Morte Gheddafi, Famiglia Cristiana critica il “Sic transit gloria mundi” di Berlusconi

Caustica Famiglia Cristiana verso il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, che aveva così commentato la morte del dittatore libico Muhammar Gheddafi: “Sic transit gloria mundi” Nel corsivo, volutamente ricco di espressioni latine, si legge che “dopo quel baciamano” di Berlusconi al Raìs “era naturale associare gloria a Gheddafi”. “Cosa c’è stato tra lui e Gheddafi? Forse un ‘do ut des‘?” si chiede il settimanale. “Se fosse vero sarebbe stato meglio una ‘damnatio memoriae‘ piuttosto che esercitarsi nel ‘carpe diem‘”, si legge.

Luciano Vanciu

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42 commenti

Sandra

Forse perché Berlu ricorda Giuda … oh, ragazzi, occhio a chi bacia il premier.

Laverdure

“perchè lo critica? ha sbagliato la pronuncia?”
No,perche’si irrita se qualcun altro adotta la sua astuzia di parlare in modo incomprensibile
ai piu’ per ispirare rispetto,grazie al fascino del “misterioso”.
O forse pensate che la percentuale di persone che non conoscono questa espressione sia piccola,in un paese dove moltissimi non conoscono nemmeno il significato del vocabolo
“eterosessuale” (solo per fare un esempio)e si indignano al sentirlo ?

Batrakos

E comunque il ‘sic transit gloria mundi’ speriamo che valga anche per Berlusca: lui in un modo o nell’altro sembra impossibile da cacciare dalla politica.
Certo, il tempo sarà comunque giustiziere, solo che bisogna vedere come ci ritroveremo l’Italia al termine della sua parabola politica.

francesco

sic transit gloria mundi è una espressione che vale per tutti i gerarchi e carrieristi.
Dato che in italia ne è proprio lui il primo destinatario, berlusconi ovviamente quando parla non sa quello che dice. Si vede cha ha il cervello fuso.
Peraltro fino a poco fa gheddafi era un suo caro amico. Questo fa capire quanto valga l’amicizia e la coerenza (valori da lui spesso declamati) per berlusconi.

god afternun

Questi di famiglia cristiana sono insopportabili con le loro lezioncine di latino. Sono più ascoltabili i discorsi rozzi dei leghisti in dialetto.

dog no god

Durante il famoso baciamano gli avrebbe sussurrato “memento mori”.

Giulio Bonali

La gloria dell’ eroe anticolonialista Gheddafi, guida della resistenza libica e africana non tramonterà affato, anzi!
Sono imiserabili, criminali assasini suoi e della Libia che finiranno nella cloaca della storia!
Ma ormai l’ Occidente sta sprofondando in un obbrobrioso abisso di ignominiosa brabarie.
Se fossi arabo sarei fiero dei miei eroi, da europeo mi vergogno profondamente!

Sandra

Ma insomma, mi pare difficile da sostenere la faccenda della gloria dell’eroe, se supplica “non sparate” o “cosa vi ho fatto?”. Fosse stato un eroe, avrebbe accettato di morire (perché era la fine che lo aspettava, anche con il giusto processo) con una certa dignità, invece è morto da vigliacco che era.

bruno gualerzi

Ho sempre guardato con grande sospetto la figura dell’eroe (“beato quel mpopolo che non ha bisogno di eroi!”)… ma non avrei mai pensato di trovarvi incluso anche Gheddafi!
E non voglio nemmeno pensare agli altri ‘eroi’ come lui che potrebbero fargli compagnia…

francesco

Chi aspira al potere non è un eroe, però è vero che gheddafi ha decolonizzato la libia e questo è un dato di fatto che nessuno può negare.
Se non fosse stato per lui probabilmente avremmo avuto in libia una sfilza di dittatori fantocci filooccidentali in giacca e cravatta, come ce ne sono in quasi tutti i paesi di tradizione islamica.
Il suo suo errore di calcolo (come dittaore) è stato credere che la sua ferocia antiislamica gli avrebbe garantito sempre la protezione degli USA e degli stati loro subalterni.

francesco

Sandra, giudicare un altro per come si comporta di fronte alla propria morte non ha senso perchè non sai come ti comporteresti tu in una situazione simile

Laverdure

@Francesco
Allo stesso modo in cui Idi Amin Dada ha decolonizzato l’Uganda.
Non e’ un caso che un simile eroe si rifugiasse proprio in Libia a suo tempo:affinita elettive, evidentemente.

bruno gualerzi

@ francesco
“Il suo suo errore di calcolo (come dittaore) è stato credere che la sua ferocia antiislamica gli avrebbe garantito sempre la protezione degli USA e degli stati loro subalterni.”

Ma davvero pensi che sia stato questo il suo ‘errore’? Francamente non riesco a capacitarmi quando si tira in ballo la ragion di stato e i rapporti di forza presenti come si dice sullo ‘scacchiere internazionale’ di fronte – in questo caso – a quaranta anni di dittaura feroce pagata ad un prezzo umano incalcolabile dalla popolazione libica. Che fa il paio con:
-per alcuni con il nazifascismo che sarebbe da vedere in funzione antisovietica ;
-per altri con lo stalinismo che sarebbe da vedere in funzione anti imperialistico/capitalistica;
-per altri con l’imperalismo/capitalismo prima anglo-francese e poi americano che sarebbe da vedere in funzione della esportazione di una civiltà, di una cultura, di una democrazia, dai quali tutta l’umanità avrebbe tratto giovamento;
-per altri ancora con il franchismo e dittature analoghe che sarebbero da vedere in funzione di una difesa dei valori cristiani…
e così via; ultima legittimazione per il ricorso ad un intervento armato da vedere in funzione antiislamica…
senza considerare come tutto ciò sia stato pagato con un prezzo umano che – nonostante tutti i conclamati progressi della civiltà – ha visto ogni volta uscire da queste vicende un’umanità sempre più povera, dove ci si continua ancora ad ammazzare con una voluttà, con un entusiasmo, con una ‘necessità, che neanche all’età della pietra, come se crepare per una ‘clavata’ o per una ‘bomba intelligente’ facesse qualche differenza.
E in genere si bolla con gli infamanti epiteti di utopista, buonista, pacifista velleitario e imbelle, chiunque tenta… non importa a questo punto a quali valori, ideologie, religioni faccia riferimento… di tirarsi fuori di questa logica perversa. E così, in nome del relismo, di questo realismo che ritiene di doversi comunque inserire nei rapporti di forza tra le varie potenze schierandosi da una parte o dall’altra… vanno bene anche i Gheddafi.

Sandra

francesco,
purtroppo so benissimo come mi comporterei, non sopporto la vista del sangue.
Ma Gheddafi era un dittatore, e i dittatori sul sangue altrui ci ridono. Sul proprio invece si comportano come potrei comportarmi io, ossia in modo patetico. I vigliacchi sono forti con i deboli, e deboli con i forti: mi sembra che calzi a pennello per Gheddafi, come a tanti altri del suo stampo.

Giulio Bonali

Se credi alle balle dei ciminali di guerra e contro l’ umanità occidentali (e dei loro ascari locali), allora ti raccomando di fare la brava, che così Babbo Natale ti porterà tanti bei regali.

francesco

Sandra, lo so benissimo che i vigliacchi sono fortissimi con i deboli e debolissimi con i forti. Nel nostro piccolo credo che ognuno di noi ne è testimone.
Non sto dicendo che gheddafi fosse un brav’uomo. Ma bisogna cercare di vedere (e capire) le cose con i fatti accertati e non con gli slogan o con le informazioni fornite dai giornali e tv di regime.
Che io sappia non è stato mai accertato che gheddafi fosse uno sterminatore di libici. Gheddafi ha preso il potere indubbiamente per ambizione personale, ma così facendo ha buttato giù una monarchia, cosa di per se molto lodevole.
Devi anche tenere conto del contesto in cui agiva che è quello dei paesi arabo islamici. Quasi tutti i regimi che appartengono a quel contesto sono regimi fantoccio fiancheggiati da alcuni (non tutti) i paesi dell’occidente. USA in testa ed altri paesi (tra cui l’italia) accodati in posizione servile.
Tra questi paesi alcuni sono monarchie, come per es giordania, marocco, arabia saudita; altri quasi monarchie come gli emirati ed altri più modestamente dittature ‘familiari’ come la siria. Tali paesi sono tutti notoriamente corrotti e filo-occidentali. I gerarchi del regime che imperversa in italia, che fino a ieri erano alleati ed amici di gheddafi e che oggi fanno finta di essere contro le dittature, sono poprio quelli che foraggiano questi regimi.
In particolare per quanto riguarda le monarchie (di cui abbiamo ancora degli esempi nella miticamente democratica europa) vorrei ricordarti che in tali regime il popolo è per definizione suddito. Tali regimi (tra cui inghilterra e sopagna, tanto per fare dei nomi) non hanno il diritto di dare lezioni di democrazia a nessuno.
Resta poi da vedere quale regime seguirà quello di gheddafi.
Intorno alla cosiddetta primavera araba c’è moltissima retorica e falsità. Soprattutto sulla primavera libica.
Ricordo le immagini trasmesse in televisione dalla libia che mostravano gente che portava cartelli fabbricati in serie con scritte in un inglese perfetto.
Tu pensi davvero che sia stato il popolo a farli?
Perchè tutti quei cartelli in una lingua straniera che la stragrande maggioranza dei libici neanche conosce?
Inoltre, c’erano anche molte bandiere monarchiche.
Questo secondo te che significa?
Forse che i libici vogliono tornare indietro a fare i sudditi?
Inoltre il fantomatico ‘capo’ della rivolta è una persona notoriamente legata all’occidente e vissuto per anni a londra.
Ti sembra forse che siano tutti dettagli insignificanti?

Per quanto riguarda invece il giudizio volevo solo dire che in genere è meglio non giudicare le persone, soprattutto le loro debolezze perchè questo non ci aiuta ad essere persone migliori.

Ratio.
Allende è stato un martire della democrazia. Questo è un fatto noto.
Mussolini invece è stato vittima della violenza e dell’odio che ha seminato.
Ciò però non significa che la morte di mussolini abbia segnato la fine del fascismo. Il fascismo in italia non è mai finito e continua oggi sotto le mentite spoglie di questo regime che si è semplicemente cambiato il nome.
Allora come oggi il cittadino non ha assolutamente nessun potere decisionale se non quello di scegliersi un duce che decide tutto per lui.
L’unica differenza è che i duci di oggi sono padroni a tempo, ma dal punto di vista del cittadino non cambia niente, perchè il cittadino non contava niente durante il fascismo e non conta niente oggi.
Ti ricordo che mussolini non ha preso il potere con le armi (come per es ha fatto franco) ma ha governato grazie al ‘mandato’ del elettore che lo ha sempre votato in modo quasi plebiscitario (oltre il 90% dei voti nelle ultime 2 elezioni e di meno nella prima in cui ha però comunque ottenuto la maggioranza dei voti) in tutte le tronate elettorali che si sono tenute regolarmente, con l’eccezione dell’ultima che non si è potuta tenere per via della situazione di guerra imminente.
Ha preso quindi il potere esattamente come lo prendono oggi i cosiddetti ‘rappresentanti del popolo.
Inoltre non si può neanche dire che mussolini abbia corrotto tutti (come per es ha fatto berlusconi) perchè mussolini era uno squattrinato.
Detto questo come puoi facilmente constatare la morte di mussolini non ci ha liberati dal fascismo. Quindi spesso le dittature non dipendono solo da un dittatore che vuole dominare gli altri ma anche (e secondo me soprattutto) dal fatto che ci sono moltissime persone che vogliono essere dominate (in questo paese sono la maggioranza) e sono questi secondo me i veri responsabili delle dittature.

francesco

Bruno, le tue considerazioni richiederebbero un’analisi storico-politica più approfondita che non può essere fatta in poche battute.
Personalmente di fronte a tragedie come questa preferisco solo chiedermi quale lezione posso trarne cercando, per quanto mi è possibile, di evitare di emettere sentenze.

bruno gualerzi

A complemento di quanto detto sopra ho trovato e trascrivo un brano tratto da un intervento di Adriano Sofri su Repubblica commentando il modo in cui è stato ucciso Gheddafi. Consiglio di leggere tutto l’articolo.

“Gli dei e gli eroi se ne sono andati da tempo, coprendosi il viso, ma la scena è ancora quella. Gli umani sono ancora feroci e fanatici come nell’Iliade, come nella Bibbia. Sono antichi quanto e più di allora, ma hanno i telefonini”

Laverdure

Sapete qual e’ il difetto dei cosiddetti “idealisti”,(e uso questo termine in mancanza di uno migliore)?
E’ quello di pensare che dopo 5000 anni di storia,durante i quali gli schemi fondamentali del comportamento dei popoli si sono mantenuti sempre gli stessi,tali schemi possano subire di colpo un cambiamento radicale,e che naturalmente abbiano aspettato che ci fossero loro (gli idealisti)perche’ cio’ avvenisse.
E cioe’ che l’elemento fondamentale nella regolazione delle controversie tra culture molto differenti,la potenza militare,sia come semplice deterrente sia come strumento di conquista,possa essere sostituita da sbrodolate di discorsi diplomatici.
E dico 5000 anni perche la storia scritta arriva solo piu’ o meno fin li, ma non credo proprio che PRIMA le cose andassero diversamente,che l’uomo vivesse in un paradiso terrestre del “buon selvaggio”.
L’unico fattore capace di favorire rapporti pacifici e’ l’appianamento delle differenze tra le varie culture,un fenomeno che paradossalmente parecchi intellettuali aborriscono perche considerano tali differenze come una ricchezza .,come pure ovviamente la diffusione del benessere,che pero’ in pratica e’ condizionato proprio dal primo fenomeno.
Il nostro tanto disprezzato “modo di vivere occidentale”,in un’Europa ormai governata da regimi democratici,con tutti i loro difetti,e dove le religioni esercitano ormai un’influenza molto limitata rispetto al passato e in lento declino,ci ha garantito da molti anni un benessere e una pace ben superiiori ripetto a paesi potenzialmente ricchi di risorse ma con culture arcaiche e dominate dalle teocrazie.
Basti pensare ai paesi arabi e ai recenti fatti libici, e ditemi se per i libici primi fra tutti e’ piu’ augurabile un riavvicinamento al “corrotto mondo occidentale” o al
“virtuoso e pio” mondo islamico capeggiato da paesi come l’Iran e l?arabia Saudita.
Ma inutile illuidersi,anche nel migliore dei casi la strada sara lunga e i contrasti non si risolveranno certo sempre senza spese,senza l’uso della forza e nell’allegria generale come pretenderebbero in tanti.

bruno gualerzi

@ Laverdure
Nella situazione attuale, in un mondo globalizzato non è più possibile evitare – con chiusure senza prospettiva, miopi, antistoriche – il contatto tra varie culture, per cui, o si riesce trovare un punto d’intesa (senza nessuna ‘allegria’, amico Laverdure, ma con tanto impegno), oppure, pensando di risolvere i contrasti con la forza è ben difficile che si esca da un eventuale scontro tra culture con vincitori e vinti (senza entrare nel merito di questa sempre meno identificabile distinzione) per almeno due motivi:
– uno dovuto, appunto, alla globalizzazione, per cui non è possibile circoscrivere il conflitto, pensare di risolvere con le armi una situazione locale (Afghanistan, Irak, solo per citare i casi più attuali);
– l’altro è che ormai anche i paesi più arretrati posseggono armi di distruzione di massa… e quanto più sono arretrati e isolati tanto più sono pericolosi;

Detto questo, è chiaro che si posssono invertire le sempre più logore etichette di ‘idealisti’ e ‘realisti’, per cui molto più realisti vengono ad essere quanti – sulla base dell’analisi sopra schematizzata – ritengono che la soluzione più ‘concreta’, sia quella di fare di tutto per evitare il conflitto… mentre molto più idealisti (in realtà fatalisti) vengono ad essere quelli che… siccome da 5000 anni (cifra presa a caso) si sono sempre risolti i contrasti con la vittoria del più forte… ritengono inevitabile continuare sulla stessa strada. Sarà quel che sarà.

In quanto poi al tanto disprezzato ‘modo di vivere occidentale’… ci sono due modi per vedere la questione.
– uno è quello della chiesa che parla in continuazione di crisi che sarebbe dovuta alla perdita dei valori religiosi;
– l’altro, il più realistico (si risiamo), è quello di non mettere la testa sotto la sabbia di fronte ad una perdita di controllo dei mezzi di produzione da parte delle varie economie occidentali che mostra impietosamente tutte le contraddizioni di uno sviluppo selvaggio, se non si pone un freno al quale (e al punto in cui si è giunti, nessuno sa veramente come, e tutti annaspano al buio) nessuno potrà godere degli innegabili – lasciamo stare a quale prezzo per il resto del pianeta – vantaggi.
Questo credo sia realismo, sperando che non sia troppo tardi, mentre è, a mio modo di vedere, del tutto illusorio, utopistico, idealistico, pensare che tutto si risolva come sempre.
Senza mettere nel conto del ‘come sempre’… chissà perchè regolarmente rimosso… che, appena nel secolo scorso dalla civilissima Europa hanno preso il via due conflitti mondiali tra i più disastrosi della storia dell’umanità (da 5000 anni ad oggi).

Laverdure

@Gualerzi

“….ritengono che la soluzione più ‘concreta’, sia quella di fare di tutto per evitare il conflitto….”
Un generale americano una volta disse :”Quando un esercito si trova a dover combattere una guerra ha gia parzialmente fallito il suo compito”.
Il “compito” sarebbe ovviamente quello di dissuadere i potenziali avversari dallo scatenare una guerra di aggressione contro di te.
Tu mi dirai naturalmente che il “compito” potrebbe essere anche quello di intimidire i vicini piu’ deboli per imporgli le proprie decisioni senza bisogno di scatenarla tu stesso una guerra di aggressione contro di loro,e hai perfettamente ragione, ma questo e’ un dualismo inevitabile:anche una polizia e magistratura efficenti possono essere usate in un regime democratico per proteggere la collettivita come possono essere usati in regimi assolutistici per opprimerla,ma non credo proprio che una polizia e una magistratura allo sfascio (come la nostra per inciso)siano una soluzione di questo dualismo.
(E prevenire la criminalita “con altri mezzi” e’ un processo molto piu’ lungo e difficile
di quanto straparlino i demagoghi)
Il contatto tra le varie culture sempre piu’ facilitato dalla tecnologia moderna (vedi ad es internet e i mezzi di trasporto sempre piu’ veloci ed economici)alla lunga tendera ad appianare i contrasti,ma questo e’ un fenomeno lento,e se vogliamo che “il cavallo campi”nell’attesa occorre come ammetti tu stesso evitare ad ogni costo conflitti di grande estensione che le armi di distruzione di massa in mano a
personaggi paranoici renderebbero catastrofici.
E per evitarlo occorre non scartare a priori nessun mezzo e scegliere ogni volta il piu’ accettabile tra quelli possibili,e non solo tra quelli “politicamente corretti”,usando il cervello.
Non dimentichiamo l’ottusita di Bush,ma non dimentichiamo nemmeno l’ottusita di
Chamberlain a Monaco e quella piu’ recente di Carter che prima “regalo”‘ l’Iran a Khomeini e in seguito si fece infinocchiare dai nordcoreani con la loro “rinuncia”
ai programmi nucleari.
Ho anche parecchi dubbi che lo scambio recentemente effettuato dal governo israeliano venga interpretato dalla controparte come un atto di buona volonta anziche come un cedimento che la incoraggi ad incrementare la sua politica estremista,tanto per fare un altro esempio.
Durante la guerra fredda l’arsenale atomico delle due superpotenze e la loro mutua capacita di “overkill” imparabile ha,comunque la si rigiri,evitato un conflitto “convenzionale” che anche in soli costi pecuniari sarebbe costato molto di piu’ delle tanto vituperate spese per tali arsenali.
Ora gli scenari sono cambiati,ma per trovare quel “punto d’intesa” su cui tu punti tanto occorre l’impegno sincero di TUTTE le parti,e non solo di alcune,e finche l’evoluzione degli scenari,che dipende da un’infinita di fattori spesso imprevedibili
non permettera di arrivare a questo,varra ancora lo “scorrettissimo” motto
“Si vis pacem para bellum”,ci piaccia o no.

bruno gualerzi

@ Laverdure
Insomma, pur con tutti i distinguo e tutte le cautele, rievocando vicende storiche che possono sempre essere interpretate in ben altro modo, siamo sempre lì: ‘si vis pacem para bellum’. Adesso dimmi a cosa ha portato storicamente questo ‘realismo’: forse al raggiungimento della pace, oppure questo ‘si vis pacem’ in realtà è sempre stato un pretesto per il ‘para bellum’? Che ha sempre alimentato nuovi conflitti (dove, per quanto mi riguarda, proprio da ATEO che ritiene che di vite ce n’è per ognuno una sola, mi interessano di più i morti ammazzati di entrambi gli schieramente che non chi alla fine ‘ha vinto’… perchè i morti hanno comunque perso), innestando una reazione a catena che ha portato sempre nuovi conflitti. E guarda che queste mie considerazioni partono dalla constatazione – che non ha niente a che fare con un pacifismo velleitario – che, dopo milioni di anni, doppo i tanti progressi conclamati, ci si sta ancora ammazzando esattamente come ci si ammazava all’età della pietra… con in più che il ‘progresso’ ha reso possibile tecnologizzare sempre più le guerre in modo da rendere più efficace la carneficina (a meno che tu non creda davvero alle ‘bombe inetlligenti’)… e senza aspettare che si arrivi all’apocalisse nucleare, per altro sempre concretamente (non biblicamente) possibile perchè l”equilibrio del terrore’ è una garanzia (sempre per il ‘si vis pacem para bellum’) ben poco affidabile.

Ancora due cose.
E’ inutile rievocare sempre Monaco come causa della IIGM, perchè la causa più prossima di questa guerra è stata la conseguenza della IGM, la quale, non solo non aveva sistemato niente, ma ha alimentato il sorgere dei vari totalitarismi, primo fra tutti il nazismo, la cui aggressività poi naturalmente andava contrastata con mezzi adeguati… ma se si fosse evitata la IGM non ce ne sarebbe stato bisogno… ma la IGM è stata causata, non credo dai pacifisti, ma dalle conseguenze della cnflittualità sorta tra i vari nazionalismi… i quali a loro volta sono stati causati… e così via. Ma poi, ripeto, non so come si faccia a insistere sui grandi passi avanti dovuti all’occidente quando è nel suo cuore che sono scoppiati due conflitti mondiali con milioni e milioni di morti ammazzati. Vogliamo sempre porre solo guardare il dito (le cause prossime) che indica la luna invece di concentrare l’attenzione sulla luna (in questo caso una conflittualità che il ‘si vis pacem para bellum’, come dicevo, non ha certo attenutato)?

Infine concludi scrivendo: “Ora gli scenari sono cambiati,ma per trovare quel “punto d’intesa” su cui tu punti tanto occorre l’impegno sincero di TUTTE le parti,e non solo di alcune,e finche l’evoluzione degli scenari,che dipende da un’infinita di fattori spesso imprevedibili (…)”.
Ecco, ma non ti sembra, questo sì, utopistico? Come pui pensare seriamente cheTUTTE le parti raggiungano l’intesa se si continua a puntare sul ‘si vis pacem para bellum’?
E allora?, dirai tu giustamente. Allora è inutile fare affidamento sulle diplomazie dei vari stati (e qui sono d’accordo con te), e se non prende sempre più piede un movimento d’opinione che si muove al di fuori dei rapporti di forza tra i vari stati… saremo sempre da capo. E questa volta si rischia di arrivare davvero… ‘a capo’ .

bruno gualerzi

Scusa i vari refusi… ma si stava facendo tardi per un vecchieto come me (^_^).
Se sei ancora alzato,
buona notte.

paolo

“Sic transit gloria mundi”

Questa autorevole frase, detta da Berlusconi, suona come un insulto.

Ratio

@ francesco:

Io, invece, concordo con Sandra e aggiungo che, per uno come lui, sarebbe stato molto piu’ dignitoso morire combattendo con un’arma in mano.
E’ proibito dare dei giudizi? E perché?
Tu cos’hai da dire sulla morte di Mussolini e di Salvador Allende?

FSMosconi

😆
Carino. Anche se onestamente ho trovato più diretta la vignetta di Vauro…
😆

Southsun

Sic transit gloriae berlusconiae, dovrebbe dire invece il miserando tappo parruccato.

Federico Tonizzo

Per quel criminale di Berlusconi ci vorrebbe, quando sarà la sua ora, un “Sic transit infamia mundi!” 👿

Federico Tonizzo

Bah, che ci fosse una complicità tra Berlusconi e Gheddafi sia per affari sia per far (di fatto) ammazzare dalla polizia libica gli immigrati in Italia respinti in Libia è risaputo.

Ora, quello che mi preoccupa sono due cose:
1) tutti i selvaggi “Allah akbar!” che si sentono nel video “Il corpo calpestato” di questo articolo: http://www.corriere.it/esteri/11_ottobre_20/libia-cade-sirte_4bef6e14-fb05-11e0-b6b2-0c72eeeb0c77.shtml , gli stessi “Allah akbar!” che si sono sentiti, che io ricordi, in tutte le rivolte della cosiddetta “primavera araba”.
2) il dopo: finirà come in Irak, una guerra tra fazioni? E come si cercheranno di distribuire (leggi: sbranare) la torta americani, inglesi, francesi, italiani, libici, eccetera? 😯

P.S.: quegli “Allah akbar!”, urlati da folle inferocite, sembrano IMPRECAZIONI più che “preghiere”… sta’ a vedere che – emotivamente – possono esserte usati alla stregua di bestemmie… 😯

ser joe

no, è un grido di autoesaltazione irrazionale che sta ad indicare che tutto quello che fanno anche ammazzare fratelli o infedeli è fatto bene se fatto in nome di allah

Senjin

Sul fatto che la primavera araba finirà con un bagno di sangue…. come al solito mentre i laici protestavano pacificamente, i fanatici sono andati a comprare le armi con cui liquidare i laici alla caduta dei dittatori.

vico zanetti

quando morirà Berlusconi il mio epitaffio sarà Sic escort gloria mundi…

Ratio

@ francesco :

Il mio post si riferiva alla dignità di fronte alla morte in relazione a quanto scritto da Sandra.
Secondo me Salvador Allende ha dato una lezione di dignità mentre Mussolini, fuggendo travestito da soldato tedesco ha dato una lezione di infamia e vigliaccheria.
Esiste il diritto di dire queste cose oppure no “..perchè non sai come ti comporteresti tu in una situazione simile…..?
Tutto qui.
Buona serata

francesco

E’ ovvio che è un tuo diritto.
Quello che volevo dire è che giudicare le debolezze altrui (in questo caso la paura di fronte alla morte), fossero pure quelle di un assassino, è un boomerang che può tornare indietro verso chi lo fa, perchè in un certo senso, indugiandoci sopra, ti stai rendendo partecipe di un’azione negativa.
In casi come questo è meglio cercare di capire i fatti allo scopo di evitare che situazioni simili si ripetano all’infinito. E anche perchè analizzando la storia di questi regimi potresti accorgerti che anche da noi capitano cose simili e questo ti aiuta a capire meglio la storia del tuo paese.

Paul Manoni

Dalla pagina wiki sulla locuzione in questione, si legge:

“Assieme alla formula Habemus papam, è una tra le locuzioni più conosciute riguardo alla nomina di un nuovo pontefice. Queste parole, secondo l’antico rito, venivano infatti ripetute dal cerimoniere al nuovo Papa subito dopo la sua elezione al soglio di Pietro.
Con esse si intendeva rammentare al vescovo di Roma, nonché capo della Chiesa cattolica, la transitorietà del potere temporale e quanto, in ogni caso, la vita sia caduca così come vano sia ogni sfarzo del mondo terreno. Durante la cerimonia di incoronazione infatti il cardinale protodiacono si avvicina al pontefice e pronunziando queste parole spegne una fiammella di una stoppa su un’asta: così come una fiamma si spegne in un batter d’occhio così anche la gloria del mondo svanisce in poco tempo. Il papa si inginocchia e riflette su ciò.”

longoang

Cosa mai dirà il grande bacia sacre pantofole quando BXVI raggiungerà finalmente il suo regno !?!?

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