Rafiq Tagi, uno dei più noti giornalisti dell’Azerbaijan, è morto mercoledì in ospedale dopo essere stato aggredito. Uno sconosciuto lo aveva infatti pugnalato sei volte, scrive l’Associated Press. Ricoverato in ospedale, non ce l’ha fatta. Lo stesso Tagi, prima di morire, aveva affermato che l’attacco era correato ad un suo articolo, in cui criticava il governo dell’Iran e l’islam. Dal canto suo, l’ambasciata iraniana ha negato qualsiasi coinvolgimento. Già nel maggio del 2007 il giornalista era stato messo in carcere a causa di un articolo che criticava l’islam. Ma dopo pressioni internazionali, il presidente Ilham Aliyev aveva concesso l’amnistia. Su di lui pendeva una fatwa di morte emessa dal grande ayatollah Muhammad Fazel Lankaran nel 2006.
Valentino Salvatore
Curioso di leggere l’articolo.
Pace all’anima sua. Ancora nel 2011 si muore di giornalismo (vd. Politkovskaja)
I giornalisti bravi sono scomodi. Se svolta bene, la professione del giornalista è una delle più pericolose.
Già… hai ragione… mi ricordo ancora l’attentato a Belpietro…
Chissà se l’hanno trovato, l’attentatore…
😀
una piccola correzione:
“Già nel maggio del 2007 il giornalista era stato messo in carcere a causa di UNA articolo che criticava l’islam”
un articolo, senza la “A”
Grazie, corretto il refuso.
Poveretto.
Mi dispiace.
La verita’ fa male, ma a chi la dice pero’.
Che tristezza.
Naturalmente i cristiani guardano con invidia questi paesi, e si augurano che, presto, da noi ci sia lo stesso clima.
?? No, dai, io sono ateo come te (e decisamente anticlericale), ma ‘ste affermazioni risparmiatele: non è vero che i cristiani di qui vorrebbero un clima del genere (forse qualche frangia di fanatici, ma in Italia davvero pochi). Oltretutto la gran parte dei sedicenti credenti sarebbe la prima a rimetterci parecchio… Certe affermazioni finiscono solo per screditare i non credenti agli occhi dei benpensantii. Non esageriamo! E non diamo materia facile ai cattotroll, eh!
Scusa, ma quando sento persone dire “provate voi a fare X in iran” dove X è qualsiasi starnuto contro il loro amico immaginario, mi viene l’acido.
e qui c’è stato un esempio palese di cosa accade realmente in iran. Esempio che tutte quelle persone si augurano.
Allora, mettiamola così: il messaggio di sopra è rivolto a tutti i cristiani che hanno pensato o detto “In iran queste cose non vengono permesse” riferendosi a qualsiasi iniziativa atea, dagli ateobus alla richiesta di togliere il crocifisso dagli uffici pubblici, alla semplice apostasia.
Secondo te, quanti ne prendo? Abbastanza?
Lo “sconosciuto” che ha accoltellato il giornalista , è stato probabilmente motivato dalla “fatwa”
emessa dall’ ayatollah, quindi ergo il colpevole è lui , sara’ mai condannato ???????
Esatto! Bisognerebbe lapidare il grande ayatollah Muhammad Fazel Lankaran.
In uno stato di diritto, laico e non confessionale, il pretaccio che emana una fatwa andrebbe processato per istigazione all’omicidio e adeguatamente punito.
si tutto giusto,però posso chiedervi di cominciare ad usare i termini adatti? imam non pretaccio,in questo caso.
Credo che un imam sia un prete musulmano così come un mullah è un prete musulmano sciita.
Mi pare che si tratti sempre di preti o sacerdoti.
Il vero volto dell’islam
Chi non ha previsto quello che sta succedendo in Egitto, in Libia e in Tunisia, chi pensava che in quei paesi si potesse instaurare un regime democratico, non conosce l’islam. Io lo conosco e infatti l’ho previsto. Se non ci credete, leggete il mio post “Dopo la primavera araba, l’estate islamica”. Troverete descritto in ogni particolare quello che sta succedendo adesso, se sarebbe più preciso parlare di autunno islamico.
“In un paese a maggioranza islamica, sono possibili soltanto due governi”,
avevo scritto.
“Una dittatura islamica o una dittatura militare per impedire una dittatura islamica.’ In alternativa, una guerra civile fra i due poteri.
Ed è precisamente quello che sta accadendo. La democrazia potete scordarvela.
Conosco l’islam perché ce l’ho in famiglia. Una parte della famiglia di mia madre vive in Turchia e si è convertita all’islam da prima di Ataturk e della sua rivoluzione laica. Una scelta dettata dalla convenienza, perché in realtà sono più atei di me. Ma fanno finta di essere musulmani perché a volte essere ebrei crea qualche problema.
Come dicevo, l’islam è una religione ma è anche un sistema di governo.
Il suo fine ultimo è la proclamazione della Sharia, il governo islamico. Non può tollerare nessun’altra forma di governo.
Così in un paese a maggioranza islamica ci sarà sempre uno zoccolo duro che vuole la sharia.
Ci sono anche nelle banlieues francesi, dove periodicamente si bruciano codici penali mentre il bigotto di turno proclama a gran voce che l’unica legge è quella di Allah, e dire che in Francia c’è soltanto il 5 per cento di islamici.
Figuratevi in Egitto, in Tunisia e in Libia, dove sono il 95 per cento.
Una comunità importante di islamici non avrà pace finché non sarà proclamata la Sharia. E’ totalitaria per natura, come lo erano i cristiani prima di venire ridimensionati dai laici. Per amore di pace, qualcuno di loro dirà che l’islam può convivere con la democrazia, ma sarà subito sopraffatto da chi definisce quell’islam bisounours, contrazione di bisou (bacetto) e nounours (orsacchiotto), come dire un’islam molle, smanceroso, smidollato. In effetti non ha torto. Chi ha un libro che gli ordina “sogozza gli infedeli ovunque si trovino”, come c’è scritto nel Corano, non può convivere con la democrazia. Se convive, tradisce la sua religione.
Questa è precisamente la tesi di chi sostiene che gli Stati laici vanno combattuti in ogni modo possibile e che tutti i mezzi sono buoni per proclamare la sharia. Questi bigotti, una quantità considerevole in ogni comunità musulmana, non sono mai stati sconfessati da nessuna autorità religiosa islamica, meno che mai dai barboni di al-Azhar che approvano ogni violenza purché si proclami la legge sacra. Su questo sono tutti d’accordo: sunniti, sciiti, salafiti, wahabiti. A volte si massacrano fra loro per avere il privilegio di proclamare la loro particolare versione della sharia, ma sul fine ultimo sono d’accordo.
Così smettiamo di fare gli struzzi, mettiamo da parte la correttezza politica e guardiamo in faccia la realtà.
Oggi l’islam è il massimo pericolo mondiale, come il nazismo negli anni Trenta.
Sto parlando dell’islam come ideologia politica che esce dalle moschee per diventare sistema di governo.
Dobbiamo combatterlo per tempo come non abbiamo fatto il nazismo,
nell’interesse nostro, degli arabi e di tutti gli sciagurati paesi dove questo orrore è al potere.
Dragor
(paperblog, 22 novembre 2011)
Cordiali saluti a tutti i liberi e laici
Marcus Prometheus.
Penso che tutte le grandi religioni del mondo: …
… cristianesimo, islamismo e comunismo,
siano, a un tempo false e dannose. Bertrand Russell
Accogliere solo i profughi laici dall’Islamismo Espellere tutti gli islamisti.
Combattere il masochismo antioccidentale, che mina liberta’ e democrazia.
I fondamentalisti (sopratutto islamici ma ce ne sono ) rispondono alle critiche con la violenza.
Le 3 religioni monoteiste sono caratterizzate da una forte intolleranza.
Criticare le loro idee significa attaccarli, si offendono profondamente e si vendicano.
Una persona abituata ad usare il cervello se subisce una critica riflette, poi anche se pensa che l’interlocutore sia nel torto accetta che qualcuno la possa pensare diversamente.
Molti credenti invece pensano di avere la verità assoluta quindi chi la pensa diversamente viene condannato. Non esiste possibilità di dialogo.
Tempo fa ho visto un documentario sul conflitto isdraele-palestinese, gli ebrei dicevano che quella era la loro terra perchè gli l’aveva data dio, gli islamici dicevano la stessa cosa. Ragionando così non possono far altro che ammazzarsi tra di loro.
Credere di possedere la verità assoluta porta a spegnere il cervello.