L’Ombudsman dell’UE interroga la Commissione dopo il ricorso dell’EHF

La Federazione Umanista Europea, di cui fa parte l’Uaar, il mese scorso ha accusato la Commissione Europea di non voler rispettare il Trattato di Lisbona. Il 19 ottobre l’EHF (European Humanist Federation) ha presentato una denuncia all’Ombudsman dell’UE, il quale ha ora inviato una serie di domande alla Commissione riguardo la sua aderenza al Trattato. L’articolo 17.3 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea (introdotto dal Trattato di Lisbona) impone all’UE di mantenere un “dialogo costante, aperto e trasparente” con “organizzazioni filosofiche e non confessionali” non meno che con le chiese e le organizzazioni religiose. La Commissione ha per molti anni regolarmente condotto “seminari di dialogo” con le due conferenze episcopali europee. Di fronte al rifiuto della Commissione di tenere un seminario di dialogo sui “Problemi legati al conflitto di diritti in Europa”, ivi comprese le esenzioni religiose da direttive e leggi in materia di non discriminazione, con la scusa incomprensibile che tale tema si troverebbe al di fuori dell’area di competenza della Commissione, l’EHF non ha potuto fare altro se non presentare un ricorso all’Ombudsman dell’UE. In una lettera datata 15 Novembre l’Ombudsman ha chiesto alla Commissione di presentare un parere sul reclamo dell’EHF e, curiosamente, di illustrare le linee guida che determinano con chi la Commissione decide di parlare ai sensi dell’articolo 17 e su quali argomenti. Commentando la lettera dell’Ombudsman, il presidente dell’EHF David Pollock ha detto che “L’EHF è molto soddisfatta delle domande presentate alla Commissione. Al di là della nostra specifica richiesta, vi è una chiara necessità di linee guida trasparenti su come la Commissione svolge questo dialogo. Finora questa mancanza di trasparenza ha innegabilmente giocato a favore delle Chiese”. La Commissione è tenuta a rispondere entro la fine del Febbraio 2012. All’EHF saranno quindi chieste delle osservazioni prima che l’Ombudsman esprima il suo giudizio. Pierre Galand, Vice-Presidente dell’EHF, ha concluso: “Siamo felici di vedere che il nostro reclamo viene trattato seriamente. Nonostante quello che sostiene, la Commissione ha finora sviluppato un approccio non equilibrato ed è tempo che ci si muova in un’altra direzione”.

Comunicato stampa della Federazione Umanista Europea

48 commenti

Luigi Tosti

Di primo acchito la notizia è positiva. Vedremo se gli sviluppi saranno altrettanto seri o… elusivi.

Gianluca

A proposito, giudice Tosti, com’è andata a finire con le dichiarazioni fatte in sede europea riguardo la vicenda della tua rimozione dalla magistratura?

Luigi Tosti

L’audizione al Parlamento europeo è stata una bellissima esperienza, come lo sarebbe peraltro per qualsiasi laico italiano che venisse invitato a parlare in un consesso di persone, civili, che vivono in stati realmente “democratici” e moderni. Ho avuto l’opportunità di raccontare la mia vicenda e di illustrare i motivi reali della mia rimozione dalla magistratura (cioè l’essermi rifiutato di essere ghettizzato in un’unica aula, senza crocifisso, dovrei avrei dovuto lavorare sino al mio pensionamento). Lo sconcerto delle persone che assistevano è stato generale. E’ intervenuta anche l’Avv. Carla Corsetti, che mi ha difeso in Cassazione, che ha illustrato la triste situazione dell’Italia sotto il profilo del rispetto del principio di laicità. L’europarlamentare Sophie In’t Veld, che mi aveva invitato, si è riproposta di invitarmi per altri incontri e conferenze.
L’8 settembre scorso ho inoltrato il ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo contro la mia rimozione, col ministero del valido Avv. Fabio Corvaja che oramai, a buon diritto, può reclamare il titolo di “avvocato dell’UAAR”.

Stefano Grassino

Caro Tosti, ricordo bene il processo a L’Aquila ed il clima intimidatorio che cercò di esercitare su di lei il giudice che presiedeva il tribunale. Soprattutto ripenso agli enormi crocefissi appesi ad ogni parete, tanto che, più che in un tribunale laico sembrava di essere in quello dell’inquisizione. Rinnovandole la mia stima, mi auguro che la CEDU non faccia un’altra deplorevole figura come nel caso Lautsi.

Perchè?

Siamo orgogliosi di lei, sig.r Tosti, tenga duro, “auguri e in boca al lupo” sono legati alle frasi scaramantiche, io le dirò semplicemente alla maniera marinara “non molli il timone”. Un encomio agli avvocati che l’assistono.

Gianluca

@ Stefano Grassino

“mi auguro che la CEDU non faccia un’altra deplorevole figura come nel caso Lautsi.”

Io sono abbastanza fiducioso. In fondo, la CEDU doveva esprimersi sulla violazione della libertà religiosa dei bambini in aule dove c’è il crocifisso, e se n’è uscita arrampicandosi sugli specchi che il crocifisso è un simbolo così insignificante che non lede questa libertà. Il principio di laicità dello stato è ben altra cosa, secondo me.

Gianluca

“La Commissione è tenuta a rispondere entro la fine del Febbraio 2012.”

Cose da pazzi… Ma ci vogliono tre mesi per rispondere?

Stefano

Colgo l’occasione per far notare agli ottusi che continuano a parlare dell’UAAR come organizzazione religiosa la frase:

(…) impone all’UE di mantenere un “dialogo costante, aperto e trasparente” con “organizzazioni filosofiche e non confessionali” non meno che con le chiese e le organizzazioni religiose.

Per quanto possa servire agli ottusi.

teologo cattolico

@stefano

Non dovresti dare dell’ottusa alla associazione che ospita i tuoi commenti, o almeno non direttamente (o dovresti aver più tatto).

Ti riporto qualche estratto del ricorso al capo dello stato presentato dall’Uaar e dai motivi di tale ricorso, contro la discriminazione rispetto altre confessioni religiose. Leggi tutto il ricorso pubblicato sul sito dell’uaar

“L’associazione UAAR VA POI CONSIDERATA CONFESSIONE RELIGIOSA * ai sensi del­l’art. 8 c. III Cost. Noto che non esiste un criterio discretivo comunemente accettato per distinguere l’associazione re­ligiosa dalla confessione religiosa.”

“La qualità oggettiva di associazione religiosa di ogni gruppo di ateismo militante è rafforzata dal­l’auto­in­ter­pre­ta­zio­ne effettuata dai soci all’interno della loro libertà di associazione: e l’UAAR, come si è detto, si interpreta come religione.”

http://www.uaar.it/laicita/ateismo_e_legislazione/17b.html

NB: tengo a precisa che a mio avviso l’uaar ha ragione in quanto sostiene, è perfettamente coerente. Tu invece hai torto, o sei semplicemente un po’ ottuso

Stefano

@ Teologo

Ripeto:

@ teologo

Ripeto:

poichè si tratta di associazioni che vertono su un medesimo tema (da un lato divinità, dall’altro negazione di quella, non basket o taglio e cucito) possono essere raggruppate nella classe che riguarda quel tema. Senza che per questo chi nega una divinità debba essere definito religioso a sproposito. Comprendo che la rozzezza e approssimazione dei vostri concetti non vi porti a fare discriminazioni fini.

A disposizione per smontare ogni tua stupidaggine.

Luigi Tosti

Non riesco a capire perché vi sia tanto accanimento sulla “natura” religiosa o non religiosa dell’UAAR. La questione è assai semplice. Il diritto di “libertà religiosa”, garantito dall’art. 19 della Costituzione e dall’art. 9 della Convenzione sui diritti dell’uomo, va inteso sia in senso positivo (libertà di credere all’esistenza di qualsiasi dio o di più dei o di altre entità) che in senso negativo o dubbioso o indifferente. Conseguentemente le associazioni che raccolgono gli adepti delle varie correnti di pensiero religioso debbono definirsi “religiose” in senso lato, sia che lo siano in positivo sia che lo siano in negativo. E se le associazioni “religiose” hanno il diritto, accordato dall’art. 8, terzo comma, della Costituzione, di stipulare “intese” con lo Stato italiano, dovrebbe essere evidente che un siffatto diritto dovrebbe competere sia alle confessioni religiose positive che a quelle negative o dubbiose, anche perché dalla stipula dell’intesa consegue il diritto delle associazioni di partecipare (tra l’altro) alla distribuzione dell’8 per mille e, conseguentemente, il diritto degli associati di scegliere di destinare la propria quota di 8 per mille alla propria associazione di appartenenza (nella specie: all’UAAR).
Che cosa c’è di strano in tutto questo? Perché mai i cattolici dovrebbero opporsi a che gli atei decidano di devolvere la propria quota di 8 per mille all’UAAR, cioè alla propria associazione “religiosa”? Si teme, forse, che diminuiscano gli introiti della Chiesa? Questa non sarebbe una buona motivazione, perché (bene o male) la Costituzione e la CEDU garantiscono l’EGUAGLIANZA tra credenti e non credenti.

firestarter

Il teologo soffre di complessi di inferiorita’ perche’ e’ ben cosciente di basare la sua vita su un insieme di credenze che fanno ridere i bambini scemi. Il poveretto tuttavia invece di tapparsi la bocca e dire le preghiere in silenzio tutte le sere viene qui a fare giochetti semantici che per lui equivalgono a dimostrazioni. Nello specifico, al nostro preme dimostrare che gli atei non esistono, ovvero che sono credenti, e che una delle loro associazioni di riferimento deve definirisi reliigone. Ovviamente il semi-analfabeta basa tutto questo sulla sciatta e ritrita fallacia di richiedere la dimostrazione a chi nega piuttosto che a chi afferma, per cui lui afferma “esiste un unomo con la barba bianca che abita in cielo il quale ha ingravidato una vergine” per poi dire che l’ateismo e’ una religione perche’ assume che dio (quale?) non esiste. Non ci si puo’ fare nulla, non e’ colpa sua.

Perchè?

Anche ai posteri dopo “The day after Tomorrow” apocalitico?

No, ai posteri non servirà ricordare il trota e pagliacci vari, avranno altro di cui ricordare, per esempio se l’UAAR si è battuta per i diritti umani e, in particolar modo, dei non credenti, se si saran fatte delle riforme laiche a livello nazionale e internazionale, se si saranno risolte alcune questioni economiche e di sviluppo del progresso, al massimo qualche personaggio storico di importanza laica.

I pagliacci al potere guidati dal Vaticano saranno un esempio negativo che in futuro non dovrà più ripetersi, ci si ricorderà delle riforme laiche e si riderà del trota, semmai apparirà in qualche remoto fumentto di Staino o Vauro o doi Forattini.

teologo cattolico

@tosti Vs @stefano

“Conseguentemente le associazioni che raccolgono gli adepti delle varie correnti di pensiero religioso debbono definirsi “religiose” in senso lato, sia che lo siano in positivo sia che lo siano in negativo.”

Non è facile convincere gli utenti come @stefano. Per altro io non faccio altro che riportare le tesi dell’uaar, le cito semplicemente.

@firestar e compagnia

Se portassi ogni tanto qualche argomentazione mi farebbe piacere rispondere. Se ignoro certi commenti è perchè, come il tuo, non argomentano nulla.

Stefano

@ Teologo

Siccome si parla di numeri, tu continua a dire che 1 = -1 che mi convinci.
Che dici stupidaggini.

Non ci vuole molto a capire che “riguardo alla religione” ci sono coloro che l’hanno e color che no. Non averne non significa averne una.

Teologo, continua che stai facendo un figurone.

firestarter

non ero rivolto a te, rispondevo al giudice Tosti che si chiedeva per quale motivo continui a fare osservazioni cretine. La mia risposta e’ il tuo (giustificato) complesso di inferiorita’. Per il resto me ne sbatto delle tue eventuali risposte cretine.

firestarter

ovviamente la mia risposta sopra e’ rivolta a quell’intelligentone del teologo

teologo cattolico

@stefano..non ho capito la questione dei numeri, e chi ne parla e dove, ma sinceramente non importa.

tu – condividendo il parere di tanti altri utenti che sono intervenuti nel precednente 3d sullo stesso argomento – dici che l’uaar “non è confessione religiosa”. Io ti riporto un documento in cui l’uaar si dichiara – e alla lettera – “confessione religiosa” (sto citando, non è mia interpretazione). Se non vedi la contraddizione esplicitia ed ottusa in cui cadi mi dispiace per te.

Quello che posso fare è copiare nei preferiti il 3d come ennesima figura della coerenza logica dell’utente medio uaarino.

ΔΙΩRAMA

@teologo: ti rispondo con una cosa che forse non hai letto. È presa da qui: http://www.uaar.it/news/2011/11/23/ombudsman-ue-interroga-commissione-dopo-ricorso-eh/#comment-586868

Non riesco a capire perché vi sia tanto accanimento sulla “natura” religiosa o non religiosa dell’UAAR. La questione è assai semplice. Il diritto di “libertà religiosa”, garantito dall’art. 19 della Costituzione e dall’art. 9 della Convenzione sui diritti dell’uomo, va inteso sia in senso positivo (libertà di credere all’esistenza di qualsiasi dio o di più dei o di altre entità) che in senso negativo o dubbioso o indifferente. Conseguentemente le associazioni che raccolgono gli adepti delle varie correnti di pensiero religioso debbono definirsi “religiose” in senso lato, sia che lo siano in positivo sia che lo siano in negativo. E se le associazioni “religiose” hanno il diritto, accordato dall’art. 8, terzo comma, della Costituzione, di stipulare “intese” con lo Stato italiano, dovrebbe essere evidente che un siffatto diritto dovrebbe competere sia alle confessioni religiose positive che a quelle negative o dubbiose, anche perché dalla stipula dell’intesa consegue il diritto delle associazioni di partecipare (tra l’altro) alla distribuzione dell’8 per mille e, conseguentemente, il diritto degli associati di scegliere di destinare la propria quota di 8 per mille alla propria associazione di appartenenza (nella specie: all’UAAR).
Che cosa c’è di strano in tutto questo? Perché mai i cattolici dovrebbero opporsi a che gli atei decidano di devolvere la propria quota di 8 per mille all’UAAR, cioè alla propria associazione “religiosa”? Si teme, forse, che diminuiscano gli introiti della Chiesa? Questa non sarebbe una buona motivazione, perché (bene o male) la Costituzione e la CEDU garantiscono l’EGUAGLIANZA tra credenti e non credenti.

Se non sei soddisfatto della risposta puoi leggere ancora: http://www.uaar.it/news/2011/11/23/ombudsman-ue-interroga-commissione-dopo-ricorso-eh/#comment-586868

Però devi leggere.

Stefano

@ teologo

tu copia quel che vuoi, certo non riduce la tua ottusità: se possibile la amplifica.

Poniamo che l’argomento siano i numeri, al posto delle confessioni religiose. In quel caso affermare che poiché si parla di numeri 1 = -1 è una castroneria grande come la tua indefessa insistenza.

Se invece di numeri si parla di religione, affermare che chi non ne ha una invece ce l’ha allo stesso titolo di chi la professa è stupidaggine se possibile più grande, anche per chi non dovesse comprendere la prima a causa delle claudicanti basi dell’aritmentica cattolica.

Ora, a beneficio di coloro che sono un pò meno addentro le tue sacre cose, se l’argomento è “associazioni che si occupano di religione”, una che se ne occupa per negare le divinità con cui le altre si fanno concorrenza, pur essendo inclusa nell’insieme delle associazioni che riguardano quel tema non può essere considerata una religione.

Questo non tanto a beneficio del teologo, quanto di qualcuno un pò più raffinato concettualmente.

teologo cattolico

@Diorama

si, lo avevo letto, ed infatti nel commento successivo ho espressamente citato il passaggio cui fai riferimento. Forse non lo hai letto

http://www.uaar.it/news/2011/11/23/ombudsman-ue-interroga-commissione-dopo-ricorso-eh/#comment-586925

devi leggere però

—-

@stefano

Non infierisco…l’importante è che altri utenti intelligenti abbiano colto la contraddizione di quello che dici.

NB: L’unica perplessità che mi rimane è il fatto che sia stato pubblicato il link e le relative citazioni. Come dico e ripeto non sono io che parlo, non sono pensieri miei, ma io ricopio quanto esprime il documento dell’uaar. é l’uaar che si autoconsidera “confessione religiosa” e si “intepreta come religione”.

giuseppe

Bravi, continuate cosi e capiranno anche in Europa quanto siete intolleranti.

firestarter

lo ripeto: quando c’e’ da dire una frase sconclusionata e cretina giuseppe non tradisce le aspettative. E’ una garanzia e come tale va salvaguardato.

Stefano

@ fab

Convengo è una persona di una spudoratezza unica. Intollerante, accusa di intolleranza gli altri. E viene a farlo nel sito degli intolleranti.
E non si accorge nemmeno della contraddizione. Inqualificabile.

Sicuramente approva il comportamento dei connazionali dello studente di cui si parla nel thread:

http://www.uaar.it/news/2011/11/24/marocco-blogger-ateo-perseguitato-ottiene-asilo-politico-in-svizzera/

sono la maggioranza e fanno bene a perseguitare quell’intollerante…

Kaworu

eh, persone che pensano indipendentemente l’una dall’altra… capisco che faccian paura

teologo cattolico

kaw…non indipendentemnte, ..ma contraddittoriamente

fab

teologo, c’è chi contraddice un’altra persona (embe’?) e chi contraddice se stesso, come capita in continuazione a voi monoteisti.

teologo cattolico

@fab…e infatti c’è chi ve lo fa notare. Non capisco perchè vi scaldiate.

Giorgio Pozzo

Sinceramente, ragazzi, mi sono un pochino rotto le tasche di cercare di far ragionare certa gente.

A che giova cercare di spiegare le cose a qualcuno il cui stile è prettamente polemico e superficiale allo stesso tempo? A che pro entrare analiticamente in dettagli quando la critica era intenzionalmente generica e appesantita da polemica esplicita?

Per quale motivo si dovrebbe spiegare la dimostrazione del teorema di Pitagora a qualcuno che non sa, anzi, non vuole, distinguere tra triangoli e ellissi? E il quale aggiunge poi che stai raccontando fregnacce?

Stefano Grassino

Era da molto che non mi facevo coinvolgere dagli iscritti al “trota club” ma alle volte ci ricasco. Comunque hai ragione. Lasciamoli cuocere nel loro brodo che più che pena non si può provare.

teologo cattolico

“Impone all’UE di mantenere un “dialogo costante, aperto e trasparente” con “organizzazioni filosofiche e non confessionali”

Non dunqune con l’uaar, visto che si dichiara “confessione religiosa” e “religione”

Raffaele Carcano

Articolo 1, comma 3 dello statuto UAAR:
“L’UAAR è un’organizzazione filosofica non confessionale, democratica e apartitica”

Stefano

@ Raffaele Carcano

Ti auguro miglior fortuna di quella che ho avuto io con l’ottusità di Teologo.

teologo cattolico

@raffaele..grazie

Tu giustamente ricordi:
Articolo 1, comma 3 dello statuto UAAR:
“L’UAAR è un’organizzazione filosofica non confessionale, democratica e apartitica”

e io ricordo che

“L’associazione UAAR VA POI CONSIDERATA CONFESSIONE RELIGIOSA * ai sensi del­l’art. 8 c. III Cost. Noto che non esiste un criterio discretivo comunemente accettato per distinguere l’associazione re­ligiosa dalla confessione religiosa.”

“La qualità oggettiva di associazione religiosa di ogni gruppo di ateismo militante è rafforzata dal­l’auto­in­ter­pre­ta­zio­ne effettuata dai soci all’interno della loro libertà di associazione: e l’UAAR COME SI è DETTO SI INTERPRETA COME RELIGIONE* .”

*MAIUSCOLO mio

http://www.uaar.it/laicita/ateismo_e_legislazione/17b.html

Trovi delle contraddizioni? e se le trovi, riesci a toglierle..contestualizzando?

(ma i miei link passano?? Perchè ho l’impressione che non vengano letti..l’alternativa è meno lusinghiera.)

maxalber

Ma cosa ci si potrebbe mai aspettare dai sedicenti teologi, se non l’irrazionalità, l’incoerenza e l’ottusità?

teologo cattolico

aggiungo

se mi permettete: se volete vincere il ricorso per essere dichiarati confessione religiosa (di cui ho linkato il documento), non dovreste insistere molto su argomenti diametralmente contrari. Un buon avvocato potrebbe copiare quanto scrivete nel 3d e usarlo contro la richiesta dell’uaar.

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