Don Luigi Verzè, con una lettera di diversi giorni fa, si era assunto la responsabilità per le vicende che stanno travolgendo l’ospedale San Raffaele, già a rischio crack con più di un miliardo di euro di debiti. Ma ora a finire in carcere, dopo il mediatore Piero Daccò, anche l’ex direttore finanziario del San Raffaele Mario Valsecchi. Il responsabile era stato già sentito dagli inquirenti, per un giro di fatturazioni false. Le risposte fornite già non erano state giudicate esaustive. Ma la sua posizione si è aggravata dopo che vari fornitori del San Raffaele e l’imprenditore Pierino Zammarchi hanno confessato che era un’abitudine quella di gonfiare le fatture per accantonare fondi neri. Vicino a Mario Cal, aveva ricevuto ampie deleghe dalla Fondazione Monte Tabor. Poteva aprire e chiudere conti bancari, dare appalti e richiedere consulenze, procedere ai pagamenti. Il gip Vincenzo Tutinelli, nel provvedimento di custodia cautelare, parla di pericolo di reiterazione del reato e flussi di denaro per 4 milioni di euro.
Valentino Salvatore
Chissà se il don si prende la respnsabilità anche per quello che i suoi amici (Cal & Co.), ma forse anche lui stesso, facevano in Brasile con le ragazzine di 12-14 anni.
Cio’ che sta avvenendo a proposito del “S. Raffaele” costituisce l’ennesima dimostrazione del fatto che in questo Paese il rapporto tra Stato e persone (sia fisiche che giuridiche) in qualsiasi modo legate alla Chiesa e’ assolutamente corretto. Con buona pace delle vostre continue, infondate, affermazioni del contrario.
Saluti.
E questa?
http://www.uaar.it/news/2011/12/13/bologna-circolouaar-commenta-risposta-stizzita-della-curia-su-ici/
alla dionesta’ intellettuale non c’e’ limite. E quel “saluti” finale aggiunge vomitevole ipocrisia alla gia’ ignobile spocchia del privilegiato che puzza di CL
Ceerto, il problema di questo paese è il traffico.
cesareb ragiona come un contabile della mafia: per lui, cadaveri o chili di eroina, devono trovare il posto esatto nel bilancio. Il resto non conta. Saluti anche a te, cıaItrone.
…infatti è assolutamente corretto che vecchi di 70 anni vadano con ragazzine di 14 anni brutta m. !!!!!!!!!
Per chi non lo avesse capito, mi riferivo alla correttezza del rapporto tra Stato italiano e persone, fisiche o giuridiche, che hanno a che fare con la Chiesa: se queste ultime sbagliano, per buona fortuna, hanno, in Italia, le stesse probabilta’ che ha chiunque altro di essere colpite dai rigori della legge.
In altre parole: lodo la severita’ della Magistratura nei confronti di tutti gli ecclesiastici, o loro collaboratori, che fanno qualcosa di male e mi scandalizzerei se il Vaticano muovesse un dito per proteggerli. E poiche’ cio’, evidentemente, non avviene, ritengo FALSE le vostre affermazioni su una chiesa intenta a commetere crimini o, nei casi meno gravi, atti disonesti, e d’uno Stato tremebondo di fronte ai preti anche quando a tremare, per individuali malefatte, devono essere alcuni di loro.
Il fatto che trascendiate all’insulto anziche’ rispondere con argomenti alle mie considerazioni, mi inorgoglisce e mi consola: si vede che so ragionare meglio dei discepoli dell’illustre logico Prof. Odifreddi, esimio teorico dell’ aborto di Stato.
Saluti (ancorche’ non graditi).
Cesare b,
ti rispondo solo a beneficio di quei ritardati dei papaboys che ti leggono: Odifreddi e’ stato duramente criticato in questo blog (e non solo) per l’intervento a cui ti riferisci. Cosa che non succede per i borg come te incapaci di produrre un pensiero indipendente da quello degli ignobili gerarchi che costantemente difendi contro ogni decenza.
Il fatto che tu continui a citare l’intervento di Odifreddi ad implicare flasamente la sua acritica accettazione ti qualifica come un piccolo mentitore in crisi da complesso di inferiorita’ giustificato.
Vergognati e salutami cosa tu ben sai.
Per Cesare b.
L’unica cosa che hai capito finalmente e che i tuoi saluti non sono graditi, ma non perche’ non gradiamo i saluti in generale ma sicuramente non quelli ipocriti.
Poi pero’ continui ancora con le tue affermazioni dogmatiche.
Sempre con i dogmi indimostrati, Cesare b.
Mela marcia? Un camion. E il fruttivendolo non se ne è accorto, ha continuato a vendere, sostenendo che si trattava di opere di carità. Si dice che dio non può volere il male. Si vede che l’alzheimer colpisce anche in alto.
Ma mi dite cosa c’entra con il laicismo e l’ateismo la legione di notizia di questo genere?
In base alla selezione delle notizie che fare ho l’impressione che non sospettiate che don Verzè sia stato sospeso a divinis fin dal 1973, quindi con la Chiesa ha poco a che fare da quasi quarant’anni (anzi da mezzo secolo, visto che aveva un interdetto dal 1963).
Se poi sapete che le sanzioni sono state revocate mi farebbe piacere venisse pubblicata il documento relativo.
Allora si, sarebbe una “mela marcia” nella Chiesa..ma a me sembra una mela marcia che è stata tagliata dal ramo da ormai mezzo secolo.
Il fatto che la regione Puglia abbia voluto Don verzè salutandolo come salvatore per far costruire i suoi ospedali ovviamente passa in secondo piano.
Canonico direi.
caro teologo,
ripeto quanto consigliatoti in altra ultimissima:
Può un sospeso a divinis somministrare la comunione?
(piccoli indizi -> craxi, berlusconi, don verzè).
Se sei a conoscenza di un documento in cui la CCAR condanna per “esercizio abusivo di professione” il don verzè che offre la comunione a berlusconi, mi farebbe piacere tu lo condividessi.
Ti basta una foto? E’ del funerale di Craxi, 2000.
http://www.corriere.it/politica/08_giugno_21/comunione_divorziati_berlusconi_0e969420-3f88-11dd-aa0d-00144f02aabc.shtml
@seinei
Volendo anche
Gelli, Berlusconi, Don Verzè
Allo stesso modo
Bertolaso, IOR, Propaganda Fide, Don Verzè
comunque va a finire gli snodi son sempre quelli… 🙄
Pardon, il fruttivendolo se ne è accorto, ma gli conveniva vendere egualmente le mele, col marchio della croce sul petto. Forse il papa si offenderebbe se si utilizzasse quel simbolo per indicare i WC.
parrocchie.it riporta che la sospensione ad divinis è stata revocata
http://www.parrocchie.it/correggio/ascensione/don_verze%27_2011.htm
Poi scusami Teologo ma da quando la CCAR lascia che scomunicati e sospesi tengano messa, parlino in suo nome, aprano istituzioni a suo nome ed essa affiliate, ecc?
Ad ogni modo l’unico modo di controllare i documenti effettivi di sospensione ad divinis e revoca sarebbe quallo di contattare la Congregazione per la Dottrina della Fede.
Per il resto la chiesa non ne sospeso ad divinis ne scomunicato UN GENOCIDA Athanase Seromba nascosto dalla chiesa prima in Congo e poi a Firenze per anni, finchè le pressione del tribunale dell’Aja (nella Persona del magistrato Carla Del Ponte) la dice molto, molto lunga sulla vostra statura morale.
http://it.wikipedia.org/wiki/Athanase_Seromba
Mi chiedo per quale motivo sia intervenuto lo IOR per il tentativo di risanamento.
Forse per nascondere qualcosa? …..
@ whichgood
In effetti il tempismo delle sante gonnelle nel metter mano alla faccenda desta qualche interrogativo.
teologo cattolico, come sempre non capisci, e’ vero che don Verze’ e’ stato allontanato dalla chiesa ma lui ha continuato a comportarsi come se ne facesse ancora parte.
@sandra
Molto interessante la foto e il commento. Ogni tanto ricavo qualche informazione dal blog. Allora la sospensione deve essere stata tolta; l’alternativa sarebbe ulteriormente preoccupante.
@seinei
Si può dare la comunione ad un divorziato. Ma Berlusconi a quel tempo conviveva con un’altra donna. Dunque non si poteva dare la comunione a Berlusconi. Non servono documenti ulteriori della Chiesa di esplicita condanna per i casi particolari che rientrano nella norma universale.
@teologo
Guarda che sei solo tu che sollevi il problema che il comunicatio sia berlusconi. Io ti ho solo chiesto se un sospeso a divinis può dare la comunione. Può o non può farlo?
@seinei.
Non può celebrare l’eucarestia. Distribuire la comunione è di principio un altra quesione. Nella foto don Verzè sembra essere il celebrante (però non vuoi che ne parli e duqune non commento)
—
@senjii
Che vi siano fonti che dicano che la sospensione è stata revocata ne sono a conoscenza, basta googlare “don verzè”, “sospensione”, “revoca”; quello che ho sempre chiesto nella altre notizie relative sono le fonti primarie, ossia un documento della santa sede, come dimostri di aver ben capito.
La foto su Verzè che distribuisce la comunione è interessante, ma è un indizio…un po’ come la foto di Hitler che esce da una chiesa che dovrebbe provare la sua fedele prassi cattolica, o la foto di S.Hawking che viene benedetto da Papa Ratzinger, e che dovrebbe provare la sua conversione al cattolicesimo.
Ripeto: se qualcuno ha fonti primarie sulla revoca della sospensione di don verzè mi farebbe piacere le postasse.
mi dici che cosa c’entra con l’ateismo ed il laicismo un teologo deluso che continua a postare? non sarebbe meglio che il suddetto andasse a contare i peli del culo del suo cardinale di fiducia, realizzando il massimo a cui egli puo’ aspirare?
I teologi del passato aspiravano al titolo di ”dottore delle chiesa”.
Oggi pare che il titolo più ambìto sia quello di ”ragioniere della chiesa”: si affannano solo a difendere i conti truccati, le evasioni fiscali, le bancarotta… Posso capirlo, in fondo sta difendendo il suo piatto di minestra malguadagnato.
ho visto “report” domenica sera. bhe lì ci sono tutti: cl, pdl, gesuiti, pd, imprenditori, faccendieri,ecc. tutti genuflessi e cristianamente devoti alla madonna e alla f… ( sopratutto se molto giovane)
certe esperienze le ho vissute (in brasile) nelle comunità di recupero dell’infanzia. terribile!!!! naturalmete legate alla sanità e alla chiesa
avrai anche sentito il “socio” di Verzè, l’imprenditore dell’uva senza semi che affermava che Mario Cal andava con ragazzine 12-14’nni in Brasile. Meglio che si sia sparato in testa un CATTOLICO PRATICANTE così. Peccato che ora (guarda caso) sono scomparsi tanti segreti…
@emmebi
Non ho visto il programma. Guarda però che costruire ospedali non è un peccato per la Chiesa cattolica. Nemmeno fare l’imprenditore è peccato. Non è nemmeno peccato produrre ricchezza, al contrario
Se invece si parla di truffa, evasioni, o altro, allora è peccato.
….produrre ricchezza non è peccato….. ma il vs. profeta non dice beati i poveri perchè di loro è il regno dei cieli e rincarando la dose è più facile che un cammello passi da una cruna di un ago che un ricco vada in paradiso ????
@ancia
dire beati i poveri “in spirito”…contestualizza per piacere
Non è la ricchezza il male, ci mancherebbe, ma l’uso (uso povero…tema classico)
@teo
arrampicarsi sugli sepcchi è la Vs. specialità EHEHEHEHEH !
il teologo non guarda i programmi, non legge gli articoli ovvero le poche volte che lo fa non li capisce per sua stessa ammissione, tuttavia si sente in dovere di dettare quali articoli postare e di pontificare senza avere appunto guardato e letto. Un perfetto teologo, nulla da dire sul metodo.
Ovviamente essendo il suo tempo cosi’ prezioso (occorre tremenda concentrazione per decidere se gli angeli hanno i peli pubici oppure le piume pubiche sulla zona non pubica) egli si permette di pretendere spocchioso prove inerenti la revoca della sospensione dell’ignobile verze’, centrando come sempre i punti nevralgici delle questioni.
Quando si dice che la carne è debole ci si riferisce a quella umana. Quando uno fa riferimento a dio o a suo figlio per far soldi, la cosa è un po’ più sporca.
dio uno, trino e quattrino.
@faidate: fare soldi non è peccato, non per la mia religione. Non so se lo sia per l’uaar..
ma non ho capito perchè produrre ricchezza dovrebbe essere un male. Se si ruba invece è peccato.
se rileggi le parole di faidate vedrai che ha scritto:
” Quando uno fa riferimento a dio o a suo figlio per far soldi ”
Ora ti è chiaro oppure non ci arrivi veramente ?
Teologo, visto quello che dici, correggi il nick e scrivi quale sarebbe la tua vera religione.
teologo, teologo, teo….
Forse ti è sfuggita la nota a piè di pagina del trattato di teologia morale: dire bugie, ingannare, emarginare, dividere, rubare, uccidere per la causa di dio costituisce sempre un merito. Leggi bene i testi: da S.Paolo-parola di dio, san Bernardo, san Tommaso d’Aquino all’ultimo famoso enorme BEATO!
@which
se fare soldi e produrre ricchezze e beni non è peccato,al contrario … non è mai peccato, in qualqune caso. Se aiutare il prossimo con i beni prodotti non è peccato …non è mai peccato in ogni caso, anche se lo si fa in nome di Dio..e perchè mai dovrebbe esserlo?
Per onestà e completezza bisognerebbe dire le seguenti cose:
già quasi mezzo secolo fa l’Arcidiocesi di Milano prese le distanze dall’operato – già allora poco trasparente – di Don Verzé, al quale successivamente tolse persino la facoltà di celebrare i Sacramenti (cioè, in sostanza, la Chiesa lo licenziò).
Tali provvedimenti, presi dall’allora Arcivescovo di Milano, sono validi tutt’oggi.
Quindi è semplicemente sbagliato e disonesto usare il pretesto delle nefandezze realmente compiute da Don Verzé per cercare di screditare la Chiesa.
Per chi è ancora convinto che vi sia un legame tra gli sporchi affari di Don Verzé e la Chiesa, basta citare questo:
“Nel 1964 gli viene comminata dalla Curia milanese «la proibizione di esercitare il Sacro ministero», mentre nel 1973 viene sospeso “a divinis” dalla stessa Curia, presieduta dal cardinale Giovanni Colombo.”
Questa frase è presa da Wikipedia (in fondo alla pagina dedicata a Don Verzé sono citate anche le fonti delle notizie).
Preciso che, per quel che ne so (mi sono informato un po’ sull’argomento), la sospensione “a divinis” è l’atto più forte che la Chiesa, tramite l’autorità del Vescovo, può intraprendere nei confronti di un sacerdote qualora costui abbia commesso qualcosa di estremamente negativo (e non riparabile in altra maniera). La sospensione, oltre al divieto di celebrare, comporta la riduzione allo stato laicale e la privazione della quota che la Chiesa garantisce a ciascun sacerdote (vedi sostentamento del clero). L’unica cosa che non può essere revocata è il Sacramento dell’Ordine (cioè quello attraverso il quale si diventa sacerdoti), per cui si deve continuare a chiamarlo “Don”.
Più di questo (che comunque mi pare molto) la Chiesa non poteva e non può fare per prendere le distanze da Don Verzé.
Ahh, nella pagina di Wikipedia a lui dedicata, si può vedere una foto (autentica) del 2009 in cui celebra la Messa, foto che potrebbe indurre molti a pensare che lui sia ancora un sacerdote nel pieno delle proprie facoltà (cioè non sospeso).
Il fatto però è questo: lui ha celebrato Messa pur essendo sospeso e, così facendo, ha commesso un peccato molto grave, oserei dire un atto sacrilego. E, secondo il Catechismo, colui che celebra i Sacramenti non avendone (o non avendone più) la facoltà incorre nella scomunica “latae sententiae” (scomunica che scatta “automaticamente”, quindi senza bisogno di pronunciamento dell’autorità ecclesiastica, nell’attimo stesso in cui una persona compie ciò che non gli è permesso compiere).
Quindi Don Verzé, oltre che sospeso, è pure scomunicato.
Quindi che non si dica più che la Chiesa “copre” i loschi affari di Don Verzé.
Però era ancora prete quando ha fatto quel che ha fatto. Parimenti: perché lo IOR ha agito come ha agito?
Non sono mica dettagli da poco, anche perché non ci vuol una gran forza a spretare un prete a scandalo accertato e non prima.
Come ho già detto: non appena l’Arcivescovo di Milano ebbe il sentore – era il 1964 – della condotta poco pulita di Don Verzé, gli tolse le facoltà proprie di un sacerdote (come quella di celebrare). 9 anni dopo, non essendo migliorata la situazione, lo sospese “a divinis”.
Per il regolamento interno della Chiesa (cioè il Diritto Canonico) questo è il massimo che si può fare per “spretare” un sacerdote.
Il “Don” che gli rimane è una sorta di formalismo (perché l’Ordine non è possibile revocarlo), ma in pratica Don Verzé non può più esercitare il compito del prete.
Sospendere “a divinis” è, perciò, equivalente a “spretare”.
Mi pare perciò dimostrato il fatto che la Chiesa si sia rapidamente e senza esitazioni discostata dall’operato di Don Verzé.
Come ho già detto: non appena l’Arcivescovo di Milano ebbe il sentore – era il 1964 – della condotta poco pulita di Don Verzé, gli tolse le facoltà proprie di un sacerdote (come quella di celebrare). 9 anni dopo, non essendo migliorata la situazione, lo sospese “a divinis”.
Per il regolamento interno della Chiesa (cioè il Diritto Canonico) questo è il massimo che si può fare per “spretare” un sacerdote.
Il “Don” che gli rimane è una sorta di formalismo (perché l’Ordine non è possibile revocarlo), ma in pratica Don Verzé non può più esercitare il compito del prete.
Sospendere “a divinis” è, perciò, equivalente a “spretare”.
Mi pare perciò dimostrato il fatto che la Chiesa si sia rapidamente e senza esitazioni discostata dall’operato di Don Verzé.
@Marco
D’accordo. Ma sullo IOR non hai ancora risposto… 😐
Marco se quello che dici e’ vero, non che don Verze’ sia stato sospeso ma per il motivo, parole tue: “non appena l’Arcivescovo di Milano ebbe il sentore – era il 1964 – della condotta poco pulita di Don Verzé, gli tolse le facoltà proprie di un sacerdote”, non renderebbe la cosa meno grave la chiesa non deve limitarsi a sospendere ma anche a denunciarlo, significa che in tutti questi anni era a conoscenza di quello che stava accadendo e non ha detto nulla.
Come mai il card. Bertone si è interessato al S.Raffaele e alla sua situazione economica?
Qualche premessa:
– innanzitutto il “San Raffaele”, sebbene fondato da un prete (Don Verzé), non è mai stato di proprietà della Chiesa;
– inizialmente l’Arcidiocesi di Milano credeva che Don Verzé, in quanto prete, avesse fondato (di sua iniziativa) il “San Raffaele” ispirandosi al Vangelo, cioè con lo scopo di fare del bene al prossimo (in un Ospedale si curano i malati…).
Non appena però emerse che Don Verzé più che filantropo e uomo dalle “pie intenzioni” era un uomo d’affari, la Chiesa ne prese le distanze (sospensione “a divinis”).
Tuttavia la Chiesa non poté licenziare Don Verzé dal ruolo di direttore del “San Raffaele”, semplicemente perché il tale Ospedale non era (e non è) di proprietà della Chiesa, ma è di proprietà appunto di Don Verzé (e soci).
Fatte queste doverose premesse, dico che la Chiesa, tramite il Card. Bertone, si è ultimamente interessata alla situazione del “San Raffaele” semplicemente perché, ora che la leadership di Don Verzé sulla struttura da lui fondata vacilla sotto i colpi delle inchieste e l’Ospedale da lui fondato rischia perciò di andare a rotoli, alla Chiesa piacerebbe acquisire la struttura per poter così disporre di un’ulteriore struttura d’avanguardia in cui poter aiutare i malati bisognosi (cioè far del bene al prossimo), togliendola così dalle mani di qualche magnate della finanza che l’acquisterebbe non tanto per far del bene al prossimo ma piuttosto per poterci lucrare.
AAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH …….
…. AAAAAAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHHHAHAHAHAHAH …..
…. AHHHAHAHAAHAHAHAHAHAHAHAHAHHAAAHAHAHAH
Marco,
ma tu credi veramente alla kazza†e che dici?
Secondo te lo IOR, cioè il primo pırIa che passa, decide di insediarsi nel CdA di un
ospedale in bancarotta e lo amministra come se fosse roba loro?…
Se lo fa è perché È roba loro. Cioè della cosca vaticana.
io a questo marco lo denuncio per tentato omicidio causato da risate convulse inarrestabili
Perchè c’è dentro CL e mi risulta che CL sia legata alla chiesa, anzi sia assieme all’opus dei il suo braccio operativo.
@Marco
al dì la del giudizio sull’operato di don Verzè, che resta oggetto della magistratura e delle sentenze relative (dunque è innocente fino a prova contraria); e al di là del fatto che non so nemmeno di cosa sia accusato, perchè della vicenda non mi interesso; e al di là del fatto che se ha messo in piedi un ospedale come il san raffaele, qualcosa di molto buono quest’uomo lo ha fatto (io certo non sarei stato in grado); resta l’ipotesi che le sanzioni comminate gli siano state tolte se ha celebrato i funerali di Craxi del 2002, come riporta l’agenzia postata da @sandra sopra, o meno che non abbia celebrato illecitamente…ma dobbiamo dare sempre credito al prossimo.
Ma infatti non è stato sospeso “a divinis” per aver fondato il “San Raffaele” (fondare un posto in cui si curano i malati è, piuttosto, un’opera buona…).
E’ stato sospeso perché lui concepiva il “San Raffaele” non come opera di carità nei confronti dei bisognosi, ma la usava come fonte di lucro personale.
“al di là del fatto che se ha messo in piedi un ospedale come il san raffaele”
Creando un buco grosso quanto il PIL della Repubblica Centrafricana nel 2009.
http://it.wikipedia.org/wiki/Lista_di_stati_per_PIL_(nominale)
“e al di là del fatto che non so nemmeno di cosa sia accusato, perchè della vicenda non mi interesso”
è un grande perché ha fondato il S.Raffaele, magari commerciando organi di orfani: ma sei comunque in grado di dare dei giudizi.
Apperò.
@marco
siamo d’accordo sul san Raffaele.
Per quanto riguarda la foto, come ho precisato sopra, di per sè non prova nulla; o meglio potrebbe essere una agravante il fatto che abbia celebrato nonostante il divieto.
Resto in attesa del documento ufficiale della revoca delle sanzioni, che non ho ancora trovato.
@schiaudano…si, magari commerciando organi e cellule di bambini con gli extraterrestri per creare dei cloni con i quali invadere la terra…ma ti rileggi ogni tanto?
Hai colto in pieno il senso del mio intervento, bravo.
Continua a girarti dall’altra parte.
………….. un’ulteriore struttura d’avanguardia in cui poter aiutare i malati bisognosi………..
LOL!
Beato chi ci crede!
Le sedi della Caritas sono strutture appartenenti alla Chiesa in cui si aiutano i bisognosi senza chiedere nulla in cambio: non c’è bisogno di credere, basta venire ogni giorno (e ogni notte) presso qualsiasi sede della Caritas (una in ogni città) e vedere i tanti bisognosi che vengono assistiti gratuitamente… E’ la semplice realtà…
E non sarebbe bello se la Chiesa acquisisse strutture come il “San Raffaele” per poter aiutare, senza chiedere nulla in cambio, anche i malati?
senza chiedere nulla in cambio?
“senza chiedere nulla in cambio” significa “senza farsi pagare da chi riceve il servizio nè da altri”. a quanto mi risulta la chiesa spaccia nelle sue pubblicità l’8×1000 come “destinato al bene della gente” (in parole povere in beneficienza. ma solo meno del 20% fà questa fine. questo non è “senza chiedere nulla in cambio”, è “farsi pagare 5 volte tanto quello che si dà”.
e questo per non parlare delle varie cliniche, campi sportivi, alberghetti, ecc. che la chiesa FA PAGARE AI CLIENTI ma che comunque hanno l’esenzione ICI, o delle case di propaganda fide da cui la chiesa SBATTE FUORI GLI AFFITTUARI, ANCHE QUANDO BISOGNOSI MA COMUNQUE IN REGOLA CON I PAGAMENTI, per poi affittarle o venderle ai POLITICI ad un DECIMO del loro valore, in modo da ottenere in cambio favori….
@ Marco :
……….E non sarebbe bello se la Chiesa acquisisse strutture come il “San Raffaele” per poter aiutare, senza chiedere nulla in cambio, anche i malati?
Sarebbe bellissimo, e sarebbe bellissimo anche se prendesse esempio dai Valdesi, in tutti i sensi. Sarebbe proprio bellissimo.
Ma adesso basta seghementali!
Infatti è noto che nelle cliniche cattoliche non si paga, …….vero? Tutte sostenute dalla Caritas?
La Caritas fornisce 16500 pasti al giorno, cioè spende un totale di 15 milioni di Euro all’anno, i poveri sono molti di più (e i comuni spendono oltre 6 miliardi in assistenza). Quanto ritorno d’immagine (e in concreti privilegi) le ritorna se nell’immaginario collettivo la gente crede che se non ci fosse lei nessuno si occuperebbe dei bisognosi?
Ma firestarter LOL!!!!!!!!!!!!!! Andiamo a contare i peli del culo del papa,cardinali,arcivescovi,vescovi,monsignori,preti,priori,frati ecc. ecc. troveremo ENORMI FORZIERI PIENI DI ORO!
@Nightshade90: fornisci, se sei in grado, le prove di quello che hai detto, cioè che di 5 € raccolti con l’8 per mille, solo 1 arriva ai poveri.
Se non fornisci le prove, come ti si potrebbe credere?
http://www.uaar.it/uaar/documenti/134.html
carità italia + terzo mondo= 20% dell’ottopermille
tutto il resto serve per mantenere i preti, le chiese ecc. insomma l’apparato.
ma perchè per mantenervi non andate a lavorare – razza di scansafatiche e parassiti – in tal modo il 100% dell’otto per mille devoluto – mio malgrado anche da mne – andrebbe ai bisognosi !!!!!! altro che 20% !!! come si dice predicare bene e razzolare male !!!
@daigoro
esatto. La Chiesa non è una associazione di beneficenza…come anche l’uaar, che appunto negli ultimi sei anni ha destinato solo 400 euro in beneficenza sui più di quattrocento mila raccoli (600 all’anno li spende in volantini …)
In realtà la cifra è gonfiata. Già ad un primo esame si riduce al 15-17%, ma si dimentica che per la chiesa anche la catechizzazione è aiuto ai bisognosi e, quindi, c’è una commistione tra le due cose e gli aiuti effettivi sono più bassi.
teologo
Infatti la chiesa è una multinazionale. La chiesa non è un’associazione di beneficenza (ha contestato all’ONU la definizione di onlus), ma è molto brava a farlo credere.
Facciamo un’ipotesi.
La chiesa cattolica annuncia che dall’anno prossimo non farà più beneficenza, ma che si occuperà solo del suo core business, cioè dell’evangelizzazione e addestramento del personale e mantenimento del suo patrimonio. Non crede che nel giro di pochi anni lei perderebbe molto di più di quel 15-20 % risparmiato, sia in termini economici che di privilegi, che di accondiscendenza con le sue malefatte, con un forte danno d’immagine?
Cioè il fatto che il fare beneficienza utilizzando questo mezzo come veicolo pubblicitario per il proprio marchio le renda molto di più del valore investito in pubblicità, come per una multinazionale e che guindi la sua carità non sia ne disinteressata, ne gratuita come quella di una normale onlus.
Ci sono talmente tante onlus che si occupano di beneficenza ed è a quelle che ci si deve rivolgere per farla, come per esempio Msf, ma anche di ispirazione cattolica per chi vuole, ma non ci si deve guadagnare sopra perchè la carità dovrebbe essere fatta disinteressatamente non per pubblicizzare un marchio e dimostrare quanto si è bravi.
@ teologo
La Chiesa non è un’associazione di beneficenza, lo abbiamo capito da tempo.
Ecco perchè non merita di ricevere l’8 per mille, che invece le viene assegnato proprio per “scopi di carattere religioso o caritativo”.
http://www.agenziaentrate.gov.it/wps/content/Nsilib/Nsi/Home/CosaDeviFare/Dichiarare/8_5+per+mille+2011/Scheda+Info+8-5+per+mille+2011/Destinazione+8permille+IRPEF+2011/
L’Uaar non riceve nessun 8 per mille, dunque il paragone è fuori luogo.
ANCIA, come ti permetti: lo scopo della chiesa e’ annunciare la paternita’ di dio! (quel poveretto del teologo)
Marco, anima candida, solo tu non lo sai ma è stato ammesso anche dalla cosca vaticana già da tempo.
bel trucchetto di marketing!. 1 euro su 5. Ahahaha!.
La proporzione aritmetica è impeccabile tranne per il fatto che messa così è palesemente ingannevole.
Mattiamola così:
” fornisci, se sei in grado, le prove di quello che hai detto, cioè che di 1.000.000.000 € raccolti con l’8 per mille, solo 200 milioni arrivano ai poveri.
Vedi come le cose cambiano ?
Hai fatto il corso di truffatore al seminario, raccontaci la verità ?
E adesso che hai le prove, fornite dalla stessa CEI, che cosa dici?
@Marco
Ma che prove stai cercando??? 😯
E’ la stessa Chiesa a fornire quei numeri!!! 😀