Gb, si riapre discussione su eutanasia in seguito a suicidio assistito di nota produttrice

Geraldine McClelland, nota produttrice della Bbc, come Lucio Magri ha scelto il suicidio assistito in una clinica svizzera. Dopo la sua morte, avvenuta il sette dicembre, è stata diffusa la sua ultima lettera: nella quale, riporta Aduc Salute, ha scritto di non essere triste ma “arrabbiata, perché, per la codardia dei nostri politici” non le è stato permesso di morire in patria, e “nella mia casa”. La notizia ha rifoncolato le polemiche sulla mancata legalizzazione dell’eutanasia.

Raffaele Carcano

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57 commenti

Batrakos

Sottolineo quello che secondo me è un errore del titolo, ovvero il legame tra eutanasia e suicidio assistito, che invece sono concetti diversi tra loro.

Batrakos

O meglio: in questo caso è un suicidio assistito determinato in ogni caso da un male incurabile (anche se non alla sua fase ultima), ma il suicidio assistito, almeno nella sua accezione più larga, non contempla solo casi di eutanasia, cosa evidenziata dal caso Magri.
Credo che sia importante perchè in genere identificare le due cose porta a malcomprensioni della discussione, e spesso proprio gli avversari dell’eutanasia identificano le due cose.
Poi, si può essere, come il sottoscritto a determinate condizioni per il suicidio assistito e in toto per l’eutanasia, a favore anche della possibilità legale di entrambe le scelte, ma credo sia bene non generare equivoci.

teologo catolico

se il valore in gioco è quello dell’autodeterminazione, non vedo la sostaziale differenza..(ovvio che non è pensabile una autodeterminazione nel confronto del valore, ma questo è altro discorso)

Laverdure

@Teologo cattolico

“ovvio che non è pensabile una autodeterminazione nel confronto del valore ….”

A me sembra invece ovvio il contrario,dato che QUALUNQUE valore puo’ venire
deciso soltanto dall’uomo,in mancanza di altre entita .
In democrazia alcuni valori devono essere necessariamente fissati e imposti alla comunita intera,perche’ e’ su questo principio che si basano il codice civile e quello penale,ma questo,teoricamente,dovrebbe essere fatto rispecchiando le opinioni
personali della maggioranza.
Che poi la maggioranza degli individui disponga della maturita e della cultura necessarie per esprimere valutazioni adeguate sui valori,evitando quel meraviglioso fenomeno che si chiama conformismo,e’ tutto un altro discorso.

teologo cattolico

@laverdoure

“QUALUNQUE valore puo’ venire
deciso soltanto dall’uomo”..se il valore è scelto dal soggetto, ossia ogni persona sceglie il proprio valore, viene meno il concetto stesso di valore e di conseguente norma etica (la è tale perchè comanda sull’arbitrio).

“In democrazia alcuni valori devono essere necessariamente fissati e imposti alla comunita intera”….mi ero fermato alla prima frase e non avevo letto la immediatamente successiva contraddizione… è che ancora credo di avere a che fare con persone dotate di un minimo di coerenza…vabbè

Roberto Grendene

a me sembra che il titolo dica chiaramente che il nuovo caso di suicidio assistito ha riaperto la discussione sull’eutanasia

sono cose diverse, ma si legano tra loro quando si parla di autodeterminazione nel fine vita

Batrakos

Sì, in questo ed in casi simili sono legati.
Ma, allora, questo è caso di eutanasia o di suicidio assistito?
Questo punto mi pare centrale, perchè ne va della diversa considerazione del fenomeno e se sull’eutanasia molti sono a favore, il suicidio assistito è materia più controversa, e questa donna, a seconda di come si risponde, potrebbe non risultare ricorsa all’eutanasia, bensì essersi suicidata con tutte le differenze del caso; forse non è un errore dell’ultimissima, ma una sovrapposizione di questioni importanti, tuto qua.
Per me, rispondendo al problema, personalmente è da considerarsi eutanasia perchè il suicidio avviene a causa di un male incurabile e dei suoi dolori fisici e non per una stanchezza di vivere.

Diocleziano

Mi sembra un cavillo: se c’è la volontà dell’interessato a porre fine alla sua vita
in modo indolore e incruento, è sempre eutanasia.
Non credo che mai si sia intesa l’eutanasia solo come ‘buona morte’ di un moribondo
al quale, negli ultimi istanti, si somministri qualcosa che lo assopisca.
In una parola, penso che ”suicidio assistito” ed ”eutanasia” siano sinonimi.

Batrakos

Di solito per eutanasia si intende proprio la decisione di intervenire quando c’è una malattia incurabile e dolorosissima, oppure, anzi soprattutto, tramite intervento scritto precedente, in situazioni di coma vegetativo; di solito la differenza è proprio che nel suicidio la scelta viene fatta dal soggetto stesso e non da soggetti terzi.
Pare una differenza da poco, ma non lo è: la richiesta del testamento biologico è cosa diversa dal voler suicidarsi, autonomamente o in modo assistito che sia.

Francesco S.

Sì, la definizione è proprio quella di Batrakos, confermata anche da wikipedia.

Lyra

Concordo che non sia una differenza da poco. Trovo che in Italia manchi un’accurata informazione scientifica ed onosta riguardo questi temi delicati.

“sull’eutanasia molti sono a favore, il suicidio assistito è materia più controversa” sì, è vero. Anche io ho molte perplessità riguardo la decisione di Magri e di gente come lui, che per grave depressione, per “stanchezza di vivere” decide di togliersi la vita.
Mi sembra profondamente diverso dal caso di un malato terminale, da una persona che vive solo grazie a macchine (come il povero Welby), di uno stato vegetatito, di coma irreversibile.
Non so cosa voi ne pensiate, ma non credo sia legittimo farsi uccidere per depressione. Non voglio dire che mi ergo a giudice di queste persone che ricorrono a questa sofferta decisione, per le cui provo umana solidarietà e compassione, ma mi interrogo su fatto se sia giusto o meno legalizzare questo tipo di suicidio assistito. Finchè si ha la salute fisica e la possiblità di migliorare la propria condizione (non si è intubati, non si è in stato vegetativo etc), non ci dovrebbe essere speranza di una svolta positiva?

Batrakos

Io, personalmente, attestata la capacità di intendere e volere del richiedente, sono possibilista sulla liceità del suicidio assistito.
E’ un problema enorme, perchè non si sa mai quanto sia libero il nostro arbitrio anche quando si è sani, e soprattutto ci sarebbero una serie di problemi sociali (figli a carico che si troverebbero senza più soldi, ad esempio), ma mi pare ingiusto, oltrechè imposssibile, vietare ad uno di suicidarsi; e, secondo me, ciò che non è vietato dovrebbe essere reso legale.

Laverdure

@Lyra
Concordo con te sull’inopportunita di coinvolgere altre persone nel proprio suicidio,
creando inevitabilmente in loro problemi di coscienza,se si ha la possibilita di eseguirlo
personalmente senza problemi “tecnici”.
D’altra parte ti assicuro che anche in situazioni di buona salute fisica e assenza di problemi economici la depressione di un individuo puo’ essere molto difficile da affrontare,anche da persone molto bene intenzionate.
Se aiutare la gente fosse facile il mondo sarebbe molto diverso.

Batrakos

Teologo.

Infatti nemmeno per me c’è gran differenza; ma c’è anche chi reputa legittimo scegliere di decidere della propria vita solo se c’è una malattia gravissima e irreparabile.
Questo perchè, per tutta una rete di relazioni umane, il suicidio senza malattie provoca dolore, panico, senso di colpa (oltrechè magari guai economici se ci sono figli piccoli) negli altri; l’eutanasia ovviamente no.
E’ questo il punto più controverso, l’affetto altrui con cui ognuno deve fare i conti quando decide per la propria vita, decisione individuale a cui alla fine, a mio parere, deve però spettare la parola ultima e per questo sono a favore.
Ma, quando ci sono in mezzo passioni e sentimenti, tu dovresti sapere meglio di me che certi esercizi logici che ti piace fare valgono entro un certo limite (altrimenti saremmo qualcosa di simile alle ‘forme pure’), anche se, ripeto, in linea di massima sono anche io per l’autodeterminazione in entrambi i casi.

Dariok

ma si puo’ applicare il suicidio assistito ai nostri politici?

Diocleziano

Il termine più appropriato sarebbe ‘derattizzazione’… :mrgreen:

teologo cattolico

gioco anche io e propongo “autoselezione culturale”..

Paul Manoni

@teologo
Un’autogol…Dovresti essere il primo che fà “harakiri”. 😉

Cesare b

Queste notizia e quella che segue (la questione dell’ 8 per 1000 in Svizzera) dimostrano na cosa che chiunque potrebbe meglio verificare: che NON E’ VERO che la legislazione italiana sia particolarmente influenzata dal Vaticano, come voi andate sostenenedo in continuazione.
La legislazione italiana e’ del tutto paragonabile a quella di tutta Europa, salvo parziali eccezioni nel senso che piacerebbe a voi, sparse qua e la’ a macchia di leopardo: la collaborazione all’altrui suicidio permessa in Svizzera (dove tuttavia c’e’ l’8 per mille), l’assenza di alcunche’ di simile all’ 8 er milla in Gran Bretagna (dove tuttavia la collaborazione all’altrui suicidio e’ vietata), ma anche l’ assenza d’ un insegnamento tipo IRC e di esenzioni fiscali in Francia, dove tuttavia le scuole private sono generosamente sovvenzionate e gli edifici di culto sono dello Stato, che ne sostiene le spese. Gli esempi si potrebbero moltiplicare.
Saluti.

Dariok

una concentrazione di poteri e privilegi tanto grande si ha solo in Italia
tase!

nightshade90

@cesare b

ALCUNI privilegi che ha la chiesa in italia ci sono ANCHE in altri stati europei (ma raraemente tutti nello stesso stato: uno è in uno stato, uno nell’altro…), ma NESSUN privilegio che abbia in altri stati europei NON è presente in italia. come dice dariok, se in uno stato c’è una massima concentrazione di privilegi verso un soggetto come non se ne vedono in nessun’ altro stato, evidentemente in tale stato tale soggetto è per davvero privilegiato…

RobertoV

Nella Svizzera non c’è l’8 per mille, ma la Kirchensteuer (come in Germania ed Austria), due cose profondamente differenti perchè la Kirchensteuer viene pagata solo dagli iscritti a quella religione (iscritti non per battesimo, ma per adesione in età adulta o del consenso). Solo in qualche cantone come quello di Friburgo vengono presi soldi in parte anche dagli altri contribuenti), cosa che viene attualmente criticata.

giuseppe

Sull’eutanasia bisogna stare attenti a chi ci potrebbe far fuori senza nostra esplicita volontà. Quanto al suicidio accomodatevi pure.

alesssandro

una legislazione in merito servirebbe anche per evitare ciò

FSMosconi

@Giuseppe

A cosa serve la legge se non anche a questo?
Il problema è proprio che se non si fa la legge potrebbe capitare ma non sarebbe accertato. Meglio una strada sicura all’incirca che un terreno sicuramente fragile…

Lyra

@ giuseppe

Dato che hai sollevato l’argomento, per favore, illuminami, perchè non sono ancora riuscita a capire.
Perchè se i cattolici hanno giustamente paura che qualcuno possa far fuori una persona in coma irreversibile, o in stato vegetativo, senza il consenso del diretto interessato, non ammettono la necessità e la bontà di legalizzare il testamento biologico?
In questo modo ci sarebbe un documento scritto ed ufficiale in cui si raccolgono le volontà del soggetto e non si potrebbe uccidere una persona contro il suo volere.
Non sarebbe meglio poter fare questo testamento e dire cosa si vuol(o non vuol!) rifiutare in caso di coma irreversibile/stato vegetativo?

elena

perché hanno qualche difficoltà a capire che “diritto a fare X” non vuol dire “obbligo a fare X”.

redicoppe72

Ancora voglia di morte.
Sparatevi, non ve lo impedisce nessuno.
Per chi non ha una pistola c’è sempre un bel treno (possibilmente merci, per non far spazientire i passeggeri).

FSMosconi

Un’altro che travisa e mette canonicamente da parte l'”autodeterminazione” e il “se”.

Tutti bravi con i sofismi… 🙄 🙄 🙄

Gianluca

redicoppe72,

voglia di libertà, non voglia di morte.

“Sparatevi, non ve lo impedisce nessuno.”

Troppo comodo, io voglio che lo stato riconosca il mio diritto di spararmi, come il TUO diritto di spararti o di impiccarti.

Per fortuna che lo stato non impedisce di sparare ca**ate, se no quanti troll in meno avremmo in questo sito,

vero redicoppe72?

Francesco S.

Redicoppe72, ma va a morir ammazzato, per rimanere in tema.

Io personalmente voglio vivere fino a 150 anni in salute visto che la vita è unica, siete voi che amate così tanto il regno dei cieli, quindi prego accomodarsi.

Diocleziano

redicippa,
non dimenticare che il tuo dio si è fatto uccidere, quindi è un suicida.
Non eutanasìa nel suo caso, ma CACOTANASIA, facendosi uccidere nel modo
più brutale e raccapricciante.
Tu adori un cadavere appeso al muro.

Francesco

Grazie redicoppe, per averci ricordato in che grado di meschinita’ riduce l’essere superstizioso.

schiaudano

@redicozze

“Sparatevi, non ve lo impedisce nessuno.”

Quando e se sarà il momento, se sarò ancora abbastanza lucido.
Comunque io avrei pensato a qualcosa di meno cruento, che so, indurre il sonno e poi la morte.
Posso barattare la pistola con una confezione formato famiglia di barbiturici?

manimal

certo che non ce lo impedisce nessuno.
a te si, vero? paura dell’inferno?
altrimenti mi sa che un pensierino ce l’avresti pure fatto…
e non si può darti neanche torto, viste la precarietà della salute mentale…

Lyra

@ redicoppe 72

“Sparatevi, non ve lo impedisce nessuno.” ti è mai venuto in mente che ci possono essere delle situazioni in cui non si vorrebbe vivere, ma è impossibile uccidersi autonomamente? Ti dice nulla Piergiorgio Welby che poveretto non poteva muoversi dal suo letto? Oppure mai sentito parlare di stato vegetativo?
Per favore rifletti prima di scrivere boiate!

Southsun

@ redichiappe.

Noi, voglia di morte? UHAUHAUHAUHAUHA!! Senti da che pulpito!

Vai a leccare e suggere gli umori che trasudano dal cadavere esposto di Padre Pio.

Siete i peggiori puttæni necrofili mai visti dai tempi dei faraoni, e ancora ciarlate?

Paul Manoni

E’ l’unica cosa che eventualmente si dovrebbe rimproverare al povero Lucio Magri…Avrebbe dovuto avvertire per tempo del suicidio assistito, proprio come ha fatto la conduttrice della BBC, che ha denunciato la violazione di un suo diritto e della sua libertà individuale. 👿

luigi

W L’EUTANASIA! Nel fine vita,nel caso di malattia IRREVERSEBILE E INCURABILE desidero essere IO a decidere della mia FINE VITA. Se i cattolici vogliono stare 30 anni bloccati nel letto con tubi infilati dappertutto BENISSIMO! Ma lasciassero a chi la pensa diversamente di morire quando lo decide lui! W L’EUTANASIA!

whichgood

Faccio una parentesi

STASERA GUARDATE REPORT CHE PARLERA’ DI DON VERZE’ E IL SAN RAFFAELE.

21:30 RAI 3

😉

Diocleziano

Certamente, ben detto!
Ma anche noi, qui, quelle cose le abbiamo dette. 😉

antoniadess

è altro tema, ma grazie della segnalazione, ottimo articolo: anche a destra ogni tanto dicono cose di buon senso, trattasi di onestà intellettuale 🙂

whichgood

A proposito di pedofilia… nel servizio di ieri a REPORT l’amico/socio di Don Verzè in Brasile (il produttore di uva senza semi) ha detto che Mario Cal se la spassava con le ragazzine 13-14’nni….

spapicchio

Testimonianza eccezionale, riguardante le condizioni di tutti gli anziani italiani, che raramente hanno il coraggio e la forza di protestare pubblicamente, e i nostri giornali di regime questi casi non li gradiscono.

Se in Italia queste condizioni dei malati non vengono rese note pubblicamente dai media, è perché sotto ci sono ingenti giri di soldi, un business che certamente interessa la chiesa cattolica, le amministrazioni locali e le organizzazioni dei partiti, che sulla assistenza terminale agli anziani basano gran parte degli introiti di denaro, tasse e contributi, ed avvalendosi, quale sostegno ideololgico, della unica morale cattolica e della cattolica della CCAR che gestisce il fine vita in modo standard per tutti, senza alternativa ed in modo monopolistico.

antoniadess

anch’io non vedo gran differenza nella sostanza: sia suicidio assistito che eutanasia fanno riferimento alla libera scelta del paziente, nel primo caso il medico assiste nel secondo pratica attivamente, nel primo è un servizio privato, nel secondo è praticato anche negli ospedali pubblici; le leggi che li permettono comunque prevedono anche l’obiezione di coscienza (vedi Olanda e Svizzera)

Batrakos

Come ho detto sopra, secondo me una differenza grossa c’è, ed è il dolore dei congiunti.
Se io ho un male incurabile e decido per l’eutanasia, il congiunto soffrirà per la mia morte e finirà lì; se mi suicido rischio di trasmettere senso di colpa, frustrazione, impotenza (oltrechè guai economici se mi suicido per debiti) verso chi mi vuol bene.
Non è cosa tale da giustificare l’impedimento per legge, ma credo che non si possa sorpassare come qualcosa di accidentale il portato che un deliberato suicidio genera in chi mi vuol bene; se non ho nessuno a piangermi, allora sì, è altro discorso…

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