San Raffaele, i ricercatori rispondono allo scandalo intercettazioni

La pubblicazione su Il Corriere della Sera delle intercettazioni che hanno messo in evidenza le pressioni e i contatti diretti coi politici di don Luigi Verzè, fondatore del San Raffaele, e di Mario Cal per ottenere più fondi a favore dell’ospedale da parte delle istituzioni ha messo in forte imbarazzo gli ambienti del centro di ricerca. Tanto che Maria Grazia Roncarolo, direttore scientifico del centro di ricerca del San Raffaele, ha inviato una lettera al giornale sottoscritta dai membri comitato dei direttori di divisione e centro ricerca. Una nota in cui si snocciolano cifre e dati sulle ricerche del San Raffaele e dove si parla di “procedura trasparente e meritocratica” per l’accesso ai fondi ministeriali. Ma dove non si affrontano le questioni sollevate dalle intercettazioni e si percepisce una presa di distanza dalla gestione del San Raffaele. “La comunità scientifica del San Raffaele intende continuare a lavorare secondo il modello rigoroso e trasparente di cui si è dotata e in nessun modo si sente responsabile degli errori che hanno portato all’attuale crisi finanziaria dell’istituzione”, conclude la lettera.

Segue breve e tagliete risposta dei due giornalisti che hanno firmato l’articolo: “Se la procedura è rigorosa ‘trasparente e meritocratica’ perché allora don Verzè e Mario Cal per ottenere soldi s’affannavano tanto con voli a Roma, cene, pressioni sui politici amici?”.

Valentino Salvatore

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20 commenti

trasparenza questa sconosciuta

Dati sono veri, la ricerca e’ buona.

Ma che dire di un ente che, nonostante la qualita’ dei progetti fa lobby perche’ i finanziamenti siano assegnati a loro e non ad altri, altrettanto validi progetti di altri istituti del resto d’Italia?
Direi che attua la stessa strategia di un tumore che cerca sangue per ricevere nutrimento e crescere rigoglioso, a discapito di altre cellule e tessuti.

Inizio a capire a cosa si riferivano quando dicevano che i tumori sarebbero stati sconfitti in 3 anni….speriamo si faccia chiarezza e d’ora in poi si possano giudicare i progetti con trasparenza.

Diocleziano

I ricercatori saranno anche stati all’oscuro dei loschi traffici del verzè, ma ne hanno beneficiato.

nightshade90

sì, ne sono stati all’oscuro quanto bagnasco era all’oscuro di don seppia: o erano ciechi, sordi e pure parecchi stupidi, o avevano la cecità di chi non vuol vedere perchè non gli conviene farlo…..

faber

Non la farei così semplice. Sicuramente il 90% dei ricercatori che lavorano all’interno della struttura non si occupavano di reperire i finanziamenti. Inoltre la macchina burocratica spesso sembra essere fatta apposta per celare cosa c’è dietro un finanziamento. Io faccio il ricercatore in una struttura pubblica, eppure non ho la più pallida idea di come il mio superiore reperisca i soldi che io poi spendo. E non per disinteresse ma per mera divisione dei compiti. Chi si occupa delle questioni amministrative molto spesso non mette neanche mezzo piede in laboratorio.

nightshade90

@faber
i giri di don verzè lo conoscevano tutti già da tempo, non sapevano nello specifico chi faceva cosa ma sapevano benissimo che c’era un diro poco pulito dietro a tutto, non era esattamente una cosa tenuta nel più stretto segreto. non si lasciavano documenti in giro ma le voci si facevano giarare senza problemi….almeno su questo argomento, su altri, come tipo sulle operazioni da fare nell’ospedale, era addirittura diretto (diceva apertamente a medici e chilurghi di aumentare al massimo il numero delle operazioni chilurghiche, ANCHE A COSTO DI FARNE DI INUTILI AI PAZIENTI, solo per aumentare gli introiti).

la storia di don verzè era come la storia dei padrini mafiosi: tutti sapevano che erano a capo di un giro criminale, tutti avevano anche una idee relativamente precisa de in cosa consistessero tali giri, ma nessuno denunciava o incastrava il colpevole. i sottoposti perchè non avevano prove e non conveniva parlare o ribellarsi, mentre conveniva far parte del sistema, mentre i politici che sapevano perchè amici e complici.

Diocleziano

Che non sapessero proprio nulla non metterei la mano, non dico sul fuoco ma nemmeno su un calorifero. In un ambiente ciellizzato come quello, il più pulito ha la rogna.

Jeeez

Si vabbe’, e gli operai fiat sono colpevoli del riscaldamento globale perche’ costruiscono macchine che inquinano. Ma per piacere.

nightshade90

@jeeez

ma che stai dicendo?

non ho detto che fossero complici, che sapevano e stavano zitti sì, ma anche se qualcuno avesse voluto ribellarsi non è che poteva tirar fuori le prove dal taschino, esattamente come gli abitanti di casal di principe sanno perfettamente chi sono i bos e quali sono le loro attività criminali, ma anche volendo non possono farli finire in prigione perchè non ci sono le prove.

che poi su altre cose, come le operazioni inutili, i medici fossero complici (anche se qualcuno, seppur raro, si è rifiutato di far parte di questo meccanismo e ha continuato a far bene il suo lavoro) questa è un’altra questione.

ed in ogni caso non mi risulta che il riscaldamento globale sia un crimine, quindi il tuo discorso è un assurdo….se lo fosse, gli operai fiat sarebbero complici perchè saprebbero tutti di star producendo macchine che producono anidride carbonica, ma visto che non lo è……

Paul Manoni

Infatti…A me sembra proprio che nella vicenda del San Raffaele, ci sia ben poco di “trasparente e meritocratico”. E deve averla pensata così anche Enrico Bondi, il superdirigente nominato per far quadrare i conti del San Raffaele, visto che solo per capire i vari passaggi di denaro, e’ stato costretto a contattare dei veri e propri “007” ( http://www.krollitalia.it/ ), i quali stanno impazzendo per portare a termine la “missione”. 😉
Che i ricercatori del San Raffaele, siano esenti da colpe e’ anche condivisibile, ma che non facciano troppo i puritani, visto che lavoravano per una macchina che pappava soldi pubblici come poche.

whichgood

1,5 miliardi di euro non sono cifre riultanti da 2 o 3 operazioni economiche ma di migliaia e migliaia di “transazioni”, perfino i bidelli dovrebbero sapere qualcosa.

teologo cattolico

ridomando: qualcuno sa per favore se è stata tolta la sospensione a divinis al Verzè negli anni ’70? e avete delle fonti? sto cercando senza esito e alla fine chiedo anche qui.

Diocleziano

proctologo,
perché insisti tanto sulla sospensione del verzè?
Certamente la risposta la conosci benissimo e vorresti solo insinuare che,
se non è più prete, la chiesa non è coinvolta.
Non ti riesce bene quando vuoi fare il gesuita.

whichgood

Ma… anche considerando l’insinuazione guarda caso lo IOR interviene per il “risanamento”. Miracolose coincidenze.

seinei

@teologo
io ho fatto così:
Con una facile ricerca in rete ho scoperto che nel 2000 Berlusconi riceve la comunione da un tale Don Verzè ai funerali di Craxi (le fonti sembrano attendibili, ho visto anche delle gradevoli foto).
Dopodichè su wiki leggo che la sospensione a divinis prevede la proibizione di somministrare i sacramenti.
Quindi, a meno che si tratti di due Don verzè, sarei portato a ritenere che nel 2000 Don Verzè non fosse sospeso a divinis.

… ma sicuramente ho sbagliato qualcosa.

Tommaso

Appunto, Don Verzè, della sospensione, non era al corrente !

🙂

faber

Niente male questa soluzione però: la chiesa lo ha sospeso mettendo le mani avanti, si è girata dall’altra parte lasciandolo esercitare le funzioni lecite e illecite e al momento giusto…zac: se ne lava le mani! Bisogna ammettere che la CCAR politicamente fa le scarpe a tutti!

Losna

Può darsi che non ne sapessero nulla ma di questi tempi dove alla gente comprano appartamenti a loro insaputa………….. è facile pensar male!

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