Don Luigi Verzè, dopo le polemiche di questi mesi intorno alla crisi dell’ospedale San Raffaele e alle inchieste che ne stanno coinvolgendo alcuni nomi (lui compreso), ha deciso di uscire allo scoperto, con una lettera. Il responsabile della Fondazione Monte Tabor si paragona a Gesù, “calunniato e condannato alla croce”. Non leggeva da tempo la stampa che lo riguarda, ma per salvaguardare l’immagine dei suoi collaboratori, racconta la sua versione. Un’apologia, in cui dice di aver trovato “il mondo assistenziale” con “cameroni di 30-40 letti, spesso sgangherati, senza servizi”. “Solo i ricchi potevano accedere alle case di cura private, tenute soprattutto da religiosi”, ammette. E per cambiare il sistema ha deciso di “imitare Cristo Gesù che guariva tutti senza aspettare un grazie”.
Rassicura che, nonostante il miliardo e mezzo di debiti e il possibile conflitto d’interessi nello stesso piano di salvataggio, “il San Raffaele non è fallito” perché “è stato messo sotto la protezione del Vaticano e della Giustizia”. E’ recente tra l’altro la notizia della riapertura del concordato preventivo, per cercare nuovi finanziatori. Sull’aereo privato, minimizza: “Mario Cal, mio vice presidente esecutivo” – tra partentesi, morto suicida allo scoppiare dello scandalo – “mi propose di acquistarlo per risparmiare tempo e fatiche” per i frequenti viaggi.
E si assume tutta la responsabilità: “del San Raffaele, quindi, sono stato e sono io l’ispiratore; tutto quanto è stato necessario per la realizzazione di questa opera nella aspirazione alla ottimalità in ciascuno dei suoi versanti risale a me”. “Non so come Mario Cal abbia gestito nei particolari la sua funzione”, puntualizza, “ma escludo che abbia agito nel suo personale interesse”. “Comunque mi assumo tutta la responsabilità di quanto è stato compiuto nella superiore finalità dell’Uomo realizzata dal San Raffaele”, chiarisce.
Quindi con la lettera si “offre al giudizio di tutti”, sia della giustizia, sia dell’opinione pubblica: “rivendico l’intera responsabilità morale e giuridica di quanto avvenuto per il San Raffaele”. “Ora so cosa significa essere con Cristo tempestato da insulti, sulla croce”, conclude.
Ma la lettera fornisce una versione molto edulcorata dei fatti emersi e tralascia molti elementi. Basti pensare, da ultime, le intercettazioni che riguardano proprio don Verzè, i fondi neri per decine di milioni, la sua gestione dell’ospedale, nonché l’operato del mediatore Pierangelo Daccò. Una lettera, quella diffusa da don Luigi Verzè, che a ben vedere fornisce una versione parziale, edulcorata e idealizzata dei fatti che coinvolgono il San Raffaele.
Valentino Salvatore
“don Verzè, si legge nelle intercettazioni, chiede proprio all’ing. Roma di sabotare l’impianto elettrico delle strutture sportive. Strutture che nel 2005 e nel 2006 sono state danneggiate da incendi dolosi, che avevano causato uno stop.”
http://www.uaar.it/news/2011/11/28/san-raffaele-don-verze-contro-impianti-sportivi-aiuto-dal-sismi-e-sabotaggio/
Don Verzè imitava Cristo anche in questo, oppure all’epoca, gli ex direttori del Sismi e generali della Guardia di Finanza, non erano del tutto disponibili a fare ispezioni fiscali su richiesta!?
Don Luigi Verzè ci sta davvero dicendo che la storia di Cristo in croce è come la sua?
No, sta dicendo che se Cristo si fosse comportato come lui, non sarebbe finito in croce, ma su un aereo.
la giustificazione per l’aereo privato è oggettivamente ridicola
ma io leggo proprio che Verzé afferma che Gesù era come lui
Gesù, quando si presentavano gli esattori dell’Impero, aveva detto:”Date a Cesare, ecc, ecc”. Questo qui invece, non e’ altro che il mandante degli “esattori”!!…Come nel caso di Pollari che doveva fare controlli fiscali, evidentemente. 😉
Io interpreto così:
io, don Verzè, sono il responsabile unico, processate solo me perchè gli altri hanno solo eseguito miei ordini; tanto io ho oltre 90 anni e l’eventuale processo a mio carico non comincerà nemmeno, nella peggiore delle ipotesi si concluderà prima della sentenza di primo grado.
Per quanto riguarda il paragone con Cristo, evito di commentare.
Adesso vuole anche fare il martire. Buffone!
tipico della chiesa: prima fanno i peggiori criminali della storia e poi, una volta beccati, si danno per martiri e vittime…..
Tipico atteggiamento del pretume di santa romana chiesa, che quando viene beccato con le mani nella marmellata fa la vittima sacrificale. In galera e buttare la chiave!
“Sono come Cristo in croce”
Sicuramente se avesse fatto queste cose durante l’impero Romano lo avrebbero gia’ crocifisso, ai tempi le condanne per certi crimini erano quelle.
Don Verzè è il tipico alto prelato secondo cui commettere reati non vuol dire risponderne davanti alla legge, ma ne rispondono solo davanti a dio. si paragona addirittura a gesu ,ma chi si crede di essere il nuovo messia .speriamo solo che i cattolici impegnati in questo momento a salvare Litalia non siano come lui ,ma visto quello che hanno combinato in qusti ultimi quaranta anni sono molto pessimista.
E poi dicono che quelli che bestemmiano siamo noi, paragonarsi a Cristo in croce … bah
Appunto, paragonarsi a Cristo sarebbe una bestemmia anche se fosse innocente. Figuriamoci con il carico di responsabilità e di “peccati”, anzi, di reati, che stanno emergendo. Queste sono le bestemmie che la Chiesa dovrebbe condannare con la scomunica. Ma sono in troppi, nelle alte sfere, che si scordano del comandamento “Non nominare il nome di dio invano”… e pure di tanti altri del decalogo.
Ricordo che anche Pacciani, al processo, disse qualcosa di molto simile.
Dichiarò: -Sono innocente come Dio sulla croce-.
Credo che il commento possa finire qua.
Verzè come cristo in croce ?.
Vuol dire che ha rubato e storco al miglior stile mafioso per proteggere noi ?.
” Ora so cosa significa essere con Cristo tempestato da insulti, sulla croce”
ma… se si assume tutta la responsabilità, non dovrebbe considerarsi colpevole?, o forse intende dire che anche cristo era un ladro mafioso ?
Più che a Cristo dovrebbe paragonarsi a uno dei ladroni.
Per l’entità dell’estorto, direi, piuttosto, a N-ladroni (i due laterali non reggono certo al paragone)…
Si permette di spararle grosse e cerca di assumersi tutte le responsabilità perché sa che a 93 anni non si va in galera… e cosa gli resta di meglio del vittimismo?
Non si può nemmeno dire che abbia faccia come il cuIo: un cuIo normale arrossirebbe nel dire certe mascaIzonate.
Per fortuna che non parlano gli uaarini e i loro familiari che dal San Raffaele hanno solo ricevuto del bene. E anche tanto.
a cui è stato fatto pagare però 100 volte tanto, visto che il san raffaele è stato mandato avanti con soldi PUBBLICI creando un buco GRANDE COME UNA FINANZIARIA, soldi che SONO STATI USATI PER TUTTO TRANNE CHE PER DARE UN SERVIZIO ONESTO ALLA GENTE.
in parole povere il tuo discorso è come “non potete prendervela con la mafia perchè costringe le persone a pagare il pizzo: vi ha costretti a pagare migliaia di euro in cambio della loro protezione, ma almeno grazie alla loro protezione nessuno vi assalta i negozi”….
re di chiappe, nemmeno tu arrossisci.
@ nightshade90 e Diocleziano
Evidentemente non siete stati pazienti del San Raffaele, né voi né i vostri familiari. Perché altrimenti non parlereste così.
Ad ogni modo avreste bisogno di un intervento chirurgico per rimettere a posto il vostro buco del cou lo. Che uno scherzo della natura ve lo ha messo a posto della bocca.
@Redicoppe72
Non capisco l’implicazione:
Il fatto che un ospedale faccia il suo dovere giustifica il suo fondatore/azionista in caso di bancarotta fraudolenta?
Per redicoppe72
“Per fortuna che non parlano gli uaarini ……”
Potresti portare delle prove per avvalorare questa tua affermazione?
@duedipippe
sono figlio di medici, non del san raffaele ma che quell’ospedale lo conoscono bene.
fidati se ti dico che
1 in quell’ospedale, per ordine di verzè, si facevano spesso operazioni chilurgiche INUTILI al solo fine di ottenere romborsi. questo NON E’ fare il bene del paziente.
2 fosse anche stato il servizio migliore del mondo, QUEL SERVIZIO VENIVA COMUNQUE PAGATO DALLO STATO 100 VOLTE IL SUO VALORE, grazie ai giri di don verzè. non è che se la mafia mi costringe a comprare la sua farina di finissima qualità, fosse anche la migliore del mondo, e me la fà pagare come se fosse oro zecchino, allora la mafia è buona e giusta…..
@ nightshade90
Credo in te
Don Verzè Santo subito !
Sì, ma solo dopo il martirio.
[…] « Don Verzè: “Sono come Cristo in croce, mi assumo tutta la responsabilità sul San Raffaele… […]
Sulla Repubblica di oggi Francesco Merlo racconta una storia un po’ diversa di questo sedicente imitatore di Cristo. Non a caso era quello che pre-assolveva lo psiconano piduista erotomane e gli diceva di fare tranquillamente la comunione, nonchè quello che ha raccomandato quella splendida persona della Minetti al pio Formigoni per la sua famigerata lista raccolta con firme false. Tutto si tiene!
Un ladro e buffone che si paragona a cristo ,,, i cattolici sarebbero i primi a doversi indignare.
Questo prete sa che può farlo perchè rimarrà impunito, è troppo vecchio per un soggiorno nelle patrie galere, quello che ci vorrebbe invece per lui e per tutti i suoi colleghi di congrega.
“mi assumo tutta la responsabilità di quanto è stato compiuto”. Bene, confessi e varchi la soglia di S. Vittore. A mai più risentirci.
“….varchi la soglia di S.Vittore” e che qualcuno gli offra un caffè alla ” Sindona”.
… ricavandone poi la… sacra sindone (così non si sente nemmeno sminuito)
forse voleva dire come Craxi? non è che ora si rifugia in vaticano e il suo mentore (il nano n.d.a.) lo santifica? tanto tra b e b16 non c’è nessuna differenza
Si sente simile a cristo solo perchè ha imparato a fare la cresta.
[…] recentemente pubblicate, risalenti al 2005-2006, si apprende don Luigi Verzè non solo si sarebbe attivato con metodi ben poco ortodossi per riacquisire la disponibilità di terreni concessi per impianti sportivi, ma avrebbe chiesto […]
Don Verzè: “Sono come Cristo in croce”.
Circondato solo da ladroni
Gli amici della censura e della blasfemia non hanno nulla da eccepire quando, con un gesto di estrema umiltà, il nome del cristo viene usato come una puttana?
O il porporato di turno apparirà sui media a contestualizzare la metafora?
Diletti figliuoli
Non è questione di galera o non galera , di diavolo e di acquasanta.
Da questi altarini scoperti risulta, una volta di più, che Loro (ma per Loro non intendo solo la CCAR) hanno in mano TUTTO.
Respiriamo , mangiamo, lavoriamo, quando lavoriamo, con il loro permesso.
Gli oppositori di sua Quiddità fanno i girotondi; inneggiano al castigamatti di turno; scrivono di Sodome e Gomorre, ma la sostanza non cambia.
Il ritratto del buon pastore presentatoci dal più autorevole giornale del padronato ha qualcosa di epico; fossi il buon pastore in questione me ne sentirei lusingato.
Anche la metafora cristologica può contenere un’affermazione di onnipotenza : Cristo viene messo in croce , ma alla fine , come tutti sanno, trionfa ( e grazie al 🙂 )
Seguendo l’aureo principio del “vergogniamoci per loro: magari vorrebbero, ma proprio non possono”, lascerei da parte il pur sugoso resto e mi concentrerei sul fatto che Verzè non è nuovo a simili esternazioni. Quel “sono come Cristo in croce” va infatti “contestualizzato” anch’esso: va messo insieme al paragone (per contrasto) che seppe fare, sulle ceneri fumanti dell’Aquila, fra la Veronica della sindone, ai piedi di Cristo, e Veronica Lario, colpevolmente non genuflessa all’Unto, ma sua rea nemica – è possibile verificare la storicità del tutto, così perfettamente in sintonia col profilo antropologico, stilistico e criminale di questa sinistra e squallida figura di prete e di prete mafioso.
Ma spedirlo a lavorare nei campi o a fare il missionario? Bah questa gente che si crede chissà chi…
Il paragone più calzante sarebbe stato piuttosto con BARABBA …
sti cazzi addirittura si paragona al figlio del capo!! beh berlusca docet no? anche lui si disse gesù cristo, il migliore premier degli ultimi 150 anni!
Don Verzè: “Sono come Cristo in croce, sono in punto di morte e pure continuo a dire caxxate”