E’ stata resa nota una recente indagine Ipsos sul rapporto tra cattolici e politica, commissionata dalle Acli. Scrive Libero, ne viene fuori “un identikit piuttosto lontano” rispetto a quello che appare dal recente attivismo del mondo cattolico.
I cattolici vengono distinti tra ‘praticanti’, ‘impegnati’ e ‘non praticanti’ e appaiono nel complesso sempre più delusi dalla politica, con punte alte di astensionismo. Nonostante un lieve calo per le vicende che coinvolgono la maggioranza, il 47% dei cattolici sarebbe intenzionato a votare comunque il centrodestra. In generale i partiti raccolgono un basso livello di fiducia dai cattolici, peggio del periodo di Tangentopoli. Ben il 60% degli intervistati ritiene “sbagliata” la nascita di un partito dei cattolici, sebbene ci sia larghissimo consenso sull’appello del card. Bagnasco a “purificare l’aria”.
Valentino Salvatore
Questa predilezione, se confermata, dell’elettorato cattolico, ad oggi, per il centrodestra non lo capisco, a meno che il grosso dei voti cattolici non confluisca sulla Lega più che su Berlusconi,Lega la quale però al sud prende pochissimi voti, dunque di nuovo qualcosa non torna, a meno che al sud non ci siano le punte più alte tra i credenti astensionisti.
Altrimenti, a me pare che per uno che segue la morale cattolica, come espressa formalmente e centrata su questioni importantissime per la Chiesa come la sessualità, votare Berlusconi sia un assurdo.
Magari bisognerebbe vedere meglio come sono stati raccolti i campioni: forse la predilezione verso il centrodestra di molti intervistati non dipende dalle concezioni cattoliche, ma da identità culturali (il leghismo), composizione sociale (qualche ricco a cui va bene così) e soprattutto concezioni politiche di fondo.
“votare Berlusconi sia un assurdo.”
Appunto, con l’assurdo li inviti a nozze.
Certo Fab, tutti i loro dogmi di fede appaiono assurdi anche secondo i miei ragionamenti.
Ma, attenzione, che mediamente il cattolico comune non passa il tempo a pensare alla Trinità o alla transustanziazione o al peccato originale e all’incarnazione del Figlio, ma è molto più pragmatico, e credo, essendo l’argomento qualcosa di molto lontano dalla speculazione filosofica, sia difficile che costui non si accorga della contraddizione stridente di Berlusconi come candidato cattolico.
E infatti, anche dalla base cattolica (parlo di base e non dell’alto clero che si muove molto ambiguamente e strumentalmente) mi è capitato spesso di leggere critiche forti alla condotta, peraltro palese, di Berlusconi.
Ho anche letto, da parte di cattolici berlusconiani, giustificazioni del tipo ‘meglio un immorale in privato che legifera in senso etico’ (con riferimento ovviamente alle scuole cattoliche, al fine vita ecc…) che il contrario.
Per cui resto ragionevolmente convinto che l’opposizione o la vicinanza a Berlusconi siano derivate più dalle varie idee politiche dei singoli cattolici che dall’applicazione della mentalità religiosa.
Naturalmente hai ragione, facevo soltanto una battuta. Ma certo l’abitudine a non ragionare coraggiosamente di chi accetta le opinioni correnti, tipica della maggioranza dei cattolici (che sono tali per il loro ambiente, non certo per una sofferta scelta personale; fra l’altro, noto fra i miei studenti che comincia ad apparire anche qualche non credente fatto della stessa pasta) non aiuta a sviluppare il senso critico necessario per valutare tutti gli aspetti delle proprie scelte di voto. D’altronde, per illudersi che Papi stia legiferando in senso etico ce ne vuole.
Tra le persone più tifose sfegatate di Berlusconi conosco gente di CL. C’è lo stesso atteggiamento fideistico dei fondamentalisti, la stessa visione messianica, lo stesso atteggiamento giustificazionista e l’abitudine a voler chiudere gli occhi di fronte alla realtà e la stessa incapacità critica, la stessa abitudine a scaricare sugli altri le colpe.
Inoltre la maggior parte dei cattolici lo è solo come contabilità perchè battezzato, ma non segue certo le regole della chiesa cattolica, ma le proprie, ed è ipocrita proprio come Berlusconi che si definisce un buon cattolico.
Tanto, io voto per la gnocca…
(ironizzo)
(post ironizzo: non il partito che pensate voi, a parer mio un autentico partito
della gnocca rafforzerebbe il pluralismo democratico, poi scandalizzare i cattobigotti,
volete mettere?)
beh, chi è femmina e ne ha una, ama la propria, chi è maschio e non ne ha una propria, in una buona percentuale di casi ama quella altrui… sarebbe un successone 😆
Dai sondaggi che consulto (www.sondaggipoliticoelettorali.it e http://www.termometropolitico.it) le cose non stanno esattamente così come dice V. Salvatore. Io noto piuttosto che, oltre al Centrosinistra, anche il Terzo Polo sta aumentando i consensi, mentre il Centrodestra è in calo: quindi i voti che il Centrodestra perde vanno un po’ al Centrosinistra ma, soprattutto, al Terzo Polo. In particolare penso che quei cattolici che nel 2008 han votato PdL o Lega e che adesso son delusi dall’attuale Governo voteranno il Terzo Polo.
Ma il Terzo Polo raccoglierà anche i voti dei cattolici delusi da questo Centrosinistra (non è un caso se P. Bersani “flirta” con la Chiesa: lo scopo – anche se la vedo dura – è tenersi buoni i voti dei cattolici, che evidentemente non sono pochi).
Vedrete un exploit del TP alle prossime elezioni: certo, non avrà i numeri né per vincere le elezioni né per arrivare secondo… tuttavia, chiunque vincerà (CD o CS) dovrà fare i conti con questa terza forza parlmentare, perché ingraziarsi i favori del TP potrebbe essere dterminante nel successo della futura maggioranza parlamentare (ed è per questo che P. Bersani, oltre alla Chiesa, corteggia disperatamente P. Casini).
Credo che sia questione di decidere se misurare il consenso in percentuali o in voti assoluti: in percentuale, c’è chi perde e chi guadagna, in voti perdono più o meno tutti, cattolici o non cattolici.
” Meglio un immorale che agisce in senso LAICO”. Ma dove,ma quando,ma come? Agisce in senso cattolicissimo,vergognosissimo! Ma cavolo di cattolici!
Scusa Luigi, credo, se non sbaglio, che tu abbia ripreso la mia frase.
Ma non era ‘in senso laico’, ma ‘in senso etico’, ovviamente dove per etica si intende quella cattolica.
A me questa pare una giustificazione dell’ipocrisia, assurda in gente che ha per libro sacro un testo, il vangelo, dove gli ipocriti sono uno dei maggiori bersagli polemici.
Certo laico vuol dire: no al divorzio,no all’aborto,no al preservativo,no alla pillola,no alla pillola del giorno dopo,no alla RU486,no alla fecondazione assistita,no all’eutanasia ecc.ecc. Questa è la sana LAICITA’di berlusconi!
Diciamola meglio:
no al diritto a tutte quelle cose.
Che poi, se hai i soldi, non hai bisogno di avere diritto a una cosa per ottenerla.
Fabio.
Dio estorsore !