Siena, storia di uno sbattezzo a lieto fine

Stefano Grassino*

stefanog

Il 25 ottobre 2008, in occasione della giornata dello sbattezzo, ho inoltrato la mia richiesta alla parrocchia di San Giovanni Sotto il Duomo, a Siena. Nessuna risposta. Il 22 gennaio successivo invio un sollecito. Nessuna risposta. Il 4 giugno sollecito nuovamente tanto la Diocesi di Siena quanto la parrocchia. A stretto giro di posta (il 13 dello stesso mese) mi scrive il parroco:

Ho letto con interesse le sue premurose richieste a volersi “sbattezzare”.
Nulla di più facile anche perché il Battesimo da lei ricevuto da piccolo su richiesta dei suoi genitori, è strumento della Grazia che agisce solo sul terreno produttivo.
Mi dispiace non poterla esaudire immediatamente, perché la richiesta da lei formulata ha solo il fumo della legalità.
La sola fotocopia della carta d’identità non mi garantisce che la persona scrivente sia esattamente quella che fa la richiesta e che si sottoscrive.
E proprio per avermi ricordato la diffida pronunciata dal Garante a comunicare a soggetti terzi il contenuto della sua richiesta voglio evitare di incorrere in illecito penale ai sensi dell’art.167 del D.lgs n.196 del 2003.
Occorre quindi che lei venga personalmente in parrocchia, con un documento d’identità valido oppure che ci faccia pervenire la sua richiesta corredata da un suo documento d’identità, autenticato dall’ufficiale comunale competente.
Solo ottemperando a questa formalità sarà possibile accontentarla nel più breve tempo possibile.
Saranno naturalmente a suo carico le spese postali e la doverosa comunicazione di questa sua decisione ai Padrini presenti al suo Battesimo.
Ci scusiamo per il ritardo nel risponderle. Lei sa bene che i parroci non amministrano solo battesimi…
Ossequi.

In agosto ripresento istanza ai sensi dell’art. 7 del decreto legislativo n 196/2003 di nuovo tanto al vescovo quanto al parroco. Nessuna risposta.

Siamo ormai a fine gennaio 2010 quando mi rivolgo al Garante per la protezione dei dati personali allegando tutta la documentazione in mio possesso e versando 150 euro così come richiesto.
Poco dopo ricevo una telefonata dall’Ufficio del Garante che mi preannunciava una mail con ciò che avrebbero richiesto al vescovo; ricevuta e letta davo il mio benestare dopo aver avuto parere favorevole dalla Dott.ssa Orioli.

Il 2 febbraio ricevo la lettera spedita in contemporanea a me e alla parrocchia con la quale il Garante intimava a quest’ultima di adempiere ai propri doveri.

In data 08/02/2010 ricevo, finalmente, conferma dell’avvenuta annotazione sui registri del mio sbattezzo.

Dieci giorni dopo mi rivolgo al Garante per richiedere la restituzione dei 150 euro, come è prassi normale quando la parrocchia a cui si è rivolta la richiesta è correttamente individuata.

Trenta giorni dopo, il 18/03/2010, veniva emesso il provvedimento di cui scrivo solo la parte finale:

a) dichiara non luogo a provvedere sul ricorso; (ndA: perché nel frattempo la parrocchia aveva adempiuto)
b) determina nella misura forfettaria di euro 500 l’ammontare delle spese e dei diritti del procedimento posti, nella misura di 200 euro, previa compensazione della residua parte per giusti motivi, a carico della Parrocchia di San Giovanni Sotto il Duomo di Siena, la quale dovrà liquidarli direttamente a favore del ricorrente.

Il parroco di Siena, alla mia richiesta di restituzione delle spese di 200 euro così come stabilite dal provvedimento del Garante, si limita a non rispondere.
Su consiglio della Dott.ssa Orioli ho atteso un paio di mesi; perdurante il tombale silenzio del parroco, quest’ultima ha dato mandato all’Avvocato Corvaja di Padova per ottenere un decreto ingiuntivo prima e un’esecuzione forzata poi.

Riceviamo prontamente risposta dall’Avvocato della parrocchia, che a questo punto offre in compensazione solo 100 dei 200 euro stabiliti. Al di là della palese ingiustizia e assurdità, l’accettare avrebbe potuto determinare un grave precedente per successivi ricorsi; con i fogli già pronti l’avvocato stava per recarsi presso il tribunale di Siena a depositare gli atti, quando “miracolosamente” sul mio conto corrente appariva il versamento dovuto.

Ho voluto scrivere questa mia esperienza per far presente due cose a chi segue le Ultimissime:

1) Leggo molte volte facili consigli su come l’associazione dovrebbe muoversi e quello che dovrebbe fare. Deduco che sia tipicamente italiano il detto passato alla storia “armiamoci e partite”. Altrettanto malvolentieri leggo ogni tanto lamentele di soci e simpatizzanti che usano le seguenti espressioni: “la nostra associazione non fa”, “dovrebbe agire con più incisività”, etc. etc.
Metto, con questa mia, a conoscenza di chi legge che l’Avv. Corvaja era pronto a partire per Siena da Padova, il che, data la distanza voleva dire: spese per il tempo impiegato tra il viaggio di andata e ritorno più il tempo per sbrigare le pratiche in tribunale; cena e pernottamento, pranzo più spese autostradali, benzina ed uso auto, il tutto a spese dell’UAAR.
Fatevi due conti per favore.

2) Duecento euro non mi hanno arricchito e se era solo per quelli potevo anche lasciar perdere.
Ho saputo che lo fanno in molti, ma credo che commettano un grosso errore perché in certi casi le lotte di principio sono fondamentali.
Chiunque ha il dovere di seguire le regolari procedure per le parti stabilite con legge dello stato .
Credo che leggendo la lettera che ho ricevuto dal parroco possiate ben comprendere come sia scattata in me la decisione di non accettare quello che ho visto e sentito come un atto di arroganza e derisione.
Troppi sacerdoti credono di essere al di sopra della legge e di poter disporre delle cose come a loro piace; occorre, anche con queste piccole azioni, far loro comprendere che non è così.
Ogni socio, nei limiti del possibile, credo abbia il dovere di agire quando si trova di fronte a questo tipo di atteggiamenti. Devo dire, scherzandoci un po’, che mi spiace aver visto effettuato il pagamento; sarei stato più contento nel vedere eseguito un ordine di pignoramento, anche se sarebbe stato necessario attendere un paio di anni e forse più, per concludersi con un vecchio candelabro tarlato e senza valore consegnatomi dall’ufficiale giudiziario. Immaginate però il vederlo in sede accanto al nostro Valentino!

3) Rivolgendomi ai cattolici, che pongono molte e tra le più svariate obiezioni all’atto di apostasia, dico loro: ogni essere umano nasce libero, ha il diritto di conservare questa libertà fino all’ultimo giorno della propria esistenza e di mettere in discussione durante la vita non solo le sue idee , ma anche ciò che gli è stato impartito da chi lo ha cresciuto e educato incamminandolo nel mondo.
Non condanno assolutamente chi mi ha battezzato, ma provo un sentimento di profondo affetto perché, fino a prova contraria, i miei genitori ed il sacerdote che ha celebrato il rito erano convinti di agire per il mio bene.
Nel momento in cui, raggiungendo la piena coscienza di me stesso, ho compreso che quello non era il mio mondo. Ciò nonostante mi sono sentito dire che, da battezzato, giuridicamente risultavo suddito della Chiesa Cattolica Apostolica Romana: ho quindi deciso, avendone l’opportunità legale, di formalizzare il mio distacco dall’appartenenza a questa comunità, nella quale sono stato introdotto quando non avevo facoltà di intendere e volere. Sono ateo, convinto della ineluttabilità della morte e non del concetto della vita eterna.
Non provo sentimenti di superiorità né di disprezzo nei confronti dei credenti. Certamente non posso non prendere le distanze dall’ideologia religiosa, ritenendola non adatta al mio modo di concepire la vita, pretendendo dagli uomini di fede lo stesso rispetto nei miei confronti che io porto loro.

* Socio UAAR

NB: le opinioni espresse in questa sezione non riflettono necessariamente le posizioni dell’associazione.

115 commenti

Bismarck

Coriacea la parrocchia. Sottoscrivo in pieno tutti e 3 i commenti. E poi c’è chi dice che lo sbattezzo è una cosa ridicola. Beh, a leggere questa esperienza, è per prima la ccar a non ritenerla poi tanto una iniziativa priva di significato, il significato c’è ed è importante. Poi ben inteso ognuno fa ciò che crede meglio.

Nytros

Anch’io sono totalmente d’accordo con tutti e tre i punti che hai elencato. Questa testimonianza mi servirà davvero molto nel momento in cui invierò la mia richiesta di sbattezzo! 🙂

davide

leggendoti devo ritenermi enormemente fortunato, ho inviato la richiesta di sbattezzo in raccomandata e dopo una ventina di giorni mi hanno mandato a casa l’atto ufficale con cui mi comunicavano l’uscita dalla chiesa…

Paul Manoni

A me la lettera di risposta del prete e’ arrivata nell’arco di 12 giorni! 😉
Un record!! 😀

Francesco

“Il battesimo è uno strumento della Grazia che agisce solo sul terreno produttivo.”

E’ vero, se non sei gia’ un figlio di buona donna non e’ capace da solo a farti diventare cosi’ lestofante come questo parroco.

Silvia

Grande Stefano, complimenti per la tua volontà di fare questa scelta di principio nei confronti dell’arroganza del parroco..!
Sottoscrivo tutto quello che hai detto.. e in particolare sul “armiamoci e partite”! Invece che lamentarsi di cosa l’UAAR non fa, diventiamo più attivi e propositivi..

Massimiliano

Grazie, Stefano, per questo sublime contributo.

Meditino coloro i quali ancora tentennano a spedire la lettera dello sbattezzo.

Gianluca

Questa testimonianza è importante perchè mostra già dei possibili scenari in caso la parrocchia non ottemperi e come comportarsi a livello legale (sperando di non arrivare a tanto), cosa che si ignora quando si procede ad inviare una richiesta di “sbattezzo”.

Una cosa che mi ha fatto sorridere:

“Saranno naturalmente a suo carico le spese postali e la doverosa comunicazione di questa sua decisione ai Padrini presenti al suo Battesimo.”

max2212

Non dimenticherò mai tutti i vari commenti e domande che mi sono state fatte, da amici e parenti, quando mi sono sbattezzato e alla quale ho risposto con grande soddisfazione…
Credo sia una delle parti piu belle eheh

giulio

Non vorrei che la pubblicazione di esperienze terribili come questa scoraggiasse chi vuole sbattezzarsi.

Stefano Grassino

Terribile non è stata la storia che ho passato io ma quella della famiglia Albertin, i quali sono comunque sopravvissuti.
Nella vita, se vogliamo chiamarci “uomini” dobbiamo trovare il coraggio di lottare. Comprendo che non è facile e non tutte le battaglie sono affrontabili ma se uno, avendo la legge dalla sua come nel mio caso, si arrende prima ancor di iniziare, allora vuol dire che merita quello che si ritrova.

cartman666

Beh auguri, allora, certo che t’e’ capitato proprio il parroco piu’ rognoso.

Fulvio

Grazie per la testimonianza. Per quanto mi riguarda non ho avuto problemi di sorta. Nel giro di due mesi (con un “solo” sollecito) ho ricevuto l’atto formale dell’Arcidiocesi di Firenze e una lettera garbatissima del parroco che mi comunicava l’avvenuta apposizione sul registro dei battesimi della mia volontà di non far più parte della Chiesa cattolica. “Guardi solo di non rifiutare insieme alla Chiesa cattolica, anche l’amore e la fratellanza universale che sono valori che vanno al di là di qualunque confessione religiosa”, queste le sue parole.

justin

scusate tanto, ma a me pare un inutile perdita di tempo. se gia’ non avete “rapporti2 di nessun tipo con la curia..sbattezzarsi a cosa serve? al lato pratico? quale fardello si portava prima sg del quale ora s’e’ liberato manco avesse esiliato b16? le stesse energie con le quali magari scovare altri due o tre…o quattro e cinque parroci pedofili.
bah, pare ideologia…
pare?

nightshade90

1) per la legge dello stato italiano, un battezzato è SUDDITO della chiesa. ci sono state anche sentenze di trubunale che hanno sancito il diritto dei preti di ingiuriare poubblicamente e personalmente i battezzati con termini come “pubblici peccatori e concubini”
2) la chiesa usa i numeri dei battezzati per affermare di avere un sacco di seguaci, pretendendo poi sulla base di tali numeri numerosi privilegi.
3) se tu fossi stato iscritto da bambino dai tuoi genitori al partito nazista/comunista, non ci terresti forse a ottenere la disiscrizione e di non comparire più nell’elenco dei membri del partito, anche nel caso in cui tale iscrizione non avesse alcun valore pratico ma solo simbolico? con lo sbattezzo è la stessa medesima cosa: una presa di distanza da ciò di cui non si ha mai fatto volontariamente parte e non si vuole fare parte, ma ma a cui, secondo documenti da noi mai firmati ma che ci sono stati imposti da altri, risultiamo formalmente far parte.

Flaviana

a me, che speravo in una bella “bagarre” e’ stato risposto subito

giuseppe lepidini

N. di sbattezzi / anno Italia 180.000
può esserci una correlazione diretta con il divario economico esistente tra i 2 paesi ?

justin

davvero e’ cosi’ importante farsi sbattezzare? io non sono credente, prego la fanta (in lattina) e sono molto felice cosi’. cioe’ mi alzo la mattina e tutto il resto eppure sono fromalmente battezzato. difatti, mi chiedo
ideologia?

Senjin

Mah… se ti avessero iscritto appena nato al partito di liberazione dei pedofili non vorresti far cancellare il tuo nome dai registri?
Oltretutto ci sono sentenze passate in giudicato, che quindi fanno giurisprudenza, secondo le quali un eccelesiastico può diffamarti senza conseguenze se non hai atto di apostasia formale perchè sei “suo suddito in quanto battezzato”.
Googola “sentenza dei concubini di prato” per fare un esempio.

Le ragioni sono etiche (non essere marchiati come appartenente a un’associazione in cui non ci si riconosce) e legali (ricadute civili del battesimo).

Poi se tu sei felice di aiutar la CCAR a fare numero per rubare soldi (usano i registri dei battezzati) e di accettare le conseguenze sul piano civile del battesimo… cavoli tuoi.

teologo cattolico

@Senjin

“Oltretutto ci sono sentenze passate in giudicato, che quindi fanno giurisprudenza, secondo le quali un eccelesiastico può diffamarti senza conseguenze se non hai atto di apostasia formale perchè sei “suo suddito in quanto battezzato”

….okkio che battezzato lo resti, e dunque suddito lo resti, anche se sbattezzato. Ancora non si è capito che apostasia non significa annullamento del battessimo: solo chi è battezzato – e resta tale per sempre, per la chiesa- è apostata.

Stefano Grassino

Tu sei uno di quei cattolici a cui non si può e non si deve portare rispetto. Sei uno che agisce in completa malafede. Non meriti che mi dilunghi ed a chiunque mi legga dico: andate a vedervi la sentenza d’appello riguardante i concubini di Prato del 1958 e non ancora modificata da una più recente.

firestarter

@ Stefano

il teologo e’ uno squallido rifiuto umano che non perde occasione per mettersi dalla parte degli aguzzini, in perfetto stile fascistoide. Questa volta non si e’ smentito, dimostrando completa mancanza di empatia verso le vittime nel caso che citi. Come avrai notato il ratto di fogna si mette sempre dalla parte dei predatori che si inc…o i ragazzini, schernendoli con arroganza e rimarcando che avrebbero dovuto denunciare. Come hai detto tu, non merita e non gli e’ dovuto nessun rispetto.

andrea tirelli

e bravo teocatto, ma perché non cambi nick name in “suddito cattolico”?
Così finalmente smetteresti di millantare un titolo che non hai, quello di teologo…

nightshade90

@teologo

per le fantasie malate dei cattolici potrai anche restare suddito, ma per la legge italiana (e quindi per quanto riguarda i fatti REALI) non lo sei più. ed è QUESTA la cosa che conta

Lorenzo Galoppini

“Leggo molte volte facili consigli su come l’associazione dovrebbe muoversi e quello che dovrebbe fare. Deduco che sia tipicamente italiano il detto passato alla storia “armiamoci e partite”. Altrettanto malvolentieri leggo ogni tanto lamentele di soci e simpatizzanti che usano le seguenti espressioni: “la nostra associazione non fa”, “dovrebbe agire con più incisività”, etc. etc. […] Fatevi due conti per favore.

Ovviamente in modo compatibile con le nostre possibilità soprattutto economiche, questo é sottinteso, almeno per me: non credo che qualcuno pretenda dall’Uaar cose impossibili.

Stefano Grassino

Lorenzo, come ho scritto nel mio racconto, comprenderai che i soldi volano via in un batter di ciglia. Questo tu lo comprendi ma sembra che qualcun’altro no.
Ho voluto semplicemente sottolineare che un conto è parlare un’altro è agire.

Mario 47

Io e mia moglie ci siamo sbattezzati quasi 3 hanni fa ed abbiamo avuto la conferma scritta dalle rispettive parrocchie in poche settimane e senza trattative.

Il fatto che in questo caso la resistenza sia stata estenuante può essere un segno (spero) che la ccar abbia dato ordini di scuderia di scoraggiare l’iniziativa (segno che la cosa comincia ad essere influente).

Mi spiace vedere che molti considerano lo sbattezzo una cosa inutile:
se fosse l’iscrizione fatta a tuo nome da un altro ad una associazioni-partito o simili di cui non condividi idee ed iniziative (immaginate una associazione islamica) la volontà di dissociarsi sarebbe molto più decisa.

Se non ci va bene che la caar – pur non incidendo sulle nostre idee – continui ad avere sostegno economico pubblico (QUINDI ANCHE NOSTRO), solidarietà alle sue idee e iniziative più retrive (omofobia, protezione dei pedofili al suo interno, interferenza nella politica) il dissociarci da essa – anche con lo sbattezzo – è una (lunga) via da perseguire.

mario

mistergrey

Ancora più utile sarebbe vivere coerentemente la propria miscredenza. E quindi non battezzare propri figli, infischiandosene di quello che dice la gente e rigettando il ricatto morale di chi afferma che in questo modo si provoca una precoce emarginazione dei suddetti rampolli.

Quanto a me , se lo sbattezzo servisse a non pagare una tassa sul culto (come in Germania) lo farei subito. Diversamente son troppo pigro.

John

Uno sbattezzo ottenuto in questo modo, oltre a dare una grande soddisfazione allo “sbattezzando” nonostante le difficoltà affrontate, ha un significato politico importantissimo, dove lo Stato, grazie al suo brandello di laicità, obbliga la chiesa a rispettare la legge e a rispettare i diritti del cittadino. Tante felicitazioni a Stefano Grassino e che questo precedente serva da monito a tutti i parroci d’Italia. Avanti!

Ratio

Bravo Stefano!
Evidentemente gli sbattezzi cominciano a dar fastidio ai gonnelloni.

Daniele

Bene!
Bravo Stefano e brava l’UAAR!

A me era andata molto più liscia.
Richiesta annotazione della mia apostasia per raccomandata A/R, ottenuta a stretto giro di posta conferma dell’apposizione della nota da me richiesta (con tanto di fotocopia del mio atto di battesimo emendato) e lettera di accompagnamento con minacce ultraterrene. Ne riparleremo nell’aldilà.

Peccato… spillare 200€ alla CCAR, per quanto non mi cambiasse la vita materialmente, mi avrebbe dato una grande soddisfazione!

Daniele

P.S. Io non parlo di “sbattezzo” poiché non riconosco validità alcuna al rito da lorsignori chiamato “battesimo”. Per quel che mi riguarda io non sono stato “battezzato”, ma solo “innaffiato” con dell’acqua che (temperatura e igiene a parte) non era diversa da quella con cui mi facevano il bagnetto.
Solo che, a margine di quella cerimonia in cui io ero oggetto e non soggetto (data la mia età pediatrica), il mio nome è stato inserito nel registro dei battezzati, e questo – per la Chiesa Cattolica – è necessario e sufficiente per considerarmi un suo adepto.

Siccome io, per i miei pensieri, le mie parole, e i miei comportamenti, sono assolutamente al di fuori della Comunione della Chiesa, ho solo provveduto a dargliene comunicazione scritta, di modo da far finalmente coincidere la situazione di diritto con quella di fatto.

Figliolanza dvina e argomenti trascendenti vari non mi riguardano, dato che non credo in quella filosofia.

Non di sbattezzo ho quindi parlato nella lettera, ma di apostasia. Non ho chiesto, infatti, la cancellazione di un “rito magico” cui non attribuisco valenza alcuna. Ho chiesto bensì di annotare che mi professo ateo e pertanto non voglio più essere considerato membro della Chiesa Cattolica. Abiurandone di fatto la dottrina. Questa è una mera e semplice apostasia, e non un “controrito di magia nera che annulla l’effetto di un rito di magia bianca” come la folkloristica parola “sbattezzo” lascerebbe intendere, e come i clerici fanno finta di credere per prenderci per i fondelli…

Daniele

Riporto il testo, basato sul modello UAAR, ma modificato da me per renderlo più aderente al mio pensiero.

(Chi volesse usarlo tal quale o modificato, è libero di farlo)
—-
Al Rev. Parroco di #####
Piazza #####
#######

Genova, 8 aprile 2007

OGGETTO: Apostasia formale (Istanza di integrazione dati personali ex art. 7 del D. L. n.196/2003)

Gentilissimo Rev. Parroco,

io sottoscritto Daniele ####, nato a Genova il ## #### #### e residente a Genova in via ####, con la presente istanza (presentata ai sensi dell’art. 7, comma 3, del Decreto Legislativo n. 196/2003) mi rivolgo a Lei in quanto responsabile dei Registri parrocchiali.

In data a me ignota, ma presumibilmente di poco successiva alla mia nascita, il mio nome è stato iscritto nel “Registro dei Battezzati” della Sua Parrocchia.

Va da sé che all’epoca del fatto (visto che ero in età pediatrica) non ho potuto esprimere il mio consenso informato riguardo alla mia iscrizione in tale Registro e alle sue conseguenze formali nei rapporti fra la Chiesa Cattolica Apostolica Romana e il sottoscritto.

Per evitare che la presenza del mio nome in tale Registro possa indurre qualcuno a ritenere, erroneamente, che io mi consideri membro di tale Confessione religiosa, Le chiedo cortesemente di voler apporre sul Registro dei Battezzati, accanto al mio nome, la seguente nota a margine:

«Daniele #### si professa ateo. Ha pertanto espresso la sua inequivocabile volontà di non essere considerato membro della Chiesa Cattolica (a nessun fine, ivi compresi quelli statistici, ma non limitatamente a essi). [luogo], [data]»

Chiedo inoltre che dell’avvenuta annotazione mi sia data conferma per lettera, debitamente sottoscritta e recante il timbro della Parrocchia.

Ritenendo che risponda all’interesse della Chiesa disporre di dati il più possibile rispecchianti la realtà riguardo alla consistenza numerica e all’identità di chi se ne considera membro, confido che Ella sarà ben lieto di accogliere tali richieste.

Le rendo comunque noto che, in caso di mancato o inidoneo riscontro alla presente istanza entro 15 giorni, mi riservo (ai sensi dell’art. 145 del Decreto Legislativo n. 196/2003) di rivolgermi all’autorità giudiziaria o di presentare ricorso al Garante per la protezione dei dati personali.

Ciò in ottemperanza del Decreto Legislativo n. 196/2003 (che ha sostituito, a decorrere dall’1/1/2004, la previgente Legge n. 675/1996), in ossequio al pronunciamento del Garante per la protezione dei dati personali del 9/9/1999 e alla sentenza del Tribunale di Padova depositata il 29/5/2000.

Allego fotocopia della mia Carta di Identità (N° ######).

Distinti saluti

Daniele ####
Via #####
### Genova

Ermanno Morgari

Ottimo: vorrei averci pensato anch’io, perché ho sempre avuto in mente tutte le ragionevoli obiezioni presentate da alcuni di noi qui sopra alla sensatezza d’un atto di “sbattezzo”. Di apostasia si tratta e tale deve risultare. Per l’iter della pratica, identico fino alle somme di 150 e di 200 €, la mia esperienza è stata uguale a quella di Stefano Grassino.

lorenz

complimenti per la perseveranza.
a me, come a tanti altri, hanno risposto quasi subito senza storie.

scrivi:”Non provo sentimenti di superiorità né di disprezzo nei confronti dei credenti”.

E’ una posizione che ti fa onore, ma io proprio non ce la faccio. Provo superiorità e disprezzo nei confonti dei credenti. E’ più forte di me, anche se cerco di moderarmi in presenza di persone credenti amiche che so essere solo un po’ credulone e non cattive.

Stefano Grassino

Sai lorenz, premesso che ognuno è libero di vederla come vuole, personalmente cerco di non mancare di rispetto al credente sempre che non sia lui a venire da me a trattarmi a pesci in faccia in quanto non sono una persona remissiva.
Mi comporto così perchè è nel mio carattere e perchè credo che questi non aspetti altro. Hai mai fatto caso che se in un paese a religione in prevalenza islamica o induista viene ucciso un cristiano, i nostri giornali fanno dei titoli a caratteri cubitali e le televisioni dedicano al fatto ore ed ore di trasmissioni, mentre invece se accade il contrario tutto o quasi tace?
Sono convinto che le nostre migliori armi siano quelle della cultura e dell’educazione e di fronte al provocatore ricordarsi ciò che Virgilio disse a Dante: “non ti curar di loro ma guarda e passa”.
Comportarsi da signori li mette sempre in imbarazzo e se poi aggiungi che (esperienza fatta allo stand) si trovano un socio che di religione ne sa più di un prete, ci restano così male che vanno via con la testa tra le gambe.

Fri

Anche se capisco il motivo per cui si parla di “sbattezzo”, io credo che sarebbe meglio smettere di usare questo termine. E’ una parola fuorviante e inaccurata, e si presta facilmente a critiche come quelle di justin. Credo che, almeno quando ci si relaziona con l’esterno, sarebbe meglio riferirirsi alla “cancellazione dai registri ecclesiastici”.

Daniele

Oppure “annotazione a margine del registro dei battezzati della propria volontà di non esser considerati cattolici” che è più preciso, perché il proprio nome in effetti non viene cancellato dal registro, ma rimane lì, solo con una annotazione a fianco, e può essere abbreviato in “apostasia scritta”, più in breve ancora “apostasia”.

(vedi mio commento precedente)

Stefano Grassino

Per chi non lo sapesse la parole (foneticamente gretta) venne coniata dal giornale dei padri Paolini “l’avvenire” e così è rimasta. Oramai è entrata nella dialettica comune anche se è come dite voi: io ho fatto atto di apostasia, atto che in tempi passati, veniva punito dal tribunale dell’inquisizione con il rogo.
Ricordiamolo sempre ai cattolici, senza rancore e livore ma con fermezza che se oggi anche loro possono vivere in un mondo meno terribile, lo devono a tutti coloro che negli ultimi trecento anni si sono battuti contro l’oscurantismo clericale, in nome della ragione, di una giustizia più giusta, e del libero pensiero.
Molti, troppi, hanno pagato con la tortura ed il rogo e nei casi più “fortunati” con il carcere duro e l’esilio.
Chi di loro ha una vera fede ed un sentimento autentico, non può non sentire sulle proprie spalle l’enorme e terribile peso di quello che la chiesa ha commesso in nome del loro dio.

Fri

“Per chi non lo sapesse la parole (foneticamente gretta) venne coniata dal giornale dei padri Paolini “l’avvenire” e così è rimasta”

infatti non lo sapevo. Ragione in piu’ per non usarla!!! 😉

Daniele

Io sapevo che lo “sbattezzo” è stato così… “battezzato” 😉 da una associazione anticlericale-goliardica di Fano che si chiamava “associazione per lo sbattezzo” e distribuiva a chi ne faceva richiesta un fantomatico “certificato di sbattezzo”.

Sarebbe interessante la datazione della prima attestazione di “sbattezzo” su L’Avvenire, per stabilire se è antecedente o posteriore al suo uso da parte dei goliardi di Fano.

Non mi stupirei se gli scaltri redattori dell’Avvenire avessero colto l’occasione del gruppo goliardico per ridurre il gesto politico dell’abiura della dottrina cattolica a una mera goliardata.
Una “carnevalata”, come gli uomini in sottana amano definire l’eccentricità nel vestire altrui

In entrambi i casi, sono comunque d’accordo con Fri: che sia stata coniata o semplicemente adottata a scopo denigratorio dall’Avvenire sono entrambi buoni motivi in più per non adottarla.

La cristianizzazione della società passa per la cristianizzazione del linguaggio. Una occupazione culturale di cui i cattolici sono maestri.

Il mio gioco di parole sul “battesimo dello sbattezzo” non era casuale.
“Battezzare” è diventato sinonimo di “attribuire un nome”, facendo addirittura uscire dall’uso il precedente verbo “nomare” (attestato nei dizionari antichi).

Lasciamo “battezzare” ai cattolici.
Io sono per la reintroduzione di questo verbo che indica il concetto senza ambiguità e in maniera scevra da riferimenti religiosi.

(“chiamare” propriamente non significa attribuire un nome, ma “rivolgersi a qualcuno – anche a un animale – pronunziandone il nome, oppure con gesti, segnali o altri mezzi – lettera, telefono ecc. – , affinché risponda, si avvicini o compia un’azione”; “nominare” è più adatto all’attribuzione di una carica che di un nome… “di battesimo” :D)

Lo vedete? “Nome di battesimo” bleah… prendiamo esempio dai laicisti d’oltralpe: “prénom”, “primo nome” (gli inglesi fanno il compromesso dando “first name” come sinonimo di “Christian name”).

Enrico (no, un'altro ;-) )

Complimenti per la tenacia e la pazienza, dopo la lettera del parroco la tentazione di andar là e dare direttamente fuoco al registro dei battesimi sarebbe stata forte…

A me è andata bene.. quando mi sono sbattezzato in 15gg ho ricevuto la conferma.

andrea tirelli

Enrico, se davvero non sei l’Enrico che dici di non essere, allora meglio scrivere “un altro” senza apostrofo… 😉

Lorenzo Galoppini

Anche a me é andata bene 2 anni fa: impiegai un mese o poco più per sbrigare tutto. La prima volta spedii la raccomandata alla parrocchia sbagliata e il parroco una mattina mi telefonò e mi spiegò gentilmente che non a lui dovevo inviare la richiesta, ma all’arcivescovado, se non ricordo male.
Dipende dai preti che si incontrano. In questo senso, per quello che ne so, la parrocchia vicino a casa mia, quella dei Salesiani, non deve essere una delle peggiori.

Simone

Stefano io vorrei sbattezzarmi ma mi vien il mal di testa a pensare tutte le carte da fare, i soldi da sborsare, i tempi di attesa ecc ecc. Qual’è, alla luce della tua esperienza e sintetizzato in punti, il metodo più facile veloce e diretto per sbattezzarsi?

Stefano Grassino

Raccomandata con ricevuta di ritorno al parroco con fotocopia carta d’identità e domanda prestampata che si trova sul sito dell’UAAR. Se hai problemi a capire chiami in sede il prode Valentino che ti aiuta e se il parroco fa le bizze richiami Valentino che ti dice come muoverti. Generalmente la risposta arriva nel giro di 15 giorni come è accaduto a mia moglie. Tranquillo che le carte son poche e se incocci un prete ed un vescovo ostici come li ho trovati io, come vedi, li pieghiamo. Il mal di testa lo facciamo venire a loro.

andrea tirelli

Simone, io l’ho fatto ed è stato del tutto indolore: ho seguito le indicazioni che trovi qui sul sito…et voilà, pochi giorni e ho ricevuto fotocopia che testimoniava l’avvenuta annotazione della mia volontà di non essere più considerato cattolico sul registro dei battezzati.

Credo che il senso del racconto di Stefano non sia quello di scoraggiare chi vuole sbatezzarsi ma che si ha la meglio anche dinnanzi alla peggior reticenza e mancanza di collaborazione da parte delle parrocchia/diocesi…

Flavio

Confermo che nel 90% dei casi ormai gli sbattezzi vanno lisci. Quello di Stefano e’ un caso limite ma esemplare delle resistenze che a volte si incontrano.
Ti ricordo che l’Uaar oltre a spiegare la procedura fornisce assistenza gratuita a chi incappa in parroci non collaborativi.

Southsun

E’ tutto assolutamente pazzesco.

Un parroco che se ne frega delle Leggi italiane cogenti perchè tanto sa che nulla avrà da temere dalla gerarchia e sa che, molto probabilmente, nessuno si ribellerà facendogli vedere i sorci verdi in Tribunale.

Esattamente come fu per la vergogna dei preti pedofili: si sentono immuni da tutto, ‘sti lestofanti.

Porca vacca boia quanto ho goduto a leggere com’è finita!! Dalla futta all’orgasmo! Tiè!

Stefano Grassino

Ma il bello è che come vuole la prassi, ho scritto anche al vescovo. Davvero un peccato che mi sia arrivato l’accredito.
Pensa che favola trascinarli in una causa di pignoramento. Secondo me, come dicono qua a Roma “gli avrebbe roduto il c…o da matti”.
In ogni caso, ricevuti i soldi ho fatto una cena luculliana con alcuni soci che non ti dico………. 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂

Kaworu

notare tra l’altro il tono da “sei un bambino e devi aver paura della reazione di mamma” con cui il prete si rivolge al “nostro” 😉

Roberto Grendene

Grazie a Stefano per la sua tenacia

(e al nostro servizio legale per il supporto a difesa dei diritti civili di atei e agnostici)

Roberto Grendene

il mio sbattezzo (2006):
dopo due mesi di silenzio, telefono al parroco, apparentemente un bonaccione: si altera e mi sbatte il telefono in faccia, dicendo che lui si occupa di battezzarne di nuovi, non di sbattezzarne.

medito se fare ricorso al Garante: decido prima di telefonare alla Curia
mi risponde il cancelliere della Curia di Bologna: decisamente piu’ gentile, chiede scusa per il comportamento del parroco e mi chiede di inviargli via mail la documentazione

quindi interviene la Curia sul parroco e dopo 10 giorni mi arrivano sia la lettera della parrocchia che quella dalla Curia

serlver

Sì, sono tutte belle storie, ma guardate come versa la voce sull’ateismo di wikipedia, mentre impazzano i cattotroll?

teologo cattolico

Scusa Stefano, ma se andavi dal parroco, un giorno qualsiasi, avresti ricevuto immediatamente soddisfazione per il tuo sbattezzo in pochi minuti. Perchè tanta fatica in carte e soldi? Ti vergognavi di farti vedere? non capisco.

Kaworu

perchè ubbidire a uno che non ha nessun diritto di darti ordini?

teologo cattolico

@Kaw

per non buttare al vento trecento euro..

Il prete probabilmente ignorava che in questo caso bastava l’autocertificazione (come in molti casi non pochi impiegati pubblici); ma io non sarei stato disposto a spedere 300 euro e tutto quel tempo impiegato dal Grissino per insegnarglielo.

Kaworu

visto l’atteggiamento del prete, credo che ignorasse ben altre cose.

in questo modo ha colmato la sua lacuna, tra l’altro con un rinforzo che lo aiuterà a ricordare per gli anni a venire.

Daniele

Teologo:

Menti sapendo di mentire. È chiaro dal tono beffardo del prete che voleva solo mettere i bastoni fra le ruote.

Se non sei in mala fede, allora sei sciocco, perché solo uno sciocco può presupporre la buona fede di una lettera scritta con siffatta spocchia.

E, di rimando, se il prete non avesse fatto lo spocchioso si sarebbe risparmiato 200€ che avrebbe potuto regalare ai fedeli bisognosi, invece che a un ateo 😀

teologo cattolico

@daniele
“È chiaro dal tono beffardo del prete che voleva solo mettere i bastoni fra le ruote.”

E quale bastone tra le ruote avrebbe dovuto mettere il parroco se presente allo sbattezzando la possibilità di sbattezzarsi in una manciata di minuti, semplicemente facendosi vivo di persona?
é una certa nevrosi paranoica che ha fatto spendere soldi al Grassino e gli ha fatto impiegare qualche anno in più per arrivare allo stesso risultato che poteva centrare gratuitamenet e immediatamente.

La testimonianza che riporta l’utente grassino insegna questo: rispetto al medesimo obbettivo dello sbattezzo, se vi si presentando due vie, quella che lo fa ottenere in dieci minuti e gratuitamente e quella che lo fa ottenere in due anni e con l’esborso di trecento euro (e perdita di solid e tempo ad altre persone, garante e avvocati e anche prete) l’uaarino medio (a sentire i commenti, almeno i tuoi) sceglie la seconda strada.

O comqune, detto altrimenti, io ritengo che coloro che per ottenere un certo fine preferiscono la strada più rapida e conveniente, non sono da considerarsi necessariamente meno intelligenti.

nightshade90

@teologo

già il fatto che non accettasse di sbattezzarlo SUBITO come impone la legge è indice di volontà di mettere bastoni tra le ruote. davanti a questo, è ovvio che avrebbe COMUNQUE trovato scuse e pretesti per non sbattezzarlo comunque.

tu, se vuoi disdire il contratto stipulato truffaldinamente con la compagnia telefonica e quella, pur essendo costretta per legge a farlo, rifiuta e di chiede di presentarti di persona ai loro uffici per discutere della cosa, pensi davvero che andare lì servirà a qualcosa o cominci a chiamare gli avvocati?

non mostrarti ancora più ipocrita e in cattiva fede di quanti dimostri già quotidianamente di essere….

Daniele

Io invece ritengo che esistano le questioni di principio, e che le leggi le debbano rispettare tutti.

Quelli come il parroco che si ritengono al di sopra di esse sono da considerarsi necessariamente più arroganti.

E coloro i quali si prendono la briga di non lasciargliela passare, nonostante non sia la via più rapida, siano dei benemeriti.

Anche perché contribuiscono a rendere la via normale (per posta come da pronuncia del Garante, ratificata nientemeno che dalla CEI) percorribile anche per gli altri.
Sono sicuro che alla prossima richiesta per posta quel parroco si guarderà bene da chiedere di presentarsi di persona.

Io per esempio non sono stato battezzato nella parrocchia in cui risiedo. Se non ci fossero stati “puntigliosi” come Stefano, mi sarei dovuto sobbarcare un viaggio per ottenere quello che di diritto mi spetta per lettera.

“La via più rapida” presentarsi di persona… Più rapida per quale scopo?

Per apporre una scritta su un libro che non legge nessuno? (Scritta che la CCAR si guarderà bene da prendere in considerazione per decurtare di uno il numero ufficiale dei cattolici…)

Se non lo capisci da solo, te lo spiego io.

La richiesta di annotazione di apostasia sul registro dei battezzati è un gesto politico.

Pertanto costringere un parroco che si crede al di sopra della legge ad adeguarsi ad essa significa raggiungere uno scopo politicamente ben più grande che l’annotazione stessa.

Stefano Grassino

No, pretendo che i cattolici come te, degno figlio di Torquemada, ubbidisca alle leggi dello stato laico italiano, seguendo la prassi da esso indicata dopo che un tuo rappresentante ha firmato con esso un accordo ufficiale.
La forma in politica è sostanza e fino a che vivrò, sappi che sarà mia intenzione e dovere etico, battermi affinchè la prepotenza che vorresti esercitare senza vergogna alcuna, troverà sempre qualcuno pronto a battersi contro di essa.

Flavio

@teologo Se c’e’ una procedura stabilita da un’autorita’ pubblica (il garante) non vedo perche’ un cittadino debba modificarla per andare incontro a chi non la vuole rispettare.

Paul Manoni

@teologo
Cioè, io dovrei pure assumermi l’onere ed il disturbo di presentarmi da un prete, per chiedergli di eseguire, ciò che la legge italiana gli impone di eseguire???
…Ma stiamo scherzando??? :schock:

Stefano Grassino peraltro non abita nemmeno a Siena, quindi con qualche marca da bollo e qualche raccomandata se la poteva cavare molto meglio. Ritengo che l’aver “anticipato” dei soldi, che poi il garante peraltro gli ha fatto riavere, non sia certo un disturbo maggiore del dover andare a cercare un prete per farsi identificare. 😉

teologo cattolico

@Paul

Ha ragione, il Grassino ha scelto la strada più facile, economica e rapida (e da emulare sempre in questi casi).. dunque la più intelligente.

nightshade90

ha scelto la strada più intelligente, perchè effettivamente la più economica (essendo palesemente il prete in TORO, è LUI a dover pagare TUTTE le spese, cosa che non avrebbe fatto invece altrimenti), facile e rapida (perchè PALESEMENTE, ANCHE PER UN IDIOTA, il prete intendeva solo ed uniczamente fare ostruzionismo e andare da lui non sarebbe servito assolutamente a nulla, se non a perdere tempo. se DAVVERO non fosse stato così e fosse stato in buona fede, avrebbe agito secondo la legge invece di chiedere ciò che non gli era assolutamente dovuta, cioè la presenza del richiedente)

andrea tirelli

e magari anche papà Englaro, quanta “fatica in carte e soldi” poteva risparmiarsi se inciampava nelle cavo della corrente e inavvertitamente staccava la spina, neh?

E pure PG Welby: tanta “fatica in carte e soldi” quando bastava starsene zitti e risolvere tutto con un bel click.

Se vuoi che una società migliori non puoi rinunciare ai tuoi diritti, non puoi far finta di non averli e le tue scelte (che sono tue ma che possono interessare tanti altri) devono essere pubbliche: devi farle sapere a tutti in modo che tutti sappiano.

E tutti noi così abbiamo saputo che sebbene siamo solo piccoli e insignificanti esseri mortali, vinciamo anche malgrado la chiesa di dio e i suoi ostacoli.
Ti par poco?

teologo cattolico

@andrea

Non credo che per il caso Englaro la cosa fosse così semplice (probabilmente il padre avrebbe rischiato una incriminazione); e nel caso di Welby lo scopo era quello dell’apertura discussione sul problema dell’eutanasia, non il semplice morire.

Il banale ragionamento che sostengo è che se per ottenere lo stesso e identico risultato (non qualcosa di diverso e di migliore) si possono seguire due strade, una immediata, economica, facile, l’altra tortuosa e faticosa e dispendiosa, chi segue la prima non è da biasimare, non da me, o almeno io non capisco perchè sarebbe da biasimare.

nightshade90

perchè qualle che descrivi tu, la strada “facile”, è la strada dell’illegalità, dove chiunque può fregarsene della legge e pretendere ciò che non gli è dovuto mentre gli altri devono chinarsi alle prepotenze, perchè “più facile” chinarsi che combattere perchè la legge sia rispettata.

Daniele

Teologo:

Oh… lo vedi che se ti impegni sei capace di trovare lo scopo vero delle lotte di principio?

Non ottenere qualcosa per sé, ma far evolvere i diritti di tutti.

alessandro

Io, per evitare trafile di questo tipo, ho preferito andare di persona. Anche perchè, sebbene lo imponga la legge, nessuno ha la certezza di esser stato sbattezzato davvero, qualora dovesse esserci una conta, magari, qualcuno risulterebbe ancora cattolico. Ho “perso” in totale 20-30 minuti della mia vita, ma nei quali però mi son anche divertito, quando ho per esempio dialetticamente messo sotto il prete, dimostrandogli alcune pesanti incongruenze che un essere pensante non potrebbe accettare. Non ha potuto fare altro che segnare, davanti ai miei occhi, la mia volontà di non appartenere più alla mafia.. pardon, alla chiesa.

teologo cattolico

Alessandro: evidentemente hai sbagliato, almeno stando ai commenti degli utenti uaarini

nightshade90

ha sbagliato perchè si è chinato davanti ad una prepotenza illegale (per legge lui non era tenuto ad andare mentre il prete era tenuto ad eseguire senza fiatare). ma se si è divertito, contento lui……basta che il prete non si senta ora in diritto di farlo quando vuole ad ogni richiestra di sbattezzo, sfiduciando così altri sbattezzando meno combattivi e riscendo ad evitare che esercitino liberamente il loro diritto….

Daniele

Non ha sbagliato.

Ha fatto come meglio ha creduto lui.

E’ diverso.
Ha scelto liberamente e in prima istanza di andare di persona perché non si fidava di una dichiarazione scritta del parroco.

E’ ben diverso da mandare una lettera in prima istanza e poi piegarsi a presentarsi di persona dietro richiesta illecita del parroco.

Forza, che se ti sforzi ci riesci anche tu a cogliere la sottile differenza…

Daniele

(curioso… un “teologo”, cioè uno che – per mestiere – riesce a cogliere la fine differenza fra la “sostanza” e le “specie” del pane… non riesce a cogliere la ben più grossolana differenza fra “scelta” e “imposizione”…)

luigi

Mai nessuna raccomandata mi è arrivata così presto come quella del parroco della mia parrocchia contenente,ovviamente, il cerificato di sbattezzo. Questo sì che è un MIRACOLO! Grazie Stefano per la tua testimonianza!

Rasputin

“[…]ed il sacerdote che ha celebrato il rito erano convinti di agire per il mio bene.”

Beep, errore.

StefanoM

Stefano, grazie.
Semplicemente grazie per la tua testimonianza. Questa tua vittoria è un’ altra vittoria per tutti i liberi pensanti e la Ragione che la natura e il caso ci hanno fornito.

ps: chiedo scusa a tutti, non volevo essere così epico XD solo che ho pensato al giorno che ricevetti la mia conferma di sbattezzo e ciò mi gasa un sacco!!

StefanoM

E ovviamente grazie all’ UAAR per tutto ciò che fa e che rappresenta ^^

Lorenzo Galoppini

Mi fa piacere e al tempo stesso mi sorprende non poco sentire di catto-integralisti da voi “affrontati” che ne sono usciti “sconfitti” nel confronto dialettico; di solito quella gente lì ha mille risorse.

Francesco S.

Ma funziona anche in Puglia? Perchè io dovrei “affrontare” un parroco francescano, nell’ipotesi di volermi “sbatezzare”.

Stefano Grassino

Il garante ha la sua sede a Montecitorio. La legge che deve far applicare è legge dello stato. Ti risulta che il trota abbia ragione e che l’italia si fermi al Po?

whichgood

Complimenti Stefano, oggi sei una pesrona più libera e hai dato più dignità anche a tutti i non credenti che vedono schiacciati i propri diritti in uno Stato suddito alla prepotenza e arroganza Vaticana.

Grazie per la tua testimonianza !

Gregorio Casa

Sono quasi sicuro che la chiesa non aggiorni i documenti interni perché sicuramente non si sente obbligata a farlo. Nessuno sarebbe in grado di controllare. Figuriamoci, un’ispezione ai registri. Chi avrebbe il coraggio di mandarla? E poi, comunque, non riconoscerebbero mai la superiorità di un atto amministrativo su un sacramento. A Cesare le cose di cesare, a dio quelle di dio…

Clair de Lune

Beh, da quanto leggo io sono il più fortunato…
Essendo non battezzato ab origine vitae, non sprecherò tempo e danaro per l’atto formale di apostasia.

Comunque rispetto a tutti voi posseggo (si dice così?) ancora il peccato originale.

E non è da tutti!
Varrà pur qualcosa in questo mondo. O no?

Daniele

Nahh… ormai chi se lo fila più?

I cinesi vendono peccati taroccati a 5€ 😀

Paul Manoni

Un caro abbraccio fraterno all’amico apostata Stefano Grassino. 😉
Benvenuto nel club!! 😀
Un sentito ringraziamento anche all’UAAR per questo ennesimo, ottimo risultato.
Soprattutto alla Dott.ssa Orioli onnipresente nelle beghe giudiziarie dell’UAAR! 😀

Michele Gaismayr

Per aggirare alcune difficoltà che possono presentarsi, voglio ricordare che, in alternativa allo sbattezzo, esiste anche la possibilità di scresimarsi, con gli stessi effetti.
Non sapendo in quale parrocchia fui battezzato, ma ricordando benissimo quella della cresima, io mi sono scresimato, ricevendo l’attestato vescovile con la scomunica latae sententiae, etc.

francesco

Niente “Candelabro” , purtroppo; il trofeo non lo può mettere in bella mostra sul camino. Si accontenti del plauso dei molti che condividono la sua mentalità, e sopratutto dell’ esempio, veramente ammirevole, che ci ha regalato.

Per la richiesta di ugual rispetto, talmente banale che sarebbe inutile fare, se la pretende dai fedeli “veri”, e non solo da quelli di comodo, se la può scordare.

Stefano Grassino

franceso tranquillo, non la pretendo. Credo solo che portandogli rispetto mentre attendono insulti, si prendano un bello schiaffo morale.
Non sono capaci di comprenderlo? Pazienza. Io ateo/agnostico, socio UAAR ricordandomi le parole del grade Totò, assieme a voi dico: “signori si nasce ed io modestamente lo nacqui”.

Senjin

@Teologo cattolico

L’Apostasia Formale porta alla scomunica latae sententia. Se non erro scomunica significa “essere espulsi dalla comunione ecclesiale”, con tanto di lista penitenze per poter rientrare.
Il cosidetto “sbattezzo” è apostasia formale e pubblica.

Non mi risulta che chi è ufficialmente scomunicato resti suddito della chiesa, tant’è che anche non può ricevere alcun tipo di sacramento.

Oppure stai dicendo che le scomuniche non esistono più?

SEBASTIANO

CONDIVIDO PIENAMENTE QUANTO SCRITTO DA STEFANO.. HO VISSUTO UN’ESPERIENZA SIMILE COL MIO SBATTEZZO A LIETO FINE.. NEL MIO CASO HO DOVUTO ATTENDERE UN ANNO PRIMA DI POTERMI RIVOLGERE AL GARANTE IN QUANTO NON DISPONEVO DEI 150 EURO. AI MOTIVI SOPRAESPOSTI PER ME SI AGGIUNGEVA IL “PESO” DI QUEI 200 EURO DI RIMBORSO.. CON UN PO’ DI PAZIENZA IN PIù è ARRIVATO IL LIETO FINE…

RobertoV

Continuo a conservare delle perplessità sullo sbattezzo.
Secondo me l’attenzione allo sbattezzo legittima l’utilizzo da parte della chiesa del numero dei battezzati come sostenitori della chiesa e, quindi, della sua forza. Ed è questo criterio che è completamente falso, che andrebbe combattuto anche perchè gestito dalla parte in causa, la chiesa, che può millantare qualsiasi cifra, senza controllo. Qual’è il controllo effettivo sul fatto che la chiesa non consideri gli sbattezzati quando fornisce i suoi dati sui sostenitori alla chiesa? Noi possiamo avere un controllo solo sul numero di sbattezzati.
La verifica di quanti siano i sostenitori della chiesa dovrebbe essere fatta da terzi, un po’ come in Germania ed Austria con la Kirchensteuer, dove è previsto che si consideri la dichiarazione di intenti della persona adulta o nell’età del consenso. In questo modo si ottengono dati statistici significativi sulle tendenze e altro, che permettono analisi importanti ed affidabili dell’evoluzione della società.

Murdega

.okkio che battezzato lo resti, e dunque suddito lo resti, anche se sbattezzato. Ancora non si è capito che apostasia non significa annullamento del battessimo: solo chi è battezzato – e resta tale per sempre, per la chiesa- è apostata.
———
Ma da un punto di vista telogico come si spiega. ?
suddito lo resti ?????Il concetto di cittadino differisce da quello di suddito che si riferisce a colui che è soggetto alla sovranità di uno stato; la condizione del suddito implica, di per sé, situazioni giuridiche puramente passive (doveri e soggezioni)/da wikpidia.
Suddito di chi,mi facci il piacere.

Gregorio Casa

Come ho già scritto alle 0.29.
Combatterli sul loro piano è inutile, sono come i Borg…

Cantor

Ho perso negli anni 5 carissimi amici che erano atei ma che non si sono sbatezzati. Per tutti loro c’è stata la cerimonia religiosa in chiesa per volere dei parenti…

Francesca

a me è andata abbastanza liscia. ho fatto la richiesta più di due anni fa, alla prima raccomandata non ho avuto risposta, ho aspettato un mesetto, quindi ho inviato la seconda raccomandata direttamente alla diocesi e puff! per magia dopo una settimana mi hanno risposto, ah ah ah

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