Nel corso dell’annuale assemblea internazionale, svoltasi a Dakar, le associazioni impegnate sul tema della pianificazione familiare hanno adottato una dichiarazione in cui affermano che, nonostante gli impegni sosttoscritti con la Convenzione ONU per l’eliminazione di tutte le forme di discriminazione nei confronti delle donne (1979), nella Conferenza del Cairo (1994) e con i Millennium Development Goals (da conseguire, in teoria, entro il 2015), nonché in altre conferenze internazionali sulle donne, “ogni anno vengono praticati ventidue milioni di aborti insicuri, contribuendo ad alti tassi di mortalità e morbilità materna. Ognuna di queste morti e disabilità è inaccettabile e si può prevenire”. L’aborto, continua la dichiarazione, “è stato sistematicamente trascurato in molte strategie e in molti programmi concernenti la salute e i diritti sessuali e riproduttivi. Chiediamo pertanto che un’assistenza all’aborto di alta qualità, accessibile e affidabile sia garantita a livello mondiale a ogni donna e in ogni programma di questo tipo”.
Raffaele Carcano
Inutile girarci intorno, l’aborto “sicuro” non esiste. Se si vogliono prevenire la mortalità e morbilità materna, occorre quanto meno portare a termine la gravidanza.
E da quando una gravidanza portata a termine è più sicura di una interrotta?
Non capisco il senso di questo intervento.
da sempre
@Nicola
Mai sentito parlare di donne morte durante il parto?
O viceversa?
Eppure è una cosa così comune…
L’aborto comporta la soppressione di una Vita. Nella maggioranza dei casi di mortalità materna la vita del feto non è compromessa. In tutti questi casi con l’aborto equivale a decidere di sopprimere una vita e di preservarne un’altra.
Ma è una decisione contro natura perche’, tra un organismo in atto (madre) e uno in potenza (feto), la “natura” scommette -giustamente- sull’organismo in potenza. Chissà perché.
Si Nicola, la madonna e’ rimasta vergine dopo il parto, Gesu’ era il figlio di dio ed e’ risorto dopo la morte e bla, bla, bla, bla, bla…….
anche prendere un aereo mi pare sia “contro natura”…
il battito di mani comporta la soppressione di una vita (moltissime a dire il vero), vuoi vietare a tutti di battere le mani?
Negli aborti spontanei, assai frequenti, la natura mi sembra scommetta sulla donna.
Nicola torna nella caverna.
gli aborti spontanei sono spontanei, non c’è altro da dire. l’aborto indotto invece sopprime artificialmente una vita umana, decisione arbitraria e contraria al senso stesso della natura, cioè tendenzialmente di fare figli e prolungare la vita stessa, anche al netto di trascurabili rami secchi del disegno naturale (aborti spontanei, mortalità infantile, sterilità)
la questione rimane semplice…
quello che accade nel corpo tuo lo gestisci tu e fin qui siamo d’accordo… quello che accade nel corpo mio lo gestisco io.. e fin qui dovremmo essere d’accordo.
nel momento che io commetto un errore, cioè rimango incinta, ma non voglio ne avere un bambino e ne affrontare una gravidanza…
ho il sacrosanto diritto di fare quello che cavolo mi pare, se scelgo di interrompere la gravidanza nei limiti che la legge mi consente e nei limiti che l’etica mi consente, lo faccio e a te non te ne deve fregare niente..
se volete fare figli fateli fare alle vostre donne, ma non vi azzardate a farvi i cavoli degli altri.
Non cambia il fatto che la tua teoria sulla “scelta” della natura sia sbagliata.
E infatti non c’è altro da dire.
@Nicola
Vogliamo ragionare per atto e potenza?
d’accordo:
Urge forse ricordarti che qualunque essere vivente è defunto in potenza?
Puoi uccidere un morto?
Secondo la tua logica uccidere X in potenza è più grave che uccidere X in atto. Bene, ma stante l’ovvietà cui sopra, puoi uccidere un morto in potenza?
No: e allora cui prodest?
Riguardo il contro natura, secondo la stessa logica la stessa medicina è contro natura dacché prolunga oltre il limite naturale la mortalità.
Che si fa? Si smette di andar dal medico?
@Agita : sbagliata non direi: l’umanità è andata avanti tranquillamente per svariati millenni senza aver dover di praticare alcun controllo delle nascite.
“l’umanità è andata avanti tranquillamente per svariati millenni senza aver dover di praticare alcun controllo delle nascite”
Quasi tutte le societa’ del passato hanno praticato in un modo o nell’altro il controllo delle nascite. I nativi americani, solo per citarne una, usavano un’erba che induceva contrazioni causando l’aborto oppure praticavano l’astinenza nei periodi piu’ fertili.
@nicola
1 tanto tranquillamente non direi: in assenza di controllo delle nascite operato dall’uomo, ci pensava la natura a farlo con morti infantili e di parto andemiche ed epidemie e carestie fin troppo ricorrenti. ed immagino che tu sappia che vedere la famiglia sterminata dalla peste o dalla fame sia un tantino peggio che essere costretti a fare non più di 2 figli. la natura ha il suo modo per mantenere l’equilibrio tra risorse e popolazione, ma la natura non usa modi gentili e gradevoli per farlo….e quando l’equilibrio viene rotto perchè si scopre come aggirare un metodo della natura (ad esempio perchè si scopre come evitare le morti infanti, di parto e le epidemie), ce n’è sempre in serbo uno ben peggiore…..non si scappa alla legge di malthus: o si ha una popolazione proporzionale alla quantità di risorse (e quindi anche con una crescita proprozionale a quella delle risorse), o si arriva al punto in cui ci pensano carestie e guerre per le risorse a riabbasssare di brutto la popolazione……
2 l’umanità non ha mai avuto una popolazione neanche lontanamente paragonabile a quell di ora: i centinaia di milioni a dir tanto di qualche secolo fà contro gli oltre 7 miliardi di persone di oggi. direi che l’argomento “siamo andati perfettamente avanti senza controllo delle nascite per millenni, possimo continuare a farlo” cade immediatamente davanti ad una simile considerazione
Nicola ti sei mai battuto contro la pena di morte come ti batti contro l’aborto?
Scusami la presunzione, ma credo di no! Come la stragrande maggioranza degli antiabortisti.
Mi spiace qui cade la vostra credibilità sul concetto di “Vita”. La vostra è solo ideologica demagogia.
Questione di priorità: pene di morte, 5mila annue. Aborti, 50 milioni annui. In ogni caso chi è contrario all’aborto, per coerenza è contrario anche alla pena di morte.
@joseph
Non mi pare che i TeoCon americani siano di questa linea,
né tanto meno i partiti islamici (ai fatti)…
Che la coerenza scarseggi al giorno d’oggi?
probabile. comunque, tra i pro life la pena di morte non è molto popolare.
joseph, sul serio e da dove trai queste conclusioni?
Perche’ ti fa comodo dire cosi’?
non ci posso fare nulla
rimango allibito sentendo qualcuno che mette sullo stesso piano la vita di un bambino vero con quella di un embrione
davvero costoro salverebbero due embrioni congelati e non un bambino vero se dovessero scegliere?
@Joseph
Ma davvero?
Mi pare di ricordare di medici minacciati anche pesantemente sempre nella cara America, ma per episodi incresciosi non serve nemmeno andare molto lontano:
http://www.uaar.it/news/2010/05/11/giovani-simpatizzanti-inneggiano-allo-stupro/
“non ci posso fare nulla
rimango allibito sentendo qualcuno che mette sullo stesso piano la vita di un bambino vero con quella di un embrione
davvero costoro salverebbero due embrioni congelati e non un bambino vero se dovessero scegliere?”
il problema adesso non si pone, visto che attualmente i due embrioni congelati NON possono salvare il bambino “vero”.
attualmente, le staminali adulte hanno più probabilità di salvare il bambino “vero”, ma questo interessa poco, perchè non è del bambino “vero” nè di quello “finto” che si preoccupa la ricerca sulle staminali embrionali, quanto piuttosto di mettere le mani su una enorme fonte di “materiale ” farmaceutico prelevabile a basso costo e rivendibile ad alto costo.
Ma questo interessa poco, perchè non è del bambino “vero” nè di quello “finto” che si preoccupa la Chiesa cattolica, quanto piuttosto di mettere le mani su una enorme fonte di “materiale ” umano prelevabile a basso costo e rivendibile ad alto costo.
Joseph, come sempre aspetto le fonti da cui hai tratto queste conclusioni.
simpatica allusione, ovviamente OT…
Nicola hai qualche statistica ufficiale sul fatto che nella maggior parte dei casi mortalità materna il feto sopravvive? La mia cultura medica mi fa pensare che sia un’affermazione quanto meno discutibile.
In condizioni veramente “DI NATURA”, ossia quelle in cui ha spontaneamente vissuto la specie umana fino a pochi decenni fa, era quasi automatico che se moriva la madre, non riuscisse a sopravvivere nemmeno il figlio.
Certo, esistevano casi sporadici di neonati, figli di mamme morte di parto, che sopravvivevano grazie alle balie (che oltretutto erano spesso le loro stesse zie o cugine, che se li attaccavano alla tetta mentre stavano già allattando un figlio proprio), ma non è che fosse la norma…
Lisa
“Quantomeno” portarla a termine, si…. magari per andare sul sicuro, aggiungiamo un paio di annetti alla gestazione, anziché farla durare solo i classici nove mesi! 😀
E poi forse non l’hanno informata, ma spesso le donne muoiono di parto. Soprattutto in certe zone del mondo. E molte di queste donne, ohibò guarda un po’! potrebbero sopravvivere solo scegliendo di abortire.
Se in certe zone non è sicuro il parto, figurati come può eserlo l’aborto (a meno che non si intenda, per ideologie eugenetiche e malthusiane, incentivare l’aborto rispetto al parto…).
Reductio ad Hitlerum implicita.
Mamma mia che prevedibilità..
beh, se sono prevedibile sarai preparato: come può essere più sicuro l’aborto del parto, in zone non ospedalizzate?
@Joseph
Non è sicuro. Punto.
Ma non vedo come questo c’entri anche solo minimamente con il tema dell’articolo visto che non è di questo che si tratta.
Logicamente parlando: anche questa è prevedibilissima: Mutatio Controversiae.
Dicevi? 🙄
@Joseph
A meno che non giochi con l’Omonimia del titolo (un po’ generico te lo concedo):
se hai letto l’articolo – cosa che deduco non hai fatto – capirai che quel “aborto sicuro etc. etc.” non è una dichiarazione di dato di fatto o simili ma un’esortazione.
L’esito è comunque sempre Mutatio Controversiae…
veramente stavo rispondendo a
“E poi forse non l’hanno informata, ma spesso le donne muoiono di parto. Soprattutto in certe zone del mondo. E molte di queste donne, ohibò guarda un po’! potrebbero sopravvivere solo scegliendo di abortire.”
E comunque l’esortazione all’aborto sicuro di certo non fa parte di una campagna di dissuasione all’aborto…. (che rimane meno sicuro del parto, quindi…)
@Joseph
Come ho fatto notare sopra: le morti da parto non sono mica roba aliena:
http://en.wikipedia.org/wiki/Death_in_childbirth
Per quel che concerne la morte da aborto:
certo, ma evita una doppia morte in questo caso (la madre e il bambino).
Chiamasi aborto terapeutico. Come già detto: non è roba aliena…
aborto terapeutico: ho risposto più sopra.
non ho detto che la morte da parto non sia possibile, anzi… ho detto che laddove non si può garantire un parto sicuro, difficilmente si potrà garantire un aborto sicuro, a meno che non si scelga una precisa strategia…
aborto terapeutico: ho risposto più sopra.
pardon: più sotto.
@Joseph
Sì: ma in soldoni che c’entra questo col thread?
E che intendi con:
Vuoi ritornare alla Reductio Ad Hitlerum o sto malignando io? 🙄
Col thread, lo ammetto volentieri, c’entra poco, sono qui per “far rissa” (dialettica, ovviamente, non materiale nè -tantomeno- verbale)
per “una precisa strategia” intendevo esattamente quello che ho detto.
Uso spesso la “Reductio ad Hitlerum”, ma in questo caso proprio no.
forse che siano questi temi ad essere intimamente legati al personaggio in questione?
(mannaggia a me! ancora la RAH! e io che volevo evitarla!)
@Joseph
E allora dillo che si tratta di malafede su… 🙄
E io che pensavo fossero guerra, dittatura, sterminio indiscriminato di minoranze a qualunque costo e con qualunque mezzo, oltranzismo, fanatismo politico…
Nello specifico: Hitler non faceva scegliere alle madri se volevano abortire, a lui bastava che fossero ebrei avrebbe fatto anche fucilare la partoriente in loco per quel che gli importava. Come vedi c’è differenza.
No, purtroppo (per te? per me? boh…)uso la RAH in buona fede.
argomenti:
impostazione eugenetica (nel caso, per esempio, della 194, si tutela il sano dalla 12ma sett e il malato dalla 24ma),
numero di vittime (milioni) programmato “a tavolino”,
benessere della società basato sulla eliminazione degli “elementi di disturbo” (ebrei=gravidanze indesiderate) ma soprattutto
feroce guerra ideologica rivolta a negare a questi ultimi (ebrei e corrispondentemente embrioni) lo status di persona, giustificandone quindi serenamente l’eliminazione.
ah, dimenticavo lo sforzo di tenere tutta l’operazione (nel senso letterale del termine, per quanto riguarda l’aborto) il più lontano possibile dagli occhi (e quindi dalla coscienza) delle persone.
Joseph questi tuoi argomenti nascono dalla coscienza sporca tua e della chiesa (la prima amicona del nazismo), coscienza che vorreste purificare scarenventando le vostre colpe su delle persone innocenti che vogliono lasciare alla donna la facolta’ di portare avanti o no una gravidanza.
@Joseph
Evidentemente non t’è chiaro il concetto di “fallacia logica” e le sue implicazioni…
Forse non t’è chiaro il concetto di volontarietà. E siamo a due cose a te fumose…
…dalla rispettive donne evidentemente ognuna in contatto con l’altra per decidere di farsi del male psicologicamente scegliendo non per volontà propria una soluzione non certo facile. 🙄
Sempre su scelta della donna che evidentemente è plagiata da propaganda eugenetica visibile in ogni dove sin dalla nascita. 🙄
Ragionando per assurdo se così fosse anche l’aborto naturale e terapeutico che tu hai tacitamente approvato come extrema ratio diverrebbe omicidio. Ora: dimmi te se è la realtà o la tua ideologia a fare acqua…
Guarda: nessuno impedisce ai familiare di assistere all’intervento e parimenti nessuno gli impedisce di raccontarlo sia dal punto di vista umano che medico-scientifico
In breve: bullshit ideologico di quarta categoria. E perdona la franchezza.
per joseph:
la parola “eugenetica” vuol dire una cosa ben precisa, ovvero “programma sociale per il miglioramento genetico della popolazione”, su grande scala.
Non c’entra assolutamente niente con l’autodeterminazione della singola persona, per quanto riguarda la scelta di portare a termine o no la gravidanza di un feto diagnosticato come gravemente disabile.
Se una donna non se la sente di mettere al mondo un figlio con malformazioni gravi, incompatibili con una vita indipendente, e in quelle circostanze sceglie l’aborto… NON LO FA per ragioni sociali, ma del tutto individuali.
Ossia, non è assolutamente vero che lo faccia “per migliorare il patrimonio genetico della razza”, di cui non je ne po’ fregà ‘dde meno, ma lo fa perché individualmente non se la sente di mettere al mondo un figlio destinato a una vita di sofferenze. Tutto lì.
Quindi, l’EUGENETICA non c’entra un tubo di niente.
Anche perché, comunque, se anche queste persone sfortunatissime arrivano a nascere, è piuttosto improbabile che abbiano a loro volta dei figli, quindi l’aspetto eugenetico si neutrailzza da solo…
Lisa
@fsmosconi: poi mi spieghi cosa c’entra la volontarietà con la tutela del malato. Se proteggo uno da una data se è sano, e sposto la data in avanti PER LEGGE se è malato, io la chiamo discriminazione. se sei provvisto di dita a ventosa per arrampicarti sugli specchi, accomodati.
“dalla rispettive donne evidentemente ognuna in contatto con l’altra per decidere di farsi del male psicologicamente scegliendo non per volontà propria una soluzione non certo facile”: io mi riferivo a che promuove le leggi (il diritto fa cultura, nel caso ti sfugga) in ogni caso, evita frasi ritrite da prolife: non ti si addicono. Perchè una donna dovrebbe farsi male psicologicamente? La sndrome post aborto non esiste, ce la siamo inventata noi, no? scelta non facile? e perchè? che c’è di difficile nel disfarsi di una eczema, una ciste, un neo? tra l’altro è una rinuncia temporanea, si può riprovare quando si vuole. e allora, perchè scelta non facile? facilissima, no?
Eugenetica: i parti di Down sono diminuiti del 90%. come? libera scelta su impostazione eugenetica.
Extrema ratio: ho detto che l’aborto (e l’omicidio, che sono la stessa cosa) sono giustificabili come effetto collaterale, non come mezzo per raggiungere uno scopo. c’è una piccola differenza. se per curare una donna in pericolo di vita le do un farmaco che uccide suo figlio, è un effetto collaterale. Se faccio abortire una donna per garantirle un futuro migliore (ma quando mai…) uccido una persona con uno scopo ben preciso.
infine, quando ho proposto (in questo sito) di fare vedere pubblicamente, nelle scuole per esempio, non parlo di donne incinte (non sia mai!) i video riguardanti l’aborto, chissà perchè mi sono saltati subito tutti agli occhi.
già, chissà perchè….
@ paniscus:
Una legge che riserva un trattamento differente e discriminatorio nei confronti di un disabile (194-12sett-24sett) implicitamente autorizza la donna a ritenere questo comportamento lecito (e non solo lei, a giudicare da quanto si legge qui) e quindi esercitarlo come diritto.
Ovviamente tutti questi miei argomenti partono dall’assunto che il concepito è (non “sia”, “è”) una persona. Cadendo quello sarebbe difficile, anche se lecito, mantenere comunque una posizione antiabortista.
Ma infatti la legge non parte affatto dall’assunto che “il concepito sia una persona”: sei TU che parti da quell’assunto, non la legge, e nemmeno l’evidenza comune.
Ovviamente tu hai il diritto personale di pensarla così, ma non quello di pretendere che tutto il mondo si adegui alle tue idee personali…
Lisa
joseph:
“@ paniscus:
Una legge che riserva un trattamento differente e discriminatorio nei confronti di un disabile (194-12sett-24sett) implicitamente autorizza la donna a ritenere questo comportamento lecito (e non solo lei, a giudicare da quanto si legge qui) e quindi esercitarlo come diritto.”
—————————————
E se anche fosse, cosa cavolo c’entra l’eugenetica?
Non esiste nessun obbligo, nessun consiglio, nessuna spinta e nessun incoraggiamento ad abortire i feti down “per migliorare le qualità genetiche della popolazione”. E chi individualmente sceglie di farlo, non lo fa certo per migliorare le qualità genetiche della popolazione globale, ma lo fa per ragioni del tutto personali.
Peraltro, chi invece sceglie di portare a termine la gravidanza e di mettere ugualmente al mondo un bambino gravemente disabile, è liberissimo di farlo.
Quindi, l’eugenetica non c’entra un tubo.
Lisa
Scusa ma secondo te l’aborto avrebbe lo scopo primario di salvare la vita a donne che altrimenti morirebbero di parto? E’ solo per questo che si pratica l’aborto?
Ma da dove viene costui?
Cos’è, si avvicina S. Nicola e ne abbiamo l’emissario?
@Nicola
Credimi: potrei riempirti motivatamente di epiteti per la disumanità che mostri con quel “solo”, ma indovina un po’ perché mi trattengo?
Quale disumanità? Perché?
@Nicola
Ti pare che la vita di una persona viva al di fuori di ogni ragionevole dubbio sia ascrivibile a un comune “solo”?!
non ho capito, davvero. la mia domanda è semplice: “è solo per questo che si pratica l’aborto?”. non c’è giudizio di valore in quel “solo”.
@Nicola
Quel “solo” è già ipso facto un giudizio di valore…
Non solo per quello scopo, ma ANCHE PER quello scopo. Chiamasi aborto terapeutico.
Nein, nein e ancora nein. L’aborto terapeutico è la concessione di abortire dopo la 12ma settimana e fino alla 24ma in presenza di anomalie del feto (non meglio specificate) per salvaguardare l’equilibrio psicologico della gestante. Un piccolo regalo all’eugenetica…
Joseph secondo me ti rode che ti sia dovuto accollare il fardello di un altro, ma poichè sei omofilo, invece di prendertala col responsabile diretto, te la prendi con le donne.
Poverello.
@ Agita&Gusta
…sssssì…
E’ un fatto che l’aborto legalizzato ha eliminato quello clandestino che si è sempre fatto, spesso pure all’interno delle chiese. Quindi è importante continuare su questa strada.
E che argomento è? Quello clandestino poteva essere elliminato in altri modi. Legalizziamo l’omicidio per eliminare quello… clandestino?
Hai delle prove sul fatto che gli aborti venissero praticati nelle chiese? E se fosse vere, qual è il problema con ciò? E’ un problema di igiene, di religione, o il cattivo gusto?
il problema è che voi credini non volete capire che la donna ha il diritto di decidere se avere un figlio oppure no. punto.
è semplicissima la questione… e voi la complicate inutilmente.
certo, ne ha tutto il diritto… se nn lo vuole, può sempre trombare, diciamo, un po’ meno disinvoltamente.
Lo abbiamo capito che sei un sottosviluppato, Nicola, non insistere.
già, ma gli esseri umani sbagliano, nessuno è perfetto…
e non si può certo condannare una donna per il resto della sua vita perchè ha commesso un errore…
non c’è alcun “errore” dal punto di vista della natura né da quello della società. c’è solo una donna che a un certo punto della sua vita decide che avere un figlio è “un errore”, e per quello che ne sappiamo potrebbe anche cambiare idea.
se per esempio, questa donna si accorgesse un po’ più tardi di aver commesso questo “errore” (che so, diciamo qualche mese dopo la gravidanza) tu saresti ancora d’accordo a sostenere il sacrosanto diritto della donna di sopprimere la vita del proprio figlio neonato? e se già va a scuola?
e se la risposta è no, allora *perché* possiamo praticare un omicidio nell’utero ma non all’esterno dell’utero? Cos’ha di speciale l’utero, è zona franca?? (chiaramente non ti sto chiedendo il pdv della legge)
@Nicola: potrebbe anche trombare usando il preservativo, no?
OPS… tu, come tutti i bravi antiabortisti siete CONTRO il preservativo. Che buffo, vero?
E vogliamo parlare degli asili? Tu che cosa fai per migliorare la possibilita di una donna di lasciare il figlio in un asilo (passo importante non solo per la madre, quanto per il figlio che inizia ad essere indipendente)?
E vogliamo scordarci di tutti gli ostacoli posti sul cammino di una donna che voglia diventare madre? Sei in prima linea anche per rimuovere questi ostacoli?
@Nicola
Non mi risulta che la vita del neonato o del bimbo dipenda da quella del CORPO della madre.
La difesa del diritto di scelta si basa (almeno per quanto mi riguarda) che ogni persona possa prendere decisioni sul SUO corpo.
@Reiuky – Che io in prima linea o meno, non ha nulla a che vedere con la questione che ho posto. Stai sollevando questioni che non c’entrano nulla. Cioè, stai eludendo la questione che ho posto.
@Alex – quindi un feto sarebbe un mero appendice di un corpo ospite e nulla più? Un feto secondo te non costituisce una vita umana individuale? E, fammi capire, le mamme possono arrogarsi lo stesso diritto di sopprimere la vita del neonato che, dopo la nascita, viene allattato e dunque ancora nutrito dal loro CORPO?
Nicola o ……Don Nicola, tanto per sapere da quale sacrestia eventualmente provieni.
Non per discriminare ma per regolarci, siente in tanti, uno in più non fà male e
noi aggiungiamo un posta a tavola a differenza di voi (cfr, Pon…….).
@Nicola
Non fare finta di non capire, un neonato è un essere senziente e non un embrione con il sistema nervoso non ancora sviluppato.
E il neonato come certo saprai può essere nutrito con un viberon, non fare esempi stupidi.
Se un giorno la scienza sarà in grado di trasferire l’embrione dall’utero di chi non desidera una gravidanza in un utero artificiale o in quello di una donna desiderosa di diventare madre ne sarei felice, ma fino ad allora tra il diritto dell’embrione a svilupparsi e quello della donna a fare scelte sulla propria vita e sul proprio corpo quest’ultimo per me ha la priorità.
@Alex – l’ho già scritto: un feto è un essere umano in potenza. non capisco come il fatto che non sia ancora autocosciente possa autorizzarci, eticamente, a sopprimere la sua vita. Ma veniamo al punto.
Dunque, dici, l’omicidio del neonato non illegittimo perché la tetta può essere sostituita dal biberon… Invece l’omicidio del feto è legittimo perché l’utero materno *non* può essere sostituito non da un utero artificiale. Dunque l’aborto si configurerebbe come soluzione d’emergenza, temporanea, di questo particolare periodo della storia umana in cui abbiamo *già* inventato il biberon ma non abbiamo *ancora* inventato l’utero artificiale, giusto? Ho capito bene?
“e se la risposta è no, allora *perché* possiamo praticare un omicidio nell’utero ma non all’esterno dell’utero? Cos’ha di speciale l’utero, è zona franca?? ”
——————————————
E’ un organo del corpo di una persona. Non basta?
Lisa
E chiariamo una volta per tutte smentendo le idiozie sull’aborto-omicidio, soppressione di “Vita” con la maiuscola e demenzialità varie: un embrione NON è un essere umano, un feto di 3 mesi NON è un essere umano, ma un agglomerato cellulare della grandezza di una moneta da 20 centesimi di euro… Smettiamola di dire cretinate. La si pensa diversamente? Non piace l’aborto? Bene, non si pratichi, ma non si obblighi nessuno a non farlo, punto!
Vita maiuscola perché si parla ovviamente di “vita umana”; tanto per rilevare l’inappropriatezza della replica secondo cui il battito di mani comporterebbe la soppressione di una vita.
Ma smettila, le tue maiuscole servono niente altro che a certificare la vostra vergognosa ipocrisia, a voi della vita umana non ve ne frega niente, vi interessa solo quando si tratta di un feto, appena uscito dall’utero ognuno al suo destino… Pura formalità e ragionamento capzioso e ideologico (religioso). Dovete vergognarvi! Non azzardatevi a mettere il naso nella vita privata, questa sì *sacra*, di ogni cittadino. Libertà di scelta, rispetto per ciascuno, se non vi sta bene tra voi e Teheran c’è solo un biglietto aereo…
@ nicola
l’esempio del “battito di mano” è sempre calzante e valido…
quando batti le mani sopprimi molte vite, vite non umane certo, ma sempre vite…
chi ti credi di essere per sopprimere tutte queste vite? lo fai perchè tanto non sono umane e quindi le reputi inferiori? o lo fai perchè tanto sai che non sono esseri senzienti e non provano dolore?
per me il feto prima dei tre mesi equivale a quello che uccido quando batto le mani… capito il concetto?
il fatto che siano cellule umane non mi tocca perchè se devo scegliere tra la volontà di una donna di eliminare delle cellule dal suo corpo e il diritto di cellule umane non senzienti di esistere e crescere trovandosi DENTRO la donna, scelgo volontà della donna…
@lol – la carta animalista, dunque.
certo che intendevo vita umana, cosa vuoi che mi importi (a me come a chiunque, animalisti compresi) dei quattro moscerini che schiaccio quando batto le mani (moscerini o quello che sono)?? non reputo le loro vite inferiori o superiori, semplicemente me ne fotto: se i moscerini non sono d’accordo, la facessero loro la rivoluzione, si ribellassero contro gli umani.
La volontà della donna in gravidanza è una volontà effimera e mutevole: *prima*, mentre trombava (volontariamente) infatti considerava giusto esporsi al rischio. E anche dopo un parto indesiderato, magari può cambiare idea ancora. La donna è liberissima di sottrarsi al rapporto sessuale o praticare le più sofisticate tecniche anticoncezionali (ad esempio gli infallibili metodi naturali). Magari senza la prospettiva dell’aborto riparatore, potrebbe praticare il sesso con un po’ meno disinvoltura e consapevolezza…
@lol
per me il feto prima dei tre mesi equivale a quello che uccido quando batto le mani… capito il concetto?
un’affermazione piuttosto disumana. secondo lei, quindi, sopprimere un nascituro e battere le mani sono due cose che si possono mettere sullo stesso piano. mi vengono i brividi
ma quale nascituro? se abbiamo detto che prima dei tre mesi non è altro che un minuscolo insieme di cellule, molto simile ad un organismo pluricellulare…
quindi ripeto la domanda, ma quale nascituro?
anche quello che uccido quando batto le mani un giorno “avrebbe potuto” diventare un bellissimo fungo, ma io l’ho ucciso battendo le mani… eppure nessuno si batte per il diritto del “feto di fungo” di diventare fungo.. perchè?
nascituro significa che dovrà nascere: il termine è assolutamente appropriato.
“anche quello che uccido quando batto le mani un giorno “avrebbe potuto” diventare un bellissimo fungo, ma io l’ho ucciso battendo le mani… eppure nessuno si batte per il diritto del “feto di fungo” di diventare fungo.. perchè?”
se non riesci a cogliere la differenza tra funghi ed esseri umani c’è qualcosa che non va
o forse sei tu che dai troppa importanza a tutto ciò che è umano… anche a ciò che “potrebbe diventare” un essere umano, ma che di fatto ancora non lo è…
già.. e chi ti da la presunzione che l’essere umano è più importante di un qualsiasi altro essere vivente? opsss.. proprio quel dio che non esiste…
ma che incarna perfettamente l’egocentrismo e la stupidità di molti fanatici…
inoltre in molti dizionari online
http://www.dizionario-italiano.org/Nascituro
http://dizionari.corriere.it/dizionario_italiano/N/nascituro.shtml
leggo alla definizione di nascituro:
“Che sta per venire al mondo”
dunque si deduce che nascituro sia il feto agli stadi finali della gestazione e che quindi manca poco e verrà presto al mondo… il termine dunque non è molto appropriato.
come abbiamo detto milioni di volte prima dei tre mesi è solo un ammasso di cellule…
se no dovremmo catalogare anche gli spermatozoi come “nascituri”, peccato che non ci facciamo scrupoli nel buttarli nel cesso dopo avergli fatto fare una vacanza in un fazzoletto o mandarli ad “agonizzare” sulla pelle di una spendida donna… ehehehehe
“chi ti da la presunzione che l’essere umano è più importante di un qualsiasi altro essere vivente? opsss.. proprio quel dio che non esiste…”
secondo te c’è bisogno di credere in dio per ritenere che un essere umano debba essere tutelato più di un fungo? tutto ciò mi sembra piuttosto ridicolo….
@ mimmo
masturbazione maschile.
spermatozoi che in potenza sono metà esseri umani.
condanniamo gli adolescenti per genocidio!
“secondo te c’è bisogno di credere in dio per ritenere che un essere umano debba essere tutelato più di un fungo? tutto ciò mi sembra piuttosto ridicolo….”
continui a considerare quel minuscolo ammasso di cellulle essere umano… perchè tutta questa cocciutaggine?
quante volte lo dobbiamo ripetere che il minucolo ammasso cellulare NON è un essere umano e nemmeno un bambino, non è un cavolo di niente… e quindi è ovvio che il diritto della donna SOVRASTA COMPLETAMENTE quello del piccolo ammasso di cellule !!!!
ecco perchè stufa facilmente parlare con voi credini, ci vuole moltissima pazienza, che non tutti hanno…
“il diritto della donna SOVRASTA COMPLETAMENTE quello del piccolo ammasso di cellule !!!!”
se così fosse lo stato riconoscerebbe alla donna il diritto di abortire senza indicare alcuna motivazione. ma così non è…
adesso prendi anche lo specchietto per le allodole della “motivazione”, certo che sei a corto di argomenti validi ovviamente.. perchè non ce ne sono più… solo demagogia da quattro soldi…
sappiamo entrambi che prima dei tre mesi l’aborto viene concesso, qualsiasi sia la motivazione della donna, anche perchè la motivazione minima, la più semplice e banale che la donna possa avere è che non vuole un bambino (ovvio se abortisce è perchè non vuole un figlio, non ci sarebbe nemmeno da chiederlo)…
quindi basta questo per abortire.
in caso contrario, cioè costringere una donna ad affrontare una gravidanza contro la sua volontà, gli arrecherebbe un danno psicologico come è ovvio… e la legge ovviamente dice che l’aborto può essere concesso quando la prosecuzione della gravidanza arrecherebbe un danno fisico o psichico…
perciò come vedi, il tuo specchietto vale meno di zero… in alcuni casi è meglio tacere con dignità che continuare a ciarlare…
per quanto riguarda l’ultimo intervento di nicola (che a quanto pare è apparso solo da poco, dopo l’approvazione)…
ritengo che non ci sia bisogno nemmeno di rispondere, l’intervento è già abbastanza ridicolo e misogino… e mette abbastanza in evidenza la vera natura del soggetto. azzardo addirittura l’ipotesi che la sua misoginia deriva da cattive (o nulle) esperienze con le donne e la sessualità in generale.. 😉
se fosse così, perchè il legislatore ha sentito la necessità di indicare l’obbligo di motivazione? senza considerare che ci sono paesi in cui le limitazioni all’aborto sono molto più rigide, per cui affermare che oggettivamente un essere umano concepito da 3 mesi non ha diritto ad alcuna tutela non è affatto pacifico. a me sembra che ti arrampichi sugli specchi, infatti pur di negare tutela ad un essere umano concepito da 3 mesi arrivi ad affermare che non c’è differenza tra sopprimere un essere umano concepito e sopprimere un fungo!
Hyosh, ma che vuoi che capiscano? Son poveretti.
dite un po’… l’avete mai vista l’ecografia di un bambino a 3 mesi di gestazione?
E tu, l’hai mai vista l’espressione di un bambino abbandonato/maltrattato/non voluto?
@Joseph
Spiacente ma il sentimento non è una prova in campo scientifico (sempre non si tratti di un determinato campo della psicologia)…
il sentimento no, ma le onde cerebrali sì
Joseph se vieni qui pensando di “illuminarci” sulla fisiologia/biologia umana sbagli sito.
ah, l’ecografia è un sentimento? bella questa….
Un bambino maltrattato/abbandonato/non voluto si può salvare. E un bambino abortito?
Basta che respiri, insomma. Sei per la qualità della vita. Pensa che a Milano tra il 1800 e il 1869 furono abbandonati in istituto più di 200 mila bambini. Eh, bei tempi. Potevano anche venderli poi per fare gli spazzacamini o i manovali…
“Joseph se vieni qui pensando di “illuminarci” sulla fisiologia/biologia umana sbagli sito.”
…non avevo dubbi…
“Basta che respiri, insomma. Sei per la qualità della vita. Pensa che a Milano tra il 1800 e il 1869 furono abbandonati in istituto più di 200 mila bambini. Eh, bei tempi. Potevano anche venderli poi per fare gli spazzacamini o i manovali…”
che orrore! campare facendo lo spazzacamino o il manovale! molto meglio la morte!
@Jospeh
Non fare lo gnorri: è palese che hai citato una fase critica della gestazione ove peraltro il corpo si sta formando e assume tratti umani.
Dato l’ultimo fatto, è implicito e, scusate il paradosso, ovvio che ci sia l’identificazione umana anche quando non sussiste scientificamente…
ricapitolando: è vivo, ha DNA umano, assume tratti umani. Ma non è
(ovvio che ci sia l’identificazione umana anche quando non sussiste scientificamente)
umano
ah, la scienza……
@Joseph
Se l’apparenza fosse uguale alla sostanza allora anche ciò che vedi nelle nuvole sarebbe.
Devo dilungarmi sugli errori percettivi, neuroni specchi e metafore alla “Velo di Maya” o ci arrivi da solo?
E pensare che era proprio il cattolicesimo a batter martello sulla vacuità di questo mondo, ma chissà perché i suoi adepti poi si perdono in un bicchier d’acqua.
@Joseph
Sempre tu non voglia ovviamente tirar fuori dal cappello una banalissima
Ad Judicium… 🙄
poi mi spieghi “Ad judicium”, che capisco a modo mio, quindi probabilmente sbagliando.
Parlare di errori percettivi di fronte alla vita di un essere, ma soprattutto di fronte alla sua morfologia oggettiva nonchè al suo patrimonio genetico, mi pare un tantino eccessivo.
“che orrore! campare facendo lo spazzacamino o il manovale! molto meglio la morte!”
O farsi prete, no? I poveracci meno tonti si salvavano in seminario. In fondo è una specie di selezione naturale, la Chiesa sceglieva i meno stupidi nella massa della povera gente. Tu chiamala se vuoi eugenetica…. Mai visto un prete down, o un vescovo handicappato? Io no. Nemmeno mai visti a lavorare. Refrattari al lavoro.
@joseph: hai mai visto un embrione di un elefante? e di un pollo? e di un delfino? Sono quasi indistinguibili da quelli di un essere umano.
Vuoi dire che un embrione di elefante va considerato un essere umano?
@Joseph
http://it.wikipedia.org/wiki/Ad_judicium
E la pagine inglese:
http://en.wikipedia.org/wiki/Argumentum_ad_populum
Stante anche le argomentazioni di Reiuky, se per definire umano una cosa avente per caratteristica unicamente l’aspetto e il DNA allora potrei anche dire che pur un cadavere è pienamente un umano invece che, appunto, il suo cadavere.
Parimenti anche le braccia imputate si potrebbero catalogare unicamente come braccia piene e così via…
” hai mai visto un embrione di un elefante? e di un pollo? e di un delfino? Sono quasi indistinguibili da quelli di un essere umano.”
ah… quindi può capitare che una donna partorisca un elefante, un pollo o un delfino?
sempre più scientifici!
Stante anche le argomentazioni di Reiuky, se per definire umano una cosa avente per caratteristica unicamente l’aspetto e il DNA allora potrei anche dire che pur un cadavere è pienamente un umano invece che, appunto, il suo cadavere.
Parimenti anche le braccia imputate si potrebbero catalogare unicamente come braccia piene e così via…
focherello… manca una piccola caratteristica: la VITA. dai, insisti che ci sei quasi!
“Aborto sicuro in tutte le strutture sanitarie, alle donne che vorranno abortire verrano fatti leggere i commenti di Florenskij”
Far leggere i commenti di Flo potrebbe indurre tutte le donne ad abortire, a prescindere da quello che pensassero prima.
Questo e’ un grande pericolo per cui bisogna correre ai ripari.
si prevede un copincolla dei soliti discorsi.
per i miei interventi, andate pure a rivedere ultimissime analoghe.
@Kaworu se hai qualcosa da scrivere qui e ora, scrivi qui e ora.
eh, beh, se diciamo qualcosa raccontiamo balle, se lo proviamo siamo solo dei copincollatori…
C’è qualche altro sistema, a parte ovviamente darvi pronamente ragione?
Ragionare,
adattare alla forma scritta,
battere i polpastrelli sulla tastiera e ricontrollare prima di inviare il commento.
Che c’è di difficile in ciò?
niente, ma quando lo facciamo non funziona.
Problemi di chi legge, magari? (disse Uno:” Non c’è peggior sordo….”)
@Joseph
I casi sono due:
O i tuoi ragionamenti non stanno né in cielo né in terra,
O hai sbagliato approccio. E non solo con l’altro.
E per inciso, con approccio intendo anche la consapevolezza di avere una base comune. Se il tuo è puro spirito crociato-missionario-polemico hai sbagliato dapprincipio… ciò ovviamente non implica affatto che tu possa avere ragione in toto o in parte.
“darvi pronamente ragione?”
Ci hai preso per il tuo papa, joseph?
allora. ripartiamo da zero.
io dico: il concepito è persona. Risposta: nooo sei un talebano, te l’ha detto il Papa, non sai pensare con la tua testa…
allora copincollo che so, un testo di uno scienziato che suffraga la mia tesi. Risposta: ecco! sai solo copincollare, non sai ragionare con la tua testa…
quindi: che debbo fa’?
@Joseph
Piantarla di pensare a compartimenti stagni per cominciare.
Non per vantarmi ma prendi me:
Qui: http://www.uaar.it/news/2011/12/04/associazioni-per-pianificazione-familiare-aborto-sicuro-tutte-strutture-sanitarie/#comment-591290
Ti ho riconosciuto qualcosa pur per me stante che hai qualche pecca ideologica (e ribadisco: per me).
Tu sei disposto a fare lo stesso?
Devi specificare quale papa, per Gregorio XIV e per qualche successore, il feto era inanimato fino al 40mo giorno, e di conseguenza non era persona …
@ fsmosconi: io non ho qualche pecca ideologica “per te”: ce l’ho punto e basta. sono ideologicamente contrario all’ aborto (legale o illegale) così come all’ omicidio (legale o illegale). Ci sono casi in cui è inevitabile causare collateralmente la morte del bambino per salvare la vita (non la “salute psichica”, ma per piacere…) della madre, oppure in cui la legittima difesa o la difesa del più debole giustificano un omicidio, ma questi casi dovrebbero rappresentare l’eccezione, non essere “allargati” sino a diventare norma…
@ sandra: anche per S. Tommaso d’Acquino (e pensa che distingueva in 40 gg x i maschi e 80 per le femmine). ma poi la scienza ha fatto qualche scoperta e la Chiesa s’è adeguata. ma guarda un po’…
joseph, la scienza (quanto mi fa schifo quando certi individui che credono alle vergini partorienti e alle resurrezioni dei morti usano le parole a sproposito) ha anche stabilito che quello che chiamiamo coscienza e’ legato al cervello (joseph, hai presente?), ma sembra che certi buffoni in malafede se ne sbattano della scienza stabilendo che un insieme di cellule non specializzate abbia piu’ diritti della donna.
Joseph, tu pensi che un piatto di pasta sia un piatto di pasta od uno str in potenza?
@firestarter
“stabilendo che un insieme di cellule non specializzate abbia piu’ diritti della donna”.
tutelare il nascituro non significa necessariamente ritenere che abbia più diritti della donna, dal momento che si confrontano due diritti diversi: da un lato il diritto alla vita del nascituro e dall’altro il diritto della donna di disporre del proprio corpo senza limitazioni. poichè si tratta di diritti diversi, la tua affermazione è palesemente falsa. essere antiabortisti non significa ritenere che il diritto alla vita del nascituro debba prevalere sul diritto alla vita della donna (del resto ci sono diversi paesi antiabortisti che però consentono l’aborto quando la donna è in pericolo di vita).
va bene mimmo, “stabilendo che i diritti di un insieme di cellule non ancora specializzate prevalgano su quelli della donna quando esista un eventuale conflitto tra i due”.
“Il nascituro” e’ tutelato, lascia perdere le bugie
“anche per S. Tommaso d’Acquino (e pensa che distingueva in 40 gg x i maschi e 80 per le femmine). ma poi la scienza ha fatto qualche scoperta e la Chiesa s’è adeguata. ma guarda un po’…”
See, san Tommaso Acquarello… guarda che è Aquino, ma cosa vuoi capire di scienza che ti pianti sull’ortografia….
Lo sappiamo che la Chiesa si adegua, la più grande rivoltatrice di frittate, la grande Omeletteuse, il relativismo incarnato…. contraria alla stampa, e poi editrice. Contraria all’istruzione pubblica e gestore di scuole cattoliche sovvenzionate dalla stato… contraria ai preservativi ma per i prostituti maschi (Ratzinger dixit) ci si può adeguare…. Gente senza principi, questi cattolici.
@ firestarter
Joseph, tu pensi che un piatto di pasta sia un piatto di pasta od uno str in potenza?
Nessuno sa essere efficace come te 🙂
@Nicola
La tua pecca ideologica, ed è già un (passatemi il termine) miracolo che accetti sia ideologica, è l’identificazione totale che fai tra essere umano già formato e uno in formazione.
Più chiaro?
La tua pecca ideologica, ed è già un (passatemi il termine) miracolo che accetti sia ideologica, è l’identificazione totale che fai tra essere umano già formato e uno in formazione.
Più chiaro?
no. sii più chiaro. quando termina la “formazione”. Indica un momento NON convenzionale. Grazie.
chiedo scusa per gli errori di ortografia. Qualcuno però dovrebbe farsi un piccolo esame: o la Chiesa è una pietra refrattaria alla scienza, e allora se ne sta inchiodata sulle proprie posizioni, oppure è una banderuola pronta a cambiare direzione assieme al vento. non può essere entrambe le cose. decidetevi, quantomeno. altrimenti noi poveri cattolici limitati non sappiamo cosa dobbiamo controbattere…
@ NICOLA
-” tra un organismo in atto (madre) e uno in potenza (feto), la “natura” scommette -giustamente- sull’organismo in potenza.”
Tu adesso sei un morto in potenza e un vivo in atto.
Siccome la natura scommette sulla potenza, tu adesso devi morire.
P.S. povero Aristotele!
@teologo PAGANO –
Tutti noi siamo defunti in potenza ma, sempre in potenza, abbiamo l’opportunità di morire dopo avere assolto la nostra funzione naturale, che è quella di *procreare*. L’aborto sopprime una vita potenziale, e con essa l’opportunità di prolungare la vita stessa. Per questo ho scritto che tra un organismo in atto (madre) e uno in potenza (feto), la natura tende a scommettere su quello in potenza. E se qualche volta non lo fa, non importa, ciò non legittima noi a non farlo.
Sai di star tacitamente approvando una forma adulterata di reincarnazione sì?
Alla stessa guisa sai che psicologicamente stai volendo un transfer totale delle proprie caratteristiche su soggetti terzi: in breve, ma tu vuoi/vorresti rivivere nella vita di tuo figlio? O ti è stato imposto di farlo?
Infine: sai che la tua Chiesa proclama la totale unicità delle anime-individui sì? Sai che stante questo la tua tesi è totalmente fuori della “corretta dottrina”?
LO stesso ragionamento che ho fatto io giocando sull’idea del giusnaturalismo “Secondo la tua logica uccidere X in potenza è più grave che uccidere X in atto” implicita (ma nemmeno tanto) in quel delirio logico (sì: povero Aristotele).
Per altro non mi risulta affatto che la natura privilegi gli esseri in potenza, altrimenti come si spiegherebbero i cuccioli, i vecchi e i deboli/malati/feriti sbranati alla prima fuga – che so: la gazzella e il leone -?
Rispettivamente sono: adulto, defunto e in piena salute in potenza.
Vallo a capire 😀
“-” tra un organismo in atto (madre) e uno in potenza (feto), la “natura” scommette -giustamente- sull’organismo in potenza.”
Tu adesso sei un morto in potenza e un vivo in atto.
Siccome la natura scommette sulla potenza, tu adesso devi morire.”
————————
Oltretutto l’affermazione iniziale è proprio sbagliata.
Non è affatto vero che “la natura” (qualunque cosa sia) tenda spontaneamente a privilegiare l’organismo “in potenza”.
A volte privilegia l’uno, e a volte l’altro… e questo dipende da centinaia di fattori diversi, completamente indipendenti l’uno dall’altro, che a volte si combinano e a volte invece si contrastano ferocemente.
Lisa
Cari maschietti cattolici, ma la portate voi la panciona per nove mesi? Avete voi la nausea, piedi gonfi, tempeste ormonali ecc ecc? E’ chiaro che venite qui a sputare sentenze (e sparare cazzate) senza riflettere di quello che prova fisicamente ed emotivamente una donna. E per molte di loro, se non per tutte, è un esperienza drammatica, traumatica.
Poi francamente non capisco che problema avete, siete una famiglia contraria all’aborto?? Non abortite, dov’è il problema? Ma lasciate liberi gli altri di fare quello che vogliono, e se il vostro dio esiste, spetterà lui a giudicare, no?
P.s.: se l’aborto fosse illegale ci sarebbe altro spazio per la criminalità organizzata, che nella nostra becera italietta prolifera senza controllo, per avere cliniche dove praticare aborti clandestini!! Accendete il cervello prima di sproloquiare sulla tutela della vita.
“se l’aborto fosse illegale ci sarebbe altro spazio per la criminalità organizzata…”
ESATTO…Come per la prostituzione, per la droga ed un sacco di altri traffici non legalizzati.
anche aumentare l’imposta sulle sigarette favorisce il contrabbando e la criminalità organizzata ma questo non significa che aumentare tale imposta sia sbagliato.
allo stesso modo, il fatto che la pedofilia sia illegale favorisce il turismo sessuale e la criminalità organizzata, ma questo non significa che la pedofilia va legalizzata.
se legalizzassimo la vendita degli organi sconfiggeremmo il traffico di organi illegale ma qusto non significa che sia giusto farlo.
@mimmo
Droghe e prostituzione, hanno un impatto sulla società e sulle entrate economiche della Mafia, che non hanno nulla a che vedere ne con il contrabbando di sigarette, ne con il turismo sessuale dei pedofili, ne con il traffico di organi.
La Mafia non guadagna sul contrabbando di sigarette, tanto che il fenomeno e’ quasi completamente scomparso da oltre 10 anni. 😉
La Mafia non guadagna sul turismo sessuale…Non se ne occupa proprio!
Dove l’hai mai sentita una baggianata simile!? 😯
La Mafia non guadagna una lira sul traffico di organi, sebbene sia un mercato piuttosto oneroso per i compratori. Questo perchè sono singoli criminali che se ne occupano, non “organizzazioni criminali”. 😕
Altre soluzioni per risolvere il problema della criminalità organizzata che lucra su traffici di droga ed esseri umani avviati alla prostituzione, ne hai???
…Evidentemente no. Allora come fai a recuperare una parte di quei 270 MILIARDI di euro che ogni anno finiscono nelle casse delle mafie???
Ti ricordo che e’ l’ONU ad aver decretato il fallimento della lotta alla droga attraverso il proibizionismo. Non il facilone Giovanardi.
Ti ricordo che in moltissimi paesi d’Europa, la prostituzione e’ stata regolamentata e legalizzata, e che e’ in quei paesi dove hanno sconfitto la criminalità (relativa alla prostituzione, la diffusione di malattie come l’AIDS, l’evasione fscale delle prostitute ed altri problemi che il fenomeno della prostituzione si porta dietro.
“La Mafia non guadagna una lira sul traffico di organi, sebbene sia un mercato piuttosto oneroso per i compratori. Questo perchè sono singoli criminali che se ne occupano, non “organizzazioni criminali”.”
ne sei proprio sicuro?
http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/09/21/un-osservatorio-per-fermare-il-traffico-di-organi/158934/
“La Mafia non guadagna sul contrabbando di sigarette, tanto che il fenomeno e’ quasi completamente scomparso da oltre 10 anni.”
davvero? dai un’occhiata a questo video
http://www.video.mediaset.it/video/iene/puntata/223504/roma-sigarette-di-contrabbando.html
“La Mafia non guadagna sul contrabbando di sigarette, tanto che il fenomeno e’ quasi completamente scomparso da oltre 10 anni.”
davvero? dai un’occhiata a questo video
http://www.video.mediaset.it/video/iene/puntata/223504/roma-sigarette-di-contrabbando.html
quindi se io affermo che la lebbra è stata debellata e tu mi porti un articolo recente di un caso isolato di lebbra significa che la lebbra è ancora una minaccia seria e presente???
troppo forte sto mimmo, continua così che vai alla grande… 🙂
venire a usare demagogia da quattro soldi in un sito di razionalisti è una mossa vincente..
“quindi se io affermo che la lebbra è stata debellata e tu mi porti un articolo recente di un caso isolato di lebbra significa che la lebbra è ancora una minaccia seria e presente???”
se fai una piccola ricerca su google trovi diversi esempi, altro che caso isolato. purtroppo, di razionalisti in questo sito ne ho trovati ben pochi.
@Mimmo
“anche aumentare l’imposta sulle sigarette favorisce il contrabbando e la criminalità organizzata ma questo non significa che aumentare tale imposta sia sbagliato.”
E quindi?? Cosa c’entra con l’argomento in questione?? Apri un topic su le sigarette o sul turismo sessuale e parliamo di quello.
P.s.: dai commenti che fate sembra che l’aborto sia improvvisamente comparso sul pianeta da quando è stata introdotta la legge! Questo è tipico della mentalità cattolica nostrana: fate le cose ma fatele di nascosto, poi 5 padre nostri e 10 ave marie e va tutto bene. Ipocriti.
“se l’aborto fosse illegale ci sarebbe altro spazio per la criminalità organizzata”
ho utilizzato quell’esempio per confutare questa tua argomentazione. tutto qua
E che confutazione sarebbe?? Siccome c’è lo spaccio di sigarette clandestine e quindi lo stato spende risorse per combatterlo creiamo il reato di aborto clandestino per oberare ulteriormente la gia inefficente macchina statale? Logico, scusa!!
“se l’aborto fosse illegale ci sarebbe altro spazio per la criminalità organizzata”
da questa frase si evince (correggimi se sbaglio) che ogni misura che concede spazio alla criminalità organizzata è una misura sbagliata.
applicando questo principio dovremmo concludere che proibire il traffico di organi è una misura sbagliata, aumentare le imposte sulle sigarette è una misura sbagliata e
che proibire la prostituzione minorile è sbagliato. chiaro il concetto?
@mimmo
Quindi decontestualizzare un discorso è il tuo modo di affrontare le cose?? Il traffico di organi è gia illegale, così anche la prostituzione minorile. Non si può proibirle di nuovo e in questi spazi la criminalità gia lavora. Ovviamente è giusto che sia illegale il traffico di organi e la prostituzione minorile, non sei daccordo? Abbassare o aumentare le tasse su determinati prodotti sono misure discutibili, li vogliamo buttare nel calderone per intorbidire il discorso? Purtroppo per voi (per fortuna delle donne che possono scegliere, cosa che da molto fastidio al clero) l’aborto è legale! LEGALE!!! Renderlo illegale creerebbe ospedali clandestini, quindi spazio per la criminalità, non mi sembra complesso capirlo, neanche per voi cattolici.
“da questa frase si evince (correggimi se sbaglio) che ogni misura che concede spazio alla criminalità organizzata è una misura sbagliata.”
Da questa frase si evince quanto siano capziosi i tuoi ragionamenti. Ovviamente la colpa è mia che ancora ti rispondo.
Per quanto riguarda l’auspicabilità della riduzione globale delle nascite, io ci andrei piano, perché si tratta di tendenze i cui risultati si vedono solo a lungo termine.
Enfatizzare troppo la riduzione delle nascite in un arco di pochi anni (compresi anche casi di coercizione violenta, come è successo in Cina), e per di più in una fase storica in cui il benessere generale aumenta e la vita si allunga… ha come prima conseguenza immediata quella di trovarsi, nel giro di una sola generazione, con una popolazione composta per la maggior parte di anziani, che non lavorano più, e che hanno bisogno sempre crescente di pensioni e di assistenza medica.
E non è mica detto che scoraggiare il ricambio generazionale sia una soluzione ideale…
Lisa
“Ovviamente è giusto che sia illegale il traffico di organi e la prostituzione minorile, non sei daccordo?”
io sono d’accordo. ma questo significa che non necessariamente una misura che favorisce la criminalità organizzata sia una misura sbagliata e quindi il fatto che rendere illegale l’aborto favorisca la clandestinità non necessariamente significa che l’aborto non va proibito.
“non mi sembra complesso capirlo, neanche per voi cattolici”.
Non sono affatto cattolico, a quanto pare molti non riescono a capire che antiabortista non significa cattolico, così come chi è ateo non è necessariamente comunista. purtroppo i pregiudizi ideologici sono duri a morire.
“Da questa frase si evince quanto siano capziosi i tuoi ragionamenti. Ovviamente la colpa è mia che ancora ti rispondo”.
Se la mia interpretazione della frase non è corretta, spiegami in che modo va interpretata.
“Cari maschietti cattolici, ma la portate voi la panciona per nove mesi? Avete voi la nausea, piedi gonfi, tempeste ormonali ecc ecc? E’ chiaro che venite qui a sputare sentenze (e sparare cazzate) senza riflettere di quello che prova fisicamente ed emotivamente una donna. E per molte di loro, se non per tutte, è un esperienza drammatica, traumatica.”
————
O cavolo, adesso però non esageriamo, eh. Io personalmente mi sono divertita un mondo, ad essere incinta, e sono stata assolutamente serena nel partorire. E lo stesso vale per tante, ma TANTE altre, sia chiaro!
La gravidanza patologica e il parto ad alto rischio esistono, ma non sono affatto la norma!
Per favore, non confondiamo la sofferenza di una gravidanza completamente INDESIDERATA, con gli inconvenienti di una gravidanza “in generale”, che nella maggior parte dei casi sono perfettamente sopportabili.
Le motivazioni che spingono una donna a desiderare di abortire non sono certo le paure legate ai fastidi della gravidanza, le nausee o i piedi gonfi.
Una donna che desidera abortire è semplicemente perché NON VUOLE diventare madre, non certo perché la gravidanza in sé le dia fastidio fisico…
Lisa
Sottoscrivo! Poi il pancione è questione di un paio di mesi, certo che se una si strafoga con la scusa di essere incinta…
Diverso sarebbe il discorso, che i cattotalebani omettono sempre, è l’obbligare l’uomo insieme alla donna a prendersi cura del bimbo, non voluto e magari con seri problemi. La responsabilità è sempre declinata al femminile. Ormai è possibile dimostrare la paternità e vincolare i padri a prendersi carico del pargolo. Ma chissà perché da parte dei cattos si sente solo parlare di egoismo della donna. Eppure il problema del no alla vita si potrebbe benissimo risolvere con la paternità coatta.
Tra tante chiacchiere inutili, un intervento ad hoc.
Le donne però, dovrebbero alzare un pò più la voce contro le pretese arroganti degli ingonnellati. Organizzarsi meglio e cantargliele chiare ai preti che il corpo è loro come pure solo loro ( magari interpellando il partner) la decisione di abortire o meno.
Per il controllo demografico poi c’è anche un bel progetto chiamato Rientro Dolce, che denuncia il problema della sovrappopolazione mondiale per porgli un rimedio.
Sarà inutile ripeterlo ma in un sistema finito ( la Terra ) è da criminali predicare ancora la prolificazione infinita ( come del resto lo sviluppo infinito e la crescita del PIL per dirla con gli economisti ) oltre che ovviamente essere una contraddizione in termini.
assolutamente d’accordo con la paternità coatta
@Lisa
Perdonami ^^ non mi riferivo al trauma di essere incinta (che trauma non è, malgrado il disagio le donne che conosco erano tutte felici col pancione!!), ma al trauma di abortire, sono stato incompleto nella fretta di scrivere.
Sempre più frequentemente, quando su Ultimissime capita il thread sull’aborto, mi astengo dal commentare per non dover ripetere in continuazione sempre le stesse cose, trite e ritrite. Mi sarei limitato al solo leggere i commenti anche stavolta, però i discosi stanno prendend una piega diversa.
Qui l’argomento non e’ l’aborto in se, ma “l’accesso ad un aborto SICURO”.
Non ci si dovrebbe confrontare su “Aborto SI” Vs “Aborto NO”, ma partendo dal presupposto che e’ le IVG sono legali e permesse, provare a snocciolare un discorso che comprenda una riflessione sulle IVG insicure e sui paesi che nonostante hanno una legge sulle IVG, non hanno fatto assolutamente nulla per adeguare i loro programmi, le loro tecniche e le prevenzioni in merito.
Ricominciamo da capo quindi…
“ogni anno vengono praticati ventidue milioni di aborti insicuri, contribuendo ad alti tassi di mortalità e morbilità materna. Ognuna di queste morti e disabilità è inaccettabile e si può prevenire”
“è stato sistematicamente trascurato in molte strategie e in molti programmi concernenti la salute e i diritti sessuali e riproduttivi. Chiediamo pertanto che un’assistenza all’aborto di alta qualità, accessibile e affidabile sia garantita a livello mondiale a ogni donna e in ogni programma di questo tipo”
Perchè si può essere anche contrari all’aborto, militanti pro-life e credenti ideologicamente indirizzati contro le IVG…Ma chiuque, con un minimo di buonsenso, capirebbe che una volta presente una regolamentazione o una legge sull’aborto, poi e’ necessario adeguarla nelle tecniche e perfezionarla ulteriormente nel tempo. Oppure, l’idea che vengano praticati 22 milioni di aborti insicuri, che portano alla morte della madre o a disabilità gravi, sono fonte di gioia per qualcuno!? 😯
Giusto per essere il primo, io comincerei da questo:
http://temi.repubblica.it/micromega-online/legge-194-rodota-aboliamo-lobiezione/
“militanti pro-life e credenti ideologicamente indirizzati contro le IVG…Ma chiuque, con un minimo di buonsenso, capirebbe”
Infatti il buon senso non si trova nei militanti pro-life-di-m.rda. E sì, la sofferenza altrui è gioia per i sadici. Altrimenti non saprebbero di cosa occuparsi.
@ NICOLA
-“la natura tende a scommettere su quello in potenza. E se qualche volta non lo fa, non importa, ciò non legittima noi a non farlo.”
Una donna incinta contraria al parto soffre in atto a causa del figlio indesiderato, ma è felice in potenza perché sa che senza il figlio indesiderato potrebbe stare meglio.
Siccome la natura scommette sulla potenza, cioè sulla felicità della donna, la natura porta la donna a abortire per raggiungere la felicità in potenza.
Si poi la natura scommette così tanto sulla vita in potenza che in parecchie specie se le femmine restano incinte in periodo di carstia ingeriscono erbe con effetti abortivi, per non parlare del fatto che in caso di carestia è la norma che il cucciolo GIA’ NATO venga abbandonato per favorire gli adulti.
Perchè? Per un cucciolo senza madre è carne da vermi, una madre che perde un cucciolo potrà sempre riprodursi in futuro.
La natura favorisce di default gli adulti perchè hanno maggiori probabilità di sopravvivere e riprodursi a tutto vantaggio della sopravvivenza della specie.
Ovviamente per i teopitechi la “natura” è una strano incrocio fra walt-disney ed un delirio schizzofrenico, quando natura e scienza li contraddicono o le ignorano oppure sbucano cone “nature umane”, “nature spirituali” e affini.
Poi mi piace il ragionamento è meglio nascere per vivere una vita da materasso ai bravi teopitechi pervertiti (ogni riferimento al primato italiano per il turismo sessuale minorile e le decine di migliaia di casi di pedofilia nella chiesa è puramente voluto) per magari morire di AIDS a 15 anni che… non esistere. Tanto li puoi sempre “salvare” come hanno fatto coi sordomuti del provolo oppure usarli come schiav… pardon mano d’opera a basso costo nelle “fabrichete” (ma si torniamo all’inferno in terra delle concerie della Vetra a Milano dove gli orfani addetti al trattamento delle pelli avevano un’aspettativa di vita di 3/4 anni dal momento che finivano in quei lagher).
Mi piace anche il disprezzo con cui si parla di “salute psichica” della donna…. dimostra veramente quello che il ruolo della donna per i cattolici: una mera vacca da s.c.oparsi e usari come si vuole. Usa e getta.
Come il caso della bambina di 10 anni in sud america messa incinta dal patrigno stupratore. Ovvio che doveva portar avanti la gravidanza e morirne! A che altro vuoi che serva una femmina.
Ho trovato questo articolo un po’ datato (La pillola RU486 ancora non era legale in italia) ma molto attuale.
Di Attilio Giordano – Tratto dal Il Venerdì di Repubblica del 7 febbraio 2003
L’aborto è un diritto? Provate a giudicare voi se qui è ancora vero.
ROMA. Giovanna Scassellati ogni dieci minuti ripete: «Mio marito e mio figlio sono in America. E presto ci andrò anch’io». Ha buoni motivi per fuggire. «Lavoro come una bestia. Da noi, all’ospedale San Camillo, si fanno 15 aborti al giorno. Io ho due specializzazioni, dirigo un reparto, ma non guadagno come un altro dirigente.
Mi hanno tolto l’impiegato amministrativo. Mi mandano di tutto: stamattina, una cinese al quinto mese con problemi e un’altra con ictus.
I colleghi visitano, si fanno pagare duecento euro, e poi le mandano qui. Tanto, ci sono io».
Anche la legge 194, l’interruzione volontaria della gravidanza, in Italia è sull’orlo di una crisi di nervi. Aumentano gli obiettori, con punte di oltre il 90 per cento dei ginecologi, anestesisti, caposala, infermieri. Nel Lazio, con la nuova giunta di centro-destra, hanno chiuso 15-20 centri dove si poteva praticare l’interruzione di gravidanza. Quelli rimasti aperti si sono visti scaricare un’ondata richieste.
A Subiaco, sud di Roma, se la dottoressa va in ferie, come è giusto, il centro chiude. A Roma le urgenze – donne che stanno per superare i tre mesi consentiti dalla legge – in pochi anni, sono raddoppiate (da 1.700 l’anno a 3 mila). Prova che il servizio è al collasso.
Ma le donne che devono abortire non vanno in ferie. Che fare? Emigrano. Sono ricominciati i «viaggi dell’aborto», come negli anni Settanta. «Si va di nuovo a Londra, dove i tempi per l’interruzione sono più lunghi», racconta, per esempio, Anna Maria Marinari della Cgil delle Marche. È nato anche un nuovo pendolarismo politico, interno: si va dalle regioni di centro-destra a quelle di centro-sinistra; dalle zone dove c’è obiezione quasi totale a quelle più laiche; dall’ospedale che non ti riceve a quello dove ci sono medici che fanno funzionare la legge. Le donne girano, con il loro problema, con il loro dolore, a cercare chi garantisca un diritto sancito da una legge dello Stato e rafforzato da un referendum popolare.
“Ultimamente”, racconta la dottoressa Scassellati, «mi sono arrivate in studio anche alcune donne che sono andate a Nizza e a Zurigo a prendere la pillola abortiva, la RU486, che in Italia è proibita. Vuoi dire che è vietato ottenere lo stesso risultato di un aborto con meno spreco di denaro pubblico, meno problemi di personale e meno attesa delle donne.
Che ipocrisia». Dice Elisabetta Canitano, ginecologa a Ostia, 21 anni di interruzioni di gravidanza: «Siamo un po’ masochiste. Mi chiedono: ma chi tè lo fa fare? Rispondo: noi rappresentiamo lo Stato laico e una legge da applicare, un diritto cui rispondere. Non ho niente da eccepire agli obiettori di coscienza, ma non sopporto gli obiettori di convenienza, che sono moltissimi».
Qualche esempio le da ragione. Al San Camillo di Roma due ginecologi sono stati assunti, in quanto non obiettori, per rinforzare il reparto. Ma dopo qualche settimana hanno obiettato e sono stati trasferiti. Al San Giovanni, sempre nella capitale, percorso inverso: otto anestesisti hanno smesso di essere obiettori quando è stato introdotto un gettone per l’interruzione di gravidanza.
«Lo sanno tutti», continua la Canitano. «Se fai aborti non fai carriera, non è considerata neppure un’attività medica. E poi sei costretta, in questa situazione di silenzioso sabotaggio, a fare solo quello. Il paradosso è che anche le donne che vengono qui, in fondo, ti detestano perché evochi il loro dolore. Così capita di sentirsi dire: tanto si sa che a fare gli aborti ci mettono i più ciucci… Non lo posso negare: negli ultimi tempi il rapporto con le utenti si è deteriorato molto. Ma come potrebbe essere diversamente con dieci-quindici donne fuori dalla porta, che ogni giorno ti pongono pressantemente il loro problema?».
Racconta Susanna Vezzani, presidente dell’Aied, il consultorio laico, a Novara; «A Torino è stata avviata richiesta di una sperimentazione sulla pillola abortiva. So che non è ancora partita. Anche Novara l’ha chiesta. Ma in consiglio comunale esponenti di An l’hanno definita, testualmente, una stura-uteri, un incentivo all’aborto.
Il clima è pessimo». La sperimentazione, dice Gianluigi Boveri, il direttore sanitario del Sant’Anna di Torino – uno dei luoghi più all’avanguardia d’Italia – «è stata richiesta e autorizzata dal comitato etico del Piemonte. Ma è sul tavolo del ministro della Sanità, Girolamo Sirchia, e non ne sappiamo più nulla». Al Sant’Anna, in cambio, è arrivata un’ispezione del ministero. Perché? «Routine». Ma non era mai successo. Il comitato etico del Piemonte ha avuto parole chiarissime: «L’impiego della RU486 si configura come una tecnica per attuare una pratica medica pienamente riconosciuta nella legislazio-ne italiana, secondo i modi che la legge vigente prevede». Senza contare che è già venduta in Francia e negli Stati Uniti, solo per fare due esempi. Perché sperimentarla? «Per perdere tempo, bloccare tutto», dice senza mezzi termini Giovanna Scassellati.
Ma è davvero una guerra ideologica? Gli estremi ci sarebbero. A cominciare dal presidente del Lazio, Francesco Storace, che dichiarò, a pochi mesi dall’insediamento: «Chi vuole abortire dovrà andare in Umbria o in Toscana». O dai vertici della Chiesa. I quali sostengono apertamente che la RU486, eliminerebbe il dolore dell’aborto rendendolo una pratica ordinaria. Dunque, si auspica che permanga la sofferenza (che, per altro, la pillola non elimina affatto).
Anche per la pillola del giorno dopo, dichiarata da scienziati e persino dal Tar del Lazio «non un abortivo, ma un anticoncezionale», si sono levate obiezioni. Di coscienza, s’intende. Molti pronto soccorso obiettano: non la danno. In Friuli, in Veneto, in Lazio, nel Sud. Pure i farmacisti hanno da obiettare. E «obiettare» su un farmaco che va preso entro 72 ore, significa rischiare che diventi troppo tardi. «Ma è pura follia», dice il presidente dell’Aied friulana, Mario Puiatti: «È una scemenza, non si può fare obiezione su un antifecondativo, è illegale». Eppure c’è chi fa obiezione alla spirale (se ginecologo) o ai preservativi (se farmacista).
Il fatto è che obiettare, di questi tempi, aiuta, facilita. «Ci sono concorsi», accusa Giovanna Scassellati, «dove vincono solo gli obiettori. E poi a chi conviene mettersi a lavorare nella fabbrica degli aborti? Non si guadagna. È tutto qui: non si fanno soldi».
I problemi sono molti, di tipo diverso. Dice Elisabetta Canitano: «In effetti ho chiesto a mia figlia, che ha 13 anni, di non dire che la madre fa gli aborti. I bambini si impressionano. Ci hanno fatto fare un corso dove uno psicanalista spiegava che subiamo conseguenze psicologiche dal lavoro: perché identificheremmo le donne con le madri e il bambino che non nasce con noi stesse. Bah…».
Certo l’obiezione cresce, con illuminazioni non sulla via di Damasco ma di Milano, Treviso, Bolzano. In quest’ultima città, racconta Maria Luisa Bassi, presidente Aied, «solo due ospedali su sei fanno interruzioni di gravidanza, e sempre con medici di fuori.
Praticamente siamo al cento per cento di obiezione». Da Trento, la conferma del professor Emilio Arisi, primario non obiettore del Santa Chiara: «Ci arrivano da Bolzano, da Verona. Soprattutto extracomunitarie». Un tema ricorrente. Sono più giovani, più prolifiche, meno preparate agli anticoncezionali e fanno ricorso all’aborto tre volte più delle italiane (relazione ministero della Salute, 2002).
Ma i dati dicono anche altro. Per esempio che dal 1982, quarto anno della legge (e primo dopo il referendum), il ricorso all’aborto in Italia è diminuito del 45 per cento. Che non è diventato affatto, come si paventava, un sostitutivo della contraccezione, ma resta comunque un’ultima ratìo. Che le donne si sono mostrare responsabili e, crescendo l’informazione, hanno trovato altri sistemi, meno drammatici, per non avere figli. Che chi abortisce è soprattutto giovane, spesso minorenne. È casalinga, poco istruita, povera (Istituto Superiore di Sanità, novembre 2002. Autori: Grandolfo, Spinelli, Pediconi).
Il disservizio crescente rischia di mettere in forse la legge e i suoi effetti positivi. A Milano, racconta Fulvia Colombini, Cgil, «hanno trovato il modo di disincentivare le visite nei consultori. Come? Semplice: un ticket da dieci euro. Ma da pagare così: si prende un bollettino al consultorio, poi si fa la coda alla posta per pagarlo, poi si torna al consultorio per consegnarlo ed avere un appuntamento. Chi, tra quelle che lavorano, possono permettersi un iter come questo?».
I consultori chiudono. Una legge del 1996 (governo Dini) stanziò 200 miliardi per potenziarli. Paradossalmente da allora ne hanno eliminati 500. Gli aborti clandestini, dall’82 a oggi, sono scesi da 100 mila a 21 mila circa (stima Istituto Superiore di Sanità).
Ma oggi, dicono i ginecologi, tornano a crescere, al passo con le difficoltà della struttura legale. «L’aborto è come la prostituzione», dice Giovanna Scassellati, «può non piacere, ma c’è. Se non lo facciamo noi, lo fanno i clandestini. Sanno tutti che, a Roma, costano dai 2 mila ai 4 mila euro. Sanno tutti dove si fanno».
Le donne rischiano di nuovo su un loro diritto.
«Neppure le femministe se ne occupano più», ammette uno dei medici. La Chiesa preme e trova terreno fertile nella politica del centro-destra. Secondo una vecchia ideologia. Scrive il comitato etico piemontese: «II cristianesimo, e il cattolicesimo in particolare, ha nella sua storia confusioni frequenti di sofferenza fisica e sofferenza morale e tentativi di avviare le anime al pentimento sollecitando i corpi: non è il caso di rinnovarle». Non sarà il caso, ma sta succedendo.
Conosco bene (almeno da un punto di vita comunicativo e virtuale) entrambe le dottoresse, la Scassellati e la Canitano, visto che da anni seguo mailing list e forum in cui sono molto attive. E peraltro non si tratta affatto di forum sull’aborto, bensì sul parto, sulla maternità in generale, e sul diritto a un’assistenza ostetrica più rispettosa e umana possibile, sempre nell’ambito di criteri di sicurezza e di scientificità.
Si tratta di professioniste consapevolissime, e attentissime alla salute riproduttiva delle donne a tutto tondo, in qualsiasi ambito… dall’educazione contraccettiva, alla rivalutazione della naturalità del parto contro la medicalizzazione inutile, al sostegno alle puerpere contro la depressione post parto, all’allattamento, alle terapie contro la sterilità, alla menopausa. E soprattutto, si battono strenuamente contro le caste baronali che dominano la medicina in generale, e la ginecologia in particolare.
Se sono costrette a fare *soprattutto* aborti (quando invece preferirebbero dedicare più tempo ad altro), è perché nelle loro strutture non c’è nessun altro disposto a farli…
Lisa
http://www.youtube.com/watch?v=wIwAHErq08E
per chi volesse un video che se pur di vari mesi fa è una testimonianza di una piccola battaglia per difendere la laicità dei consultori. Il caso fa riferimento al Lazio, ma gruppi vicini alle destre meno laiche portano avanti iniziative anche in altre parti d’Italia
Mi fanno ridere gli uomini che dibattono su cosa dovrebbe essere giusto per le donne.