Napoli, protocollo d’intesa arcidiocesi-Regione: “Finanziamenti anche per chiese e musica sacra”

Lo scorso 5 settembre è stato firmato dal card. Crescenzio Sepe, arcivescovo di Napoli, e dal presidente della Regione Campania Stefano Caldoro (Pdl) un protocollo d’intesa per realizzare “azioni comuni” in vari campi, come l’educazione e la cultura. Previsto quindi un intervento di manutenzione “straordinaria” per la cattedrale di Napoli “ed altri beni ecclesiastici siti nel centro storico”, ma anche la ristrutturazione del Tempio di Capodimonte. Si punterà pure a “vivificare e diffondere, come prassi abituale, l’antica tradizione del canto e della musica sacra nel corso delle liturgie nelle chiese e nei conventi di Napoli e della Campania”. Questi e altri punti, da attuare d’intesa con l’arcidiocesi, che “entro i limiti delle proprie disponibilità, concorre con beni, strutture e aree”: mentre la Regione “si impegna a sostenere gli interventi con contributi finanziari specifici”.

Valentino Salvatore

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18 commenti

Matteo

Questi si che sono interventi fondamentali, soprattutto in tempi di crisi (che la CCAR evidentemente non percepisce), la ristrutturazione di una cattedrale e la diffusione della musica sacra sono proprio irrinunciabili

whichgood

Questa è l’unica eucarestia scientificamente verificabile che la chiesa riesce a fare, la trasformazione dei soldi pubblici in beni ecclesiastici.

Purtroppo non è un atto di fede ma concretamente di malcostume, indecenza e mancanza di ogni senso civico. 2000 anni di furto e sfruttamento dell’ignoranza umana.

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faidate

Prima o poi bisognerà che le scelte abbiano le relative ricadute su chi le ha fatte. Se a Napoli un malato avrà bisogno di cure, un impiegato dovrà chiedergli preventivamente: “Preferisci essere curato o ascoltare la musica sacra in chiesa?” E magari anche “Per chi hai votato?” (nel senso di chi ha scelto di finanziare la Chiesa o invece l’ospedale). Poi comportarsi di conseguenza. I farmaci oppure un disco di musica sacra.

whichgood

L’unica convinzione (altro che religiose! ) che hanno i prelati è quella di ricevere concretamente piogge di soldi pubblici e donazioni che in buona fede i credenti danno in realtà per beneficenza.

Che schifo di organizzazione a delinquere !

whichgood

Crescenzio en su iglesia festejaba
mientras Caldoro nuestro dinero regalaba;
los angeles del cielo bajaban
a pedir la parte del botìn que les esperaba.

Luciano Volpato

Ora sappiamo quale ricetta propone la chiesa per superare la crisi: canta che ti passa. Alleluia.

Il vantaggio del bosco.

Il Protoccollo d’Intesa é un’ottima cosa.

Alecattolico

Giustissimo la musica sacra,oltre alle preghiere,alla Santa Messa fa sentire ,toccare,gustare,odorare,vedere Dio Onnipotente ,uno e trino,con tutti i suoi santi,i sui angeli.

whichgood

🙂

Lo dice uno che è d’accordo in pagare €20 all’organista !. Sei proprio buffo oltre che ipocrita. Sono d’accordo sul fatto che il tuo dio odora, ma forte forte !

whichgood

scusa ma toccare e gustare dio non “suona” un po’ blasfemo, a proposito di musica?. Si “vede” che di musica non capisci proprio niente.

Kaworu

immagino che tu ti riferisca ai suoni che produci con la mano sotto all’ascella.

Kadeen

Io direi che è un ottimo modo di bruciare soldi. Invece di generare inutili sprechi di denaro pubblico finanziando progetti la cui utilità è quasi nulla e ristrutturare i beni ecclesiastici con manutenzioni “straordinarie” che più che altro andrebbero definite ordinarie vista la frequenza con la quale esse avvengono, ormai infatti è straordinario se si compiono interventi di manutenzione su edifici pubblici che veramente ne avrebbero bisogno e sono utili a tutti come scuole, ospedali e biblioteche pubbliche, tali flussi di denaro dovrebbero essere indirizzati finanziando ciò di cui veramente tutti hanno bisogno. Sai, le manutenzioni agli ospedali sono utili per curare chi è malato fornendo un ambiente più sicuro e un maggior numero di attrezzature mediche, le manutenzioni alle scuole sono utili per mantenere in sicurezza gli studenti e fornire loro materiale migliore per il proprio percorso di studi e la propria formazione culturale, ciò consente di migliorare il servizio pubblico erogato a vantaggio di tutti i cittadini, la gente ha bisogno di cure mediche e di una formazione culturale, non di canti e lavaggi del cervello

Otzi

Mi diceva un Napoletano al quale, neanche un mese fa, esprimevo il mio disappunto per le cataste di immondizie in via Medina, che quelle costituivano la cosa più bella che possedevano i Napoletani. Immaginarsi quindi le chiese e la musica sacra quanto sono più puzzolenti e nocive!
Eppure per far la guardia al sangue di san Gennaro pubblicamente esposto per otto giorni si sono impiegati agenti dello Stato, pagati da tutti gli Italiani.
Le immondizie sparirono improvvisamente il pomeriggio di venerdì 30 settembre.
Il Presidente della Repubblica era presente al vicino Teatro di San Carlo quella sera stessa per la rappresentazione Terra di Luca Francesconi. Prima della mezzanotte le cataste di immondizia riapparvero miracolosamente nella loro stabile permanenza.

picchus

Francamente mi sfugge perchè questa cosa dovrebbe essere un problema. Lo stato, la Ue, le regioni, i comuni ecc. finanziano tutta una serie di attività ritenute rilevanti o significative per numeri o natura e non è negabile che la Chiesa, nelle sue varie espressioni nazionali e locali, abbia un ruolo nella vita sociale di questo paese. Può non piacere, si può non essere d’accordo ma è un dato di fatto. Avendo a lungo fatto parte della dirigenza di una ONLUS so bene come funzionano i finanziamenti, regionali statali o internazionali, ed era dura vedersi scavalcare in classifica, quando magari proponevi un progetto culturale e assistenziale valido, da associazioni che proponevano la conta delle foglie che cadono in autunno (e non è una battuta) o cose simili, ricevendo migliaia o decine di migliaia di contributi pubblici (arrivateci da soli come vengono stilate queste graduatorie). Quanto sopra nell’Ultimissima, a meno di evidenti distorsioni e malversazioni, ricade legittimamente tra ciò che può essere finanziato. In tempi di crisi si potrebbero tagliare altre cose, dagli sprechi alle consulenze d’oro, dagli stipendi e pensioni milionari ai privilegi e benefit assegnati anche al cugino del compagno di classe dell’ultimo degli assessori.

Roberto Grendene

1)
l’arcidiocesi “entro i limiti delle proprie disponibilità, concorre con beni, strutture e aree”

2)
la Regione “si impegna a sostenere gli interventi con contributi finanziari specifici”

quindi l’arcidiocesi ospita e decide, la Regione paga
è la sussidiarietà, bellezza

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