Sul sito dell’Espresso è stato pubblicato un articolo di Mauro Munafò sugli oneri di urbanizzazione secondaria destinati agli edifici di culto. L’autore è andato “a verificare nei bilanci dei più grandi comuni italiani a quanto ammontano questi fondi”, arrivando a “una stima prudente” di “non meno di 70-80 milioni di euro in tutta Italia”. Munafò ricorda come di tali fondi “gran parte dei cittadini non è neppure a conoscenza”, e che “l’associazione Uaar sta cercando da alcuni anni di ricostruirli nel dettaglio”. L’articolo si conclude chiedendosi se il presidente della Cei Angelo Bagnasco “mostrerà “disponibilità” a rivedere questi privilegi”.
Raffaele Carcano
A costo di essere pessimista mi immagino già la risposta:
http://www.youtube.com/watch?v=WWaLxFIVX1s
🙁
oltretutto non sta a bagnasco dare la disponibilita’: uno stato serio li tratterebbe da parassiti quali sono revocando immediatamente tutti i privilegi, non fosse altro per rispetto dei cittadini a cui vengono richiesti sacrifici..
Bisogna cambiare linguaggio. Il legittomo potere di uno Stato democratico laico e il linguaggio di qualsiasi cittadino civilmente formato non dovrebbero neanche per sbaglio pensare e dire che un cittadino, per sacro che sia, debba “mostrare disponibilità” ad essere uguale a tutti di fronte alla giustizia di una legge democratica. Il guaio è che ci sono cittadini, tipo Bagnasco, che sono in sè ed in quello che possiedono ed amministrano “valori non negoziabili” da una laica democrazia sovrana.
io ci vedo più questa risposta….
http://www.youtube.com/watch?v=U94UrUekSsQ
Disponibilità a rivedere questi privilegi? Ma l’Espresso si sta trasformando in settimanale satirico?
bagnasco è certamente favorevole a rivedere i privilegi, purchè siano al rialzo
“rivediamo… dunque… si sono giusti!”
In questo momento bagnasco starà infilzando spilloni in un pupazzetto con le sembianze di Munafò.
Su spunto di un blog ospitato sul fatto (Benedetto Zacchiroli) sono andato a spulciarmi alcune “leggi” scritte durante il Concilio Vaticano II nella costituzione pastorale Gaudium et spes ‘Sulla Chiesa nel mondo contemporaneo’.
Provate a leggere questo passaggio…
Certo, le cose terrene e quelle che, nella condizione umana, superano questo mondo, sono strettamente unite, e la Chiesa stessa si serve di strumenti temporali nella misura in cui la propria missione lo richiede. Tuttavia essa non pone la sua speranza nei privilegi offertigli dall’autorità civile. Anzi, essa rinunzierà all’esercizio di certi diritti legittimamente acquisiti, ove constatasse che il loro uso può far dubitare della sincerità della sua testimonianza o nuove circostanze esigessero altre disposizioni.
Hai presente cosa è la gesuitica ”riserva mentale”? Quello ne è un esempio: dire una cosa ma fare il contrario.
Sugli oneri di urbanizzazione destinati all’edilizia di culto, attraverso l’elargizione di somme alla CCAR e in piccola percentuale ad altre confessioni religiose, occorrerebbe una approfondita valutazione giuridica.
Per quello che mi risulta, la normativa alla base di queste elargizioni, risale a prima della revisione del concordato, ad un tempo, cioè, nel quale la religione cattolica apostolica romana era considerata religione di stato, e si arrivava a considerare enti pubblici le strutture gerarchiche della CCAR in Italia.
A quell’epoca era abbastanza naturale considerare legittima la destinazione degli oneri di urbanizzazione all’edilizia di culto, attraverso l’elargizione di somme alla CCAR, poichè era considerato pacifico che gli edifici di culto cattolici costituissero opere di urbanizzazione.
Ma oggigiorno tale qualificazione appare molto dubbia: gli edifici di culto potrebbero considerarsi opere di urbanizzazione qualora la loro proprietà fosse pubblica (per esempio edifici di culto di proprietà dei Comuni, e da questi “noleggiati” alle varie confessioni), ma se non sono pubblici, mi sembra molto difficile considerarli opere di urbanizzazione (per le opere di urbanizzazioni infatti vi sono norme che ne impongono la cessione ai Comuni, una volta realizzate).
Per questo motivo credo che sarebbe legittimo, alla luce delle norme vigenti, destinare parte degli oneri di urbanizzazione alla costruzione di edifici di culto (o più latamente di meditazione e di celebrazione, tipo sale del commiato) a condizione che essi siano poi di proprietà pubblica, mentre credo che sia illegittimo, e foriero di responsabilità contabili, in quanto privo di validi fondamenti nomrativi, devolvere le somme alle varie confessioni affinchè ognuna si costruisca o si restauri il proprio “templio”.
già
è curioso come i comuni siano spesso “terrorizzati” da eventuali denunce alla corte dei conti se spendono pochi euro per istituire il registro dei testamenti biologici, mentre al contempo versano allegramente milionate di euro per finanziare il patrimonio immobiliare della Curia
Se ho ben capito, è successo come col crocifisso: la legge fascista imponeva fotografia del Re d’italia, crocifisso e bandiera italiana. Cadura la monarchia hanno giustamente rimosso le foto del Re d’Italia, con la fine della religione di stato avrebbero dovuto rimuovere il crocifisso, che invece è rimasto lì. La povera bandiera italiana, l’unica che avrebbe ancora diritto di esserci, non c’è…
C’e’, c’e’…. 😉
E’ obbligatorio per qualsiasi edificio pubblico, esporre la bandiera italiana accanto a quella europea. Un sentito ringraziamento al Presidente Ciampi. 😉
qui il sito della campagna oneri UAAR:
http://www.uaar.it/uaar/campagne/oneri/
da dove è scaricabile l’intera banca dati dei finanziamenti di sui si sono recuperate le prove attraverso atti pubblici:
http://www.uaar.it/webfm_send/2
Hai notato?, siamo ormai punto di riferimento per l’Espresso, vuol dire che siamo bravi oltre che diffusi pur essendo presenti la miliardesima parte di quanto la Chiesa sia presente sui mezzi di diffusione !
🙂
Evvai UAAR !!!
@whichgood
Ho quasi finito di leggere “I senza dio” di Stefano Livadiotti…Anche lui giornalista dell’Espresso. Nel leggere il libro, si ha la sensazione (condivisa con altri lettori dello stesso libro peraltro!) di leggere le Ultimissime UAAR nell’ordine cronologico degli eventi. 😉
Non posso darlo per certo, ma sono quasi sicuro che l’autore abbia attinto dalla rete, e dalle notizie che quotidianamente vengono riportate dall’UAAR, buona parte del materiale su cui ha lavorato. 😉
P.S: Il libro e’ davvero una bomba editoriale! 😉
CCAR della serie o meglio per dirla alla Manfredi: magna te che magno io e ficchete in saccoccia !!!!!
I comuni non sono comunque obbligati a concedere lo sconto sugli oneri di urbanizzazione.La responsabilità qui è dei comuni che sempre si prostrano a baciare gli anelli.Questo lo hanno sempre messo bene in evidenza per quanto perniciosi siano ,i radicali
prima della revisione del concordato, quando la religione cattolica era ancora di stato la CEI conferenza episcopale italiana non aveva personalità giuridica per il diritto italiana non avendo ottenuto il necessario riconoscimenti;
dopo la revsione del concordto, quando la religione cattolica non é più di stato, la CEI ha ottenuto il riconoscimento, é persona giuridica per il diritto italiano,
anzi sotto un certo profilo l’ente ecclesiastcio di gran lunga più rilevante essendo riversato interamente alla CEI quanto destinato con la Mandatsteuer
ma la religione cattolica non é più di stato
così va il mondo o almeno così andava secondo tal Sandro autor d’un romanzetto
Disponibilità a rivedere questi privilegi? La vedo dura, bagnsco e bertone fondano il loro potere sui soldi, perché dovrebbero rinunciare? Solo per soccorrere il resto del paese in difficoltà? Ma quando mai, nelle disgrazie altrui la chiesa ci sguazza.
Strano che in un momento di crisi non ci sia maggiore reazione sociale ….
benché la religione non interessi più la gran parte degli italiani esiste ancora una sorta di vago rispetto reverenziale, che trattiene molti dall’esternare pubblicamente le richieste di limitare i finanziamenti pubblici alle religioni, …. diamo tempo al tempo e le cose cambieranno, … occorre insistere su questo punto sensibile, perché lì non si possono tirare fuori vaghe spiegazioni teologiche, …. persino il Vangelo dice di dare a Cesare quel che è di Cesare.