La Malta Humanist Association ha diramato un comunicato stampa in cui esprime la sua preoccupazione per le polemiche sorte a seguito delle dichiarazioni di ateismo da parte del giornalista televisivo Lou Bondi (cfr. Ultimissima di ieri). La vicenda è partita da un articolo pubblicato sull’organo di stampa del Partito Laburista (Bondi è un nazionalista) in cui si definiva “scioccante” l’ammissione di ateismo di Bondi. La MHA sottolinea che usare tale definizione per l’ateismo di una persona è anacronistico e sembra sottintendere che andrebbero presi provvedimenti in merito. Ancora più sconcertante per la MHA è il fatto che a seguito di queste dichiarazioni l’avvocato ed esponente laburista Toni Abela ha chiesto ad un giudice di esprimere un parere riguardo dichiarazioni rese precedentemente da Bondi, mentre testimoniava sotto giuramento in una causa per diffamazione. Secondo Abela, infatti, poiché Bondi aveva giurato di dire la verità baciando un crocifisso, alla luce della sua dichiarazione di ateismo tale testimonianza andrebbe invalidata.
Nel comunicato la MHA definisce inaccettabile che si metta in discussione una dichiarazione giurata a causa dell’ateismo di chi la rende, così come non si metterebbe mai in discussione un’analoga testimonianza resa da un musulmano o da un ebreo. Purtroppo, invece, la MHA si dice a conoscenza di diversi procedimenti, in particolare separazioni con affidamento di figli, in cui gli avvocati fanno leva proprio sul fatto che la controparte di sia dichiarata atea con lo scopo di influenzare la corte. Inoltre, come si osserva nel comunicato, in genere nei tribunali maltesi si parte dal presupposto che il testimone sia disposto a giurare baciando il crocifisso e spesso di fatto quella è l’unica opzione che viene presentata. Il testimone può naturalmente rifiutarsi di farlo, ma in pratica questo non avviene quasi mai proprio per la preoccupazione che un rifiuto simile possa inficiare la propria testimonianza gettando un’ombra di discredito. Nel 1996 perfino l’ex primo ministro maltese Alfred Sant, laburista, fu pesantemente attaccato proprio per essersi rifiutato di prestare giuramento sul crocifisso.
Massimo Maiurana
a Malta sembrano essere in un medioevo peggiore del nostro
Però stanno uscendo segnali di riscossa come il referendum e queste prese di posizione; noi invece stiamo andando indietro, almeno così mi pare.
già
e chi lo avrebbe mai detto che i cattolici, o comunque in generale i credenti, quando sono in maggioranza discriminano?
se sei convinto di avere la Verità non ti sfiora nemmeno il concetto di discriminare o fare violenza
dici e ti dici di fare il bene degli altri, e il fatto che avvenga contro la loro volontà è ininfluente perché è “per il loro bene” e in nome della “Verità”
sarcasmo 😉
Quel che penso l’ho appena espresso in risposta a Grendene (il suo è il primo commento in assoluto).
Qua dico che all’inizio temevo di avere problemi immotivati di allucinazione (a meno che qualcuno non mi avesse messo l’LSD nel caffè), visto che leggendo Bondi avevo pensato ad un altro Bondi, ovviamente quello ‘nostrano’…
Malta è nel Medioevo e stanno messi peggio di noi, sicuramente.
Pensate che a Gozo, l’isola più vicina alla Sicilia, in una diocesi di 33.000 abitanti, c’è un prete ogni 150 abitanti. In Italia c’è un prete ogni 1.250 abitanti.
Nel referendum per il divorzio nell’Isola di Gozo ha prevalso il NO.
Mentre in tutto il mondo chiudono i seminari minori, a Malta, stato con 410.000 abitanti, ci sono ancora 70 bambini e ragazzini tra i 10 e i 18 anni reclutati per farli diventare preti.
Da Malta provengono molti preti d’esportazione in Italia, che spesso risiedono a Roma o in Piemonte.
Uno di questi è mons. Scicluna, che in Vaticano si occupa dei preti pedofili. A lui si rivolsero le vittime di don Ruggero Conti e lui disse che non ne sapeva niente. Dopo qualche settimana il prete fu arrestato.
I casi di pedofilia pretesca a Malta sono molto più numerosi che in Italia, in rapporto al numero dei preti. Ratzinger è riuscito a reclutare qualche vittima per farsi la bella faccia quando è andato in visita nell’arcipelago.
Uno di questi preti pedofili ce lo hanno spedito in Italia, don Felix Cini, che ha pattegiato una pena per atti di libidine su delle bambine a Grosseto. Attualmente se ne sta beatamente protetto dal vescovo “antimafia” di Campobasso, Bregantini.
certo che un ateo baci il crocifisso mi sembra veramente una contraddizione – non si può stare con il piede in due staffe ! a proposito tutto ciò mi ricorda qualcuno in italia: il pd di veltroni & c. ?????
p.s.
mio nonno per non indossare la camicia nera – visto che era comunista – prima è stato mandato al confino – poi è dovuto emigrare – ma certo che quelli erano altri uomini – diaciamo con le p.a.l.l.e. !
Ma Bondi chi? L’ex ministro della Cultura? Ha cambiato opinione? Ma no quello è Sandro!
Sti bigotti prima pretendono che tutti giurino sul crocefisso e poi dicono che la testimonianza degli atei non è credibile perchè gli atei non credono nel crocefisso.
Superior stabat lupus.
può esser stato credente nel momento in cui baciava il crocifisso, ed essere diventato ateo in seguito!
Oppure può aver baciato il crocifisso da ateo, visto che un bacio per un ateo non significa nulla… semmai è il giuramento che ha valore legale, e quello è indipendente dalla religione del giurante
A Malta chiederebbero a mussulmani ed ebrei di baciare il crocifisso per “convalidare” la loro testimonianza??? 😯