Nel corso di un incontro interreligioso a cui partecipava anche la Regina d’Inghilterra, il rabbino capo degli ebrei britannici Lord Sacks, ha pronunciato un discorso contro la cultura consumistica diffusa dal fondatore di Apple, Steve Jobs, morto il mese scorso. Ne dà notizia il Daily Mail, riportando che secondo Sacks “la società dei consumi è stata dettata dal compianto Steve Jobs che scese dal monte con due tablet, iPad 1 e iPad 2, e il risultato è che ora abbiamo una cultura di iPod, iPhone, iTune”. Sacks si è retoricamente chiesto “cosa fa un’etica consumistica? ti rende consapevole di ciò che non hai invece di farti ringraziare Dio per ciò che hai”, ed ha inoltre aggiunto che “la risposta alla società consumistica è il mondo della fede […] dove non si può comprare e non si può spendere, ma si spende il proprio tempo con le cose che contano, con la famiglia”.
Massimo Maiurana
I religiosi nutruno da sempre una certa allergia verso la libera circolazione delle idee…..
Non ha tutti i torti. La Apple è diventata, per molti, una religione. Basta vedere le file che si producono davanti agli Apple Store veri e propri luoghi di culto della neo-religione ogniqualvolta esce un nuovo prodotto. Basta scorrere i commenti dei fedelifanboy tutte le volte che un articolo parla della Apple o di Steve Jobs la cui elevazione agli altari è già avvenuta. Ovviamente non concordo con Rabbino quando afferma che la risposta alla società consumistica “è il mondo della fede”.
Le stesse file che gli imbecilli facevano negli anni 80 per comprarsi le timberland ed il monclair. Negli anni 90 per le buffalo e schifezze simili.
Lo stesso isterismo di massa dettato dal feticismo del prodotto generato VOLONTARIAMENTE da corporations e politici, inclusi i vari enti religiosi che hanno forti investiventi in questo o quel mercato.
Quanto a fan boy… prova parlare ad un Gates-fanboy di windows vista e stallo ad ascoltare mentre parla di che perfetto e meraviglioso SO sia. Capirei parlassero di 7….
per non parlare di quelli che fanno la fila per mangiare un pezzo di pane spacciato per carne miracolosa… 😆
Non è assolutamente vero che nel mondo della fede non si può comprare e non si può spendere. Fatevi un giretto a Lourdes (o in un qualsiasi santuario a scelta) e poi ditemi.
Il business che gira intorno alle religioni è enorme.
Quanto è vero! pero ora pure l’UAAR si mette a vendere gadget (vedi altro post): il consumismo, ultima suprema e invincibile religione, che assorbe tutte le altre.
@Ghislandi
Basti dire che per secoli la vendita delle indulgenze era praticata dalla Chiesa in assoluta
ufficialita,con tanto di tariffario.
Che ne dite,che la pratichi ancora segretamente,magari sotto la copertura dell’Opus Dei ?
Quanto potrebbe essere ,in euro,la tariffa per ripulirsi l’anima da furto,corruzione,stupro,truffa ?Pensate che i clienti sarebbero molti ?
Giusto: tutti dovrebbero ringraziare di ciò che hanno e smetterla di comprare matrimoni e spendere per sostentare il clero.
Intanto la ‘mia’ parrocchia ha cambiato tre preti, che COME OGNI VOLTA (parliamo di sette-otto anni, mica decine) hanno come PRIMA cosa contattato geometri e imprese per fare lavori di migliorie nelle loro abitazioni, cambiare arredamento, installare saracinesche elettriche per il sacro box, installare impianti d’allarme mica che qualche disperato gli rubi ciò che ‘dio’ gli ha dato. E hanno anche la faccia tosta di appellarsi al buon cuore dei parrocchiani…
Facile poi ringraziare il cielo per quel che ti piove letteralmente addosso.
Un po’ meno quando devi sudartelo e non dormi la notte perché non vedi il modo di far quadrare i conti per far tirare avanti la tua famiglia ‘che conta’, con la quale non riesci neanche a spendere il tuo tempo perché l’unico lavoro che hai ti fa stare lontano da casa sei giorni su sette.
” Steve Jobs che scese dal monte con due tablet ”
Che noia, riducono tutto a paragoni bibblici. Sono noiosi come i preti. Fortunatamente oggi i giovani conoscono molto meglio l’Ipad e la tecnologia di quel relito arcaico chiamato bibbia.
“la risposta alla società consumistica è il mondo della fede […] dove non si può comprare e non si può spendere, ma si spende il proprio tempo con le cose che contano, con la famiglia”.
Certo, ai religiosi ebrei avanza il tempo per stare in famiglia, in Israele non lavorano e vengono sussidiati dallo Stato, in Ingilterra e USA i Lubavitch hanno quasi il monopolio delle pietre preziose, diamanti, oro…
La famiglia non è più un punto di riferimento nella società moderna, innutile che cerchino di farcilo entrare dal naso. I single devono avere gli stessi diritti delle famiglie, non diventa più importante chi fa figli come i conigli. Avere figli non comporta nessun merito in particolare.
Anch’io sono contro la società consumistica e contro Jobs e le varie schifezze della Apple. Dite che posso diventare rabbino anch’io? 😀
beh, se riesci a infilare 20 str…ate in 1 minuto hai buone probabiltà di diventarlo. Devi imparare anche a rubare senza poi spendere.
Il consumismo è fatuo e distrae dalle cose che contano davvero, però la religione non è per niente meglio.
Blasfemo
ha osato offendere il laico canonizzato LC Steve Jobs
Le religioni abramitiche, da sempre, hanno problemi con le mele.
In realta il discorso e’ molto semplice:il comsumismo e’ semplicemente un effetto collaterale,inevitabile data la natura umana,del benessere,ed e’ proprio quest’ultimo in realta il vero bersaglio del rabbino come di tutti i capi religiosi di questo mondo.
Perche altre manifestazioni del benessere ovviamente sono salute e cultura,che sono quanto di piu’ deleterio possa esistre per le religioni organizzate.
Quale terreno migliore per la fede di una massa di poveri ignoranti,denutriti, spesso con problemi di salute ?
Ora i religiosi ( e non tutti)si rendono conto che scagliandosi contro medicina e istruzione esplicitamente si darebbero la zappa sui piedi,e devono tentare mezzi indiretti:vedi per esempio l’opposizione alla ricerca sulle staminali,o la critica all’evoluzionismo.
Ritoccando lievemente una delle frasi di questo rabbino, per quanto possa sembrare incredibile, si ottiene un’enunciazione incontestabile: «cosa fa un’etica consumistica? ti rende consapevole di ciò che non hai invece che di ciò che hai». In effetti, quello è esattamente il ruolo della pubblicità, strutturata ad arte in modo da far leva sulla tua sensibilità per farti sentire inadeguato e insoddisfatto. Uno tra i presupposti per essere persone infelici ma molto redditizie.
Su Apple e sulle sue politiche di marketing stendiamo un velo pietoso. E detto da uno che ha usato solo Apple da orgoglioso fan sfegatato dal 1995 al 2008 è un’affermazione particolarmente grave.
@Benjamin
Hai perfettamente ragione, e ti diro di piu’:non conoscendo affatto quel rabbino non posso escludere che si tratti di un individuo fondamentalmente intelligente,ragionevole,equilibrato,
onesto ecc,perche anche fra gli ecclesiastici non mancano tipi simili.(E il fatto di aver conservato simili qualita nel loro ambiente li rende ancora piu’ degni di rispetto!).
Naturalmente potrebbe essere anche il contrario.
Quello che voglio sottolineare e’ che la critica,piu’ che fondata,del consumismo,non e’ certo un fatto nuovo,e il fatto che gli argomenti siano degni di rispetto non basta a meritare rispetto al loro latore.
Dopotutto ad esempio la propaganda nazista accuso’ piu’ volte le potenze europee di commettere crimini nei loro imperi coloniali,e queste accuse non erano certo meno fondate perche’ a lanciarle erano personaggi come Goebbels,ma questo non rende certo degni di stima quei personaggi,ti pare ?
Certo che mi pare. Infatti non commentavo il personaggio, che neppure so chi sia, ma la frase in sé. Per di più adattandola togliendo dai piedi tutti quei riferimenti a divinità più o meno “pregiate”, che mi danno l’orticaria in sé e per sé.