Verso la fine di ottobre una inchiesta di BBC Radio 4 rilanciata dal Daily Mail ha rilevato come in diverse madrasse e faith schools islamiche della Gran Bretagna siano pratica corrente le punizioni corporali verso i bambini che le frequentano. Come mostrano alcune immagini diffuse, i piccoli venivano costretti a sedersi in posizioni dolorose e subivano percosse, perché ad esempio non riuscivano ad imparare a memoria il Corano.
Come segnalato sempre dall’inchiesta, in queste faith schools si registrano molti casi di abusi psicologici e fisici, persino violenze sessuali. Circa 400 casi sono stati segnalati negli ultimi 3 anni, ma solo una decina sono finiti in tribunale. In moltissime famiglie infatti si tende a nascondere il problema, perché vengono coinvolte figure religiose che hanno un certo ascendente sulle comunità.
Valentino Salvatore
ben svegliati.
gradite un the? un caffé? una brioche?
o una doccia fredda per svegliarsi meglio…
Anche se non ci fossero abusi e percosse, questi posti sono come i corsi di catechismo, da chiudere a prescindere.
concordo…le scuole devono essere libere da qualsiasi ideologia , anche quella cattolica!
Questi fondamentalisti dovrebbero farsi esplodere prima di rovinare la vita dei poveri bambini.
Che schifo di società malata creano le religioni !. Dottrine di morte e miseria, altro che misericordia e pro-life.
Disgraziatamente molti albionici rimpiangono la forca e le busse somministrate fino a pochi anni fa nelle loro cristianissime scuole, busse proscritte più per i rimbrotti dell’U.E che per effettiva convinzione.
Si vantano per l’ammuffita magna Charta , ma in fondo non hanno ancora recepito l’universalismo insito nella dichiarazione dei diritti dell’uomo ( i maggiorenti continentali , invece, lo hanno
recepito e lo tengono in gran considerazione, fatti salvi i loro interessi coloniali e di classe).
@Mistergrey
E probabilmente molti rimpiangono anche lo squartamento sulla pubblica piazza seguito
da rogo cui erano soggetti un tempo i teroristi,come quel Guy Fawkes che tento’ ,se ricordo bene, di far saltare il Parlamento,fatto che per molto tempo ispiro’ una festa annuale dove venivano bruciati dei fantocci.
Da noi un simile sentimento sarebbe as-so-lu-ta-men-te inconcepibile!
Potrebbero fare uno dei famosi “dialoghi interreligiosi” con le massime cariche cattoliche per coprire reciprocamente i reati sui bambini.
Premessa: vi prego di leggere attentamente per evitare di fraintendere quel che sto per scrivere.
Mettiamo da parte per un attimo le cose riportate da lontano, e guardiamo quel che succede in casa nostra. E’ un dato che ho rilevato in prima persona, e nel quale dunque ripongo più fiducia che in qualsiasi cosa altri mi possano raccontare: i bambini che provengono da famiglie convintamente legate alle culture che assegnano un peso rilevante alle “persuasioni” di tipo fisico cercano le loro conferme e i loro indirizzi proprio in quella forma di “comunicazione”. Nel momento in cui, abituati a quel “linguaggio”, vengono calati in un contesto nel quale si parla un altro codice educativo, non lo comprendono e tendono a fraintenderlo. Quasi sempre il fraintendimento si esprime nella forma di un insistente tentativo di prevaricazione, di abuso della propria relativa libertà (e qualsiasi cosa che non parli il linguaggio delle botte, viene interpretato da chi a quelle è abituato come libertà assoluta dovuta alla presunta debolezza dell’interlocutore).
Ecco quindi che vedo alquanto spesso i bambini e anche i ragazzini abituati a una educazione ottenuta tramite costrizione fisica “leggere” la mancanza del “manganello” come un segno di debolezza da parte di chi hanno di fronte. Essendo abituati a una forma di convivenza secondo la quale chi non sta sotto sta sopra (non è previsto il rapporto onestamente paritario, se non in conseguenza di un equilibrio di forze — ovviamente secondo il loro concetto di “forza”, che è prevalentemente fisico), entrando in contatto con qualcuno che non li pesta sotto il tallone, tentano la strada della dominanza. Essendo di tipo fisico l’unico freno che conoscono, interpretano una mancanza di reazioni fisiche come un segno di conferma della debolezza da parte dell’interlocutore, e rincarano la dose in un crescendo rossiniano. Nel giro di breve tempo, si passa a forme di bullismo conclamato, che col crescere dell’età diventano vere e proprie forme di sopruso violento, psicologico o fisico a seconda dei casi.
Si noti che non sto parlando solo dei musulmani, per quanto tra di essi questo modello sia molto diffuso (guarda caso, con enorme prevalenza tra i maschi). Il principio vale per chiunque provenga da contesti nei quali il “linguaggio delle mani” è quello tramite il quale viene esercitata la leva educativa prevalente — quella che si esercita in famiglia. Ovvio che in certi ambiti culturali (non esclusi alcuni ambiti italianissimi) il ricorso a questi metodi per noi mediamente discutibili ha maggiore incidenza che in altri, ma sarebbe sbagliato pensare che sia prerogativa esclusivamente legata a questa o a quella cultura. Altrettanto ovvio che mescolare culture con simili diversità d’approccio è un’operazione molto rischiosa, perché si sa che fine fa il vaso di terracotta che viene a ritrovarsi tra i vasi di ferro.
Sicchè si dovrebbe menarli?
Dovremmo arguire che le scuole italiche sono percorse da orde di bulli pachistani o egiziani?
Non mi risulta.
Secondo me i giovani di provenienza extraeuropea fanno presto a capire che la mancanza di costrizione fisica nelle scuole europee non è affatto un segno di debolezza,e che la violenza nelle terre infedeli è qualcosa di molto più sofisticato.
Poni due domande. Ti dò due risposte.
1. No, non dovremmo “menarli”, ma neppure lasciarci “menare”; in queste cose occorrerebbe giocare d’anticipo ed evitare il problema alla radice (ad esempio selezionando le persone al momento della concessione della residenza, che non dovrebbe essere un atto automatico ma discrezionale e revocabile).
2. Non ho avuto esperienze dirette di bulli Pachistani o Egiziani; sono invece incappato con disarmante frequenza e con elevata incidenza percentuale in bulli Marocchini, Albanesi, Romeni, Napoletani, Dominicani, Calabresi, Montenegrini, Brasiliani, Colombiani (per citare quelli che ricordo sui due piedi).
Come vedi non parlo di extraeuropei in quanto tali, né ho intenzione di assumere una posizione tanto banale. Certo è che togliendo dall’elenco almeno quelli, lo riduci di un bel po’ dando fiato a quelli che rimangono.
Sul fatto che possano esistere forme di violenza non strettamente fisica sono assolutamente d’accordo. Ciò non toglie che il mio commento riguardasse la incomunicabilità tra culture con metodi di interazione troppo diversi (e non parlo della lingua) e i danni che ne derivano secondo la mia esperienza. Poi, se vuoi girarla sull’ideologico, fai pure ma non tentare di coinvolgermi. Se invece hai da proporre esperienze sul campo diverse, le leggerò con interesse e ne terrò conto.
@Mistergrey
Apprezzo la tua sincerita e la tua precisione nell’esprimerti:
hai detto “non mi risulta”,non hai detto “e’ falso”.
E’ provato che la maggioranza di chi frequenta scuole religiose, di qualsiasi tipo, da adulto se ne allontana.
Non è vero, io mi sono avvicinato per sputtare in faccia al direttore (simbolicamente eh).
😉
Il governo inglese dovrebbe annullare l’extraterritorialità de facto che queste assurde scuole hanno usurpato e buttare professori e presidi maneschi in una buia galera, a pregare Allah o Dio o Visnù o come si chiama.
Hanno tollerato e nascosto per DECENNI gli abusi nelle scuole cattoliche. E’ ora che si rovesci la pentola anche in quelle islamiche e protestanti.
Questi sono la stessa gente che urla contro le adozioni gay “giù le mani dai bambini”, mentre LORO per primi dovrebbero tener giù le manacce.
Non vedo alcuna differenza,a parte gli abusi sessuali,tra questo comportamento e quello normalmente adottato negli anni ’70 da maestre timorate da dio nella scuola elementare che ho frequentato.
E io che ero convinto, quando il papa ha detto che le religioni avessero qualcosa in comune, parlasse di dio.
abusi e percosse: in scuole laiche queste cose non sono mai successe e non potrebbero mai succedere.
forse potrebbero succedere, ma non certo in modo istituzionalizzato dall’organizzazzione gestente, protetto e nascosto da tale orgasnizzazione e soprattutto non in modo diffuso e pervasivo come risulta invece essere nel caso religioso…..
Verrebbero denunciate perché l’insegnante non gode né della protezione di un’organizzazione mafiosa come la chiesa, né di un ottuso rispetto incondizionato da parte del genitore.
ho come la sensazione che ti manchi quel minimo di onestà per cogliere il nocciolo delle questioni.
Se ti dico Georg Ratzinger per esempio, si accende una lucina o è buio pesto?
Chi?…Quello che spaccava sgabelli sulle schiene di minorenni studenti del suo coro, colpevoli solo di non aver azzeccato la nota giusta!? 😯
Teeologo, capisco che il frequentare persone civili in questo sito ti stia portando alla civilizzazione, atipica invece degli ambienti superstiziosi che di solito frequenti, ma adesso non devi esagerare, queste cose accadono anche nelle scuole laiche, posso dirti pero’ una cosa, che essendo tu un teologo non potresti capire da solo, che se accadono queste cose in una scuola laica, la colpa non e’ della laicita’, mentre se accadono in una scuola religiosa invece la colpa e’ spesso proprio della religione.
e secondo te quello che scrive ‘ste cose è davvero un teologo?
Non è capace di una benché minima riflessione sul male che vien fatto in nome e per conto del suo dio; non si interroga sullo scandalo pedofilia nella sua chiesa; non dice nulla di nulla sullo scandalo ancor maggiore dell’accumulo di ricchezze e di potere da parte di una chiesa che predica il cristo suo signore e tu lo chiami teologo?
Facci caso: non c’è mai nulla di teologico in quel che scrive, nei termini che usa, in ciò che sostiene.
Però, poveraccio…dev’essere umiliante millantare un titolo scolastico che la scuola non gli ha riconosciuto!
Andrea, scusami ma penso sia palese che lo chiami teologo in senso ironico. 😉
Nelle scuole laiche ti percuotono se non riesci a imparare a memoria il “Canto notturno di un pastore errante dell’Asia”?
Credevo si usassero ancora i voti!
Certo che sono successe in passato, ma qui il problema è che quello denunciato succede ora, non decenni fa.
In una scuola laica di oggi è vietato da decenni picchiare gli alunni e insegnanti maneschi sono finiti sotto processo, non fa parte del metodo educativo. Già negli anni ’60 e ’70 ci sono stati i primi processi contro insegnanti che usavano metodi educativi coercitivi e violenti. In Germania il vescovo cattolico Mixa si è dovuto dimettere l’anno scorso perchè usava metodi educativi violenti con i suoi alunni, metodi proibiti in Germania ufficialmente dal 1980.
Le scuole Magdalene invece da quanto sono chiuse?
Ha ragione teologo….
Tutti i bambini italiani vengono picchiati nelle scuole pubbliche italiane, perche’ non riescono ad imparare e recitare la poesia “S. Martino” di G. Carducci!!
E’ un’ingiustizia ed una violenza!!
Chiudete tutte le scuole italiane e finanziate solo le scuole cielline cattoliche!!
“In moltissime famiglie si tende a nascondere il problema, perché vengono coinvolte figure religiose”
Mmmm, tutto questo mi ricorda qualcosa.
Ma in G.B. non si è puniti se si picchiano i ragazzini? ed allora che aspettano? magari con un bel raddoppio di pena per futili motivi, tanto per far capire che in europa certe derive non sono ammesse.
mi pare che l’azione penale sia discrezionale, quindi a meno che non ci sia una determinata indagine in corso non vengono presi automaticamente dei provvedimenti. Il percorso di solito passa dagli ispettorati dell’Educazione che poi fanno denuncia
Attualmente, solo sette paesi, Austria, Danimarca, Finlandia, Germania, Islanda, Norvegia e Svezia, hanno in vigore leggi che proibiscono esplicitamente le punizioni corporali sui bambini.
e Grecia.
può essere, il documento da cui ho preso questi nomi in effetti è un po’ datato ma non ho visto in giro di meglio.
hai qualcosa di recente?
Il problema della Gran Bretagna è la multireligiosità istituzionalizzata. Ai poliziotti, se Sikh, è concesso l’uso di un particolare turbante sul capo al posto del classico e inglesissimo capello d’ordinanza. Nel campo dell’istruzione è concessa l’istituzione di scuole confessionali di ogni tipo in alternativa a quella statale laica. Ad ebrei e musulmani è concessa la pratica della loro atroce macellazione rituale, ai cattolici è permesso erigere chiese e campanili in deroga a vincoli urbanistici. In pratica un pakistano che vive a Londra può continuare a vivere alla pakistana, un cinese può continuare a fare quello che faceva in Cina, in deroga a tutti i principi di parità di diritti e dei fondamentali elementi di democrazia e diritti umani.
La Francia invece ha scelto la laicità come barra da tenere al centro e non scontentare nessuno. Se vuoi vivere in Francia devi seguire tutte le regole francesi, senza eccezioni ne deroghe di alcun tipo per motivi religiosi, culturali e altre amenità varie. Difatti ci sono meno grattacapi sociali che in Inghilterra.
beh insomma, con gli islamici stanno avendo problemi anche loro.
però sicuramente meglio “o mangi questa minestra, o salti da quella finestra” che “fai quel che ti pare perchè la tua cultura è quella”.
Addirittura in GB i tribunali islamici e quelli ebraici possono giudicare controversie civilistiche tra correligionari.
Il problema non sono le percosse a minori nelle faith school islamiche…Il problema sono le faith school islamiche stesse!! 👿