In vista dell’incontro interreligioso ad Assisi del prossimo 27 ottobre, Benedetto XVI ha invitato anche alcuni atei nel suo ‘Cortile dei Gentili’. Si tratta della psicanalista e filosofa francese Julia Kristeva, il professore di filosofia alla UCLA Remo Bodei, il messicano Guillermo Hurtado, tra i fondatori della rivista Dìanoia e il filosofo Anthony Clifford Grayling, promotore del New College of the Humanities a Londra.
Prima di lanciare il progetto del ‘Cortile dei Gentili’, il card. Gianfranco Ravasi, presidente per il Pontificio consiglio per la cultura, aveva definito l’UAAR “folcloristica”. Ma ha invitato Grayling, presidente della British Humanist Association e socio onorario della National Secular Society. Entrambe associazioni che rappresentano i non credenti in Gran Bretagna e aderiscono all’IHEU (International Humanist and Ethical Union), organizzazione che riunisce le realtà atee e agnostiche e di cui fa parte proprio l’UAAR. Lo stesso Grayling, noto per il suo attivismo sul fronte laico, è stato anche uno dei relatori al convegno In un mondo senza Dio organizzato dall’UAAR lo scorso maggio a Genova.
AGGIORNAMENTO DEL 19 OTTOBRE. Grayling non si recherà più all’incontro organizzato dal ‘Cortile dei Gentili’, perché si tratta di un evento di contorno nel contesto di un pellegrinaggio religioso. “Pensavo che originariamente fosse il modo per avere una discussione col papa sulla posizione della religione nella società”, ha detto al Catholic Herald, “ma quando è venuto fuori che era un evento minore e che ciò che volevano era che questi ospiti accompagnassero il papa in pellegrinaggio, a quel punto ho deciso di non andarci”.
Valentino Salvatore
si saranno resi conto che “folcloristico” risultava un Cortile dei Gentili avente nel ruolo di “Gentili” solo atei devoti
Non so se questi invitati accetteranno o non accetteranno l’invito… ma, quali che siano gli interlocutori, il giudizio sul ‘cortile’ per quanto mi riguarda non cambia. Una sorta di ‘incontro al vertice’ con atei o agnostici ritenuti ‘importanti’ che si risolverà in una ‘tavola rotonda’ del tutto accademica, con tanto fumo e ben poco arrosto.
Aggiungo. Personalmente credo nel confronto tra credenti e non credenti sulla base di considerazioni qui più volte espresse, ma, appunto, trovando interlocutori ad esempio su un blog come questo, fuori da ogni ufficialità.
Partecipare al Cortile è l’ultima cosa che gli atei seri dovrebbero fare, perché questa messinscena non serve una cippa a confronto, ma soltanto alla Chiesa per legittimarsi maggiormente con le sue pretese di ingerenza sulla vita sociale di tutti, e non solo dei suoi seguaci.
Julia Kristeva è atea come Giuliano Ferrara, per intenderci. Quindi siamo a posto.
Bhe, hanno trovato l’ennesima occasione per sorseggiare insieme un aperitivo nel cortiletto dei gentili “Prima lei, oh no si figuri prima lei, oh come le sta bene quel drappeggio santità, ma che dice è lei ad essere favolosa, dove ha comprato quel braccialetto, mi fa impazzire!”.
Ma guarda che dovrebbe essere un ‘ricevimento’ solo per uomini! (^_^)
Scusa, non ho letto con attenzione. In effetti è stata invitata anche una signora…
ma che c’azzeccano gli atei con b16 ??? utilizzino meglio il loro tempo visto che abbiamo una sola vita !
Mossa astuta: invitano un rappresentante della IHEU, di cui fa parte anche l’UAAR.
Pero` invitano un rappresentante inglese, cosi` delegittimano l’associazione italiana, che e` piu` pericolosamente vicina e puo` influenzare di piu` la vita sociale del paese.