Il fratello di Emanuela Orlandi, figlia di un funzionario vaticano e rapita in circostanze misteriose il 22 giugno 1983 senza essere stata ritrovata, ha recentemente lanciato un appello al papa. Pietro Orlandi chiede a Benedetto XVI, “nella sua duplice veste di capo di Stato e di rappresentante di Cristo in terra”, di “porre in essere tutto ciò che è umanamente possibile per accertare la verità sulla sorte della sua connazionale Emanuela Orlandi”. Come riporta Agensir, è possibile aderire all’appello rivolto al papa.
Valentino Salvatore
La vedo dura Pietro… mi dispiace.
Solidarietà tanta.
Speranze niente !
Che ci aspettiamo che BXVI scopra gli altarini di GPII dopo averlo fatto “santo subito”
per necessità di cassa ?
è già un miracolo che nazinger abbia ammesso che GPII è stato di manica larga con i preti pedofili……e lo ha fatto solo perchè doveva o scaricare tutta la colpa delle protezioni sistematiche sul “governo precedente” o ammettere di avere continuato anche lui la stessa politica del predecessore, e tra le due sceglie sempre la prima…..tanto se il colpevole è morto e la colpa è del passato, si può sempre chiedere scusa e far finta che l’immagine di tutto il complesso sia pulita senza neanche dover agire per porre rimedio alle colpe, un po’ come dimostrò GPII quando chiese scusa per l’inquisizione…..
Risponderà: ”Non expedit”…
Come capo di stato è troppo preso dalle questioni finanziarie e politiche.
Come rappresentante (piazzista? ) di cristo conta quanto il re di picche.
aspetta e spera.
però chi vive sperando…
Nel caso di Pietro(ma come in tanti altri casi) e preferibile vivere sparando piuttosto che vivere sperando.