Il commitato della Student Government Association dell’Università di Duquesne in Pennsylvania ha di recente bocciato la richiesta di poter creare un’associazione laica di studenti. L’ateneo, con sede a Pittsburgh, ha carattere privato ed è di tradizione cattolica. La proposta di istituire la Duquesne Secular Society era stata supportata da alcuni docenti per creare uno spazio aperto a studenti credenti, atei a agnostici.
Ma sei membri del comitato su otto hanno votato contro, poiché un gruppo laico sarebbe in pieno contrasto col carattere religioso dell’ateneo. Nella stessa università esistono associazioni per studenti ebrei, islamici e anche gay. Decisioni simili sono state prese anche in università cattoliche come quella di Dayton e di Notre Dame.
Valentino Salvatore
Peggio x gli studenti laici che hanno scelto quell’università.
Boh, è come se si avesse la pretesa di creare un club ristretto di tifosi del Milan in un circolo di Interisti.
Io invece, come detto in altri post dove parlavo dei cattolici dissenzienti (cioè all’incirca una situazione a parti invertite rispetto a questa), supporto sempre le lotte per modificare le situazioni vigenti: non voglio pensare che la società debbe per forza essere una serie di pacchetti preconfezionati tra cui sceglierne passivamente uno, mentre reputo giusto che, seppure si è capitati (magari per motivi familiari o di accesso alle borse di studio) in un’università cattolica, si voglia cercare di modificare le regole vigenti; se si fosse sempre vista la società solo come una scelta limitatissima tra pacchetti limitatissimi, non vi sarebbe stata evoluzione sociale..
Tra l’altro lì dentro esistono, come dice il finale dell’ultimissima, associazioni per altre religioni e per gruppi gay, non vedo perchè, se tutto questo è tollerato, un gruppo laico non lo è.
Evidentemente il gruppo laico è quello che la facoltà teme di più, e forse allora proprio su quello è bene aprire il conflitto.
Perchè in una università ci si va per aprire i conflitti, mica per studiare. A parte che non mi è chiaro a cosa servano questi gruppi, visto che quando andavo all’università non ne sentivo proprio l’esigenza, reputando altri i luoghi dove esercitare i miei diritti/doveri di cittadino.
Non capisco: uno che studia deve fare solo quello e non fare anche battaglie culturali? Studiare e fare attività non sono cose in mutua contraddizione; faccio anche notare che esistono organismi studenteschi proprio perchè si capisce che lo studente non è una sorta di schiavo dello studio, la cui unica attività pensabile è apprendere nozioni.
Allora uno che lavora deve solo lavorare e non tutelare i suoi interessi sindacali ecc… ecc…
Aveva proprio ragione Marcuse…
Penso che comunque quelle università si baccano dei contributi pubblici, quindi no vedo perché dovrebbero discriminare.
Il problema comunque è più profondo: non dovrebbero esistere elle scuole o ospedali, o qualsiasi altro ente che pretende di svolgere un servizio pubblico fondamentale, che si dichiari a fondato su fantomatici valori religiosi o di qualsiasi altra corrente di pensiero, perché questo si traduce soltanto in un imposizione e in una pretesa di privilegi nel voler discriminare in base alla proprio ideologia.
@ serlver
No. Le univeristà private in America sono tenute a seguire le leggi di non-discriminazione SOLO se rinunciano a contributi pubblici.
E sembra proprio questo il caso.
se tali università prendono contributi pubblici o anche se solo i loro titoli sono riconosciuti nelle leggi dello stato, non possono discriminare in questo modo
è come se l’università ammettesse il circolo dei bianchi e negasse la possibilità di avere un circolo dei neri
Scusate.
Ma se sono tanto laici, perchè si sono iscritti ad un università cattolica?
Chiaramente perchè è migliore.
Comunque che pensino a studiare, che poi per fare i laici c’è sempre tempo.
Invece il tempo per fare i cattolici rompimarroni si trova sempre.
@Federico
In base a cosa? Sapere la scelta e basta, e il numero è una variabile piuttosto relativa nelle interpretazioni, non è proprio una prova sufficiente: sarebbe come postulare l’esistenza di Zeus sulla base del numero di dei fulmini sul Monte Olimpo…
Federico non tutti sono come i cattolici, che pensano per prima a farsi i comodi loro e poi alla propria religione.
In effetti basterebbe non frequentare gli atenei religiosi, così si possono creare tutti i gruppi laici che si vogliono.
in effetti.
“.. poiché un gruppo laico sarebbe in pieno contrasto col carattere religioso dell’ateneo”… difficile trovare una contraddizione logica in questo asserto.
quella è un’università laica, gli studenti sono tutti laici come lo sono quelli dell’università cattolica di Milano, perché laico è chiunque non appartenga al clero.
Mi infastidisce l’uso di laico per indicare qualcuno che non ha una fede religiosa.
” l’ateneo ha carattere privato ed è di tradizione cattolica” = SEMPRE PIU’ SOLDI PUBBLICI!
…però se una università laica dovesse vietare la costituzione di gruppi religiosi direbbero che è una persecuzione…
Parlerebbero di “cristianofobia” di certo…