Per attaccare Marta Vincenzi “Libero” cita a sproposito l’UAAR

Il quotidiano Libero ha ospitato oggi un duro attacco alla sindaco di Genova Marta Vincenzi. L’articolo, firmato da Francesco Specchia, contiene questo passaggio:

C’è quella forma di laicismo intemperante («sono laica come la Bresso, iscritta all’Associazione Luca Coscioni e sostenitrice della separazione stato-chiesa», confidò al Corriere della Sera) che la spinse a consentire all’Unione atei agnostici di scrivere sui bus pubblici «La cattiva notizia è che Dio non esiste, quella buona è che non ne hai bisogno»; il che sarebbe legittimo, se il tragitto di quei bus non avesse compreso il passaggio sotto le finestre del cardinal Bagnasco che s’alterò parecchio.

L’articolo contiene in poche righe almeno tre errori:
– la Vincenzi non ha avuto nulla a che fare con la vicenda-ateobus, in quanto il ‘no’ alla loro circolazione è stato pronunciato dalla concessionaria della pubblicità, la francese IGP-Decaux;
– il tragitto dell’autobus non era ancora stato deciso prima del ‘no’;
– non risulta che il card. Bagnasco abbia il diritto di decidere quali mezzi pubblici passano sotto le sue finestre. Se Specchia ne è al corrente, ci faccia cortesemente sapere la sua fonte.

E’ invece vero che il card. Bagnasco s’alterò parecchio per la campagna UAAR, tanto che intervenne direttamente e indirettamente affinché la “buona notizia” non circolasse. Riuscendoci.

Raffaele Carcano

38 commenti

Alfonso

@Kaworu
Non è così, porca paletta! Ma tu sei teologa da poterti pemettere citazioni riservate solo ai cervelloni in gonnella? Quella frase in base all’Esegesi del Pontificio Istituto della Fuffa Millenaria, ha il significato esattamente opposto “dì sempre falsa testimoniaza”. Gnurant! :mrgreen:

Kaworu

eh pensavo in effetti a una bella esegesi tipo “non dire falsa testimonianza MA se ti fa comodo per propaganda, per i tuoi interessi o qualsiasi altra cosa, menti pure e nel caso inventa cose inesistenti”.

ma in effetti non son teologa 😉

bardhi

@ Kaworu
Mi dispiace per te ma come al solito non hai capito il nocciolo del discorso; il quotidiano si chiama “Libero” parafrasando paolo guzzanti; Liberi di sparare quel cacchio che li pare 🙂

Sandokan91

Se questi sono giornalisti, io sono Babbo Natale. Un po’ li compatisco: il loro capo supremo è ormai “cotto e mangiato”, quindi devono cercarsi qualcosa, qualunque cosa, pur di evadere in qualche modo dalla principale notizia di attualità e trovare disperatamente argomenti (anche falsi, se necessario) contro i loro nemici, dei quali fa parte anche l’UAAR (e non certo perchè sia stata l’UAAR a sceglierlo).

Ma quand’è che ci LIBEREREMO di “Libero”?

ANCIA LIBERA

l’UAAR ha tutto il diritto di chiedere la rettificas di notizie false e/o tendeziose altrimenti: quereli !!!

Flavio

Non è che ci sia diffamazione, solo giornalismo da peracottari…

ΔΙΩRAMA

Sollecito l’UAAR a pretendere la rettifica da Libero e che a questa rettifica sia dato uno spazio e una visibilità pari all’articolo.

giulio

“il che sarebbe legittimo, se il tragitto di quei bus non avesse compreso il passaggio sotto le finestre del cardinal Bagnasco che s’alterò parecchio”

Evidentemente Libero (anzi, Servo) non trova nulla di male che un cardinale decida cosa può o non può passare sotto le sue finestre in luogo pubblico.

Francesco

Qualcuno puo’ spiegare a Francesco Specchia che probabilmente, il cardinale Bagnasco si alterato, perche’ per fare la pubblicita’ dell’Uaar avevano tolto quella di roccobarocco con il modello in costume. 😆

emmebi

“libero” il giornale su cui scrive farina?, e facci,e ….. una banda incredibile di cacciapallle servi del “pompetta” (questa l’ho letta oggi su “il fatto”); quello di cui il direttore fu minacciato da non si sa chi? dove moggi ( il ds del poggibonsi) pontifica? ma quante copie vende? ormai stanno scavando…

Marco Uno

Libero non ha bisogno di vendere copie per vivere, come la chiesa lo paghiamo tutti noi lo stesso 😉

“Nei sette anni che intercorrono dal 2003 al 2009, Libero ha beneficiato di contributi pubblici per 40 milioni di euro”

Paul Manoni

Veramente su Libero scrive spessissimo anche Gianluigi Nuzzi…Autore di Vaticano S.p.a. per intendersi…. 😉

fab

Toh, su “Libero” hanno pubblicato delle balle; chi se lo sarebbe mai aspettato?

faidate

E poi, se non sbaglio, Bagnasco abita in una parte della città dove gli autobus non passano. Le sue finestre vedono solo il Cielo.

faidate

Comunque il prossimo servizio di Libero sarà un’intervista con San Pietro, che rivelerà che l’alluvione a Genova è stata mandata da dio per “lavare” l’offesa dei bus. “Ma perché solo ieri?” chiede l’intervistatore. “Prima aveva altre alluvioni e terremoti, ma per la privacy non posso rivelarle”. “Ma c’entra anche Crozza?” “Aspetti che guardo…Si, l’abbiamo fatto per risparmiare, con un’alluvione abbiamo lavato due offese”.

Giordano

Qui più che l’ateismo mi pare c’entri la superficialità che al giorno d’oggi pervade tutti i lavori. Nel giornalismo si nota di più perchè scrivendo in pubblico ci si fa notare.
Pare non sia più richiesto sapere il congiuntivo per leggere il tg della sera. Non è più grave mandare avanti un documento, al lavoro, senza averlo controllato (massìchivuoicheseneaccorga).
Si può scrivere un articolo su un giornale nazionale senza sapere di cosa si sta parlando. Si può legiferare sulla fecondazione assistita senza sapere cos’è un embrione…e via di questo passo.

gianluca

“Libero” di scrivere cazzate.
Ma a proposito di ateobus: ma fare delle magliette da indossare?? Chi lo può vietare?

utente

Un primo maggio ho commesso l’errore di indossare una maglia di colore rosso a tinta unita solo perché era in cima alla pila e dal tragitto da casa al lavoro mi hanno strombazzato furgoni, macchine e motorini e un tizio fermo al semaforo nella sua automobile ha detto qualcosa ai figli seduti dietro che si sono voltati a guardarmi ridendo. Quella esperienza mi ha fatto capire che se non ci si può permettere una scorta di guardie del corpo in questo paese bisogna stare attenti ai messaggi che si lanciano. Se quel giorno fossi passato in una zona “sbagliata” della città invece di suonarmi il clacson qualcuno avrebbe potuto decidere di pestarmi.

Diocleziano

Spero che Francesco Specchia abbia visto, oggi pomeriggio, un vecchio film con Clark Gable e Doris Day: ”10 in amore”. Avrebbe imparato molto su come si fa giornalismo. A questo livello vanno bene anche certi film.

Alessio

Bellissimo film! L’ho visto anch’io… qui oramai serve solo leccare… Poi le parole.. le sanno scrivere tutti, più o meno

Enrico

– la Vincenzi non ha avuto nulla a che fare con la vicenda-ateobus, in quanto il ‘no’ alla loro circolazione è stato pronunciato dalla concessionaria della pubblicità, la francese IGP-Decaux;

Infatti l’articolo parla di come la Vicenzi acconsentì (almeno in prima battuta), e non di chi ha detto no in seguito alle lagnanze di Bagnasco…

– il tragitto dell’autobus non era ancora stato deciso prima del ‘no’;
– non risulta che il card. Bagnasco abbia il diritto di decidere quali mezzi pubblici passano sotto le sue finestre. Se Specchia ne è al corrente, ci faccia cortesemente sapere la sua fonte.

A parte che “il bus che passa sotto le finestre” mi sembra una metafora, o una battuta se preferite, l’articolo non pretende certo che il card. abbia questi diritti…

Il succo del discorso è che “quell’integralista laica avrebbe anche autorizzato gli ateobus se non si fosse scontrata con il potere di veto della Chiesa”: ovviamente l’opinione dell’articolista è filo cattolica e quindi critica vs. certe iniziative, ma ha tutti i diritti di esprimerla…

E poi che palle con questa litania dei “giornali di Berlusconi” solo perché cantano fuori dal coro… Il potere della Chiesa sulla politica è trasversale a tutte le fazioni: è questo il vero problema

firestarter

no e’ troppo articolato, si riconosce immediatamente la differenza dal ben noto lesionato

Enrico

Boh, io sono sempre me stesso… 😀
cmq non scrivo molto spesso qui dentro…

Kaworu

ti conviene aggiungere un numero o qualcosa d’altro al tuo nome/nick, per evitare di essere confuso in un primo momento con un altro enrico…

poi ci si accorge dell’errore per la totale piattezza emotiva e la sintassi zoppicante di quest’ultimo eh, però come primo impatto… 😉

Enrico

Confermo mi hanno rubato il nick, io non mi interesso agli ateobus.

Ratio

……….ci faccia cortesemente sapere la sua fonte…….
LOL !

Sarà una delle solite fonti citate dai cattobuffoni che che ci fanno visita. 🙂

Laverdure

Per chi non lo sapesse,Luciana Littizzetto ha scatenato forti polemiche con la sua affermazione secondo la quale la situazione edilizia in Liguria e’ paragonabile all’iniziativa di costruire un presepe nella tazza del water e lamentarsi perche’ prima o poi qualcuno tirera’
l’acqua.
L’affermazione e’ fondatissima e dovrebbe essere rispettata soprattutto dai credenti,in quanto e’ evidente che proprio il Padreterno ha tirato la catena perche da tempo immemorabile il comportamento della gente fa proprio C$%ARE !

non possumus

sotto le finestre del cardinale non passa nessun autobus, essendo il palazzo vescovile in zona pedonale, e non ha finestre sulla piazza De Ferrari da dove passa la linea 36, che era quella con l’ ateobus, quindi il giornalista non conosce Genova e dice “belinate”

Walter

Avete dovuto leggere Libero per scoprire la notizia… bello stomaco, complimenti!

El Topo

Se stiamo a parlare di errori ed inesattezze il quotidiano citato comincia a sbagliare a partire dal nome che si è dato…

francesco specchia

Vi leggo ora, scusate il ritardo. Non ho affatto scritto inesattezze:
-la Vicenzi nella vicenda dei bus pubblici c’entra eccome. Tanto che allora nel suo entourage, anche se non ufficialmente scoppiò un casino. Fonte consiglio comunale di Genova
-nella provocazione il progetto sarebbe stato quello di mettere le scritet su un bus che passava vicino Bagnasco, che effettivamente non avrebbe alcun diritto di decidere, ma questo io non l’ho scritto
-Basgnasco s’infuriiò e l’ho scritto.
Per il resto, per la vogli di attaccare Libero avete beccato uno dei pochi non cattolici (figuriamoci integralisti) ma laici e liberali; se aveste avuto la pazienza di leggere qualche altro mio pezzo evitavate la figura cacina. Preferisco parlare di laicismo col mio amico Giulio Giorello…
Evito di commentare le volgarità naturalmnete anonime strumentali all’attaco di un giornale dalla cui linea si può dissentire (a me capita ) ma che lascia comunque libertà d’espressione. In tutto questo nemmeno un commento al comportamento della Vincenzi, il vero fulcro del reportage da Genova (io c’ero lì, non so voi…)
Cordialmente
Francescp Specchia

Raffaele Carcano

Ribadiamo che:
– la Vincenzi non c’entra nulla nella decisione dell’UAAR di far circolare gli ateobus a Genova e nella decisione dell’IGP DEcaux di non farli circolari: in quest’ultima ci fu invece lo zampino dell'”infuriato” Bagnasco, ma questo lo sappiamo e l’abbiamo scritto anche noi
– non c’era alcuna intenzione di far circolare l’autobus vicino Bagnasco, tant’è che che non si parlò MAI di tragitto, e tant’è che un eventuale problema di tragitto non ci è stato MAI rappresentato.
Grazie per l’attenzione.

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