Svezia, appello per la concessione dell’asilo politico a un ateo pakistano

Khalid Saeed è pakistano. Ed è anche ateo. E’ fuggito dal Pakistan nel 2009 per recarsi in Svezia, dove il fratello ha vissuto a lungo. La sua richiesta di asilo è appena stata rifiutata, e corre pertanto il rischio di dover tornare in patria insieme alla sua famiglia (la moglie e tre figli), dove la decisione di abbandonare pubblicamente l’islam è sanzionata con il massimo della pena. La Federazione umanista europea, di cui fa parte anche l’UAAR, ha chiesto alle autorità svedesi di ritornare sulla loro decisione. E’ stato creato un sito, We Are Khalid, dedicato alla sua vicenda, ed è stata altresì avviata una petizione a sostegno della richiesta di asilo. L’UAAR invita soci e simpatizzanti a sottoscriverla.

L’associazione

59 commenti

ALE CATTOLICO

inutile spreco di soldi,cpncedano l aslio politico a tanti cristiani perseguitati,da atei,vedi Cina,Afganistan,Arabia Saudita,Sudan.s

Kaworu

con “spreco di soldi” ti riferisci ai soldi che hanno sprecato i tuoi genitori cercando di darti un’istruzione elementare?

Senjin

I regimi atei di Aghanistan, Arabia saudita, Sudan ecc ppoi sono famosi in tutto il mondo

whichgood

Ho sottoscritto anchio.

ALE CATTOLICO,

i cattolici sono pericolosi perchè si arrogano il diritto di decidere chi vive e chi no a secondo la loro credenza religiosa. Dimostra che la mia affermazione non è sbagliata sottoscrivendo anche tu, altrimenti taci per amore di onestà intellettuale (non pretendo che tu sia altruista, è il tuo dio che lo chiede nei vostri testi)

LittleMissGiggle

di ale cattolico mi piace lo spirito cristiano che ha…il suo mettere in pratica costantemente: “ama il prossimo tuo come te stesso”!
Complimenti, ale cattolico, il tuo cristo sara’ sicuramente molto fiero di te!

whichgood

è un farmaco allucinogeno africano che fa comparire la madonna

🙂

Nikolaus

Come invidiate i talebani, voi cattolici! Scommetto che sognate una sharia cristiana come ai bei tempi dei barbecue medioevali, vero?

Southsun

Esatto.

Invece ora i cattocojones sono ridotti a mangiar mærda, mentre il loro faraone a Roma mangia caviale e viaggia gratis in aereo privato.

Aaah, se solo Garibaldi avesse preso a calci in culo Pio IX ancora per un po’…

Nikolaus

Giusto Southsun… purtroppo il buon Giuseppe G. non poteva sapere di come le cose si sarebbero sviluppate. 🙂

whichgood

Inizzia a sottoscrivere e passa dalla considerazione ai fatti.

whichgood

@ Enrico

non fare come il dio che “non crea il male, tuttavia lo permette”

whichgood

@ Enrico

chiamalo come vuoi, per me il libero arbitrio non esiste perche non ho nessuna lezioncina divina a cui obbidire, non definisco la libertà sulla base delle ordini di un dio.

Tieni presente che se non fai qualcosa (che fatica firmare un appello!) la tua dichiarazione è soltanto cinica.

Kaworu

tra l’altro, i cattolici come enrico sono da sempre contro il libero arbitrio e fanno il possibile affinchè le persone non possano esercitarlo

Kaworu

pensa che dio ti guarda e ti vede che impedisci alle persone di esercitare il loro libero arbitrio.

mistergrey

E queste sono le stesse gatte morte (e congelate) che mandano un padre in gattabuia per qualche scappellotto al figlio discolo. 🙁

thyestes

La Svezia è il paese europeo con il maggior numero di rifugiati per cittadino .

Svezia circa 80 000 rifugiati su 9 milioni di abitanti. 8.5 ogni 1000 cittadini.
Ad esempio in Italia ci sono circa 50mila rifugiati su 60 milioni di abitanti 0.8 ogni 1000 cittadini.

I dati sono del 2009.

Gianluca

Fatto… Grazie per la segnalazione e speriamo possa vivere in pace in Svezia (se non avessi famiglia e lavoro mi ci trasferirei anch’io al volo).

Marcus Prometheus

Ho firmato la petizione, ma siamo ancora lontanissimi dall’obbiettivo pur modesto di mille firme
Per favore fate circolare ancora l’appello.
E’ proprio quanto vo propagandando di continuo io con lo slogan che accompagna la mia firma su tutti i miei messaggi e-mail da anni:
///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////
Accogliere solo i profughi laici dall’Islamismo Espellere tutti gli islamisti.
Combattere il masochismo antioccidentale, che mina liberta’ e democrazia.
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Ovviamente e’ giusto sostenere anche i cristiani e le altre minoranze religiose non fondamentaliste e non islamiste d’Asia e d’Africa che soffrono sotto il duro giogo della sharia , ed anche offrire loro asilo d’emergenza.
MA SE NON ESPELLEREMO GLI ISLAMISTI SEPARATISTI ed ANTAGONISTI faremo noi la fine dei dhimmi sottoposti a sharia.
percio’ insisto, occorre:
///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////
Accogliere solo i profughi laici dall’Islamismo Espellere tutti gli islamisti.
Combattere il masochismo antioccidentale, che mina liberta’ e democrazia.
///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////

Cordiali saluti a tutti i liberi e laici
Marcus Prometheus.
Penso che tutte le grandi religioni del mondo: …
… cristianesimo, islamismo e comunismo,
siano, a un tempo false e dannose. Bertrand Russell

Riccardo Bellagamba

ATTENZIONE
L’associazione che promuove la raccolta di firme é una associazione xenofoba di destra danese. Controllate pure la loro pagina web.

Kaworu

ok questa l’hai copincollata o te l’ha scritta qualcun altro 😉

non è da te non fare almeno uno svarione XD

in ogni caso, il tuo gesù dice di porgere l’altra guancia e amare il prossimo tuo come te stesso.

quindi, tu ti odi?

FSMosconi

@Aletroll

da pastafariano potrei risponderti che sei la dimostrazione che il Prodigioso Spaghetto ha senso dell’umorismo (per cinico che sia).

Offesa per offesa…

giuseppe

ALE CATTOLICO scrive:

18 novembre 2011 alle 18:20
gli atei non meritano compassione.

Da cattolico ti dico che quello che affermi é profondamente ingiusto. E per niente cristiano. Datti una moderata.

Senjin

Grazie Giuseppe,
spero che l’essere ripreso da un altro cattolico possa farlo riflettere…. purtroppo questo ragazzo ha abbastanza l’abitudine alle sparate agghiaccianti.

Francesco

Per giuseppe.
E’ profondamente ingiusto ma molto cristiano.
Leggiti il vangelo e vedi cosa diceva il tuo bravo messia di chi non ascoltava la sua parola.

giuseppe

In questo caso sono d’accordo con voi. Mi stupisce l’atteggiamento del governo svedese.

Francesco

A me no, in Svezia la maggior parte della popolazione e’ cristiana.

Marcus Prometheus

L’Olanda sprofonda nell’abisso
di Bruce Bawer
(traduzione di Anna Della Vida)

In una intervista sul settimanale olandese Panorama, Geert Wilders affronta diversi temi, molti dei quali fanno parte del libro che uscirà nell’aprile del prossimo anno negli Stati Uniti.
Sarà una descrizione documentata di come l’islam sia di fatto una “ ideologia pericolosa” e che “ Maometto è stato una delle figure peggiori della storia”, la cui influenza negativa continua ancora oggi.
E’ vero che esistono musulmani che si dichiarano sinceramente moderati, dice Wilders, che lo siano veramente a lui va bene, ma l’islam in sé non lo è per niente.
“Quale è il pericolo più grande ?”, gli chiede l’intervistatore, e Wilders risponde “ se non mettiamo fine alla islamizzazione, essa si insinuerà senza alcun dubbio nella nostra società, e noi perderemo ogni libertà. Poco a poco, la situazione peggiorerà, per questo lancio l’allarme. Altrimenti i nostri figli, i nostri nipoti vivranno fra non molto in un mondo privo di libertà “.
Replica l’intervistatore: “ ma se la gente ti dice, dai Geert, non ce la passiamo poi così male”, cosa gli rispondi ? “E’ molto peggio di quel che pensate “, risponde Wilders.
E’ grave credere che nel 2011 ci siano ancora degli olandesi – al di fuori di quella élite culturale perennemente incapace e fuori dalla realtà, come è sempre stata – che credono ancora che “le cose non vanno poi così male “, eppure è così, proprio così.
Per fortuna, sicuramente grazie alla pressione esercitata da Wilders e dal suo Partito della Libertà, in questi ultimi anni vi sono state parecchie riforme nelle politiche sull’immigrazione e integrazione. Non sarà però stato troppo poco e troppo tardi ?
Sfortunatamente tutte le statistiche indicano che stiamo andando verso il disastro.
Prendiamo, ad esempio, il nuovo rapporto commissionato dal Ministero degli Interni olandese e realizzato da Risbo, un istituto di ricerca della Università Erasmus. Esso rivela che nella comunità marocchina olandese, fra gli uomini in età fra i 12 e i 24 anni, il 38.7% ha commesso reati e negli ultimi cinque anni sono stati coinvolti in furti e atti di violenza.
In testa a questa statistica negativa, vi è la città storica di Den Bosh, che dista circa 50 miglia da Amsterdam, dove quasi la metà dei giovani marocchini tra i 12 e 24 anni – cioè il 47.7%, per essere precisi – ha avuto denunce alla polizia (lo scorso anno la percentuale era del 45%).
Nella lunga lista delle altre città, Zeist, Gouda, Veenendaal, Amersfoort, Maassluis, Oosterhout, Schiedam, Nijmegen, Utrecht, Ede, Leiden e Den Hague, la percentuale arriva al 40%. In ogni città esaminata, tra l’altro, il numero dei giovani marocchini superava di gran lunga i giovani di origine olandese, la cui percentuale si aggirava sul 13%, paragonata nello stesso periodo e per gli stessi atti commessi.
Uno che conosce molto bene l’ambiente nel quale vivono i giovani marocchini olandesi è il regista Roy Dames, che ha lavorato per otto anni a “Mocros”, un documentario sui giovani marocchini che vivono a Rotterdam ( Il film è stato proiettato il 10 novembre a Amsterdam e Nijmegen, e verrà trasmesso dalla Tv olandese all’inizio del prossimo anno).
In una intervista sull’ edizione olandese di ”Metro”, Dames, i cui lavori precedenti includono documentari su criminali, prostituzione, alcolismo e barboni, dice che lui “ ha voluto girare un documentario sui ragazzi marocchini che vivono in mezzo alla strada, come quelli che vediamo dappertutto.
” Ho cominciato ‘Mocros’ nel 2002, quando questi ragazzi mostravano di sé una pessima immagine. Come succede ancora oggi. Molti di loro sono stati espulsi dalle scuole, provocano violenze nelle strade e rischiano di diventare dei criminali”.
I ragazzi ripresi nel suo film, hanno oggi più o meno ventitrè anni, sono seguiti da assistenti sociali e lavorano occasionalmente. Uno di loro ha trascorso un anno in prigione. Non è facile che si raccontino, dice, perché “ vivono in una condizione di silenzio e vergogna”, nella quale la pressione della famiglia, degli amici e della comunità è enorme”.
Essere stato con loro tutti questi anni non ha esattamente protetto Dames dal loro atteggiamento non proprio amico. Mentre girava un incontro, diciamo così, difficile, tra una trentina di questi ragazzi e alcuni ‘giovani lavoratori’in condizioni di disagio, improvvisamente divennero molto aggressivi nei suoi confronti, tanto che fece appena in tempo a saltare dentro alla sua macchina e mettersi in salvo.
Dopo questo incidente interruppe le riprese per sei mesi, il tempo impiegato da quei ragazzi per ristabilire il loro rapporto con lui.

Qualcuno potrebbe dedurre che tra Dames e questi ragazzi fosse subentrata almeno una certa simpatia, in fondo lui si era comportato con loro in modo chiaro e aveva mostrato le cose come stavano, non aveva cercato di abbellire la realtà. Una critica malevola sul De Telegraf sosteneva che il film, intenzionalmente o no, confermava tutti i pregiudizi degli spettatori olandesi, e il recensore terminava con questa osservazione, come per dire con chiarezza che l’ultima cosa che voleva era verificarne le conseguenze. E’ significativo che la biografia di Dames sia apparsa nella edizione olandese di Metro, un giornale gratuito che viene distribuito nelle stazioni della metropolitana e alle fermate dei mezzi pubblici.
Nel corso di questi anni ho notato che le edizioni olandesi e svedesi di Metro sono spesso – scandalosamente – gli unici luoghi dove si possono leggere storie troppo politicamente scorrette per trovare spazio sui giornali importanti.
E il documentario di Dames appartiene a questa categoria.

Mocros ha ricevuto “poca attenzione nei media” dice il regista, “la stampa olandese è politicamente corretta” e preferisce non toccare quegli argomenti “reali” che il film invece mostra. Bene, questo lo si sapeva, come dimostra il caso di Geert Wilders. Ma dopo l’assassinio di Pim Fortuyn e Theo van Gogh, la cacciata dal paese di Ayaan Hirsi Ali e la persecuzione di Wilders, tutti perché hanno avuto il coraggio di esprimere ciò che pensavano sull’islam, e le preoccupanti statistiche come quelle incluse nel rapporto Risbo, uno si chiede cosa ci voglia ancora per persuadere i media olandesi che è giunta l’ora, da troppo attesa, per aprire una discussione vera, ad occhi aperti, senza barriere, sull’islam in Olanda.

C’è da temere che, prima che i grandi giornali si accorgano che è ora di parlarne, sia di fatto ormai troppo tardi.

Bruce Bawer è “Fellow Journalist” al Freedom Center e a “Informazione Corretta”. E’ autore di “Mentre l’Europa dormiva” e “Surrender” (non tradotti in italiano). Il suo nuovo libro “The New Quislings”, sullo sfruttamento operato dalla sinistra in Norvegia del massacro del 22 luglio, uscirà nel prossimo dicembre presso l’editore Harper Collins sotto forma di e-book.

Batrakos

Dall’articolo non si capisce che c’entri l’islam rispetto a fenomeni lì descritti come pura delinquenza non ideologicamente connotata.
Per capirci, in Italia, a quel che ho letto un tempo, nelle carceri ci sono più meridionali che settentrionali…vogliamo dire che è colpa del meridionalismo? E anche fossero più i settentrionali vogliamo dire che è colpa della concezione nordica? Peraltro, gli italiani detenuti sono quasi tutti cristiani/cattolici…vogliamo legare i due aspetti?
Se, come sostiene l’articolo, il legame è con l’islam, dovremmo avere azioni penali tutte, o quasi, derivanti da odio religioso ed ideologico, mentre credo che qua, in mancanza di precisazione, sia molto più facile pensare alla criminalità comune preceduta da episodi di bullismo.
Se poi mi si vuol dire che è l’islam stesso a produrre delinquenza ordinaria per il suo ‘antioccidentalismo’, beh…francamente a me sembrerebbe una robinsonata priva di ogni serietà scientifica e completamente avulsa dal contesto sociale ed economico.

mistergrey

La cosa drammatica è che un problema reale come l’avanzata dell’Islam viene affrontato e strumentalizzato solo dalla destra clericale o fascistoide, in Olanda come in Italia.

il “modello francese” andrebbe bene, ma nella battaglia culturale contro ogni forma di oscurantismo religioso sarebbe necessaria una fiducia nella democrazia borghese che le elites dirigenti non hanno più, anzi, diciamo che non hanno mai avuto (forse perchè “democrazia borghese” è un ossimoro? 🙂 ).

Quell’ idea di democrazia sociale e integrazionista, figlia del secondo dopoguerra e della società affluente, continuamente contrapposta alle magre realizzazioni del socialismo reale, è entrata in crisi negli ultimi trenta anni.

Nell’attuale fase storica, ai cinici gruppi dirigenti delle società occidentali una convergenza con le organizzazioni più retrive del pianeta può apparire utile,
almeno finchè non tirano giù i grattacieli e non ostacolano seriamente l’economia microconsumista.

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