Belgio, Corte costituzionale respinge ricorso di un’atea contro legge anti-burqa

La Corte Costituzione del Belgio ha respinto la seconda richiesta di sospensione della legge anti-burqa. Una decisione simile era stata presa lo scorso 5 ottobre su precedente ricorso, presentato da due donne islamiche. L’ultimo ricorso invece era stato presentato da una donna di Ixelles che si è dichiarata atea e che denunciava un attentato alle libertà individuali.

La Corte Costituzione del Belgio ha respinto una seconda richiesta di sospensione della legge anti-burqa, scrive LeVif.be. Una decisione simile era stata presa lo scorso 5 ottobre su un altro ricorso, presentato da due donne islamiche. L’ultimo ricorso invece era stato presentato da una donna di Ixelles che si è dichiarata atea e che denunciava un attentato alle libertà individuali.

Valentino Salvatore

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21 commenti

Odino

“denunciava un attentato alle libertà individuali”

Penso sia ora di finirla con questi slogan da quattro soldi e cominciare ad essere più pragmatici.
Quando si vive in società e ci si danno delle regole ci sono sempre limitazioni alle libertà individuali.
Le cinture di sicurezza, il casco sulle moto, l’obbligo di vendita di farmaci solo sotto prescrizione eccetera non sono limitazioni alle libertà individuali? Certo che lo sono. Ma ha senso protestare sapendo che l’intendo di tali leggi non è limitare la libertà ma prevenire spiacevoli eventi?
La legge anti-burqa esiste per porre un freno a certe imposizioni non per limitare le libertà personali (anche se ha in minima parte questo risultato). È così difficile per certe donne pensare: “non posso liberamente* mettere il burqa? Pazienza, è una limitazione fatta a fin di bene.” O vogliono far finta che il problema (le donne sottomesse) non esiste?
Il problema esiste e da qualche parte bisogna cominciare.

* E poi vorrei proprio vederle queste donne che “liberamente” voglio indossare il burqa.

Odino

IntenTo.
Abbiate pazienza, ho le dita anchilosate dal freddo. 😉

Davide Corsaro

Chi ti parla è un motociclista/automobilista che
– usava l’integrale anche in Vespa
– teneva accesi i fari anche di giorno quando era vietato
– usava la cintura quando tutti ne ridevano
– usa l’attrezzatura completa incluso paraschiena e stivali quando va in moto, a mare, anche ad Agosto con 40°
Premesso questo si, è una limitazione della libertà indiividuale. Uno stato non dovrebbe imporre, dovrebbe educare.

Lo ‘Stato Mamma’ è un grosso problema, non un vantaggio. Non uscirmi la storia dei costi a carico della società perché poi ti chiederò la lista dei tuoi hobby e i danni al mio portafogli che possono derivarne, si trattasse anche solo di rubamazzetto.

Ognuno deve essere libero di decidere per la propria persona, lo Stato può intervenire sul danno diretto agli altri (ok al limite di alcol nel sangue, no al proibizionismo, ok ad un veicolo perfettamente efficiente, no all’obbligo alla cintura e così via, penso hai capito il mio punto di vista – e si, mi rendo conto di certe conseguenze ma la libertà va presa anche nei suoi svantaggi).

Giuseppe Recanati

E se io le ‘uscissi’ una grammatica italiana? Anche essere sottomesse a un marito padrone va annoverato fra gli svantaggi della libertà?
P.S. Posso garantirle che i miei hobby a lei non costano un centesimo.

Laverdure

@Corsaro
“Uno stato non dovrebbe imporre, dovrebbe educare.”
Giusto,invece di imporre le tasse,dovrebbe per esempio educare a offrire spontaneamente e senza obbligo il suo contributo nella misura scelta liberamente.
Come dicono i preti ? “Beati pauperes spiritu !”

Emilio Gargiulo

La legge anti burqa è come la legge che proibisce il divorzio per i cattolici.
Se due coniugi non vanno più d’accordo, è naturale che si separino. Ma i cattolici pretendono di obbligare due persone ad andare d’accordo vietandogli di separarsi.
Allo stesso modo si vuole evitare che le donne subiscano soprusi vietando di mostrare in pubblico i segni dei soprusi.
In questo modo le (poche) donne che portano il burqa per libera scelta verranno vessate, e le donne soggette a soprusi, lo saranno ancora di più tra le mura domestiche.

Giuseppe Recanati

Un paragone insensato.
Completamente illogico poi dire che ‘si vuole evitare che le donne subiscano soprusi vietando di mostrare in pubblico i segni dei soprusi’: è vero il contrario, se si vieta il burqa si favorisce la vista dei segni di eventuali soprusi. Chi costringesse le donne dentro le mura domestiche incorrerebbe nel reato di sequestro di persona.
Particolarmente ameno il riferimento alle donne che ‘portano il burqa per libera scelta’. Ma Gargiulo vive nelle zone rurali dell’Afghanistan?

Paul Manoni

@Gargiulo
Il principio della liberta’ non puo’ ammettere che si sia liberi di non essere liberi.
La donna mussulmana col velo, potrà anche essere contenta di metterlo (dubito!), ma e’ come lo schiavo contento di essere schiavo. Assurdo al punto tale che lo Stato non può macchiarsi di complicità con questa violazione di liertà individuali. Ergo fanno benissimo i molti paesi esteri a vietare veli in pubblico.

Claudio

Che paragone idiota…

Per quello che mi riguarda il burqa va bandito perché non è concepibile che sia consentito nei luoghi pubblici girare senza essere identificabili.
In diverse nazioni esistono leggi che vietano ciò, però sono spesso ammesse eccezioni per motivi religiosi, ebbene, io da laico (prima ancora che da ateo) pretendo che la legge sia uguale per tutti indipendentemente dalla religione professata, il fatto che esistano laici o presunti tali che non comprendano questo concetto mi perplime.

Che poi ci sia il rischio, con l’introduzione di un divieto simile, che alcune donne possano finire confinate dai loro mariti in casa è vero, ma cosa dovremmo fare, legiferare facendoci condizionare dalla possibile reazione dei musulmani più integralisti?
Esistono altri modi per difendere le donne in questione…

Davide Corsaro

Preferisco una ragazza a scuola in Burqa che una ragazza segregata in casa (e sempre in Burqa). La prima vedrà un pezzetto di mondo, la seconda non entrerà mai nel mondo reale.

Birba

bhe. potrebbe cambiare paese, qua in europa il burqa se lo dovrà scordare.
parola di Bakuninista.

Marcus Prometheus

Le tue preferenze in questo caso sono pericolose per la societa’.

Il velo integrale e’ un accessorio dell’abbigliamento da liberalizzare ……
….. come le manette o il collare con guinzaglio, o la gogna.

Oltre a tutti i motivi di eguaglianza fra i generi, e motivi di sicurezza per l’identificazione delle persone negli spazi pubblici, ricordo anche che se si lascia impunita la possibilita’ di circolare col velo, nei quartiieri dove gli islamisti stanno cercando di imporre un contropotere shariatico alla sovranita’ repubblicana, si mettono in pericolo tutte le donne laiche mussulmane o no, indigene o immigrate che vogliono resistere alla imposizione della sharia in quel quartiere ed alla perdita di eguaglianza e perdita di sovranita’ dello stato laico e democratico europeo. Coloro che RESISTONO alla imposizione del velo vengono immediatamente identificate come ribelli alla sharia e fatte oggetto di aggressioni verbali (putain!), fisiche (pestaggi) ed infine oggetto di STUPRI “educativi” alla sottomissione. E ricordate che sottomissione e’ proprio ISLAM, letteralmente ed etimologicamente.
Dunque se si permette il velo integrale si facilita la conquista agli islamisti, blocco per blocco, strada per strada, quartiere per quartiere di spazi di contro-potere antidemocratico anti laico ed anti europeo. Per gli islamisti i veli integrali imposti sono bandiere che permettono di affermare, QUA COMANDIAMO NOI, e permettono nello stesso tempo di identificare a colpo d’occhio de non sottomesse da aggredire.
Riflettano i laici che non desiderano questo ma che troppo leggermente si sono lasciati convincere sulla presunta giustizia della liberta’ di velo integrale se per caso siano anche convinti della giustezza di liberta’ di manette, di guinzaglio, di gogna, e, peggio di tutto
DI IMPOSIZIONE (PER QUANTO INDIRETTA) DI BERSAGLIO SULLA SCHIENA DELLE DONNE NON SOTTOMESSE.
Permettere il velo integrale e’ eguale a dare armi ai jihadisti. L’identificazione del bersaglio da attaccare fa parte di ogni sistema d’armamento modernamente efficace.
E’ complicita’ in casi futuri di stupro etnico religioso di indigene europee o di immigrate “svergognate”.
Non sono ubbie, questo sta gia’ accadendo alla grande in Svezia, ma non solo.
Permettere il velo integrale nei quartieri in via di islamizzazione di rifiuto della sovranita’ degli stati laici e democratici europei e’ come imporre una stella gialla sulla schiena delle donne non sottomesse ovvero proprio disegnare un bersaglio per additarle fra le oppositrici da aggredire.
E’ un ottimo strumento per la conquista del contropotere islamista e la distruzione di ogni possibilita’ di mantenere la sovranita’ degli stati Europei su tutto il loro territorio.
E’ questo che volete?
Winston Churchill defini’ l’Islam ‘the most retrograde force in the world’, la forza piu’ retrograda esistente al mondo e fu forse il primo o comunque fra i primissimi a comparare il CORANO col Mein Kampf. Da allora le cose sono solo peggiorate. E possono solo peggiorare se perfino chi si ritiene laico democratico e progressista senza riflettere e giudicare correttamente fornisce armi alla forza piu’ retrograda al mondo, perfino peggiore del cristianesimo.

Southsun

Sono daccordo con te.

Se le musulmane vogliono portare il burka lo facciano in casa. In pubblico possono portare il foulard, se proprio ci tengono.

Se il marito le segrega, imparino a ribellarsi, a scappare e a denunciarlo:

http://www.unionesarda.it/Articoli/Articolo/243046

Quando il facinoroso manesco deista si troverà con una condanna a 5 anni di carcere per sequestro di persona, lesioni e maltrattamenti in famiglia vedi che gli passa l’isteria coranica.

Noi non ci siamo liberati della tracotanza cattolica agggratis, men che meno le nostre donne.

Marcus Prometheus

Lo scrittore Egiziano Qasim Anin OLTRE UN SECOLO FA (verso il 1900) scrisse:

Il velo come ci ha insegnato la storia e’ una muraglia colossale eretta fra la donna e la sua liberta’, tra il genere femminile ed il suo progresso.
Una societa’ sana ha due polmoni funzionanti. L’uomo e la donna.
Ma il velo ne soffoca uno e l’intera societa’ non e’ piu’ sana, non potra’ piu’ svilupparsi, al massimo sopravvive nel dolore.
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Accogliere solo i profughi laici dall’Islamismo Espellere tutti gli islamisti.
Combattere il masochismo antioccidentale, che mina liberta’ e democrazia.

Cordiali saluti a tutti i liberi e laici

Marcus Prometheus.

Penso che tutte le grandi religioni del mondo: …
… cristianesimo, islamismo e comunismo,
siano, a un tempo false e dannose. Bertrand Russell

Benjamin l'@sino

Doveva essere un’atea con le idee piuttosto confuse. O un’infiltrata.

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