La Procura di Trapani sta indagando su 13 persone, accusate di aver sottratto fondi alla diocesi addossando la responsabilità al vescovo Francesco Micciché, scrive L’Unità. Si tratterebbe di complotto ordito da ambienti interni alla Chiesa. Al centro dell’indagine c’è infatti don Ninni Treppiedi, sacerdote sospeso a divinis da un anno e già direttore amministrativo della Curia, accusato di furto, calunnia, frode informatica, ricettazione, furto, falso ideologico. In particolare, ha versato dal 2008 a familiari e complici circa 172 mila euro sottratti dalle casse delle sue parrocchie di Alcamo e Calatafimi. I complici del prete avrebbero anche inviato lettere minatorie al vescovo, da cui l’accusa di stalking. La Guardia di Finanza ha effettuato perquisizioni e indagato sulla compravendita di immobili durante la gestione di Treppiedi. Il sospetto è che il parroco abbia falsificato la firma per diversi rogiti, visto che il vescovo afferma di non saperne nulla.
In particolare, il secondo filone dell’inchiesta vede indagati anche due giornalisti, i quali tempo fa avevano sostenuto di aver ricevuto minacce di morte perché si occupavano del prelato. Sono accusati di aver montato, in combutta con l’ex parroco, una campagna stampa contro il vescovo Micciché, accusandolo falsamente di aver fatto sparire un milione di euro, di aver comprato ville per i parenti e di avere un aiutista vicino alla mafia.
Valentino Salvatore
Certo che Ninni Treppiedi non ha un bel nome.
Cani che si scannano tra loro…
Non mi viene nessun altro paragone.
Cani rabbiosi, sì, ma quanti soldi circolano nelle parrocchie!
Hai mai sentito parlare delle riciclerie di denaro sporco?
Ma che belle cose all’interno degli ambienti cattolici !.
Fedeli: continuate a mandare i vostri figli in parrocchia e dare i vostri soldi a queste belle personine. Farete pure tanti punti nel vostro cielo ma la vita non è un gioco !.
L’ho scritto più volte e lo riscrivo: che la Guardia di Finanza faccia indagini su tutto il territorio nazionale sulle proprietà immobilari e/o su conti bancari di parenti stretti dei preti……
e non solo.
teoricamente quello già lo fanno.
Ma come mai, teologo, cerchi parita’ di trattamento, solo dopo che qualche tuo compare viene preso con le mani nella saccoccia?
Ma che bell’ambientino di timorati di dio. Dai nostri cattotroll nulla da dire ?
non ho capito se vuoi sostenere la tesi che gli atei non frodano, rubano, ecc. Sono posizioni che ancora, nonostatne mesi di frequentazioni dell’uaar, mi sfuggono.
no per carità.
si tratta semplicemente di sostenere che chi ciancia di moralità, non ha nessuna autorità per farlo.
Dovresti capire, teologo, che certe “posizioni” esistono solo nella tua testa.
caro Teo ;Sono posizioni che ancora, nonostatne mesi di frequentazioni dell’uaar, mi sfuggono.
Furto =……….
Peculato=……….
Completa le risposte.non ho completato per evitare di confonderti le idee (poche
ma confuse).
kaw:
non ho capito: vuoi dire non si può parlare di moralità? Che parlare di moralità sta “cianciando” al vuoto? che non esiste una morale?
e chi dovrebbe essere autorizzato per te? l’ateo? vuoi dire che se ti porto un esempio di ateo che evade le tasse, froda, ecc.. allora nessun ateo può fare un discorso di morale, trattare di morale…o non può dire che non si devono evadere le tasse?
“sacerdote sospeso a divinis da un anno”
ma quale solerzia nella sospensione quando in ballo vi sono i soldi del vescoco anzichè l’integrità fisica e psicologica dei bambini
non c’è che dire proprio dei bravi rappresentanti di cristo quello che anva dicendo: beati i poveri perche di loro è il regno dei cieli !!!!!!!!
…E i poveri capirono che il ‘regno dei cieli’ era uguale allo Zen di Palermo.
I ricchi continuarono a vivere nel Vaticano.
ben venga la crisi delle vocazioni
Non mi risulta che in questa storia qualcuno abbia rinnegato le proprie convinzioni religiose, vai a raccontare palle e deviare l’attenzione nella tua parrocchia.
Costui è talmente ladro che viene accusato di furto due volte?
E’ il mistero di cristo, è uomo e anche dio e quindi delinque due volte.
Dante diceva nella sua Commedia, riferendosi al clero:”sotto il manto vanno due bestie” ( cioè: il prete, o clericale che sia, andando a cavallo nel medioevo, ed il cavallo sono due bestie uguali); oggi i clericali non vanno più a cavallo ma in macchina, però sempre bestie sono restate; animali sitintivi, putridi, irrazionali e senza timori del prossimo.
Ma Flò è andato in qualche romitorio per gli esercizi spirituali ????