Poesie di Francesco Burroni sul sito UAAR

Pubblichiamo per gentile concessione dell’autore trentasei poesie di Francesco Burroni.

L’UAAR coglie l’occasione per ricordare a tutti i navigatori la raccolta di poesie incredule.

L’associazione

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19 commenti

il parroco di Funo

ho già fatto la penitenza.

domani mi vado a confessare

teologo cattolico

ma hanno un senso? Come falsifico una poesia? e se la poesia non è confutabile ha senso, può comunciare cuqlacosa di significativo? …..

Diocleziano

teologo,
dovresti porti queste domande quando leggi libri di teologia.
Fa niente… lascia perdere… va bene così…

bruno gualerzi

@ Diocleziano
Concordo. Sia con la prima che con la seconda frase.

Brachigobio

Personalmente, ritengo di no, ma non sono affari miei. Ti faccio comunque presente che non tutti gli atei sono dei pazzoidi scientisti come me.

bruno gualerzi

@ Brachigobio
Amo la poesia (ne ho perfino pubblicate)… ma ritengo più che apprezzabile, perchè onestro, il tuo commento.

Kaworu

capisco che tu sia più avvezzo al genere “sandra la salamandra” del tuo correligionario fan della hack, come standard…

firestarter

teologo,

la seguente e’ falsibicabile ma per ora ha resistito alla prova di tutti i tuoi interventi:

il teologo
si crede furrbo
ma e’ un patetico cogl

elena

Quindi un sonetto di Shakespeare, un dipinto di Klimt o un notturno di Chopin non ti comunicano nulla di significativo perché non sono falsificabili?

Brachigobio

Sì, più o meno è così. O meglio, non mi comunico nulla di cui io ritenga di dover tenere conto

Kaworu

che sarebbe? che non è possibile provare che certe cose sono “belle” o piacevoli?

Batrakos

Compito precipuo dell’arte, secondo me, non è quello di accrescere le conoscenze filosofiche o scientifiche della società, ma comunicare al fruitore -attraverso codici espressivi comuni oppure attraverso il loro superamento (nell’arte di avanguardia)- un’emozione che anche il fruitore può aver provato o può empatizzare, e dunque evocargliela attraverso un veicolo espressivo.
Poi capita che opere d’arte presentino anche tesi filosofiche o storiche, ma quello non è l’aspetto principale dell’arte stessa.

elena

@ kaworu: il trappolone del teologo era abbastanza scoperto 🙂 adesso dirà “visto? la scienza non è onnipotente, perché l’uomo è fatto anche di amore, arte, poesia e altre cose non quantificabili” e trarrà la conclusione che anche la teologia merita un posto di rispetto. Il guaio è che la teologia fa affermazioni inerenti a ciò che accade nel mondo: god of the gaps finché vuoi, ma una divinità “alla Epicuro” che se ne sta negli intermondi è incompatibile col verbo che si fa carne. Ed è proprio quando entra nel mondo che la teologia cristiana viene scientificamente s p u ttanata in quanto cozza con la banale realtà dei fatti.
Sul resto quoto Batrakos che ha già spiegato benissimo 🙂

Sempre Kaworu: ti chiedi se il Teologo intenda che non è possibile provare che certe cose sono piacevoli. Non voglio nemmeno sperare che il Teologo sappia qualcosa di neuroscienze e del perché il nostro cervello trova bello ciò che trova bello, probabilmente per quanto riguarda l’estetica si è fermato a Hegel. Tutto il resto è brutta scienza moderna, sia anatema!

teologo cattolico

@Elena..

..quasi.

1. Voglio dire che la scienza con il criterio scientifico di falsificabilità (non falsificabile ovviamente) non è criterio di sensatezza: la demarcazione non è criterio semantico… questione vecchia ..da forum.. Mi fa piacere che sia tu ad ammetterlo, aspettavo qualcuno. Batrakos è più furbetto di te..

2. questione un po’ nuova, non affrontata: La teologia fa affermazione anche sul mondo. Ma la scienza non è filosfia della natura ma scienza della natura: non parla di essenze naturali (altrimenti buttiamo Galileo..); la scienza fa affermazione sintetica a posteriori, la cui negazione non è contraddizione (kant docet)..che la scienza sia confutabile lo dice la scienza stessa. Di questo non abbiamo discusso sul forum..perchè mi sono cadute le braccia molto prima..

Batrakos

Non è questione di essere furbetti… magari la penso non proprio ugualmente di altri sulla scienza.

Io credo che per forza la scienza -sistema coerente ma incompleto per dirla col vostro Godel- debba reggere le sue fondamenta su principi non scientifici ma filosofici, altrimenti non si saprebbe nemmeno cosa sia il concetto di scienza, dunque non si potrebbe fare scienza, nè è pensabile che lo scienziato possa abiurare alla logica formale, che nei suoi assiomi -come mi correggesti giustamente rispetto ai postulati- non è certo falsificabile, ma evidente ed intuitiva.

Ma tutto ciò non porta certamente al verbo fatto carne, come dice giustamente Elena.

Ciò detto, rimane il discorso che l’arte non serve a formulare giudizi razionali.

firestarter

@ Batrakos

ma infatti si puo’ discutere sui fondamenti della scienza e della sua relazione con la filosofia. Tuttavia i teologi sono gli ultimi a poter parlare, non fosse altro che il dio dei monoteismi in voga oggi e’ mostruosamente incostistente, tanto che i teologi si guardano bene dallo spiegare come una eventuale legittimazione della “indagine teologica (ahahahhahah, ndr)” possa implicare la verita’ di affermazioni su un ente che interviene nel mondo fisico.

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