Milano, tribunale: “risarcimento danni anche a convivente gay”

Con la sentenza 9965/11 il Tribunale di Milano ha riconosciuto il diritto al risarcimento per il convivente omosessuale che perde il compagno in un incidente stradale. Il convivente di un uomo, vittima di un incidente, e sua madre si erano costituiti parte civile nel processo, che ha riconosciuto danni patrimoniali e morali non solo alla madre, ma ad entrambi. I due partner vivevano insieme da una quindicina d’anni

Con la sentenza 9965/11 il Tribunale di Milano ha riconosciuto il diritto al risarcimento per il convivente omosessuale che perde il compagno in un incidente stradale. Il convivente di un uomo, vittima di un incidente, e sua madre si erano costituiti parte civile nel processo, che ha riconosciuto danni patrimoniali e morali non solo alla madre, ma ad entrambi. I due partner vivevano insieme da una quindicina d’anni, scrive GayNews.

Valentino Salvatore

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18 commenti

god afternun

Meno male che ci sono notizie che tirano su il morale in questi tempi di ritorno al medioevo.

Marco

I giudici hanno potuto agire così perché su questa questione evidentemente c’è un vuoto legislativo (cioè non esiste una legge esplicitamente dedicata). I legislatori provvederanno presto a colmare questo vuoto.

Kaworu

speriamo sempre su questa linea e non come vorrebbero certi sadici.

Paul Manoni

L’unico vuoto che andrebbe colmato, e’ tra il tuo orecchio destro e quello sinistro. 😉

Batrakos

Per quel poco che so di leggi, una sentenza costituisce in qualche modo un precedente, dunque il discorso del risarcimento potrebbe, casomai ci fosse un nuovo governo, portare a ridiscutere il discorso delle unioni civili, anche se Oltretevere sarà pronto al niet; tuttavia, confrontando col mio intervento sul discorso di Bagnasco di un’ultimissima sottostante, forse la Chiesa sta allentando le briglie davanti alle coppie di fatto per ottenere una vittoria per lei molto più sostanziosa: l’ulteriore ingresso di personale e di fondi legati ad organizzazioni cattolico/politiche come CL nelle strutture sanitarie e, aggiungo qua, scolastiche.
Avere le mani sulla scuola e sulla sanità è un’ottima garanzia di potere sociale, davanti alla quale, con un po’ di realismo, forse la Chiesa negozierà sulle unioni civili.
Il tempo dirà se mi sono in qualche modo avvicinato alla realtà…

Kaworu

ma non le ha già, le mani in pasta? contando anche opus dei e affini

andrea tirelli

è il disfacimento del fantastico mondo di Berlusconi che ci fa essere oltremodo ottimisti?

Il tema delle unioni civili è del tutto fuori dall’agenda politica e non c’è alcun partito tra quelli che contano che abbia la benché minima intenzione di ficcarcelo dentro.
Discorso chiuso.
Se ne parla fra un lustro almeno….

Batrakos

Andrea Tirelli,
Correggimi se sbaglio: per quanto non sia un sostenitore di SEL, mi risulta che SEL abbia interesse alle unioni civili e SEL vuole andare al governo: vediamo se alla fin fine, come temo, si rivelerà più realista del re.
Ovviamente ci vuole un lavoro capillare di informazione delle associazioni interessate, per lenire la tendenza omofobica dell’italiano medio.

Kaworu.
Non esiste, secondo me, mai un confine alle mani in pasta e al business, soprattutto quando il settore pubblico perde sempre più forza e contributi la sussidarietà è il mezzo migliore.
E più esse hanno un chiaro e formale riconoscimento politico, più la cosa si fa difficile.

Batrakos

P.S.

Andrea,
io riflettevo inoltre sul precedente della sentenza: se si devono iniziare a sborsare soldi per le sentenze che verranno e di cui questa è un precedente, credo che improvvisamente il mondo politico, anche quello più silente e ambiguo, avrà un risveglio di sensibilità.
Anche in questo senso, come lavoro legale, le associazioni possono avere un valore importante.
E comunque un lustro, visto come siam messi, non sarebbe nemmeno un tempo ‘biblico’ 😉

Southsun

E’ pazzesco che in questo Paese – sedicente “culla del diritto” – i Tribunali, intasati già di per se di cause e scartoffie, debbano occuparsi pure di queste lapalissiane ovvietà.

Fri

Una volta tanto la tua tastiera posseduta ti ha fatto scrivere qualcosa di buono! Hai ragione. E’ proprio e’ un orrore che i gay non abbiano diritti.

Kaworu

che orrore! niente punteggiatura nei deliri di ale alcolico!

quindi la frase può essere letta in diversi modi:

1) che orrore, i gay non hanno diritti

2) che orrore dare i diritti ai gay.

quando avrai fatto pace col tuo cervello e con la lingua italiana, facci sapere cosa intendevi.

FedeB

Ah la punteggiatura e la sintassi… Queste sconosciute…
La mia bisnonna con la terza elementare scrive decisamente meglio!
@Ale, per curiosità, che titolo di studio hai?

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