Il Comune di Sesto Fiorentino, in provincia di Firenze, metterà a disposizione la palestra comunale anche alle donne islamiche, in maniera esclusiva. Per due giorni alla settimana infatti queste potranno fare fitness e altri sport anche senza velo e in tuta, usufruendo di spazi dove non sarà consentito l’accesso agli uomini, nel rispetto della tradizione islamica. L’iniziativa, riporta il sito Stranieri in Italia, viene definita “islam friendly”ed è stata concordata con una locale associazione di donne arabe. Per il vicesindaco e assessore all’immigrazione Ivana Niccoli, si tratta di un modo per favorire “integrazione, un’occasione per stare insieme, per uscire di casa e incontrarsi”.
Valentino Salvatore
Per il vicesindaco e assessore all’immigrazione Ivana Niccoli, si tratta di un modo per favorire “integrazione, un’occasione per stare insieme, per uscire di casa e incontrarsi”
Ahahahahahahaha!!!!!!
Eccola, l’integrazione voluta dagli integralisti. “stare insieme” riservando uno spazio in esclusiva e senza possibilità di frequentazione ad altre persone.
E c’è pure chi ci crede… roba da matti!
già mi immagino la faccia degli islamici : che beoti! basta che pronunciamo la parola integrazione e questi ci concedono di tutto.
Mio nonno diceva: senza il fesso il furbo non vive.
eh la saggezza popolare.
non ho mica capito…
una cosa che evidentemente NON favorisce l’integrazione, per questi figuri è un modo per favorire l’integrazione?
ah beh.
sono io che non ho ancora fatto l’upgrade alla neolingua, scusate.
Anch’io fatico a capire come aprire uno spazio VIETATO a chiunque non sia una donna mussulmana integralista possa favorire l’integrazione.
Se donna italian avessero preteso un spazio dal quale escludere sia gli uomini che tutte le donne non italiane mi domando quale sarebbe stata la reazione.
Se vogliono il loro spazio vietato agli infedeli perchè non se lo aprono a spese loro?
metaforicamente parlando, io continuo a pensare che dei cani da guardia che leccano le mani a tutti quelli che entrano in casa, non siano particolarmente validi per il loro ruolo.
non so se si capisce quel che voglio dire.
Kaworu,sei stata tanto chiara quanto amara. Dover ingoiare questi tristi figuri è divenuta oramai cosa impossibile. Alla fin fine, preferisco i preti.
Kaworu, sei stata adamantina. E hai tanta di quella ragione che non ti basterebbe venderla: per farla fuori tutta dovresti regalarla!
Kaworu, probabilmente è perchè integreranno eventuali donne non musulmane in caso siano ammesse a partecipare. Figata, eh? (Sarcasm mode)
Anche perchè, se una fanciulla di Sesto Fiorentino volesse andare in palestra a quell’ora, che fanno, le chiedono di che religione è prima di farla entrare?
Ogni religione rinchiude l’individuo al suo modo, il “come” sono solo sfumature di ogni indottrinamento.
Ma le donne non islamiche possono partecipare?
Solo se per strada camminano dietro al loro marito.
Beh, bella domanda… anche perchè come le distingui? Quelle che arrivano in palestra con il velo lo sono, le altre no? E quelle che normalmente girano non velate? O si fa una tessera apposta? Ma divisa su base religiosa? In una palestra comunale?
Come Silvia, anche io mi chiedo se sia una palestra aperta anche a donne non musulmane.
In quel caso sì che potrebbe favorire l’integrazione, ma sarebbe solo una palestra femminile, come già esistono per le donne italiane e non.
Il problema è alla fonte, se il lavoratore musulmano (o di altre religioni) immigrato viene in Italia deve prima passare un esame, non solo di italiano, ma anche di storia e diritto costituzionale, se non ritiene cosa giusta la parità tra i sessi e il diritto della donna a disporre della propria vita, allora è meglio rispedirlo nel proprio paese, a fare la fame ma da buon musulmano.
Lo stesso esame, e ponendo l’accento sui propri diritti/doveri, lo imporrei alle donne e figli musulmani (come di altre religioni).
Ah, prima una visita ginecologica alle donne siano esse mogli e figlie, se hanno subito infibulazione, il caro lavoratore musulmano sia spedito a casuccia sua.
Ma che bello, chiudono la palestra per due giorni alla settimana al 90% della popolazione locale (uomini e donne non musulmane). Se fossi un cittadino di Sesto Fiorentino mi incxw~@~ di brutto.
Da quello che leggo nella notizia l’ingresso sarà vietato agli uomini e mi aspetto che non ci saranno istruttori uomini, al massimo eunuchi.
Comunque se viene fatta una cosa del genere mi sembra un primo passo verso l’integrazione. L’idea di donne musulmane e donne non musulmane nello stesso ambiente sicuramente integra di più di un donne musulmane in casa da sole o tra di loro.
“metterà a disposizione la palestra comunale anche alle donne islamiche, in maniera esclusiva.”
non mi sembra che questo implichi “donne islamiche E non islamiche”.
L’articolo originale però non parla di esclusività.
Non che la cosa mi piaccia particolarmente, ma se partecipano anche le donne non islamiche va già un po’ meglio.
Quindi per far entrare le donne in palestra ci sarà la domandina sull’appartenenza religiosa, o una tessera ad hoc? E’ una discriminazione bella e buona… ma si sa…
se vogliono una palestra per sole donne, possono iscriversi alla fitness first che ha palestre per sole donne.
ma ho come la sensazione che l’obiettivo non sia questo.
No, anche secondo me l’obiettivo non è questo.
Può darsi che per qualcuna delle partecipanti lo sia, ma chi promuove certe iniziative mi sa che sia animato da altri intenti.
tu dici?
io sono una persona molto realista e pratica.
e magari sbaglio (spero, ma raramente succede), ma mi pare che l’intento sia fare un favore agli islamici e raccattare voti.
vedi quel che dicevo sui cani prima.
Credo anch’io. Ma mi pare una visione miope da parte loro: davvero credono di ottenere voti? Secondo me è più probabile che si formi un partito islamico.
i nostri politici SONO miopi, in quanto, come dei cani, sono stati abituati a leccare la mano a chiunque gli desse una grattatina dietro alle orecchie.
il problema è che adesso ci sono altre mani che si allungano per la grattatina.
e anche gli islamici non sono cretini.
se è così facile e comodo, perchè metterci la faccia? stessa tattica cattolica, del resto. la dc non tornerà, ma nemmeno la di, per dire.
O forse siamo miopi noi, che non abbiamo capito che in realtà loro hanno già previsto tutto: arraffano finché possono, poi quando tutto andrà a catafascio fuggiranno all’estero e ci lasceranno nella m****. La grattatina mi sa sia concreta, monetizzabile. L’immigrazione è un grande business, chi è furbo può sfruttarla per arricchirsi.
vabbè, l’ipotesi “hammamet” la prendo in considerazione da tempo 😉 nel senso che è da un pezzo che mi aspetto un epilogo simile dai nostri politicanti
Secondo me l’espressione “in maniera esclusiva” intendeva “per sole donne”. Non ci sono tracce di “solo donne musulmane” tra gli articoli, per cui finché non c’è prova mi sembra una scelta infelice.
l’iniziativa e’ “islam fondamentalista friendly”
conosco musulmani la cui moglie va tranquillamente al lavoro e esce con amiche e amici
vai a farlo capire ai “cani che leccano la mano a tutti quelli che entrano in casa”.
se ti metti a 90 per una religione, è difficile perder l’abitudine quando ne arriva un’altra…
e i nostri cari cattos non sembrano averlo capito.
Strano che i loro mariti gli lascino usare attrezzi normalmente toccati da “infedeli”.
E’ il nuovo che avanza. E quello che avanza di solito va a male.
Grandiosa battuta, Fab. Me la segno a futura memoria, perché mi sa che la riciclerò, prima o poi.
Zeno luoghi “solo donne” (o solo uomini) esistono. Sono locali privati però (palestre, saune, ecc.), non comunali. E in palestra ci sono un sacco di corsi che pur non essendo “solo donne” o “solo uomini” sulla carta, lo sono nei fatti, perchè alcune attività raramente interessano un genere piuttosto che l’altro.
(So che a Londra hanno fatto la stessa cosa in alcune piscine comunali, i non musulmani sono ammessi in quelle fasce orarie solo se seguono il regolamento musulmano: ossia costume islamicamente approvato, vasche divise per genere… )
“integrazione, un’occasione per stare insieme, per uscire di casa e incontrarsi”
E a casa loro non potevano farlo? Evitando di venire a rompere i datteri in Italia…
Gli uomini islamici che impongono alle loro mogli di rinchiudersi, coprirsi o di frequentare un determinato gruppo di persone hanno un’autostima così bassa che necessitano di coprire la loro vergogna con il giustificativo della “tradizione” islamica.
Un assessore all’immigrazione che aiuta all’autoemarginazione giustificandola come un processo d’integrazione farebbe meglio a fare il gelataio o il pizzaiolo: ormai siamo così abiutati a questa decadenza istituzionale che non ci stupiamo più di niente.
Per una volta voglio fare il buonista:
chi ha promosso questa iniziativa forse ha pensato che, in questo modo, ‘ste poverette ALMENO potranno uscire di casa…
(prometto che non farò più il buonista fino a Halloween del 2013) 😉
non bastava un corso di uncinetto?
Per farsi un burka?
Uno, due, tre… ssssssì, sssssssì, prova…. prova…. Prove tecniche di piegamento a 90°. Uno, due, tre… ssssssì, sssssssì, prova…. ah! ah! prova…. Prove tecniche di piegamento a 90°.
Una palestra per sole donne la posso mandare giù, una palestra per sole donne musulmane assolutamente no.
Comunque è un bel dilemma, cedere all’integralismo pur di permettere a delle povere disgraziate di uscire di casa e vedersi, oppure mantenere ferma la laicità e l’integrazione fra i generi passando sopra a queste donne.
la questione però spesso è più complicata di “povere disgraziate”
Alcune di quelle disgraziate sono talmente rimbecillite dalla religione che ci credono. Del resto esistevano anche schiavi convinti che la schiavitù fosse giusta.
Potevano quantomeno garantire l’accesso a tutte le donne. Anche se il problema dell’incontro con l’altro sesso dovranno pure affrontarlo prima o poi, questa sessofobia religiosa la devono superare, non è che un uomo si butta (se non è un animale) addosso a qualunque donna e per di più tutta velata.
Ho trovato questo link, in effetti i corsi sono rivolti a tutte le donne anche se non credo che ci sarà la fila per iscriversi fra le donne sestesi:
http://immigrazioneoggi.it/daily_news/notizia.php?id=003480
Non è la situazione ideale, ma è meglio di nulla e può essere un piccolo passo per smuovere qualcosa anche in quelle donne che vedono sé stesse solo come schiave nate per servire gli uomini.
Temo invece che ogni “favore” di questo genere promuova l’ apertheid sessuale & promozione della ghettizzazione comunitarista.
Inoltre che la cosa sia stabilita formalmente o meno, molto probabilmente alle non islamiche saranno praticamente imposte le regole islamiche di abbigliamento e comportamento, cosicche’ molte si ritireranno e verra’ meno la millantata occasione di integrazione almeno fra donne.
In Francia, hanno fatto un esperienza di questo tipo in una piscina a Lilla, la quale era all’origine, per tutte le donne . Alla fine è diventato un luogo di segregazione di donne musulmane . Cosi dopo 6 o 7 anni hanno preferito concludere quest’esperienza .
http://palaestinafelix.blogspot.com/2011/10/il-partito-musulmano-ennahda-condanna.html
Il Partito musulmano Ennahda condanna l’attacco alla casa del produttore TV che ha mandato in onda film islamofobo
Il Partito tunisino del Rinascimento Musulmano (Ennahda) in un comunicato emesso nel week-end ha definito ‘eccessivo’ e ‘non giustificabile’ l’attacco della folla alla casa del dirigente del canale Nessma TV, che la settimana precedente ha mandato in onda un film di propaganda anti-islamica. Ali Marayedh, del Consiglio esecutivo di Ennahda, ha dichiarato la ‘ferma contrarietà’ del partito ‘a ogni azione che vada contro la legge’, pur riconoscendo che la trasmissione del programma (un filmato di animazione francese che attacca e tenta di mettere in ridicolo la Repubblica Iraniana e la religione musulmana) é stata ‘una grave provocazione’.
In seguito alla diffusione del programma folle di migliaia di persone hanno dimostrato prima di fronte agli uffici di Nessma TV, quindi davanti alla casa del dirigente Nabil Karoui; quest’ultima manifestazione, poi, iniziata pacificamente é degenerata quando alcune dozzine di persone si sono lanciate contro la casa devastandola. Karoui e famiglia, comunque, non erano presenti ed erano stati scortati dalle autorità in un luogo protetto.
Molti osservatori tunisini e nordafricani ritengono che Nessma TV si sia prestata a trasmettere il film di propaganda islamofoba proprio nella speranza di causare reazioni violente, con lo scopo di influenzare l’esito delle prossime consultazioni elettorali del 23 ottobre, con le quali verranno eletti i 217 rappresentanti incaricati di stendere una nuova carta costituzionale che andrà a sostituire quella in vigore sotto il regime del dittatore Ben Ali, deposto a gennaio 2011.
La regista del film d’animazione è iraniana e si chiama Marjane Satrapi . Giovane, lei e la sua famiglia si sono trasferiti all’estero ( La sua famiglia era vicina al partito comunista – il suo zio era dirigente di quel partito ) .
L’unica cosa che non andava giù per gli più stupidi, è che dio era rappresentato come un grande vecchio . Tutto quà .
Non vedo in quale modo questa TV commerciale avesse voluto influenzare, in un modo o nell’ altro, gli risultati delle prossime elezioni .
Ma il vicesindaco Ivana Miccoli, prima di affermare quelle cose in palese contrasto con il reale, aveva bevuto del Chianti o del Sassicaia?
Del Tavernello ovviamente…
Non bastava che i politicanti si genuflettessero davanti ai preti, ora strisciano a leccare i piedi dei maschilisti islamici, che schifo.
L’idea di una palestra per le sole donne musulmane mi fa venire l’orticaria. Specialmente quando penso che i bravi maschietti islamici non hanno alcun problema a iscriversi a palestre dove ci sono orari nei quali la clientela e mista e dove, esattamente come i bravi maschietti italici, se possono vanno a rompere le palle alle clienti e dove, se possono e anche se non possono, esattamente come i bravi maschietti italici vengono mandati a c….e.
Su queste basi anch’io sarei d’accordo nei riguardi di palestre per sole donne, non necessariamente soltanto per le islamiche.
Detto questo ho sentito che recentemente alcune atlete egiziane sono state costrette, in una manifestazione sportiva, a velarsi e ad allenarsi in orari differenti rispetto alle loro colleghe non oppresse da dettami religiosi.
se ciò è vero si tratta di un comportamento nauseante, che sa di discrimanazione e pregiudizio nei confronti, prima delle altre ragazze non musulmane che partecipavano alla manifestazione e poi nei riguardi delle stesse atlete egiziane vergognosamente poste sotto tutela.
Non ci vedo nessunissima “integrazione” in questa pessima iniziativa.
Le donne islamiche verranno SEPARATE del resto di chi li circonda…Ghettizzate, con tanto di sala funzionante a giorni alterni.
Premesso che concordo con quanto detto da molti di voi, e cioè che chi viene in italia si deva adattare alle nostre regole di uno stato laico (beh almeno in teoria….), e quindi non dovrebbero esserci favoritismi per questa o quella religione-usanza-tradizione religiosa (men che meno se di stampo maschilista).
Premesso ciò, se vi andaste a leggere il comunicato nel sito del comune http://www.comune.sesto-fiorentino.fi.it/Engine/RAServePG.php/P/64421SFI1000/M/25101SFI1001
è scritto che l’iniziativa è limitata ad una fascia oraria di un ora e mezza ed è aperto a tutte le donne (mussulmane e non), peraltro durante l’orario di pranzo in cui non c’è, in genere, un elevato afflusso di gente in palestra.
A queste condizioni io mi sento di dire che non è un grosso sacrificio e che magari c’è davvero la speranza che queste donne (indottrinate), o almeno qualcuna di esse, riescano davvero ad aprire gli occhi…. (anche senimmagino sia una speranza vana la mia).
Islam friendly = Nazi frendly