Germania, cimitero ‘naturale’: verdi lo vogliono senza croci, contraria Cdu

L’Echo-online riporta la notizia che nel cimitero naturale di Traisa, nei pressi di Mühltal (Assia), dall’anno prossimo si potranno effettuare sepolture nel bosco. A tale scopo sono stati numerati 700 alberi presso i quali seppellire le urne. Da alcuni anni si è diffusa sempre più l’usanza di seppellire le urne in luoghi immersi nella natura. In una radura centrale dell’area scelta, sorgerà un luogo di preghiera, su cui verrà eretta una croce di quercia alta 3,50 metri e larga 2,20 metri, creata dall’artista di Darmstatt Roger Rigorth. Oltre alla croce troveranno posto due stele che si innalzeranno verticalmente verso il cielo a simboleggiare il passaggio dell’anima in un altro regno. La caratteristica di queste sepolture consiste nel fatto che il cimitero rimarrà parte del bosco, quindi non sarà un luogo delimitato. Un membro del gruppo consiliare Lega90/Verdi, Karin Mühlenbock, ha presentato una mozione in cui richiede che all’interno del cimitero naturale non siano presenti né luoghi di culto né croci, in considerazione del fatto che il luogo sarà utilizzato anche da cittadini atei o appartenenti ad altre religioni diverse dalla cattolica. In risposta a questa mozione la CDU ha inviato il 28 settembre una lettera al quotidiano di Mühltal, in cui qualifica la mozione stessa come “scioccante”, per il fatto che la maggioranza degli abitanti del paese appartiene alla chiesa evangelica o cattolica e che il crocifisso fa parte della tradizione cristiana. La CDU sostiene che gli atei e gli appartenenti ad altre religioni non cristiane possono in ogni caso procedere alla sepoltura nel bosco senza l’utilizzo dei luoghi di preghiera, quindi non ci sarebbe la necessità di agire politicamente contro la maggioranza degli abitanti a favore della minoranza.

Gabriella Bertuccioli

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41 commenti

Laverdure

Trovo sempre simili iniziative del tutto controproducenti alla causa che rappresentano,perche’diventano all’atto pratico del vero “grasso che cola” per la controparte.
Come nel caso dei crocefissi nelle aule tale controparte ha buon gioco nel lamentarsi che
qualcuno dedichi tante energie a combattere simboli cosi innocui e nel caso dei crocefissi
nelle aule scolastiche cosi insignificanti (ovviamente non li definiranno mai esplicitamente in
questo modo,ma hanno buon gioco a sottintenderlo),sfruttando per l’ennesima volta
la millenaria accusa di “persecuzione”.
Una campagna laica sarebbe piu’ efficace concentrandosi su temi molto piu’ concreti e importanti,come l’insegnamento della religione nelle scuole e i finanziamenti a iniziative religiose di ogni genere,che,non dimentichiamolo,coinvolgono grandi capitali e che in periodo di ristrettezze come questo sono molto piu’ vulnerabili a critiche.
chiar

myself

“” Una campagna laica sarebbe piu’ efficace concentrandosi su temi molto piu’ concreti e importanti,come l’insegnamento della religione nelle scuole e i finanziamenti a iniziative religiose di ogni genere,che,non dimentichiamolo,coinvolgono grandi capitali e che in periodo di ristrettezze come questo sono molto piu’ vulnerabili a critiche. “”

È cosa esclude che si stia facendo anche ciò?

Laverdure

@Mysef

“È cosa esclude che si stia facendo anche ciò?”

Ti faccio un paragone molto calzante:una regola fondamentale nella costruzione di un valido castello di accusa in tribunale e’ inserirvi soltanto i capi d’accusa per i quali si dispone di prove solidissime,escludendo gli altri.
Delle prove labili, o peggio ancora che si dimostrassero false,servono soltanto ad offrire enormi occasioni alla difesa,che smontandole indebolirebbe agli occhi della giuria anche quelle solide,per un elementare meccanismo psicologico ben noto ad Agatha Christie(ricordate “testimone di accusa” ?).
Lo stesso meccanismo vale se si conduce una campagna laica perdendo tempo ed energie su dettagli secondari relativamente innocui,che permette alla controparte di sfruttare il vecchio ma efficace cliche’ della “vittima di persecuzioni gratuite”
distraendo l’opinione pubblica dalle sue vere responsabilita come la pedofilia ecclesiastica che ,prese singolarmente,non sarebbero certo facilmente difendibili.

Congo

la penso esattamente come Laverdure.
Sono contrario anche alle manifestazioni scomposte contro i cattolici, come in alcuni casi è avvenuto in Spagna con l’ultima GMG.

Diocleziano

Io sono fedele al vecchio proverbio: ”L’importuno vince l’avaro”
quindi ROMPERE ROMPERE ROMPERE!!!………………………… :mrgreen:

teologo cattolico

..”ha buon gioco nel lamentarsi che qualcuno dedichi tante energie a combattere simboli cosi innocui e nel caso dei crocefissi nelle aule scolastiche cosi insignificanti”… hai colto in pieno.
Vi sono atei, ad esempio- se ben ricordo- l’ex-giudice Tosti, che a causa del crocifisso (simbolo dichiarato altrove insignificante) asserendo di non poter lavorare in sua presenza, ha perso il posto di lavoro. Io di certo non avrei rinunciato al mio per avere un crocifisso sul posto di lavoro.

Laverdure

@Teologo Cattolico

Spero tu sia d’accordo anche con la mia opinione che le Autorita Ecclesiastiche,paradossalmente,pur considerando la presenza dei corocefissi nelle aule scolastiche e negli uffici pubblici una questione tanto fondamentale da appellarsi
alla corte internazionale,hanno sfruttato il fatto che per la maggior parte dell’opinione pubblica si tratta di oggetti di importanza talmente scarsa da rendere incomprensibile
la richiesta della loro rimozione.
Allo stesso modo in cui troverebbero incomprensibile che qualcuno chiedesse la sostituzione dei nomi di piazze e strade dedicate a personaggi risorgimentali ,ormai privi di significato per i piu’,ma divenuti ormai una tradizione.

Francesco

“Io di certo non avrei rinunciato al mio per avere un crocifisso sul posto di lavoro.”

Teologo, che tu faccia parte di quelle persone che dicono di credere solo per convenienza e che per difendere il tuo credo poi non saresti disposto a nessun sacrificio lo avevo capito.
Poi chiedere di avere un crocifisso sul posto di lavoro e’ chiedere un ingiustizia non una cosa giusta (almeno nei paesi civili), quindi o sei poco intelligente a non capire la differenza di richiesta che ci sarebbe fra te ed il Giudice tosti oppure sei in malafede.

enrico matacena

Strana notizia , in Germania almeno in quella del nord , protestante, nei cimiteri ho visto lapidi, in genere con delle piccoole croci scolpite sopra, ma mai croci “tridimensionali “. E poi ho il dubbio che sotterrrare nei boschi possa rappresentare un problema di igiene pubblica .

SilviaBO

Si parla di urne, immagino contengano cenere, quindi materiale non pericoloso per la salute.

neverclean

Avrei chiesto un posto coperto, privo di segni e icone di qualunque genere, dove potessero ritirarsi a meditare coloro che non sono cristiani, invece di rimuovere la croce.
Molto diverso e’ il caso del crocifisso esposto nelle aule scolastiche statali italiane frequentate per legge da tutti i bambini, di qualunque credo siano i genitori: qui non c’e’ obbligo di frequenza, non ci sono minori implicati, non c’e’ un unico luogo pubblico.
Le battaglie sui simboli vanno fatte con gli argomenti giusti, ma vanno fatte. Forse hanno meno seguito e interesse di quelle relative al vil danaro, cose che tutti facilmente comprendono, ma sono ugualmente importanti, perche’ hanno una valenza culturale molto forte: si tratta di affermare un’etica laica anche nei simboli, cosa che pochissimi comprendono in Italia. I pivilegi economici di cui gode la Chiesa Cattolica in Italia sono in parte dipendenti dalla egemonia sull’etica e sui simboli che la gerarchia ecclesiastica esercita.
Il fascismo si e’ combattutto anche rimuovendo i fasci littori dagli edifici (pubblici): con i necessari distinguo (ma senza scordarci che il Papa defini’ Mussolini “l’uomo della Divina Provvidenza”), perche’ non dovrebbe valere lo stesso per i simboli della religione cattolica che abusivamente occupano i nostri edifici pubblici?

Senjin

Concordo. Anch’io avrei chiesto un spazio di pari metratura e importanza neutrale perchè le altre religioni e i non credenti possano meditare\riflettere\ricordare.

Markus

Io toglierei pure la croce di quercia.

Comunque questo fatto di volere le croci ovunque è una vera nevrosi.

Zeno

Da una parte vedo il fatto che se ti fai seppellire in un luogo naturale, qualsiasi cosa non naturale ci sta male, fossero pure gli angeli che spezzano le catene
Dall’altra sulla propria tomba che ognuno possa mettere quello che vuole

E comunque sta cosa che i cristiani hanno sdoganato la cremazione mi puzza, durante l’apocalisse chi è stato cremato non potrà tornare in vita

schiaudano

” fossero pure gli angeli che spezzano le catene”

…gucciniano… 🙂

StefanoM

“il crocifisso fa parte della tradizione cristiana”

VERO!

Una lunga tradizione di ignoranza, odio, dolore e morte.

teologo cattolico

Da buon laico permetterei a chiunque di usare i simboli che vuole (sempre in armonia con la natura..se qualcuno volesse erigere una piramide di dimensioni faraoniche avrei anche io da ridire qualcosa)

Alex

Io invece preferirei che i boschi venssero lasciati incontaminati.
Per chi vuole “decorazioni varie” nel luogo della propria sepoltura basta che scelga di farsi seppellire in un cimitero “tradizionale” dove potrà usare qualunque simbolo di suo gradimento.

Batrakos

Quando ci sarà la Resurrezioni dei Corpi toccherà anche a loro; non si scappa! 😉

Southsun

Io non capisco perchè pure i boschi debbano essere “invasi” da croci, pinnacoli e ammennicoli vari.

Per le sepolture religiose non sono stati forse inventati i cimiteri?

Bah.

Alterego

Situazioni diverse con soluzioni diverse.
Voglio dire che faccio un distinguo sui simboli nei relativi ambienti.
Scuole, aule di giustizia, ospedali pubblici, ecc….
In un luogo aperto come quello descritto, secondo me, ognuno dovrebbe essere libero di farsi seppellire come vuole e con il simbolo che vuole che lo rappresenti.
Vuoi la croce? Eccoti la croce.
Vuoli la stella di David? Eccola.
Vuoi una ceppa di c….? Ecccoti servito.
Vuoi che il tuo corpo finisca in una sala settoria a disposizione degli studenti di anatomia? Ok!
Vuoi essere incenerito e utilizzato come concime? Perchè no!
Se non siamo riusciti a raggiungere la libertà da vivi, che almeno da morti si riconosca a tutti questa libertà.

Francesco S.

Se la CDU è l’UDC tedesca, il nome è tutto un programma 🙂

Comunque quando sarà il mio momento, fregherò (non so se si dice così in tutte le parti d’Italia, in caso di dubbi leggasi “ingannerò”) optando per la cremazione con spargimento delle ceneri, così si risparmia spazio e soldi. Se sarò degno di memoria non sarà certo una lapide a ricordarmi.

Francesco S.

ERRATA CORRIGE

dopo il “fregherò” aggiungere tutti quanti altrimenti non si capisce un piffero.

RobertoV

CDU sta per Christlich Demokratische Union ed è il partito popolare cristiano, non solo cattolico perchè la Merkel è protestante, anche se l’origine principale è quella. Rappresenta insieme alla CSU (Christlich-Soziale Union), un partito (cattolico) di centro destra forte in Baviera, il partito popolare (cristiano) tedesco che si presenta sempre unito alle elezioni (CDU/CSU).
Lo paragonerei di più all’ex democrazia cristiana (anche se non unicamente cattolica come in Italia), piuttosto che all’UDC.

Beatrice

Meno interventi si fanno nei boschi e meglio è, ma tanto per non essere scortesi si potrebbe installare a fianco della loro croce una statua alta 3,50 metri e larga 2,20 metri con una walkiria che raccoglie i guerrieri caduti per portarli nel Walhalla …

Gérard

🙂 Tanto… oggi è la San Tharaco che si prega quando si teme l’oscurita….

alec

la questione è differente rispetto ai crocefissi nelle classi etc.

il bosco esiste già da prima ed è un luogo pubblico; non dovrebbero neanche numerare gli alberi ma usare il gps per localizzare le urne.
se uno vuole la sua croce vada in un cimitero normale.

Benjamin l'@sino

Anni fa accarezzavo un’idea per incrementare la copertura boschiva d’alto fusto e metterla al sicuro da interventi… ehm… fantasiosi di taglio e cucito. L’idea consisteva nel legare il rito della sepoltura a quello della posa di un albero longevo da piantarsi direttamente sul cadavere, in modo che questo, col tempo, venisse “inglobato” nelle radici. Una apposita legislazione, fondata sul culto dei morti già radicata nella mentalità comune, avrebbe dovuto impedire il taglio dell’albero in questione fino al momento della sua morte naturale. I boschi che sarebbero derivati dall’operazione sarebbero diventati luogo frequentato dai parenti in vita, unendo la pratica del culto dei morti al ripristino di un ambiente sano. Ovviamente, aumentando con gli anni i morti, si sarebbe ridotta la superficie coltivabile ed abitabile, il che avrebbe giocoforza imposto una revisione culturale, con l’emergere di una maggior consapevolezza di intervenire attivamente per il contenimento della popolazione.

Ah, che sognatore che ero! Mi faccio tenerezza da solo.

Benjamin l'@sino

Che bel testo! Non avevo mai sentito parlare di quella canzone. Ora ne cerco la versione audio, perché mi interessa sentire se la musica è all’altezza delle parole. In caso, proporrò ai miei “compagni di merende” musicali di inserire il brano in scaletta, per riproporlo al pubblico se ci capitasse di suonare “live”.

P.S. Bello scoprire che, se non scriveva tanto per scrivere, Guccini non era meno sognatore di me. 🙂

Benjamin l'@sino

Grazie per la segnalazione, Schiaudano. Però, che delusione! Un testo tanto poetico e toccante rovinato da una musica che definire “anonima” mi sembra un complimento da enunciare tra uno sbadiglio e l’altro. Mi vien quasi la tentazione di ri-musicarlo… non sono certo un musicista geniale, ma credo di poter fare di meglio rispetto a quel che ci propone Guccini in questo caso. 🙂

brikko89

Queste polemiche sanno tanto di cazzate !!
I problemi della laicità sono altri

Francesco

Solita tracotanza dei credenti, se avessero chiesto dove venissero seppelliti (penso che ci sia un qualcosa per indicare il luogo della sepoltura) di poter mettere un simbolo del loro credo allora va bene, no tutto il luogo deve diventare di loro appartenenza.

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