On. Prof. Monti,
nella recente conferenza stampa con i corrispondenti esteri, alla domanda di un giornalista straniero che Le chiedeva se il governo avesse in animo di estendere il pagamento dell’Ici alle proprietà ecclesiastiche, Lei ha risposto che si tratta di una questione che non vi eravate ancora posti.
Ci consenta: ne dubitiamo fortemente. Sarebbe grave se il governo non avesse esaminato una misura la cui introduzione è richiesta da più parti, persino da leader della stessa maggioranza che la sostiene. Più facilmente, rispondendo «è una questione che non ci siamo ancora posti», Lei voleva semplicemente far capire che si tratta di una misura che non avete intenzione di prendere in considerazione. Così come, molto probabilmente, non avete intenzione di tagliare gli oltre sei miliardi che la Chiesa cattolica, nelle sue varie configurazioni, drena ogni anno alle casse pubbliche.
Tale cifra è frutto di una nostra inchiesta, che potrà anche Lei liberamente consultare alla pagina www.icostidellachiesa.it. Le formuliamo tale invito auspicando che il constatare di persona che l’entità e le dimensioni dei contributi pubblici e delle esenzioni fiscali di cui gode la Chiesa sono enormi possa spingerLa a cambiare idea. Del resto, è stato Lei a sostenere che gli interventi non si limiteranno a quelli già annunciati: ed è stato sempre Lei, ancora prima, ad affermare che la partecipazione ai sacrifici necessari sarà richiesta «soprattutto alle categorie che finora meno hanno dato in termini di contributo al risanamento e all’ammodernamento».
Quindi, perché non intervenire sugli ingenti privilegi di cui dispone il mondo cattolico, in quantità tale da non potersi trovare, nel nostro paese, qualcosa di analogo, nemmeno nella cosiddetta «casta politica»? Perché non introdurre l’Ici su qualunque edificio abbia una destinazione anche solo parzialmente commerciale? Perché non intervenire sul meccanismo dell’Otto per Mille, facendo in modo che la parte corrispondente alle scelte inespresse contribuisca a ridurre il nostro enorme disavanzo? Perché non bloccare i contributi che a ogni livello vengono erogati alle scuole paritarie, nonostante l’Ocse abbia più volte constatato come il loro livello sia più basso delle scuole pubbliche? Perché continuare a pagare i cappellani cattolici nelle strutture obbliganti, quando quelli delle altre confessioni religiose e gli assistenti morali Uaar prestano lo stesso servizio gratuitamente?
Potremmo proseguire ancora a lungo con gli esempi. Le rivolgiamo perciò una sola ulteriore domanda, che le sintetizza tutte: perché gli atei e gli agnostici italiani, stimati tra il 13 e il 18% della popolazione, devono continuare a finanziare direttamente e indirettamente la Chiesa cattolica?
Ci permettiamo tuttavia di rivolgerLe anche due inviti espliciti, perché si tratta di due decisioni che l’esecutivo da Lei guidato può prendere in autonomia, senza passaggi parlamentari. A breve, alla Presidenza del Consiglio toccherà decidere come ripartire i fondi di competenza statale dell’Otto per Mille, che ai sensi della legge n. 222/1985 dovrebbero essere impiegati per interventi straordinari per fame nel mondo, calamità naturali, assistenza ai rifugiati e conservazione di beni culturali. Negli anni passati, chi l’ha preceduta ha sempre assicurata una larga preferenza per la Chiesa cattolica, nonostante quest’ultima possa già contare sul proprio specifico gettito. Un favoritismo che rappresenta non solo una violazione moralmente inaccettabile del meccanismo dell’Otto per Mille, ma anche un tradimento delle scelte di tanti atei e agnostici.
Le chiediamo pertanto di destinare l’Otto per Mille statale a risanare il bilancio dello Stato e a fronteggiare le calamità naturali, sia quelle recenti (come quelle in Abruzzo o in Liguria) sia quelle future (attraverso un’adeguata opera di prevenzione su un territorio disastrato). Le chiediamo altresì che il suo governo prenda finalmente la decisione di informare gli italiani sulle modalità di funzionamento del suddetto meccanismo, invitando esplicitamente i nostri connazionali a scegliere lo Stato: perché una richiesta trasparente di utilizzo dei fondi per fronteggiare le calamità naturali riscuoterebbe un immediato consenso tra la popolazione, e perché un aumento del gettito di pertinenza statale avrebbe un immediato e benefico impatto sul risanamento dei conti dello Stato. Che è poi l’obbiettivo per il quale Lei è stato incaricato di formare il governo.
Alla domanda del giornalista straniero sull’Ici Lei assunse un’espressione contratta, se non stupita. Eppure non solo è normale che, in una democrazia compiuta, la stampa e la società civile pongano al potere domande imbarazzanti (e il fatto che il giornalista non fosse italiano la dovrebbe far riflettere anche su questo aspetto del nostro paese), ma lo è ancora di più se si pensa che anche i cittadini degli altri paesi europei sono chiamati a sacrificarsi a loro volta per tamponare la catastrofica situazione economica italiana. Per quale motivo dovrebbero anch’essi sacrificarsi al posto delle gerarchie ecclesiastiche?
Si sa che prima e dopo la sua nomina a presidente del Consiglio Lei si è sentito con e ha visto il papa. Il fatto che nel suo governo siano entrati tre dirigenti di primo piano del mondo cattolico, nonché altri esponenti che non si segnalano certo per la loro indipendenza (un relatore al convegno di Todi, un docente della Cattolica, un sostenitore esplicito delle ‘radici cristiane’, fino alla fervente sottosegretaria all’istruzione che è anche preside di un liceo privato) non depone a favore della volontà di porre fine a favori, benefici, esenzioni di cui dispone quello stesso mondo. La nostra sensazione è che, se il suo predecessore è stato spinto dai mercati a lasciare il governo per salvare gli interessi delle sue aziende, i suoi ministri cattolici sono stati spinti a entrare nel governo per salvare gli interessi della Chiesa.
Ci auguriamo, ovviamente, che la nostra impressione sia errata e che il conflitto d’interessi sia presto superato.
Il Comitato di coordinamento Uaar
Se i nostri politici – di destra, di centro e di sinistra, avessero un maggior senso dello Stato, capirebbero che qui non si tratta di anticlericalismo bensì la ferma intenzione di difendere il supremo principio della laicità. Ma è probabile che lo capisco pienamente, solo che pur di non perdere i voti dell’elettorato cattolico abdicano agli interessi dello Stato a favore degli interessi della Chiesa
* lo capiscano…. etc… *
anche se si trattasse di puro anticlericalismo non ci sarebbe nulla di male; in teoria il clericalismo dovrebbe destar scalpore in un paese laico e civile non l’anticlericalismo.
“probabile che lo capisco pienamente, solo che pur di non perdere i voti dell’elettorato cattolico abdicano agli interessi dello Stato a favore degli interessi della Chiesa”
Già, e proprio per questo la strada non è quella di appellarsi ai politici che sanno bene quel che fanno ma quella di contribuire ad indebolire la credibilità della Chiesa e quindi la massa di elettorato che può condizionare.
Penso che in un paese davvero laico e civile e non ci sarebbe nemmeno bisogno dell’anticlericalismo.
Allo stato dell’arte è necessario.
Ma chi ha mai inventato che la laicita e’ un valore da perseguire e non una deformta’ ideolgica.
Prova a dimostrare le tue affermazioni invece di trollare.
Gommoso Jones,
di ideologicamente deforme ci sei solo tu.
Ma chi ha mai inventato che l’onestà è un valore da perseguire e non una deformità ideologica.
Sì la laicità è una deformità ideologica. E la religione una deformità mentale!
boh? magari il cugino intelligente di quello che ha inventato che le religioni sono fonti di valori morali universalmente condivisibili?
[…] « Lettera a Monti […]
lettera esemplare, complimenti, vediamo se il tecnico dei miei ciufoli se ne fregherà come al solito.
Scusate per la ignoranza – ma questa lettera sarà mandata al Monti?Se no,è inutile di pubblicarla qua solo sul questo sito.
Secondo me dovrebbe essere diffusa come ‘lettera aperta’ e inviata al maggior numero possibile di testate giornalistiche.
Io l’ho postata sulle bacheche FB di alcuni politici…Ovviamente bipartisan! 😀
L’ho già scritto in altre ultimissime. La chiesa cattolica deve pagare l’ICI su TUTTI i suoi immobili perchè il cristianesimo che essa dice di rappresentare non contempla alcun luogo di culto per la preghiera, anzi esattamente il contrario. Se vi fosse sfuggito segnalo nuovamente il precetto evangelico che potete trovare in Matteo 6:6 “Tu invece, quando preghi, entra nella tua camera e, chiusa la porta, prega il Padre tuo nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.“,queste sono parole chiare di Gesù Cristo in persona. Aggiungo anche il versetto in Atti 7:48 “L’Altissimo però non abita in templi fatti da mano d’uomo, come dice il profeta”
QUINDI IN BASE AL VANGELO, LE CHIESE CATTOLICHE NON SONO LUOGHI DI CULTO!!! PERTANTO INVECE DI INSEGUIRE IL VENTO, E’ QUESTO CHE DOVETE DENUNCIARE AGLI ORGANI COMPETENTI E FAR PAGARE L’ICI AI PRETI FINO ALL’ULTIMO CENTESIMO!!!
Parole sante. Purtroppo quando si tratta di mettere le mani nel proprio portafogli, il Vaticano si dimentica delle direttive di Gesù e del Vangelo.
Per me ciò che c’è scritto su quel libro non ha alcuna importanza,mi basta che la chiesa paghi il dovuto e basta.
@Giovanni Duovi
Invece è esattamente il contrario. Proprio quel libro dimostra come la chiesa cattolica non abbia nulla a che vedere con il cristianesimo, di conseguenza verrebbero meno tutta quella moltitudine di “privilegi” per una religione che essa NON rappresenta ed insieme ad essi cadrebbe tutto il suo castello di menzogne costruito con un fiume di sangue lungo 2000 anni.
Ma a te perchè interessa che la chiesa sia coerente con quel che dice?
Io non sono credente,per me loro possono dire,fare e credere a ciò che gli pare fino quando rimangono nei limiti della legalità,e ovviamente devono pagare le tasse dovute.
Concordo pienamente.
Sono “curioso assai” di vedere se ci sono reazioni sulla “grande stampa” e nel governo.
Intanto mi sembra che la questione dell’ICI sugli edifici delle chiese adibiti ad attività commerciali sia prepotentemente balzata in primo piano.
Persino l’UDC è favorevole “caso per caso”.
Ma sono convinto che se si abbassa la tensione tutto rimarrà inalterato.
”…Ma sono convinto che se si abbassa la tensione tutto rimarrà inalterato…”
Questo è certo. La strategia del vaticano è quello della ‘gatta morta’ e aspettare finché tutto ritorni tranquillo.
In effetti e’ la strategia “del giunco”, il quale sotto la sferza del vento si piega e, a bufera placata, i rimette in piedi come se nulla fosse accaduto. Non c’e’ temporale che lo spezzi. Abili, indubbiamente. Ma se la tempesta continuasse, con intensita’ via via crescente….in altre parole, se cominciassimo a perdere le staffe sul serio, non potrebbe verificarsi qualche cambiamento? I toni felpati e curiali (che personalmente mi fanno ribrezzo) lasciamoli a loro.
pensate che Monti la leggerà?
Intanto io la benzina la pago cara, e il parroco del mio paese mi ha mandato la busta per la questua da portare entro sabato…
anche a casa mia è arrivata la busta con la richiesta di soldi…l’ho rimandata con dentro la fotocopia del mio documento di sbattezzo…
Se la mandava a me, ci avrei defecato dentro… 👿
Bella lettera, non urlata ed equilibrata nell’obiettività della valutazione
In un paese dove il potere è, da tempo immemorabile, così poco democratico da reggersi confondendo il popolo con il sentimento e l’irrazionalità, fa piacere vedere che ci sono spazi di opinione “libera”, che fa riferimento a principi (questi sì!) davvero “universali”
Per tornare sulla terra…bisognerebbe avere più visibilità, chissà mai che poi si muova qualche neurone!
Condivido tutto di questa lettera. Grazie UAAR!
alla domanda di un giornalista straniero che Le chiedeva se il governo avesse in animo di estendere il pagamento dell’Ici alle proprietà ecclesiastiche, Lei ha risposto che si tratta di una questione che non vi eravate ancora posti.
evvai con la solita tecnica:
qui si confonde apposta tra:
possedimenti axtraterritoriali del SCVaticano che non pagano tasse (mentre invece dovrebbero probabilmente pagarle)
con i beni della Chiesa cattolica italiana, che già pagano le tasse
per far credere che la Chiesa (Vaticano) non paga le tasse, confidando nell’ignoranza di chi legge e che confonde Vaticano, Chiesa, Chiesa italiana.
bravi, avanti così
secondo me , alla fin della fiera, non cambia nulla… che si parli di vaticano, CEI , chiesa e vattela a pesca si tratta sempre dei soliti noti
Cao Funese, ormai le persone si sono affrancate dalle ansie ed angosce esistenziali create dalla
ccar, il fatto stesso che se ne parli e il segnale che anche la ccar ormai non è intoccabile.
Le cose cambiano e non potete raccontare le” panzane ” ,non si può campare senza
lavorare .
Non si pò pensare di continuare a vivere da ricchi senza produrre.
Lavoro, lavoro e lavoro, piegare la schiena e sudare e devolvi quello
che guadagni agli altri, così intendo la religione.
Basta rubare soldi alle vecchiete col bacio a mezzanote della statua di gesso.
“qui si confonde apposta tra”
Non siamo noi che ci confondiamo, siete voi che vorreste farci confondere, parroco.
A proposito con i tuoi fedeli criminali come ti comporti, fai finta di niente come il tuo collega di Casapesenna?
Solo gli ipocriti si nascondono in più maschere e solo per confondere le realtà: Vaticano, CCAR, chiesa, e puttanate varie.
Penso sia ora che la smettiate di rompere con le vostre manfrine.
Siete ipocriti e falsi. Siete impostori.
“confidando nell’ignoranza di chi legge e che confonde Vaticano, Chiesa, Chiesa italiana.”
Certo che voi preti vi guardate bene dallo spiegare queste cose, meglio prendere tempo cianciando di trinità e peccato originale. Avete campato secoli, confidando nell’ignoranza.
Qundo c’è di mezzo la ccar in tutte le sue manifestazioni non mi fido mai
caro Funese, prima pagate poi discutiamo.
Aboliamo il concordato così andate a lavorare.
Alzare le chiapp@ dalla scrivania e sudare .
va bene, le richieste ragionevoli vanno sempre bene, ma _ancor meglio_ se a proposito dell’8xmille si fosse chiesto qualcosa in più, per esempio lasciare allo stato la quota delle scelte non espresse o un tetto di 400 milioni, come per il 5xmille, da non superare e ripartire tra le confessioni religiose, rientrerebbero all’erario statale oltre 600 milioni all’anno, da subito! chiedere non costa niente, o no?
L’UAAR è fantastica e ben organizzata. Spero si radichi presto in maniera esponenziale su tutto il territorio con iniziative, controinformazione e quant’altro, ma non bisogna mai dimenticare che quì stiamo parlando della Santissima Apostolica e Romana. Un organizzazione che a me personalmente angoscia più della mafia che parimenti risulta spregiudicata e soprattutto radicatissima nelle coscienze delle persone che imparano ad accettarla e a temerla fin da piccoli. Credo ci voglia la stessa potenza di fuoco per combattere una prigione mentale culturale ed economica di questa portata. Non me ne voglia chi più di me si impegna concretamente e in prima linea, a loro va tutta la mia stima. Molto flaccidamente e consapevole della mia pochezza io la penso in questo modo.
Lettera ottima.
Giusta l’iniziativa della lettera. A cui purtroppo monti non risponderà, poiché se dovesse rispondere onestamente non potrebbe che essere d’accordo.
Una bellissima lettera; sufficientemente pepata. Che dice chiaramente come stanno le cose. Non ci volavano certo i professoroni cristicoli e/o bocchinieri per proporre le quattro porcherie che hanno studiato. Senza un minimo di attenzione alla profonda corruzione che travaglia il paese, senza un minimo di azione contro l’evasione fiscale…adesso sappiamo chi è Monti, quello che da almeno trentanni sento proporre come salvatore della patria….mi pareva strano che egli potesse rappresentare un’isola felice cui approdare nel nostro paese.
…ma ora sappiamo definitivamente anche chi sia Napolitano!
Ultimissime: Bagnasco ha detto che sull’ICI la chiesa è disposta a trattare.
Capito il ricatto? trattare….. non pagare.
Sì, magari ogni milione di euro condonati ci concede un giorno di indulgenza…
e certo, come la trattativa Stato/mafia
Se in giro ci sono politici (PD…Concia+altri) che inddendono presentare una mozione in merito all’ICI alla Chiesa, che parte con il fargli uno sconto del 70% ( ❗ ), e’ piuttosto ovvio che Bagnasco si senta in dovere di “trattare”…! 👿
ultima notizia: bagnasco si dice disponibile a discutere sull’ici….Ora io mi chiedo ma quando mai un cittadino che deve pagare le tasse può dire allo Stato ” sono disponibile discuterne forse le pago..”??
l’unica cosa che potrebbe discutere sono le sanzioni che dovrebbero arrivare dall’esatri nei confronti della Chiesa. Prova tu, cittadino, a non pagare l’ICI, poi vediamo.
siete sempre grandi……ma questa volta veramente la lingua umana è impossibilitata a trovare le espressioni adatte per manifestare la gratitudine di quanto fate per il progresso dell’italia.
Lettera a Napolitano dell’UAAR= fuffa
Lettera a Monti dell’UAAR= fuffa