Giappone, condannato a morte capo-setta per attentato alla metropolitana di Tokyo

Si è concluso il processo al leader della setta giapponese Aum Shinrikyo, che nel 1995 organizzò un attentato col gas nervino nella metropolitana di Tokyo causando la morte di una dozzina di persone e l’intossicazione di diverse migliaia. Shoko Asahara, il capo del movimento religioso, è stato condannato a morte. Altri 189 membri di Aum Shinrikyo hanno subito un processo e 13 di questi sono stati condannati alla pena capitale, ma nonostante ciò la setta non è stata sciolta. Durante questi anni il gruppo si è riorganizzato in un’altra associazione, riporta Internazionale, chiamata Aleph. La nuova setta ha anche comprato un edificio di quattro piani a Tokyo nel 2010 e conta 1.300 affiliati in Giappone.

Valentino Salvatore

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16 commenti

Gianluca

Quasi 12 anni per terminare un processo? In Giappone? Ma come, mi sta cadendo un mito…

Francesco

Aum Shinrikyo ha dichiarato: devo riconoscere che gli attentati e’ meglio farli in Norvegia.

cartman666

il Giappone e’ un paese in cui le sette religiose sono piuttosto pericolose, quindi il fatto che ci siano pene cosi’ dure per questi fanatici, ivi compresa quella di morte, non mi rattrista per niente.

G.B.

Personalmente sono contrario alla condanna a morte. Tuttavia c’è una bella differenza fra condannare alla pena capitale gli autori di efferati omicidi e condannare gli omosessuali o le adultere o gli apostati. Nel primo caso, pur pensandola diversamenre, non mi sento di considerare incivile il paese che applica la pena di morte, nel secondo caso sì.
Sarebbe bene che anche i vari movimenti per l’abrogazione della condanna a morte tenessero presente questa differenza, non perchè non sia giusto opporsi sempre alla pena di morte, ma perchè può essere opportuno distinguere i diversi casi, anche per poter contare sul parziale appoggio di paesi come il Giappone e gli Stati Uniti.

Cla87

Conoscendo la mentalità giapponese, in un sondaggio di anni fa avevo letto che il 90% della popolazione era a favore dell’esistenza della pena capitale, non mi sorprende la condanna del capo della setta… non mi sorprende neppure la durata del processo visto che c’è in ballo la decisione di una pena così alta. Mi sorprende che la setta esista ancora e spero che i pazzi non ci siano più…

Giona sbattezzato

Esiste ancora, ma… 1300 affiliati e un palazzo di 4 piani? Praticamente sono 4 gatti miserabili, contano meno di niente.

Cla87

Sono comunque un gruppo di pazzi organizzati anche se in Giappone i pazzi isolati ci sono mi fanno meno paura di quelli organizzati.

Una nessuna centomila

Non sono d’accordo sul distinguo per la pena capitale. Se non si ritiene giusto uccidere un uomo questo deve valere per tutti, Stato compreso. Che poi non si partecipi emotivamente al lutto è un altro conto. In passato, e in alcuni paesi ancora oggi, esisteva la pena capitale per omosessuali e apostati, e buona parte della popolazione era (o è) d’accordo ritenendo “questi” delitti efferati. Anche se in Giappone il 90% della popolazione è favorevole, lo Stato deve fare proprio il punto di vista della maggioranza? Allora non lamentiamoci in Italia…

giulio

Io non sono aprioristicamente contro la pena capitale, secondo me c’è gente che la merita, e comunque può essere necessaria quando le pene detentive per quanto lunghe non sono credibili (ad esempio in tempo di guerra) oppure quando c’è l’esigenza di eliminare personaggi che vivi costituiscono un punto di riferimento per i loro sostenitori (ad esempio Saddam).
Il principio per cui io devo avere rispetto di qualcuno solo perchè appartiene alla mia stessa specie lo trovo un pregiudizio specista.

Laverdure

@Una

“Allora non lamentiamoci in Italia…”
Specialmente tenendo conto di quanto si legge sulla stampa quotidianamente:un esempio ?
Una folla di studenti ha manifestato dvanti al liceo dove insegna l’esimio prof Scattone,chiedendone l’allontanamento.per inciso si tratta dello stessoliceo dove studio la sua vittima,Marta Russo.
Per chi non ricordasse bene,si tratta di un personaggio che si mise a sparare dalle finestre della “Sapienza” con un’arma vera detenuta illegalmente,dopo aver annunciato per settimane
ai colleghi il suo desiderio di togliersi questo sfizio,uccidendo una ragazza che nemmeno conosceva.
I magistrati hanno considerato questa bella performance “omicidio colposo”,come se il colpo fosse partito da un’arma caduta accidentalmente al tirassegno,condannandolo a 5
anni di carcere,dei quali non ha scontato nemmeno un giorno.
Le critiche al verdetto si sono esaurite in meno di un giorno.
Il fatto che i padre,oltre che facoltoso fosse notoriamente ammanicato a partiti politici di sinistra e’ stato considerato un puro dettaglio.
E ora i genitori degli studenti ne prendono le difese,elogiando la sua professionalita’ e la sua “gentilezza”.( e forse apprezzandone la larghezza coi voti,chissa).
Evidetemente nessuno li ha mai informati che la principale caratteristica degli psicopatici omicidi e’ proprio quella di guadagnarsi la fiduca delle gente e delle vittime in particolare
ostentando modi estrememamente corretti e simpatici.
E’ l’ennesima conferma del principio che,a differenza dei singoli,un paese HA SEMPRE CIO’ CHE SI MERITA !!

Giona sbattezzato

Evidetemente nessuno ti ha mai informato che il processo per l’omicidio di Marta Russo è stato uno dei più scandalosi della storia e che polemiche a parte su come si sono svolte le indagini e il processo, non sei nemmeno aggiornato sulla sentenza che parla proprio di colpo accidentale, quindi il tuo “come se il colpo fosse partito” è completamente scorretto è fuorviante.
“Un paese ha sempre ciò che si merita”, che sciocchezze che dici.

Laverdure

@Giona

“Evidetemente nessuno ti ha mai informato che il processo per l’omicidio di Marta Russo è stato uno dei più scandalosi della storia …..”

Non credi che prima di scrivere una risposta ad un post faresti meglio a leggerlo,
possibimente fino alla fine ?
O e’ chiedere troppo ?

Paul Manoni

@Laverdure
Possiamo pure commentare criticamente la sentenza, le indagini fatte alla carlona o il sistema giustizia-Italia in generale. Possiamo anche essere d’accordo.
Ma dal momento in cui una corte ha espresso una sentenza definitiva, la legge prevede solo 5 anni di galera ed il condannato ha scontato e pagato il suo debito con la società, non vedo perchè non dovrebbe essere reinserito o svolgere il suo lavoro all’interno di quella scuola.
Se Scattone si e’ fatto solo mezza giornata di galera, o si e’ beccato solo 5 anni, il problema non e’ Scattone…Il problema semmai, e’ la giustizia.

Laverdure

@Paul Manoni
A quanto mi risulta il condannato non ha pagato proprio niente alla societa,in quanto
dopo la condanna non ha scontato un solo giorno di galera.
In compenso e’ assolutamente giustificato il dubbio che il suo facoltoso e ammanicato papa abbia pagato saporite mazzette ai magistrati in cambio di una sentenza “comprensiva”,come pure abbia facilitato parecchio il suo “reinserimento”.
O forse credi che un pregiudicato per omicidio trovi tanto facilmente un posto di insegnante di liceo,( o qualunqie altro posto decente,se e’ per questo)senza solide
raccomandazioni ?
Non m i stupirei nemmeno se quel “comitato”di genitori che ha preso le sue difese
fosse stato organizzato sapientemente,come tanti analoghi comitati in altri casi.
E i problema e’ben piu’ vasto della giustizia,il problema e’ la “bocca buona” degli italiani,capaci d ingollare allegramente le piu’ schifose indegnita nella totale indifferenza,salvo poi indignarsi a comando secondo la moda,magari per la scarcerazione di un criminale di guerra moribondo e decrepito e ormai totalmente inoffensivo:ricordate Kappler ?E ricordate le prodezze “scarceratorie di Corrado Carnevale ?

luigi

Io condannerei alla pena di morte chi compie efferati delitti. Invece si condannano a morte omosessuali,adultere e apostati. Ma il mondo va alla rovescia e continuiamo a mandarcelo! NON HO PIU’ PAROLE!

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