Nei giorni scorsi abbiamo assistito, in un sospetto crescendo, all’afflusso di notizie riguardanti l’attività di gruppi contrari alla legge 194 che si autodefiniscono “pro-vita”. Ad iniziare dalla manifestazione di attivisti davanti all’ospedale pediatrico ‘Salesi’, manifestazione che mal si concilia con la serenità e la riservatezza che dovrebbe contraddistinguere l’accesso alla struttura da parte di pazienti, malati e personale medico, i quali si sono trovati assoggettati allo sguardo acuto ed inquisitore di questi censori della vita altrui. Ricordiamo che dal 1978 la legge 194, Norme per la tutela sociale della maternità e sull’interruzione volontaria della gravidanza, fu da subito giudicata fra le più moderne e attente all’esigenza di salvaguardare le donne e la loro libera scelta di una maternità cosciente e responsabile. Ciò non ha impedito che la 194 fosse oggetto di una costante denigrazione e di un boicottaggio sistematico da parte di settori politici e professionali di matrice cattolica, attivatisi anche contro i consultori familiari operativi dal 1975, che hanno così fallito nel loro primario obbiettivo. Quello cioè di informare i giovani e le famiglie a un’educazione alla salute, alla sessualità responsabile e alla contraccezione, iniziando dalle scuole della Repubblica. La scelta, pur legittima e assurdamente coerente, delle associazioni cattoliche di voler aiutare economicamente, psicologicamente e legalmente solo le donne che hanno già rinunciato all’aborto (dopo averne constatato l’impervio ed umiliante iter burocratico, alle volte illustrato da medici obbiettori) mostra anche la propria limitatezza ideologica: forse le donne che scelgono comunque l’interruzione della gravidanza sono ritenute abbastanza tutelate dallo Stato in ordine hai propri problemi economici, lavorativi o di salute? Non sono esse egualmente abbandonate socialmente e condizionate psicologicamente tanto quanto le donne che, in solitudine, decidono di avere un figlio? Le donne cioè che non si rivolgono a quei consultori che non funzionano come dovrebbero o che si troveranno in difficoltà solo dopo molto tempo a causa di problemi di lavoro o di relazioni affettive naufragate. Dovremmo qui aprire una lunga parentesi sull’incapacità della nostra classe politica ad affrontare i problemi sociali partendo da una nuova definizione non confessionale del concetto di famiglia. Facciamo quindi i migliori auguri di buon lavoro a chi si impegna per aiutare il prossimo in difficoltà con il proprio lavoro volontario, gratuito e con mezzi propri (seppur offrendo un aiuto condizionato), ci chiediamo però se tante energie non darebbero maggiori frutti se utilizzate per far funzionare secondo la legge i servizi sociali che già esistono, piuttosto che sostituendosi ad essi.
Il Circolo UAAR di Ancona
Anche il boia di Huntsville dovrebbe lamentarsi: quei facinorosi contro la pena di morte che manifestano mentre lui esegue le sentenze ledono la sua privacy.
Enrico, su, prendi la pillolina, che sennò vaneggi…
@Enrico
Dillo ai cristianissimi Teocon americani, storici alleati del partito per la Liberalizzazione Civile delle Armi…
Vero ma il fatto che la destra religiosa americana voglia liberalizzare le armi giustifica l’aborto?
forse, no, ma giustifica che non sono molto credibili. Per altro, loro non solo vogliono liberalizzare le armi, ma le usano pure… sui medici abortisti! Uccidere un uomo fatto per salvare quattro cellule … molto logico!
@Enrico
Ti rigiro la domanda. Cambia?
Sulla credibilità della destra religiosa USA concordo con voi, comunque non cambia nulla sulla leicità dell’aborto.
@Enrico
Vedi: non cambia. Piuttosto cambia solo la prospettiva, e la tua in tutta onestà è retta unicamente dalla Petizione di Principio. Non avresti usato il paragone del boia altrimenti…
Ma tu lo sai vero che negli Stati Uniti fra i primi sostenitori della pena di morte ci sono proprio i cristiani?
cercate di capire il povero Enrico, se al posto della pena di morte i romani avessero scelto l’ergastolo, dovrebbe girare con una gabbietta al collo… 😉
Anche nei regimi atei la pena di morte è praticata.
*vico
Non capisco il senso di quanto scritto.
Non esistono regimi atei
@ Vico
simpatica! posso reciclarla?
il problema è che nella gabbietta ha racchiuso il suo cervello
@ enrico
Prima di parlare dovresti metterti nei panni, nel cuore e nella vita di una donna costretta a volte a dover prendere decisioni dolorose!
Fatto questo dovresti comunque starti zitto !
Costretta? Ma hanno una pistola puntata alla tempia quando abortoscono?
Tu e l’empatia siete una cosa sola, vero?
@Enrico
Seriamente: ma hai problemi con i neuroni-specchio?
@mosconi
me lo domando anche io.
teoria della mente & capacità di mentalizzazione = 0———
ho trovato ricerchine interessanti però anche sull’incapacità di percepire emozioni in quel che si legge e comprendere ironia e affini anche a causa di agenesia del corpo calloso o resezione dello stesso.
Invece di attaccare chi scrive ditemi come si fà a dire costrette all’aborto?
non ti attacchiamo, constatiamo un fatto
@Enrico
Forse non ti è chiaro.
Te lo spiego a punti:
Una persona deve abortire perché non ha altra scelta
Tu dici che ce l’ha anche se onestamente “l’altra scelta” è quella per la persona più insostenibile
Tu continui a chiedere come si fa dire che tale scelta non sia quella preferibile (diciamo così)
Ti si fa notare la tua scarsa (nulla) empatia per via della nulla immedesimazione nella persona cui sopra
A questo punto se in questo ci vedi un attacco o sei schifosamente in malafede o sei schifosamente in malafede…
Io già al primo punto dico perchè non ha altra scelta, cosa gli accadrebbe se partorisse?
perchè la SUA scelta è una.
e per salvaguardare la sua integrità psichica e anche fisica a volte, non ne ha un’altra.
@Enrico
Mi accodo a Kaworu, ma allora hai davvero problemi con i neuroni-specchio (oltre che di comprendonio: non mi risulta d’aver spiegato così male)…
Cosa succede alla psiche della abortente?
a te cosa succederebbe che so, se un giorno decidessero di infilarti nel sedere qualcosa che crescerà, causandoti un certo numero di disagi e rischi fisici, passando dalle dimensioni di un granello di sabbia a quelle di un cocomero, con la prospettiva di doverlo espellere da dove è entrato?
(e questo è il meno, tra le altre cose)
@Enrico
Oh, niente… una cosa da poco, che capita in situazioni assolutamente comuni quali prendere una decisione difficile sotto stress e cambi d’ormoni continui… sai, quella cosuccia chiamata trauma.
ovviamente enrico, quel qualcosa non potresti assolutamente eliminarlo.
cioè, sarebbe possibile e anche tecnicamente semplice, ma ci sono delle persone che ti impongono di tenertelo dentro finchè non uscirà da solo, che tu lo voglia o no.
Non si tratta di granelli ma di vita umana. E comunque la responsabilità individuale?
enrico, poi ti offendi se ti diciamo che non hai teoria della mente, empatia…
di fronte a una reazione del genere, cosa dobbiamo pensare?
che hai la vita emotiva di un pezzo di asfalto, mi pare anche il minimo!
Chi invece riduce l’uomo ad aggregato di cellule sono gli abortisti i quali però dico oltre un certo numero sei uomo prima no.
@Enrico
Figurati che si dovrebbe dire a chi preferisce un uomo-in-potenza a una persona viva…
Infatti i cromosomi sono diversi.
prego?
@Enrico
E quindi?
Che c’entra?
Vi proclamate razionalisti e poi definite entità diverse organismi con DNA della stessa specie.
per te un uovo e una gallina sono ESATTAMENTE la stessa cosa?
@Enrico
Mi accodo a Kaworu…
L’uovo non fecondato è diverso dalla gallina.
l’uovo fecondato invece?
fai come gli ebrei che rompono l’uovo nel bicchiere prima di mangiarlo, tanto per vedere se è stato fecondato o no?
l’embrione il presente è una gallina che comunque io mangio perchè con dignita inferiore all’uomo.
quindi per te un uovo, fecondato o meno, non è ancora una gallina?
No è una gallina ma io ritengo lecito mangiare sia la gallina non ancora nata sia quella già nata.
@Enrico
Detto ciò dovrei dedurre che per te la gallina ha delle caratteristiche auto contraddittorie:
ha il guscio
non ha il guscio
si muove
non si muove
ha le piume
non ha le piume
ha il becco
non ha il becco
evidentemente hai dei problemi anche col riconoscimento degli animali allora.
Ai gerarchi cattolici brucia parecchio che ci sia una legge che tuteli la libertà di scegliere delle donne; fosse dipeso da loro difficilmente la donna avrebbe anche potuto votare. Fanno più pena però questi maschi pecoroni pseudo cristiani che continuano a cianciare meschinità sempre a spese del corpo delle donne.
E dei bambini non nati?
Curioso che tu riesca ad empatizzare con un mucchietto di cellule e non con una donna.
no beh in effetti non è curioso, mi stupirei del contrario.
L’embrione e la donna hanno la stessa dignità.
curiosamente però sei tranquillamente disposto a passare sopra a quella della donna, appropriandoti del suo corpo e costringendola a fare qualcosa che non vuole.
Ma la donna proprietaria esclusiva del suo corpo, si deve assumere o no le responsabilità dei suoi atti?
certo, e proprio per questo ha tutto il diritto di scegliere responsabilmente che cosa fare.
se abortire oppure no.
No sfugge alle sue responsabilità e la fuga è un atto vigliacco.
questo è il tuo giudizio.
l’atto responsabile della donna A può essere diverso da quello della donna B.
ma per un essere completamente piatto emotivamente e incapace di immedesimarsi nella più semplice situazione, è più che comprensibile.
farei notare comunque che dall’introduzione della 194, gli aborti sono diminuiti.
e potrebbero diminuire ancora, se ci fosse una seria politica di prevenzione.
ma mi rendo conto che così si toglierebbe da mangiare a troppi avvoltoi. cattolici.
Se sono diminuiti con la legge non lo sò, io penso che se con le vecchie disposizioni del codice Rocco si fosse salvata una sola vita umana sarebbe già un successo.
In merito all’educazione ad una sessualità responsabile che non riduca l’uomo e la donna ad oggetti sono favorevole.
veramente l’unico che riduce uomo e donna ad oggetti sei tu.
e la cosa grave è che non te ne rendi nemmeno conto.
Come definisco la donna o l’uomo oggetti? Il dire che il sesso scisso dalla fecondità riduce l’uomo o la donna ad oggetti spiega una realtà evidente.
in realtà è il contrario.
per te uomo e donna sono solo oggetti che hanno utilità se si riproducono. e il sesso è il mezzo.
E per tè nel tuo amore cosa c’è indicalo.
stare bene con una persona, farla felice così, gratuitamente, fare progetti insieme, stare bene insieme, aiutarsi a vicenda, sostenersi… poi c’è tutta la parte del sentimento vero e proprio che è difficilmente verbalizzabile, e a te immagino ancora più aliena.
Tu basi tutto sulla logica dello scambio a vicenda,sostenersi. In merito all’amore romantico mi dici dove è scritto nel codice civile che sia la base della famiglie?
L’art. 29 stabilisce che “La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio. Il matrimonio è ordinato sulla eguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell’unità familiare”.
non vedo riferimenti a eventuali figli
L’art. 30 stabilisce che “È dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori dal matrimonio. Nei casi di incapacità dei genitori, la legge provvede a che siano assolti i loro compiti. La legge assicura ai figli nati fuori dal matrimonio ogni tutela giuridica e sociale, compatibile con i diritti dei membri della famiglia legittima. La legge detta le norme e i limiti per la ricerca della paternità”.
qui c’è un riferimento ai figli, ma non c’è scritto che sia un obbligo farne per essere considerati famiglia.
L’art. 31 stabilisce che “La Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia e l’adempimento dei compiti relativi, con particolare riguardo alle famiglie numerose. Protegge la maternità, l’infanzia e la gioventù, favorendo gli istituti necessari a tale scopo”.
anche qui, non mi pare che ci sia scritto che è un obbligo, per essere riconosciuti come famiglia, l’avere o il fare figli.
comunque capisco il tuo bisogno di cambiare le carte in tavola quando si parla di sentimenti.
capisco che per un anaffettivo il termine “amore” non abbia significato e che tu debba quindi operazionalizzarlo in “fare figli” per capire qualcosa.
Io ho detto che il codice civile, non la costituzione, la quale comunque non afferma che il matrimonio deve essere basato sull’amore romantico come da tua affermazioni precedenti. Le mie affermazione che l’amore non è legato al matrimonio sono confermate.
Leggi poi l’art 31 che comunque da importanza alla procreazione.
guarda che io non ho mica affermato che il matrimonio debba essere basato sull’amore romantico.
capisco che per te il matrimonio sia poco meno della compravendita di una schiava, comunque.
Nei confronti degli aggressivi (coloro che s’arrogano il diritto di ingerire sulla vita privata altrui) occorre essere altrettanto aggressivi, senza remore né timori. Provate. A volte una catena di insulti diretti e ben piazzati, accompagnati da una gestualità opportunamente minacciosa e mirata all’attacco (anche se, in ultima analisi, fasullo) ottiene risultati strepitosi. Studiare il linguaggio del corpo per trovare le formule più adatte, anche osservare in modo analitico documentari sull’etologia degli altri primati aiuta.
pensa, invece io sarei perfino per gli scappellotti reali, non solo quelli minacciati 🙂
Dall’articolo mi pare che si abbiano le idee un po’ confuse sulla stessa legge 194. Che cavolo se ne fa una donna incinta che vuole abortire dell’educazione sessuale o delle istruzioni e raccomandazioni sull’uso del contraccettivo? Non è che si può essere incinta parzialmente, o si è incinta o non lo si è affatto! E’ un po’ tardi per l’educazione sessuale quando una donna rimane incinta.
Questo invece il vero obiettivo dei consultori:
a) informandola sui diritti a lei spettanti in base alla legislazione statale e regionale, e sui servizi sociali, sanitari e assistenziali concretamente offerti dalle strutture operanti nel territorio;
b) informandola sulle modalità idonee a ottenere il rispetto delle norme della legislazione sul lavoro a tutela della gestante;
c) attuando direttamente o proponendo allo ente locale competente o alle strutture sociali operanti nel territorio speciali interventi, quando la gravidanza o la maternità creino problemi per risolvere i quali risultino inadeguati i normali interventi di cui alla lettera a);
d) contribuendo a far superare le cause che potrebbero indurre la donna all’interruzione della gravidanza.
Ovvero il consultorio previsto dalla legge è “assurdamente” coerente con le stesse associazioni cattoliche che si attivano ad aiutare le donne in difficoltà.
Infine l’art. 1 della stesse legge recita:
“Lo Stato garantisce il diritto alla procreazione cosciente e responsabile, riconosce il valore sociale della maternità e tutela la vita umana dal suo inizio.”
Ancora “assurdamente” coerente con i propositi delle associazioni di volontariato.
PS
A parte il fatto che le statistiche ci dicono che i paesi più avanzi dal punto di vista dell’educazione sessuale e della diffusione di contraccettivi chimici sono a più elevato tasso di abortività rispetto all’Italia. Ergo, non esiste un rapporto causale tra la contraccezione e la non abortività.
Perche’ dovrebbe essere assurdo? La legge 194 e’ stata fatta in modo tale che le donne potessero scegliere, e per scegliere bisogna essere informati.
Quello confuso sei tu Antonio.
No Antonio.
Sei tu che non hai capito proprio un bel niente, come sovente accade a chi è accecato dall’ideologia e non sa valutare obiettivamente le cose.
Nell’articolo si parla dell’azione delle associazioni cattoliche contro i consultori attivi anche dal 1975, quindi prima dell’entrata in vigore della legge dell’aborto e questa azione era mirata proprio contro le azioni educative riguardo anche all’utilizzo dei preservativi, concetti purtroppo ancora portati avanti dalla chiesa con tutti i disastri che ne conseguono, soprattutto nel terzo mondo.
Per le statistiche, non mi pare che nei paesi più avanzati ci siano più aborti, considerando che in stati come la Svizzera e la Germania sono in diminuzione e ance nei paesi bassi le percentuali sono molto basse e inoltre il dato andrebbe raffrontato con la stima degli aborti clandestini, che da noi sono maggiori soprattutto tra le fasce di popolazione che meno ha o ha avuto accesso all’educazione, come le donne molto giovani o le immigrate.
Sulle finalità della 194, è vero che parla di tutela della maternità e di tutela della vita ma non specifica quando effettivamente abbia inizio e parlare di procreazione cosciente e responsabile non mi pare voglia dire vietare l’aborto, ma tutelarlo entro determinati limiti e si parla di aiuti alle donne perchè non abortiscono soprattutto quando la scelta è dovuta a fattori economici.
Leggila bene la 194 perchè afferma anche che il ruolo dei medici e dei consultori non deve essere invasivo ed essi devono discutere le possibili soluzioni con la donna solo qualotra lei lo consenta, nel rispetto della sua volontà e riservatezza. Sotto questo punto di vista la violenza psicologica dei cosiddetti “pro life” (che però guardacaso non sono molto pro life quando si tratta di promuovere guerre e difendere il capitalismo anche più becero grazie al quale 1/4 della popolazione mondiale vive sulla fame del restante) non mi sembra proprio essere compatibile.
Francia, Regno Unito e Svezia hanno tassi di abortività più elevati dell’Italia nonostante un’attenzione maggiore sulla procreazione responsabile ed una maggiore diffusione della contraccezione chimica.
Il tasso di abortività dell’arretrata e cattolicissima Italia è quindi il più basso d’Europa.
Tra le giovani donne la differenza è lampante, per le minorenni addirittura abissale, si passa dal 4.4 italiano al 23 dell’Inghilterra, 22 della Svezia e 15 della Francia (n° di IGV per 1000 donne in età feconda).
Come ho detto un’aumentata diffusione e consapevolezza della contraccezione non diminuisce il tasso di abortività. Anzi a quanto pare nei paesi in cui le leggi sono meno restrittive aumenta il rischio di ricorso all’aborto, ovvero si produce una certa assefuazione nelle donne ad abortire.
L’articolo fa confusione tra i consultori ante-legge e quelli definiti dalla stessa legge che sono disciplinati come dall’articolo che ho riportato, coerentemente con le finalità dei gruppi di volontariato cattolico. E’ normale che la legge 194 non vieti l’aborto visto che serve per disciplinarlo e regolamentarlo.
Quello che afferma la legge 194 sui consultori lo possono leggere tutti, visto che ne ho riportato i punti salienti parola per parola. Il filo conduttore di tutti quei punti è chiaro come il sole per chi sa leggere: aiutare la donna con tutti i mezzi informandola sui suoi diritti di assistenza sociale, sanitaria, economica, attuando direttamente, rimuovendo le cause, ecc… ma per evitare alla donna di abortire in linea con l’art. 1, non per indurla ad abortire! Esattamente quello che fanno le vituperate (qui da voi) associazioni cattoliche.
Che i consultori non debbano essere invasivi non significa che debbano essere totalmente passivi o peggio fungere da passacarte. L’unica violenza psicologica sulla donna accertata è causata proprio dall’aborto. L’aborto incide pesantemente sulla psiche della donna (o credete che sia una passeggiata), ed anche fattivamente sui rapporti familiari.
Come sa la donna può abortire solo quando è in possesso di un certificato o documento rilasciato dal consultorio, o da una struttura socio-sanitaria o dal suo medico di fiducia.
Ma questo certificato viene rilasciato a seguito di un incontro con la donna stessa, nel rispetto certo della sua dignità e riservatezza, ma a cui la donna non può di certo sottrarsi. Lei interpreta in maniera errata la seguente frase: di esaminare con la donna e con il padre del concepito, ove la donna lo consenta, nel rispetto della dignità e della riservatezza della donna e della persona indicata come padre del concepito,..”.
Il consenso della donna è chiaramente riferito al padre del concepito e non alla donna stessa. Altrimenti a che titolo queste strutture socio-sanitarie o il medico, rilascerebbero il certificato? Forse solo guardando la donna richiedente in faccia.
Non capisco per quale motivo gli antiabortisti insistano tanto sul fatto che “l’aborto non sia una passeggiata” e che “incida profondamente sulla psiche della donna”, come argomentazione per vietarlo o per limitarlo più severamente.
Voglio dire, saranno pure affermazioni che hanno qualcosa di vero, non dico di no… ma l’alternativa sarebbe quella di portare a termine una gravidanza non desiderata, affrontare un parto non desiderato, e poi scegliere se tenersi ugualmente un figlio non desiderato oppure abbandonarlo.
Queste invece sarebbero “passeggiate” e inciderebbero di meno, sulla psiche della donna?
Lisa
Antonio72, vedo che continui a fare confusione.
@Lisa
Infatti per me l’argomentazione della psiche femminile è secondaria. Innanzitutto sono contro l’aborto perchè comporta sempre la soppressione di una vita umana. Questo è un fatto incontrovertibile (se ti interessa vedi i miei commenti nel blog dell’Irlanda).
Ed il diritto alla vita viene prima di qualsiasi benessere psicologico.
Forse ti sembrerà strano ma la risposta alla tua ultima domanda è sì! Il disagio psicologico della donna che partorisce è momentaneo e cmq viene superato quasi sempre proprio nel rapporto con il nascituro. Mentre la sindrome post-aborto è una ferita di fatto non emarginabile che incide sulla psiche della donna per molti anni.
@Antonio72
Mettiamo il caso che i problemi coincidano: il bambino rischia di nascere con problemi psichici gravi, degenerativi e incurabili. Come ti comporteresti?
Antonio.
Ma che dici. Cosa vuole dire “il consenso della donna è riferito al padre del concepito ?”
La legge fa riferimento esplicito al consenso della donna e non a quello del padre, parla solo del rispetto della riservatezza del padre ma non cita in modo esplicito che serva il suo consenso, per fortuna.
La legge parla di un’azione del medico volta a valutare le circostanze, come i consultori che devono aiutarla a rimuovere le cause che portano a questa decisione, ma questo può avvenire solo qualora lei lo decida, cioè faccia esplicita richiesta di aiuto e dia così il suo consenso. Se la donna è decisa a compiera la sua scelta e non vuole parlarne, è liberissima di farlo.
Il certificato può essere rilasciato anche senza alcuna disussione e viene rilasciato per prescrivere un cosiddetto tempo di riflessione di 7 giorni (cosa che reputo peraltro come punto debole della legge).
Il caso riportato dall’articolo sull’ospedale Salesi parla di manifestazioni antiabortiste proprio davanti l’ospedale e proprio questo non capisco come si possa conciliare con lo spirito della legge che tutela la riservatezza della donna. Figuriamoci poi cosa accadrebbe mettendo degli invasati all’interno dei consultori, alla faccia del rispetto del consenso e della riservatezza.
Sull’educazione sessuale non basta certo distribuire i preservativi a pioggia per dire che si è fatta prevenzione ma è necessaria un’azione educativa che inizia fin dalla più tenera età. Se mi citi come esempi Francia e Gran Bretagna proprio non ci siamo, perchè l’attuazione delle politiche educative è stata molto ostacolta sia dalle organizzazione cristiane che di extracomunitari integralisti islamici, che spesso e volentieri si isolano nelle loro comunità vivendo in una sorta di stato nello stato. Penso che su questo tema andrebbe fatta una riflessione molto attenta e seria e non bastano certo le solite sparate propagandiste cattoliche per risolvere la questione.
L’aborto certamente non è una passeggiata, ma come al solito i cosiddetti pro life esagerano giungendo a fantasticare la cosiddetta sindrome post-aborto, mai dimostrata e non riconosciuta da alcuna associazione medica e psicologica, è uno dei tanti vostri falsi miti per fare violenza psicologica su persone che magari già stanno vivendo momenti difficili.
Ma cosa c’entra una manifestazione anti-abortista con la riservatezza della donna! La legge all’art.1 non tutela primariamente la riservatezza della donna, come ho già riportato, ma la vita umana dal suo inizio. E’ significativo che solo in questo articolo viene riportata espressamente la parola “tutela”.
Secondo l’art. 4 la donna è tenuta a rivolgersi ad un consultorio, o ad una struttura socio-sanitaria o al medico di fiducia. La tua teoria è che queste strutture abbiano una funzione prettamente burocrativa e passiva. Allora perchè non abolirle del tutto e provvedere ad una richiesta a mezzo di modulo precompilato scaricabile via Web? Si risparmierebbe tempo e danaro.
Sì certo, ora l’ombra del Vaticano si allargherebbe anche in Francia, in Inghilterra ed in Svezia. E’ un fatto accertato che in questi paesi negli anni vi è stata una maggiore diffusione dei metodi contraccettivi e di pari passo un aumento del tasso di abortività. In ogni caso da questo punto di vista sono certamente più “avanzati” dell’Italia in cui invece il tasso di abortività diminuisce. Se non lo sono, siatene contenti, perchè significa che l’Italia tiene il passo dei paesi cosiddetti laicisti.
Infine la sindrome post-aborto è una realtà, i falsi miti sono ben altri.
Ecco, ti posto anche un link dove delle ricerche hanno dimostrato che i programmi di educazione basati sulla sola astinenza non hanno ridotto le gravidanze indesiderate tra giovanissime ma pure le hanno aumentate, mentre il problema dell’educazione sessuale in genere è l’età in cui si comincia a farla e il fatto che punta molto su aspetti biologici per incutere timore nei partecipanti, quando invece gli adolescenti andrebbero più coinvolti per ottenere risultati consistenti.
Queste cose sono dimostrate anche tramite il parallello con programmi per l’educazione contro l’uso di droga e alcool.
Quindi di strada ce n’è ancora molta da fare e remare contro sulla base delle vostre osservazioni circostanziali e non ad ampio raggio di certo non aiuta.
http://en.wikipedia.org/wiki/Sex_education
E per intanto au revoir, mi dispiace non poter dialogare con te ancora per un pò ma ho anche altro da fare.
“Forse ti sembrerà strano ma la risposta alla tua ultima domanda è sì! Il disagio psicologico della donna che partorisce è momentaneo e cmq viene superato quasi sempre proprio nel rapporto con il nascituro.”
———————–
Certo, come no: mai sentito parlare di depressioni post parto e di maternità “tollerate” ma mai accettate del tutto, con danni gravissimi anche sui figli e sulle famiglie intere? No, eh?
Se, invece che davanti a un ospedale, questi metecatti starebbero davanti a una scuola a protestare perché non viene fatta educazione sessuale,
sarebbero più credibili
Favorevole all’educazione sessuale purchè non sia un inno alla sessualità libera.
@ Enrico
Educazione sessuale che preveda, ovviamente, ampi spazi dedicati ai disturbi visivi conseguenti alla masturbazione !!
🙂
L’educazione basata sugli inni in genere è quella religiosa.
in pratica enrico è favorevole alle mutande di ghisa con la chiave ai genitori per i ragazzini
No, io credo che ai giovanivno vada spiegato l’atto sessuale come atto fine a sè stesso
No, io credo che ai giovani non vada spiegato l’atto sessuale come atto fine a sè stesso
come si vede che non hai mai fatto educazione sessuale…
No non ho mai fatto educazione sessuale a scuola.
appunto.
ma nemmeno dopo, direi.
Si può essere formati non solo a scuola ma anche in famiglia.
l’informazione della famiglia può essere parziale (sia di parte che proprio mancante di parti), quella della scuola deve essere completa e oggettiva.
capisco che siano due bestemmie, per te.
@ Enrico
Più volte sei intervenuto con le stesse argomentazioni riguardo all’aborto.
Vorrei invitarti ad una piccola riflessione partendo da una premessa: il linguaggio giuridico non è facilmente comprensibile per chi non abbia studiato un po’ di diritto, così come il linguaggio medico per i non medici, il linguaggio filosofico per i non filosofi ecc. ecc.
La LEGGE ITALIANA, l’UNICA in grado di CONDIZIONARE i comportamenti dei cittadini in virtù del primo principio SUPREMO dello Stato, la SOVRANITA’, sancisce che una persona acquisisca i DIRITTI UMANI alla NASCITA (non un’ora o un secondo PRIMA).
Io ho studiato diritto, ma non sono un giurista, per cui non te lo posso spiegare bene, ma in sintesi i GIURISTI (appartenenti allo STATO composto da tutti i CITTADINI come TE e ME), grazie alla loro COMPETENZA hanno sentenziato che i DIRITTI della MADRE hanno la PRECEDENZA su quelli del FETO o dell’ EMBRIONE. Una volta NATO non è più così in quanto, come dicevo prima, il neonato ha acquisito i diritti unami fondamentali (quelli che non avremmo mai avuto, se i nostri avi non si fossero opposti alla CHIESA CATTOLICA con tutte le loro forze).
La rifessione che vorrei indurti è questa: tu e tutti i gruppi cattolici pro-life, come tutte le persone avete DIRITTO ad una vostra OPINIONE, ma prioprio come il fatto, per me, di aver diritto all’opinione che 2+2=87 non mi AUTORIZZA a correggere chi dice che 2+2=4, CHI SI PIAZZA DAVANTI AGLI OSPEDALI dovrebbe ESSERE ARRESTATO non per l’opinione che ha, ci mancherebbe, ma per il fatto che cerca di CONDIZIONARE chi cerca di ESERCITARE UN SUO DIRITTO.
Stando fuori impediscono di abortire?
@Enrico
Stando fuori condizioni le azioni di chi è designato al compito.
Non mi sembra difficile da capire…
No, non si condiziona nulla stando fuori, forse si smuove la coscienza di chi è dentro.
in pratica si rompono i maroni.
un picchetto di gente davanti a una chiesa che “smuova la coscienza (e possibilmente il cervello)” di chi è dentro, ti andrebbe bene?
“No, non si condiziona nulla stando fuori, forse si smuove la coscienza di chi è dentro.”
No. Non si condiziona stando fuori, si condiziona chi è dentro.
QUESTO HAI APPENA DETTO!
Volete venire a protestare fuoro dalle chiese venite. Ma se siete davvero convinti dei vostri atti chi protesta non deve intimorirvi, pensate a Mandela era convinto delle sue idee e non si è smosso con ben altre persecuzioni voi invece basta un pò di chiasso e vi turbate.
@Enrico
Mi spiace ma qui il Principio d’Autorità non vale.
Piuttosto hai mai pensato che visti i precedenti negli USA quei medici avrebbero fondati motivi di preoccuparsi?
Visti i precedenti dei regimi atei io cattolico dovrei preoccuparmi?
no perchè non siamo gente priva di empatia.
invece un regime di gente come te mi farebbe seriamente preoccupare.
@Enrico
Da quando un regime è preferibile all’altro?
E da quando ricondurre un concetto a una categoria odiata in generale invalida il concetto il sé?
Se sapesi come vivo e cosa faccio allora puoi giudicare.
strano, perchè tu spari un sacco di giudizi a casaccio qui, senza sapere assolutamente nulla.
eppure questo va bene.
che difetti in empatia possiamo tranquillamente dirlo dalle aberrazioni che scrivi, mica è necessario esser tuoi compagni di merende.
@Enrico
Perché c’è qualche scusante per l’assenza più totale d’empatia?
@FSmosconi
beh si, di scusanti ce ne sono.
del resto, è patologica.
@Kaworu
Vero, non avevo notato il commento di sotto. 😐
No al PROVITA! Si all’ABORTO!
Ok, va bene, però …. che razza di slogan!
Lo dici come se l’aborto fosse una passeggiata di salute.
Cerca di essere meno criptico.
Gli ospedali,le strade,sono luoghi pubblici,tutti devono sapere che laborto èun omicidio.
come quello che hai appena compiuto sulla lingua italiana?
@Aletroll
Mi sfugge il nesso logico tra le due proposizioni, dipenderà dal tono alla “armiamoci e partite”?
il fatto che sia un luogo pubblico, ti permette di legare una donna con un guinzaglio?
@ale
“Gli ospedali,le strade,sono luoghi pubblici,tutti devono sapere che laborto èun omicidio.”
gli ospedali e le strade sono luoghi pubblici, tutti devono sapere che la fede religiosa è una tara mentale.
….strano però che dire una delle due cose per voi sia lecito e giusto ma dire l’altra sia un gravissimo insulto per di più perseguito per legge….un po’ come se per voi gli stessi medesimi atti vadano giudicano con due pesi e due misure diametricalmente opposte a seconda di chi è che li compie….
Capito? I pro-life dovrebbero aiutare economicamente anche le donne che scelgono l’aborto. Cioè, abortiscono per mancanza di soldi e poi i pro life dovrebbero darglieli comunque. Ma dateglieli voi, no? Sarebbe più coerente.
In ogni modo, i Centri di Aiuto alla Vita e la Caritas sono attivi anche per chi si rivolge loro indipendentemente dall’essere passati per un consultorio.
E, udite udite, forniscono pure uno “sportello di ascolto” per donne in difficoltà a seguito di un aborto. (Ah, ma dimenticavo, per voi queste difficoltà non esistono…)
i cattolici mica aiutano i poveri?
o li aiutano “a patto che”?
No, li aiutano e basta. Ma se una abortisce perchè non può mantenere il figlio, allora ha risolto i suoi problemi. O no? In ogni modo, ho già risposto alla tua domanda prima che tu la fecessi. Leggi meglio.
“facessi”
direi di no. se non metti al mondo un figlio perchè sei povero, resti povero comunque. un po’ meno che mettendo al mondo un figlio ed eviti di condannare qualcuno a una vita di stenti, ma comunque non ti compri la maserati il giorno dopo.
in ogni caso ti informo che anche consultori “pro choice” forniscono sostegno psicologico prima, durante e dopo il percorso di IVG.
sorpresona, vero?
la differenza è che manca tutta la parte di stigma e colpevolizzazione della donna.
Delle circa 130mila persone nate a seguito dell’intervento dei pro life sulle donne incinte, poco più del 10% sono nate da donne che hanno accettato di rinunciare all’aborto a seguito di sostegno economico.
“Una vita di stenti”: Cioè siccome farà la fame (in quanti casi su 100?) nei primi 10-15 anni di vita (poi si presume che, se la situazione non s’è risolta, abbia imparato a cavarsela da solo/a) buttiamo nel cesso anche i rimanenti 65-70.
Potresti farmi l’esempio di qualche associazione pro choice che si cura della sindrome post aborto? (o di come la chiamano loro, insomma). Non ritengo impossibile che esistano. Dicevo solo che i pro life si curano anche delle donne che scelgono l’aborto (la tesi è che siano anch’esse, in buona parte dei casi, delle vittime)
Quanto alla stigma e colpevolizzazione della donna, si può dire la verità a una persona con lo scopo di recuperarne la stima di sè e la voglia di vivere, e soprattutto senza sbattergliela in faccia. Ma una brutta verità fa meglio di tante belle menzogne. Ma tanto tu non credi alla buona fede altrui, e, come ripeti abitualmente, i pro life sono solo una banda di sadici psicotici.
AIED, ad esempio.
anche i pro choice si occupano delle donne che scelgono di continuare la gravidanza. essere pro choice significa accettare qualsiasi scelta e aiutare la donna in quella che ritiene la migliore per sé.
non vedo come si possa aiutare una donna a uscire da una eventuale depressione facendola sentire uno schifo, comunque. devo aver saltato questo corso. a meno che la soluzione ideale per voi sia il suo suicidio o medicalizzazione permanente, si intende.
Mi chiedo secondo quale contorta logica dire a una persona che è un’assassina durante un trauma dovrebbe fargli
Magari funzione come il Tao Confuciano…
Ma soprattutto mi chiedo allora a che servirebbe infierire aggiungendo:
Che Enrico non sia l’unico ad avere problemi col processo innato e meccanico dell’immedesimazione?
@mosconi
sembra un deficit comune a questi cattotalebani, direi.
la cosa sarebbe meritevole di approfondimenti.
Io penso che quello che voi chiamate immedesimazione sia giustificazionismo, voi non vi chiedete perchè la donna è incinta? Io dico è incinta perchè ha voluto avere.
@Enrico
Shopenhauer aveva definito questa Antilingua come Denigrazione nella sua L’Arte di Ottenere Ragione (Stratagemma numero 32), quindi in quanto Denigrazione – e il filosofo spiega bene i casi – non meriterebbe risposta.
Ciononostante mi costringi a chiederti se la tua affermazione vale anche in caso di stupro. Vale anche lì?
ecco vedi enrico?
sei privo di empatia e capacità di immedesimazione (che sono simili).
tu applichi a tutti e a tutte le situazioni il tuo (bigotto e assolutamente non oggettivo) punto di vista. e pretendi che quella sia la verità e realtà unica e immutabile.
mi spiace, non è così.
@ kaworu: forse hai esperienza personale con l’AIED (Associazione Italiana Educazione Demografica, non partiamo benissimo….Malthus?) dal sito non si capisce gran che… percorsi psicologici sì, ma il contenuto? Mah…
Quanto alla “brutta verità”, è evidente che se una donna ha dei problemi psicologici a seguito di un aborto, vuol dire che la verità comuncia ad affiorare in lei, negarla non servirebbe a niente. Nessuno le dirà che è un’assassina, ma che suo figlio era una persona non lo si può negare, perchè sarebbe mentirle. Dopo tutte le menzogne, dirette e indirette, che l’hanno convinta a fare quella scelta, non ha diritto alla verità, brutta che sia? Se ci sono donne che arrivano al punto di rivolgersi ad associazioni ovviamente cattoliche e pro life per tentare di superare ( e molte volte riuscendoci) questo trauma, vuol dire che la formuletta “Era un tuo diritto sbarazzarti di quel mucchietto di cellule”, almeno con loro, non ha funzionato. E stiamo parlando di donne che hanno abortito, quindi impermeabili alla nefanda dottrina cattolica.
@Joseph
Forse sei totalmente allo scuro dei processi innati di protezione che ogni individuo incinta nutre nei confronti della sua progenie, chiamasi “istinto protettivo materno” e si attiva già da (ben) prima della nascita della suddetta progenie. Vedasi i cani iperprotettivi già nelle prime settimane di gravidanza.
ma forse non hai dimestichezza con la biologia…
si ma joseph, c’è una bella differenza tra il permettere alla donna di parlare della sua esperienza e il dirle “TU! peccatrice! ora hai ammazzato tuo figlio!”.
non so se cogli la sottilissima (come un baobab, più o meno) differenza.
probabile poi che molte volte non sappiano nemmeno di star chiedendo aiuto a qualcosa di cattolico.
niente di malthusiano comunque, rilassati.
in ogni caso ci sono anche donne che fanno il percorso di IVG tranquille e con scarsi o nulli problemi, quindi non è che l’aborto a prescindere crea problemi.
non so se cogli, ma c’è una certa differenza tra una donna che sceglie di abortire perchè ad esempio ha appena interrotto la relazione con un uomo (magari di anni e in cui stavano anche cercando un figlio) e una donna che invece ha deciso senza questioni contingenti, per dire.
è ovvio che i vissuti saranno diversi.
guarda che io mica accendo i fuochi d’artificio per ogni donna che abortisce.
mi piacerebbe anzi che restasse l’extrema ratio. ma non perchè è vietato, ma semplicemente per una maggiore capacità di pianificazione e una maggiore responsabilizzazione della genitorialità (che la si voglia o meno).
il problema è che qui si vuole la botte piena e la moglie ubriaca: contraccezione e soprattutto informazione sulla contraccezione praticamente inesistente, contraccezione d’emergenza più difficile dell’aborto, irresponsabilità (si c’è anche questo, lo ammetto tranquillamente) e al contempo si vuole che con queste premesse, gli aborti diminuiscano.
eh no. non funziona così.
Forse sei totalmente allo scuro dei processi innati di protezione che ogni individuo incinta nutre nei confronti della sua progenie, chiamasi “istinto protettivo materno” e si attiva già da (ben) prima della nascita della suddetta progenie. Vedasi i cani iperprotettivi già nelle prime settimane di gravidanza.
ma forse non hai dimestichezza con la biologia…
“all’oscuro”, e “incinta” è aggettivo. Poca biologia, lo ammetto. ma qualcosina di grammatica,sì. A parte ciò, che c’entra? Biologicamente parlado, sono le donne che si pentono sono identiche a quelle che non lo fanno. Cosa le distingue, allora?
“si ma joseph, c’è una bella differenza tra il permettere alla donna di parlare della sua esperienza e il dirle “TU! peccatrice! ora hai ammazzato tuo figlio!”.”
E chi ti dice che fanno così? I tuoi pregiudizi? Prova a leggere cosa dice Giovanni Paolo II alle donne che hanno abortito nell'”Evangelium Vitae” (Che è il vademecum dei pro life cattolici)
“probabile poi che molte volte non sappiano nemmeno di star chiedendo aiuto a qualcosa di cattolico.”
Guarda, entra in un sito, se riesci a fraintendere sei un vero fenomeno.
“guarda che io mica accendo i fuochi d’artificio per ogni donna che abortisce.
mi piacerebbe anzi che restasse l’extrema ratio.”
Dai, provamelo, se hai coraggio: entra in un Centro di Aiuto alla Vita e ascolta le donne (sì, perchè sono donne ) volontarie che cercano di dissuadere quelle che vogliono abortire.
Oppure parla direttamente con quelle che vogliono abortire. Convincile a non farlo se non per l’extrema ratio (quale tu intendi sia, ovviamente).
beh il fatto che tu abbia scritto “una brutta verità fa meglio di tante belle menzogne.” mi dà proprio l’idea che le cose vengano sbattute in faccia.
o, peggio, instillate subdolamente.
ma magari sbaglio io e tu sei al corrente del modo di procedere degli operatori delle associazioni cattoliche. metteresti al corrente anche noi?
non ho capito cosa ti devo provare, perchè se hai letto il discorso che segue a quello che hai quotato, dovresti aver capito qualcosa.
evidentemente ti sei fermato lì o non hai capito.
tra l’altro trovo mostruoso il cercare di dissuadere quelle donne, e non ascoltare e comprendere aiutando la persona a trovare la strada giusta. ma giusta per la persona, non giusta secondo il mio giudizio. le due cose non devono necessariamente coincidere.
@Joseph
Ok, ammetto i miei errori di grammatica. Ma considero anche che quando li ho fatti erano le 23:26…
Be’, mi spiace ma in questo senso se io ho sbagliato 2 termini tu sei riuscito a rendere incomprensibile un’intero periodo…
già il concetto di pentirsi in ambito psicologico è come dire…
aberrante?
@francesco:touchè, sbaglio anch’io. Adesso mi rispondi?
@kaworu: pentirsi è aberrante? cioè le persone che non si pentono delle proprie azioni ( Hitler, Stalin, Saddam…) sarebbero le uniche sane di mente? Andiamo bene…
joseph, problemi con l’italiano?
a quanto pare, sì. spiega il concetto in termini più semplici.
a me sembra che basti leggere
Kaworu risponde:
venerdì 18 novembre 2011 alle 18:40
già il concetto di pentirsi in ambito psicologico è come dire…
aberrante?
Scusa la stolidità, ma continuo a non capire: per me il pentimento ha ambito ESCLUSIVAMENTE psicologico (esiste un pentimento fisico?), quindi la tua frase mi suona come “già il concetto di pentirsi è aberrante”. Vuol dire che, una colta compiuta una qualsiasi azione dobbiamo ritenerla lecita a priori?
è piuttosto ovvio che parlavo riferendomi all’ambito psicologico come modalità di intervento.
per capirci: uno psicologo che ti esorta al pentimento o che ti instilla un senso di colpa.
poi se a te suona diversamente, non è certo un problema mio. mi sembra piuttosto chiaro.
Mi pare che a questo gioco del non capirsi stiamo giocando in due: ti ho detto che una donna che ha problemi a seeguito di un aborto si è GIA’ pentita di cio che ha fatto. Ha GIA’ incontrato chi la giustificava. Ma non ha funzionato. Perchè? Forse che la verità è troppo pesante? vogliamo che la affronti da sola? O cerchiamo qualcuno che guardi in faccia la verità assieme a lei e ne condivida il peso? Ti sembra fuori dal mondo che qualcuno possa caricare su di sè e condividere il peso di un altra persona, senza giudicarla? Non fa parte del tuo modo di pensare?
non è detto che li abbia per via di pentimenti vari ed eventuali.
nè che abbia già incontrato chi la giustificava.
tra l’altro, mica si deve giustificare.
basterebbe comprendere senza giudicare aiutando la persona a capirsi.
capisco che sia complicato per voi.
questo del “guardare in faccia la verità” implica già un giudizio, non so se te ne rendi conto.
allora, una donna si sente in colpa “per aver ucciso suo figlio”. Io penso che abortire sia omicidio. Che faccio? Mento? Le dico che non è vero? In 9 casi su 10 qualcuno l’ha già fatto (checchè tu ne dica), e il fatto che la legge lo consente le ha fatto credere che fosse giusto. Ma adesso non funziona più… che faccio?
forse un esempio pratico…
esempio 1 (fuori tema, in argomento non sarei capace)
“Ma sei cretino? Che razza di catorcio sei andato a comprare? guarda qua che schifezza di macchina ti hanno rifilato! E’ da buttare, non vedi? bisogna essere mentecatti per prendere una macchina del genere”
esempio 2
“Scusa, se fossi in te proverei a restituire quest’auto, anche a costo di rimetterci qualcosa. Guarda, è successo anche a me, sembrava chissà che e invece… Se hai bisogno, conosco un meccanico onesto che la sistema, finchè va, va, e poi vedremo, comunque non preoccuparti, se ti serve qualcosa, se resti a piedi chiamami pure..”
la stessa situazione, lo stesso giudizio sul fatto (l’auto), 2 modi diversi di rapportarsi con la persona in questione. ho reso l’idea?
se tu sei un terapeuta, il tuo giudizio te lo tieni per te e non lo fai minimamente trasparire con la paziente.
altrimenti vai a coltivare rape. molto semplice.
se chiaramente sei un “volontario” senza alcuna formazione, è un altro discorso (dal mio punto di vista pure peggiore, nel senso che mollare una persona che ha dei problemi in mano al primo che passa per strada lo trovo peggio che non far nulla).
l’esempio pratico non è calzante.
ok ,sono un terapeuta. viene uno e mi fa: “ho sparato a un tizio. non riesco più a dormire.”
allora non lo giudico, gli spiego che il tizio in questione (che nemmeno conosco) probabilmente era un farabutto e che lui ha fatto benissimo ad accopparlo. Questo guarisce e dorme serenamente ogni notte per il resto della sua vita. Allora sono un bravo terapeuta (a parte il fatto che con le donne che hanno abortito questo sistema, come ti ho già detto, a volte non funziona).
Accetto il fatto che l’esempio sopra non sia calzante, ma spiegami perchè.
no joseph, anche in questo caso l’esempio è sbagliato (siamo in presenza di un reato con implicazioni ben diverse da un aborto).
ah, anche spiegare che il tizio in questione era così e cosà e che lui ha fatto bene è “dare un giudizio”.
beh meno male che non fai lo psicologo.
l’esempio della macchina è sbagliato perchè innanzitutto in entrambi i casi tu esprimi il tuo giudizio (in modi diversi ma lo esprimi). secondariamente, stai parlando di un’azione rivolta all’esterno e non si qualcosa di strettamente interconnesso col corpo della donna come può essere un’interruzione di gravidanza (più all’incirca una decina di libri di altra roba da considerare, ma vabbè)
@Jhon
Sarò io, ma mi sembra che già dire:
Sia un giudizio…
O no?
noooo ma che ti viene in mente -.-”’
“I pro-life dovrebbero aiutare economicamente anche le donne che scelgono l’aborto.”
Si, se l’aborto e’ legale e come tutti i diritti deve essere sostenuto da tutti i cittadini.
“In ogni modo, i Centri di Aiuto alla Vita e la Caritas….”
Lo sappiamo che l’otto per mille dell’otto per mille, la chiesa lo usa in qualche modo per fare beneficenza.
“I pro-life dovrebbero aiutare economicamente anche le donne che scelgono l’aborto.”
Si, se l’aborto e’ legale e come tutti i diritti deve essere sostenuto da tutti i cittadini.
l’ho già scritto sopra: fatelo voi pro choice. Fate come facciamo noi: autofinanziatevi. Collette, raccolta fondi, raccolta viveri, vestiti ( per le donne, non per i bambini, per evidenti motivi)
Ma noi pro choice lo facciamo, ma visto che abortire, ma anche non abortire, e’ un diritto riconosciuto della donna, deve essere lo stato (con i soldi di tutti anche di chi e’ contrario all’aborto, del resto possono essere utilizzati anche da un donna che non vuole abortire) che deve (o dovrebbe) preoccuparsene.
La mia era una critica al fatto che tu non voglia pagare (soldi presi ovviamente dalle tasse) per salvaguardare il diritto della donna di poter scegliere.
Per quanto riguarda i centri di aiuto alla vita, e altri progetti di volontariato (cattolico o meno) con la finalità di dissuadere le donne dall’abortire fornendo loro qualche aiuto economico, c’è da fare una precisazione importantissima.
Chi ne parla come di una possibile panacea per tutti i problemi, e come la soluzione definitiva che potrebbe far scomparire tutti gli aborti, evidentemente non conosce il concetto di gravidanza REALMENTE INDESIDERATA, per ragioni personali profonde.
Quel genere di aiuti ha senso (e in tal caso è assolutamente benemerito e degno di lode) solo su una categoria di donne ben precise: quelle che comunque sono GIA’ interiormente bendisposte verso quellla maternità. Ossia, quelle che hanno “solo” paura di non farcela per ragioni economiche o sociali, ma istintivamente il bambino LO VORREBBERO.
Quel genere di aiuti, invece, non funziona, non ha alcun senso, e può anche essere controproducente, se proposto (magari anche con invadenza aggressiva, o con melliflue pressioni ricattatorie) a donne che in quel momento considerano fuori questione una maternità, per ragioni interiori che hanno pochissimo a che fare con i problemi economici.
Lisa
Aggiungo, altro dettaglio importante: il linguaggio tipico usato dai volontari dei centri antiabortisti cattolici è tanto profondamente connotato in senso ideologico, che di fatto ha qualche speranza di funzionare solo su chi è GIA’ abituato a quei toni e li considera normali. Ossia, solo su chi è cattolica, chi è già abituata a frequentare ambienti cattolici, chi è immersa in modo più o meno profondo in quella modalità di comunicazione.
E in particolare, come ho detto prima, funziona solo su chi condivide già le idee cattoliche sull’aborto, e trova normale ricevere pressioni di dissuasione basate sulle argomentazioni cattoliche.
Personalmente, se io fossi incinta, fossi in serie difficoltà di coscienza, e fossi davvero “indecisa” se proseguire la gravidanza o meno, non andrei MAI a chiedere sostegno in un ambiente del genere, perché so a priori che il loro linguaggio mi indisporrebbe e mi urterebbe a prescindere, facendomi chiudere alla comunicazione ancora di più.
Cercherei di andare in un consultorio, in un’associazione di donne, in qualsiasi altro ambiente in cui possa pensare di trovare gente che parla un linguaggio simile al mio, ma non certo lì…
Lisa
@ paniscus: riporto quanto scritto sopra. Delle circa 130 mila donne convinte a rinunciare all’aborto, solo il 10 % ha accettato il sostegno economico.
per quanto riguarda i consultori e la loro accuratezza, hanno il poco invidiabile record di aver rilasciato l’autorizzazione all’aborto ad una donna NON incinta.
se tanto mi dà tanto…
eh si, se tanto mi dà tanto, i bambini dovrebbero stare alla larga dalle parrocchie, visto il numero di preti pedofili.
più alto, a occhio e croce, di quello dei consultori poco accurati.
tra l’altro, mica si abortisce solo per ristrettezze economiche, le motivazioni possono essere le più varie.
e tu non sei nessuno per giudicarle.
Perchè tiri in ballo l’argomento pedofilia (ecclesiastica, l’altra non vi interssa, vedi altrove)? hai paura, a rimanere in argomento?
se leggi la statistica che ti ho fornito, è evidente che sul fatto dell’aborto per motivi economici siamo d’accordo. Il fatto è che nessuno giudica le donne che abortiscono, ma nei centri di aiuto alla vita si fa in modo di far venir meno qualsiasi motivo che possa spingere la donna ad abortire (come prevederebbe la stessa 194). ma la vostra preoccupazione principale è quella di tenere le donne lontano dai centri di aiuto alla vita, perchè altrimenti corre il rischio di non abortire. E l’unica scelta veramente libera e responsabile, per una donna, non può essere che il ricorso all’aborto…..
assolutamente.
era per fare un paragone con i consultori approssimativi.
dato che tu stavi facendo di tutta l’erba un fascio, era per farti notare quanto la cosa possa essere pericolosa.
personalmente non ho nessuna preoccupazione di tenere le donne lontane dai centri di aiuto alla vita.
col vostro martellare, penso che tutte ne siano a conoscenza.
semmai mi preoccupo di tenere i pro life lontani dalle donne che vogliono intraprendere strade diverse.
per me una donna può fare la scelta che vuole, sia abortire che non abortire. basta che sia una scelta sua personale e presa in assoluta libertà, senza condizionamenti esterni.
tu, forse, non hai preoccupazione di tenere le donne lontane dai CAV. Qualcun altro, sì, (ti basti leggere i giornali).
secondo te, una donna che sceglie di abortire senza sapere che ci sono altre possibilità, senza sapere che la maggioranza dei medici ritiene ciò che sta per fare è un omicidio, senza sapere che qualcuno potrebbe aiutarla prima e dopo la gravidanza, senza sapere che suo figlio/a sarebbe adottato automaticamente (garantito) al 31mo giorno di vita, sta compiendo una scelta libera e senza condizionamenti?
ah si? ci sono picchetti di atei o pro choice davanti ai CAV?
potresti linkare la notizia?
sinceramente per la mia esperienza personale (dato che a te piace 😉 ) praticamente nessuna donna era ignara delle varie chances. tra l’altro, sempre per la mia esperienza, se una donna vuole un figlio, lo fa. nel senso che lo mette al mondo indipendentemente da eventuali difficoltà.
quelle informazioni comunque andrebbero date (anche se mi pare che già sia così) in qualsiasi consultorio, indipendentemente dal CAV o non CAV.
la differenza sta nel fatto che voi fate persuasione più o meno esplicita, mentre altrove si cerca di aiutare la donna a prendere la decisione migliore per lei (che non è mica detto che sia la stessa decisione con cui è arrivata eh, dipende. può rendersene conto tranquillamente senza opere di persuasione occulta)
no, ci sono direttori di asl che sbattono i gli sportelli di ascolto CAV fuori dagli ospedali, e se qualcuno propone di far parlare tutte le donne incinte con operatori pro life (come prevederebbe la 194) parte immediata la levata di scudi.
Certo che se la donna vuole un figlio, lo fa, ecchè! Il problema è quando lo non sa se averlo o pensa di non volerlo tenere, per poi pentirsene.
Persuasione occulta? Noi diciamo che l’aborto è omicidio. più chiaro di così…
Toglimi una curiosità. Faresti vedere il video di un aborto come prassi ad ogni donna, o a scuola? Perchè?
*joseph
Se uno è convinto di quello che fà perchè lo ritiene giusto lo fà. Non vedo come suonare le campane a morto duante un aborto possa turbare chi ritiene di essere nel giusto. Se io faccio un elemosina ed arriva un darwinista sociale a dirmi che cosi turbo la normale selezione della specia umane non sono turbato.
@Enrico
@Jospeh
Dovere, mai sentito parlare?
beh fanno bene, non è quello il luogo dove devono stare i CAV.
che stiano in chiesa.
sono assolutamente parziali, ed è giusto che invece in un ospedale l’informazione e l’aiuto dato siano IMPARZIALI e senza vizi ideologici.
no non farei vedere il video di un’aborto, così come non farei vedere il video di un’appendicectomia a chiunque deve sottoporsi a un intervento.
capisco che voi amiate questo genere di violenze psicologiche, il che è indice di una crudeltà e di un sadismo mica da ridere, comunque.
ci sono persone suggestionabili che potrebbero non voler più sottoporsi all’appendicectomia e morire di peritonite, e ce ne sono altre che potrebbero rovinarsi la vita e rovinarla al proprio figlio prendendo la decisione PER LORO (stai bene attento: non sto dicendo in assoluto) sbagliata sull’onda dell’emotività.
comunque se ti riferisci a quella cialtronata dell’urlo silenzioso, semplicemente non lo farei vedere perchè fazioso.
@Enrico
Guarda che il medico abortista non fa mica quello che fa per ideologia o cosa: lo fa per tutelare la volontà del paziente e la sua salute. Dovere di medico.
Non è mica un religioso come qualcuno che cerca sempre un casus ideologico per ogni cosa (appunto vedo la denigrazione, legittima: nel merito non entro, del darwinismo sociale puramente per attaccare a latere la Teoria dell’Evoluzione per Selezione con tutta la buona pace per la logica)…
Ma come volete evitare che uno si suicidi per mezzo di una peritonite?
*Kaworu
Cosa è più imparziale di un filmato?
infatti. idem per il video dell’aborto.
@ kaworu: perchè l’urlo silenzioso è fazioso?
perchè i CAV sono parziali? è perchè tentano di dissuadere la donna dall’abortire? Guarda che ciò è previsto esplicitamente dalla legge 194…
@ fsmosconi
se i medici praticano l’aborto per dovere e per la salute del paziente, perchè ad alcuni di essi viene concessa l’esenzione da tale pratica? ti risulta che sia concessa in altri casi?
se i medici praticano l’aborto per dovere e per la salute del paziente, perchè ad alcuni di essi viene concessa l’esenzione da tale pratica?
perche’ questi sono dei privilegiati, protetti dal vaticano.
PS: alcuni di loro obiettano negli ospedali pubblici per poi non porsi problemi in quelli privati, prestando le proprie mani a pratiche abortive a caro prezzo. E’ questa la coscienza di cui si parla?
@joseph
Il militare per esempio?
Per questioni ideologiche/d’ideali (e non giudico se giuste o sbagliate), per esempio?
C’è un però: al contrario del militare obbiettore che non fa il militare e punto, il medico preferisce rimanere medico in quel settore specifico.
Tira tu le somme…
@joseph
perchè spaccia per vero qualcosa che non lo è.
molto semplicemente.
i CAV sono parziali per loro stessa definizione, perchè a loro interessa solo che la donna non abortisca. non il bene della donna.
dimmi, ma sei duro di comprendonio oppure sei anche tu in malafede come i CAV o gli autori dell’urlo silenzioso?
non mi pare proprio che la 194 dica esplicitamente che si deve convincere la donna a non abortire, potresti portare il passaggio della legge da cui lo hai dedotto?
Joseph: ma per quale motivo una donna dovrebbe recarsi spontaneamente nella sede di un’associazione, APPOSTA per trovare qualcuno che la “convinca a rinunciare all’aborto”, se poi il problema di fondo non ha a che fare con gli aiuti economici? Se una è già contraria all’aborto ed è già critica contro l’idea di abortire, che ci va a fare a farsi convincere da qualcun altro?
Lisa
@ Enrico
Il tuo riferimento al boia di Huntsville lo trovo un tantino ripugnante: la dottrina morale tradizionale cattolica ha sempre considerato l’aborto un abominio (il fascista polacco, che avete beatificato nel maggio scorso, giunse persino ad equiparare l’aborto alla Shoah, proprio lui che proveniva dalla nazione europea che più di tutte si è distinta nella ferocia antisemita durante il ‘900) ma ha sempre considerato legittimo l’uso della pena di morte. Del resto è cosa nota, per voi cattolici il rispetto della vita umana è più contorto dell’ologramma di un arabesco: applicato fino all’intolleranza più becera in alcuni casi, ignorato e lasciato tranquillamente dissolvere in altri casi.
Mi è piaciuto poi quanto hai scritto in ordine all’educazione sessuale: questa non sarebbe in sé una cosa malvagia, purché non fomenti nella testa dei giovani idee perniciosissime sulla libertà sessuale. A parte l’ironia abbastanza evidente delle mie parole, vorresti per cortesia spiegarmi in base a quale aberrante principio di autorità io dovrei fare del mio corpo solo l’uso che mi è consentito dalle gerarchie cattoliche? Ti ringrazio in anticipo per la risposta.
Ogni anno in Italia i cattolici praticanti calano del 2% e non restano più tanti, … si tratta di una razza in via di estinzione, catalogarne le ultime espressioni può essere utile alle generazioni future per capire che gente fossero.
@ libero
Sì, hai ragione: i cattolici ormai sono soltanto una minoranza, almeno qui in Europa. Purtroppo, si tratta di una minoranza molto rumorosa e soprattutto “ipervalutata” a livello politico ed istituzionale. Non essendo medico né tantomeno ginecologo, mi piacerebbe ad esempio che qualcuno di voi mi fornisse i dati statistici inerenti ai centri ginecologici italiani, nei quali vige attualmente l’obiezione di coscienza: in questo modo potrei poi confrontare questi dati con quelli relativi ai cattolici “veramente” credenti e praticanti nel nostro paese. Credo che ne risulterebbe un’analisi quanto mai interessante.
Io condivido questo paragone e oltretutto nemmeno le associazioni ebraiche hanno protestato.
Faccio altresì presente che l’educazione sessuale si rivolge a ragazzi che salvo rare eccezioni non sono sposati pertanto soggetti alla podestà dei genitori i quali hanno il diritto loro di indicare quali pratiche sono moralmente lecite e quali no, in definitiva si all’educazione sessuale no ad un minestrone che metta tutto sullo stesso piano.
“Faccio altresì presente che l’educazione sessuale si rivolge a ragazzi che salvo rare eccezioni non sono sposati pertanto soggetti alla podestà dei genitori i quali hanno il diritto loro di indicare quali pratiche sono moralmente lecite e quali no,”
—————————–
EEEEEHHHHHHH??????
Adesso chiunque non sia sposato “è soggetto alla potestà dei genitori” (che peraltro si scrive con la T e non con la D)? Il diritto all’autodeterminazione della persona si acquisisce solo col matrimonio?
Lisa
@paniscus
per enrico i genitori hanno diritto di vita e morte (o poco meno) sui figli, che di fatto sono schiavi.
Sono gli abortisti che dicono che i genitori possono uccidere i figli.
mi risulta che sia tu quello che dice che i figli devono sottostare al volere dei genitori.
e poi sposarsi (e ovviamente se femmine immagino debbano sottostare al maschio).
Sono i “pro-vita” che costringono le donne ad andare dalle mammane.
Ma che rimanga tutto segreto, eh, per carità.
Se non riesci a capire cosa è il rispetto.
il rispetto per te è a priori.
il padre – padrone o il marito – padrone va rispettato, ma non deve alcun rispetto a moglie e figli.
che schifo
In merito alla pena di morte cosa ne pensi ad esempio di coloro i quali in guerra violano il giuramento di fedeltà?
oh ma te hai degli argomenti standard fuori dai quali non sai stare (e che probabilmente sono gli unici argomenti su cui riesci a conversare) eh…
Be pensiamo al tirannicidio è legittimo?
poi mi spieghi cosa c’entra
(attendo che tu tiri in ballo l’altro tuo cavallo di battaglia, pascasia. o magari qualche soldatino)
Mi chiedo a volte uccidere può essere un mezzo di tutela della società e della vita altrui?
@Enrico
Lo sai che stai praticamente invitando a nozze buona parte dei commentatori delle news a una Retorsio Argumenti, sì?
@ Enrico
A te evidentemente piace affrontare i problemi di etica, non impostandoli nei termini generali ed astratti della teoria, ma scendendo sempre nel “sottoscala” di casi particolari e talvolta persino banali nella loro insignificanza. Voglio provare ad usare anch’io il tuo metodo:
a) Che ne dici di una ragazzina di 13 anni, la quale rimane incinta dopo essere stata stuprata dal padre, e si vede costretta da un giorno all’altro a rinunciare per sempre a giocare con le bambole, dato che nel suo futuro incombono imminenti su di lei sia la maternità sia gli obblighi infiniti e terribili associati ad essa: è giusto che abortisca oppure che mediti attentamente sugli anatemi wojtyliani contro l’autodeterminazione della donna?
b) Che ne dici di un ragazzo gay, che ha la “fortuna” di nascere in una famiglia ultracattolica, dove il padre, ciellino devotissimo del don Giussani fino al punto di tenerne un megaposter anche nel bagno sopra al water, ama ripetere in continuazione con gli amici che, secondo lui, i fro.ci dovrebbero essere tutti castrati come capponi: è giusto che sia la scuola ad insegnare a questo “fortunato” ragazzo, attraverso un’educazione sessuale laica e scientificamente seria, ad avere rispetto per se stesso e la propria condizione di omosessuale, oppure è meglio che il suddetto si metta una canna del gas in bocca ed una molletta sul naso e lasci che il suo destino si compia?
Se tu mi facessi conoscere il tuo parere illuminato in merito a questi esempi…
La ragazzina non ha il diritto di uccidere.
Nessuno nasce omosessuale.
@Enrico
Ma nel caso la ragazzina morisse ti autodenunceresti per induzione al suicidio?
Dimostralo, mostra le fonti…
enrico non riesce a capire che la sua personalissima e del tutto condizionata bigottamente visione delle cose, non è verità scientifica.
No, se un professore da la nota ad uno studente e questo si suicida di chi è la colpa?
*Kaworu
Mi sento tutto fuorchè un bigotto, io cerco di spiegarvi che amare vuol dire dare non avere.
mi spiace ma invece sei un bigotto.
e sentire te parlare d’amore, lo trovo francamente ridicolo, dato che hai ampiamente dimostrato di non sapere che cosa sia l’amore. e in tutta onestà credo anche che tu sia incapace di provare sentimenti.
@Enrico:
Si nasce omosessuali.
e ci si scopre omosessuali anche quando si è pieni di fede cristiana, e si pensa che essere omosessuali sia sbagliato.
Si arriva a odiare se stessi per fare contenti dei bigotti ciechi al mondo come te.
si arriva al punto di guardare, attratti, un baratro di più di trenta metri, e chiedersi se basteranno.
Ma a te che importa? l’importante è che tu continui a spargere il tuo odio cristiano chiamandolo amore. Continua pure a fare del male agli altri. Ti auguro solo che, un giorno, ti venga chiesto il conto.
Infatti esistono ex gay ed anche ex eterosessuali.
*Kaworu
Cosa è l’amore allora?
@Enrico
Quindi ti senti moralmente superiore?
Com’era quella storia dell’umiltà?..
No, io cerco solo di spiegare che amare vuol dire dare.
il problema è che non capisci che questo dare ha significati molto più ampi della tua visione ristretta e triste.
ma del resto dubito che sperimenterai mai quel sentimento.
@Enrico
“Ti amo e per questo ti do una coltellata anche se tu non vuoi ma è per il tuo bene.”
Direi che non funzione…
*Kaworu
Una madre dà ai suoi figli rinunciando di fatto alle proprie aspirazioni e divertimenti questo è amore.
Nel frattempo non ottirnr nulla in cambio. Oppure Andrea Millevoi cosa ha avuto in cambio piacere sessuale?
Non scambia prestazioni sessuali.
non tutte le madri rinunciano alle proprie aspirazioni. difatti quelle che lo fanno sono delle frustrate che la fanno scontare in modi vari ai figli (ad esempio costringendoli più o meno sottilmente a fare quello che loro non sono riuscite a fare).
tra l’altro non è necessario rinunciare alle proprie aspirazioni per essere buone madri.
ma qui parlavamo dei rapporti d’amore tra due persone adulte e consenzienti, non dell’amore filiale.
il militare non c’entra nulla, ma appunto hai i tuoi tre – quattro argomenti di cui sai parlare e che tiri sempre in ballo anche a sproposito come adesso, per cui ti posso solo compatire per la tua mancanza di argomenti.
Comandante di plotone blindo pesanti “CENTAURO”, inquadrato nel contingente italiano inviato in Somalia nell’ambito dell’operazione umanitaria voluta dalle Nazioni Unite, partecipava con il 183º Reggimento Paracadutisti “NEMBO” al rastrellamento di un quartiere di Mogadiscio. Nel corso dei successivi combattimenti, proditoriamente provocati da miliziani somali, con perizia ed intelligenza concorreva con le forze alle sue dipendenze allo sganciamento di alcuni carri rimasti intrappolati nell’abitato. Dopo avere scortato un mezzo adibito allo sgombero di alcuni militari feriti, si riportava nella zona del combattimento e incurante dell’incessante fuoco nemico coordinava l’azione dei propri uomini e contrastava personalmente con l’armamento leggero di bordo l’attacco nemico. Per conferire più efficacia alla sua azione di fuoco, si sporgeva con l’intero busto fuori dal mezzo esponendosi al tiro di un cecchino che lo colpiva mortalmente. Cadeva con le armi in pugno offrendo un chiarissimo esempio di coraggio, determinazione, assoluto sprezzo del pericolo ed elevatissimo senso del dovere sublimato dal supremo sacrificio»
Nula in cambio ha chiesto.
@ Enrico.
Se non si nasce gay non si nasce neanche etero. Informati dai biologi, non da Fanzaga.
La Chiesa è la più grande assassina di feti e di uomini nati, nei secoli dei secoli.
Le donne hanno diritto di decidere del LORO corpo e di quello che il loro corpo contiene.
TU (e la tua Chiesa di pedofili coperti), invece, sulle donne non avete ALCUN diritto.
Punto e chiuso il discorso.
Sai l’impegno anche di tempo ad allevare i figli?
si, e non conosco praticamente nessuno che abbia dovuto lasciare tutto per allevare figli.
a meno che non abbia VOLUTO farlo. ma sono due cose molto differenti.
il tuo soldatino con l’argomento c’entra come la cassoeula a colazione.
non mi pare comunque che tu abbia figli, quindi su che base parli dell’impegno che ci vuole ad allevarli?
un bambino con una madre soddisfatta della sua vita cresce molto meglio di uno che ha una madre presente fisicamente ma profondamente frustrata.
Al momento no ma aspetta due o tre anni che ho qualcosa in corso,comunque vedo il mondo e parenti una volte stretti come ora vivono.
Secondo tè le casalinghe sono solo frustrate?
rabbrividisco. stai comprando una schiava al mercato?
comunque è evidente che tu hai seri problemi di comprensione, oltre che di anaffettività, dato che ho scritto chiaramente che c’è una differenza tra il dovere stare a casa e il volere stare a casa.
ci sono casalinghe soddisfattissime che hanno scelto quella vita, così come ci sono casalinghe frustrate perchè si sono trovate (vuoi per pressioni sociali, del marito o chissà che altro) a rinunciare alla loro vita e stare a casa. per inciso, quelle che hanno SCELTO di stare a casa, non hanno rinunciato a un ciuffolo di niente, dato che fanno qualcosa che le soddisfa.
non per tutte è così.
Alle tue insinuazioni non rispondo.
Guarda che a volte è la vita a scegliere per tè.
ah quindi ti stanno vendendo una schiava, capito.
@Enrico
Cos’è? L’equivalente della metafora-battuta di pessimo gusto mussoliniana sul cavallo-gerarca?
Passo spesso davanti al Salesi e mai avevo sentito in precedenza di tale attività.
L’ospedale Salesi dei bambini, detto “ospedaletto”, dovrebbe trasferirsi presso il grande ospedale regionale di Torrette di Ancona allora credo che lì gli attivisti pseudo-pro-lfe avranno vita più dura.
In effetti anche alle presentazioni dei libri di Dante Svarca “Dio – Jahvé Hallah- false divinità”, c’era e c’è sempre qualche “catto-lico”, che interviene per contrastare, arrivando a dire che la caduta di un cornicione vicino all’autore del libro anti-religioso era un avvertimento di Dio, se non lo avessi sentito di persona non lo avrei creduto.
Dante Svarca? Quello delle analisi del DNA sulle particole? Ha scritto un libro? LO VOGLIOOOOOO!!!!!!!!
(Ultimamente sono un po’ depresso, ho bisogno di un po’ di sano umorismo….)
perche’ non ti tiri un colpo invece? tanto non capisci un c
a noi cattolici non è permesso il suicidio. A voi, invece…
eppure, anche i cattolici si suicidano.
anche i cattolici abortiscono.
anche i cattolici divorziano.
and so on.
sembra proprio che la religione non sia un deterrente.
anzi, in certi casi…
In effetti hai ragione. però il suicidio è meno diffuso tra i credenti…
statistiche alla mano?
quelle le trovi in un sito-che-non-si può-nominare.
se ti fidi della mia parola, anche nella mia esperienza personale. (ma non chiedermi altro, piuttosto dammi del bugiardo, lo accetterò tranquillamente.)
se è un sito attendibile, si può nominare. viceversa, se è un sito cattolico io eviterei.
parola ed esperienza statisticamente non contano una cippa. non è che ti dò del bugiardo, ma è che le cose stanno proprio così. io posso dirti di conoscere per il 70% persone bionde, ma non posso certo dire che allora la popolazione è composta per il 70% da biondi.
ok evitiamo il sito. solo voi dite la verità, quindi evitiamo.
ok la mia esperienza personale non conta (QUI senza ironia…)
diamo per scontato un 50 e 50.
Allora correggo la mia frase “A noi cattolici non è permesso il suicidio. Faccio parte di quei cattolici che seguono questa regola”
può andare?
non ho detto che solo noi (noi chi?) diciamo la verità, dico semplicemente che delle statistiche che appaiono SOLO su un sito confessionale sinceramente le prenderei con le pinze. e le metterei nella differenziata, nell’umido per la precisione. ma ti direi di fare lo stesso con una statistica che appare che so, solo sul sito uaar (diverso se viene messo il link sul sito uaar a un altro sito “neutrale”).
con la tua correzione, la frase può andare 😉
Il sito in questione linka 49 volte, di cui circa 30 NON autoreferenti. Rimane un sito cattolico issimo, comunque. ti fidi?
non ho capito il senso della tua frase Oo
volevo avere l’ultima parola. in ogni modo, quel sito linka 49 volte su ricerche e studi che proverebbero che i credenti vivono meglio, e quindi si suicidano meno. di questi 49 links circa 30 sono esterni e gli altri relativi a notizie riportate sullo stesso sito. per questo ti chiedevo se lo ritieni affidabile o no.
no ma non capisco il senso della frase “linka 49 volte”.
linka 49 ricerche?
non so allora se ti rendi conto che non è il sito che riporta i link a dover essere affidabile, ma i siti che vengono linkati.
Pro-life ?
Bene, ma sul serio, secondo il Vangelo come la Chiesa dovrebbero:
“dare tutto ciò che hanno per far nascere i bambini”
e saliranno al Regno dei Cieli, quindi gli conviene, che cosa sono l’8×1000 e tutti gli altri privilegi ecclesiastici per 5 miliardi di eruro all’anno, in cambio avranno la Vita Eterna e alle migliori condizioni !
Però non lo fanno, si vede che credono più alla Vita Terrena !
In questi casi dovremmo intervenire chiedendo alle forze dell’ordine di verificare la regolarità della manifestazione.
Se la manifestazione è autorizzata si organizza una contro-manifestazione.
In questi casi è sempre opportuno fotografare i partecipanti: in caso di manifestazione non autorizzata le foto possono essere allegata all’esposto.
E già… Quando vogliono limitare le libertà degli altri si autodefiniscono «prolife», salvo autodefinirsi «perseguitati» quando gli altri non accettano di subire questo genere di prepotenze.
Lo sapevo che i cattolici avrebbero vomitato tutta la bile del loro dio una questa ultimissima. Quando si parla di bambini violentati dai preti o bambine ammazzatti dai propri genitori nel nome di qualche dio tutti zitti, ma quando si parla di aborto ecco che sputtano fuori il sangue delle ostie trasustanziate.
Questo mio commento per dimostrare i valori cattolici: contano i diritti delle cellule e dei cadaveri, quelle delle persone non sono importanti. L’importante è far partorire le donne, se poi il bambino soffre o vive nella miseria non importa, quello che conta sono i pregiudizi e i capricci del papa.
questa cosa della pedofilia non interessa molto nemmeno voi, visto che tirate in ballo solo quella operata dai preti, che rappresenta solo una piccola percentuale, mentre di tutti gli altri casi ve ne sbattete allegramente. Per quanto riguarda la bambina famosa, a parte il fatto che il tipo in questione ha tirato in ballo il diavolo, e non Dio, più che dire che è stato il gesto di uno squilibrato non si può.
mi risulta che non ci siano altri pedofili che fanno parte di una casta che gode a priori di maggiore rispetto e fiducia.
tanto meno mi risulta che ci siano state operazioni su scala internazionale da parte di un’organizzazione per insabbiare i casi di pedofilia dei suoi “dipendenti”.
cionondimeno la maggior parte dei casi di pedofilia (quelli NON commessi da prelati) passa allegramente sotto silenzio. è un dato di fatto. e a te piacciono, i dati di fatto…..
vero.
ma è innegabile che la percentuale di pedofili sia più alta all’interno del clero che all’interno di altre professioni, ESCLUDENDO gli abusi che avvengono in famiglia (famiglie che di facciata possono essere quelli seduti al primo banco durante la messa eh).
la prendo con le pinze. poi verificherò.
Quanto agli abusi in famiglia, potrebbero essere anche quelli che si sono “ricostruiti una famiglia felice dopo la separazione”. Ci vorrebbero delle statistiche oneste. Hai idea di dove possa trovarle?
l’apa ha pubblicato un buon report che puoi trovare su amazon.
– enrico
“Mi sento tutto fuorchè un bigotto, io cerco di spiegarvi che amare vuol dire dare non avere.”
Violentare significa dare a forza qualcosa a chi non la vuole.
Violentare significa non amare.
Tu non ami perché violenti, cioè vuoi dare a forza agli altri quello che solo piace a te.
Dimenticate la persona soppressa.
Non c’è nessuna persona soppressa; per noi perché non c’è la persona, per voi perché non c’è la soppressione.
Enrico,
dimentichi che il soppresso non è una persona. La tua costruzione potrebbe essere anche piuttosto robusta, ma poggia su fondamenta di fango.
Enrico risponde:
venerdì 18 novembre 2011 alle 11:22
Dimenticate la persona soppressa.
_____
Persona?
Si persona,
niente, enrico non è in grado di provare empatia verso nessuno, e tanto meno di assumere il punto di vista altrui.
chissà nel test di sally & anne come si comporterebbe.
Coasa è un test psicologico? Già fatti quando fui dichiarato abile ed arruolato.
ce ne sono tanti, avrai fatto bene che vada l’MMPI e poco altro.
secondo me lo falliresti. e anche altri dello stesso genere.
del resto già qui non riesci ad assumere un punto di vista differente dal tuo, per cui…
se non ricordo male, hai detto anche che hanno notato la tua mancanza di emozioni.
Si il 2 giorno mi mandarano dalla psicologa che mi disse che ero anafettivo.
vedi quindi che non è soltanto un’impressione mia o degli altri che ti leggono?
ti è stato proprio diagnosticato.
(il fatto che per fare il militare tu sia stato ritenuto idoneo, non implica che la tua condizione non sia, nella vita di tutti i giorni, tendente al patologico. un soldato senza sentimenti è molto meglio. una PERSONA direi di no)
” amare vuol dire dare non avere.”
Ahahaha, è quello che ha imparato dal suo papa, per questo lascia i suoi soldini alla chiesa, ahahahahaha !!!
Dimentichi la persona che costringi a forza ad accettare quello che piace SOLO a te, cioè la donna incinta.
P.S. se qualche cellula è già una persona vivente, allora tu sei già un cadavere in decomposizione.
Avevo dei dubbi sull’aborto, poi ho conosciuto un anti-abortista e sono diventato favorevole.
Enrico risponde:
giovedì 17 novembre 2011 alle 23:37
Nessuno nasce omosessuale.
******
Come nessuno nasce cattolico?
Si ammalano dopo?
“Gli ammalano”, non ti chiedono mica se vuoi essere battezzato.
Cattolico lo si diventa tramite il battesimo che non può essere revocato perchè imprime un carattere.
la stupidità?
Cattolico lo si diventa tramite il battesimo che non può essere revocato perchè imprime un carattere.
______Non ho capito spiegamelo meglio.
Nel tuo caso si vede, le tue parole lasciano traccia d’ignoranza ogni volta.
Si battesimo,cresima ed ordine sono sacramenti che imprimono un carattere e pertanto non possono essere revocati.
ti rendi conto vero, che questo vale solo per te?
nel senso che sei tu ad attribuire quel valore, ad altri non frega nulla.
e che questo valore esiste solo nella tua testa.
No lo dice anche il diritto canonico.
Ceeerto, quindi siccome anche altre religioni “imprimono un carattere” alla nascita, le conversioni al cristianesimo sono tutte superficiali e farlocche.
Quegli incantesimi da Maga Magò hanno effetto solo nelle vostre teste.
Prendi un bambino battezzato ed educalo al nazismo ed avrai un nuovo Goebbels.
O un nuovo Bonifacio XVIII, ‘fulgido’ esempio di COSA un battesimo può fare….
è come dire che Mangiafuoco esiste perchè lo dice il libro di collodi.
Ottima iniziativa da parte dell’UAAR.
Io i poveri gli aiuto,aiuto pure gli gnostici,per gli atei impenitenti ci vorrebbe Zyclon B,sono irrecuperabili
Sai come si dice:
E non mi riferisco certo alla povertà, vorrei ben sperare per te…
hai di nuovo sbagliato a scriverlo…
potresti anche finirla di sniffare incenso, poi le conseguenze diventano pesanti.
Ai mentecattolici come te basterebbe una peretta calda in culo.
O la lobotomia, così perlomeno la smettereste di sparare cazzate-
Vogliono farsi sentire dalla gente perchè sono stufi di pregare e non ricevere mai risposta.
🙂 🙂 🙂
Proviamo con questa:
PREMESSA 1
A: l’embrione è una persona.
PREMESSA 2
B: uccidere una persona è un assassinio
PREMESSA 3
C: ogni assassinio è reato penale
CONSEGUENZA LOGICA
(A+B)-> D
D: uccidere un embrione è un assassinio
(C+D)-> E
e: uccidere un embrione è reato penale
Ora, poiché E risulta falsa, devono per forza essere false A, oppure B, oppure C.
E, se siamo d’accordo che B e C siano vere, allora l’unica possibilità è che A sia falsa.
mi domando come certi individui vedano un aborto spontaneo.
forse omicidio colposo?
E tu come lo vedi un tumore che liquida in 4 e 4’8? Omicidio colposo?
Io lo vedo come una morte naturale.
perdonatemi, ma se per voi l’IVG è omicidio doloso, perchè volontariamente provocato dalla donna (con la collaborazione del medico o anche no), a rigor di logica un aborto spontaneo dovrebbe essere considerato omicidio colposo perchè la colpa sta nel corpo della donna, in azioni che involontariamente può aver fatto e via dicendo.
non è che i termini van bene solo quando li usate voi.
art del codice penale
Art. 43. Elemento psicologico del reato.
Il delitto è doloso, o secondo l’intenzione, quando l’evento dannoso o pericoloso, che è il risultato dell’azione od omissione e da cui la legge fa dipendere l’esistenza del delitto, è dall’agente preveduto e voluto come conseguenza della propria azione od omissione;
è preterintenzionale, o oltre l’intenzione, quando dall’azione od omissione deriva un evento dannoso o pericoloso più grave di quello voluto dall’agente;
è colposo, o contro l’intenzione quando l’evento, anche se preveduto, non è voluto dall’agente e si verifica a causa di negligenza o imprudenza o imperizia, ovvero per inosservanza di leggi, regolamenti, ordini o discipline.
La distinzione tra reato doloso e reato colposo, stabilita da questo articolo per i delitti, si applica altresì alle contravvenzioni, ogni qualvolta per queste la legge penale faccia dipendere da tale distinzione un qualsiasi effetto giuridico
in effetti in alcuni casi di aborto spontaneo si potrebbe parlare di omicidio colposo, ma indagare sulla natura degli aborti spontanei sarebbe davvero paranoico. a noi basterebbe che fosse sancita per legge l’illegittimità dell’aborto volontario. il resto spetterebbe alla coscienza delle persone.
e perchè sarebbe davvero paranoico?
cos’è, l’aborto vi interessa solo quando potete interferire attivamente con la vita di una donna, e se un bambino VIENE UCCISO! (uso il vostro stesso modo) a causa della madre che magari ha fatto troppi sforzi in gravidanza, quell’ASSASSINA deve restare impunita?
eh no, mica giusto.
non trovi?
sorvoliamo poi su tutti i poveri embrioni, e quindi BAMBINI che si ritrovano a finire in pattumiera in un assorbente ancora prima che la madre si renda conto di essere incinta!
fossi in voi, per coerenza, organizzerei raccolte, battesimi e sepolture di assorbenti usati, che non si sa mai.
grazie enrico ma conoscevo la differenza, altrimenti non avrei scritto colposo.
PREMESSA 1
A: l’embrione è una persona.
VERA (Ma falsata dalla legge 194, che non si pronuncia sullo status di persona dell’embrione)
PREMESSA 2
B: uccidere una persona è un assassinio
VERA
PREMESSA 3
C: ogni assassinio è reato penale
FALSA (Dal momento che la legge non riconosce lo status di persona dell’embrione, gli assassini commessi attraverso la 194 non sono considerati reati penali. Tralasciamo poi le ragazze fatte morire di sete e fame…)
la tortura è reato.
@Joseph
Che sofista: praticamente hai dimostrato ipso facto di reggere le tue opinioni su una Petitio Principii senza possibilità di smentita.
Davvero: un ladro che alla domanda retorica dell’inquirente su chi è stato alza la mano e s’autodenuncia non avrebbe potuto fare di meglio…
*su chi è stato
Ovviamente mi riferisco a un caso di furto: mi son scordato di specificare 😉
@kaworu: ah, la gravidanza è una tortura? ma dai?
@ fsmosconi: scusa un attimo la mia ignoranza, con la “petitio principii” (traduci il senso, che lo capisco solo parzialmente?)ti riferisci alla mia valutazione “Vera” della proposizione A? Ti ricordo che è condivisa dal 70% dei ginecologi italiani.
@kaworu: ah, la gravidanza è una tortura? ma dai?
la gravidanza non voluta lo e’!
@Kaworu
Questa invece è una Ad Judicium.
Mi spiace ma ti stai smontando con le tue stesse mani.
la Petizione di Principio è quando si prendo per ipotesi la conclusione e si crea quindi un meccanismo circolare:
http://it.wikipedia.org/wiki/Petitio_principii
Pardòn: nel post sopra intendevo rispondere a Joseph non a Kaworu… -_-‘
costringere una persona a fare qualcosa contro la sua volontà, a casa mia è tortura.
esiste poi anche la tortura psicologica, come per esempio avere intorno degli individui come i pro life.
ah il fatto che il 70% (sarebbe interessante quanti di questi poi “privatamente però se vuole, signora… facciamo domani?”) abbia una certa posizione IDEOLOGICA, non implica che siano nella ragione.