Su Vatican Insider è stata rilanciata in maniera trionfalistica la notizia di un rapporto sul numero di credenti nel mondo, lo Status of Global Mission 2011. Prima con un pezzo in cui si annuncia l’aumento dei cattolici, quindi un altro più dettagliato in cui si sostiene che gli atei sono in calo.
A guardare meglio, si tratta di una stima dei credenti nel mondo che prende in considerazione anche in non credenti elaborata in maniera grossolana, tra l’altro senza la ripartizione per stato. C’è persino una colonna che fornisce il numero di persone che entrerebbero o uscirebbero da una categoria ogni ora. La fonte è di parte, si tratta del centro missionario Protestant Center for Global Christianity presso il Gordon Conwell Theological Seminary, una istituzione evangelica. Basti confrontare due scarne tabelle che si trovano su internet riguardanti gli ultimi anni, rispettivamente il 2006 e il 2011, per notare discordanze ed errori. Leggiamo inoltre che i dati sono presi dalla World Christian Encyclopedia e dal World Christian Trends; per i cristiani poi si condisera una definizione “ampia” che somma arbitrariamente “coloro che si professano cristiani” e i supposti (visto che per definizione non si possono conoscere) “cripto-cristiani”. Non è poi molto chiara la distinzione tra “atei” e “non religiosi”.
Persino da parte cattolica sono arrivate critiche alle statistiche presentate dagli evangelici, in cui si fa notare ad esempio che l’aumento dei cristiani è da imputare quasi esclusivamente alla crescita demografica e che le conversioni incidono scarsamente. Si dice inoltre che i cattolici in realtà sono in calo sul totale della popolazione mondiale. La stima non sembra basarsi su ricerche sociologiche, anzi si pone in netto contrasto con la quasi totalità degli studi accademici su religione e non credenza, i quali rilevano appunto un generale aumento del numero dei non credenti nei Paesi occidentali. Anche in Italia, tra l’altro gli atei e gli agnostici sono in aumento, seppure in misura minore rispetto alle altre nazioni avanzate. Sul nostro sito abbiamo messo già in evidenza tra l’altro come le statitistiche sui cattolici fornite dalla Chiesa siano del tutto inattendibili.
L’elemento fondamentale su cui puntano certe statistiche apologetiche è piuttosto la natalità. E’ noto che i credenti fanno più figli degli atei e degli agnostici; d’altronde non è del tutto corretto inscrivere tra i credenti i figli di coppie credenti, ‘precettati’ nella confessione religiosa per il solo fatto di essere stati, ad esempio, battezzati.
Valentino Salvatore
Ho pensato le stesse cose quando ho letto l’articolo, erano tutti gongolanti ma ad una prima occhiata già si capiva che erano dati messi alla rinfusa. E la distinzione tra atei e non credenti è ridicola.
Arruolare un bambino ad una religione dovrebbe essere vietato come l’arruolameto di minorenni ai partiti politici.
Trovo arrogante e codardo mettere etichette religiose sulla pelle dei propri figli.
@ whichgood
“Arruolare un bambino ad una religione dovrebbe essere vietato come l’arruolameto di minorenni ai partiti politici.”
Diamo tempo al tempo. Ho 36 anni e quando andavo a scuola era considerato normale per l’insegnante prendere a schiaffi gli alunni. Perchè ora non lo si fa più? Perchè c’è la conspevolezza che il bambino ha diritto all’integrità fisica, come un domani TUTTI riconosceranno che un bambino ha diritto alla libertà di religione e nessuno si sognerà di crescere un figlio facendogli passare per fatti opinioni religiose. Del resto, nei secoli passati era considerato normale che gli uomini non fossero tutti uguali, che ci fossero schiavi e uomini liberi. Ma basta che certe idee comincino a circolare (tutti gli uomini hanno gli stessi diritti)… che si diffondono come un vaccino benefico a tutta l’umanità.
Sarò un utopista, ma guardo sempre a lungo termine, anche guardando indietro e vedendo da dove proveniamo…
vero
ma bisogna cominciare a dire in tanti cio’ che ha scritto whichgood
altrimenti il lungo termine sarà sempre più lungo
@ Roberto Grendene
“ma bisogna cominciare a dire in tanti cio’ che ha scritto whichgood
altrimenti il lungo termine sarà sempre più lungo”
Naturalmente. Io non perdo occasione per rimarcarlo ogni volta che se ne presenta l’opportunità.
il problema non è solo l’etichetta: il lavaggio del cervello lascia spesso tracce indelebili, anche se c’è da sperare sullo spirito critico e l’autonomia di pensiero in età della ragione che dipendono da tanti fattori: dalla maggiore o minore convinzione dei genitori, dall’efficacia educativa, dalla ricettività dei minori…io mi sono sganciata a 17 anni, altri prima, altri…mai 🙁
Comunque l’aumento dei non credenti non è condizione sufficiente per prospettare una società più civile: l’autoritarismo, il paternalismo, l’opportunismo, il confessionalismo alligna anche tra costoro, basta pensare a tutti gli atei più o meno devoti, diffusi anche tra i nostri politici che vanno a bracetto con le gerarchie vaticane; ergo: queste stime, più o meno fondate, lasciano il tempo che trovano e non mi dicono niente riguardo l’aumento del tasso di laicità, da cui dipende legittimità e piena cittadinanza alla non credenza, nonchè fine dei privilegi alle religioni
D’altronde, se si bevono la fiction della bibbia e del vangelo, non è sorprendente che si fidino di statistiche scritte a cazzo di cane.
Saper distinguere il vero, dal falso, il certo dal dubbio, verificare le informazioni… non è la dote che mi aspetto di trovare nel “Vatican insider”, né in alcuno dei suoi (tre?) lettori!
l’altro giorno in macchina ascoltavo alla radio la trasmissione “il ruggito del coniglio”.
non era in onda da studio ma da qualche luogo di roma.
uno dei sondaggi fra il pubblico in sala, in tema con il tenore goliardico e scanzonato della trasmissione, è stato: “gente… vi fidate del vostro parroco?”.
il risultato fu una prevalenza di no con stupore, più di circostanza, dei conduttori.
seguiva quindi una successiva indagine con intervista fra gli estensori del “no”, i quali candidamente affermavano compatti di non fidarsi del parroco semplicemente perché non lo conoscevano, ammettendo praticamente di non frequentare chiese e messe da tempo immemorabile.
in pratica un sondaggio in diretta e spontaneo che acclarava come ormai i frequentatori di messe e funzioni religiose “a roma” siano ampiamente al di sotto del 50×100.
gli intervistati avevano un età fra i 20 e 50. tutti i no provenivano da persone oltre i 40 e
solo due ragazze giovani, ammettevano di conoscere il parroco e di fidarsi di lui.
il campione era assolutamente casuale e quindi rappresentativo.
a quelli che si “fidavano” vorrei chiedere se lascierebbero i loro figli piccoli da soli con il parroco per un’intera giornata…
non credo che alla radiorai, anche se in in una trasmissione chiaramente leggera, si possa lontanamente pensare di poter rivolgere esplicitamente a chicchessia una domanda del tipo …
“vi fidereste a lasciare i vostri figli da soli con il vostro parroco…per più di 5 minuti?”
però è un’ottima domanda da rivolgere a tutti cattolici che frequentano il sito 😀 😀
Stamattina, sempre sul ruggito e anche oggi con il pubblico (“coniglio in camera”, sono meravigliosi), hanno chiesto ai presenti se loro seguirebbero l’attuale moda in UK che pare sia sposarsi in campagna, fra le mucche. A un ragazzo che ha risposto di sì è stato chiesto perché, e lui ha risposto, testualmente: “pur di non avere niente a che fare con i preti, vale qualsiasi cosa”. Mi sono fatta una gran bella risata 🙂 Comunque non è la prima volta che sento qualcosa in queste linee, i ragazzi sono geniali ma altrettanto in gamba è il loro pubblico, e di commenti così mezzo aspretti contro la chiesa ne ho sentiti altri.
Non dimentichiamo che lo stesso “Vatican Insider” mostra ancora un articolo in cui si confondono preti gay e pedofili…
Poi questa “ricerca” è evidentemente fatta da degli ignoranti: da 3 punti-dati estrapolano tendenze e le proiettano per 15 anni. Sono capaci tutti così.
riguardo l’articolo di Vatican Insider vorrei chiarire che non è stato sicuramente scritto da ignoranti ma PER ignoranti. E’ un metodo impiegato dal marketing: far assimilare una cosa con il nome di un’altra per snaturarla del vero significato.
Concordo e mi sembra di aver postato già commenti simili di recente.
La tattica, soprattutto ultimamente, e’ quella di “cambiare” il significato di concetti e parole, al fine di ottenere una modifica della situazione per proprio vantaggio.
Insomma, il più classico dei “rigiramenti di frittate”. 😉
hai presente il famoso grafico che dimostra l’inequivocabile relazione tra riscaldamento globale e numero di pirati?
Lo adoro 😀
Quindi da che età in poi un essere umano battezzato è idoneo, secondo voi, a essere conteggiato nelle statistiche riguardanti il numero di cristiani in una data Nazione?
Che un neonato venga battezzato non dice molto su quello che penserà 10 o 20 anni dopo. Tra l’altro non ovunque esiste lo sbattezzo. Bisogna fare dei sondaggi ed estrapolare i dati con metodi un po’ più affidabili di “i figli di cristiani sono cristiani punto”.
(Ovviamente è sbagliato anche anche assumere a priori che i figli degli atei saranno adulti atei)
I bambini non appartengono a nessuna religione solo perchè gli mettete il bollino sopra.
Anche la mia tartaruga è cattolica perchè gli è caduta del acqua benedetta sopra.
Io sono stato battezzato, come i miei fratelli, mia moglie, il mio migliore amico…
Nessuno dei quali credente.
Il conteggio andrebbe fatto solo ed esclusivamente al censimento, per contare chi si definisce cristiano, e nelle chiese la domenica per vedere chi è davvero praticante.
A prescindere dall’età.
Tra l’altro io, fanatico 🙂 mi sono ‘sbattezzato’.
Mica per quello esco dalle loro statistiche, perché il mio certificato di battesimo è ancora li.
Certo: c’è scritto in calce che “in data … ha espresso la volontà di non essere considerato parte della chiesa…”;
certo: in premio ho ricevuto la scomunica :D.
Ma il certificato resta li, nella contabilità tarocca della parrocchia e della chiesa.
Per le statistiche il battesimo non dovrebbe valere. Al massimo può indicare la fede dei genitori.
(E anche lì… sono stato invitato ad un battesimo del figlio di un ateo ed un’ebrea!).
cioè uno era Ateo e l’altra era Ebrea ed hanno battezzato il figli :O ma che senso ha?
L’essere umano dovrebbe decidere volontariamente da maggiorenne se battezzarsi.
I battezzi “imposti” non hanno alcun senso. Non è detto che una persona solo perchè è nata da genitori che professano una determinata fede condivida le stesse idee dei genitori.
E come se ad esempio alla nascita mio padre mi avesse iscritto al club “Amici Cacciatori” quando poi io sono contrario o indifferente a tale pratica.
Semplicemente non dovrebbe essere utilizzato l’elenco dei battezzati per definire l’appartenenza ad una religione perchè non fornisce dati veritieri e perchè è gestito dalla parte in causa, non da terzi, senza, quindi, possibilità di controllo. Ho visto certe volte identificare a fini statistici interi popoli o etnie con la religione di maggioranza: inoltre qual’è la validità dei dati di paesi sottosviluppati dove spesso non sanno neanche quando sono nati. Fino a pochi anni fa in molte nazioni certe religioni erano religioni di stato e, quindi, non ci si poteva neanche porre il problema di non battezzarsi: se aggiungiamo i fenomeni di conformismo sociale ci rendiamo conto che è solo da poco e con molta fatica che nelle nazioni più evolute è entrato in gioco il concetto di libera scelta, figuriamoci per le altre. E dove esistono sviluppo e statistiche affidabili le religioni sono in calo.
In Germania ed Austria il numero dei fedeli è definito dall’elenco degli iscritti alla Kirchensteuer che è differente da quello dei battezzati e che prevede una conferma ai 14 anni.
Le statistiche dovrebbero essere gestite da un ente terzo, tipo ISTAT in Italia, e basate su ciò che le persone dichiarano (col censimento si è persa una buona occasione): certo, resta il problema per i bambini che essendo al di sotto dell’età del consenso vengono conteggiati se battezzati, anche se ciò non dice nulla su ciò che saranno in futuro. E nel caso dei matrimoni misti considerare dei bambini appartenenti ad una religione solo per il battesimo è indubbiamente una forzatura.
Marco
Praticamente mai, perché se un individuo a diciott’anni è ancora cattolico bisognerebbe fargli un test per stabilire quanto è stato condizionato in quindici anni di lavaggio del cervello.
Basterebbe conteggiare il numero effettivo di persone che versano lo 8×1000 alla chiesa oppure fare un censimento religioso.
Il battesimo in se per se non vuol dire nulla. Ci sono milioni di battezzati che son poi diventati atei, agnostici oppure si sono convertiti ad altra religione… tutta questa enorme massa di persone viene conteggiata come “cattolica”.
@Marco
Magari bisognerebbe inserire nei censimenti, delle chiare voci che richiamino all’appartenenza religiosa e confrontarle con altre che richiamino la frequenza di partecipazioni alle iniziative religiose.
Non dirmi che un individuo che và a messa solo quando un familiare o un amico muore, o quando deve festeggiare matrimoni e cresime, e’ da considerarsi credente o fedele, perchè sarebbe una grossa baggianata. Bisognerebbe pertanto distinguere una volta per tutte, ciò che viene fatto per “tradizione” e “fede”…Perchè la prima non implica certo l’altra.
Ma che è, una gara a chi ce l’ha più lungo?
@ Andrea
Non saprei, potrebbe esserlo se chi ritiene di averlo più lungo in questo modo legittima privilegi…
I cristiani fanno più figli, che poi diventano atei.
Every sperm is sacred
Every sperm is great
If a sperm is wasted
God gets quite irate
(da Il senso della vita /monty python)
🙂
http://www.dailymotion.com/video/x1s5xj_monty-python-the-meaning-of-life-sp_shortfilms#rel-page-11
🙂 🙂
Si, mi suonano esattamente come i fanta-sondaggi di Berlusconi..
Se vivessimo in una vera democrazia laica, non ci sarebbe nessun problema riguardo all’essere in maggioranza o meno, da una parte e dall’altra.
Scorporano e accorpano i numeri sempre come più gli fa comodo, è la stessa cosa per cui sonno tutti cattolici quanto gli fa comodo dire di essere la maggioranza assoluta, quando poi invece gli fai notare le incongruenza che ci stanno in questo allargato mondo cattolico invece conteggino soltanto i “veri” cattolici.
Anni fa Famiglia Cristiana lanciò un sondaggio su chi fosse il personaggio più amato del Vangelo; indovinate chi vinse, sì lui proprio Giuda. Dopo naturalmente vedendo tale risultato, la redazione della sopraccitata rivista riformulò il sondaggio in modo da non ottenere di nuovo sorprese poco gradite da loro.
Questo in effetti è vero. Nelle comunità cristiane di base e sopra-tutto in movimenti come C.L., uno dei testi più letti è il vangelo di Giuda. Lo so per esperienza diretta. Come farà questo povero pontefice con dei movimenti pieni di Manichei moderni?
Mi sembra poco credibile: come fa a essere Giuda il personaggio più amato da un credente?
da un credente cattolico vero, non può, da un cattolico “all’acqua di rose”, o “all’italiana”, come si suol dire, può esserlo eccome….la cosa che sconcerta non è che per la maggior parte dei credenti il preferito sia giuda, è che lo sia per la maggioranza dei lettori di FC (che sono mediamente apparteneti alla categoria dei bigottoni, quindi capacissimi di mentire pur di apparire “cattolici DOC”)…..
ma porco Giuda, sei un uomo di poca fede !
🙂
Scusate ma cosa pretendete da loro, se non si basassero su fonti non attendibili (i vangeli) non esisterebbe neanche la cristianita’.
Senza una chiara distinzione tra romani cattolici e cristiani evangelici per me la cosa non sta in piedi, non è seria, è illeggibile.
Lo sanno anche i bambini che un cristiano evangelico non è uguale a un cattolico (romano).
Un battezzato romano cattolico non si può considerare un cristiano, neanche sul piano culturale od etnico.
Certo che un cattolico e’ anche cristiano! Mentre non e’ vero il contrario (un cristiano non e’ detto che sia cattolico).
No, un cattolico non può mai dirsi cristiano, lo insegna la storia magistra vitae… di cui Napolitano si è già dimenticato: dementia senile?
Di nuovo…in termini tecnici, cristiano è chi ammette la divinità di Gesù; se a ti risulta che i cattolici la neghino, a me no.
Se poi, si da al termine cristiano una valenza etica positiva e ci si scanna su chi sia il ‘vero cristiano’, be…sono beghe che interessano i religiosi.
La Chiesa cattolica (dal greco: καθολικός, katholikòs, cioè “universale”) è la Chiesa cristiana che riconosce il primato di autorità al vescovo di Roma, in quanto, secondo la fede cattolica, successore dell’apostolo Pietro sulla cattedra di Roma. (wikipedia)
Che poi la CC non segua gli insegnamenti di cristo perche’ interpreta i vangeli un po’ come le pare e’ un problema interno di cui, sinceramente, mi infischio.
@ Fri
e fai male ad infischiartene, perche` poi con chiara evidenza poi le cose vanno come vanno.
Il tuo infischiartene somiglia molto al “me ne frego” mussoliniano.
L’unica pregio e` la sincerita`, la quale pero` in queste cose non e` sufficiente a risolvere i problemi, ma puo` essere solo un punto di partenza.
La cattolicita` (romana) con la cristianita` (evangelica) non centra nulla, non c’azzecca.
In prospettiva futura (dunque non parlo di oggi, ma di un domani abbastanza vicino) secondo me sono due le religioni più pericolose: l’islam e gli evangelici americani.
Non voglio sottovalutare la CCAR, ma, fermo restando il discorso dei soldi e dei privilegi, a gran parte dei cattolici odierni difetta quella seria ed aggressiva convinzione, io direi fanatismo (quello per cui si sacrifica molto di se stessi in nome della ‘causa’), che alimenta queste due correnti, peraltro in forte antagonismo tra loro.
Gli evangelici americani (e non solo quelli americani) sono infatti quelli che hanno sconfitto i clericofascismi e nazismi e che hanno contrastato il comunismo reale.
In verità, nelle truppe americane c’erano religiosi di tutte le religioni e atei.
Per il resto, parlando di evangelici americani, e per precisione di cristiani rinati (io di quelli parlavo e se sono stato impreciso mi scuso), sono quelli che negano l’evoluzione, che propongono la guerra di civiltà, e tante altre amenità che sappiamo.
Fascisti anche loro.
Certamente, proprio perché gli USA sono una nazione non clericale e non confessionale, in virtù della cultura evangelica con la quale sono stati fondati.
Questo è altro discorso (e comunque io sapevo, ma posso sbagliare, che molti padri fondatori fossero deisti filosofici e non religiosi in senso stretto); ciò non toglie che i cristiani rinati della Palin, che appartengono alla galassia evangelica (che poi siano o non siano veri evangelici è problema non mio, così sono classificati anche dentro l’evangelismo, almeno a quel che so; poi se ci sono smentite felice di apprenderle), siano pericolosi fondamentalisti, omofobi, antiscientisti e guerrafondai.
Per gli evangelici come i valdei, massimo rispetto per il passato e per il presente, almeno secondo me.
Comunque sia un cristiano evangelico non pone mai l’intolleranza ed il fascismo a fondamento della sua fede, come al contrario i cattolici romani sono indotti a fare.
Insomma…per gli evangelici born again di cui parlavamo, sembrerebbe proprio l’esatto contrario del tuo assunto.
Certamente la verità a voi atei fa molto male
un ateo e` migliore di un cattolico, perche` conosce la verita`, mentre un cattolico e` insensibile, non sente il male
dì la verità, ale, tu non vieni qua per cacciare…… (+10 punti a chi riconosce la citazione di quale barzelletta 😉 )
Dev’essere per quello che quanto maggiore è l’istruzione tanto maggiore è l’ateismo, perché la verità ci fa tanto male.