Bagnasco: “Socialismo fallimento per errore antropologico”

Il card. Angelo Bagnasco, intervenendo ieri durante il convegno dei direttori della pastorale sociale a Rimini, ha ribadito che la visione socialista non può accordarsi al cattolicesimo, riporta AgenSir. “Tra economia e cultura esiste un rapporto di reciprocità”, ha detto, “deve restare fermo e chiaro il primato della cultura, se non si vuole entrare nella giungla di un mercato senza regole perché senza valori”. “Il mondo e la storia li dirige la cultura, non l’economia”, ha aggiunto, in quanto “la cultura non è un sottoprodotto delle forze economiche, ma è un fatto spirituale, in cui la dimensione religiosa è importante”. Quindi “l’errore genetico” di socialismo e comunismo sta nel ridurre l’uomo “ad una serie di relazioni economiche”. Un errore “antropologico”: “non è stata la decrepitezza economica o una modernizzazione ritardata ad essere la causa primaria della sua fine, ma la negazione della verità sull’uomo”, ha sostenuto il prelato nel virgolettato su La Stampa.

Valentino Salvatore

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65 commenti

Gianluca

“”non è stata la decrepitezza economica o una modernizzazione ritardata ad essere la causa primaria della sua fine, ma la negazione della verità sull’uomo”””

E naturalmente, la verità sull’uomo è quella che sostengono loro!

Opinioni spacciate per fatti…

maxalber

“deve restare fermo e chiaro il primato della cultura,”

Dell’economia invece, lasciate che ce ne occupiamo noi della CCAR.

god afternun

secondo me ha sbagliato, in realtà coleva dire: “deve restare fermo e chiaro il PRIMATE della cultura,”

god afternun

secondo me ha sbagliato, in realtà voleva dire:

“deve restare fermo e chiaro il PRIMATE della cultura,”

Tommaso

“”
ma la negazione della verità sull’uomo”, ha sostenuto il prelato
“”

Giusto, solo che la “verità sull’uomo è che quando all’ uomo neghi benessere e libertà, alla fine l’ uomo si “incazza” !

Quindi non si tratta della “verità” che pensa il “prelato”.

Se poi Bagnasco si riferisce al divieto delle manifestazioni di culto instaurate nei paesi comunisti, si trattava del divieto delle manifestazioni esteriori della chiesa.

Non era evidentemebnte possibile vietare di credere e di pregare i casa propria !

Per cui le anime, se volevano, si potevano salvare comunque, ma la chiesa non poteva rinunciare a “farsi vedere”

Questa è la “verità” !!

FSMosconi

La solita storia… 🙄 🙄 🙄
Per altro: non era stato il papa ad auspicare un’utopico organo d’intervento economico a livello globale? 🙄

Paul Manoni

La CCAR ‘e maestra nel saper “dire ciò che la gente vuole sentirsi dire”.
E’ come l’acqua. In qualsiasi recipiente la metti, ne assume la forma.

fab

Considerato che lui e i suoi riducono le persone a una serie di automi soggetti a regole insensate, pensa che razza di fallimento sono le religioni.
Obiezione: “Ma il socialismo è morto, il cristianesimo no.”.
Risposta: primo, il socialismo è in letargo, non morto; secondo, in genere gli organismi più grandi campano di più, ma muoiono eccome; terzo, i danni del socialismo sono controversi, quelli del cristianesimo tali da compensare qualunque possibile beneficio.

Francesco

Ma non era stato Carolone, da solo, a sconfiggere il comunismo?
Errore antropologico? Ed essere convinti che un pirla (sempre se sia mai esistito) era figlio di dio, cosa sarebbe? Un errore metafisico? 😆

Gianc

In realtà è il cattolicesimo che non può accordarsi alla visione socialista, perché il cattolicesimo è una monarchia assoluta.

fernando

Di che cultura e verità sull’uomo va cianciando,il cattolicissimo negatore della realtà scientifica card.Bagnasco,quella che ha ucciso Ipazia,bruciato vivo Giordano Bruno e perseguitato Galileo?

Manlio Padovan

Chiedo scusa se intervengo; la mia modesta istruzione non mi consente di fare qui lunghi discorsi. Ma mi pare che se avesse semplicemente parlato di mancato umanesimo sarebbe stato chiaro,sintetico,esplicito e nel giusto.
Un umanesimo che non sia latino e greco, come finora è stato e così è stao perché voluto dalla borghesia per essa e per la sua società, non per la società umana.

god afternun

La religione è un errore antropologico e dio il fattore di origine.

ANCIA LIBERA

bagnasco come la solito dice delle scemenze che non vale la pena commentare !! naturalmente ci sarà la fila dei politici nostrani a tenergtli bordone !

bruno gualerzi

Credo che la risposta da dare a Bagnasco sia questa: gli errori ‘antropolgici’ di socialismo, comunismo, liberalismo ecc… ma anche di illuminismo, scienza, filosofia ecc. sono diventati tali – se e quando lo sono diventati – perchè sono stati vissuti ‘religiosamente’, caricati cioè di aspettative escatologiche che dovrebbero completamente esulare dal loro statuto; si possono cioè trasformare in ‘ideologie’, nel senso negativo del termine.
Le religioni (‘in primis’ quella cristiana) possono invece evitare, o meglio, ‘legittimare’, i loro errori non perchè non siano finalistiche… ma proprio perchè lo sono! Soltanto che il ‘fine’ che prospettano è sempre ‘aldilà’ della storia, trascendente la condizione umana… per cui gli eventuali ‘errori’ che commettono (e quali e quanti siano è inutile ricordarlo) saranno veramente ‘corretti’ solo quando sarà finita la storia umana per quel che riguarda la specie, e, per quanto riguarda il singolo individuo, dopo la sua dipartita da questa ‘valle di lacrime’ (comunque intesa). Se, errori o non errori, avrà seguito gli insegnamenti religiosi.
Nel frattempo si pongono come la soluzione vera di ogni problema sociale perchè, dalla posizione privilegiata in cui si trovano (in cui in realtà la pongono e mantengono i fedeli), si permettono di criticare gli ‘errori’ altrui. Ai quali ovviamente hanno sempre contribuito e continuano a contribuire in continuazione… ma non è colpa loro!

bruno gualerzi

Dò per scontato che la cultura di cui parla Bagnasco è veramente tale solo se è conforme ai valori cristiani. Anzi, per Bagnasco, ai valori cattolici. Insomma, ai valori ‘vaticani’.

Antonio72

C’è una contraddizione nel tuo ragionamento (oltre che la prima parte spazzerebbe in un sol colpo tutta la cultura occidentale; inoltre direi che l’uomo che non si domanda nulla del proprio destino non è poi tanto umano).
Prima affermi che il cristianesimo legittima i propri errori e poi che critica gli errori altrui. Se gli errori sono da intendersi gli stessi (perchè anche il cristiano è un uomo come l’ateo) non si capisce perchè la religione dovrebbe condannare solo il non credente e perdonare il credente. Semmai è vero esattamente l’opposto. Il credente è costretto a pentirsi delle sue cattive azioni e quindi a prenderne coscienza ed aspettarsi il perdono, mentre il non credente non è tenuto né a pentirsi (verso chi, poi?) né a prenderne coscienza e tantomeno si aspetta il perdono (da parte di chi?). Anzi molto spesso il credente considera una cattiva azione ciò che per il non credente non lo è affatto.
Da questo punto di vista la critica, non solo è ammessa, ma è doverosa. Se il non credente ha la coscienza a posto, non vedo quale sia il suo problema.

bruno gualerzi

Ho commesso un errore nell’introduzione: dovevo chiarire meglio che in realtà la mia non era una risposta da dare a Bagnasco per evidenziare la gratuità delle sue affermazioni (nel post vi hanno già pensato altri), ma un pro memoria per gli atei. Che tu non lo condivida era scontato.
Comunque il punto chiave di tutto il discorso è che gli ‘errori’ commesi dal socialismo (comunismo, liberalismo ecc.) sono tali quando, ripeto, sono ‘vissuti religiosamente’… ecc. ecc, non sto a riscrivere quanto sopra. Insomma, quando – consapevolmente o meno – hanno ‘imitato’ le religioni. Le religioni debbono essere considerate ‘inimitabili’, perchè imitarle significa operare la mistificazione che le caratterizza, riprodurre l’alienazione che inevitabilmente vanno alimentando. Un esempio per tutti, fatto mille volte in questo blog: ogni totalitarismo si è sempre risolto in un tragico fallimento, perchè di fatto, non è che una teocrazia mascherata, strutturata sul modello delle istituzioni religiose (e su questo un vero confronto con i credenti – salvo dire sempre che non è vero senza ribattere veramente sulle evidenti analogie elencate – qui non l’ho ancora trovato). Perchè invece la chiesa, l’istituzione chiesa, resiste ancora? Perchè promette una vera ‘correzione’ degli errori in una dimensione trascendente la storia e la condizione umana… cioè non verificabile nella storia…ma sto solo ripetendo quanto scritto sopra. E quindi può commettere tutti gli errori ‘umani’ (la sua storia ne è piena) perchè la vera redenzione da tutti gli errori non si avrà in questo mondo. E fin che trova le masse che la seguono…
Quindi, come vedi, non intendevo tanto smentire Bagnasco (altri, ripeto, l’hanno fatto), ma ricordare in cosa consistono veramente gli ‘errori’ – se e quando ci sono -di socialismo, comunismo ecc.

Antonio72

Ma la differenza è sostanziale!
Per la religione cristiana la giustificazione non compete a questo mondo, e quindi gli errori commessi dagli uomini (anche quelli interni alla stessa Chiesa) sono, non dico consentiti, ma perdonati (anzi come saprai, i protestanti si giustificano per mezzo della sola fede – come detto in altro blog l’attuale papessa dei luretani in Germania è una donna divorziata – a quanto pare si è dimessa).
Viceversa nei regimi totalitari la correzione degli errori avviene qui in questo mondo, e con una coercizione violenta e arbitraria (nell’URSS lo Stato si fa Dio). Non sono quindi ammessi pentimenti né tantomeno atti di perdono. Mentre il cattolico che pecca (contro Dio e contro l’uomo) si confessa, il cittadino di un paese comunista che “pecca” (contro lo Stato) viene arrestato, e talvolta giustiziato. Quest’ultimo quindi viene di fatto privato della libertà a differenza del cattolico che fonda la sua vita sul concetto di libero arbitrio.
La soluzione, se ho ben capito, sarebbe quella di non ammettere gli errori degli uomini, ovvero di lasciare una libera interpretazione individualista nel giudicare gli atti umani. Insomma una soluzione nichilista e che porta alle conseguenze che sappiamo: un pugno di uomini, rinchiusi nel recinto della propria interpretazione egoistica, può decidere il destino dell’economia mondiale e quindi di tutti gli altri uomini.

bruno gualerzi

Perdonami, ma ne hai dette troppe di cose sballate perchè ce la faccia a replicare. Pensa pure che non ho argomenti da opporti… perchè in effetti non ne ho.

RobertoV

Concordo sul commento di Gualerzi, ma una cosa ci tengo a precisare visto che allora non ero riuscito a rispondere.
Continua a parlare dei protestanti (e di tante altre cose) senza conoscerli e continua a vedere il mondo col filtro cattolico.
I protestanti non hanno papi, quindi il termine papessa per il vescovo Margot Kaessmann, madre di 4 figlie, non ha senso, anche se i giornali italiani erroneamente hanno usato quel termine. Non esistono cariche superiori a quella di vescovo, come nelle chiese primitive. Non esiste neanche un capo dei luterani, ma più chiese luterani nazionali. In Germania in sostanza ogni Land ha la sua chiesa luterana e, quindi, sono una sorta di federazione che elegge democraticamente un capo in carica per alcuni anni, che resta vescovo tra i vescovi. La Kaessmann girava come un normale cittadino, senza papamobile e corte e si è scontrata con le severe leggi di guida tedesche.
La Kaessmann è stata la 1° donna vescovo nominata a capo della chiesa luterana tedesca (nonostante fosse già divorziata), ma si è dimessa dopo sei mesi, facendo pubblica autocritica, riconoscendo le proprie responsabilità. La cosa non ha creato nessun problema, non essendo i luterani dei papisti e c’è stato un governo provvisorio per più di 6 mesi prima delle nuove elezioni.
La giustificazione per sola fede è più dei calvinisti, più complessa per i luterani come descrive bene Max Weber nel suo libro sull’etica protestante.

RobertoV

Antonio72
Conoscevo bene i motivi per i quali è stata fermata, visto che in Germania hanno pubblicato anche i risultati del test alcolico. Era di poco sopra i limiti e non ci vuole molto a raggiungerli (1 bicchiere di birra). Tra l’essere ubriachi e superare i limiti c’è una bella differenza, il giornale avrebbe dovuto per onestà pubblicare anche i dati. E, comunque, il bere nei paesi nordici, in Germania, Austria è cosa estremamente diffusa e normale, per questo la polizia è severa e non scherza.
Quello che volevo ribadire è che girava come una normale cittadina non con auto blu o papamobili, perchè in tal caso il problema non si sarebbe posto. Ed, inoltre, fosse stata italiana non si sarebbe dimessa per una cosa del genere e non si è trincerata dietro il classico giustificazionismo italiano e cattolico, nè dietro la sua autorità.
Capisco che a un fondamentalista cattolico maschilista non piaccia che una donna possa comandare a degli uomini e ricoprire ruoli all’interno di una chiesa.

statolaico

Il socialismo non è fallito, ha fallito l’uomo. Quanto alla riduzione dell’uomo a mera “serie di relazioni economiche” (definizione peraltro imprecisa e fuorviante sia nella forma che nella sostanza), credo sia un errore che appartenga più al capitalismo che si supera e rilancia addirittura con la mercificazione dell’uomo stesso, capitalismo in cui la chiesa sguazza con la stessa naturalezza del maiale nel fango.

DeceptivePerception

sì è vero, ma di certo la religione non è un rimedio alla disoccupazione, ci vuole del resto la raccomandazione o disponibilità economica anche per entrare in un ordine religioso con una posizione decente che nn sia quella di lavapiatti e pavimenti del convento 😉

Kaworu

beh dipende, se sei un bravo bigotto immanicato col prete, ti assicuro che anche se sei una capra, il posto fisso lo trovi.

statolaico

e che fai? vedi se da quella bocca ogni tanto esce qualcosa che per caso fortuito ha una posizione sensata per farlo notare? che so è un po’ come rovistare nell’immondizia per vedere se si salva qualcosa… “ehi nel bidone sotto una buccia di banana ho trovato una scarpa ancora buona… vorrete buttare anche questa?!”

firestarter

il cardinale ha detto che bisogna volere tanto bene alla mamma e non fare i capricci

Fri

Veramente e’ Bagnasco ad essere d’accordo con un sacco di altra gente che lo ha detto prima di lui!

DeceptivePerception

Il socialismo è difficile da attuare perché richiederebbe nella maggior parte degli uomini un livello di razionalità e autodominio delle passioni primitive che evidentemente non è stato raggiunto dai più e forse non verrà raggiunto mai.

god afternun

E’ proprio questo che disturba al Vaticano: il livello di razionalità, la possibilità che la gente PENSI.

DeceptivePerception

in realtà anche l’economia stessa e le sue relazioni sono un fenomeno culturale, è proprio superata, se mai ci sia stata, questa rigida contrapposizione tra struttura ecomica e cultura come sovrastruttura, che in realtà credo sia propria delle semplificazioni ad uso divulgativo

Maurizio_ds

L’unico vero errore antropologico è la presenza di personaggi come bagnasco e bertone, che sono i rappresentanti di un’organizzazione votata all’antimodernità e per sua natura contro l’essere umano e la cultura.

Batrakos

Dunque secondo Bagnasco è stato il platonismo a determinare la divisione in liberi e schiavi oppure l’ideale cavalleresco a determinare la società feudale o il liberalismo a creare l’egemonia del ceto borghese…
Che poi chiunque mastica questi argomenti sa benissimo che in Marx struttura e sovrastruttura sono in rapporto dialettico e non di semplice dipendenza ontologica, nel senso che una sovrastruttura può essere nemica del sistema in cui si forma e contribuire ad abbatterla; contribuire se ci sono le condizioni adatte ad una rivoluzione, che in Lenin in sintesi sono fondamentalmente tre: fortissima forbice di ricchezza, governo dittatoriale che impedisca la mediazione democratica, passaggio delle forze armate o almeno di grossa loro parte, dalla parte dei rivoluzionari.
Sennò si potrebbe pensare che basti un’idea (sovrastruttura) per fare una rivoluzione o comunque modificare i rapporti economici e produttivi.

massi

Per la Chiesa non sono i soldi a fare la felicità (loro) ma la miseria (altrui).

Nikolaus

Gesù, come spesso si dice, mi risulta sia stato il primo socialista.

baudo pippo

ed infatti é proprio quello il messaggio: se fai il socialista, quello vero, ecco la fine che farai, crocefisso! Se fai il finto socialista, tutto bene ed un posto in parlamento non te lo toglie nessuno…

baudo pippo

Ma se il socialismo/comunismo é morto, inapplicabile, utopico, fallito x errore antropologico, ecc. che bisogno hanno di mistificarlo continuamente, confondendolo con le dittature del capitalismo di stato di staliniana memoria???
Perché non lo spiegano per quello che é???
Di cosa hanno paura?
Paura di perdere gli immeritati privilegi?
Paura che la gente capisca?
Entrambe?
Bu!

Southsun

Il trio comico Bagnasco/Bertone/Bertuccia ha inventato un nuovo numero nel circo Zanfretta cattolico.

Se per costoro infatti

“l’errore genetico” di socialismo e comunismo sta nel ridurre l’uomo “ad una serie di relazioni economiche”

devono proprio aver perso il naso a ciliegia per non accorgersi di aver fatto il preciso ritratto del capitalismo d’assalto che ha ridotto l’uomo in MERCE.

Le tre Bertucce sono meglio del Trio LeScanno.

baudo pippo

Il cristianesimo non é ancora fallito perché sorretto dal capitalismo.
Una volta superato il capitalismo, cosí come tutte le altre religioni, si scioglierá, spontaneamente, come neve al sole.

Federico Tonizzo

Più che dal capitalismo, forse è sostenuto dai politici corrrotti? 😉

Simone Martini

Più che altro l’errore è stato quello di dimenticare che esiste un legame indissolubile tra società e ambiente.
E poi sbaglia a dire che il socialismo è fallito. Un progetto, un’idea, non può fallire.

Federico Tonizzo

In effetti, il socialismo come veniva teoricamente inteso non è mai esistito: sono solo esistite delle dittature che si proclamavano “socialismo”.

Batrakos

Chissà perchè, si domanda Giuseppe.

Al di là delle colpe -e spesso dei crimini- dei ceti dirigenti comunisti, ormai giustamente evidenziati dagli storici, possiamo avviare alcune considerazioni di tipo analitico:
– Il fatto che gli esperimenti comunisti si siano tentati in situazioni in cui non solo, contrariamente alle stesse concezioni marxiane, il capitalismo non era arrivato alle sue conseguenze ultime di totale chiusura dei mercati e di depredazione delle risorse del pianeta, ma dove nemmeno c’era stata la rivoluzione borghese e liberale.
– Il fatto che, parlando dell’URSS, sin dalla Rivoluzione di Ottobre dovette subito fronteggiare un’enorme guerra interna fomentata dall’Europa capitalista che temeva una rivoluzione anche nei suoi territori (vedi le Armate Bianche), sebbene la tesi trotzkista della rivoluzione permanente non era ancora stata espressa in modo compiuto e comunque non fu mai assunta pienamente dal PCUS già prima che con l’arrivo di Stalin fosse totalmente rinnegata. Certo, il comunismo non fece mai mistero, sin dall’inizio, di volersi diffondere attraverso il malcontento delle classi subalterne dell’Occidente ma di fatto le prime potenze a muovere l’attacco, finanziando i gruppi zaristi e anche i sostenitori di Denikin e dunque di Kornilov, furono quelle borghesi e liberali.
-Il fatto che, riprendendo la giustissima critica di Martini, si volle competere col capitalismo usando il suo stesso terreno: industrializzazione esasperata e forzata (di qui il gulag), militarizzazione, mancanza di alcun senso ecologico peraltro fino a pochi decenni fa mancante ovunque.
-L’esasperazione del collettivo rispetto ai diritti individuali e la categoria staliniana del ‘traditore’ rivolto alle stesse frange critiche interne, egualmente concetto che snatura la teoria della dittatura del proletariato, contrapposta a quella della borghesia nel possesso dei mezzi di produzione, di organizzazione sociale e di informazione e che dunque non ha teorica necessità di essere nemmeno all’interno della dittatura del proletariato classica.

La stessa Rivoluzione Francese -che egualmente fu attaccata e visse situazioni di continuo conflitto, ebbe inizialmente uno sbocco contrario ai propri fondamenti e finì con Napoleone e la temporanea sconfitta del Congresso di Vienna- ebbe bisogno di conflitti e fallimenti per mostrare i suoi frutti, per cui, visto anche il livello di saturazione raggiunto dal capitalismo odierno (di cui la famosa crisi è fenomeno strutturale), sia nei mercati sia nello sfruttamento dell’ambiente, può farci pensare che un modello alternativo è non solo possibile ma necessario, e in questo modello alternativo si possono ripensare forme ed errori delle varie forme di comunismo per costruire qualcosa di più adatto alla modernità e alla democrazia.
Sarà solo una sfida utopica? Forse sì, ma anche i borghesi che volevano cambiare l’ancien regime sembravano utopisti allora, così come sembravano pazzi quelli che dopo il crollo dei paesi dell’est comunisti contestavano l’assunto allora molto in voga che l’orizzonte capitalista generasse un futuro di pace e benessere.
Dopo, però, vennero le guerre balcaniche e tutto quel che sappiamo oggi.

Federico Tonizzo

@ Batrakos
“Sarà solo una sfida utopica?”
Forse no: dal medioevo, con tante rivoluzioni piccole o grandi, terribili o blande, siamo arrivati al capitalismo, che, per quanto orribile sia, comunque è meglio del medioevo perchè perlomeno c’è più benessere, più istruzione e maggior pluralismo di opinioni e più scambi di idee.
La “crisi” attuale potrebbe essere, se ben guidata (ma ne dubito) la fine del capitalismo e un prodromo per una migliore e più EQUA ed ONESTA legiferazione su scala mondiale (che elimini i paradisi fiscali, tanto per dirne almeno una), e (se guidata male, come temo e come sembra avvenire in Europa e in particolare in Italia, per esempio proprio proprio con l’innalzamento dell’età pensionabile e la maggior libertà di licenziare, il tutto senza di fatto intaccare i conflitti di interessi dei potenti ne’ l’evasione fiscale) potrebbe portare ad una società sempre più iniqua. Ma l’iniquità “possibile” non può non avere un limite oltre il quale non venga più tollerata: ed ecco nascere gli “indignados” in tutto l’occidente, e non da oggi (ricordiamo gli incendi alle banlieues francesi di alcuni anni fa).
Comunque vada, un cambiamento ci sarà: se positivo (per quanto improbabile) tanto meglio, se negativo (evento più probabile) forse ci sarà un’insurrezione mondiale…
La differenza rispetto agli sconvolgimenti sociali dei secoli scorsi è, ora, la presenza di Internet, che – a meno che non venga oscurato – produce sempre maggior consapevolezza e induce a minor tolleranza ai soprusi… Alla lunga (molto lunga?), e a meno che non prevalgano scenari da incubo definitivo come in “1984” di Orwell o “Il tallone di ferro” di London, a qualche ulteriore miglioramento, per gradi, si dovrebbe arrivare…
Chi prima era uno schiavo ma poi ha assaporato la libertà, se non è ingannabile (come coloro che ancora votano Berlusconi), userà tutte le sue forze per non farsela togliere più…

Batrakos

Sono d’accordo con l’assunto centrale del tuo ragionamento (forse non concordo sul paragone tra i casseurs e gli indignados, ma è incidentale): questa crisi strutturale e di sistema sarà difficile da superare attraverso il neoliberismo, ma essendo crisi di sovrapproduzione e di mercati drogati dalla determinazione del capitale finanziario su quello produttivo (l’esatto contrario di un capitalismo classico efficiente) rende difficile pensare all’efficacia dei palliativi tipici del welfare.
Davanti ad un bivio del genere, si rischia la rovina di tutti (lo spettro bellico va sempre tenuto presente, sempre senza sensazionalismi ed isterismi) oppure l’uscita da un sistema economico, giovanissimo quale è il capitalismo, ma che in trecento anni si è saturato come i vecchi sistemi facevano in un millennio.
Certo, come Marx ci dice, il capitalismo, proprio per la priorità del denaro sulla merce (il ciclo denaro, merce, denaro che soppianta il ciclo artigianale merce, denaro, merce) e dunque per la possibilità di diversificarlo, presenta enorme capacità di riprodursi e riciclarsi rispetto ai sistemi che lo precedettero, ma enorme ed infinito non sono la stessa cosa, e Marx definendo ‘infinite’ quelle possibilità commise un errore espressivo più che concettuale dal momento che poi, quando ne parla, parla di qualcosa di enorme e non di infinito, altrimenti dovrebbe dedurne l’impossibilità di uscita dal capitalismo stesso.

joseph

“La CCAR ‘e maestra nel saper “dire ciò che la gente vuole sentirsi dire”.
E’ come l’acqua. In qualsiasi recipiente la metti, ne assume la forma.”

“Considerato che lui e i suoi riducono le persone a una serie di automi soggetti a regole insensate, pensa che razza di fallimento sono le religioni.”

O la chiesa detta regole, o dice alla gente ciò che vuole sentirsi dire. Le due cose si escludono.

mirko

È triste vedere asservite le parole illuminanti del Vangelo da questo gruppo di sedicenti cristiani!
Il cristianesimo delle origini, era comunitario non consentiva la proprietà privata e l’accumulo e non accettava l’usura e il prestito.
Condivideva orrizzontalmente i beni materiali e auspicava a una vera fratellanza.
Aimè poi la storia li ha convinti a cercare di accasarsi in relazioni di potere:
Imero romano, Papato, Stati monarchici e oggi poteri economici.
Aimè la chiesa che si merita una c minuscola, non può accettare lezioni da sistemi e filosofie che di fatto da lei stessa sono originate diventando di fatto concorrenti ideologici e politici.

Tristezza unica!

Federico Tonizzo

Quindi, in estrema sintesi, secondo te i “cristiani delle origini” si potrebbero definire “comunisti ante litteram”?

Robespierre

Sì, il socialismo reale ha commesso degli errori gravi nel valutare la natura umana, non riconoscendo che gli uomini -ieri, oggi, ed anche in una futura società- seguono soprattutto l’interesse individuale (in senso lato: familiare, di gruppo, nazionale). Non si può far finta che l’egoismo sia circoscritto ad un solo sistema economico, o che scompaia nella società socialista. Bisogna costruire un socialismo che funzioni NONOSTANTE gli opportunisti.

Purtroppo, Bagnasco non parlava di questo, ma di favolette.

Batrakos

Sì, questa è una giustissima critica: purtroppo l’ ‘uomo nuovo’, se mai potrà darsi, ha bisogno di tempi lunghissimi nè l’egoismo può essere represso nel gulag.
Questa è un’altra sfida del futuro oltre a quelle vhe ho immaginato io, forse la più difficile e centrale, ma d’altronde è lo stesso problema che si pone davanti alla necessaria limitazione del consumismo in ottica capitalista: la gente, anche sapesse coscientemente che in questo modo accelera il disastro ambientale, se ne avesse i mezzi economici continuerebbe a consumare a sproposito ugualmente, perchè è piacevole, e pochi usano semplici accorgimenti come la doccia al posto del bagno, spegnere anche lo schermo del pc e l’interruttore principale della tv, limitare lavatrici e lavastoviglie ecc.. soltanto per pigrizia e piacere e io stesso spesso tengo acceso il pc quando non mi serve (sul resto sto molto attento).
D’altronde affidare la società, come oggi, all’egoismo ci sta portando verso la catastrofe.

Un piccolo spunto che butto senza troppo rifletterci e ovviamente dando per scontata l’importanza dell’educazione e della cultura: una serie di premi (vacanze gratis, ferie più lunghe) per i cittadini più ‘virtuosi’ (ricalcando il modo che oggi esiste per i ‘Comuni visrtuosi’) potrebbe essere una buona carta per conciliare due tendenze senza arrivare all’eroe stakanovista (che oggi vista la sovrapproduzione industriale nemmeno ci serve più) e di converso all’universo concentrazionario.
Se ho detto una insulsaggine, mi scuso: almeno ho tentato!

massi

Trono & altare, Signore & padrone (del cielo e della terra), Pastore & gregge non sono certo parole che trasudano significati democratici.

DanieleSafidy

Bagnasco è malato.
Distorcere la realtà per dimostrare (!) i propri ideali, non è neppure così originale.

Ma non esiste un reato per “reiterata procurata disinformazione”?
Neppure in casi palesi come questo?

Non si potrebbe fare del Vaticano un carcere?

Federico Tonizzo

“Non si potrebbe fare del Vaticano un carcere?”
Prima bisognerebbe eleggere politici che non si lascino corrompere dal Vaticano…

DURRUTI 51

Molte cose che volevo dire sono state ben espresse da altri ( soprattutto Bruno Gualerzi, Batrakos E Robesbierre), vorrei ribadire che con la scomparsa temporanea o definitiva del socialismo, il capitalismo si è dato alla pazza gioia col suo “materialismo” pratico, che dissolve la società per ridurre tutto a dittatura dell’economia, ed in particolare del capitale finanziario. Oggi il papa accusa gli errori del liberismo eppure fino a poco fa e tutt’oggi esponenti della destra cristiana” scommettono sul liberalismo”(ricordo questa frase detta da Socci in presenza di un Ferrara gongolante mallevadore alla prima puntata di exalibur sui noglobal) .
Poi penso: si fa presto a seppellire un grande movimento ed una grande idea come quella socialista, però mi chiedo come si gestirà un mondo che superi gli attuali squilibri territoriali e sociali, e che si porti verso un modello di economia stazionaria o addirittura in decrescita almeno per i primi tempi, senza una certa dose di socialismo e cioè di direzione e gestione consapevole e razionale delle risorse.

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