Il primate del Belgio e arcivescovo di Malines-Bruxelles André-Jospeh Léonard si dice contrario ad assegnare l’incarico di maestro di religione o di direttore di scuola cattolica a persone divorziate e risposate. Lo ha fatto con un articolo sulla rivista della diocesi Pastoralia, segnala La Croix. Arrivano critiche dagli stessi cattolici, visto l’elevato numero di divorziati risposati. Jean-Pierre Merveille, presidente dei direttori per l’insegnamento primario cattolico, ad esempio giudica il proposito “aberrante” e parla di possibili discriminazioni contrarie alla legge, se l’intenzione di Léonard fosse concretizzata.
Valentino Salvatore
Eh no, stavolta ha ragione l’arcivescovo.
Se vuoi dire di essere cattolico devi esserlo nel bene e nel male, non a correnti alternate.
Altrimenti è solo ipocrisia, come quella de “l’elevato numero di divorziati risposati”…
In linea di massima concordo. Però l’articolo dice che gli insegnanti di religione sono pagati dallo stato belga, allora secondo me è anche giusto sia lo stato a decidere i criteri di assunzione. Se fossero pagati dalla Chiesa, l’arcivescovo avrebbe completamente ragione.
Concordo pienamente.
L’articolo parla anche di direttori di scuole cattoliche.
E per gli insegnanti secondo me dipende… lo Stato belga decide anche il programma delle lezioni?
Se si, dopotutto hai ragione.
Se no, ribadisco quello che ho scritto aggiungendo che secondo me il lavaggio mentale dovrebbe essere un’attività extracurriculare, pagata coi soldi di chi vi partecipa.
eh no, non sono d’accordo.
Scuola pubblica o scuola privata poco importa: le discriminazioni sono tali ovunque avvengono.
L’insegnante di religione deve conoscere la sua materia. Punto.
Quel che pensa, quel che fa e quel che dice al di fuori della scuola e nell’ambito di ciò che è lecito e legale, non possono essere motivo di discriminazione sul lavoro.
Un conto è l’adesione ad un partito, una religione, un club.
Un conto è svolgere un lavoro per quel partito, quella religione, quel club.
Il fatto è che pure monsignor Léonard è stipendiato dallo Stato belga, in quanto arcivescovo di Malines-Bruxelles dispone di uno stipendio mensile lordo di 8.466,13€ al mese, più`auto di rappresentanza con autista, due residenze, un bonus di fine anno e indennità di ferie.
Anche a me fa schifo che sia lo stato belga a pagare.
Al di là di questo, secondo me non si tratta di discriminazione: se devi indottrinare seguendo quanto detto da un’organizzazione criminale internazionale, devi almeno farne parte.
Se devi solo limitarti ad esporre e spiegare le varie religioni, allora sì, anche secondo me è sufficiente che le conosca.
Qualcuno sa chi decide il programma del corso, in Belgio?
Bhe, perlomeno è coerente! Se ti definisci “cattolico” devi seguire le regole (escludendo il discorso giusto/sbagliato dell’essere cattolico 😀 )
Solo nel mondo assurdo della religione possono apparire regole logiche.
anche in Italia gli insegnanti di religione cattolica sono selezionati ad insindacabile giudizio del vescovo, ma sono pagati dallo stato
e l’insegnamento che fanno è impartito in conformità con la dottrina della Chiesa Cattolica (letteralmente e’ indottrinamento)
“anche in Italia gli insegnanti di religione cattolica sono selezionati ad insindacabile giudizio del vescovo, ma sono pagati dallo stato”
Sì, ma in Italia c’è un concordato tra stato italiano e stato della chiesa che ‘legittima’ questa assurdità! Credo che in nessuna altra parte del mondo esista uno stato sovrano esplicitamente confessionale che ‘concorda’ con un altro stato sovrano che dovrebbe esere laico la possobilità di ‘abilitare’ con propria scelta (i vescovi, che credo rispondano come tali prima al vaticano che allo stato) insegnanti/educatori che poi l’altro stato si impegna a pagare.
Da sempre sostengo che, danno per danno, è meno rilevante quello provocato da una chiesa di stato…
E’ così perché insegnare religione non è come insegnare matematica o geografia. Cioè l’insegnamento della religione presuppone una coerenza tra ciò che si insegna e ciò che si vive. Se si insegna il valore del matrimonio, non si può essere separati/divorziati.
Coerenza invece non richiesta se si è pedofili. Nessuno si era posto il problema con don Seppia, tanto per dire il primo che mi viene in mente, quando fu denunciato per molestie telefoniche, fu mandato in una piccola parrocchia per un periodo e poi tranquillamente (loro) rimesso in mezzo ai ragazzini in una di un quartiere popolare.
In cosa poi esattamente la gerarchia cattolica sarebbe (stata) coerente con l’insegnamento della religione?
E poi coerenza: le scuole cattoliche accettano tra gli iscritti i figli dei divorziati. E allora perché non i figli di una coppia omosessuale?
Marco,
e può insegnare religione cattolica chi si masturba o usa il preservativo?
E chi considera il divorzio e l’aborto un diritto?
E chi è d’accordo con il testamento biologico?
E chi convive?
E chi fa o ha fatto l’amore senza essere sposato?
E a chi piace e pratica fellatio e cunnilingus?
E chi non ha nulla contro l’omosessualità?
E chi è e pratica l’omosessualità?
Etc. etc. etc.
Eh, Marco, si può fare tutto questo senza pentirsene e insegnare religione cattolica?
C’ha ragione mio zio Nando: se fossero coerenti non sarebbero cattolici.
insegnare aria fritta in effetti è molto meno impegnativo che insegnare qualcosa di serio
Ancora dubbi sul fatto che la Chiesa cattolica non è compatibile con la democrazia?
coerente con la dottrina cattolica,quindi o.k.
Alecoatto.
L’ho appena scritto sopra: solo nel mondo assurdo della religione quelle regole hanno una logica.
e tu sei coerente con la dottrina cattolica?
masturbazione, anticoncezionali, rapporti prima di sposarsi, rapporti a nali, orali, etc. etc. etc.: tu sei coerente?
Da quel che scrivi (e da come lo scrivi) mi sa che hai una sessualità un po’ disturbata.
Che dici, sbaglio?
sbagli: mica è disturbato solo per quella 😆
Belgio, arcivescovo Léonard: “No maestri di religione divorziati e risposati”
Direi anche “No maestri di religione in generale”, soprattutto se pagati dalle scuole pubbliche.
ottima idea 😉
Per me i maestri di religione possono essere anche transessuali, basta che “insegnino” fuori dalla scuola pubblica.
sottoscrivo.
” Se si insegna il valore del matrimonio,non si pùò essere separati/divorziati”. Tantissimi cattolici sono separati,dovorziati,si risposano,convivono. Ipocrisia totale!
beh se è per questo c’è chi blatera di famiglia senza averne una…
com’è ‘sta storia?
Tanti cattolici NON vogliono avere figli. E’ questa la famiglia tanto osannata?
Per come e’ in calo l’adesione alla CCAR in Belgio, penso che questa ennesima discriminazione, non farà altro che aumentare il numero di critici nei loro confronti…Se si tratta di scuole statali, divorziati, risposati, omosessuali, ecc, ecc non dovrebbero certo essere esclusi dall’insegnamaneto della eligione.