I giudici del Tribunale fallimentare di Milano, che dovranno decidere sulle sorti del San Raffaele, hanno dubbi sul piano di salvataggio. Nel provvedimento di ammissione del concordato preventivo proposto dal San Raffaele si fa riferimento ad un “velo d’ombra sulle modalità”. In particolare sul ruolo dello Ior e dell’imprenditore Malacalza, che risultano non solo acquirenti ma anche componenti del consiglio d’amministrazione della Fondazione Monte Tabor che gestisce l’ospedale. La Procura parla di un conflitto d’interessi, che potrebbe portare alla revoca del concordato preventivo, scrive Il Corriere della Sera.
Il Tribunale fa notare che eventuali offerte migliori per il piano di salvataggio, se fossero rifiutate, farebbero sorgere il dubbio “che non principalmente a beneficio dei creditori sia stata costruita l’attuale proposta concordataria, ma piuttosto a beneficio o nell’interesse prevalente degli investitori, nel quadro di quella situazione di conflitto d’interessi denunziata dal pm”. Preoccupazioni vengono espresse dai giudici anche per l’eventuale fallimento, che porterebbe non solo alla perdita di migliaia di posti di lavoro, ma anche di “una struttura di eccellenza anche nell’ambito della ricerca scientifica”.
Luciano Vanciu
Conflitto d’interesse?. Che strano, mai sentita in Italia questa espressione. La Chiesa è sempre all’ordine del giorno sulle modalità truffaldine.
Ma non c’è conflitto: è tutta roba loro.
Più pacifico di così…
Un esempio di trinità finanziaria: l’uno e l’altro son lo stesso!
Certo,
con una mano indicano il “cielo”, mentre l’altra la ficcano nelle
tasche dei gonzi…
“Non sappia la tua destra…” ecc ecc ecc
Ma il loro socio piu’ importante dio, cosa ne pensa di tutto cio’?
Verrebbe da credere che o non sia vero che sia loro socio o non esista. 🙄
Potete togliere un che a vostro piacimento.
Mannaggia la pupa….