Uganda, qualche speranza per la legalizzazione dell’aborto

Il Globe and Mail ha raccolto la voce di Denis Kibera, un attivista che combatte la piaga degli aborti clandestini in Uganda. Benché cristiano, non può esprimersi troppo a favore della legalizzazione dell’aborto, perché teme “di diventare il bersaglio dei credenti”. Anche Asuman Lukwago, numero uno della sanità ugandese, benché a favore dell’ospedalizzazione dell’aborto e della sua decriminalizzazione non può essere troppo esplicito, perché i cristiani lo odierebbero. Nel frattempo, in Uganda 1.500 donne muoiono ogni anno a causa di aborti insicuri.
Ma c’è una speranza. Anand Grover, special rapporteur dell’ONU in materia di salute, ricorda che una recente dichiarazione delle Nazioni Unite chiede che gli stati prendano “misure per assicurare che le interruzioni di gravidanza siano sicure, legali, accessibili e di buona qualità”, galvanizzando in tal modo le attiviste locali e i gruppi che lottano per l’autodeterminazione delle donne. Non è facile tradurre in pratica una risoluzione in paesi fortemente cristiani come l’Uganda, dove la parola aborto è tabù. Forse, spiega Grover, un passo intermedio può essere rappresentato da una moratoria dell’applicazione delle leggi anti-aborto.

Raffaele Carcano

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108 commenti

Enrico

Quanti sono i rapinatori morti in conflitti a fuoco? Depenalizziamo la rapina a mano armata.

FSMosconi

Qualcuno dovrebbe fare qualcosa per Enrico, no so: regalargli una maglietta con su scritto “idee chiare cercasi”, magari così diventa anche popolare…

whichgood

da uno che dice di amare per “generare” figli cosa ti aspetti?

myself

Criminalizzazione aborto => Aborto clandestino => Morte donne per incompetenza mammane

Legalizzazione aborto => Aborto in strutture sicure => Salvaguardia salute donne

È logica elementare.

joseph

legalizzazione aborto => aumento esponenziale dello stesso (Bernard Nathanson, uno che se ne intendeva….)
Che poi l’aborto libero sia tutta ‘sta salute per le donne, è dubbio…..

myself

joseph in primo luogo hai idea di cosa significhi esponenziale? In secondo luogo se una donna vuole abortire abortirà, indipendentemente che l’aborto sia o non sia legale, che cosa non ti è chiaro?

Reiuky

Fosse anche vero, non è un male diminuire il numero di nascituri in un mondo sin troppo sovrappopolato.

Enrico

Criminalizzazione delle rapine => Rapina clandestine => morti tra i rapinatori ed i rapinati.

joseph

secondo il caro vecchio Bernie buonanima, la legalizzazione dell’aborto ha decuplicato l’accesso al medesimo, dopo la sentenza Wade vs Roe del 1973. Dal momento che lui è stato uno degli attori principali della vicenda, sono propenso a credergli. Non sarà “esponenziale”, ma è comunque un aumento notevole.
Secondo: se una donna ha deciso di abortire abortirà, se un rapinatore ha deciso di rapinare rapinerà, e se uno spacciatore ha deciso di spacciare spaccerà. Ma se una donna sapesse che abortire è sbagliato, perchè è la legge che lo dice, magari ci pensa due volte. Non leggete gli altri blog? “Oddio sono 3 giorni in ritardo forse sono incinta. Come faccio per abortire senza dirlo ai miei?” Alla faccia della decisione sofferta e dell’extrema ratio….
Siamo onesti: usiamo l’aborto per controllare il corpo delle donne. Infatti siamo noi cattolici che spingiamo per imbottirle di ormoni per concepire o non concepire. Siamo noi cattolici che alimentiamo il mercato delle donazioni di ovuli (“Eggsploitation”: un film che nessuno di voi ha mai sentiro nominare, suppongo…)
Fosse anche vero, (a te che interessa, reyuki, chi è persona e chi no?) diminuire il numero dei nascituri non è un male. Guarda, già che ci siamo diminuiamo anche quello dei morituri.
Ah, che sbadato, avete un programma ANCHE per quello. Potete chiamarlo Aktion t4 II, già che ci siete…..

manimal

@ enrico
infatti per come la vedo io non è che sia giusto legalizzare l’aborto per ridurre le vittime delle strutture clandestine.
è giusto farlo perchè sono le donne a portare nel loro corpo l’embrione. solo loro. non gli uomini nè tanto meno i sacerdoti. per come la vedo non è neanche materia di referendum.
è un diritto individuale. le cattoliche hanno l’opzione di non abortire.

Odis

@joseph
Prima di tutto complimenti, devi esserti impegnato molto per mettere insieme tutte queste sciocchezze… non dev’essere stato facile.

Ma andiamo con ordine:

secondo il caro vecchio Bernie buonanima, la legalizzazione dell’aborto ha decuplicato l’accesso al medesimo, dopo la sentenza Wade vs Roe del 1973. Dal momento che lui è stato uno degli attori principali della vicenda, sono propenso a credergli. Non sarà “esponenziale”, ma è comunque un aumento notevole.

No, la legalizzazione dell’aborto ha fatto aumentare il numero di aborti registrati ed eseguiti in strutture che possano occuparsi con serietà ed efficienza della salute della donna.

Secondo: se una donna ha deciso di abortire abortirà, se un rapinatore ha deciso di rapinare rapinerà, e se uno spacciatore ha deciso di spacciare spaccerà. Ma se una donna sapesse che abortire è sbagliato, perchè è la legge che lo dice, magari ci pensa due volte.

Una donna che decide di abortire, a differenza degli esempi a sproposito che hai fatto, sta solo disponendo del proprio corpo. Non sta a te imporle di fare o non fare quello che le pare, come non sta ad altri permetterti od impedirti di frequentare la messa.

Non leggete gli altri blog? “Oddio sono 3 giorni in ritardo forse sono incinta. Come faccio per abortire senza dirlo ai miei?” Alla faccia della decisione sofferta e dell’extrema ratio…

Questa è colossale.
Tu sai cosa sia un test di gravidanza? Beh, in genere le donne lo sanno.
Nonostante voi, un minimo di informazione sulla sfera sessuale si riesce a fare.
Tra l’altro, se davvero voleste diminuire gli aborti spingereste per aumentare l’informazione sugli anticoncezionali e l’utilizzo di questi. Qui però sto divagando…

Siamo onesti: usiamo l’aborto per controllare il corpo delle donne. Infatti siamo noi cattolici che spingiamo per imbottirle di ormoni per concepire o non concepire.

Già, è una cosa terribile: blocchiamo l’ovulazione a chi non desidera restare incinta (o ha problemi di salute; questo però è un altro discorso, di cui mi aspetto che naturalmente non ti interessi per nulla…) e la favoriamo a chi vuole diventare madre ma non ci riesce! È una cosa mostruosa!

Siamo noi cattolici che alimentiamo il mercato delle donazioni di ovuli (”Eggsploitation”: un film che nessuno di voi ha mai sentiro nominare, suppongo…)

Il “mercato delle donazioni” è carina. Compito a casa: guardare sul dizionario il significato di “mercato”, di “donazione” e di “ossimoro”.

Fosse anche vero, (a te che interessa, reyuki, chi è persona e chi no?) diminuire il numero dei nascituri non è un male. Guarda, già che ci siamo diminuiamo anche quello dei morituri.

Ha un senso questa frase?

Ah, che sbadato, avete un programma ANCHE per quello. Potete chiamarlo Aktion t4 II, già che ci siete…

Giustamente, in mezzo a tante perle come poteva mancare la reductio ad Hitlerum?
Altro compito a casa: cercare su google la frase “gott mit uns” e meditare sulle informazioni trovate.

Francesco

Joseph, e’ insulso paragonare il permettere auna donna di essere costretta a portere avanti una gravidanza con L’Aktion T4 dei vostri compari nazisti, comunque la tua chiesa nei secoli ne ha molti sulla coscienza di AKtion T4, inutile che te ne esci con le solite manfrine dei comunisti o che la chiesa ormai queste cose non le fa piu’ (almeno nei pesi civili perche’ in quelli sottosviluppati continua a farne ancora) perche’ sono solo scuse.

joseph

No, la legalizzazione dell’aborto ha fatto aumentare il numero di aborti registrati ed eseguiti in strutture che possano occuparsi con serietà ed efficienza della salute della donna.

Tra credere a te e credere a chi ha fondato la NARAL, ha portato la legalizzazione dell’aborto negli USA e poi ha spiegato come ha fatto, potendo scegliere…..

Una donna che decide di abortire, a differenza degli esempi a sproposito che hai fatto, sta solo disponendo del proprio corpo.

In realtà sta disponendo anche del corpo di un’altra persona, ma qui si apre un dibattito che potrebbe durare in eterno…

Già, è una cosa terribile: blocchiamo l’ovulazione a chi non desidera restare incinta (o ha problemi di salute; questo però è un altro discorso, di cui mi aspetto che naturalmente non ti interessi per nulla…) e la favoriamo a chi vuole diventare madre ma non ci riesce!

Naturalmente ho sopravvalutato gli effetti collaterali di queste “cure”. sarò mica ipocondriaco?

Il “mercato delle donazioni” è carina. Compito a casa: guardare sul dizionario il significato di “mercato”, di “donazione” e di “ossimoro”.

Infatti. Tipico caso di Antilingua (IVG, Vita Dignitosa, PMA, eccetera).
L’argomento in sè, invece, ti interessa, o delle donne che passano la notte sul cesso a vomitare feci ti interessa un po’ meno?

Giustamente, in mezzo a tante perle come poteva mancare la reductio ad Hitlerum?
Altro compito a casa: cercare su google la frase “gott mit uns” e meditare sulle informazioni trovate.

Ti ricordo, oltre alle scritte sulle fibbie, che “Nazismo” è abbreviazione (antilingua?) di “NazionalSOCIALISMO”. Marx, Engels, religione oppio dei popoli……

FSMosconi

@Jpseph

Ti ricordo, oltre alle scritte sulle fibbie, che “Nazismo” è abbreviazione (antilingua?) di “NazionalSOCIALISMO”. Marx, Engels, religione oppio dei popoli……

Della serie: memoria corta. Ma lo sai che il carattere operaio il nazismo l’ha ottenuto di facciata solo agli inizi e per di più, appunto, a carattere ultra-nazionalistico contrapposto VOLUTAMENTE al carattere internazionale marxista?

Devi proprio farmi dire che giudichi i libri dalle copertine?

Fri

infatti in Uganda l’aborto NON e’ legale e le donne NON abortiscono e NON muoiono 1500 donne ogni anno per aborti insicuri. Eh, e’ proprio vero che e’ la liberalizzazione dell’aborto a indurre le donne ad abortire…

Odis

Tra credere a te e credere a chi ha fondato la NARAL, ha portato la legalizzazione dell’aborto negli USA e poi ha spiegato come ha fatto, potendo scegliere…

Pensare con la tua testa è un’opzione che non contempli nemmeno? Interessante…

In realtà sta disponendo anche del corpo di un’altra persona, ma qui si apre un dibattito che potrebbe durare in eterno…

Quale altra persona? E in base a cosa dici che si tratti di una persona?

Naturalmente ho sopravvalutato gli effetti collaterali di queste “cure”. sarò mica ipocondriaco?

La pillola aumenta leggermente il rischio di trombosi e la cura per la fertilità aumenta il rischio di gravidanza. Si può sapere tu di quali “effetti collaterali” parli?

Infatti. Tipico caso di Antilingua (IVG, Vita Dignitosa, PMA, eccetera)

Forse è bene che ripassi cosa sia l’antilingua.
IVG si chiama così perchè è un’interruzione, si intraprende volontariamente e riguarda le gravidanze.
Vita dignitosa: incredibile che qualcuno possa trovare poco entusiasmante essere un vegetale, già, proprio incomprensibile

delle donne che passano la notte sul cesso a vomitare feci ti interessa un po’ meno?

Sai, dopo la ruota abbiamo fatto tante scoperte nuove nuove… il fuoco… l’elettricità… gli anti-emetici…

Ti ricordo, oltre alle scritte sulle fibbie, che “Nazismo” è abbreviazione (antilingua?) di “NazionalSOCIALISMO”. Marx, Engels, religione oppio dei popoli…

Ah ok, quindi non sei carente in Italiano: sei carente in storia.
A parte il nome, cosa hanno in comune socialismo e nazionalsocialismo?
E soprattutto, cosa c’entra una dittatura cattolica con, a scelta, il diritto all’aborto, l’eutanasia e/o l’ateismo?

mimmo

@myself Criminalizzazione dell’infibulazione => infibulazione clandestina => morte delle donne per incompetenza

Legalizzazione dell’infibulazione => Infibulazione in strutture sicure => Minori rischi per la salute delle donne

è logica elementare!!!

Odis

@mimmo
Ah, se solo l’infibulazione fosse una libera scelta delle donne…
Un vero peccato che sia solo un’altra sciocca ed inutile costrizione di origine religiosa.

firestarter

un altro pezzo di m ci infesta (e non posso fare nomi)

mimmo

@odis Ho semplicemente contestato l’argomentazione di myself. c’è differenza tra affermare che le donne devono avere il diritto di abortire perchè la maternità deve essere responsabile ed affermare che l’aborto va legalizzato altrimenti le donne ricorrerebbero all’aborto clandestino. a mio parere la seconda affermazione è irrazionale. tutto qua

Odis

Temo che “perchè altrimenti le donne ricorrerebbero all’aborto clandestino” sia un’ottima motivazione, invece. Significa salvaguardarne la salute al di là delle scelte personali.

Per avere una “maternità responsabile” probabilmente sarebbe più utile un patentino di autorizzazione a figliare… cosa però, per quanto ne so, impossibile da attuare. O almeno, senza che la cosa degeneri in fretta.

mimmo

inutile continuare una discussione con chi non capisce o fa finta di non capire

Odis

inutile continuare una discussione con chi non capisce o fa finta di non capire

Come preferisci.
Fortunatamente i messaggi precedenti restano registrati a futura memoria, il che mi risparmia la fatica di trovare una risposta divertente 😀

schiaudano

E la madre quattordicenne “uccisa” da uno stupro etnico si fotta!

Uh, un materialista che parla di morte “pirituale”?

schiaudano

Quello era sottinteso (anche se trattasi di embrione e non di bambino).

E i bambini sani che la madre avrebbe avuto se non le fosse stato imposto di partorire un figlio idrocefalo rendendola refrattaria a future esperienze di gravidanza?

E’ un gioco vero? Mi piace! Continuiamo?

joseph

odis, la scienza.
dentro la pancia, ammasso.
fuori dalla pancia, persona.
l’anagrafe come cardine della bioetica.

Francesco

Per Enrico.
Ed il bambino in grembo?
E i milioni di bambini che muoiono di fame ogni anno?

Enrico

Ricorod poi che secondo il diritto italiano il concepito ha anche dei diritti come quello all’eredità

Odis

D’accordo, scegliamo la genesi dell’autocoscienza come punto discriminante?
Quindi, aborto legale fino ai primi mesi di vita extrauterina, va bene?
No? Facciamo allora fino alla prima possibilità di vita autonoma del feto?
Qiundi, aborto legale fino al sesto mese di gravidanza? Oh, è vero, che sbadato… è già così!

FSMosconi

@Enrico

Attenzione alle desinenze:
-ito indica azione già compiuta al mio Paese.
Poi se tu parli una lingua non romanza né tanto meno indoeuropea non son affar miei…

Odis

Beh, deciditi: tra concepito, embrione e feto passa un abisso… o meglio, due abissi.

Odis

Ma gli embrioni non sono differenti da un tumore.
Anzi, raramente un embrione può diventare un cancro tra i più aggressivi…
Che facciamo, vietiamo anche amputazioni e terapie antitumorali?

Federico Tonizzo

@ Enrico drll’8 novembre 2011 alle 20:18
“Quanti sono i rapinatori morti in conflitti a fuoco? Depenalizziamo la rapina a mano armata.”

Non scherzarci troppo sopra: pensa che Berlusconi ha depenalizzato il reato di “falso in bilancio” già nella sua scorsa legislatura, e che il governo Prodi, poi, non ha tolto quella depenalizzazione, che quindi è tutt’ora in vigore…

teologo cattolico

avere il diritto di uccidere il proprio figlio sarebbe un bel salto di civiltà. Speriamo bene.

Francesco

Teologo, ti sei mai chiesto come mai nei paesi piu’ civilizzati l’aborto e’ consentito mentre nei paesi meno civilizzati no?

myself

1) Cile, Nicaragua, Egitto.

2) Stati Uniti, Danimarca, Svizzera.

Tra 1 e 2 secondo te quali sono i paesi più avanzati in fatto di civiltà? Indovina in quali è illegale l’aborto e in quali non lo è.

myself

In Cile la pena di morte è stata abolita nel 2001, tranne che per crimini eccezionali.
In Nicaragua è stata abolita nel 1979.
In Egitto vige la pena di morte per: violenza carnale solo se compiuta insieme al rapimento della vittima; omicidio; alto tradimento; traffico di sostanze stupefacenti.
In Danimarca la pena di morte è stata abolita nel 1978.
In Svizzera è stata abolita nel 1992.
Negli Stati Uniti dipende da Stato a Stato.

joseph

nuova classifica:
1- danimarca
2 – nicaragua
3 – svizzera
4- cile
5 pari merito usa e egitto

un po’ rimescolate, parrebbe…..

mimmo

myself, quindi secondo te, dal momento che molti paesi civili, come USA, finlandia e svizzera, riconoscono il diritto di possedere armi in casa allora è giusto riconoscere questo diritto

Odis

avere il diritto di uccidere il proprio figlio sarebbe un bel salto di civiltà

Una frase senza dubbio molto gettonata.
In base a cosa chiami “figlio” un gruppetto di cellule non coscienti di sè, asessuato e privo di sistema nervoso, equiparandolo a quelle persone che sono nate, soffrono davvero e di cui non ve ne frega una beneamata?
(Se così non fosse, sareste i primi ad andare addosso ai preti pedofili e a chi li ha coperti per anni, tanto per fare un esempio)

joseph

Asessuato un par di ciufoli. XX e XY sono stabiliti al concepimento.
E piantala con ‘sta manfrina dei preti pedofili, che adesso non c’entra….

joseph

Le persone con sindrome da insensibilità agli androgeni – una su 20.000 – hanno un aspetto femminile normale, ma a livello genetico hanno cromosomi sessuali XY e non XX. La condizione è dovuta a mutazioni nella codifica genetica per i recettori per gli androgeni, per la quale i segnali trasmessi dagli androgeni non funzionano.

Grazie. Questa non la sapevo. Noto che si chiama “sindrome”, quindi è una situazione patologica. Noto inoltre che trattasi di alterazione genetica, inscritta nel DNA assieme ai cari vecchi XY. Quindi pare che siamo al punto di partenza.
Comunque ti ringrazio per avermi comunicato questo fatto. Se possibile, vedrò di approfondire.

Sandra

“A child that is born neither male or female is a rare occurrence but babies born with some form of Disorder of Sex Development (DSD) happens in one in every 1,500 births, according to the support group Accord Alliance.”

Come vedi non ci sono categorie nette, è un continuum. E uno su 1500.

Sandra

Ah, con l’implicazione che “maschio e femmina li creò” va a farsi friggere.

Odis

E piantala con ’sta manfrina dei preti pedofili, che adesso non c’entra…

Temo che ti sbagli: se davvero ti importasse qualcosa dei bambini, faresti il possibile per almeno ridurre le sofferenze almeno dei bambini già nati.

Invece, a quanto pare ti limiti ad impegnarti perchè vengano messi al mondo più infelici possibile, non voluti dai propri genitori e/o, peggio, con gravi patologie.

joseph

Rimane comunque una faccenda genetica….

Vabbuò, il tuo colpetto alla Bibbia l’hai tirato. Adesso rispondi: quando smettiamo di essere “qualcosa” e diventiamo “qualcuno”? Perchè?

Odis

Adesso rispondi: quando smettiamo di essere “qualcosa” e diventiamo “qualcuno”? Perchè?

Ah non lo so, per quanto ne so non ci sono limiti netti. Dimmelo tu, per favore.

Odis

quando veniamo concepiti.

Quindi il concepito è una persona… questo però solleva degli interrogativi:
1) Se è persona, ha i diritti stabiliti nella dichiarazione universale dei diritti umani; tra questi, figura il diritto all’identità personale.
Come si concilia questo diritto con l’eventuale divisione spontanea del concepito in gemelli monozigoti?

2) Considerando che circa il 30% dei concepiti va incontro ad aborto spontaneo, questo non renderebbe il Dio che veneri il peggiore e più crudele infanticida di tutti i tempi, quantomeno per aver creato un sistema riproduttivo così poco efficiente?

non serve che mi ringrazi

Come preferisci.

Sandra

“Vabbuò, il tuo colpetto alla Bibbia l’hai tirato. Adesso rispondi: quando smettiamo di essere “qualcosa” e diventiamo “qualcuno”? Perchè?”

joseph,
Se chiedi a me, ti rispondo con la mia esperienza: da quando li abbracci. Prima di nascere non li sentivo ancora miei figli. Non potrei scegliere quale dei miei figli “salvare”, messa di fronte a un’alternativa. Non avrei dubbi invece tra salvare uno dei miei figli e uno dei miei embrioni. Un embrione NON è ancora un figlio, non è ancora qualcuno.
Ripeto, mio parere e mio sentire, come madre e come conoscente di famiglie colpite dalla perdita di figli (veri). Ci sarà sicuramente chi considera “qualcuno” un embrione, ma nessuno mi sembra abbia imposto di abortire. Sempre la solita questione della scelta personale, nonché del diritto del bambino di essere accolto nella migliore condizione di partenza, ossia nascere come un “qualcuno” desiderato.

alesssandro

no caro joseph tant’è che dal passaggio da zigote a morula alcune cellule potrebbero staccarsi originando un altro individuo 🙂

Reiuky

del resto, secondo la religione cattolica, è meritevole uccidere il proprio figlio per perdonare un torto che ci si è inventati e che si ha provocato volutamente.

Francesco

Per joseph, mimmo e company e’ inutile che ci attaccate ai particolari, nei paesi piu’ civili l’aborto e’ permesso in quelli incivili no.

whichgood

Che pena, quanta sofferenza innutile crea l’ipocrisia religiosa. La vita è già difficile, perchè c’è bisogno di complicarla ancora di più ?
I lider religiosi portano addosso una reponsabilità enorme per aver creato ignoranza, miseria e sofferenza ma tanto la scaricano al loro dio.

alesssandro

il fatto che per i cattolici un embrione possa godere di diritti pari a quelli di una persona vera mi fa rabbrividire

joseph

A me fa rabbrividire il fatto che qualcuno stabilisca dei parametri convenzionali per stabilire chi vive e chi muore. Ci sono stati altri esempi nella storia. Le chiamavano “selezioni”.

Reiuky

Parametri convenzionali?

Qui si stabilisce il diritto di una donna sul proprio corpo. CAZZO c’entra la selezione?

Ah, per te abortire un bambino acefalo è peccato. Mavacager!

whichgood

E chi sono i cattolici per decidere di tenere in vita chi vuole farla finita?. Il concetto è identico. Dovete essere voi a decidere chi vive e chi no ?

firestarter

ciao joseph, perche’ non vai a farti fottere insieme al teologo? mi racocmando non spargere bambini per terra nel processo

Agita&Gusta

C’è parecchia gente che pur sembrando selezionata, invece non lo è stata..

whichgood

Ai cattolici che vomitano a memoria stupidaggini imparate in parrocchia con il parroco di turno, vorrei far notare che alcune DONNE RELIGIOSE si trovano secoli più avanti in materia (ma tanto per misogini come voi quello che pensa una donna non conta, per voi sono uteri a cui giurare fedeltà e tradire con conseguente perdono divino).

In un comunicato stampa dell’Agenzia di stampa NEV del 3 Gennaio 2008, la signora Letizia Tomassone, vicepresidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), ha affermato quanto segue:

‘L’autonomia riproduttiva delle donne è uno dei diritti umani fondamentali. Non si possono obbligare le donne ad avere figli o a portare avanti gravidanze indesiderate … Un figlio, una figlia sono iscritti nel desiderio della madre che disegna con la creatura concepita una relazione densa di significato e di vita. Quando questo non avviene, perché il concepimento è frutto di violenza o di frettolosa superficialità ed errore, la donna deve essere messa in grado di interrompere la gravidanza. Fino a quel momento sono infatti in gioco la responsabilità e la libertà che lei ha sviluppato nella sua vita. Per questo il senso di libertà individuale, che è riconosciuto e considerato oggi in Occidente come il fondamento del diritto civile, fa parte della costruzione della dignità femminile. La donna non è un puro contenitore di vita concepita altrove. E’ un soggetto libero che crea relazione con questa vita. Negare che l’interruzione di gravidanza si inserisca in questo processo relazionale significa riportare le donne a un obbligo biologico che non ci appartiene più.’

Agita&Gusta

Argentina, verso la legalizzazione dell’aborto
In America Latina le norme sull’aborto sono restrittive e repressive per la libertà della donna. Se Buenos Aires dice sì sarebbe una decisione storica

A breve l’Argentina potrebbe approvare una legge volta a legalizzare l’aborto entro le prime dodici settimane di gestione e il testo è già approdato in Parlamento per la discussione. La presidente Cristina Fernandez de Kirchner, rieletta nei giorni scorsi per la seconda volta a capo del governo di Buenos Aires, non ha ancora precisato la sua posizione in merito, ma in molti pensano che, se ci sarà una maggioranza parlamentare, non userà il suo potere di veto. Se il provvedimento verrà approvato sarà una vittoria per l’intera America Latina, dove le norme sull’aborto sono le più restrittive al mondo. Negli ultimi anni, infatti, hanno prevalso posizioni ultraconservatrici. Un esempio su tutti il Nicaragua, dove nell’ottobre del 2006 l’Assemblea Nazionale criminalizzò, con il voto favorevole dei sandinisti di Daniel Ortega, l’aborto terapeutico anche in caso di stupro. E che dire del Guatemala, dove l’aborto è punibile da sei mesi a tre anni di prigione e le donne delle aree rurali tentano l’interruzione della gravidanza ingerendo coriandoli con acquavite e chiodi di garofano, miscelati a 250 grammi di sale comune e 40 tavolette di Alka-Seltzer, solfato di sale inglese e olio di ricino. Proprio il paese governato da Álvaro Colom Caballeros detiene, dopo Haiti, il maggiore numero di aborti clandestini: 65.000 ogni anno. Culmine della regressione sociale è invece l’Uruguay, dove solo tre anni fa l’allora presidente Tabarè Vàzquez ha posto il veto a una legge sulla depenalizzazione. Paesi come Colombia o Bolivia si trovano in una situazione intermedia. Nel maggio 2006, la Corte Costituzionale colombiana ha stabilito che l’interruzione della gravidanza non è più un reato quando vi sia pericolo di vita per la madre, quando la gravidanza sia frutto di stupro o incesto e nei casi in cui vengano diagnosticati malformazioni fetali che rendano impossibile la vita al di fuori dell’utero. Fino ad allora, la legge criminalizzava l’aborto in qualsiasi circostanza.

L’America Latina, epicentro delle disuguaglianze sociali, è in debito con le sue donne, e alla discriminazione diffusa si aggiunge una violenza avallata dalle istituzioni, al punto che gli stupri sono più spesso motivo di vergogna per la vittima che reati da punire. L’alleanza tra la gerarchia cattolica e le classi dirigenti ha introdotto una logica di genere e sessista che priva le donne del libero arbitrio. Oggi il diritto all’aborto è garantito solo a Cuba e Città del Messico. Il risultato sono centinaia di migliaia di aborti clandestini, la prima causa di morte delle donne nella regione. Un recente sondaggio del SEMlac, il Servizio di notizie per le donne in America Latina e nei Caraibi, stima che tre milioni di donne, quasi la popolazione totale dell’Uruguay, ricorrono ogni anno all’aborto in 12 paesi. Mentre altri tre milioni vi ricorrono in Brasile, e la stragrande maggioranza lo fa clandestinamente.

Ad oggi, il costo di un aborto sicuro in Centro e Sud America oscilla tra i 300 ed i 1.500 dollari. Prezzo economicamente irraggiungibile per gran parte delle donne considerando il tasso di povertà della regione. Il metodo più utilizzato nelle cliniche private è l’aspirazione, anche se il misoprostol o cytotec, un medicinale nato per trattare le ulcere gastrointestinali con effetti secondari abortivi, è sempre più usato come un metodo sicuro per porre fine a gravidanze indesiderate e casalinghe. L’impiego del farmaco, tuttavia, è diventato ormai un atto clandestino in molti paesi, come l’aborto chirurgico. In alcune province argentine, “fino a poco tempo fa, le donne che arrivavano in ospedale con un aborto in corso venivano ammanettate al letto”, ha confessato Silvia Juliá, attivista per l’Organizzazione cattolica per il diritto a decidere in Argentina. Secondo alcune stime del Guttmacher Institute, l’organizzazione no-profit che promuove la salute riproduttiva secondo i criteri dell’Oms, gran parte delle donne latino-americane che si sottopongono ad un aborto “hanno più di 20 anni, sono sposate e già precedentemente madri”. Mentre nella maggioranza dei paesi sviluppati quelle che ricorrono all’aborto “sono più giovani di 20 anni, in generale celibi e, approssimativamente, la metà non ha avuto figli”. Stando ai numeri: i poveri e gli analfabeti che richiedono l’interruzione di gravidanza sono solo lo 0,7 percento delle pazienti, mentre quelle con istruzione tecnica e superiore sono il 54 percento. Oltre l’80 è di religione cattolica. Solo il 10 percento è composta da minorenni e il 56 tra i 20 e i 29 anni.

A complicare la questione in America Latina è l’irregolare e insufficiente accesso alla contraccezione, compresa la contraccezione di emergenza o “pillola del giorno dopo”. I diversi progressi avviati nei vari paesi sono spesso frenati dalle politiche dei ministeri di salute pubblica e dalle pressioni dei gruppi conservatori e religiosi. Il Perù, ad esempio, è considerato un paese a basso uso di metodi contraccettivi moderni. Nel 2008 si stimò che il 48 percento di donne usava qualche anticoncezionale, in confronto al 78 della Colombia, il 75 dell’ Uruguay, il 72 di Cuba e il 70 del Brasile. Per questo, senza alcun dubbio, il neo disegno di legge in Argentina, dove oggi è ammesso il solo aborto terapeutico e bandito il consumo della “pillola del giorno dopo”, rappresenta più che mai una speranza per l’America Latina, dove i potenti movimenti che si autodefiniscono “a favore della vita” continuano, senza remore, a spingere per un ritorno indietro fuori dal tempo.

Da peacereporter[.]net

manimal

OT
qualcuno è in grado di spiegarmi una cosa?
perchè un ginecologo ospedaliero che è anche pubblico ufficiale ha facoltà di opporre obiezione di coscienza ad una interruzione di gravidanza?
quando ho fatto il militare io agli obiettori di coscienza mica davano la divisa e il fucile ad acqua, li mettevano al di fuori delle forze armate…
quindi, perchè l’obiezione di coscienza non è incompatibile con l’assunzione presso un pubblico ospedale dove i cittadini hanno il diritto che vengano loro forniti gli atti medici che loro spettano?
da quel che ho appreso, esistono ospedali nei quali TUTTI i ginecologi fanno obiezione di coscienza….

mimmo

l’obiezione di coscienza non è incompatibile con l’assunzione presso un pubblico ospedale perchè praticare aborti è soltanto una delle tante mansioni del ginecologo. la legge 194 tutela nello stesso tempo il diritto all’aborto e il diritto all’obiezione di coscienza. è evidente che l’obiezione di coscienza non deve compromettere il ricorso all’aborto per cui è opportuno che in un ospedale sia sempre presente un numero di ginecologi non obiettore. se ciò non accade il direttore dell’ospedale dovrebbe intervenire

Sandra

Allo stesso modo un infermiere tdg avrebbe ragione di rifiutare di eseguire un prelievo del sangue perché contrasta con la sua coscienza. Pensa che bello, aver bisogno di un esame e non avere solo infermiere tdg…. però sono tutti disponibili ad altre mansioni, come mettere un catetere. che consolazione.

mimmo

l’importante è riuscire a garantire il servizio. Perchè eliminare l’obiezione di coscienza anche se non viene pregiudicato nessun diritto? per me un infermiere può rifiutarsi di eseguire un prelievo di sangue se è contro i suoi principi: l’importante è che in ogni momento sia presente all’interno dell’ospedale un numero sufficiente di infermieri disposto ad effettuare prelievi di sangue.

manimal

continua a parermi strano il concetto che chi è assunto per fornire un pubblico servizio possa esimersi dal farlo parzialmente per motivi di coscienza.
a mio avviso sarebbe più logico non assumerlo per quell’incarico perchè incompatibile.
ovviamente in strutture private liberi di far quel loro pare meglio…

Sandra

mimmo,
non esiste il diritto a diventare ginecologo in un ospedale pubblico! Quindi chi ha problemi di coscienza con aborti o prelievi di sangue non ha diritto di essere pagato dalla comunità per svolgere un sottoinsieme di mansioni che la sua professione richiede! Allo stesso modo che un fondamentalista creazionista non può essere insegnante di scienze a eccezione del darwinismo. Se accetti di lavorare per lo stato svolgendo una professione, lo fai alle condizioni di assunzione: l’obiezione di coscienza aveva senso per i medici in servizio prima dell’approvazione della legge, ma non dopo.
Ma è così tanto tanto tanto difficile da capire o fai apposta? La seconda, spero.

mimmo

riporto l’articolo 9 della legge 194/78

“Il personale sanitario ed esercente le attività ausiliarie non è tenuto a prendere parte alle procedure di cui agli articoli 5 e 7 ed agli interventi per l’interruzione della gravidanza quando sollevi obiezione di coscienza, con preventiva dichiarazione. La dichiarazione dell’obiettore deve essere comunicata al medico provinciale e, nel caso di personale dipendente dello ospedale o dalla casa di cura, anche al direttore sanitario, entro un mese dall’entrata in vigore della presente legge o dal conseguimento della abilitazione o dall’assunzione presso un ente tenuto a fornire prestazioni dirette alla interruzione della gravidanza o dalla stipulazione di una convenzione con enti previdenziali che comporti l’esecuzione di tali prestazioni.

L’obiezione può sempre essere revocata o venire proposta anche al di fuori dei termini di cui al precedente comma, ma in tale caso la dichiarazione produce effetto dopo un mese dalla sua presentazione al medico provinciale.

L’obiezione di coscienza esonera il personale sanitario ed esercente le attività ausiliarie dal compimento delle procedure e delle attività specificamente e necessariamente dirette a determinare l’interruzione della gravidanza, e non dall’assistenza antecedente e conseguente all’intervento.

Gli enti ospedalieri e le case di cura autorizzate sono tenuti in ogni caso ad assicurare lo espletamento delle procedure previste dall’articolo 7 e l’effettuazione degli interventi di interruzione della gravidanza richiesti secondo le modalità previste dagli articoli 5, 7 e 8. La regione ne controlla e garantisce l’attuazione anche attraverso la mobilità del personale.

L’obiezione di coscienza non può essere invocata dal personale sanitario, ed esercente le attività ausiliarie quando, data la particolarità delle circostanze, il loro personale intervento è indispensabile per salvare la vita della donna in imminente pericolo.

L’obiezione di coscienza si intende revocata, con effetto, immediato, se chi l’ha sollevata prende parte a procedure o a interventi per l’interruzione della gravidanza previsti dalla presente legge, al di fuori dei casi di cui al comma precedente”

L’articolo non dice assolutamente che l’obiezione di coscienza è una norma transitoria e valida soltanto per i medici che nel 1978 erano già in servizio. Al contrario, la legge afferma che il medico deve dichiarare l’obiezione di coscienza entro un mese dall’abilitazione. ciò significa che l’obiezione di coscienza è riconosciuta anche a coloro i quali (nel 1978) non erano ancora abilitati all’esercizio della professione medica. inoltre, perchè se l’art. 9 della legge era soltanto transitorio, esso non è ancora stato abrogato?

Sandra

mimmo, o caro puteo, ma sappiamo bene che la legge italiana è stata scritta apposta per riempire gli ospedali di obiettori, per questo la deroga agli obiettori NON è transitoria come avrebbe dovuto essere!

mimmo

“ma sappiamo bene che la legge italiana è stata scritta apposta per riempire gli ospedali di obiettori”

su quali basi poggia questa affermazione? io credo che la base sia esclusivamente un pregiudizio ideologico.

“per questo la deroga agli obiettori NON è transitoria come avrebbe dovuto essere!”

e chi l’ha detto che questa deroga doveva essere transitoria? non sta scritto da nessuna parte. non puoi affermare che questa deroga doveva OGGETTIVAMENTE essere transitoria. è soltanto una tua opinione, non la verità assoluta

Kaworu

a logica dovrebbe essere transitoria.

tanto per dire, ora che la naja non è più obbligatoria, è sparita l’obiezione di coscienza.

se tu ti presentassi all’arruolamento dicendo “si ma voglio fare l’obiettore” ti direbbero di andare a farti vedere da uno bravo.

indovina come mai?

mimmo

il paragone non regge perchè arruolarsi è del tutto incompatibile con l’obiezione di coscienza. lo stesso invece non vale per i ginecologi, i quali, oltre alle interruzioni di gravidanza, svolgono anche altre mansioni. Il nostro diritto del lavoro stabilisce che l’obiezione di coscienza non va riconosciuta soltanto quando è del tutto incompatibile con la professione che si deve esercitare.

Odis

Dite che se vado ad arruolarmi sostenendo che sono disposto a svolgere tutte le mie funzioni tranne i turni di guardia mi arruolano lo stesso?

Agita&Gusta

L’obiezione di coscienza è stata prevista per quei medici che hanno svolto la professione negli anni precedenti l’entrata in vigore della legge 194.
Per cui dal 1978 è pratica normale in ginecologia l’interruzione di gravidanza, una cosa che si sa, chiunque si rifiuti di interrompere una gravidanza, sta boicottando una legge dello Stato utilizzando un cavillo, ma soprattutto sta riducendo un altro essere umano allo stato subumano, poichè non è più libero di esercitare il proprio arbitrio e di decidere per il proprio corpo e salute, famiglia e vita. Per questi motivi i medici obiettori devono uscire dagli ospedali e scegliere altre specilizzazioni, perchè le donne sono esseri umani e non cose o animali.
Detto ciò, l’articolo 9 della legge 194 non è stato abrogato perchè la questione è finita sul fondo delel questioni che rigyardano le donne, dato che per un lungo periodo le conquiste civili dei movimenti femministi sono state date per definitive, percezione errata e deleteria, permettendo ai cattofascisti/maschilisti/medici nullafacenti/misogini di prosperare a più non posso.
Mentre già chi ha scritto la legge intuiva l’abuso che dell’obiezione di coscienza poteva farsi, nello specifico in questo passaggio “Gli enti ospedalieri e le case di cura autorizzate SONO TENUTI IN OGNI CASO AD ASSICURARE LO ESPLETAMENTO DELLE PROCEDURE PREVISTE dall’articolo 7 e l’effettuazione degli interventi di interruzione della gravidanza richiesti secondo le modalità previste dagli articoli 5, 7 e 8. LA REGIONE NE CONTROLLA E GARANTISCE L’ATTUAZIONE ANCHE ATTRAVERSO LA MOBILITà DEL PERSONALE. ”
Cosa è successo? Che nessuno ha controllato, che negli ospedali le gerarchie sono cattoliche che per ingraziarsi chi sta sopra si fa quello che fa lui, mettici il bel risparmio in lavoro, e giungi al boicottaggio della 194 sulla nostra pelle e vita.

mimmo

“L’obiezione di coscienza è stata prevista per quei medici che hanno svolto la professione negli anni precedenti l’entrata in vigore della legge 194”

L’art 9 stabilisce che la dichiarazione dell’obiettore deve essere comunicata entro un mese dal conseguimento dell’ABILITAZIONE. questo significa che l’obiezione di coscienza non è stata prevista soltanto per i medici che esercitavano la professione prima del 1978 ma anche per coloro i quali non erano ancora abilitati. in altre parole la tua affermazione è palesemente falsa.

Agita&Gusta

“ENTRO UN MESE DALL’ENTRATA IN VIGORE DELLA PRESENTE LEGGE O DAL CONSEGUIMENTO DELLA ABILITAZIONE O DALL’ASSUNZIONE PRESSO un ente tenuto a fornire prestazioni dirette alla interruzione della gravidanza o dalla stipulazione di una convenzione con enti previdenziali che comporti l’esecuzione di tali prestazioni.”

Abilitazione conseguita prima e assunzione avvenuta prima della legge o dopo? Fortunata indeterminatezza…
E’ un “cavillo”, non è chiaro? Perchè è formulata in questo modo? Perchè ci furono una serie di sedute alle quali parteciparono anche persone di chiesa, suorine composte e agguerrite, che influirono non poco sulla scrittura della stessa legge. Senza di loro adesso non avremmo ancora l’obiezione di coscienza in un mestiere che ti scegli e sprattutto non avremmo la necessità di chiedere “per favore” posso esercitare il mio diritto a decidere del mio corpo? Invece dobbiamo dire “se non mi fai abortire mi uccido” per avere un’interruzione di gravidanza.

“Palesemente falso” è che questo sia un paese civile.

mimmo

Abilitazione conseguita prima e assunzione avvenuta prima della legge o dopo? Fortunata inderterminatezza….??????????
Non c’è nessuna indeterminatezza. l’articolo è chiarissimo. la dichiarazione dell’obiettore deve essere comunicata:

1) entro un mese dall’entrata in vigore della legge oppure

oppure

2) dal conseguimento dell’abilitazione (è evidente che tale abilitazione deve avvenire DOPO l’entrata in vigore della legge, perchè se un medico è già abilitato si rientra nel caso 1)

oppure

3) dall’assunzione presso un ente tenuto a fornire prestazioni dirette alla interruzione della gravidanza o dalla stipulazione di una convenzione con enti previdenziali che comporti l’esecuzione di tali prestazioni. (assunzione che deve avvenire DOPO l’entrata in vigore della legge, perchè, in caso contrario, bisogna applicare il caso 1)

“Perchè ci furono una serie di sedute alle quali parteciparono anche persone di chiesa, suorine composte e agguerrite, che influirono non poco sulla scrittura della stessa legge.”

Hai delle prove che ciò sia accaduto? i parlamentari non sono bambini che si lasciano abbindolare dai preti brutti e cattivi. sono grandi e vaccinati. l’unica cosa che conta è che questa legge è stata legittimamente approvata dal parlamento italiano e quindi deve essere applicata in ogni sua parte. se una legge non piace bisogna abrogarla e approvarne una ritenuta migliore, piuttosto che perdere tempo in discussioni inutili circa una presunta transitorietà (che, come abbiamo visto, non esiste) di un articolo della legge!

mimmo

per capire le tue argomentazioni devo necessariamente leggere 70 pagine? fammi un riassunto

Agita&Gusta

In quel libro ci sono analizzate tutte le fragilità di una legge che è stata un compromesso tra il diritto alla salute delle donne (aborto clandestino, pianificazione famigliare, libertà di scelta, salute) e la secolare coercizione dei corpi femminili. Cioè una legge compromesso sui diritti fondamentali non è una legge che difende un diritto fondamentale, ma permette a chi quel diritto lo nega di agire liberamente facendosi scudo della stessa legge, praticamente lo gnè gnè: la 194 permette l’obiezione gnè gnè – che è il senso del 70% di obiettori in italia, ossia l’abuso previsto che si è fatto dell’obiezione di coscienza.
Poi c’è spiegata riassuntivamente la formulazione della legge.

L’obiezione di coscienza nella professione medica va chiusa, almeno regolata, dato che l’interruzione di gravidanza è un diritto della mia salute e io posso rivolgermi solo ad un medico per essere curata, mentre il medico che in coscienza, parlando di quelli che hanouna coscienza e non lo fanno per opportunismo, non si sente di interrompere gravidanza (perchè alal fine della salute delle donne non gli interessa ma gli piacciono i bambini), può liberamente scegliere un’altra specializzazione.
Se ciò non accadrà ritorneremo all’aborto clandestino, dato che non mi sembra lo Stato faccia molto per tutelare la maternità, nè da un punto di vista della sanità pubblica, nè da quello economico, nè da quello socio-culturale.

Se non vuoi abortire non lo fare, maperchè vuoi costringere me a fare quello che vuoi tu? Chi sei tu? Chi ti ha nominato mio controllore?.
Se non vuoi praticare aborti non fare il ginecologo, l’interruzione di gravidanza si pratica per millemila motivi, è assurdo pensare di non doverla affrontare.
In tutto questo io come persona quando potrò decidere di me stessa? Mai.
Soluzione nell’immediato: via gli obiettori dagli ospedali pubblici.

Comunque leggere fa bene.

Agita&Gusta

Ovviamente non mi sembra si faccia molto nemmeno per informare correttamente sugli anticoncezionali.

mimmo

solo oggi scopro che proprio coloro i quali agitano il cartello “la 194 non si tocca”, sono i primi a volerla modificare. la 194 non piace nemmeno a me e spero tanto che in futuro venga abrogata.

Agita&Gusta

La 194 non si tocca se si vuol tornare alla penalizzazione dell’aborto. Soprattutto se chi la deve modificare ha intenzione di farlo con le stesse deficienze con cui è stata formulata la legge 40. Fino a quel momento, la legge 194 non si tocca. Si applica in ogni sua parte? Sì bene, regolamentiamo l’obiezione di coscienza.

Questo paese è un guaio.

Agita&Gusta

Edit: Questo paese è un guaio a causa degli idioti che lo governano.

mimmo

cmq parti dal presupposto sbagliato che obiezione di coscienza e diritto ad abortire siano incompatibili. basterebbe organizzare i turni d’ospedale in modo tale che sia sempre presente un numero sufficiente di medici non obiettori e il diritto di abortite verrebbe garantito a tutte le donne senza pregiudicare il diritto dei ginecologi all’obiezione di coscienza

mimmo

che cosa intendi per “regolamentare l’obiezione di coscienza”?

mimmo

Abilitazione conseguita prima e assunzione avvenuta prima della legge o dopo? Fortunata inderterminatezza….??????????
Non c’è nessuna indeterminatezza. l’articolo è chiarissimo. la dichiarazione dell’obiettore deve essere comunicata:

1) entro un mese dall’entrata in vigore della legge oppure

oppure

2) dal conseguimento dell’abilitazione (è evidente che tale abilitazione deve avvenire DOPO l’entrata in vigore della legge, perchè se un medico è già abilitato si rientra nel caso 1)

oppure

3) dall’assunzione presso un ente tenuto a fornire prestazioni dirette alla interruzione della gravidanza o dalla stipulazione di una convenzione con enti previdenziali che comporti l’esecuzione di tali prestazioni. (assunzione che deve avvenire DOPO l’entrata in vigore della legge, perchè, in caso contrario, bisogna applicare il caso 1)

“Perchè ci furono una serie di sedute alle quali parteciparono anche persone di chiesa, suorine composte e agguerrite, che influirono non poco sulla scrittura della stessa legge.”

Hai delle prove che ciò sia accaduto? i parlamentari non sono bambini che si lasciano abbindolare dai preti brutti e cattivi. sono grandi e vaccinati. l’unica cosa che conta è che questa legge è stata legittimamente approvata dal parlamento italiano e quindi deve essere applicata in ogni sua parte. se una legge non piace bisogna abrogarla e approvarne una ritenuta migliore, piuttosto che perdere tempo in discussioni inutili circa una presunta transitorietà (che, come abbiamo visto, non esiste) di un articolo della legge.

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