‘Marxisti ratzingeriani’ a Bersani: “Nuova laicità e dialogo con la Chiesa”

E’ stata pubblicata su Avvenire – e ripresa da L’Espresso – la lettera di alcuni intellettuali di formazione marxista e ora in area Pd che esortano il segretario del partito Pierluigi Bersani a cercare un dialogo col mondo cattolico, sui temi della laicità e dell’etica. La lettera, dal titolo L’emergenza antropologica: per una nuova alleanza è firmata da Paolo sorbi (noto anche per le sue simpatie verso le ‘cure cristiane’ per i gay), Mario Tronti (tra i teorici dell’operaismo negli anni Sessanta), Giuseppe Vacca (presidente della Fondazione Istituto Gramsci) e Pietro Barcellona (il quale dichiarò tra l’altro che definirsi “atei è cretinismo” e che “l’ateismo è stupido”).
Sfide odierne come quella della “manipolazione della vita” “esigono una nuova alleanza fra uomini e donne, credenti e non credenti, religioni e politica”, si legge. Nella lettera vengono ripresi concetti espressi dal card. Bagnasco nel recente Consiglio permanente dei vescovi, che “meritano particolare attenzione”. In particolare la critica alla “cultura radicale” e la “proposta di nuove modalità di impegno comune dei cattolici” contro la “catastrofe antropologica”.
La “nuova laicità” e “l’assunzione di una responsabilità più avvertita delle Chiesa per le sorti dell’Italia esigono” non solo che si interloquisca a livello politico col mondo cattolico. Ma che si cerchino “forme nuove di collaborazione con la Chiesa”, si legge nella missiva inviata in vista del convegno cattolico a Todi. Si invita soprattutto il Pd ad una elaborazione chiara, in senso cattolicamente orientato, dei “valori non negoziabili”. “Il rischio incombente per un centrosinistra rassegnato a seguire derive radicali è di non riuscire a elaborare una cultura di governo all’altezza delle gigantesche sfide del nostro tempo”, si legge.
Due poi i “temi fondamentali del magistero di Benedetto XVI che nell’interpretazione prevalente hanno generato confusioni e distorsioni”, cioè “il rifiuto del ‘relativismo etico’ e il concetto di ‘valori non negoziabili'”. Secondo i firmatari, la “condanna” del relativismo “non travolge il pluralismo culturale, ma riguarda solo le visioni nichilistiche della modernità che, seppur praticate da minoranze intellettuali significative, non si ritrovano a fondamento dell’agire democratico in nessun tipo di comunità”. Il relativismo etico “permea, invece, profondamente, i processi di secolarizzazione, nella misura in cui siano dominati dalla mercificazione”.
L’altro tema è quello dei “valori non negoziabili”, concetto che “non discrimina credenti e non credenti, e richiama alla responsabilità della coerenza fra i comportamenti e i principi ideali che li ispirano”. Ma che “non nega l’autonomia della mediazione politica”. “Non si può quindi far risalire a quel concetto la responsabilità di decisioni in cui, per fallimenti della mediazione laica, o per non nobili ragioni di opportunismo, vengano offese la libertà e la dignità della persona umana fin dal suo concepimento”, si sostiene.
I firmatari criticano sia le “scelte opportunistiche del centrodestra”, ma anche il “determinismo scientistico del centrosinistra” e invocano una “mediazione laica” che “rischiara il terreno di confronto fra credenti e non credenti”.
Per questo il Pd deve “promuovere un confronto pubblico con la Chiesa cattolica e con le altre confessioni religiose operanti in Italia”.

Valentino Salvatore

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57 commenti

Laverdure

E’semplicemente l’ennesima dimostrazione di come marxismo,comunismo e ideologie varie
altro non siano che religioni “camuffate”,i cui seguaci non hanno nessuna difficolta a passare
ad altre relgioni nel caso quella praticata sia crollata.

Sai

Oppure i signori in questione sono degli spudorati opportunisti.
Che teoria idiota la tua, complimenti.

Laverdure

E che osservazione acutissima la tua a proposito dell’opportunismo.

Claudio

I catto-comunisti sono il peggio del peggio, cattolici e comunisti allo stesso tempo, bleah…

baudopippo

L’unico che ha detto qualcosa di saggio é Sai.
Laverdure é il classico tipo che non avendo mai letto una pagina di Marx si rifugia negli stereotipi. É molto + facile.
Claudio e Sandra avrebbero fatto bella figura dicendo che cattolico e comunismo sono semplicemente ossimori.
La solita indigestione di luoghi comuni.

Laverdure

Dimenticavo:l’importante e’ avere dogmi a cui aggrapparsi,nonche’,nel caso degli intellettuali,mecenati disposti a cricompensare la loro fedelta.

fab

Laverdure, ricordo che il comunismo è, in essenza, rendere collettiva la proprietà dei mezzi di produzione.
Io sono comunista; se ti sembro un bigotto…

Mauro Ghislandi

Definire il comunismo con otto parole mi pare un po’ riduttivo.

teologo cattolico

quoto. Aggiungi all’elenco anche l’ideologia scientistica e l’evoluzionismo materialistico.

FSMosconi

@teologo

*l’evoluzionismo materialista*

Della serie: quando sei con le spalle al muro dal punto di vista logico-scientifico, di’ che ti c’hanno costretto… 🙄

Southsun

@ teologo.

Per non parlare dell’ideologia cristianista e di quella teologica. Le “scienze” della fuffa più vuota e pretestuosa.

Non avete fatto NULLA per 2000 anni riguardo al benessere dell’uomo. Se era per voi eravamo ancora al feudalesimo, e ancora parlate??

Giorgio Pozzo

ideologia scientistica?? Che roba sarebbe?
evoluzionismo materialistico?? Adesso inventiamo anche neologismi privi di significato?

Otzi

Per Bagnasco! Ovvio. O meglio per quella libertà religiosa che si sostanzia con la pretesa di conoscere l’unica verità sulla vita, sulla famiglia, sul proprio dio. Quindi di sapere con certezza quale sia il bene comune senza negoziazione alcuna!
Il solito sacro fascismo, nazismo, totalitarismo.

baudopippo

ci sono ci sono ma non si vedono, non é ancora il momento.
Quelli che fan + caciara sono quelli finti ed aimé la maggiorparte.

fabio

sono stanco di questi venduti e opportunisti che sarebbero capaci di legalizzare la pedofilia pur di fare un favore alla chiesa

Davide

“forme nuove di collaborazione con la Chiesa” non avrà per caso come significato connotato “forme nuove di sponsorizzazione alla chiesa”?

Marco A

Spero proprio che il PD non ascolti le farneticazioni di questi pagliacci.
Bisognerebbe portarli in un centro d’igiene mentale: ne hanno davvero bisogno.

crebs

Io sono d’accordo con quanto espresso dalla lettera.

Sono d’accordo nel senso che, secondo la mia opinione, le varie (e spesso incomprensibili) sensibilità circa la/le religione/i devono uscire allo scoperto.
Personalmente non voterò più per i PD nel caso che la linea espressa dalla lettera di cui parliamo venga fatta propria dal partito, ufficialmente o meno.
Intendo dire che un’alleanza privilegiata con l’UDC, come vorrebbero D’Alema e altri la intenderei come accettazione sottintesa di questa linea.
Il problema comincia a diventare quasi irrisolvibile, in quanto SEL e IDV non sono certo campioni della laicità.
Io insisto a dire che i radicali sono inaffidabili, COME AMPIAMENTE DIMOSTRATO, nelle persone e nei comportamenti, anche recentissimi.
L’unica soluzione, insufficiente, che intravedo è quella legata al voto di preferenza, se mai ce lo ridaranno in modo da privilegiare i politici laici.
Avete citato nelle ultimissime il politico che dovrebbe (in realtà non c’è traccia alcuna di questa proposta nè sul suo sito e nè su quello della Camera) aver presentato la proposta di legge per devolvere alla riduzione del debito pubblico le scelte inespresse sull’8×1000.
Se non mi confondo, mi sembra che Citati a Milano sia su posizioni laiche, mentre Renzi sembra sulle posizioni di Fioroni.
Fateci conoscere le posizioni in materia dei politici di TUTTI I PARTITI.
Per esempio si potrebbe dedicare una sezione del sito a questo; i politici interessati a farsi conoscere per le proprie posizioni laiche ( ed anche per le opinioni su altri temi) potrebbero scrivere a questa sezione; chi non scrivesse evidentemente non sarebbe interessato.
E’ un’idea, non necessariamente la migliore; sono piuttosto deluso, qualunque partito io decida di votare rischierei di dare il voto a un Vendola, ad un Fioroni, ad un Capezzone, ad un Quagliarello, ad un Giovanardi e non saprei come evitarlo.

enrico matacena

Anche Turati , Kautski e Bernstaein erano in origine marxisti (per non poarlare dei più miseri e recenti D’alema e veltroni), poi l’ opportunismo li portò a tradire la causa del movimento operaio.
Certe degenerazioni sono già avvenute in passato e avverranno anche in futuro sia sul tereno della difesa del lavoro che su quello della laicità . Del resto anche tra chi finora pretendeva di essere il rappresentante della laicità in Italia, come i radicali, si assiste ai saldi di fine stagione come quello dell’ aiuto al governo più clericale della storia repubblicana per raggiungere il numero legale qualche giorno fa alla camera .
Cio vuole una sinistra laica autenticamente sinistra e autenticamente laica: il PD è ormaiu la nuova DC

Nathan

I primi tre citati, passati alla storia come opportunisti, in realta erano dei modelli di coerenza progressista in confronto a quelli citati dopo.Al peggio dell’opportunismo non c’è limite.
Circa i firmatari dell’appello, di paolo sorbi, celebre in gioventù per la pubblica contestazione di un quaresimale anicomunista nel duomo di Trento, che scatenò un casino terrificante in città, si sapeva da anni che era diventato cattotalebano. Mi stupisce Mario Tronti e anche Giuseppe Vacca, forse perchè non ho seguito le lo involuzioni ideologiche.

Maurizio_ds

Questi non sono marxisti, ma semplici peoni in cerca di pubblicità.

andrea tirelli

Ma da quando in qua ci sono marxisti comunisti nel pd?

E cercherebbero il dialogo su laicità ed etica con Ratzinger?
Me l’immagino:

Inizio del dialogo
C’è una sola etica, quella cattolica e una solo laicità, quella che prende in considerazione solo l’etica cattolica.
Fine del dialogo.

massi

Non vi sembra molto materialista che gli “uomini” (quei personaggi a noi noti, che della politica fanno il loro mestiere) sopravvivano a qualsiasi loro idea precedente, senza smettere di ritenersi indispensabili in qualsiasi partito finiscano?

Batrakos

Io sono di estrazione marxista anche se non capisco che abbia più a che vedere il PD con il marxismo analitico.

Personalmente credo che il dialogo coi credenti, quelli più socialmente sensibili, sia possibile ed utile laddove si parli di difesa dei diritti di lavoratori e disoccupati, cioè di stato sociale, visto che sono temi che interessano diverse parti sociali e che non si possono risolvere settariamente.
Mettersi a parlare coi cattolici di ‘scientismo’, ‘relativismo’, ‘temi etici’ credo che sia qualcosa che col materialismo storico e l’analisi di fase abbia poco a che fare, soprattutto ove venga presentata come un’impellenza nell’agenda politica e non, semmai, come scelta di sensibilità che può interessare individualmente qualche compagno.

Batrakos

Aggiungo un punto importante: il dialogo coi credenti di base su temi sociali non vuol dire necessariamente dialogo con le istituzioni-Chiesa che li rappresentano ‘spiritualmente’.

Batrakos

Non è mica sempre vero, Massi.

Parla di temi sociali con quelli di Noi Siamo Chiesa o con gente delle Comunità di Base -che poi erano anche contrari al crocifisso nei luoghi pubblici e spesso sulla laicità hanno buone posizioni- e vedrai che ti troverai a parlare con gente ragionevole.

Poi noi possiamo disquisire una vita sul fatto che non siano veri cattolici o addirittura sul fatto che oggi dentro il cattolicesimo sia tutto e il contrario di tutto, però, di fatto, trovi autodefiniti cattolici che si discostano dall’ubbidienza totale e completa ai loro superiori, ma questo non nega che nei fatti non tutti i cattolici siano codini reazionari.

massi

La Chiesa è verticalmente organizzata.
Non ascoltarne le parole senza osservare la struttura.
Lo Stato Vaticano, è appunto uno Stato il cui sovrano (il papa) raccoglie in se tutti i poteri, è il papa vivente che elegge i vesovi che eleggeranno il papa successivo, è uno Stato misogeno, dove il potere è unicamente in mano a vecchi maschi.
Questo potere, la dove influenza altre sovranità, funge da cinghia di trasmissione e, per così dire, le informe di sé e le condiziona in tal senso, condizionandone i popoli: insegnando l’umiltà a chi umile lo è già, per condizione sociale. I quali, da parte loro, sono “buoni cristiani” fin tanto obbediscono alla Chiesa e portano l’acqua al suo mulino. Altrimenti son fuori. Inoltre ciò, per la Chiesa, oggi comporta un altro vantaggio: quando le tirannie che ciò alimenta cadono, la Chiesa se ne disssocia, ma senza dismettere la sua idologia totalitaria. Ovvero, fedele a quella cosa che si trascina dietro da millinni, che è la fede in un sovrano assoluto: però adattata alle politiche del momento – ma agente in esse in quella direzione.

Batrakos

Massi.

Guarda che sono d’accordo sulla struttura verticistica della Chiesa, nè ascolto le sue parole, ma guardo i fatti.
Ovvero -guardando i fatti- noto che questa struttura verticistica è spesso un colosso dai piedi d’argilla, nel senso che non mette a tacere del tutto le voci dissonanti, nemmeno quando lo vuole.
Che poi essa sappia recuperarle in seguito a proprio vantaggio è altra verità, ma dal punto di vista che affrontiamo, poco importante.
Poco importante perchè, se io riesco ora a parlare coi cattolici socialmente più lontani dalla difesa dello status quo generale, forse riesco, ora, ad aumentare una base di consenso per impedire ancora di più la deriva che stiamo vivendo, perchè in certi casi serve collaborazione su temi comuni; poi ci si potrà dividere su altri punti, semmai ve ne sia necessità.
Relativamente a questo problema di urgenza sociale, il dilemma etico dei ‘cattolici contro’ rispetto alla struttura a cui devono obbedienza, è problema loro e non mio.

massi

Così, ad occhio e croce, dubito che siano più loro ad aver cambiato te e i vertici della Chiesa voi insieme, che triceversa (non ci conosciamo, perciò prendi questa considerazione come “considerazione in generale”).

Batrakos

Difficile che due chiacchiere con qualche cattolico mi abbiano cambiato: ho la scorza abbastanza dura, ma la mente abbastanza aperta per sapere che tra il bianco e il nero esistono innumerevoli sfumature..
Sui vertici e il loro rapporto con costoro non credo proprio, nè mi pare che quanto tu affermi sia minimamente sostenuto dal dato oggettivo: difficile trovare cattolici che si esprimono nettamente contro la presenza di crocifissi, per farti un esempio.
Spero almeno che tu sappia di quel che parli; non ci conosciamo ma, vista la mancanza di argomenti, non credo che abbia una chiara percezione della cosa.
Sarebbe come dire che la teologia della liberazione abbia cambiato in peggio i militanti non cristiani in Sud America e che i vertici della Chiesa abbiano cambiato entrambi laggiù: i fatti dicono il contrario.
Nel piccolo, l’esempio di Noi Siamo Chiesa e delle Comunità di Base è analogo.

alessandro

praticamente auspicano la venuta di una sinistra ancora meno sinistroide rispetto all’attuale e che , di fatto, non può rappresentare nessuna alternativa….

massi

La Chiesa cattolica è verticalmente organizzata, i suoi fedeli li ha in tutti gli strati sociali e i preti sono come vestiti del suo armadio: ci sono per tutte le taglie sociali e vanno tutti bene purché portino l’acqua al suo mulino. Però più ti avvicini al vertice più quel potere coincide con l’idea di un sovrano assoluto, perciò, più di assoluto di dipinge chi lo ricopre (ed infine, chi non è d’accordo è fuori).

giulio

Si invita soprattutto il Pd ad una elaborazione chiara, in senso cattolicamente orientato, dei “valori non negoziabili”.

E questi sarebbero marxisti? E hanno pure il coraggio di sciacquarsi la bocca con la “laicità”?

Francesco S.

Marxisti Ratzingeriani mi sembra una bestemmi sia per i marxisti sia per i ratzingeriani.

Il marxismo è ateo e materialista per definizioni, che ci dimentichiamo il materialismo storico e “religione oppio dei popoli”. Molti confondono tra marxismo che è una filosofia e comunismo che è l’ideologia politica che prende le mosse da esso.

Uno non si può dire marxista se non abbraccia anche l’ateismo o comunque l’incredulità. Comunista cattolico si può essere ma marxista credente no.

Mi dispiace solo per il povero Gramsci che deve avere per presidente di una fondazione che porta il suo nome un “ratzingeriano”, proprio lui che era ateo e di preti non ne volle nemmeno sul letto di morte.

Francesco

La trilogia del voto.

Per un pugno di voti.
Per qualche voto in piu’.
Il clericale, il bigotto e l’ateo devoto.

Paul Manoni

Sentivo quasi la mancanza di questi… 😉
E’ evidente che il “polpettone” sponsorizzato da Bagnasco, in attesa di un’identità propria, con dei leader ben definiti, attira come vengono attirate le api col miele.
Tutti vogliono salire sul carrozzone! Fascistelli, comunistelli, destra e sinistra, tirano tutti “mammona” per la giacchetta, auspicando di incrementare il voto col il loro favore.
Datemi retta…Speriamo che si costituisca presto, sto pseudopartito dei cattolici, affinchè non circolino più cattofascisti o cattocomunisti in ogni dove. 😉

Mauro Ghislandi

Non c’è nulla di cui stupirsi. Basta rileggersi gli atti dell’assemblea costituente per capire che fin dalle origini della Repubblica Italiana c’è stata una sostanziale convergenza di interessi tra cattolici (con la Democrazia Cristiana) e i comunisti (con il PCI) su temi come l’inserimento del Concordato nella Costituzione.

Anche in seguito il PCI si segnaló per la sua sostanziale assenza sul tema dei diritti civili: se fosse stato per loro la legge sul divorzio (che peraltro nel Regno d’Italia liberale giá c’era) e la legge 194 sulla IVG non sarebbero mai arrivate, o con molto ritardo.

Batrakos

Il PCi secondo me lì fece sostanzialmente un’errore di debolezza e mancanza di audacia.
Si è pensato che l’incontro col mondo cattolico e la sua egemonia sociale su esso passasse sulle concessioni religiose (un po’ come alcuni oggi sull’islam) per aprire una discussione sociale, e spesso ebbe una paura matta di perdere consensi da quel mondo, mostrandosi troppo realista come dimostrò il referendum, a cui va detto per onestà che, a quel che so, i comunisti, anche se arrivati tardi, non lesinarono le loro capacità organizzative nella macchina referendaria anche perchè, a quel punto, il PCI non doveva perdere proprio per le conseguenze che temeva.
Altrimenti i comunisti, a livello individuale e nel loro microcosmo di azione, molto spesso fecero professioni atee e laiche e si presero serenamente le loro scomuniche; nella mia città, Senigallia, ad esempio la lapide a Simoncelli fu voluta dal sindaco comunista Zavatti, fatto che scatenò le ire del mondo cattolico.
Ma la paura dei vertici di perdere l’aggancio col mondo cattolico che ne avrebbe dovuto determinarne, risolte alcune questioni sociali, il successivo scontro politico per l’egemonia -ecco il cattocomunismo e l’attenzione del PCI agli umori d’oltretevere)- ha determinato in molti casi il contrario: un cedimento al clericalismo.

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