Precari nella scuola, diminuzione netta solo tra insegnanti di religione

Tra 2009 e 2010 il numero dei precari nella scuola si è ridotto, ma solo tra gli insegnanti di religione cattolica. Lo scrive Italia Oggi, che parla di dato “occultato dalla precedente gestione” del ministro Gelmini, emerso nel rapporto del dicastero dell’Istruzione.

Gli oltre 26mila docenti sarebbero “l’unica categoria che è riuscita a ridurre il precariato” in maniera massiccia, col 58% assunti a tempo indeterminato dal 2000. Invece gli altri insegnanti precari (non di sostegno) sono rimasti intorno ai 117mila.

Valentino Salvatore

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41 commenti

Roberto Grendene

Lo scandalo è che sono stati immessi in ruolo:

– persone scelte dal vescovo

– insegnanti di una materia facoltativa, che quindi per definizione dovrebbero essere a tempo determinato

serlver

Se non mi sbaglio molti sono stati riciclati come maestre di italiano, almeno così è successo in massa dalle mie parti stando a sentire le mamme dei neo alunni di 6 anni.

Congo

ah, ora capisco la qualità dell’italiano dei ragazzi di oggi…

teologo cattolico

é illegale per un insegnante essere messo in ruolo? (non lo so, mi auguro di no). é illegale essere messi in ruolo per la materia di religione? Nel caso sia illagale sai indicare le leggi che lo dicono illegale? é illegale che gli insegnanti di religione siano scelti da una autorità religiosa, ossia dal vescovo (anche qui se lo sai illegale posta le leggi…grazie)?

..chedo perchè a volte sembra che vi rodiate il fegato perchè si rispettano le leggi..

schiaudano

E’ etico?
E’ prevaricante?
….

Ah già, tu non hai una morale propria, la tua è clonata.

Southsun

@ teologo.

No, ci da fastidio che gli insegnanti cattolici siano “un po’ più uguali” di fronte alla legge di quelli di inglese, matematica, italiano, tecnica aziendale, francese, diritto, informatica……

Capisci il concetto, caro teologo delle mie babbucce?

Paul Manoni

Ma sei conscio che una legge sbagliata, necessità urgentemente di essere cambiata??? 😉

Giuliano

Scusate ma è comprovato che sono stati quelli di Comunione e Liberazione ad impedire la messa in ruolo di 250000 precari della scuola pubblica. Il video inchiesta è su Youtube.

teologo cattolico

@schiaudano

ma perchè non dovrebbe essere etico entrare in ruolo? o in ruolo come insegnante di religione?… in base a quale manuale di morale di riferimentoche hai tu, non dovrebbe essere etico?

@south

Rispetto a quale legge sarebbero più uguali? se gli insegnati di religione (nno “cattolici”..vai ot), sono assunti in ruolo in conformità alla legge dove è il problema? semmai sono gli altri che non vengono assunti che dovrebbero uniformasi.

@paul

Se è sbagliata, si.

nightshade90

@teologo

forse non ci arrivi. vediamo di renderlo più chiaro.

NON E’ ETICO CHE AD UNA CERTA CATEGORIA DI PERSONE SIANO RISERVATI DEI PRIVILEGI (tipo entrare in ruolo o non dover fare concorsi pubblici per ottenerlo) PUR FACENDO LA STESSA MEDESIMA COSA CHE FANNO GLI ALTRI (insegnare. anzi no, direi che definire “insegnante” chi ricopre la cattedra di religione a scuola è un gesto di incredibile magnanimità che sfocia quasi nell’insulto verso gli insegnanti veri, visto quanto vengono realmente messe a frutto tali ore).

più chiaro ora? o devi fare anche un ripassino sul significato della parola PRIVILEGIO, che a differenza di quello che credi tu (ma solo quando ti fa comodo) NON significa “ottenere dei vantaggi sugli altri in contrasto con la legge”, ma anzi ottenerli proprio PER legge….

Roberto Grendene

– una volta non era illegale nemmeno la schiavitù, cio’ non vuol dire che non fosse incivile

– che lo stato paghi insegnanti scelti dal vescovo per insegnare la sua dottrina nella scuole della Repubblica è roba da medioevo

schiaudano

Io: “Ah già, tu non hai una morale propria, la tua è clonata.”
Eologo: “… in base a quale manuale di morale di riferimentoche hai tu, non dovrebbe essere etico?”

CVD

Diocleziano

Devo pensare che i precari ‘normali’ accettino di buon grado questa situazione, dal momento che non li ho mai sentiti recriminare su questa prevaricazione. Contenti loro… Comunque non sono contento io, che trovo intollerabile che si buttino nel cesso soldi per decine di migliaia di stipendi inutili.

Cesare b

@Diocleziano. E’ naturale ” che i precari ‘normali’ accettino di buon grado questa situazione” che costituisce un precedente importante nella direzione del superamento del precariato, mentre il mantenere in eterno precaria un’intera categoria veniva a costituire un male augurato precedente in senso contrario. Percio’ non diranno mai: “quelli li’ avrebbero dovuto restare precari”. Casomai diranno: “Ora deve toccare anche a noi il beneficio che essi hanno ottenuto”. E’ piu’ probabile che l’UAAR possa trovare consenso tra i precari della scuola con la battaglia per l’ “ora alternativa” che – se attuata in modo sistematico – a fianco di ogni cattedra di religione ne creerebbe un’altra. Inizialmente a titolo precario … ma non si sa mai …
Saluti.

Diocleziano

Ti dice niente il fatto che la gelmini tenesse segreto questo fatto?
Ehhh, quando si vuol fare dell’ımbecıIIıtà un ideale di vita…

FSMosconi

@Diocleziano

Più che imbeiIIità io dieri più che altro malafede estrema…

Gianluca

C’è qualche avvocato o giurista che potrebbe chiarirmi un dubbio?

Ma per legge, chi lavora per lo stato, non deve essere assunto tramite CONCORSO PUBBLICO? L’assunzione degli insegnanti di religione non è palesemente incostituzionale?
Si potrebbe fare ricorso?
Oppure gli accordi tra Stati esteri esulano dalle competenze della Corte Costituzionale?

Cesare b

Mi spiace di deludere lo speranzoso Gianluca.
Il concorso puo’ essere “per esami”, “per titoli” e “per titoli ed esami”. L’assunzione di insegnanti per soli titoli (voto di diploma o laurea, voto d’abilitazione, anzianita’ di precariato, ecc.) e’ stata per decenni utilizzata massicciamente per docenti di tutte le materie nelle scuole d’ogni ordine e grado.
L’ immissione in ruolo degli insegnanti di religione mi risulta avvenuta “per titoli ed esami”. Il passaggio di docenti di religione, per sopravvenuta incompatibilita’, ad altro ruolo nella scuola o in settori diversi del pubblico impiego (ruolo per il quale, ovviamente, il soggetto avesse il prescritto titolo di studio) non si puo’ considerare una vera “assunzione” e comunque e’ avvenuto “per titoli”.
Saluti.

Luigi Tosti

I dubbi di Gianluca sono tutt’altro che peregrini. L’art. 97 della Costituzione sancisce che “i pubblici uffici sono organizzati ….in modo che siano assicurati il buon andamento e l’imparzialità dell’amministrazione….agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni si accede mediante concorso, salvo i casi stabiliti dalle legge”.
L’art. 98 sancisce che “i pubblici impiegati sono al servizio esclusivo della Nazione…”
L’art. 3 della Costituzione sancisce che “tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzioni di ….religione, di opinioni politiche, di condizioni sociali”. L’art. 8 sancisce che “tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge”. L’art. 19 sancisce che “tutti hanno diritto di professare la propria fede religiosa….di farne propaganda …”. L’art. 21 sancisce che “tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo…” L’art. 33 sancisce che “…enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato..”.
Alla luce di tali norme costituzionali, mi sembra francamente impossibile conciliare la mostruosità giuridica degli insegnanti di religione cattolica col rispetto della Costituzione. Infatti:
1°) pur essendo “dipendenti pubblici”, gli insegnanti di religione cattolica non sono al servizio della Nazione -come imposto dall’art. 98- bensì al servizio di un ente privato come la Chiesa (è come se lo Stato italiano assumesse dipendenti pubblici per farli lavorare a favore della FIAT);
2) la circostanza che si tratti di dipendenti pubblici che lavorano a favore di un privato implica poi la violazione dei principi costituzionali del “buon andamento” e dell’ “imparzialità dell’amministrazione”, sanciti dall’art. 97;
3) la circostanza che possano accedere a tale impiego pubblico “solo” coloro che sono graditi ad un Ente religioso privato -qual’è la Chiesa- e che ciò possa avvenire senza alcun vincolo o controllo -e cioè ad libitum- è un’anomalia che brutalizza i diritti di eguaglianza e non discriminazione dei cittadini che aspirano all’impiego pubblico, nonché i loro diritti di libertà di religione, di pensiero, di rispetto della vita privata: la Chiesa, infatti, può escludere chi non è cattolico, chi la pensa in modo diverso, chi è separato, chi è iscritto ad un partito politico non gradito etc.., senza che sussista alcun diritto dell’escluso di impugnare il provvedimento negativo;
4) infine, l’assunzione di dipendenti pubblici per inculcare, in scuole pubbliche, i precetti di una religione, mi sembra tutt’altro che compatibile col principio di laicità dello Stato italiano e con l’obbligo, sancito dall’art. 33, di non finanziare le scuole private: al contrario, ho il sospetto che si tratti di un modo per privilegiare la confessione cattolica a spese di tutti i contribuenti.
Queste considerazioni si scontrano, ovviamente, con la triste realtà italiana: è impensabile che la Corte Costituzionale -anche nella rosea ipotesi che fosse formata da giudici “comunisti” (come afferma il premier)- osi dichiarare l’incostituzionalità del bel “regalo” elargitoci da quel galantuomo di Craxi.

Gianluca

Grazie, giudice Tosti.

Possibili ricorsi alla CEDU?

Questa sarebbe una vittoria ben più sostanziosa ($ – sarò materialista, ma…) per lo Stato italiano, rispetto alla pur nobile causa del crocifisso.

Federico Tonizzo

@ giudice Tosti:
Molte grazie per tutte le delucidazioni!

Una “piccola” questione: dal punto di vista legale fa forse qualche differenza in senso peggiorativo il fatto che “si tratti di dipendenti pubblici che lavorano a favore di un privato”, se tale privato è, come di fatto il Vaticano è, uno stato che non è l’Italia, uno stato extracomunitario, uno stato monarchico e quindi antidemocratico?
Se penso che la NATO e vari stati, tra cui proprio l’Italia, recentemente hanno invece provato o provano, con le buone o con le cattive, ad “esportare la democrazia” in alcuni stati retti da regimi totalitari e antidemocratici…

teologo cattolico

@gianluca con tutto il rispetto e la simpatia non mi affiderei ciecamente alla consulenza di un Tosti, che ha già toppato di brutto su tante altre questioni su cui sembrava parimenti certo delle sue considerazioni e giudizi

Francesco

Teologo, non ha “toppato” il giudice Tosti, ma il sistema.
Come non capisci.

paolo

guarda che gli insegnanti di religione il concorso pubblico l’hanno fatto….. prima di dire stupidaggini… informati

Laverdure

E,nel caso vi fosse sfuggito,la religione e’ senz’altro una delle materie scolastiche che al
giorno d’oggi ,nel nostro sistema scolastico,lascia sempre meno “tracce”nella mente dei ragazzi al termine degli studi (fortunatamente).
Anche se lo stesso fenomeno probabilmente si verifica, piu’ o meno,con tutte le altre materi(disgraziatamente).

Southsun

Questa porcata è da portare davanti alla Corte Costituzionale.

Praticamente la legge fa figli e figliastri tra i docenti della scuola PUBBLICA, mentre madama la marchesa troja si fa le unghie e tira i fili.

Diocleziano

Ma il sindacato dorme? O forse 26.000 tessere fanno comodo anche a loro…

Paul Manoni

A me la sola idea che l’ora di insegnamento dell’ambaradan cattotalebano, ci costa 1.500.000.000€ L’ANNO ( 😯 ) già mi fà venire i brividi…Anzi, le “lacrime ed il sangue”!

Oggi viene fuori che pure gli amichetti del Vescovo che bypassano tutti i concorsi e gradutorie, ottengono contratti a tempo indeterminato, rispetto a tutti gli altri insegnanti (quelli di serie B a questo punto!) di tutte le altre materie…Holè!

A questo punto, all’ingresso delle scuole, perchè non issano direttamente il vessillo dello Stato Vaticano, in mezzo alla bandiera europea ed al tricolore!! 👿

manimal

una parrocchia dalle mie parti lo’ha fatto per un periodo. non so quale ricorrenza omaggiasse, forse l’unità d’italia (!!!), visto che era esposto anche il tricolore.

magari niente di illecito, per carità, ma ogni volta che passavo di lì avvertivo una certa irritazione… effetto “vaticalia”, forse?

luigi

Veramente scandaloso come dice Roberto che siano stati immessi in ruolo! Gli altri insegnanti precari sempre nell’inceterzza se mantengono il posto o vengono licenziati.

Benjamin l'@sino

Non sarà anche perché (vorrei sbagliare) i precari di religione sono gli unici che maturano gli scatti anzianità, addirittura biennali!, anche da precari per via d’una “svista” legislativa?

Roberto Grendene

per essere immessi in ruolo hanno fatto concorsi farsa, dove erano ammessi solo coloro che erano scelti dal vescovo

ora pero’ se il vescovo toglie loro il nulla osta come insegnanti di religione cattolica (ad esempio perche’ ragazze madri, o perche’ non accettano piu’ di insegnare “in conformità della dottrina della Chiesa” come prevede il protocollo addizionale del Concordato) lo stipendio da insegnante lo prendono comunque, togliendolo a insegnanti veri che hanno fatto un concorso serio senza nulla osta di vescovi o altri figuri

Benjamin l'@sino

Se non siete insegnanti, dovreste provare a fare un giro nelle sale professori in questi giorni. Si respira un’aria d’un pesante che non vi dico. E non sono ancora molti quelli che hanno colto appieno la gravità dei provvedimenti punitivi che si sono accumulati negli anni e che non hanno ancora tutti espresso il loro potenziale distruttivo sull’istituzione e sui suoi impiegati. Questa è l’ottava piaga d’Egitto, solo che è caduta in Italia.

Daniele

Siamo indietro di 150 anni rispetto alla Francia, non c’è che dire:

“La laïcité, proclamée dès 1881 avec la suppression de l’éducation religieuse dans l’enseignement public, est renforcée par la loi Goblet (1886), qui interdit aux religieux d’enseigner dans le public.”

La PROIBIZIONE ai religiosi di insegnare nel pubblico era già un bel passo avanti nel 1886. La cosa si è poi estesa alle scuole private con la loi Debré de 1959 – le scuole private ricevono fondi solo se adottano il programma delle scuole pubbliche, cioè il CATECHISMO (perché così viene giustamente chiamato) è escluso dall’insegnamento e dalla valutazione (diventa quindi facoltativo anche nelle scuole private cattoliche se vogliono ricevere fondi!).

Sono contento di vivere qui in Francia anche per questo motivo, mia figlia alla mattina non incrocia ne crocifissi ne preti sulla sua strada e questo mi rende felice e più tranquillo.

Goethe

Il giudice Tosti ci insegna che per l’art. 3 della Costituzione in Italia siamo tutti uguali e quindi anche una suora può insegnare aritmetica in una scuola statale. Non lo può fare in Francia, dovr le suore non possono insegnare aritmetica nelle scuole statali. Lo possono fare nelle scuole cosidette contrattuali, evelo Stato francese paga le suore che insegnano aritmetica.
Chi si iscrive in una scuola cattolica contrattuale é tenuto a seguire l’insegnamento della religione. Lo Stato frencese non paga l’insegnante di religione della scuola cattolica sotto contratto, ma l’alunno della scuola cattolica sotto conratto, alla quale si é iscritto liberamente, é tenuto a seguire il corso di religione o di catechismo. A questo proposito il mercoledì pomeriggi le scuole elementari statali sono chiuse, come Daniel sa, per permettere a chi voglia di andare appunto al catechismo. Sua figlia non ci andrà ma altre banbine sì.
Ricordo che la laica Francia finanzia due milioni di scolari che frequentano le scuole cattoliche contractuelles (circa il 20% degli scolari francesi). pagando gli insegnanti di aritmetica ecc. anche se suore, delle scuole cattoliche.
Nella cattolica Italia c’é l’insegnamento della religione, a cui ci si iscrive liberamente ogni anno (in precedenza iscritti d’ufficio si poteva chiedere la dispensa) ma le insegnanti suore delle scuole cattoliche non sono pagate dallo Stato, benché si tratti di scuole pubbliche non statali, come quelle francesi sotto contratto.
Lo Stato italiano spende per la scuola pubblica statale oltre 50 miliardi e dà alle scuole pubbliche cattoliche non statali circa 250 milioni, cioé l’0.5% di quanto dato alla scuola pubblica statale, pagando tuttavia gli insegnanti di religione, dal momento che gli scolari si sono liberamente iscritti. Se non lo facessero, loro o le famiglie per i più picoi, l’insegnamento della religione nelle scuole statali sparirebbe.
Se sia meglio vivere in Francia o in Italia, ça depend cher Daniel, il faut voir et je ne suis pas bien sùr que l’un pays soit préférable à l’autre, Comme partout il y des avantages et des inconvenients. Bon courage.

Daniele

Caro Johann Wolfgang,

Come dici sopra, l’80% degli alunni francesi de facto non sono esposti all’indottrinamento religioso.
Per il restante 20%: se le scuole private vogliono i soldi, devono seguire il programma pubblico che non prevede l’insegnamento religioso, che ha pertanto carattere facoltativo.

Mi sembra una situazione nettamente migliore rispetto a quella italiana.

Inoltre la laicita’ va al di la’ del catechismo in classe, come ben sai:

La question du respect de la neutralité confessionnelle de l’école publique s’est de nouveau posée en octobre 1989, lors de l’expulsion, à Creil, d’une collégienne en raison du port en classe d’un “foulard islamique”. Appelé à se prononcer sur ce cas, le Conseil d’Etat a rendu un premier avis le 27 novembre 1989.

Cet avis rassemble l’ensemble des principes et des pratiques de la République s’agissant de laïcité, de liberté religieuse, de liberté d’expression et d’ordre public. Il met l’accent sur la nécessité d’interdire aux élèves le port de signes d’appartenance religieuse ” à caractère ostentatoire ” dans les enceintes scolaires.

Ciao

Gianluca

“Se non lo facessero, loro o le famiglie per i più picoi, l’insegnamento della religione nelle scuole statali sparirebbe.”

E sarebbe pure ora!
Che c’entra la religione a scuola? In chiesa si studia l’italiano? Già che ci siamo a scuola mettiamoci un’ora la settimana di tifo juventino, è la stessa cosa.

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