri che vadano a farsi fo††ere.. no? Libertà religiosa a costo di rendere una galera la vita di tutti, fedeli compresi.
@Gianluca
Meglio un macello metaforico che uno reale. E poi sul crocifisso si è pronunciata la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo.
Che siano tutti talebani a Strasburgo!?
Chiameremo questa pericolosa inclinazione europea il Vaticaneuroperismo.
@ Kaworu
Certo, tenendo conto che si tratta di valori condivisi dalla maggioranza del paese che costituiscono il collante che lo tiene unito e bla, bla, bla….
senza dimenticare il relativismo etico!
Caro Diocleziano io l’ho capito eccome. Ma un conto è capirlo un’altra cosa è dire (come alcuni di voi razionalisti) “tutto sommato è a casa sua e fa quello che vuole”. Io penso che poter fare una cosa non la faccia diventare necessariamente la cosa giusta.
Se un’azione è irrispettosa della dignità umana rimane tale anche se è “motivata” dal Corano. Rispondendo anche a Stefano parlando di idiozia mi riferivo a Gianluca.
Indubbiamente KJaworu, indubbiamente. Probabilmente ci saranno dei cattolici pronti a dire “oooooh, ma che brutti, sporchi e cattivi LORO…”, dimenticando che qui da noi LORO CATTOFASCI ti impediscono di morire dignitosamente, ti indottrinano nella scuola pubblica, ti obbligano a sorbirti la visione del crocifisso dappertutto, ti vietano di abortire, di utilizzare gli ultimi ritrovati della scienza medica, di divorziare (e anche se non possono lo vorrebbero, vorrebbero, vorrebbero)… e siamo formalmente laici! Noi forse stiamo meglio, è vero per certi versi, perchè qui la laicità almeno CI HA SPENTO LE PIRE PER STRADA. Saluti.
Kaworu, ovviamente
Esageri, come sempre, e strumentalizzi la persecuazione dei cristiani, come sempre. Nei paesi cristiani nessuno ti metterà in prigione a causa della chiesa e delle tue idee.
indovina perche’? e indovina che succede se si rilassa il tanto disprezzato laicismo per lasciare ad una confessione il dominio o il privilegio rispetto alle altre?
dai pensa forte, sforzati che indovini! dai dai!
non strumentalizzo nulla.
parlo come parlate tu e i tuoi colleghi qui.
il succo di quel che dite è “la maggioranza la pensa così e gli altri si attacchino”.
quindi immagino che anche in questo caso ti vada bene quel che fa la maggioranza.
@ giuseppe
Ma non eri cattolico? Cosa centrano i cattolici con i cristiani?
Da qualche secolo questo succede, da noi, ma non perche la chiesa cattolica è più buona degli ulema sauditi, ma perche è stata costretta a riconoscere la liberta religiosa e di pensiero dai maledetti illuministi, relativisti, nichilisti etc, deprecati da SS Benedetto 16 un giorno si e l’altro pure. Tanto per fare un esempio senza andare a Giordano Bruno, quando Carlo Alberto, nel 1848, preso da sfizio liberale, abolì il ghetto per gli ebrei e permise il culto protestante anche fuori dalle valli valdesi, la chiesa cattolica fece un casino infinito contro questi provvedimenti, evocando le porte dell’inferno che divoravano il povero Piemonte. Ci sono documenti storici ad abundantiam che documentano ciò.
Mi aspetto un pubblico elogio di questo atteggiamento da parte di Giovanardi e compagnia
Avevo letto sul Corsera che il calciatore e la moglie, stanno cercando di traslocare. Saggia decisione.
Dipende forse dall’ingaggio che troverà in altri lidi.
Lo stipendio dell’Arabia Saudita può forse ben valere un tatuaggio di Gesù.
Considerato i livelli di stipendio dei calciatori professionisti, sarebbe idiota a guardare qualche dislivello di ingaggio.
Anche il corsera parla di calciatori attratti dai lauti ingaggi.
Non seguo più molto, ma in questi posti, almeno qualche anno fa così succedeva, non vanno i campionissimi del momento, ma atleti dal nome importante a fine carriera o che comunque difficilmente guadagnano così tanto proporzionalmente magari per qualche colpo di fortuna dovuto ad agganci del manager; credo che in alcuni casi possa essere ben più di un leggero dislivello.
Altrimenti come ti spieghi la discreta presenza di calciatori occidentali, che almeno qualche anno fa c’era? Chi glielo fa fare? Va bene, come dice il corsera, che non possano essere pienamente informati, ma almeno un minimo sì…
Comunque, spero per lui che se ne vada.
MA CHE IDIOZIA!
Nei limiti della decenza, ciascuno deve essere libero di andare in giro come cavolo gli pare.
(ok che il ‘nei limiti della decenza’ è molto sottile… chi definisce qual’è la decenza?)
Basta che non sia un simbolo religioso…
Secondo me ognuno ha il diritto di infilarsi il crocifisso dove vuole. Basta che non imponga a me le sue scelte ^__^
Appunto cosa è decente e cosa molesto per il prossimo?
Visti certi lementi anche in italia, per srada in canotta triste e ciabatte tipo mago Oronzo, quasi quasi questa volta sono con i talebani 😆
Sempre due pesi e due misure. Il crocefisso, pur esposto in tanti luoghi pubblici, nessuno impone di mettertelo al collo o di mette in galera se non lo porti. C’é una bella differenza.Ma voi, come sempre, non la notate.
c’è una bella differenza solo perchè voi, contrariamente agli islamici, siete stati parzialmente addomesticati.
il crocefisso è e resta comunque un’imposizione e un simbolo del vostro essere un gradino sopra agli altri.
giuseppe vuoi dire che su un muro di tutti ci si può mettere il simbolo di alcuni? allora perchè se vado in una scuola e cerco di appendere un cartello con scritto dio non esiste non me lo fanno mettere?
Risulta che sia stato arrestato con la moglie (dato che stava facendo le compere con lei), che per evidenti motivi non poteva avere eventuali tatuaggi esposti….
Toglimi una curiosità, sei parente di “spapicchio” o sei sempre lo stesso che ha cambiato nome ?
Come ho commentato sopra, non ci trovo niente di strano nè di scandaloso nella notizia. In Arabia Saudita la Sharia è legge dello stato (monarchia assoluta, unica al mondo insieme al vaticano). Chi va in Arabia dovrebbe essere consapevole della situazione e rispettare le loro leggi che certamente violano i diritti umani e sulle quali dissento, ma almeno sono chiare e inequivocabili. Preferisco la chiarezza saudita all’ipocrisia italiana. Finché la sussistenza energetica mondiale sarà basata sul petrolio, a Stati come questo sarà concesso tutto, anche di influenzare le Nazioni Unite tenendo i precetti e i diritti religiosi in una considerazione superiore a quanto effettivamente meritino.
Sì però non facciamo un polpettone di principi etici e di convenienze contingenti.
Rimangono leggi ıdıote, barbariche e irrazionali.
“Preferisco la chiarezza saudita all’ipocrisia italiana. ”
Quindi preferiresti finire al patibolo come ateo piuttosto che essere costretto a guardare un crocefisso appeso a un muro? Mah!
@ Diocleziano
“Rimangono leggi ıdıote, barbariche e irrazionali.”
Ah, su questo non c’è ombra di dubbio.
@ giulio
“Quindi preferiresti finire al patibolo come ateo piuttosto che essere costretto a guardare un crocefisso appeso a un muro? Mah!”
Il paragone non è pertinente, se fossi un saudita ateo cercherei di andarmene da lì, ma almeno lo stato saudita te lo dice chiaro e tondo che i cittadini devono essere islamici o niente. Era a questo che mi riferivo riguardo alla chiarezza. Invece se l’Italia fosse uno stato confessionale uno potrebbe dire: “Non mi sta bene, me ne vado”. Invece così è deprimente (almeno per me) che bisogni lottare con le unghie e con i denti per far rispettare la Costituzione quotidianamente vilipesa dai politici che pensano solo ad ingraziarsi il vaticano.
Da tutti questi pensieri innestati dal primo intervento di Gianluca si evince quanto sia ardua la lotta umana per liberarsi di un dio politico. Vedo qui riassunto in brevi battute tutto il lavoro di ricerca antropologica di Jan Assmann, Potere e salvezza, Teologia politica ecc…. La politica sociale umana non nacque dalla religione. Concetti fondamentali quali politica, governo, retto agire non derivarono, nè derivano dallo spirito delle religioni. Potere e salvezza dell’uomo nascono con l’uomo e riguardano tutti gli uomini nello svolgersi di questa storia umana. Quindi o si è con l’uomo senza mentire o si è con un supposto dio dell’uomo per dominare, schiavizzare, assassinare, estinguere le specie e la Natura, facendo dell’uomo credente la sola creatura degna di esistere e vivere, il fine al quale tutto il resto deve essere sacrificato.
qualcosa mi dice che stavolta gli amici cattolici non commenteranno questa notizia.
O perlomeno non la commenteranno citando i diritti della maggioranza, il rispetto dei credenti, o invitando chi non è d’accordo a cambiare paese, come fanno quando si tratta di maggioranza cattolica, di credenti cattolici e di paese asservito alla chiesa.
Cattolica, ovviamente.
Il calciatore alla moglie: “E meno male che non hanno visto il tatuaggio di maometto che ho sul…”
Moglie: “Stai zitto caro, stai zitto.”
E’ il caso di dire in questo manicomio si vedono cose dapazzi, come diceva ToTò.
ma quindi, tatuaggi a parte, in Arabia è tollerato essere cristiani? E atei? Anche se non si è calciatori stranieri?
In Arabia Saudita qualsiasi religione diversa dall’islam è del tutto fuorilegge sia in pubblico che in privato. Il pretesto è un hadith secondo cui nella penisola arabica ha predicato Maometto e quindi è terra sacra.
Proprio come Roma e l’Italia bigotta.
“ma quindi, tatuaggi a parte, in Arabia è tollerato essere cristiani? E atei?”
ASSOLUTAMENTE NO! La sacra parola di Allah nel Corano e l’illuminato insegnamento del Profeta sono molto chiari: “Sura XXX, 30. Rivolgi il tuo volto alla religione come puro monoteista, natura [FITRA] originaria che Allah ha connaturato agli uomini; non c’è cambiamento nella creazione di Allah. Ecco la vera religione, ma la maggior parte degli uomini non sa.”
In poche parole: l’uomo non appartiene a un dio per Elezione (Ebrei, popolo eletto), nè per Grazia (cristiani col battesimo) ma semplicemente ad Allah per genuina natura [FITRA], cioè per nascita naturale. Pertanto tutti gli uomini sono mussulmani dal seno materno anche se non lo sanno. Le condizioni geografiche e storiche in cui uno è nato possono averlo reso infedele. Ma… dovrà sottomettersi.
Punto e stop. Adesso coniuga questo volere divino col far politica umana, con le più varie istanze di dignità e libertà umana…..
…. dimenticavo. Coniugalo con petrolio e derivati e quanto sta scritto sul dollaro cartaceo. Accostaci le demenziali parole di Paolo sull’Autorità e sul Potere e dimmi se l’uomo non è sacrificato a salvarsi “per forza”!?
@Otzi
Sarà pure come dici, e non nutro grandi dubbi in merito…Ma quando sono stato in Arabia Saudita, ti assicuro che nessuno si e’ avvicinato a me, chiedendomi di sottomettermi ad Allah, o ad interrogarmi per sapere se ero cristiano, ebreo, unno, visigoto, o Ateo. 😉
@ Paul Manoni
In AS ci puoi andare e ci puoi vivere anche se non sei musulmano, ma scordati di professare la tua religione. Persino l’allora Presidente della Repubblica Scalfaro, in visita ufficiale, chiese di andare a messa e gli fu negato.
@ Paul Manoni. Neppure a me quando ci sono stato nel 1990. Ovviamente non ho mostrato tatuaggi o santiti, ero solo un turista come tutti passato controllato ma inosservato. Ma le mie osservazioni hanno valore, se l’hanno, a monte e più lato, ma fontamentale.
@Otzi
Quello, l’ho notato anchio…Dal momento in cui sono arrivato, fino a quando sono ripartito, mi sono sempre sentito controllato, questo si.
Avevo già abbandonato la fuffa, quindi e’ difficile che chiedessi di partecipare a duna messa. 😀
@giulio
Ma Scalfaro, essendo Presidente della Repubblica, o quantomeno essendo informato dal suo seguito, doveva proprio fare una richiesta simile!? 😀
Non sapeva nulla dell’Arabia Saudita!?!? 😯
“in Arabia è vietato mostrare tatuaggi”
😯 😯 😯 😯 😯 😯 😯 😯
‘Azz!…E’ andata bene che indossavo una tuta da ginnastica, e non maglietta&bermuda, quando sono stato a Jeddah! 😉
Otzi risponde:
martedì 11 ottobre 2011 alle 17:43
Proprio come Roma e l’Italia bigotta.
Se in Arabia é proprio come a Roma trasferisciti da quelle parti e vediamo per quanto tempo resti vivo. Se ce la farai non dimenticare di raccontarcelo.
Sarò più chiaro: le religioni di rivelazione nel condizionare il progresso umano secondo i principi dei diritti fondamentali dell’uomo hanno un denominatore comune: fondamentalismo, possesso della Verità assoluta, esecutori della Volontà di Dio. Il Vaticano è territorio italiano. Roma è sacra come sacra è l’Arabia. Se a Roma un mussulmano può pregare pubblicamente, diversamente da quanto invece non può fare un cristiano colà è perchè tra la guerra di Vienna ed oggi, da noi è passata tanta acqua sotto i ponti e… perfino il papa ha venduto un ingombrante triregno. Ma gli accordi tra Vaticano ed Iran ad esempio continuano su quel denominatore comune perchè hanno orecchie affini. Ti conto un aneddoto. L’esecuzione dell’opera “Sancta Susanna” di Paul Hindemith, ad esempio è stata vietata a Roma nel 1976. Solo a Milano è stata eseguita nel 2004 per la prima volta in Italia. E la scusa era il carattere sacro di Roma. Certo che non mi trasferisco da quelle parti, mi basta la fatica di una lotta ancora non conclusa per la concreta laicità della democrazia italiana. Nessuno ha colpa per essere nato in un luogo piuttosto che in un altro, ma tutti hanno l’aspirazione alla libertà e uno trascina l’altro anche da opposte frontiere. Ragionare con la propria testa è una preziosa unicità di ciascun uomo. Le dottrine sono droga che imbecillisce. E i terreni sacri sono il luogo di coltivazione.
Il vaticano NON è territorio italiano, ma uno stato indipendente, legato all’Italia da particolari trattati internazionali dal 1929.
@ giuseppe.
Ceerto, caro, che a Roma rimane vivo: siamo nel 2011 e Pio IX è morto e sepolto.
I musulmani non hanno avuto un Garibaldi che rompesse il culo ai loro ayatollah, compreso un certo Khāmeneī, il “Papa musulmano” che tiranneggia l’Iran e che manovra come un burattino il cosiddetto “Presidente della Repubblica” Ahmadinejad.
Da loro Chiesa e Stato sono tuttora una cosa sola: e i risultati, come vedi, sono pessimi.
Ma tu continui a non vedere, non capire, non pensare.
ma allora i calciatori stranieri che giocano in arabia devono convertirsi all’islam. Non è solo questione di vestirsi in un certo modo, devono cambiare proprio religione!
no, basta che non “ostentino” che sono di un’altra religione.
che poi è quello che molti cattolici chiedono qui ad altre categorie.
non “ostentare” quel che si è.
fin quando si menano fra creduloni…
spapicchio risponde:
martedì 11 ottobre 2011 alle 22:16
@ giuseppe
Ma non eri cattolico? Cosa centrano i cattolici con i cristiani?
Caro spapicchio, studia e aggiornati prima di scrivere queste assurde affermazioni.
@ giuseppe
No, sei tu che non studi le differenze ecclesiologiche e infatti non distingui tra chiese: la cattolica romana – CCAR e la cristiana evangelica, le quali tanto per fare un esempio sono due chiese davvero molto diverse e distanti tra loro, sia nella dottrina che teologicamente, sia considerandole etnologicamente.
Mah, chissà…
Forse merita attenzione un aspetto: il fatto che, da una prospettiva monoteista fondamentalista (non dimentichiamoci delle analogie: non ci sono certo SOLO differenze fra cristianesimo, ebraismo e islam), lo “scandalo” per i simboli religiosi esibiti sotto forma di tatuaggio può avere per paradosso una funzione di “tutela” (tra vari milioni di virgolette: quelle tipiche degli accecati dalla metafisica con un esercito e una polizia) e di “rispetto”.
Ricordate le vignette danesi? Quelle erano contro Maometto e la reazione islamica (fondamentalista) non si è fatta attendere ed è stata a dir poco… accesa.
In questo caso, i simboli (giudicabili da certi cervelli come “irrisi” in quanto ridotti a tatuaggio) hanno suscitato una risposta forse ancora più dura (di sicuro più “efficace” e “immediata”: il tizio si trovava in terra aliena, con le sue regole assurde e dittatoriali, ma non per questo non vigenti, come si è visto). In quest’ultima circostanza, però, i simboli erano cristiani.
Si potrebbe anche vederla così: i musulmani sono coerenti nel delirio (chi ha detto che il problema non fosse “l’ostentazione anti-islamica di immagini cristiane”, ma, al contrario, l’irrisione dei simboli sacri, compresi quelli di un’altra religione?);
i cristiani, che non mi risulta abbiano gridato allo scandalo per la “violazione” (sempre virgolettata) dei simboli islamici sotto forma di vignette danesi, fanno passare per “rifiuto oscurantista di immagini cristiane” quello che invece risponde ad una diffusissima (e perniciosissima – ma coerente) idea del rispetto religioso estesa anche al cristianesimo.
Tanto è vero che:
“Sulla base della sharia, in Arabia è vietato mostrare tatuaggi e sul caso in questione potrebbe aver inciso anche il CARATTERE RELIGIOSO (non “DIVERSAMENTE RELIGIOSO!”) DELLE IMMAGINI”. Ovvero: “i tatuaggi sono vietati comunque: che abbiano CARATTERE RELIGIOSO è un’aggravante”. L’esibizione dell’immagine umana è tabuizzata nel mondo islamico. Figuriamoci quella di un dio-uomo (o di un “uomo-dio” – per me fa lo stesso…).
Si`, infatti, io trovo grosse differenze anche tra cristianesimo evangelico, chiese riformate, e cattolicesimo romano, non solo culturali ma anche etnologiche, strutturali.
La differenziazione tra Fiandre e Vallonia in Belgio e` per me molto eloquente in questo senso, un chiaro esempio di marcata differenza culturale ed etnologica che non puo` essere negata.
Guardatevi bene intorno (almeno se vivete in città come quella dove vivo io) e inquadrate questa notizia nella serie «a casa nostra facciamo quel che vogliamo, e a casa tua invece pure». Non so se viale Jenner vi dice qualcosa.
1) Applausi a Benjamin ed un buuuuu ai polli di Renzo Tramaglino
2) Ma davvero Otzi sei stato in Arabia Saudita con un VISTO TURISTICO nel 1990?
Non intendo mettere in dubbio la tua sincerita’, o le tue intenzioni turistiche, ma rimango sbalordito se davvero L’Arabia Saudita si e’ messa a concedere visti non indispensabili per lavoro o affari agli infedeli.
Non e’ che ti confondi e sei stato per caso in altri stati della penisola ARABA, ma non sauditi, oppure sei stato con intenzioni prevalentemente di visita e di curiosita’, ma con visto ed invito di affari?
Quando ci sono stato io non esistevano ne’ visti turistici ne’ visti “liberi” per affari, ma solo visti su specifico invito di uno sponsor DITTA o ente statale Saudita, non di privati sauditi ed assolutamente non visto libero, ma solo per lavoro o per affari.
Inoltre lo sponsor a favore dei fornitori esteri del quale veniva concesso il visto rischiava implicazioni anche oltre la figuraccia se il beneficiario di visto sponsorizzato sgarrava in qualsiasi modo, e parlo per diretta esperienza, avendo io sgarrato con una foto ad un palazzo crollato a Jedda che mi costo’ una notte in guardina della polizia e la necessita’ dell’intervento dello sponsor per essere rilasciato (e per fortuna le spiacevoli conseguenze finirono li’, se invece fossi andato in carcere vero e proprio anche solo per pochi giorni la situazione diventava proprio raccapricciante).
Inoltre per ottenere il visto si doveva dichiarare la religione e sul formulario non era proprio prevista l’esistenza di atei o agnostici. La cosa piu’ simile all’ateismo iscritta sul formulario era buddista!