Laicità senza aggettivi

Raffaele Carcano*

Raffaele Carcano

Il Segretario del Pd Pier Luigi Bersani, in presenza del ‘cappellano di Montecitorio’ mons. Rino Fisichella, si è recentemente dichiarato un “laico adulto”. La formulazione non è affatto nuova. L’aveva infatti già usata due anni fa il ministro Pdl Maurizio Sacconi: sì, proprio colui che si è battuto come un leone famelico e fanatico per impedire che a Eluana Englaro venisse staccata la spina. Sacconi espose la sua ‘dottrina’ laica nientepopodimeno che al meeting di Rimini, raccogliendo ovazioni dalla platea ciellina.

Chissà se Bersani ne era al corrente: lui, antico frequentatore delle assise dell’associazione che fu di don Giussani, e suo convinto compagno di strada verso il sol dell’avvenire sussidiaristico. In ogni caso non ci ha fatto una gran bella figura. Rubare un’espressione ai rivali del Pdl non è gentile ma, almeno ai miei occhi, è ancora peggio mostrare per l’ennesima volta come il linguaggio dei due schieramenti sia intercambiabile.

Peraltro, il vezzo di aggiungere aggettivi alla parola ‘laicità’ tracima oramai da ogni dove. Dalla laicità “positiva” di Nicolas Sarkozy a quella “sana” di Joseph Ratzinger fino a quella “dinamica” di Vannino Chiti, un altro peso massimo del Pd, è tutto un creativo fiorire di espressioni che coprono a malapena la pochezza di contenuti, riassumibili in una sola frase: “vogliamo che Chiesa e Stato procedano ‘vicini vicini’”.

‘Laicità’ ha un significato ben preciso attestato dai dizionari: l’indipendenza dallo Stato dalla Chiesa e, quindi, l’assenza di privilegi per una concezione del mondo piuttosto che un’altra. Il tentativo di infiorettarne la forza svela quindi la volontà di cambiarne sostanzialmente il contenuto. Da questo punto di vista, Bersani, Sacconi, Sarkozy, Ratzinger e Chiti un risultato l’hanno comunque ottenuto: è ormai evidente che, quando qualcuno aggiunge un aggettivo a ‘laico’, sta in realtà cercando di concretizzare una strategia clericale.

* Studioso della religione e dell’incredulità, curatore di Le voci della laicità, coautore di Uscire dal gregge, segretario UAAR. Nei prossimi giorni uscirà il suo nuovo libro, Liberi di non credere.

NB: le opinioni espresse in questa sezione non riflettono necessariamente le posizioni dell’associazione.

67 commenti

ANCIA LIBERA

come ho già scritto in un post precedente a perer mio bersani è il chierichetto di bagnasco ! alla fdaccia della laicità dello stato !
e poi diciamolo Pd e Pdl perr qunato riguarda i rapporti con la CCAR sono la stessa cosa schifosa !

Agnostico 无关

Con tutto il rispetto per la tua opinione ma non sono d’accordo. Non dimentichiamoci che furono proprio la Bindi e Livia Turco a proporre i Pacs.

Salvatore Colombo - nemo

purtroppo, nei fatti, ha ragione Ancia Libera. Il PD non propone sostanzialmente niente che possa in qualche modo ristabilire la laicità dello stato, abolire i privilegi economici e fiscali delle attivià commerciali all’ombra di un campanile, non c’è una presa di posizione precisa su troppe questioni e le uniche esternazioni sono spaventosamente accondiscendenti e sottomesse. Il PD ripete ad ogni occasione di riconoscere l’autorità morale della chiesa, vede nella chiesa un interlocutore privilegiato. E’ identico al PDL.

cyberego

“Monsignor” Bersani è già in stato “di santità”…
lo manderei all’ Inferno (se esistesse).
“Cappellano di Montecitorio”…puah
la Costituzione è anzianotta, ma stuprarla così!

Batrakos

Bell’articolo.

Non sono del tutto d’accordo quando si dice che la laicità vuol dire che lo Stato non debba privilegiare alcuna concezione del mondo, in quanto la laicità stessa è una concezione del mondo nel senso dei rapporti sociali, e in fin dei conti la Costituzione di uno Stato mostra la visione del mondo che orienta quello Stato; preferire la Repubblica alla Monarchia e, chessò, l’idea che il bene privato non possa essere disgiunto dal bene comune (da Costituzione) implica per forza una visione del mondo e dei rapporti umani e sociali.
Dunque la neutralità assoluta dello Stato è secondo me sostanzialmente un mito.

Meglio, forse, sarebbe stato precisare, come credo intendesse Carcano, che lo Stato non può privilegiare alcuna concezione religiosa o metafisica (nel senso di riflessione sulle cause ultime, dunque in questo concetto largo di metafisica rientra anche l’ateismo teorico) del mondo, ma occuparsi di rapporti sociali ed umani.

Dunque resta da vedere se la nostra Costituzione preveda la laicità che dice Carcano. Dal punto di vista legale certamente (‘tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge), dal punto di vista dei rapporti con le Chiese e le confessioni religiosi è evidente che essa sia sbilanciata verso la Chiesa cattolica.
Dunque, temo che la Costituzione per come è oggi (ok, la Costituzione si può anche cambiare -a parte la negazione della Repubblica-, ma se si inizia a cambiarla in un punto si autorizzano moralmente i berlusconiani a farlo visto che è materia spinosa definire da una singola parte ciò che è bene e ciò che è male in una Costituzione) non autorizzi la laicità alla francese che noi gradiremmo.
Almeno se ho capito bene e non mi sono sbagliato.

cyberego

Hai capito bene, “mon cher ami”.
Ma la Francia è lontana…
almeno un paio di secoli, diciamo.

fabrizio

Bravo, Raffaele, più che doveroso… Solo che bisognerebbe riuscire a far pubblicare questo commento alla bella sortita di Bersani anche su qualche quotidiano nazionale. Mandarlo come lettera ad Augias?
Da Bersani non aspettarsi mai niente, e ricordarsi che proprio lui, e non qualche signore del Pdl, fu invitato nel 2006 a presentare il libro di don Giussani “Dall’utopia alla presenza” (Pinotti, La Lobby di Dio, p. 70 sg.).

Roberto Grendene

oppure bisognerebbe che gli elettori del PD (e di altre forze che hanno esponenti che fanno di queste uscite) girassero questa analisi nei canali di comunicazione del partito

Agnostico 无关

Io credo che l’espressione “laico adulto” debba essere confrontata con Prodi che si defini “cattolico adulto”.
Ovviamente Bersani deve essere dialogante con il mondo della Chiesa ma il centrosinistra (soprattutto per la presenza di Sel) potra’ fare qualcosa su temi caldi come le unioni di fatto.

il parroco di Funo

l’uso di aggettivi diventa quasi necessario
se, come spesso avviene, per “laicità”
si intende “anticattolicesimo a prescindere”

Davide

La definizione di laicità è inequivocabile.
E’ altresì complicato accostarle situazioni di privilegio ad una specifica religione.

andrea tirelli

E voi cattolici non avete forse per secoli e secoli anatemizzato, scomunicato e perseguitato gli atei e i miscredenti “a prescindere”?

Dovremmo forse parlare di un “sano” cattolicesimo?
E una religione con un caveau e intrallazzi in affri legaili e illegali, è “positiva”?

Rothko61

Nauseante vittimismo dal rappresentante di un’istituzione che da due millenni imperversa!

maxalber

Dovremmo secondo te cominciare a parlare di “cattolicismo” (quello dei dogmi e del sillabo) per distinguerlo dalla “sana cattolicità” (quella del laico De Gasperi)?
Preferirei non abbassarmi a questi livelli.

stefano marullo

In effetti Leonardo Boff nel libro “Chiesa: carisma e potere” definisce “cattolicistico” un elemento posteriore che avrebbe corrotto il cristianesimo primitivo (di cui comunque credo abbia una visione un po’ troppo da età dell’oro e mitizzata)

Giorgio Pozzo

No, parroco,

se il significato di un sostantivo viene erroneamente modificato (dall’uso improprio del sostantivo stesso), allora invece che aggiungere aggettivi al sostantivo, bisogna cambiarlo e sostituirlo con un altro più appropriato.

Se (correttamente) il termine “laicità” non deve significare “anticattolicesimo”, allora dove appropriato si usa “anticattolicesimo” e non “laicità” (e viceversa).

Come scrivevo in un thread precedente, la parola “omeopatia” viene erroneamente usata per dire “fitoterapia” o “erboristeria medicinale”.

vico zanetti

Peccato che il parroco di Funo non rispetti quello che diceva il suo (presunto) dio incarnato. Perchè se lo facesse, sarebbe talmento inviso al suo vescovo da correre il rischio di essere ridotto allo STATO LAICALE… così, finalmente capirebbe la differenza tra laico e anticlericale … 😉

Marco

Ma voi “uaarini” chi votate? Lo chiedo perché tutto l’arco politico, da SEL alla Lega, è su posizioni di rispetto e di ascolto (se non di vicinanza) nei confronti della Chiesa.
L’unico partito adatto a voi è il Partito Radicale, che di solito racoglie l’1% dei voti (cioè in Parlamento non ci entra, visto che c’è la soglia di sbarramento del 4%: e ‘sta volta l’escamotage di farsi eleggere nelle liste del PD non funzionerà, visti i recenti attriti tra i 2 partiti).

Kaworu

l’essere ateo non implica far parte di uno schieramento politico piuttosto che di un altro.

Marco

@Kaworu: vuoi dire che un ateo come te potrebbe finire nell’UdC, magari accanto a Paola Binetti?

Kaworu

ma tanto per curiosità… capisci quel che leggi oppure no?

mi pareva piuttosto ovvio che intendevo che l’essere atei non implica automaticamente esser di destra o di sinistra.

riguardo a me e alla binetti, no. non sono un’ipocrita. quindi a priori non potrei mai finire in politica, men che meno a fianco dei re dell’ipocrisia.

Davide

Potrei risponderti per chi voto ma prima dovrei dirti che le tue considerazioni sono errate e spiegarti il perchè e non ne ho voglia.

Rothko61

Ammesso che sia vero quello che tu affermi, essere lontani da tutto l’attuale arco politico ci farebbe onore.
Un tempo, la laicità era un principio cui tenevano formazioni politiche lontanissime tra loro: liberali e socialisti, repubblicani e comunisti, …
Che oggi i partiti siano tutti prostrati ai voleri vaticani è assolutamente vero. Ma ciò non significa che si debba rinunciare alla laicità, come vi piacerebbe tanto.

maxalber

@rothko61.
Comunisti? Quelli che hanno votato l’art. 7 della costituzione ed hanno lavorato lustri e lustri per il compromesso storico?
Avevano la laicità che oggi è portata avanti dai Sacconi, dai Pera e dai Ferrara.

salvatore

che tutti i partiti siano prostrati ai voleri vaticani , non è vero , qualcuno c’è che ha dichiarato il suo principio di libertà dalla oppressione religiosa, oppressione politica , sociale e principalmente economica . Tutti i partiti partono dall’ 0,0 % di consensi , anche il Movimento Palikota polacco , nato nel luglio 2010 partiva dallo 0,0 % , oggi ha l’ 11% dei consensi elettorali , basta avere lo sguardo nella direzione giusta.

massi

Quoto!

Non a caso le più grandi conquiste civili e sociali sono degli anni ’70 (quando la somma di queste forze era maggioranza laica – ma mai maggioranza politica, per il veto anticomunista, per cui, dagli altri, era preferita la DC come partito di governo).

fab

Marco, se il senso è: gli atei fanno una fatica tremenda a trovare un partito decente, hai ragione.

Paul Manoni

Aggiungo che visto l’andazzo, non può far altro che deporre a nostro favore..! 😉

andrea tirelli

e tu Marco chi voti visto che “tutto l’arco politico, da SEL alla Lega, è su posizioni di rispetto e di ascolto (se non di vicinanza) nei confronti della Chiesa” ?

Diocleziano

Più che ‘di rispetto e di ascolto’ direi che è una posizione di convenienza e lucro politico, insomma, un rapporto d’affari tra gaglioffi…

fab

UdC, cioè gente come Cuffaro e Chiesa?
Quelli che “la patrimoniale sopra i 100.000 euro colpisce il ceto medio”?
Ah, be’!

Manlio Padovan

Una cosa è cereta: noi non siamo ipocriti.
Noi non viviamo per la poltrona.
Noi ci assumiamo le nostre responsabilità.
Noi operiamo alla luce del sole.
Noi siamo democratici.
Noi vogliamo vivere in una società laica.

Batrakos

Io voto Rifondazione e voterò la Fds.
Dovessi stare alla sola laicità, voterei i radicali ma non sono un liberista, non mi piace chi dà agibilità politica a fascisti come Fioravanti e Mambro e in politica la laicità non è l’unico dato e bisogna mediare.

Maxalber.
La tattica (avvicinarsi alle masse cattoliche per prenderne l’egemonia) del PCI fu erronea e col senno di poi tatticamente perdente, ma paragonarlo ai Pera e Casini è fuori luogo.
Questi non avrebbero mai appoggiato, seppure tardivamente, i referendum nè avrebbero mai a livello di amministrazioni locali compiuto gesti di forte laicità, come ad esempio il sindaco comunista di Senigallia con la lapide a Simoncelli; ricordo altresì che l’Arcigay nacque a sinistra, nell’alveo del PCI.
Per cui, va bene la sintesi tranchant, ma con un minimo di obiettività e senso storico.

stefano marullo

In tutto l’arco politico ci sono partiti (da SeL alla Lega) che tradiscono il mandato elettorale.
Se ci identificassimo tout court con i radicali allora chiederemmo una fusione con il gruppo Anticlericale che fa riferimento a Pannella & Co. Se i radicali (ma anche qualsiasi altro partito) portano avanti battaglia giuste è naturale appoggiarli. Votarli è un’altra cosa, accetti in toto un programma e il discorso cambia.

salvatore

per Stefano Marullo : hai per caso dato uno sguardo al programma di Democrazia Atea, specie agli obiettivi etico-sociali e quelli economici compresa la richiesta di Abrogazione del Concordato fra Stato Italiano e vaticano ? Dimmi cosa ne pensi .
lo trovi su http://www.democrazia-atea.it

stefano marullo

Salvatore parlavo di partiti che hanno rappresentanti in parlamento. Su Democrazia Atea mi mancano elementi per valutare. Il nome non mi pare felicissimo (sappiamo che fine hanno fatto Democrazia Cristiana, Democrazia Proletaria ecc.). La democrazia non dovrebbe avere declinazioni di sorta, ma è solo un mio modesto parere

cyberego

Art 48 “Il voto è personale ed uguale, libero e segreto…”
E nel segreto delle urne, neanche Dio può vedere.
Anche perché non esiste.

Costantino Rossi

Non definirei Bersani un clericale. Mi sembra un laico che ha (purtroppo sempre più spesso) scivoloni clericali.

vico zanetti

io voto PD, ben sapendo che il mio partito ha grossi deficit sul tema della laicità. Poi combatto al suo interno, per far prevalere le posizioni laiciste (aggettivo che i cattolici hanno biecamente strumentalizzato, snaturandone il significato).
E, come giustamente ha fatto notare qualcuno, i Dico li proponemmo noi, la campagna contro la legge 40 noi la facemmo ecc…

Senjin

Ed i 3/4 del vostro partito votò CONTRO i Dico. Avere un paio di esponenti presentabili che ogni tanto fanno una porposta regolarmente cassata per fare scena vuol dire poco o nulla.

bruno gualerzi

Naturalmente è utile e giusto che qui si parli dei partiti politici e del loro grado di laicità, ma si dovrebbe tener fuori dai commenti l’UAAR come tale, nel cui statuto si dice senza possibilitù di equivoco che:
“Uaar è completamente indipendente da partiti politici o da gruppi di pressione di qualsiasi tipo”
Il fatto che l’articolo sia firmato dal segretario UAAR non dovrebbe cambiare le cose, in quanto si tratta… di un’opinione’.
O no?

Alfonso

Diciamo che i politicanti di questo paese sono tutti dei “laici clericali” con un bel conto “adulto”, “sano”, “positivo”, “dinamico” allo IOR.
Ecco perchè amano stare “vicini vicini” ai preti.
:mrgreen:

Maurizio_ds

Caro Raffaele, i fatti e le dichiarazioni confermano quanto ormai tutti hanno capito, e cioé che pdl e pdmenolle sono due soggetti ampiamente complementari, cioé che si completano e si puntellano a vicenda per la gestione del potere. E’ ovvio che entrambi cerchino le stesse alleanze, vale a dire l’impero vaticano.

massi

Fanno le leggi elettorali maggioritarie (capestro per la sinistra) “perché un piccolo partito non faccia l’ago della bilancia” e poi “l’ago della bilancia” lo fanno fare al Vaticano (:

Otto Permille

Oggi l’Italia è meno “laica” di quanto non lo fosse 30 anni fa. Strana cosa, ma è così. Nonostante siano progressivamente diminuiti i credenti, è paradossalmente aumentato il peso determinante della chiesa sulla politica. Ma non dobbiamo stupirci di ciò. E’ infatti la stessa funzione che esercitano tutte le minoranze strategiche. Non è importante essere maggioranza per prendersi il potere, ma è molto meglio essere una minoranza strategica in grado, con il proprio modesto peso, di capovolgere le sorti dei governi.

teologo cattolico

a) “…un “laico adulto”. La formulazione non è affatto nuova. L’aveva infatti già usata due anni fa il ministro Pdl Maurizio Sacconi: sì, proprio colui che si è battuto come un leone famelico e fanatico per impedire che a Eluana Englaro venisse staccata la spina”

b)” ‘Laicità’ ha un significato ben preciso attestato dai dizionari: l’indipendenza dallo Stato dalla Chiesa e, quindi, l’assenza di privilegi per una concezione del mondo piuttosto che un’altra”

se mi deduci, con sillogismo stringente, dalla seconda la necessità della prima, ossia che un laico deve sostenere l’eutanasia, mi fai un grosso piacere; se per compiere tale deduzione devi aggiungere alcune qualifiche al concetto di laicità (non deducibili), allora si spiega perchè il concetto di laicità nno possa essere usato (non lo usate voi) in senso assoluto.

Giorgio Pozzo

Ancora non ci siamo, teologo: il laico non sostiene l’eutanasia, ma la libertà di scelta al riguardo, contrapposta al rifiuto di essa da parte delle ingerenze religiose nella vita civile.

Ma fate finta, o proprio non volete capire?

Rasputin

A’ raffa, ma quando cambi quella foto? Ha l’aspetto viscido.

Angelo Cassanelli

Io sono fermamente convinto che, il giorno in cui nel parlamento italiano si tornerà a parlare veramente di politica, sarà quel giorno in cui i deputati dei vari partiti, tranne uno o due cattolici, non saranno narconizzati dall’influenza della curia romana. Affinchè ciò sia possibile, bisogna prima abolire i Patti Lateranensi e non far insegnare più la religione cattolica a scuola.

salvatore

quale Partito Italiano ha nel suo statuto e nel programma politico l’obiettivo dell’abrogazione dei Patti Lateranensi ? Ripeto sia nello statuto che nel programma politico perchè non basta affermarlo nel programma se non se ne fa anche un obiettivo statutario.

Angelo Cassanelli

Il fatto di abusare dell’aggeggivo laico è tipico di quelle persone che lo pensano, vorrebbero dirlo, ma non possono farlo apertamente di essere atei. Difatti, dichiararsi laici con diversi distinguo, non fa prendere una posizione di netto distacco dal Vaticano, anzi si può continuare a far parte di questa instituzione, spesso a delinguere, che offre loro la possiblità di fare affari sia nei settori economico-finanziari che in quelli politici.

Non sarebbe così difficile e traumatico, per i poveri credenti cattolici, di accettare la dura realtà della non esistenza di alcun Dio, se non ci fosse l’istituzione chiesa, poichè quest’ultima offre ai suoi membri più intraprendenti e furbi, di continuare a fare bussines sia all’interno delle sue numerose strutture ecclesiastiche che all’esterno in quelle pseudo laiche. La fede è degli ingenui, ma far soldi e carriera è dei furbi o di chi si crede tale. Basta guardare il panorama politico italiano per averne conferma.

Commenti chiusi.